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domenica 22 dicembre 2013

MUSICA CANNIBALE 2013 – TOP ALBUM, DALLA 30 ALLA 21



La classifica degli album più ascoltati, apprezzati, consumati dell'anno da Pensieri Cannibali va avanti.
Dopo aver dato un orecchio ai dischi dalla 40 alla 31, oggi l'altro orecchio va impegnato per le posizioni dalla 30 alla 21.

30. Phoenix "Bankrupt!"

Genere: pop très chic
Pezzo top: "Trying to Be Cool"
Da ascoltare: tirandosela un po'.



29. Rudimental "Home"

Genere: electro drum'n'bass
Pezzo top: "Waiting All Night"
Da ascoltare: muovendo furiosamente la testa.



28. Chance the Rapper "Acid Rap"

Genere: rap acido
Pezzo top: "Smoke Again"
Da ascoltare: quando si è belli stonati.



27. Chelsea Wolfe "Pain Is Beauty"

Genere: dark
Pezzo top: "House of Metal"
Da ascoltare: per soffrire, ma in maniera bella.



26. Smith Westerns "Soft Will"

Genere: indie-rock
Pezzi top: "Idol", "White Oath"
Da ascoltare: perché le loro canzoni hanno il potere di incantare.



25. Savages "Silence Yourself"

Genere: alternative rock
Pezzo top: "I Am Here"
Da ascoltare: perché difficilmente quest'anno sentirete qualcosa di più selvaggio. Tranne se vivete in campagna. In quel caso è probabile che sentirete qualcosa di mooolto più selvaggio. Non necessariamente in senso positivo.



24. Portugal. The Man "Evil Friends"

Genere: indie-rock
Pezzo top: "Creep in a T-Shirt"
Da ascoltare: perché nonostante il loro nome un senso non ce l'ha, la loro musica un senso ce l'ha. E ogni riferimento a Vasco non ha senso.



23. London Grammar "If You Wait"

Genere: notturno
Pezzo top: "Wasting My Young Years"
Da ascoltare: quando calano le tenebre e prima che calino le palpebre.



22. Arctic Monkeys "AM"

Genere: funk rock
Pezzo top: "Why'd You Only Call Me When You're High"
Da ascoltare: on the road.



21. My Bloody Valentine "m b v"

Genere: shoegaze chitarroso
Pezzo top: "New You"
Da ascoltare: perché dopo 20 anni di assenza dalle scene sono ancora vivi, e già questa è una bella notizia, e poi sono anche in ottima forma musicale, e questa è una notizia ancora migliore.

Dicono su
tetter
My Bloody Valentine @mybloodyvagina
Non dimenticateci, raga. Appena altri 20 anni e torneremo con un nuovo disco!



lunedì 18 marzo 2013

DISCO-RSO! DISCO-RSO!

Oggi parliamo di musica, di dischi.
Perché?
Tra Oscar, Festival di Sanremo (il Festival di Sanremo ovviamente non lo considero come vera musica), nuovi film e pu**anate varie, è un argomento che ho un po’ trascurato in questo inizio 2013. Epperò sono usciti parecchi dischi interessanti. Alcuni devo metabolizzarli per bene e non ho ancora capito se mi piacciono o meno, ma comunque avrò modo di tornarci sopra in qualche post futuro.
Altri invece sono riusciti a inquadrarli, all'incirca, e quindi senza indugiare oltre vediamone e ascoltiamone qualcuno. Subito.

My Bloody Valentine “mbv”
C’hanno messo 22 anni, Kevin Shield e compagni, per sfornare un disco nuovo. Non so, se volevano potevano aspettare ancora un po’. Alla faccia del carpe diem, i My Bloody Valentine hanno fatto sospirare parecchio per un seguito all’acclamato Loveless del 1991. La cosa bella del nuovo "mbv" è che non suona come un album troppo meditato, bensì fugge via in maniera naturale. Il risultato è un disco che fa sembrare come se il tempo si fosse fermato, come se questo disco arrivasse dritto dall’inizio degli anni Novanta. Come se i My Bloody Valentine non se ne fossero mai davvero andati e fossero sempre stati accanto a noi. Solo che ce ne eravamo dimenticati.
(voto 8/10)



Foals “Holy Fire”
Holy shit, questo è un gran bel disco.
Il suo unico problema è che la canzone “My Number” è così figa, ma così figa che il resto del pur eccellente menù inserito appare per forza di cose leggermente inferiore. Eppure di altre cose squisite ne sono presenti, eccome, dall’esaltante “Inhaler” all’emotiva “Bad Habit”, dal loro solito math-rock di “Everytime” alla maggiormente atmosferica “Late Night”.
Gran disco nel complesso, ma in particolare “My Number” è troppo il numero più clamoroso sentito quest’anno.
(voto 7,5/10)



Torres “Torres”
Prima inaspettata e piacevole sorpresa dell’anno.
Claudia Durastanti su Indie for bunnies dice che “meriterebbe di diventare il Jagged Little Pill della sua generazione.” A livello commerciale non credo proprio potrà mai avere lo stesso impatto, eppure il disco d’esordio di questa 22enne di Nashville (che a sorpresa non suona musica country!) è di un’intensità emotiva pazzesca.
Mackenzie Scott, in arte Torres. Segnatevi il suo nome. Da non confondere con quello del niño Fernando...
(voto 8+/10)



Joy Formidable “Wolf’s Law”
Un bel disco rock.
Negli anni ’90 avresti detto, con quello scazzo addosso da tipico adolescente nichilista post-nirvaniano: “E allora? Sai quanti ce ne sono…”
Oggi invece ascoltare un bel disco rock è come vedere un bel nuovo film firmato da Spielberg o una tigre siberiana  o, che so io?, un’altra specie di quelle in estinzione.
Una rarità formidabile da assaporare come merce preziosa. Soprattutto in tempi di crisi, del rock e non solo del rock.
(voto 8/10)



Everything Everything “Arc”
Creativi, schizofrenici, a volte geniali (come nel pezzo tossito “Cough Cough”), altre meno. Gli Everything Everything sono uno di quei gruppi che si sono scelti un nome assolutamente azzeccato, un po’ come gli Zero Assoluto. Gli Everything Everything sono Tutto Tutto: un po’ Radiohead, ma più spensierati e cazzari, un po' come i Super Furry Animals dei bei tempi andati, un po' rock, un po' pop, un po' indie. Al loro secondo disco dopo l’interessante Man Alive continuano a convincere più con le singole canzoni che sulla lunga distanza di un intero album. Il potenziale comunque c’è tutto e a loro manca poco per diventare davvero di Tutto Tutto e di più.
(voto 7/10)



"Sono un vero gangsta rapper duro e puro, yo!
Però guardate quanto è tenero questo gattino. Mi si scioglie il cuore..."
A$AP Rocky “LongLiveA$AP”
A$AP Rocky fa parte della Nouvelle Vague dell’hip-hop contemporaneo americano, insieme ad altri illuminati come Tyler The Creator, Kendrick Lamar e Drake. Un misto tra atteggiamenti gangsta che appartenevano al rap degli anni ’90 e una maggiore apertura mentale, lyrics più intimiste e profonde ma senza privarsi di una marea di parolacce da bollino Parental Advisory Explicit Content assicurato.
A livello musicale, nel calderone ASAP ci butta dentro di tutto, tra aperture all’elettronica e al pop, al suono dubstep (il trip assoluto di "Wild for the Night" con Skrillex) e pure alla musica indie ("Hell" con Santigold), in quello che appare fin da subito il disco hip-hop in senso lato più completo ed esaltante dell’anno.
Lunga vita ad A$AP Rocky.
(voto 7,5/10)



Suede “Bloodsports”
Gli anni ’90 stanno tornando. I segnali sono nell’aria. I Blur che ritornano a suonare insieme, sebbene per un loro nuovo disco vero e proprio ci sarà ancora da sospirare parecchio. I My Bloody Valentine che invece un nuovo disco l’hanno tirato fuori (vedi sopra). La grande serie UK My Mad Fat Diary, ambientata nell’epoca d’oro del britpop…
E ora, sempre a proposito di britpop, c’è da aggiungere anche il ritorno degli Suede. Un bel ritorno. Non un ritorno stellare, però un bel ritorno. Dopo la spenta parentesi acusticheggiante del loro ultimo album A New Morning, che risale al 2002, le chitarre ritornano a suonare come ai cari vecchi tempi e le canzoni, seppure non storiche come quelle dei 90s, sono piuttosto valide. Gli Suede, che una volta avevano come manager l’oggi comico Ricky Gervais (!), stanno bene, sono in forma, e confermano l’impressione iniziale: gli anni ’90 stanno tornando.
(voto 6,5/10)



Phoenix “Bankrupt!”
Pop. Leggero. Scanzonato. Frizzante.
I francesi Phoenix capitanati non da Joaquin Phoenix bensì da Thomas Mars, il maritino di Sofia Coppola, con questo nuovo album sembrano voler recuperare il sound del fenomenale album d’esordio United, senza dimenticare le loro ultime cose che li hanno resi uno dei gruppi indie più cool del mondo, più qualche suono 80s e nuove influenze dal forte sapore orientale. Alcuni pezzi sono più riusciti (pretendo che “Drakkar Noir” diventi il prossimo singolo) e altri meno, ma nel complesso il disco funziona alla grande per un ascolto spensierato. Anche perché, alla fine dei conti, è solo entertainment.
Se poi non siete soddisfatti e cercate qualcosa di maggiore spessore:
A) Siete delle persone noiose.
B) Rivolgetevi altrove.
C) Siete delle persone noiose.
(voto 7/10)



domenica 3 febbraio 2013

MY HOLY VALENTINE


Cos’hanno fatto Kevin Shields e compagni negli ultimi 22 anni non mi interessa e ormai non ha più nemmeno importanza.
Dopo aver pubblicato nella loro carriera appena due album, lo splendido “Isn’t Anything” nel 1988 e il Capolavoro Assoluto “Loveless” nel 1991, i My Bloody Valentine si sono presi una pausa di terrencemalickiane proporzioni, e pensare che l’ultimo brano di “Loveless” si intitolava “Soon”, "Presto".
Sì, presto una cippa!
Pazienza. 22 anni di attesa ma pazienza, ora sono di nuovo qui e hanno appena realizzato il loro nuovo terzo album “mbv”.
Il nano malefico sta clamorosamente rimontando nei sondaggi elettorali, mentre la Francia è proiettata al futuro il nostro paese sta per ripiombare nel Medioevo, James Cameron sta lavorando ad Avatar 2, 3 e pure 4, ma i My Bloody Valentine sono tornati con il nuovo album “mbv”. E nient’altro ha più importanza. Almeno per i prossimi 22 anni.



giovedì 7 ottobre 2010

Play

È una giornata strana, oggi. Una di quelle in cui ti vorresti concentrare ma la tua mente va a zonzo senza il tuo consenso. Vaga verso lidi sconosciuti, a pensare a una vicenda che non ti riguarda personalmente, non è successa a te, alla tua famiglia o a qualcuno che conosci, eppure in qualche modo ti riguarda. Riguarda tutti.
Non riesco a pensare a niente di più terribile del portare via l’innocenza a un giovane corpo indifeso. No, non mi viene in mente niente. Accadono cose che ti fanno realizzare che -ok- il Voldemort di Arcore è il Male, ma là fuori ci sono persino persone (persone?) ben peggiori.
E allora niente. Si può andare a caccia dei dettagli più macabri e scabrosi, si può stare ad invocare la pena di morte, si può andare a prendersela con i giornalisti rapaci. Oppure tutto quello che si può fare è premere il tasto play e ascoltare una canzone che ci faccia volare via lontani per 3 minuti 3 da questo mondo che è così bello eppure sa fare così male

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