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lunedì 25 aprile 2011

Pasquetta in Nord Africa

Cosa li avrà fatti spaventare così tanto?
Hanno visto tutto il film oppure solo Laura Esquivel?
I hurt myself today. Stavo pensando di farmi del male ed ero indeciso se tagliarmi le vene, accendere la tv sul TG4 (ma anche sul TG1 o sul TG5) oppure guardarmi Natale in Sudafrica. Alla fine ho propeso per quest’ultima opzione, mi sembrava la più estrema di tutte. E così dopo aver seguito Sanremo ed essermi sparato l’ultimo disco inferno di Vasco, mi cimento in una nuova missione davvero ai limiti umani e stavolta metto ancora più a rischio la mia stessa vita.
Perché lo faccio? Per lo stesso motivo per cui certa gente fa paracadutismo o si butta col bungee jumping; il senso del brivido è lo stesso, e poi perché è facile parlare e dire: “I cinepanettoni fanno schifo”, ma per vederli e poi giungere alla conclusione: “I cinepanettoni fanno davvero schifo”, allora lì sì che ci va del fegato. E anche molta, molta stupidità.
Ma ora che la rischiosa e suicida missione africana abbia inizio.

Non lamentatevi se poi l'elefante recita meglio di voi...
Natale in Sudafrica
(Italia, purtroppo, 2010)
Regia: Neri Parenti, ma credo sia stato sostituito da una scimmia in molte riprese
Cast: Christian De Sica, Max Tortora, Belen Rodriguez, Massimo Ghini, Giorgio Panariello, Laura Esquivel, Barbara Tabita, Serena Autieri, Brenno Placido, Alessandro Cacelli, un elefante, un leone e un ippopotamo (questi ultimi di gran lunga i migliori del cast)
Genere: panettone indigesto
Se ti piace guarda anche: un buco nero, vi darà all'incirca la stessa sensazione di vuoto

Trama
Adesso volete anche una trama... Il massimo che potete pretendere è un trauma (cranico).

Recensione
Sapevo sarebbe stata dura, ma già i titoli di testa promettono malissimissimissimissimissimissimo, con una scena di animazione in computer gra-fica magari anche gra ma di sicuro poco fica con degli elefanti che ballano sulle note di una versione tarocca del Waka Waka NON cantata da Shakira (si vede che avere i diritti per la canzone originale sarebbe costato più che dar da mangiare agli elefanti e a Panariello). Roba da rimpiangere, con tanto di lacrime VERE agli occhi, gli spot delle suonerie dei cellulari.

(sì, questa è una marketta: sono stato pagato dal gatto Virgola in persona)

Visto che non sa recitare, almeno le fanno fare scarico merci.
In quello se la cava
Ma siamo solo all’inizio: la voce fuori campo ci annuncia che il personaggio di Massimo Ghini è un dottore e si chiama Massimo Rischio. Uahahah, che risate! Giorgio Panariello invece fa il macellaio, solo perché in una scena successiva i due si scambieranno di parte e quindi si potrà fare la mitica e poco abusata battuta del dottore-macellaio. Uahahah, basta ragazzi: se continuate così mi farete schiattare dalle risate. O magari mi farete schiattare e basta, che un safari in Africa al momento mi sembra meno pericoloso.

Vuoi poi non giocare la carta delle parlate dialettali? Vuoi far mancare proprio questo al popolone nazional-popolare? Sarebbe come privare una leonessa dei suoi cuccioli. Sia mai, e allora raddoppiamo addirittura la razione con la moglie di Christian De Sica siciliana (Barbara Tabita) e l’ex moglie napoletana (Serena Autieri). Nonostante le due mogli, per una volta nell’episodio di De Sica non si gioca (non tanto almeno) su una storia di corna, ma c’è un intrigo internazionale che lo vede coinvolto con il fratello Max Tortora. Si tratta di roba forte, una situazione carica di tensione e di emozioni indescrivibili che ha a che fare con scambi di soldi falsi e di gioielli. Sembra che persino Leonardo DiCaprio, memore di Blood Diamond, si fosse interessato alla sceneggiatura, preferendo poi girare Inception. Avrà fatto bene? Comunque, tra tutta la banda, De Sica è quello che mi suscita maggior simpatia, sarà per quella paresi facciale da troppi lifting. Vabbè, più che simpatia me fa’ pena, daje, ché pure lui se vede che s’è rotto er cazzo de fa’ ste cojonate.

Sì, più che dal film quelli là in alto erano spaventati da lei...
La coppia Ghini-Panariello invece è letale. Sti due non fanno ridere nemmeno a minacciarli con un leone, cosa che pure capita nel mezzo delle mirabolanti avventure confezionate da Neri Parenti, che a questo giro non ha potuto contare sulla sceneggiatura “d’autore” di Fausto Brizzi, già troppo impegnato a sfornare i suoi capolavori personali con il dittico Maschi contro femmine e Femmine contro maschi (no, purtroppo non si tratta di due pellicole pornografiche). Eh sì che non sarebbe poi nemmeno troppo difficile tirare fuori qualche momento divertente giocato sulle avance (naturalmente senza successo) di entrambi con la Belen Rodriguez. L’argentina ci mette poi del suo, visto che più che recitare sembra stia facendo un provino per comparire nel prossimo spot di Alfonso Luigi Marra. Il suo corpo però recita piuttosto bene.

Per ammiccare al pubblico adolescenziale, anzi diciamo a quello dei massimo 12enni, quel volpone di Parenti ha ingaggiato pure quella cacacazzo del Mondo di Patty. Che poi il motivo del successo dell'altra argentina Laura Natalia Esquivel (meglio nota come Esquifezz) è davvero un mistero: è ‘na cozza a vedersi, ‘na capra con l’italiano, ‘na cagna a recitare, chi caaaa**o è che c'ha spedito questo strano incrocio di razze animali? Una volta dall’Argentina c’arrivava Maradona, che pur con tutti i suoi "piccoli" difetti era pur sempre meglio di 'sto scherzo della natura. Mi chiedo dove andremo a finire se continueremo così, quale destino spetterà ai nostri figli, cosa sta succedendo a questo mondo malato?

Non lamentatevi:
io come punizione per un film così vi avrei fatto anche di peggio...
Scusate lo sfogo personale. Mi ricompongo per segnalare qualche altro scempio, ehm volevo dire esempio di atrocità presente in questa pellicola. A proposito di figli, c’è Brenno Placido, il solito raccomandato, anche se non credo sia stato raccomandato dal padre (che pure ad esempio con Genitori & figli: agitare bene prima dell’uso le sue schifezze le fa pure lui). Oltre alla sigla, ci sono anche altri effetti speciali da mettersi le mani tra i capelli, come in un momento di trash supremo in cui Panariello con un rutto terrorizza un leone (il colpo di genio degli sceneggiatori!), e un finale con delle farfalle animate che vorrebbe (ipotizzo) essere forse poetico. Naturalmente c’è anche una marketta poooco spudorata: alla Monezza di Patty suona il cellulare LG con una scritta WIND a caratteri cubitali. Non contenti, c’hanno messo dentro pure uno spot vocale: “Wind, stiamo trasferendo la sua chiamata alla segreteria telefonica” pronunciata dal capo di una tribù africana che aveva il cellulare di Panariello in pancia.
Perché il capo di una tribù africana aveva il telefonino di Panariello dentro la pancia? Sì, è una storia lunga e questo film ha una trama molto articolata, ve l’ho detto: dietro ci sono fior fiori di sceneggiatori. Ma la domanda da farsi comunque è un’altra: il prossimo anno di nuovo Natale in Sud Africa?
Abbelli, eh no: io vi spedirei -adesso- a fare una bella Pasquetta in Nord Africa…
(voto 2-)

giovedì 18 novembre 2010

Oh Lindsay

Lindsay Lohan secondo me è un’ottima attrice. Lo so che questa affermazione farà immediatamente diminuire il counter dei lettori di questo blog di qualche unità, ma prima fatemi spiegare: Lindsay Lohan in fase pre-cocaina era davvero un talento emergente del cinema.
A soli 12 anni fa il suo esordio in “Genitori in trappola” e interpreta la parte di due gemelle diverse, una l’opposta dell’altra: una double performance da far invidia persino al campione del genere Edward Norton. Quindi in “Quel pazzo venerdì” si sdoppia di nuovo, visto che è una teenager che fa cambio di personalità con la madre Jamie Lee Curtis e a 18 anni diventa poi una superstar globale con “Mean Girls”, secondo me una delle commedie più cattive e divertenti degli ultimi anni e in cui Lindsay L offre ancora un’altra grande performance, probabilmente la migliore della sua carriera.

Di lì comincerà però lo sfacelo, almeno per l’opinione pubblica, tra i fiumi di alcool, droga, alcool, storie lesbo, arresti, ingressi e uscite dalla rehab, casini famigliari vari e qualche film non proprio riuscito: l’evitabilissimo remake “Herbie – Il super maggiolino”, le commedie così così “Baciati dalla sfortuna” e “Donne, regole e tanti guai!” e un annunciato cameo nel prossimo “Natale in Sudafrica” cui però non voglio credere, perché ci saranno pure modi migliori per pagarsi la droga che non fare un film di Neri Parenti, anche se Belen probabilmente conosce i giri giusti per procurarsi la roba.
Nonostante questo la carriera di Lindsay è comunque proseguita anche con ruoli in film validi e lavori per grandi registi: “Bobby” sull’omicidio di Bob Kennedy, “Chapter 27” sull’omicidio di John Lennon (che sia fissata con gli assassini di personaggi famosi?), l’ultimo film di Robert Altman “Radio America”, lo spettacolare “Machete” di Robert Rodriguez (di cui qui sotto vi propongo una scena assolutamente a caso).


In attesa di vederla nel temibile, fin dal titolo, “Incinta o quasi”, ho allora recuperato il criticatissimo “Il nome del mio assassino”, film che ha una media voto ridicola su Internet Movie Database (3,6!) e nel 2008 ha fatto incetta di Razzie Awards, gli Oscar per le pellicole più brutte. Qui Lindsay interpreta di nuovo un duplice ruolo ed è riuscita ad aggiudicarsi il Razzie di peggior attrice per entrambe le parti, un vero record!

Il nome del mio assassino
(USA 2007)
Titolo originale: I know who killed me
Regia: Chris Sivertson
Cast: Lindsay Lohan, Julia Ormond, Neal McDonough, Brian Geragthy, Gregory Itzin, Jessica Rose
Genere: noir?
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Boxing Helena, Inseparabili

Amate Lindsay Lohan? La odiate? In entrambi i casi avete delle buone ragioni per vedere questo film: se la amate, Lindsay è sempre maledettamente sexy (anche quando a un certo punto le vengono amputati un braccio e una gamba) e interpreta un’altra volta un ruolo doppio, di cui uno è quello di una spogliarellista! Se invece la odiate, vi divertirete a vederla torturata alla grande.

“Il nome del mio assassino” è certo un film porcata, ammettiamolo subito: confuso, sconclusionato, assurdo in maniera assurda. Detto questo, secondo me non è stato completamente compreso dalla critica che lo ha massacrato. E forse non è stato capito nemmeno dal regista stesso, perché questo in realtà non è un thriller-noir serio, questa è una parodia del genere. Poco importa che questo Chris Sivertson forse non ne avesse l’intenzione, ma il film è estremamente divertente nel suo susseguirsi di situazioni improbabili e senza senso, con qualche tentativo di imitare persino nientepopodimenoche David Lynch.

La storia è quella di Aubrey, una studentessa modello aspirante scrittrice che viene misteriosamente sequestrata da un pazzo maniaco. Quando la ritrovano, ha un braccio e una gamba amputati ma soprattutto crede di essere un’altra persona: Dakota, una spogliarellista parecchio sboccata e zoccola. In un misto tra un thriller, un soft porno, un noir non riuscito e una parodia (questa riuscita) di un noir, ci sono un sacco di scene che fanno veramente morire dal ridere e di trovate che lasciano a bocca aperta per lo stupore, fino a un finale davvero ma davvero pessimo. Però come si fa a voler del male a una porcata così ben congegnata?

Talmente uno scult totale da risultare quasi un cult.
(voto 6+)

sabato 6 novembre 2010

Il film dell'anno

Madonna che bello questo trailer. Si vede che dietro c'è un lavoro enorme di sceneggiatura e un'idea unica che davvero non sarebbe mai venuta in mente a nessuno: fare un balletto col "Waka Waka" per un film ambientato in Sudafrica. Geniale, ragazzi, davvero geniale.

Da notare che "Waka Waka" non è però presente nella sua versione originale, probabilmente perché Shakira si è rifiutata di prestare la canzone a cotanto capolavoro, e al suo posto c'è un remake da suoneria del cellulare.
Da notare anche come Max Tortora, se recita, nella parte del deficiente è davvero da Oscar. Poi c'è anche Belen Rodriguez che sono sicuro si rivelerà un'attrice fenomenale e c'è persino Laura Esquivel da"Il mondo di Patty", l'unica serie al mondo che ti fa venire l'orticaria dopo appena 5 secondi di esposizione. E, altro colpo di genio degli autori, sono tutte e due argentine! E scommetto che c'avranno messo dentro pura una (o forse mille) battute su Maradona.
No, ragazzi, non sto più nella pelle. Io questo film non vedo davvero l'ora di non vederlo.

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