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sabato 11 luglio 2015

My Last Fat Diary





My Mad Fat Diary
(serie tv UK, 2013-2015)
Rete britannica: E4
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Tom Bidwell, Georga Kay
Basata sul romanzo: My Fat, Mad Teenage Diary di Rae Earl
Cast: Sharon Rooney, Nico Mirallegro, Jodie Comer, Ian Hart, Claire Rushbrook, Dan Cohen, Jordan Murphy, Ciara Baxendale, Darren Evans, Faye Marsay
Genere: piatto ricco mi ci ficco
Se ti piace guarda anche: Skins, Some Girls, Spike Island

Caro pazzo grasso diario,
oggi ti devo raccontare una cosa triste. Non una cosa triste-brutta. Una cosa triste-bella. La serie britannica My Mad Fat Diary è finita. Finita per sempre e io non me l'aspettavo. Non lo sapevo che la terza e conclusiva stagione avrebbe avuto appena 3 episodi. A dirla tutta, non sapevo nemmeno che sarebbe stata la stagione conclusiva.
Un presunto esperto di serie tv come me che non lo sapeva?

domenica 13 aprile 2014

SPIKE ISLAND, ALLA RICERCA DEGLI STONE ROSES E DELLA… KHALEESI




Spike Island
(UK 2012)
Regia: Mat Whitecross
Sceneggiatura: Chris Coghill
Cast: Elliott Tittensor, Nico Mirallegro, Jordan Murphy, Adam Long, Oliver Heald, Emilia Clarke, Chris Coghill, Matthew McNulty, Michael Socha, Lesley Manville, Antonia Thomas, Paul Popplewell, Ciara Baxendale, Kaya Scodelario
Genere: musicale
Se ti piace guarda anche: My Mad Fat Diary, Not Fade Away, Quasi famosi, The Inbetweeners

Ci sono eventi musicali che segnano una generazione. Woodstock è il primo che mi viene in mente. Oggi ci sono un sacco di festival più fighetti e hipster, come il Coachella attualmente in corso, il South by Southwest o il Bonnaroo, anche se in quanto a notorietà e a impatto culturale niente di paragonabile con il festivalone simbolo degli anni ’60 e della cultura hippie. L’unico che per importanza si è forse avvicinato un pochino è stato negli anni ‘90 il Lollapalooza, l’evento alternative rock diventato pure protagonista dell’episodio dei Simpson Homerpalooza.
Per qualcuno un “pochino” più sfigato, l’eventone musicale pubblico della vita è stato la registrazione di una puntata del Karaoke con Fiorello nella piazza della propria città, mentre per i giovani dei primissimi anni ‘90 delle periferie delle città inglesi, e di Manchester in particolare, l’apice è stato Spike Island. What the fuck is Spike Island?


Spike Island è un’isola. Sorpresi? Per entrare più nello specifico, si tratta di una isoletta nel nord ovest dell’Inghilterra, una zonaccia piena di industrie abbandonate. È in questo luogo simbolo della decadenza post-industriale che gli Stone Roses hanno deciso di tenere un loro mega concerto storico. Who the fuck are The Stone Roses?

Gli Stone Roses
Gli Stone Roses sono stati una delle più grandi band britanniche di tutti i tempi, giusto per non esagerare, sebbene qui in Italia non siano mai stati popolarissimi, ancor meno degli Smiths. Gli Smiths sono stati tra i gruppi più importanti di sempre, eppure se chiedi a qualcuno in strada se li conosce, la maggior parte della gente ancora ti guarda male, mentre tutti, ma proprio tutti, conoscono Vasco, e a molti piace pure. Perché vivo ancora in Italia?

Comunque… Gli Stone Roses sono stati una band fondamentale che avrebbe poi ispirato gran parte del Britpop giunto qualche anno dopo, i concittadini Oasis in particolare, oltre ad aver contribuito a cavallo tra fine 80s e inizio 90s alla nascita della cosiddetta scena di Madchester. Un movimento di cui si è parlato anche nel film 24 Hour Party People e un tipo di musica riecheggiato di recente nella colonna sonora dell’ultimo episodio della Trilogia del Cornetto, La fine del mondo. Nonostante nella loro breve carriera abbiano pubblicato appena un paio di album, l’omonimo The Stone Roses, capolavoro e pietra miliare immediata della musica British, e il travagliato e criticato Second Coming, il segno che hanno lasciato è stato profondo. D’altra parte, anche altri gruppi fondamentali come Sex Pistols, Joy Division e Nirvana non hanno avuto bisogno di decine di lavori per restare impressi nella Storia. Se non conoscete gli Stone Roses dunque è un male, ma potete comunque recuperare guardandovi proprio questo film, Spike Island.

Spike Island racconta il tentativo di andare al concerto degli Stone Roses di un gruppo di 5 ragazzi di Manchester. Gruppo sia nel senso di gruppo di amici che di band musicale in erba. I 5 fanno parte degli Shadow Caster e, nel caso aveste dubbi in proposito, hanno un sound molto simile a quello dei loro idoli Stone Roses. Sono dei ragazzotti tipicamente inglesi, sbruffoni e strafottenti. Dei tipi alla Noel e Liam Gallagher, dei simpaticoni del genere. In quanto sprovveduti cazzari, i 5 si recano a Spike Island sprovvisti di biglietto e sperano di entrare al concerto in qualche modo truffaldino, all’italiana insomma. Ce la faranno?

Una cosa che NON ci mancherà degli anni '90: il taglio a scodella.
Questo è un quesito che ci si pone ma, non essendo un thriller, non è certo una domanda fondamentale. L’importante non è tanto quello, quanto il viaggio, il vivere quest’avventura insieme, come amici, come gruppo. Spike Island è un film fortemente musicale, che ha il suo punto forte nel far respirare l’atmosfera di quegli anni. A livello di colonna sonora è, com’è facile immaginare, un inno d’amore nei confronti degli Stone Roses. Se non sapete chi sono, imparerete ad amarli. Se invece già li conoscete, dopo la visione di questo film sentirete le loro canzoni con ancora maggiore trasporto emotivo. Sotto questo punto di vista, è una pellicola perfetta. Laddove Spike Island non riesce a fare il salto di qualità per diventare un cult cinematografico sta in una sceneggiatura troppo prevedibile. Ognuno dei ragazzi della band porta con sé al concerto il suo bagaglio di vita vissuta complicata, c’è chi viene picchiato dal padre e chi invece ha il papà in ospedale in fin di vita, così come tra un paio di membri della band nascerà un conflitto. I membri della band coinvolti sono naturalmente il cantante da una parte e il chitarrista/autore principale delle canzoni dall'altra. Un classico. Un altro classico è il loro essere in conflitto non solo e non tanto per la leadership del gruppo, quanto per una ragazza. E chi è questa ragazza sfasciaband?
Emilia Clarke.
Scusate se è poco.

"Ma quanto sono pucciosa?"

"Khaleesi, sguinzaglia i tuoi draghi e facci entrare al concerto!"
Ecco, se non ve ne frega un cazzo della musica inglese, un più che valido motivo per recuperare questo film è la presenza della Khaleesi, o se preferite ormai Mhysa, sebbene sia qui presente con un ruolo e in abiti del tutto differenti da quelli vestiti e svestiti in Game of Thrones.
Se invece non siete patiti di musica inglese e manco di Game of Thrones, potreste essere interessati a questa pellicola se siete fan delle serie British. Troviamo infatti qui le basi della gang di Rae in My Mad Fat Diary, il bello Nico Mirallegro, qui alle prese con un ruolo più da sfigato, lo scemo Jordan Murphy, che pure qui ha la parte dello scemo di turno, e in una minuscola parte pure la rossa Ciara Baxendale. Inoltre rispondono presente all’appello Elliott Tittensor che è stato per anni interprete del bulletto Carl Gallagher in Shameless UK e inoltre nella vita reale è il fortunello boyfriend di Kaya Scodelario, che pure compare in un cameo. Nel cast della pellicola ci sono quindi anche Antonia Thomas, l’attizzapiselli di Misfits, e Michael Socha, l’amichetto di Alice in Once Upon a Time in Wonderland.

Fan degli Stone Roses, fan di Game of Thrones, fan di My Mad Fat Diary e fan di ciò che è made in UK in generale, ho quindi dato a tutti voi almeno un buon motivo per andare a cercare questo piccolo film inglese. Una pellicola dal forte gusto musicale che, sebbene non possieda lo stesso sapore di un Quasi famosi e sia privo di personaggi, battute o una storia particolarmente originali o memorabili, si lascia guardare con grande piacere e fa venire voglia di scoprire qualcosa di più di quel periodo, i primissimi anni ’90. E, soprattutto, fa venire una gran voglia di mettere su quel primo fenomenale omonimo album degli Stone Roses.
(voto 6,5/10)

venerdì 3 gennaio 2014

TELEMICI 2013 - I PREMI ALLE MIGLIORI SERIE TV DELL'ANNO



Benvenuti ai Telemici 2013, i premi dedicati alle migliori serie tv dell’anno, un incrocio tra Telegatti, Golden Globe ed Emmy Awards partorito dalla mente malata di Pensieri Cannibali.
L’evento è sponsorizzato da Tv, Sorrisi & Cazzoni, la guida ai programmi televisivi (porno) più letta d’Italia, e da Media-Friends, l’ente malefico benefico di Merdaset.


In attesa dei Teleratti, i premi alle peggiori serie, oggi consegniamo i Telemici, premi vari ai migliori attori, attrici, personaggi, episodi etc. delle serie tv del 2013.
Ma prima, partiamo con il riassunto delle 40 serie tv preferite da Pensieri Cannibali nel corso dell'ultima annata.

SERIE TV 2013 - TOP 40
36. Reign
31. Revenge

22. Skins

19. Girls
18. Utopia
17. Banshee
13. Mad Men
12. Vikings
11. Rectify

10. Mario
  4. Scandal


E dopo che la francese Les Revenants si è portata via il Telemicio 2013 di miglior serie dell'anno, partiamo con la consegna degli altri premi. Dai dai dai.

OMINO DELL'ANNO (MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA)
1. Bryan Cranston (Breaking Bad)
2. David Tennant (Broadchurch)
3. Hugh Dancy (Hannibal)
4. Kevin Spacey (House of Cards)
5. Michael J. Fox (The Michael J. Fox Show)

Bryan Cranston più di così non poteva dare a un personaggio. E un personaggio tanto complesso e sfaccettato come Walter White più di così non poteva dare a un attore.


DONNINA DELL'ANNO (MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA)
1. Keri Russell (The Americans)
2. Kerry Washington (Scandal)
3. Lizzy Caplan (Masters of Sex)
4. Vera Farmiga (Bates Motel)
5. Elisabeth Moss (Top of the Lake)

Ricordate Keri Russell quando faceva Felicity?
Bene, dimenticatela perché in The Americans è tutta un'altra storia. Una storia migliore.

"Ma che negli anni '80 esistevano già i blog? Vabbé, allora scriviamo un ringraziamento a Pensieri Cannibali."

LADRO DI SCENA (MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA)
1. Jon Voight (Ray Donovan)
2. Peter Sarsgaard (The Killing)
3. Aaron Paul (Breaking Bad)
4. Hoon Lee (Banshee)
5. Damian Lewis (Homeland)

Angelina Jolie, prendi qualche lezione di recitazione dal tuo paparino Jon Voight, trascinatore assoluto della nuova serie Ray Donovan. Fenomenale pure il sempre sottovalutato Peter Sarsgaard nei panni di un condannato a morte nella stagione 3 di The Killing.


LADRA DI SCENA (MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA)
1. Abigail Spencer (Rectify)
2. Katheryn Winnick (Vikings)
3. Jodie Whittaker (Broadchurch)
4. Allison Janney (Masters of Sex)
5. Erika Christensen (Parenthood)

Come miglior non protagonista televisiva dell'anno, vince a sorpresa la quasi sconosciuta Abigail Spencer di Rectify. Sconosciuta ancora per poco, visto che secondo me sta qua a breve fa il botto.


PREMIO L'OSPITE E' COME IL PESCE (MIGLIOR GUEST–STAR)
1. Matt Damon (House of Lies)
2. Eddie Izzard (Hannibal)
3. Linda Cardellini (Mad Men)
4. Patrick Wilson (Girls)
5. James Franco (The Mindy Project)

Spettacolare e super divertente l'apparizione di Matt Damon nei panni di una versione ultra egocentrica di se stesso nell'episodio "Damonschildren.org" (stagione 2, episodio 4) di House of Lies (da non confondere con House of Cards). Da guardare anche se non seguite la serie.


WHO'S THAT BOY? AWARD (ATTORE RIVELAZIONE)
1. Jamie Dornan (The Fall)
2. Travis Fimmel (Vikings)
3. Aden Young (Rectify)
4. Sam Underwood (Dexter, Homeland)
5. Pierre Perrier (Les Revenants)

Occhio a Jamie Dornan, bravissimo nella serie thriller britannica The Fall. Tra poco sarà il protagonista maschile di 50 sfumature di grigio e sarà probabilmente sbeffeggiato dal mondo intero come attore trash ed etichettato come il nuovo Robert Pattinson. Qui però è davvero una rivelazione.

"Grazie per le belle parole, Cannibal. Quando sarà famoso, non me ne ricorderò."

WHO'S THAT GIRL? AWARD (ATTRICE RIVELAZIONE)
1. Valorie Curry (The Following)
2. Bex Taylor-Klaus (The Killing, Arrow)
3. Adelaide Clemens (Rectify)
4. Sharon Rooney (My Mad Fat Diary)
5. Chloe Bennet (Agents of S.H.I.E.L.D.)

La prima stagione di The Following avrà anche subito un calo progressivo dal pilota all'episodio finale, però non tutto è stato da buttare. Come l'inquietante Valorie Curry, una di cui potremmo ancora sentire parlare in futuro. Sempre se Joe Carroll glielo permetterà.

"Mi spiace Joe Carroll, ti devo abbandonare per qualche ora. Devo ritirare un prestigiosissimo Telemicio."

PEZZO DI FIGO (SEX SYMBOL UOMO)
1. Cillian Murphy (Peaky Blinders)
2. Travis Fimmel (Vikings)
3. Jonathan Rhys Meyers (Dracula)
4. Jamie Dornan (The Fall)
5. Antony Starr (Banshee)

Peaky Blinders è una serie che non mi ha preso. Però il protagonista Cillian Murphy è proprio un gran figo. Peccato non ci sia anche più figa, altrimenti probabilmente seguirei la serie con maggiore interesse... LOL!


PEZZO DI FIGA (SEX SYMBOL DONNA)
1. Adelaide Kane (Reign, Teen Wolf)
2. Chloe Bennet (Agents of S.H.I.E.L.D.)
3. Natalie Zea (The Following, Under the Dome)
4. Lili Simmons e Ivana Milicevic (Banshee)
5. Annet Mahendru (The Americans)

Ma chissenefrega se la serie non è esattamente un capolavoro? Reign va seguita solo per lei: Adelaide Kane.

"De...de...devo fare un discorso di ringraziamento? No, non ce la faccio, sono troppo emozionata!"

PEZZO DI MERDA (MIGLIOR CATTIVO)
1. David Morrissey (The Walking Dead)
2. Toby Kebbell (The Escape Artist)
3. James Spader (The Blacklist)
4. Kathy Bates (American Horror Story: Coven)
5. Franco Mari (Mario)

I personaggi di The Walking Dead non sono un granché, diciamocelo. Ce n'è però uno che tira su alla grande il livello della serie ed è il più bastardo di tutti: il Governatore.


SEX AND THE SERIE (SERIE PIU’ SEXY)
1. Masters of Sex
2. Banshee
3. Orange Is the New Black
4. House of Lies
5. Vikings

Masters of Sex. Con un titolo così poteva forse non aggiudicarsi questo premio?

"Dove vuoi che me lo infili, questo???"

WTF AWARD (SCENA PIU' ASSURDA E INASPETTATA)
1. Finale dell'episodio The Rains of Castamere (Game of Thrones)
2. Morte di Brian Griffin (I Griffin)
3. Taissa Farmiga e il potere di uccidere i ragazzi con cui fa sesso (American Horror Story: Coven)
4. Combattimento di Hood contro un muscolosissimo tizio albino (Banshee)
5. Scimmia che si lava le mani in bagno (Ray Donovan)

"The Rains of Castamere" sembrava una puntata tranquilla di Game of Thrones. E poi all'improvviso... viuuuleeenza!

La reazione di Maisie Williams/Arya Stark al finale di The Rains of Castamere e ai Telemici.

LOVE ME LOVE ME (MIGLIOR SCENA ROMANTICA/SEXY)
1. Taylor Schilling + Laura Prepon (Orange Is the New Black)
2. Il bacio tra Rae e Archie (My Mad Fat Diary)
3. Michael Sheen e Lizzy Caplan fanno sesso in nome della scienza (Masters of Sex)
4. Finale stagione 2 (Girls)
5. Bacio prima dell’esplosione tra i 2 bimbiminkia della serie sulle note di "The End of the World" di Skeeter Davis (Under the Dome)

Mi spiace per gli altri, ma i momenti lesbo-erotico-romantici tra Taylor Schilling e Laura Prepon in Orange is the New Black annientano tutto il resto. Nettamente.


GIOCO DELLE COPPIE AWARD (COPPIA CHE PIU’ SHIPPO)
1. Rae + Finn (My Mad Fat Diary)
2. Piper + Alex (Orange Is the New Black)
3. Alex Karev + Jo (Grey’s Anatomy)
4. Ragnar + Lagertha (Vikings)
5. Mario + Melanie Micidial (Mario)

Rae e Finn di My Mad Fat Diary: che teeeneri ♥♥♥


Attenzione spoiler
IL MORTO DEL GIORNO IN HD AWARD (MIGLIOR MORTO)
1. Emma Roberts (American Horror Story: Coven)
2. Emily Bevan (In the Flesh)
3. I vari revenants (Les Revenants)
4. Evan Peters (American Horror Story: Coven)
5. Luke Newberry (In the Flesh)

Visto il proliferare di serie sugli zombie o su quelli che ritornano in vita, ecco un premio dedicato al miglior morto e risorto. Questa edizione se la aggiudica la fantastica Emma Roberts di American Horror Story: Coven.


IDOL AWARD (PERSONAGGIO PIU IDOLESCO)
1. Olivia Pope/Kerry Washington (Scandal)
2. Pino Cammino/Luigi Luciano (Mario)
3. Mickey Donovan/Jon Voight (Ray Donovan)
4. Det. Jake Peralta/Andy Samberg (Brooklyn Nine-Nine)
5. Mr. Mansfield/John C. McGinley (Ground Floor)

Se finite nei guai, o avete anche solo un piccolo problemino, niente panico. Chiamate l'idola Olivia Pope e risolverà tutto. Tutto.

"Miii, ho vinto un Telemicio. Non ci posso credere!"

SFIGA AWARD (PERSONAGGIO PIU’ SFIGATO)
1. Angie McAlister/Britt Robertson (Under the Dome)
2. David Rosen/Joshua Malina (Scandal)
3. Genny/Adelaide Manselli (Mario)
4. Debra Morgan/Jennifer Carpenter (Dexter)
5. Daniel Holden/Aden Young (Rectify)

Questo nuovo premio va al personaggio tv a cui i perfidi autori hanno fatto capitare qualunque sciagura. Numero 1 a Britt Robertson in Under the Dome. Non solo la sua cittadina finisce sotto una cupola, ma lei viene rinchiusa dal suo ex psicopatico. Una prigione nella prigione!
Quest'anno non è andata tanto bene nemmeno al povero David Rosen di Scandal, sfruttato e umiliato da Olivia Pope e soci in tutti i modi possibili, alla Genny di Mario vittima di continui incidenti e traumi, a Debra Morgan che chi ha visto il finale di Dexter saprà cosa le capita e al protagonista di Rectify, rinchiuso per anni nel braccio della morte e che, una volta fuori, non ha comunque vita facile.


MA CHE MUSICA MAESTRO AWARD (MIGLIOR COLONNA SONORA)
1. My Mad Fat Diary
2. Les Revenants
3. The Carrie Diaries
4. Scandal
5. Girls

My Mad Fat Diary con la sua colonna sonora super anni '90 e super britpop vince a mani basse. E sì che la concorrenza eccellente non manca, tra le splendide atmosfere post-rock create dai Mogwai per Les Revenants, le figatone anni '80 di The Carrie Diaries, il sound black '70 di Scandal e l'indie pop-rock attuale delle Girls.


CANTAMI O DIVA AWARD (MIGLIOR CANZONE)
1. Shirley Ellis “The Name Game” (American Horror Story: Asylum)
2. Badfinger “Baby Blue” (Breaking Bad)
3. Georgi Kay “Joga (Bjork cover)” (Top of the Lake)
4. Judy Collins “Both Sides Now” (Mad Men)
5. Peter Gabriel “Games Without Frontiers” (The Americans)

Lana Banana!



CHI AMA LA SIGLA TIRI UNA RIGLA AWARD (MIGLIOR NUOVA SIGLA)
1. Les Revenants
2. Vikings
3. Top of the Lake
4. The Americans
5. Orange Is the New Black

La sigla di Les Revenants con la musica dei Mogwai: magia. Niente male anche i Vikings sulle note di Fever Ray.


PAROLE PAROLE PAROLE AWARD (MIGLIOR FRASE/DIALOGO/MONOLOGO)
1. “Amarti è il modo peggiore per stare con te.” Betty a Don Draper (Mad Men)
2. “Dritto per dritto” Mario (Mario)
3. “Where is Jessica Hyde?” (Utopia)
4. “More Mona, more problems.” Spencer (Pretty Little Liars)
5. “Penso che le tue pareti vaginali siano bellissime.” (Masters of Sex)

La scrittura sempre sopraffina di Mad Men in questa categoria ha la meglio.

"Betty, posso entrare solo per un drink?"
"Don, con te non è mai solo un drink. Sono almeno 12 drink e un paio di ciulate."

MA CHE PUNTATONA AWARD (MIGLIOR EPISODIO)
1. Black Mirror, “The Waldo Moment” (s02e03)
2. Breaking Bad, “Ozymandias” (s05e14) e “Felina” (s05e16 )
3. South Park "Black Friday/A Song of Ass and Fire/Titties and Dragons" (s17e07/08/09)
4. The Killing, "Reckoning" (s03e09)
5. Girls, “One Man’s Trash” (s02e05)

L'episodio più memorabile visto quest'anno in una serie tv per quanto mi riguarda è "The Waldo Moment" di Black Mirror: un ironico quanto inquietante sguardo alla politica di oggi. Spettacolari poi tutti gli episodi finali di Breaking Bad, in particolare il tesissimo "Ozymandias" e la gran conclusione. Da ricordare inoltre il super triplo episodio parodia di Game of Thrones realizzato da South Park, la puntata diretta da Jonathan Demme di The Killing e il gioiellino di scrittura con guest-star Patrick Wilson "One Man's Trash" di Girls.
E The Rains of Castamere di Game of Thrones? Non è presente in questa classifica perché avrà anche avuto un finale shock, ma il resto dell'episodio non mi è sembrato poi così eccezionale. Meglio la parodia fatta da South Park!


CHI BEN COMINCIA AWARD (MIGLIOR PILOT)
1. Utopia
2. Les Revenants
3. My Mad Fat Diary
4. The Following
5. The Blacklist

Un grande pilot non corrisponde sempre a una grande serie. Ne sono la prova The Following, decollato alla grande e poi precipitato in fretta e The Blacklist, che parte con un pilota della Madonna e poi non è che faccia schifo, ma si trasforma in una serie di medio livello con episodi auto conclusivi parecchio tradizionali. Ci sono comunque poi anche grandi pilot che danno effettivamente vita a grandi serie, come Les Revenants e My Mad Fat Diary, e altri ancora strepitosi, come quello di Utopia, che poi è proseguita abbastanza bene ma non sviluppando al meglio tutte le premesse dell'esaltante pilot.


CHI BEN FINISCE AWARD (MIGLIOR FINALE DI STAGIONE/DI SERIE)
1. Breaking Bad
2. American Horror Story: Asylum
3. Top of the Lake
4. Broadchurch, stagione 1
5. Mad Men, stagione 6

Breaking Bad, la chiusura perfetta. Un finale migliore è davvero difficile da immaginare.


DIRIGIMI 'STA CIPPA AWARD (MIGLIORI REGIE)
1. American Horror Story (Asylum e Coven)
2. Breaking Bad
3. Utopia
4. The Killing
5. House of Cards

Regista televisivo rivelazione dell'anno: Alfonso Gomez-Rejon, che ha diretto alcuni degli episodi meglio girati di American Horror Story, come il finale di Asylum e la prima puntata del Coven. E il prossimo anno esordirà nel cinema con l'horror (ma che sorpresa!) The Town That Dreaded Sundown.


SCENEGGIAMI 'STA CIPPA AWARD (MIGLIORI SCENEGGIATURE)
1. Breaking Bad
2. Black Mirror
3. Girls
4. Scandal
5. The Newsroom

Breaking Bad: lezioni di scrittura televisiva (e non solo) aggratis.


CHE STYLE AWARD (MIGLIORI COSTUMI E ABITI)
1. Masters of Sex
2. My Mad Fat Diary
3. The Carrie Diaries
4. The Americans
5. Breathless

Nella classifica di moda/stile/costumi/abiti in questo 2013 è un trionfo del vintage con gli anni '50 di Masters of Sex, i 60s della serie britannica Breathless, gli anni '80 di The Carrie Diaries e The Americans e i 90s di My Mad Fat Diary.


GUILTY PLEASURE (MIGLIOR SERIE... GUILTY PLEASURE)
1. Reign
2. The Carrie Diaries
3. Pretty Little Liars
4. Camp
5. Grey’s Anatomy

Reign: la più clamorosa, quanto irresistibile trashata dell'anno!


PREMIO LOL :) (COMEDY PIU' DIVERTENTE)
1. 2 Broke Girls
2. Mario
3. Veep
4. Brooklyn Nine-Nine
5. Ground Floor

La serie che più mi fa schiantare dalle risate anche quest'anno si conferma 2 Broke Girls. Sempre irresistibile pure Veep, ma una nuova garanzia di risate quest'anno sono anche le new-entries Mario, Brooklyn Nine-Nine e Ground Floor.

"Un Telemicio? Evvai, è la prima cosa che vinco in vita mia!"

PERDERSELA E' UN CRIMINE AWARD (MIGLIOR SERIE CRIME)
1. Broadchurch
2. The Killing
3. Top of the Lake
4. The Fall
5. The Blacklist

Non sono un patito di serie crime, però quest'anno se ne sono viste delle belle. Cioè, voglio dire, dei brutti crimini, ma delle belle serie crime, su tutte la britannica Broadchurch.


FANTASILANDIA AWARD (MIGLIOR SERIE FANTASY/SCI–FI)
1. Real Humans
2. Black Mirror
3. Game of Thrones
4. Hemlock Grove
5. Atlantis

Dalla Svezia, la sorpresa Real Humans sbaraglia tutta la concorrenza. A colpi di hubot.
Chi o cosa sono gli hubot?
Recuperatevi questa ottima serie e lo scoprirete.


BIMBOMINKIA AWARD (MIGLIOR SERIE TEEN)
1. The Carrie Diaries
2. Pretty Little Liars
3. Make It or Break It
4. I maghi di Waverly
5. Some Girls

Serie teen più bimbominkiosa, intendo piacevolmente bimbominkiosa, del 2013: The Carrie Diaries.

"Senti un po' questo pezzo di Justin Bieber sul mio Walkman."
"Ma siamo negli anni '80, Justin Bieber non è ancora manco lontanamente nato..."
"Vero, però noi siamo così bimbiminkia che lo ascoltavamo già!"

PREMIO DI CARTONE (MIGLIOR SERIE ANIMATA)
South Park


FORZA ITALIA AWARD (MIGLIOR SERIE ITALIANA)
Mario


THE LONG GOODBYE (LE SERIE FINITE O CANCELLATE CHE PIU' MI MANCHERANNO)
1. Breaking Bad
2. Skins
3. Bunheads
4. The Hour
5. Don’t Trust the B**** in Apartment 23

"Siamo arrivati alla fine? Nooo!"

E per questi Telegatti 2013 è tutto.
Ma non piangete. Non è finita per sempre come per Breaking Bad (anche se è già in preparazione una serie spin-off sul fantastico avvocato Lionel Hutz Saul Goodman). I premi di Pensieri Cannibali vanno avanti. Presto arriveranno infatti i Teleratti dedicati al peggio delle serie tv di quest'anno...


venerdì 20 dicembre 2013

LE MEGLIO SERIE TV 2013, LA TOP 10



ecco a voi le 10 serie tv preferite da Pensieri Cannibali nel corso di questo 2013.

10. Mario
La vera storia di Studio Aperto
(stagione 1)

Trama semiseria
Mario è una serie-documentario che ci porta dietro le quinte della realizzazione di uno dei telegiornali più stimati a influenti del mondo intero: Studio Aperto.

Pregi
Maccio Capatonda si conferma l'idolo assoluto della comicità nazionale e, pure a livello registico, realizza un prodotto molto ben confezionato.
- Una sfilza lunghissima di scene, battute, momenti spassosi e geniali.
- Personaggi mitici. Tutti, da Ginetto a Lord Micidial, da Genny a Ippolito Germer e Marioloide.
- Oltre a essere una serie comedy, è anche una riflessione mica scema o superficiale sull’Italia di oggi e soprattutto sull’attuale mondo dell’informazione nostrano.
- La serie più esilarante dell’anno. 20 minuti a botta di risate assicurati.
ATTENZIONE: Potrebbe anche non farvi ridere. Se non avete senso dell’umorismo.

Difetti
- La trama che tiene uniti i vari sketch comici non è fortissima od originalissima, ma comunque non è nemmeno troppo male.
- Nino Frassica come guest-star ce lo potevi anche risparmiare, Maccio.

Personaggio cult (tra i tanti)
Pino Cammino, passante di professione (Luigi Luciano)


9. The Americans
La Guerra Fredda più hot della tv
(stagione 1)

Trama semiseria
Keri Russell e Matthew Rhys sono due russi. Vabbè, in realtà lei è californiana e lui gallese, ma chiudiamo un occhio. Keri e Matthew sono due spie russe che lavorano per il KGB e vanno negli USA fingendosi americani. Durante la loro prima missione, appena aprono bocca parlano come Ivan Drago in Rocky IV, la loro copertura salta e vengono brutalmente fatti fuori. Fine della serie.

Pregi
- Ottimi i due protagonisti, in particolare una Keri Russell in formissima e in grado di cancellare i ricordi di quella lagna di Felicity che interpretava anni fa.
- Il rapporto ambiguo tra i due protagonisti: c'è un fondo di amore vero o è solo tutta una copertura?
- Splendide ambientazioni, costumi e musica anni ’80.
- La Guerra Fredda è raccontata in maniera inedita, dando spazio più ai russi che agli americani.
- Annet Mahendru, attrice rivelazione russa, non sarda come potrebbe sembrare dal cognome.
- La sigla è una figata.

Difetti
Qualche puntata un po’ sottotono e qualche calo di tensione.

Attrice cult
Keri Russell

8. Masters of Sex
Non chiamatelo porno, chiamatelo “studio sul sesso”
(stagione 1)

Trama semiseria
Il protagonista è un misogino e pervertito sessuomane che, pur di guardare e riprendere gente mentre fa sesso, si spaccia per uno dei ginecologi più importanti d’America. Fu così che creò il sito Brazzers. Il nome di quest'uomo?
Dio.

Pregi
- Hey, gente, è una serie sul sesso!
- È una serie vintage ambientata negli anni ’50, stilosa (quasi) quanto Mad Men.
- Lizzy Caplan rules.
- Michael Sheen all’inizio fa un po’ storcere il naso, più che altro perché il suo personaggio non è il massimo della simpatia, ma alla fine risulta perfetto per la parte.
- Sceneggiature a prova di bomba, impreziosite da momenti di una raffinatezza assoluta.
- Davvero notevole il modo in cui viene offerto uno spazio importante a personaggi “minori”, come la moglie del Dr. Masters Libby (Caitlin FitzGerald) e Margaret Scully (Allison Janney) alle prese con un marito gay.
- Hey, gente, è una serie sul sesso!

Difetti
Una regia fin troppo classica.

Attrice cult
Lizzy Caplan

7. Broadchurch
Non solo le giovani fighette, ma anche i ragazzini ogni tanto vengono uccisi
(stagione 1)

Trama semiseria
C’è una cosa che fa sempre notizia: quando una ragazzina, meglio se innocente e carina, viene uccisa. Tanto nelle serie tv, quanto nella cronaca nera vera. Così quando nella tranquilla cittadina inglese di Broadchurch viene trovato il cadavere di un ragazzino, a nessuno frega niente e il suo corpo viene lasciato lì sulla spiaggia fino all’arrivo dei condor, o se non altro dei gabbiani.

Pregi
- È la serie più commovente dell’anno.
- Pur raccontando un caso thriller piuttosto convenzionale, sa tenere sulle spine con una tensione crescente pazzesca.
- Splendide le musiche del compositore islandese Ólafur Arnalds, amichetto dei Sigur Ros.
- Da profano babbano di Doctor Who non conoscevo David Tennant e… attore rivelazione!
- Tutto il cast è superlativo, con menzioni d’onore per Olivia Colman a Jodie Whittaker.
- Molto poetico il finale.

Difetti
- Il pilot non è originalissimo e la serie ci mette un pochetto a conquistare del tutto. Ma quando lo fa, non ci sono cazzi che tengano e il cuore va in pezzi.
- È già in cantiere un remake americano che rischia di rovinarci il ricordo di questa perla UK. Per fortuna ci sarà però anche una seconda stagione della versione britannica.

Attore cult
David Tennant

6. Real Humans (Äkta människor)
Restiamo umani
(stagione 1)

Trama semiseria
In Svezia oltre all'IKEA e alla GNOCCA c’hanno gli hubot. Chi o cosa sono gli hubot? Sono dei robot umanoidi usati per fare da badanti agli anziani o per lavorare in catena di montaggio. Si scatena così la protesta dei Forconi svedesi, che gridano loro: “Oh, ci rubate il lavoro, maledetti pezzi di ferraglia!”. Cosa succede poi?
Ci sarà una battaglia epica tra le due fazioni ma, proprio come in Game of Thrones, dovremo aspettare altre 12 stagioni prima di vederla…

Pregi
- È l’ultima grande rivelazione di un’annata che ha riservato parecchie sorprese a livello telefilmico, soprattutto dall’Europa e in questo caso dalla Svezia.
- È di gran lunga la cosa a tematica fantascientifica più figa e originale vista quest’anno, cinema compreso. Sarà perché nonostante la tematica dei robot è più una serie drama che un tradizionale sci-fi.
- Umani poco umani e robot poco robot. Freddezza scandinava e calore di personaggi parecchio vivi. Real Humans gioca bene sui contrasti e realizza un mix unico.
- Gli attori che fanno le parti degli hubot, grazie al trucco ma non solo, sono favolosi.
- Tra i protagonisti c’è anche Kåre Hedebrant, il bambino dello splendido film Lasciami entrare ora diventato un teen in tempesta ormonale per una bella hubot.
- È una serie che cresce episodio dopo episodio e diventa sempre più affascinante.

Difetti
I ritmi lenti del primo episodio e l’evitare le ruffianate da serie americana potrebbero tenere lontano qualche spettatore.

Personaggio cult
Anita (Lisette Pagler)

5. Orange Is the New Black
L’amore non è bello se non è lesbicarello
(stagione 1)

Trama semiseria
Piper Chapman (Taylor Schilling) è una ragazza tutta a modo e precisina che un giorno finisce in carcere per un reato commesso tempo prima. Come compagne di cella si trova Annamaria Franzoni e Wanna Marchi. “AAARGH, FATEMI USCIRE!” grida all’inizio. Ma poi fanno amicizia e se la spassano tutte e tre allegramente come se fosse "the time of their life". E poi dicono che le condizioni nelle carceri sono dure...

Pregi
- Cast corale femminile strepitoso, ricco di personaggi che in ogni episodio riescono a ritagliarsi ognuno un proprio spazio.
- Le idole all’interno del carcere sono talmente tante, dalla folle “Crazy Eyes” (Uzo Aduba) alla sexy lesbo spacciatrice Alex (Laura Prepon), dalla cuoca boss russa “Red” (Kate Mulgrew) alla trans Sophia (Laverne Cox), che è difficile scegliere una sola favorita.
- Tante storie ai margini di tossiche, lesbiche, trans, nere, latine, prostitute, ladre, assassine, che non troppo spesso trovano spazio nelle tradizionali e perbenino serie americane.
- Nonostante le protagoniste principali siano le donne detenute, anche i personaggi maschili che ronzano loro intorno sono resi con grande cura e (dis)umanità.
- Con il suo utilizzo di flashback e il concentrarsi in ogni episodio su un singolo personaggio, potrebbe a sorpresa essere questo il vero erede di Lost.
- La serie mixa bene componenti drammatiche e comedy e cresce man mano che si va avanti nella visione.
- Le scene d’amore lesbo sono sempre ben accette.

Difetti
- La protagonista Taylor Schilling, pur cavandosela, è quella che mi convince di meno di tutto il cast femminile.
- A Jason Biggs hanno dato praticamente lo stesso personaggio di Jimbo in American Pie, che fantasia!

Personaggio cult
Tiffany "Pennsatucky" Doggett (Taryn Manning)

4. Scandal
Professione: azzecca-garbugli
(stagioni 2 e 3)

Trama semiseria
Olivia Pope (Kerry Washington) era la responsabile alle comunicazioni per la campagna elettorale di Silvio Berlusconi. Visto che il Cavaliere continuava a chiamarla "Belle Poppe", si è stufata ed è passata a dirigere la campagna per Matteo Renzi. Considerando che se si è in team con la Pope è impossibile perdere le elezioni, o anche solo una partita a scala 40, potete già dare il benvenuto al vostro prossimo Premier…

Pregi
- È la serie guilty pleasure più goduriosa in circolazione.
- Il ritmo è talmente alto che in soli 10 minuti di 1 episodio di Scandal capitano più cose (pazzesche tra l’altro) che in 10 intere stagioni di molte altre serie.
- Per quanto dietro a Scandal ci sia l’autrice di Grey’s Anatomy Shonda Rhimes e nonostante le dosi di elementi soap e trash presenti, la serie riesce anche a gettare uno sguardo sul mondo politico americano efficace e feroce, che non è difficile immaginare poi molto distante da quello reale. Non a caso la figura di Olivia Pope è ispirata a Judy Smith, un tempo collaboratrice di George Bush Senior.
- La storia d’amore tormentata tra Olivia Pope e… il presidente degli Stati Uniti, mica il primo pirla che passa. Insomma… Forse il secondo.
- Per quanto la protagonista e idola indiscussa della serie sia Olivia Pope, anche i personaggi minori riescono a ritagliarsi qualche loro spazio e crescono parecchio, stagione dopo stagione. Grande Huck (Guillermo Diaz), niente male l’evoluzione da good girl gone bad di Quinn (Katie Lowes), favolosi gli intrighi del braccio destro gay del presidente Cyrus (Jeff Perry), pazzesche tutte le sfighe che capitano al povero David Rosen (Joshua Malina) e c’è pure una grande perfida First Lady, Mellie (Bellamy Young).
- Una eccellente colonna sonora molto funk-soul anni ’70.
- Adoro Olivia Pope. Adoro Kerry Washington. Adoro Scandal.

Difetti
L’uso eccessivo di colpi di scena ai limiti dell’inverosimile potrebbe portare Scandal a diventare una serie scandalosamente trash. Ma per ora, per miracolo, non è ancora capitato.

Personaggio cult
Olivia Pope (Kerry Washington)

3. My Mad Fat Diary
Brutpop
(stagione 1)

Trama semiseria
Rae (Sharon Rooney) è una teenager inglese sovrappeso nel mezzo degli anni ’90, in pieno periodo d’oro del Britpop. Per lei la vita è dura e così tenta il suicidio.
Ah, se solo fosse cresciuta oggi, come sarebbero differenti le cose per lei…
Ehm, veramente no, forse andrebbero ancora peggio.

Pregi
- La colonna sonora anni ’90 con dentro tanto Britpop e altra figata di musica inglese è la più bella di tutti i tempi!
- L’ambientazione anni ’90.
- L’interpretazione extralarge (per bravura, intendo) della protagonista Sharon Rooney.
- Fin dalle dimensioni della protagonista, non è la classica serie teen.
- Il pilot è tra i più folgoranti visti negli ultimi tempi.
- Serie molto ben diretta e con uno stile visivo originale.

Difetti
Rispetto a Skins, tanto per citare un’altra serie alternative teen britannica, è una serie meno estrema e cattivella.

Canzone cult (tra le tantissime)
Radiohead “Fake Plastic Trees”

2. Breaking Bad
Chi ha bisogno della chemio quando si può cucinare droga?
(stagione 5 – seconda parte)

Trama semiseria
La storia di Walter White ormai la conoscete tutti. Un giorno ha scoperto di essere malato di cancro e di avere pochi mesi di vita rimasti. 5 stagioni (di cui una doppia) dopo ‘sto qua è ancora in (più o meno) perfetta salute che controlla il traffico di droga mondiale… Non è che i dottori avevano sbagliato diagnosi?

Pregi
- Una chiusura enorme per una serie enorme, in costante crescita episodio dopo episodio e stagione dopo stagione.
- Cast in stato di grazia. Bryan Cranston over the top, ha superato persino se stesso.
- Walt White ormai è entrato nell’immaginario collettivo.
- Pur nella drammaticità della vicenda, ci sono alcune perle di leggerezza come il telefono di Hello Kitty, in grado di rendere questa serie davvero davvero unica.
- La puntata “Ozymandias” è una lezione di come si costruisce la tensione senza precedenti.

Difetti
- Il finale è stato persino troppo perfetto. Può essere considerato un difetto?
- Dopo un personaggio e un’interpretazione del genere, Bryan Cranston troverà mai un altro ruolo a quest’altezza?

Canzone cult
Badfinger “Baby Blue”

1. Les Revenants
47 morti che parlano
(stagione 1)

Trama semiseria
In una cittadina francese, i morti tornano in vita.
E non è manco Lourdes.

Pregi
- Rivelazione assoluta dell’anno, ancor più bella perché del tutto inaspettata.
- Pur prendendo a modello per le atmosfere inquietanti Twin Peaks, e pur ispirandosi a un film omonimo del 2004, i francesi dimostrano che in tv è ancora possibile fare qualcosa di nuovo e originale.
- Splendido cast, con qualche volto visto qua e là in pellicole francesi come Frédéric Pierrot (Polisse, Giovane e bella), Yara Pilartz (17 ragazze) e Céline Sallette (L’Apollonide, Un sapore di ruggine e ossa) insieme a rivelazioni come Jenna Thiam, Pierre Perrier, Clotilde Hesme ecc. ecc.
- La colonna sonora dei Mogwai: meraviglia.
- Difficile definire la magia di Les Revenants a parole. Non trovate scuse, è una serie che va vista. Punto e basta.

Difetti
- Il finale sembra un po’ trattenuto, forse in vista della prossima stagione, già confermata e in arrivo nel 2014.
- Non contenti di fare grande cinema e grande musica, i francesi mo’ si son messi pure a fare grande televisione. Sarebbe troppo facile odiarli e invece non posso fare a meno di amarli.

Pezzo cult
Mogwai “Hungry Face”



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