Visualizzazione post con etichetta negramaro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta negramaro. Mostra tutti i post

mercoledì 28 ottobre 2015

Cannibal Music - I dischi di ottobre 2015





Questo mese sono arrivati un sacco di album e per altro quelli di cui sono riuscito a parlare sono solo una piccola parte dei lavori usciti sugli scaffali fisici e virtuali dei negozi. Non perdiamo quindi altro tempo in intro inutili e passiamo ad ascoltarli.

Disclosure “Caracal”

domenica 21 giugno 2015

I PEGGIORI TORMENTONI DELL'ESTATE 2015





D'estate non possono proprio mancare i tormentoni musicali. Oddio, in un mondo ideale non esisterebbero, però in quello in cui ci dobbiamo accontentare di vivere non possono mancare. Sono quelle canzoni che vi faranno ricordare una determinata estate per sempre. E ve la faranno odiare per sempre. Volete per caso privarvi di una soddisfazione del genere?
In attesa di scoprire nel corso dei prossimi giorni quali sono i tormentoni 2015 preferiti, o se non altro meno sfavoriti, di Pensieri Cannibali, ecco a voi i pezzi più fastidiosi di quest'estate appena sbocciata.

Foto di una gnocca estiva a caso.

sabato 5 luglio 2014

I PEGGIORI TORMENTONI ESTIVI 2014





Nelle passate settimane qui su Pensieri Cannibali abbiamo avuto modo di ripercorrere la Storia dei tormentoni estivi, attraverso i pochi piacevoli e attraverso i molti odiosi. Oggi però è tempo di tornare al presente, con le canzoni che stanno infestando l’estate 2014 e che sono destinate a farlo ancora per le prossime settimane. Non siete contenti?
Questa volta partiamo dal peggio, visto che la caccia a trovare dei pezzi buoni quest’estate si sta rivelando particolarmente dura e ho ancora bisogno di una settimana di tempo per riordinare le idee. Quanto alle canzoni più atroci, invece, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ecco la mia personale Flop 10 dei brani più fastidiosi dell’estate 2014. Almeno tra quelli usciti finora e non è detto che nei prossimi giorni non ne arrivino degli altri persino peggiori, per la gioia di tutti noi.

Flop 10 – I peggiori tormentoni dell’estate 2014 secondo Pensieri Cannibali


10. Klingande “Jubel”
Il sax aveva rotto le palle già negli anni ’80 con Kenny G.
Poi era tornato a romperle nei 90s con Bill Clinton.
Potete immaginarvi quanto abbia scassato adesso…



9. Magic! “Rude”
Una volta le band inneggiavano a sesso, droga e rock’n’roll. Ora cantano di matrimonio e di mettere su famiglia.
Ma in che epoca di merda viviamo?



8. Emis Killa “Maracanã”
Tra le canzoni uscite per i Mondiali, quella di Emis Killa per Sky è la meno peggio. Potete immaginarvi come sono le altre.
Anzi, più che immaginarvelo, ve le potete proprio sentire nelle posizioni più in alto…



7. Mina “La palle è rotonda”
Tanto sono belle le canzoni di Mina degli anni ’60, quanto sono brutte quelle degli ultimi tempi. E con la sigla Rai dei Mondiali la Tigre di Cremona ha davvero toccato il fondo.



6. Jennifer Lopez “First Love”
Quest’estate J. Lo ha superato se stessa e ha siglato una doppietta clamorosa, degna di una vera fuoriclasse del trash. Non solo uno schifo di canzone, ma due (vedi la seconda posizione) in un'estate sola. Capocannoniera.



5. Raffaella Fico “Rush”
L’attesissimo esordio di Raffaella Fico nel mondo della musica non ha deluso le attese.
Ci si aspettava una porcata e una porcata è arrivata.



4. Modà feat. Jarabe De Palo “Dove è sempre il sole”
Senza un bel (bel si fa per dire) pezzo dei Modà, che classifica flop sarebbe?
Sarebbe come un Natale senza regali, ecco cosa sarebbe.



3. Shakira ft. Carlinhos Brown “La La La”
Brano sponsorizzato dall’Activia che riesce perfettamente nel suo intento: far andare di corpo.



2. Pitbull feat. Jennifer Lopez & Claudia Leitte “We Are One (Ole Ola)”
Mi dispiace tanto Pitbull, J. Lo e zoccolona brasiliana sconosciuta, lo siento mucho, ma nonostante il titolo della vostra canzone you are not one. Vi dovete accontentare della posizione number two, che al primo posto c’è chi è riuscito a fare persino peggio di voi.



1. Negramaro “Un amore così grande”
La voce di Giuliano provoca un fastidio sempre più grande a ogni brano che passa. E questa volta non provoca solo fastidio.
Porta pure sfiga!

sabato 14 giugno 2014

BRASILE 2014 – IL MONDIALE CANNIBALE, GIORNATA 3





Ieri c’è stato un buon esordio da parte dei campioni del mondo in carica.
Un buon esordio, perché la Spagna è subito passata in vantaggio. Poi l’Olanda gliene ha ficcate 5, ma comunque la partenza è stata buona.





E ora, un po' di figa dagli spalti tutta per voi!



Okay, come non detto. Proseguiamo con i risultati delle partite di ieri. E chiudiamo un occhio sul fatto che i miei pronostici non sono stati proprio azzeccatissimi.

GRUPPO A
Messico – Camerun – 1 – 0

GRUPPO B
Spagna – Olanda 1 – 5

GRUPPO B
Cile – Australia 3 – 1

Oggi invece è la giornata dell’esordio mondiale dell’Italia contro l’Inghilterra.
Mi spiace quindi per le altre squadra, ma le trascurerò clamorosamente. Vediamo comunque in maniera rapida il programma delle partite.

GRUPPO C
Ore 18:00
Colombia – Grecia
Pronostico cannibale: 2 – 0

GRUPPO D
Ore 21:00
Uruguay – Costa Rica
Pronostico cannibale: 4 – 1

GRUPPO C
Ore 03:00
Costa D’Avorio – Giappone
Pronostico cannibale: 0 – 1

E ora, tutte le attenzioni sul big match.

GRUPPO D
Ore 24:00
Inghilterra – Italia

Inghilterra VS. Italia. Le mie due squadre preferite si scontrano. Per chi farò il tifo?
L’Italia sarebbe la risposta più ovvia. Dopo che i Negramaro sono diventati la colonna sonora ufficiale della spedizione azzurra a Brasile 2014, non sono però più tanto sicuro di tenere ancora per la nostra nazionale…



L’Inghilterra come risponde a livello musicale?
A comporre il pezzo per il mondiale “Greatest Day” era stato chiamato Gary Barlow dei Take That. Peccato che nelle scorse settimane il cantante sia stato accusato di elusione fiscale insieme ai suoi amichetti Howard Donald e Mark Owen e l’intera nazione gli abbia voltato le spalle. Quest’anno quindi per una volta l’England non avrà una canzone mondiale ufficiale. Beati loro.
Meglio niente, che i Negramaro!



Musica a parte, stasera tutti a guardare Inghilterra – Italia!
Sperando di non essere obbligati a vedere al posto della partita qualche film cecoslovacco ma con sottotitoli in tedesco consigliato dal mio sito rivale WhiteRussian.


giovedì 21 aprile 2011

Basta!rdi

Dopo averci crocifisso le orecchie (questa è dedicata alla Santa Pasqua) con “Tiiiiii vorreeeeei sollevaaaaaaaare”, Elisa e Giuliano S. Giorgi del super progetto Negramaro sono tornati a collaborare in un nuovo pezzo.
“Sì, ma basta così. Femiamoci qui.”
Non sono cattivo: non lo dico io. Se lo dicono loro da soli.
Concediamo loro almeno l’onore di essersene resi conto.

giovedì 10 marzo 2011

Belle recensioni di brutti dischi

sottotitolo
Che le recensioni siano belle è discutibile, ma che i dischi in questione siano brutti ve lo assicuro

sottotitolo 2
Post con postumi da post-Sanremo

Se ti tappi le orecchie te, che dobbiamo fare noi?
Anna Tatangelo “Progetto B”
La Tatangelo purtroppo non ci mostra il lato B, bensì il suo meno interessante Progetto B.
Si inizia alla grande con la inglorious hit “Bastardo”, un pezzo davvero cattivo che sinceramente mi piace. E pur una volta non sto facendo ironia.
Da qui in poi è comunque tutto un giocare tra lo stare in bilico sul precipizio e un precipitare in fondo al burrone della brutta musica italiana. E non solo italiana, visto che una ballata come “Amo la vita” è un numero da vecchia Mariah Carey ma (per fortuna) con meno gorgheggi vocali. In “L’aria che respiro” c’è poi un ospite (molto poco gradito): Mario Biondi, il motivo per cui ogni tanto si sentono dei rumori sospetti intorno alla bara di Barry White. Grazie a Dio almeno non arriva anche GG da Alassio, anzi GG da Napoli.
Le basi dell’intero disco sembrano quelle del karaoke anni ’90 e tanto per capire come il pop leggero italiano sia il terzo mondo della musica mondiale basta ascoltare le basi pazzesche che hanno i brani di Rihanna, Justin Timberlake o Lady Gaga, mentre Lady Tata si deve accontentare di suoni che fanno cacà. Unica eccezione al piattume produttivo è “Non mi pento”, il pezzo -attenzione!- in stile Black Eyed Peas, un tentativo di fare qualcosa di diverso dalla solita ballatona d’alessiana, peccato che i risultati sono quello che sono.
Disco brutto, questo Progetto B ma almeno “Bastardo” si salva e pure la versione Winehouse in the house ma soprattutto in the wine dell’evergreen “Mamma” non mi dispiace. È già qualcosa.
(voto 4,5)


Una copertina più buonista e veltroniana non c'era?
Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore”
Album composto da canzoni inedite + qualche pezzo vecchio rivisitato, tanto per fare cassa. Se riuscite ad ascoltarlo dall’inizio alla fine senza cadere in catalessi, vi faccio i miei migliori complimenti.
Visto che dopo la sua vittoria di Sanremo Vecchioni è stato all'unanimità portato in trionfo come un eroe della patria, io voglio fare il bastian contrari, anzi il bastard contrari. Qualche dubbio sull’onestà intellettuale del professò mi è infatti venuto quando l’ho visto cantare la sua hit “Chiamami ancora amore” nel corso della finale di Amici insieme al vincitore del suddetto programma, un tale di poco talent che si chiama Virginio Simonelli e che già solo dal nome non meriterebbe di vincere nemmeno un torneo di freccette (ché comunque è più importante un torneo di freccette di Amici).
Si è parlato di un possibile significato politico del brano di vecchioVecchioni, con il verso “Per il bastardo che sta sempre al sole” che potrebbe riferirsi a chi se non a Lui? Cantare una cosa del genere in prima serata su Canale 5 può significare un grande sberleffo nei confronti del Grande Dittatore oppure Vecchioni pur di conquistare il pubblico dei ninin che guardano Amici farebbe qualunque cosa peggio di un Justin Bieber qualunque?
L’altro verso importante del pezzo è “Per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero, così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero.” Eh ok, belle parole. Ma chi è che in Italia sta uccidendo il pensiero? Non sono forse anche e soprattutto i programmi come quelli di Maria de Filippi?
Chiamami ancora amore? Ma corri forte va, bandolero stanco, che te la cavi giusto se bulldog Maria de Filippi ti difende.
(voto 2)


Un omaggio alle Iene
o solo abiti riciclati dalla Prima Comunione?
Modà “Viva i romantici”
I Modà sono giunti con mio grande stupore al quarto album, peraltro attualmente in vetta alla classifica italiana. Io pensavo fossero degli esordienti assoluti, ma evidentemente i dischi precedenti erano così memorabili da aver lasciato un segno indelebile nel mio cuore quanto nelle mie orecchie. Non avendo ora presente i loro precedenti, non so se Kekko (ke kazzo di nome hai?) e compagni abbiano passato l'intera carriera a copiare i Negramaro, ma perlomeno da quest’ultimo disco sembra non abbiano ascoltato altro per tutta la loro vita. E me ne dispiaccio sinceramente per loro, visto che farebbero prima a sentirsi “The Bends” dei Radiohead invece della brutta copia giualianiana. Ma forse si sono ascoltati pure i testa di radio, visto che in “Salvami” il giro di note della chitarra ricorda (scopiazza?) un po’ persino “No Surprises”, sebbene il risultato finale suoni più che altro come... sì, esatto… come i Negramaro. A un certo punto arriva anche l’immancabile successo sanremese “Arriverà”, cantato con Emma “tette grosse” Marrone, ma suona sempre come… i Negramaro.
Praticamente questo disco suona tutto come… i Negramaro, però forse un filino meglio degli ultimi logorroici Negramaro, quindi siamo a livelli ancora più o meno decenti. Più (poco) o meno (tanto) decenti. E se i romantici sono tutti così, allora abbasso i romantici.
(voto 4/5)


Copertina simile a quella della Tatangelo: ecco perché
quella là si copre le orecchie, c'è Giusy che urla
Giusy Ferreri “Il mio universo”
Il tuo universo è un universo in cui io non voglio vivere, Giusy.
La tua voce è davvero fastidiosa, questo te lo diranno già tutti quelli che ti incontrano per strada e che sicuramente ti dicevano la stessa cosa ancor prima che avessi la malaugurata idea di metterti a fare la cantantona. Com'è il tuo disco? Vediamo...
“Piccoli dettagli” è la parodia di “What’s Up” delle 4 Non Blondes o più semplicemente un attentato terroristico alle nostre orecchie? Per “Rosita” ti sei presa tra gli autori persino Francesco Bianconi dei Baustelle (oh, gli affitti a Milano sono cari se non conosci qualcuno al Pio Albergo Trivulzio), infatti è il pezzo più decente del lotto (l’unico lotto che nessuno vorrebbe mai centrare). A livello musicale il prodotto è anche un pop-rock tanto innocuo quanto discretamente curato, peccato solo per tua quella voce da nightmare.
(voto 3)

Ascoltate solo a vostro rischio e pericolo: l'autore del blog non si assume
alcuna responsabilità in caso di vomito e/o reazioni allergiche e/o tentativi di suicidio


martedì 25 gennaio 2011

Vallanzasca, ovvero come ti rovino un bel film chiamando i Negramaro

Vallanzasca – Gli angeli del male
(Italia 2011)
Regia: Michele Placido
Cast: Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi, Francesco Scianna, Paz Vega, Moritz Bleibtreu, Nicola Acunzo, Gaetano Bruno
Genere: racconto criminale
Se ti piace guarda anche: Romanzo Criminale, Cella 211, Il profeta, Nemico pubblico N. 1 - L'istinto di morte, Nemico pubblico N. 1 - L'ora della fuga

Trama semiseria
La vera storia di un ladro di professione, playboy, per cui le casalinghe disperate italiane impazziscono.
Silvio Berlusconi? No, Renato Vallanzasca.

Premessa musicale
Ci sono state un mare di polemiche a precedere l’uscita di questo Vallanzasca e sarebbero anche giuste, fossero state ben indirizzate. Incredilmente, tali polemiche non riguardavano però il fatto, questo sì scandaloso, che la colonna sonora fosse firmata dai Negramaro. Ma io dico: se fai un film ambientato negli anni Settanta, hai potenzialmente a disposizione tutta la musica fighissima di quel decennio che vuoi, massì anche qualcosa di italiano magari. Sì, esatto: proprio come nell’azzeccatissima colonna sonora di Romanzo criminale. Oppure se questa volta vuoi proprio una soundtrack inedita puoi prendere i Calibro 35, band apprezzata anche all’estero per il suo sound da poliziottesco anni ’70, o persino tentare la strada ironica mettendo un po’ di musica (vallanza)ska. E invece no: beccatevi i Negramaro.

Qualcuno dirà: sì, vabbè ma la voce di Giuliano del progggetto Negramaro si sente solo sui titoli di coda. Ok, i titoli di coda però fanno parte del film, contribuiscono in maniera importante al retrogusto che ti può dare una pellicola. Se io ad esempio sui titoli finali di Twilight sento “15 Step” dei Radiohead, la telenovela vampiresca che fino ad allora aveva lasciato alquanto a desiderare nel mio ricordo acquisterà già un paio di punti, mentre al contrario vedere un buon film e sentirlo terminare con la voce di Gggiuliano ha un sapore non negramaro, ma proprio amaro. Nel corso delle due ore di pellicola comunque sono usati solo pezzi strumentali composti dal gruppo salentino, uno pseudo rock che non ha nulla di 70s o di cinematografico e non aiuta a dare alla pellicola la giusta atmosfera. Un difetto non da poco.
Dopo questa lunga intro musicale vediamo, massì, anche cos’altro ha da offrire il film.

Recensione cannibale
Le polemiche preventive della Lega Nerd, invece che sullo scandalo musicale su cui mi sono dilungato finora, hanno preferito concentrarsi sul fatto che si girasse un film su Vallanzasca. Cioè, hanno fatto film su Hitler, Mussolini, Silvio Berlusconi, Hannibal the Cannibal (vabbè, lui forse non è davvero esistito) e c’è ancora qualcuno che si scandalizza perché fanno un film su Vallanzasca? Certo che in giro c’è sempre un sacco di gente pronta a indignarsi per delle cavolate e quando ci sarebbe da farlo per le giuste cause mica lo fanno. Ad esempio io trovo scandaloso il fatto che sia stato pubblicato il numero di cellulare di Ruby e lei sia stata costretta a disattivare la sim. E io adesso se voglio chiamarla come faccio, me lo spiegate? Questa è una cosa per cui indignarsi, cribbio.

Lo so, il post è già iniziato da una vita e io non ho ancora parlato del film. Allora arrivo subito al punto: la prima parte non mi ha convinto granché. Causa anche la colonna sonora poco azzeccata (e daje…) mi sembra si sia persa l’occasione di inquadrare la vicenda della banda di Vallanzasca all’interno del contesto socio-culturale italiano dell’epoca. Come titolava un giornale: Vallanzasca simbolo degli anni 70. Perché allora non approfittarne per farne una bella pellicola in grado di parlare di quel decennio travagliato? Già, proprio come Romanzo criminale riusciva a fare molto bene. Invece niente, a parte i pantaloni a zampa d’elefante e le basette lunghe di 70s, oltre al look ottimamente ricreato c’è davvero ben poco. La vicenda criminale con le rapine è poi la solita storia, già vista e raccontata meglio in altri film e anche dallo stesso Michele Placido.

La seconda parte invece va parecchio meglio. Paradossalmente, chiudendo Vallanzasca tra le mura di una prigione il film spiega le ali della libertà e prende il volo, decollando dopo un attacco standard. I modelli di riferimento di Placido sembrano diventare in questa parte Cella 211 e Il profeta e anche il personaggio di Vallanzaska assume una maggiore profondità grazie all’amicizia con il collega/rivale Turatello interpretato dall’ottimo Francesco Scianna, uno dei volti più promettenti del nostro nuovo cinema paradiso. Se quindi nella parte 70s il film non ha saputo conquistarmi del tutto, negli 80s (anch’essi comunque riesumati un po’ alla cazzo di cane, giusto con il Walkman e poco altro) la storia decolla e sono riuscito a entrare -ooh proprio ciò che temeva la Lega!- nel personaggio del bel René, soprattutto per merito del suo interprete.


Kim Rossi Stuart è infatti davvero in parte, un Vallanzasca al 100% (decida lui se prenderlo come un complimento o meno), a parte un accento milanese che per forza di cose a un romano come lui è uscito parecchio forzato. Filippo Timi poi svetta come al solito, seppure in un ruolo piccolo, mentre Valeria Solarino mostra le zinne gratuitamente ma è piuttosto odiosa: è il personaggio o è lei? Nel dubbio io preferisco di gran lunga Paz Vega.

Se i fascis… volevo dire i leghisti hanno cercato di boicottare il film, comunque, in parte ci sono riusciti: secondo me i Negramaro in colonna sonora ce li hanno messi loro, chiudendo un occhio sulla loro provenienza pugliese, ché secondo me Michele Placido avrebbe preferito mettere Equipe 84, Patty Pravo e Pretenders. Proprio come in quel Romanzo criminale cui Vallanzasca – Gli angeli del male si avvicina ma non eguaglia.
(voto 7)

Frasi cult
Vallanzasca alla compagna andata a trovarlo in carcere
“Te come fai, ti fai i ditalini o ti scopi qualcuno?”

E in un'intervista a Radio Popolare
“Io non sono cattivo, ho solo il lato oscuro un po' pronunciato”

venerdì 19 novembre 2010

La negramara verità

Negramaro “Casa 69”
Provenienza: Salento
Genere: giuglianosangiorgi
Se ti piace ascolta anche: Muse e Radiohead, che è meglio

Prima di ascoltare questo nuovo disco dei Negramaro ho cercato di fare tabula rasa del passato e dei pregiudizi intorno alla band e soprattutto del loro leader maximo Giuliano Sangiorgi. Il passato del gruppo ha riservato cose secondo me anche piuttosto valide, come i primi due album, mentre l’ultimo “La finestra” mi era sembrato troppo ambizioso e poco riuscito. Riguardo a Giuliano Sangiorgi, ultimamente si è montato un pochino la testa, è diventato un filo troppo egocentrico e megalomane, oltre al fatto che la visione del suo petto villoso che continua a mostrare con orgoglio è una immagine più shockante di qualunque film dell’orrore.


Cosa c’è all'interno di questa “Casa 69”? Il primo pezzo “Io non lascio traccia” nonostante il titolo sia una dichiarazione d’intenti ha il tiro giusto, è un pezzo nervoso come “Mentre tutto scorre” e convince, merito soprattutto delle chitarre copiate dai Radiohead periodo “The Bends”.


Il singolo “Sing-hiozzo” ha un’andatura Muse, ma il ritornello con le solite parole sole cuore amore Giuliano ce lo potevi anche respirare, ok?


“Se un giorno mai” ha qualche sonorità vagamente electro, vagamente Radiohead periodo elettronico. Vagamente, eh.
“Dopo di me” ha un andamento rock e un ottimo ritornello sangiorgiano (questa è l’unica occasione in cui l’aggettivo assume un valore vagamente positivo). Il pezzo che preferisco dell’album (e non è certo ‘sto capolavoro…)


“Basta così” parte con un preoccupante piano da ballata lagnosa, e l’ospitata di Elisa non è certo d’aiuto. Sembra una “Ti vorrei sollevare” parte II e io già quel pezzo non l’avevo ben digerito. Qui le cose vanno leggeramente meglio ma la traccia è comunque da “skip”. Basta così? Purtroppo non siamo neanche alla metà.
“Voglio molto di più” e “Manchi” sono Negramaro al 100%, fate voi se è una cosa positiva o meno.
Il brano che dà il titolo all’album “Casa 69” è la classica riflessione esistenziale siangiorgiana sul tempo che passa. Sa anche questa di già sentito e il testo che si segnala per una volgarità riuscita:

Questi anni di merda
sono un livido appena

e un’altra decisamente meno:

È la vita che passa
è il tuo culo che trema


“Apollo 11” è una ballata spaziale che perlomeno varia leggermente il menu, mentre “Luna” continua sulla linea della tematica sci-fi: Giuliano sfoggia addirittura una parlantina veloce quasi rappata che mi ha ricordato O Zulù dei 99 Posse (?!?!).
Chiude un brano dedicato a Mia Martini, anche se non si sa bene cosa centrino i Negramaro con lei. Scusa Mimì, canta Giuliano, ma forse dovrebbe estendere le sue scuse a tutti gli ascoltatori per averci fatto sopportare questi quasi 80 minuti ripeto 80 minuti! di suoi deliri personali.

La voce di Giuliano è tra quelle che possono piacere molto o risultare insopportabili molto, una di quelle voci troppo marcate ed esagerate come Cee-Lo Green dei Gnarls Barkley (grande in “Crazy” e poi venuto immediatamente a noia), o una Giusy Ferreri che dopo la piuttosto interessante “Non ti scordar mai di me” era bello invece scordare. Questo nuovo lavoro dei Negramaro mette ancor di più al centro tale vociona e non cambierà quindi di una virgola la considerazione che ognuno aveva già nella band, tra chi parlerà di capolavoro e chi non riuscirà ad ascoltarli nemmeno per sbaglio.

Dal canto mio mi sembra un album con una buona cura nei suoni, ma allo stesso tempo non rappresenta alcuna vera novità rispetto al solito Negramaro style e, soprattutto, a livello compositivo i livelli dei primi 2 album sono molto lontani.
E poi 16 canzoni + 2 bonus tracks fondamentalmente tutte più o meno simili e tutte con Giuliano che più o meno urla come un pazzo indemoniato credo risultino sfiancanti per chiunque. Fosse durato molto meno, diciamo la metà, avrebbe fatto una figura migliore; così è davvero una maratona cui si arriva alla fine con un’ubriacatura da Negramaro di quelle che non ti mettono di buon umore, bensì ti fanno sprofondare nella tristezza e il mattino dopo ti fanno svegliare con un gran mal di testa. Questa è la negramara verità.
(voto 4)

venerdì 22 ottobre 2010

Rimedi contro il singhiozzo

Rimedi contro il singhiozzo che funzionano per davvero:
1. Bere acqua
2. Bere whisky
3. Trattenere il fiato
4. Uno spavento improvviso. Accendere il televisore su Raiuno o Canale 5 è il modo più veloce per procurarselo.
5. Ascoltare la nuova canzone dei NegramaroSing-hiozzo” (sì, scritto con il trattino, sigh). Vi farà talmente incazzare che al vostro singhiozzo non ci penserete più.

è un singhiozzo di pensieri
che non mi fa parla
che non mi fa parlare
o forse solo perchè ieri sai
mi ha strozzato il cu…
mi ha strozzato il cu…
mi ha strozzato il cuore


Non mi vergogno (non troppo, almeno) a dire che i primi due album dei Negramaro mi piacevano abbastanza. Poi è successo qualcosa. Giuliano Sangiorgi credendosi Iddio ha cominciato ad apparire ovunque, preferibilmente con inguardabile petto villoso in bella mostra: al Grande Fratello, da Paolo Bonolis, a Jovanotti, a Elisa, a S. Siro, a dei bambini a Lourdes.
Ma il problema non è il fatto che i Negramaro siano diventati famois. Il problema è la qualità della musica. Il factotum Giuliano ha prodotto un album ambizioso davvero poco riuscito (“La finestra”), canzoni imbarazzanti (“Parlami d’ammoooouure, se quando nasce un fioooouuure) e vocalizzi al limite del suicidio per le orecchie.
Per onor di cronaca, va anche detto che un paio di canzoni decenti recentemente è anche riuscito a comporle: “Come foglie” per Malika Ayane (forse per farsela, ma lei gli ha preferito Cesare Cremonini) e “L’immenso”, l’unico pezzo decente di un ultimo album da tirar giù dalla finestra (ah, ecco spiegato il titolo!)
Il nuovo “Sing-hiozzo” precede il nuovo album “Casa 69” e purtroppo procede sulla brutta strada di "Parlami d'amore".

P.S. Ma le parole "sole, cuore, amore" Giuliano deve per forza metterle in ogni canzone? Che Valeria Rossi sia il suo principale punto di riferimento musicale?
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com