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martedì 5 agosto 2014

NEED FOR SPEED, UN FILM COL FRENO A MANO TIRATO




Need for Speed
(USA, Filippine, Irlanda, UK 2014)
Regia: Scott Waugh
Sceneggiatura: George Gatins
Cast: Aaron Paul, Imogen Poots, Dominic Cooper, Scott Mescudi, Rami Malek, Dakota Johnson, Michael Keaton, Ramon Rodriguez, Harrison Gilbertson
Genere: frenato
Se ti piace guarda anche: Fast and Furious, Fuori in 60 secondi, Senza freni – Premium Rush

Devo fare in fretta. Devo essere veloce. Devo andare a tutta velocità. Sul web non c’è tempo da perdere. La maggior parte delle pagine Internet sono visualizzate per appena pochi secondi. La durata media delle visite su Pensieri Cannibali secondo Google Analytics è di circa 2 minuti, quindi sono sopra la media generale. Questo perché gli utenti e i passanti leggono effettivamente ciò che scrivo, oppure la durata è dovuta al fatto che si soffermano sulle immagini o i video che posto? Chi lo sa?
Nel frattempo non posso fermarmi e devo trovare sempre nuovi modi per attirare i lettori. Devo essere veloce. Devo andare subito al punto. Perché allora sto perdendo tutto questo tempo?
Fretta. Devo andare di fretta. Devo parlare di Need for Speed senza indugiare oltre. Com’è, questo film?
Mah, insomma, si può guardare. Se proprio non avete niente di meglio da fare, si può vedere. Altrimenti io vi consiglio di passare il vostro tempo, tanto tempo, su Pensieri Cannibali, in modo da aumentare la durata media delle visite del sito.

Presto che è tardi. Devo essere fast. Devo essere furious. E a proposito, questo Need for Speed può essere quasi considerato una versione intimista del primo mitico Fast and Furious, quello incentrato sulla passione per le auto e per la velocità e non per i muscoli come gli ultimi capitoli della saga. Rispetto alla serie di pellicole con Vin Diesel e il compianto Paul Walker, Need for Speed appare più pulito, più buonino, meno tamarro, con meno patata e con una colonna sonora più tranquilla. Persino il protagonista Aaron Paul abbandona il suo stile da fattone abituale per cui è diventato famoso in Breaking Bad e si trasforma in una specie di supereroe delle corse dalla morale ambigua che non si fa problemi a correre in auto contromano a folle velocità, però poi se a uno dei suoi amici gli esplode l’auto, bisogna fermarsi a soccorrerlo. E come fai a soccorrerlo, se la macchina è in fiamme?
Il film procede così la sua corsa all'insegna del buonismo, ma non troppo.

Ripulita è anche l’immagine della protagonista femminile, Imogen Poots, che qui abbandona le sue solite parti da pazza psicopatica in cui la prediligo per vestire i panni della classica donna da action moderna, ovvero cazzuta, ma con moderazione.
Ancor più stereotipati i personaggi di contorno: c’è il cattivone che più cattivone non si potrebbe interpretato da Dominic Cooper; c’è la ex che sta insieme al cattivone perché alle donne il tipo stronzo piace e poi lei è la futura protagonista di 50 sfumature di grigio Dakota Johnson quindi essere sottomessa le piace ancora di più; c’è il fratellino della ex destinato a fare una brutta fine nella cui parte c’è un bimbominkia che sembra uscito da una strada One Direction; e poi c’è il solito amico di colore simpa di turno, questa volta interpretato dal rapper Scott Mescudi alias Kid Cudi.
In più c’è pure un Michael Keaton in versione cronista indemoniato che segue il corso degli eventi un po’ come avviene in film come Punto zero e I guerrieri della notte, senza ovviamente raggiungerne gli stessi livelli. Nemmeno per sbaglio.
E le corse?
Pure quelle ci sono eccome e alla lunga, nelle 2 eccessive ore di durata, annoiano pure. Nel complesso quindi è un film che schiaccia sul pedale, ma non troppo.

La pellicola diretta in stile vagamente michaelbayano da tale Scott Waugh è un intrattenimento decente, con una storia molto molto prevedibile, che si prende un po’ troppo sul serio, eppure nonostante ciò non si riesce a volergli male. Allo stesso tempo è un film che non appassiona del tutto, come una gara a Need for Speed il videogame a cui assisti ma a cui non giochi in prima persona. Il film tratto dal videogioco della Electronic Arts paradossalmente, per essere incentrato sulla velocità, fila per lunghi tratti in maniera troppo lenta e scontata. Se il protagonista al volante compie delle manovre folli, Need for Speed gioca invece sul sicuro, sullo stesso circuito già percorso da altre pellicole adrenaliniche o pseudo adrenaliniche analoghe come Fuori in 60 secondi, Senza freni – Premium Rush e naturalmente i già citati Fast and Furious. Chissà perché, gli autori sembrano non aver dato ascolto al titolo e non hanno aggiunto velocità a un film che ne avrebbe avuto bisogno.

Adesso basta. Mi sono dilungato pure io, come fa la pellicola. I 2 minuti di attenzione media dedicati a un post di Pensieri Cannibali ormai sono scaduti da un pezzo e quindi in chiusura vi dico: guardate pure Need for Speed per una serata disimpegnata, senza troppe aspettative e arriverete al traguardo soddisfatti. Se invece vi aspettate chissà quale filmone, è meglio che rimaniate fermi ai box.
(voto 6/10)

giovedì 13 marzo 2014

NEED FOR FILM




Grande settimana. Questa volta dico per davvero. Non sto scherzando, non sono ironico e non vi sto pigliando per il culo. Nei cinema italiani arrivano infatti questo weekend due film da non perdere. Uno è un capolavoro assoluto dei nostri giorni, mi riferisco ovviamente a Lei – Her di Spike Jonze. L’altro è Fruitvale Station, pellicola indie da non sottovalutare. E poi c'è anche una manciata di altri titoli che magari una possibilità, o anche solo mezza, potrebbero meritarsela.
Grande settimana, dunque, e per l’occasione arriva a presentare le uscite insieme a me un nuovo grande ospite…

Ah no. Niente. Come non detto. L'opinionista Manuela Arcuri è già impegnata a commentare il Grande Fratello, quindi dovrete accontentarvi dei commenti del solito James Ford. Mi spiace.

"Rileggo la recensione di Pensieri Cannibali o aspetto quella di WhiteRussian?
Nell'indecisione vado su YouPorn, che è meglio!"
Lei di Spike Jonze
Il consiglio di Cannibal: Ford, mi dia del Lei, anzi no, del Voi
Capolavoro della nostra epoca. Pellicola romantica 2.0 per eccellenza. Genialata totale. Poesia pura. Definitelo come volete, ma ciò non cambia una cosa: Lei è un film da non perdere. Meglio se in lingua originale, per apprezzare la grandiosa interpretazione vocale di Scarlett Johansson, doppiata nella versione italiana da… Micaela Ramazzotti. Ebbene sì. Un po’ come mettere James Ford al posto di Vettel alla guida di una monoposto di Formula 1: un disastro annunciato.
La pellicola l’ho già recensita a mio modo, ma presto credo tornerò a parlare ancora del regista Spike Jonze…
Il consiglio di Ford: Katniss Kid, la Lei della coppia Cannibal/Ford
Se esiste un film in grado di rivaleggiare - almeno per ora - con The Wolf of Wall Street per il gradino più alto del podio di quest'anno, è questo. E paradossalmente, rappresenta tutto quello che il Lupo di Scorsese non è. Sentimento contro istinto, poesia contro sesso, commozione contro esaltazione.
Un film stupendo, strepitoso, con un Joaquin Phoenix pazzesco ed una Scarlett Johansson incredibile, da gustare assolutamente in versione originale. Nonostante l'abbia visto parecchio tempo fa, ho atteso la pubblicazione proprio in vista dell'uscita italiana. A brevissimo la recensione fordiana.

"Hey, ci volete arrestare solo perché siamo neri?"
"No, è perché abbiamo sentito che siete lettori abituali di WhiteRussian."
Prossima fermata – Fruitvale Station di Ryan Coogler
Il consiglio di Cannibal: prossima fermata – Pensieri Cannibali. E la fermata White Russian? Soppressa.
Gran bella settimana, questa. Davvero miracolosa. Oltre allo stupendo Lei, arriva anche un’altra fermata da non mancare. Prossima fermata – Fruitvale Station è il vincitore del Sundance Festival 2013 ed è una visione decisamente consigliata. Il film non raggiunge i livelli della pellicola di Spike Jonze, però è la seconda visione che vi suggerisco di mettere in lista per questa settimana e, se ancora non siete convinti, smettetela di leggere White Russian e andate a guardarvi la mia recensione della pellicola.
Il consiglio di Ford: la fermata Cannibal Kid è ormai alle spalle. A breve verrà aperta la nuova Cannibal Old.
Inspiegabilmente - e considerate le ultime due - questa settimana appare decisamente interessante, dal punto di vista delle uscite.
Non ho ancora visto questo Fruitvale Station, ma le premesse sono ottime, e ci sono buone probabilità che - purtroppo per il sottoscritto - questo film vada ad ingrossare le fila dei titoli che, quest'anno, stanno mettendo d'accordo quelli che erano i due rivali per eccellenza della blogosfera. Spero vivamente di sbagliarmi, e nel frattempo vedrò di recuperarlo in tempo per proporlo nella stessa settimana della recensione di Lei.

Cose che succedono quando si mette un Ford al volante...
Need for Speed di Scott Waugh
Il consiglio di Cannibal: Ford, stai lontano dalle auto, please
Need for Speed sarà la tamarrata goduriosa della settimana? O si rivelerà un’ennesima brutta copia di Fast & Furious, serie che già da sola ha ampiamente sfracellato i maroni?
La buona notizia è che il protagonista è Aaron Paul e, per tutti i numerosi orfanelli di Breaking Bad là fuori, sarà un piacere rivederlo in azione. Fine delle buone notizie. Per il resto, il rischio porcatona corre veloce, mentre Ford, che ha scoperto la saga di Fast & Furious solo grazie a me e tipo una decina d’anni dopo l’uscita del primo film, corre sempre troppo lento.
Il consiglio di Ford: need for Kid? Non credo proprio!
Conosco molto bene il brand di Need for speed grazie alla serie di videogiochi, della quale ho apprezzato molto, negli ultimi anni, Hot pursuit e soprattutto The run, il più cinematografico tra i titoli proposti da Electronic Arts. Detto questo, dal film mi aspetto poco o niente, ma credo proprio che mi concederò una goduriosa visione - nonostante c'entri ben poco con i motori - principalmente grazie alla presenza di Aaron Paul, il fu Jesse Pinkman dell'indimenticabile Breaking Bad.
A neuroni spenti, potrebbe anche valere il biglietto.

"Uff, non posso perdere a QuizDuello contro Cannibal Kid.
E' troppo scemo, quello!"
Mr. Peabody e Sherman di Rob Minkoff
Il consiglio di Cannibal: Mr. Ford e Sherkid
Nuova pellicola d’animazione della DreamWorks. Che fare? Vederla o non vederla? Da una parte c’è la tematica dei viaggi nel tempo che sempre mi affascina, dall’altra c’è il rischio che si tratti della solita bimbata fordiana, come il trailer lascia immaginare. Nel dubbio, passo in attesa di capire se possa valere una visione, oppure se è uno di quei film che desidereresti avere una macchina del tempo per tornare indietro nel tempo e non guardarlo. Io ne desidererei una anche e soprattutto per andare indietro e impedire al me stesso del passato di entrare in contatto con il blog WhiteRussian.
Il consiglio di Ford: viaggiare nel tempo? Perchè no? Tornerei volentieri indietro per divertirmi alle spalle del Kid adolescente.
Non è un mistero che non sia un grandissimo fan della Dreamworks, almeno rispetto alla quasi sempre geniale Pixar. Questo Mr. Peabody e Sherman mi attrae poco, ma considerato l'allenamento che dovrò affrontare in vista del periodo da cartoni animati del Fordino potrebbe scapparci a tempo perso, nella speranza che non sia troppo zuccheroso o sappia già di vecchio.
Senza dubbio non mi dispiacerebbe, invece, costringere ad una maratona forzata di cartoni a lieto fine il mio antagonista.

"A Ford non è piaciuto Matrix, però questa roba sì..."
"Non dare ascolto a quello, non ci sta più con la testa!"
47 Ronin di Carl Rinsch
Il consiglio di Cannibal: 47 ronin? Che 2 coglionin!
Pare che 47 Ronin sia davvero un filmaccio. D’altra parte, già solo il trailer non lascia spazio a molte speranze. In più, Keanu Reeves dopo il primo Matrix non ne ha praticamente più imbroccata una giusta. Questa discutibile versione americana del cinema d’arti marziali giapponese potrebbe comunque essere un bel colpo da maestro. Considerato l’amore di Ford per il genere originale, i 47 Ronin potrebbero fargli girare parecchio gli zebedei. E di ciò non potrei essere più felice!
Il consiglio di Ford: 47 ronin? Per sistemare Cannibal ne basterebbe mezzo!
Da Kurosawa a Mizoguchi, ho sempre adorato il filone classico dedicato ai samurai. Approcciando 47 ronin, già temevo l'americanata inguardabile e terrificante, e invece il risultato - con tutti i limiti del caso - ricorda più L'uomo dai pugni di ferro che non L'ultimo samurai, che comunque, nel suo piccolo, non era neanche tra le cose peggiori proposte da Hollywood negli anni.
Certo, non siamo di fronte a chissà quale miracolosa sorpresa, ma contando di affiancare a Lei e Fruitvale station qualcosa di più basic, potrebbe essere una scelta non del tutto sbagliata. Recensione fordiana in arrivo.

"Questo PC anziché con la voce di Scarlett Johansson parla con quella di Ford."
"Ma che schifo!"
Supercondriaco – Ridere fa bene alla salute di Dany Boon
Il consiglio di Cannibal: ridere di Ford fa bene alla salute uahahah
Non credo di aver mai visto niente di e/o con Dany Boon, attore comico francese noto soprattutto per Giù al Nord, film scopiazzato in Italia da Claudio Bisio e coso, Alessandro Siani. Vista la mia rinnovata passione per tutto ciò che è transalpino, potrei però pensare di dargli finalmente una possibilità. Non so se questo ultimo Supercondriaco sia il film migliore con cui approcciare la sua comicità, però è sempre meglio che approcciare la comicità di Ford…
Un momento, quale comicità?
Il consiglio di Ford: andare in macchina con Ford non farebbe bene alla salute di Cannibal. Anzi, forse proprio incontrare Ford! Ahahaha!
Non ho mai considerato di vedere un film di e/o con Dany Boon, che ho sempre detestato fin dai tempi di Giù al Nord, fosse anche solo per partito preso, e non ho certo intenzione di iniziare con questa roba che mi pare buona giusto per qualche radical chic in astinenza da Cinema francese come il mio rivale.

"Perché ti hanno ricoverata?"
"Ho il mal di Ford."
"O mio Dio! Allora vado subito a chiamarti il prete per l'estrema unzione."
Maldamore di Angelo Longoni
Il consiglio di Cannibal: mal di Ambra
Oddio, Ambra no! E c’è pure Montalbano Zingaretti!
Tutto, ma Ambra, Renga, Zingaretti e Ford no!
Che brutta fine ha poi fatto Alessio Boni, tempo fa bella promessa del cinema italiano e adesso presente in robette del genere.
Il trailer di questo Maldamore è talmente tragico che mi ha persino messo voglia di recuperare l’ultimo con De Luigi…
Il consiglio di Ford: mal di Cinema. Italiano.
In una settimana di uscite dall'ottimo al discreto, la figura della pecora nera la doveva fare proprio il nostro Cinema, che lascia da subito alle spalle la vittoria di Sorrentino agli Oscar per propinare al pubblico questa roba.
Non oserei augurare una visione di questo tipo neppure al Cannibale. E ho detto tutto.

"Hey, sai dov'è il prete? C'è bisogno di un'estrema unzione..."
"Ancora una vittima del mal di Ford? E' la decima soltanto questa settimana."
Ida di Pawel Pawlikowski
Il consiglio di Cannibal: pawlikows-chiiiiiii?
Attenzione, qui abbiamo un regista polacco, Pawel Pawlikowski, che ammetto di non conoscere. Chissà se Ford, dall’alto della sua saccenza cinematografica ed esistenziale che con enorme modestia ci tiene sempre a sottolineare, saprà dirci qualcosa di più riguardo a questo autore. Io dico solo che dal trailer sembra un mattonazzo di rara pesantezza. Ma di ciò avrò conferma solo se il mio rivale blogger lo esalterà come nuovo genio del cinema mondiale.
Il consiglio di Ford: radical o figata?
Onestamente, non so neppure chi cazzo sia, questo Pawlikowski, ma dato che il Cinema polacco non è nuovo a sorprendere in positivo, questo Ida potrebbe rappresentare la visione d'essai come si deve della settimana, anche se, rispetto a Lei, scende sicuramente in secondo piano. C'è anche da ammettere che roba di questo tipo - almeno da quanto sembra dal trailer - potrebbe risultare decisamente stopposa in una serata infrasettimanale tra una giornata di lavoro e l'altra.
Non so ancora se e quando lo vedrò, ma in caso, la speranza è che possa sorprendere neanche fossimo ad un qualche Festival come si deve. E senza l'Academy come giuria.
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