Visualizzazione post con etichetta neil patrick harris. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta neil patrick harris. Mostra tutti i post

lunedì 22 dicembre 2014

L'AMORE CONTABALLE - GONE GIRL





L'amore bugiardo - Gone Girl
(USA 2014)
Titolo originale: Gone Girl
Regia: David Fincher
Sceneggiatura: Gillian Flynn
Tratto dal romanzo: L'amore bugiardo di Gillian Flynn
Cast: Ben Affleck, Rosamund Pike, Carrie Coon, Neil Patrick Harris, Kim Dickens, Patrick Fugit, Tyler Perry, Emily Ratajkowski, David Clennon, Lisa Banes, Lola Kirke, Casey Wilson, Missy Pyle, Sela Ward, Lee Norris, Boyd Holbrook, Scoot McNairy
Genere: ingannevole
Se ti piace guarda anche: Da morire, The Affair, Millennium - Uomini che odiano le donne, Lo sciacallo - Nightcrawler, American Beauty


Rosamund Pike è un cesso.

martedì 21 ottobre 2014

UN MILIONE DI MODI PER RIDERE DEL WEST





Un milione di modi per morire nel West
(USA 2014)
Titolo originale: A Million Ways to Die in the West
Regia: Seth MacFarlane
Sceneggiatura: Seth MacFarlane, Alec Sulkin, Wellesley Wild
Cast: Seth MacFarlane, Charlize Theron, Amanda Seyfried, Liam Neeson, Giovanni Ribisi, Sarah Silverman, Neil Patrick Harris, Christopher Hagen
Genere: comedy western
Se ti piace guarda anche: Ritorno al futuro – Parte III, Django Unchained, Rango, Ted, I Griffin

Il West è stato un periodo davvero, davvero, davvero di merda. Lo penso io, ma lo pensa anche Seth MacFarlane. Perché mi si faccia digerire un film western occorrono allora dei grandi uomini. Il primo è stato Michael J. Fox alias Marty McFly in Ritorno al futuro – Parte III. Il capitolo inferiore della saga, però pur sempre un più che rispettabile sequel di un sequel. Il secondo è stato Quentin Tarantino, con quello che a oggi è il mio western preferito, ovvero Django Unchained. Il terzo è ora appunto il papà dei Griffin, Peter Griffi... pardon intendevo Seth MacFarlane. Se vogliamo ce n’è stato anche un quarto, Jim Jarmusch con il suo Dead Man, ma quello è un film talmente strambo e fuori da ogni genere che non mi sento neanche di classificarlo tra i western.

Seth MacFarlane attraverso la sua nuova opera Un milione di modi per morire nel West rappresenta bene il mio pensiero (cannibale) nei confronti di quel periodo storico. Tutti a lamentarsi che c’è crisi, che l’Italia è 'nammerda, che la vita di oggi è un disastro, ma non è vero. Vivere nel selvaggio West americano sì che era uno schifo. Oltre al fatto che il massimo del divertimento all’epoca era fare una scazzottata al saloon che, a meno che non ti chiami come il mio blogger rivale Mr. James Ford, non è proprio il top dei top, se arrivavi a 35 anni ancora vivo potevi considerarti molto fortunato. In quel periodo era infatti parecchio facile morire in qualunque momento e nella maniera più tragica e assurda immaginabile. Si può realizzare un film spassoso su un periodo tanto deprimente già per i bianchi, figuriamoci per indiani e neri?

Se non ti chiami Mr. James Ford bensì Seth MacFarlane, la risposta è sì. Il geniale creatore de I Griffin, American Dad! e The Cleveland Show torna al cinema con il suo secondo film da regista e sceneggiatore dopo l’esilarante Ted e ancora una volta non delude. Dico subito che non mi è piaciuto allo stesso modo del precedente, dopo tutto si tratta pur sempre di un comedy western, genere ibrido che ha generato porcherie assolute come Wild Wild West, però anche in questa occasione ho riso dal primo all’ultimo istante, o quasi.
Dal film non aspettatevi innovazioni o rivoluzioni. Lo stile MacFarlane è sempre lo stesso, tanto che in alcuni punti sembra di trovarsi dentro a una puntata dei Griffin con un'ambientazione da vecchio West e poi, così come Ted rileggeva a suo modo il genere romcom, lo stesso accade qui con il western. I punti di riferimento, più che i classici del genere, sembrano proprio i film che nominavo in apertura. Un pizzico di Django Unchained per il tocco post-moderno e l’ironia, e soprattutto Ritorno al futuro 3. Non a caso entrambe le pellicole sono citate esplicitamente in un paio di scene chicca di cui non vi svelo di più.

Il punto forte non sta comunque nella revisione del genere western, né in una trama che non si distingue certo per originalità. Così così anche la scelta del cast. Seth MacFarlane si è qui auto assegnato il primo ruolo da attore protagonista della sua carriera e, per essere un esordiente o quasi (prima era apparso giusto in L’acchiappadenti e Comic Movie), se la cava in maniera decente, senza però convincere del tutto. In certi momenti, più che recitare per il cinema sembra stia facendo uno dei suoi monologhi da cabarettista, come alla notte degli Oscar 2013. Charlize Theron poi, dopo avermi esaltato in Young Adult, è tornata a lasciarmi freddo. Splendida donna, eh, però troppo glaciale e non troppo adatta alla commedia.

"La vita nel West faceva cacare, ma se non altro i cappelli erano cool.
Soprattutto se indossati da me. Modestamente, eh."

Più azzeccati i personaggi negativi del film, con Amanda Seyfried e Neil Patrick Harris che riescono a essere perfettamente odiabili. Che sia un merito o un demerito?

"Cannibal voleva insultarci o farci un complimento?"
"Penso che moriremo senza scoprirlo."
"E qui nel West è una cosa che accadrà molto in fretta..."

Ancora più odioso è Liam Neeson, uno degli attori più detestati in assoluto qui dalle parti di Pensieri Cannibali. È stata allora un’autentica goduria vederlo smerdato in un paio di occasioni!

"Me la pagherai cara prima o poi, Cannibal the Kid!"

Molto simpatica invece la coppia formata da Giovanni Ribisi e dalla comica Sarah Silverman in versione prostituta, anche se il migliore in assoluto è il padre del personaggio di Seth MacFarlane interpretato dal cattivissimo Christopher Hagen.

"Non c'è nessun Cannibal qui.
Vattene via dalla mia proprietà, dannato Neeson!"

A mancare è però un personaggio mitico come il mitico orsetto Ted, o scene cult come quelle del precedente film macfarsesco. Non mancano invece le battute esilaranti e una piacevolezza di fondo in grado di farsi apprezzare anche da chi, come me o come il protagonista della pellicola, in mezzo alla polvere, alle sparatorie e alle scazzottate è a suo agio come un pesce fuor d’acqua. E allora abbasso il western e viva Seth MacFarlane!
(voto 6,5/10)

martedì 24 settembre 2013

I PIU’ FIGHI DELLE SERIE TV




Tempo di top 10 anche oggi, qui su Pensieri Cannibali.
Ieri abbiamo visto la topa 10 delle 10 donne più fighe nella storia della tv, quest’oggi vedremo la top 10 dei più fighi. I personaggi di maggior fascino, i più grandi seduttori del piccolo schermo. Sempre a insindacabile giudizio di codesto blog.

10. Chuck Bass – Ed Westwick (Gossip Girl)
C’era una volta una serie intrigante che rispondeva al nome di Gossip Girl e c’era una volta in questa serie un bastardo che più bastardo non si poteva. Ricco da far schifo, ereditiere dell’impero Bass, bello e dannato quasi come il figo numero 1 di questa classifica, Chuck Bass era un idolo totale. Un po’ come la sua controparte femminile, Blair Waldorf. Rapidamente, Gossip Girl si è trasformato in una soap opera della peggior specie, oltre ogni limite del trash e delle decenza televisiva, fino a diventare negli ultimi tempi una cosa risibile. Guardando al passato, pur facendo davvero fatica a cancellare dalla memoria le ultime agghiaccianti stagioni, c’è da riconoscere che Chuck Bass spaccava, con la sua camminata da uomo che non deve chiedere mai, con quel suo sguardo sempre incarognito, con i suoi modi di fare impeccabili e la sua innata cattiveria.
Spaccone.

"Un'altra stagione di Gossip Girl??? Ma non ditelo manco per scherzo!"

9. Tony Stonem – Nicholas Hoult (Skins)
Bello e vuoto. Un contenitore esteticamente curatissimo che dentro non contiene niente. Superficiale come pochi, il Tony Stonem della rivoluzionaria serie inglese Skins sembra uscito dritto da un romanzo di Bret Easton Ellis. Il suo cuore non ha tempo per battere, la sua anima non ha spazio per i sentimenti e quindi, nonostante sia fidanzatissimo, non si lascia sfuggire ogni occasione per andare con qualunque girl gli capiti a tiro. L’attore che lo interpreta Nicholas Hoult non è il tipico bellone, ma possiede un fascino magnetico che nella vita privata gli farà conquistare anche una certa Jennifer Lawrence. Scus’ s’è poco.
Super-ficiale.

"Senza di me, questa classifica sarebbe da spararsi, ah ah ah!"

8. Barney Stinson – Neil Patrick Harris (How I Met Your Mother)
Barney Stinson è un po’ un Fonzie di nuova generazione. Più metrosexual, punta sull’eleganza nel vestire rigorosamente in completi anziché sul chiodo da rocker come il personaggio di Happy Days, ma i risultati in termini di successo con le donne sono simili, a testimoniarlo è anche il suo manuale di rimorchio. Scapolone impenitente, pure leggermente misogino, è allora quasi un Fonzie che si è trasferito a Wall Street ed è diventato uno yuppie. O come un Patrick Bateman senza tendenze omicide. Il suo posto in classifica se l’è inoltre guadagnato perché è uno di noi. Un playboy? No, un blogger.
Piacione.

"Un brindisi a questa classifica!"

7. Fonzie – Henry Winkler (Happy Days)
Il playboy per eccellenza. Quello che le castiga tutte. Quello che ad ogni episodio della serie si presenta con almeno 3 o 4 ragazze diverse a braccetto. Una figura mistica più ancora che mitica, leggendaria, fuori dal tempo e anche, se vogliamo, parecchio maschilista. Ormai passato di moda – andate a spiegarlo a Renzie! – ma comunque un simbolo della televisione de ‘na vorta. Altroché Richie Cunningham/Ron Howard, se c’è un motivo per seguire l’altrimenti poco eccezionale e troppo tradizionalista Happy Days è vedere cosa combina Fonzie.
Senza di lui godi solo a metà.

Uguali identici...

6. James “Sawyer” Ford – Josh Holloway (Lost)
Nessun riferimento al mio blogger rivale che gli ha selvaggiamente scopiazzato il nome, già di suo copiato all’uomo che aveva truffato sua madre. James Ford, per gli amici (quali amici?) Sawyer, è stato forse il personaggio più figo di una serie che ci ha regalato un sacco di personaggi fighi, ovvero Lost. Ne avete già sentito parlare? Ha avuto un discreto successo, qualche annetto fa…
Diviso tra una cotta per il fascino criminale di Kate e l’amore per la più rassicurante Juliet, Sawyer è uno stronzo, uno di quelli con una battuta perfida sempre pronta contro chiunque, ma anche lui, sotto sotto, come un po’ tutti i villain, alla fine nasconde un cuore tenero.
Cucciolone, ma con ironia.

"Mi hai messo in classifica di tua spontanea volontà, vero Cannibal?"

5. Hank Moody – David Duchovny (Californication)
Il fascino dello scrittore dallo stile di vita bohèmienne e rock’n’roll. Il fascino dello scapolo impenitente che non vuole mettere la testa a posto. Il fascino dell’uomo che non vuole concedersi a una donna sola.
Sto parlando di Fabio Volo?
Certo che no, anche perché, ma Fabio Volo è davvero uno scrittore?
Sto parlando di Hank Moody, il protagonista di Californication che, in attesa di dare un seguito al suo primo best seller, passa da un letto all’altro. Anche se il suo cuore, cucciolone che non è altro pure lui, in realtà appartiene solo alla sua ex mogliettina.
Intellettual-playboy.

"Il mio libro ero indeciso se chiamarlo così
oppure Va' dove ti porta il culo..."

4. Damon Salvatore – Ian Somerhalder (The Vampire Diaries)
I vampiri tirano un casino fin dai tempi di Dracula, negli ultimi anni poi sono diventati più di moda della musica dubstep. I succhiasangue negli ultimi due decenni hanno spopolato non solo al cinema, ma anche nelle serie tv e io ne ho scelto solamente uno. Tra il bellone e impossibile Angel e il duro dal cuore tenero Spike di Buffy, tra il glaciale Eric Northman e l’insopportabile Bill Compton dell’ormai sempre più trash True Blood, io sono andato a pescare da The Vampire Diaries. Non il troppo molliccio Stefan, né il troppo maligno Klaus, bensì Damon. Un villain con i fiocchi nelle prime stagioni che poi si addolcisce sempre più per amore di Eleeeina, la donna di suo fratello, che lo trasforma da seduttore senza scrupoli ad agnellino. In attesa che torni a tirare fuori di più i canini, si becca una comunque più che rispettabile quarta posizione. Alla faccia di tutti gli altri vampirelli. E pure di un sacco di umani e licantropi vari.
Salvato, più che Salvatore.

"In realtà non sono poi così figo, ho solo una buona truccatrice..."

3. Don Draper – Jon Hamm (Mad Men)
Don è una vera macchina da guerra. Non importa che sia sposato con Betty o con Megan. Per lui vale il motto: ogni lasciata è persa, e così se le tromba tutte.
Tormentato da un passato oscuro, pubblicitario geniale e di successo, Don Draper rappresenta l’intramontabile stile old fashioned per eccellenza. Un uomo vecchio stampo, dai valori tipicamente anni ’50, che si ritrova catapultato suo malgrado nel fermento dei favolosi 60s. Come reazione al periodo storico in cui si ritrova, lui dà il via alla sua personale rivoluzione sessuale, scopando a più non posso.
Trombatore, ma di classe.

"Ma cosa diavolo sono i blog? Io sto ancora facendo fatica ad accettare l'arrivo dei Beatles..."

2. Dr. Christian Troy – Julian McMahon (Nip/Tuck)
Come Don Draper, anche Christian Troy ha un passato oscuro che lo ossessiona. Come Don Draper è un uomo affascinante, sempre impeccabile nella scelta d’abiti (sebbene lui preferisca uno stile più 80s kitsch rispetto all’eleganza classica del mad man) e di successo nel lavoro. Troy non fa però il pubblicitario a New York, bensì il chirurgo plastico nella plasticosa Miami prima, e poi nell’ancora più plasticosa L.A. nelle ultime stagioni della serie dopo. Rispetto a Don Draper che tromba il più possibile, ma tratta sempre le donne con grande rispetto, lui è un figlio di buona donna traditore e zingaro e non lo nasconde, (mal)trattandole tutte come… avete capito come.
Bastardo randagio, ma di classe.

"Solo secondo? Ma m'hai visto, Cannibal?"

1. Dylan McKay – Luke Perry (Beverly Hills, 90210)
Il James Dean della mia generazione, e pure di quella prima di me. Non importa che Luke Perry all’infuori di Beverly Hills, 90210 non si sia praticamente più visto. Semmai, è una dimostrazione di come la sua parte fosse così iconica da non essere riuscito a staccarsene. Mai.
Con quel suo ciuffo ribelle, con quel suo fascino da bello & dannato, con quel suo onnipresente male di vivere che faceva molto grunge, Dylan McKay è stato uno dei simboli più efficaci degli anni ’90. Inoltre, ha il merito (o demerito?) di aver dato il via insieme a Brenda e Kelly alla moda dei triangoli amorosi che poi sarebbero stati immancabili in ogni telefilm o saga teen (e non solo teen) venuta in seguito.
Troooppo figo.

"Sono felice per il primo posto, ma soprattutto
perché Renzi non s'è messo in testa di imitare anche me!"


domenica 22 settembre 2013

EMMY AWARDS 2013 NIGHT



Questa notte si terranno negli United States of America gli Emmy Awards 2013, i premi consegnati ai migliori programmi televisivi d’Oltreoceano.
Per prepararvi degnamente a questo evento, il qui presente blog vi ripropone le nomination dedicate alle sezioni delle serie tv, con l’aggiunta dei pronostici e dei favoriti cannibali.
Chi vincerà? Ci saranno novità o i premi li porteranno a casa sempre i soliti?
Guardando nella sfera di cristallo magica, ecco le previsioni di Pensieri Cannibali. Quest’anno però la sfera è un po’ appannata, mi sa che non prendo manco una…

"Vinceremo anche quest'anno? Ma soprattutto, chi è quel bimbominkia?
Mio figlio nella serie? E chi l'ha mai notato?"
Miglior serie drama
Breaking Bad (Amc)
Downton Abbey (Itv)
Game Of Thrones (Hbo)
Homeland (Showtime)
House of Cards (Netflix)
Mad Men (Amc)

Il mio preferito: Breaking Bad
Vincerà: Breaking Bad

Miglior serie comedy
30 Rock (Nbc)
The Big Bang Theory (Cbs)
Girls (Hbo)
Louie (Fx)
Modern Family (Abc)
Veep (Hbo)

Il mio preferito: Girls
Vincerà: Modern Family

Miglior miniserie o film tv
American Horror Story: Asylum (Fx)
Behind the Candelabra (Hbo)
The Bible (History Channel)
Phil Spector (Hbo)
Political Animals (Usa Network)
Top of the lake (Sundance Channel)

Il mio preferito: American Horror Story: Asylum
Vincerà: American Horror Story: Asylum

"Anche se vinco, la mia espressione sarà lo stesso questa."
Miglior attore protagonista di una serie drama
Hugh Bonneville, “Downton Abbey” (Itv)
Bryan Cranston, “Breaking Bad” (Amc)
Jeff Daniels, “The Newsroom” (Hbo)
Jon Hamm, “Mad Men” (Amc)
Damien Lewis, “Homeland” (Showtime)
Kevin Spacey, “House of Cards” (Netflix)

Il mio preferito: Jon Hamm
Vincerà: Kevin Spacey

"Ho l'impressione che avremo bisogno di molto caffè per seguire l'intero evento."
Miglior attrice protagonista di una serie drama
Connie Britton, “Nashville” (Abc)
Claire Danes, “Homeland” (Showtime)
Michelle Dockery, “Downton Abbey” (Itv)
Vera Farmiga, “Bates Motel” (A&E)
Elisabeth Moss, “Mad Men” (Amc)
Kerry Washington, “Scandal” (Abc)
Robin Wright, “House of Cards” (Netflix)

La mia preferita: Kerry Washington
Vincerà: Claire Danes

"Aaron, ti sei ubriaco ancor prima della cerimonia?"
Miglior attore non protagonista di una serie drama
Aaron Paul – Breaking Bad
Peter Dinklage – Game Of Thrones
Jim Carter – Downton Abbey
Mandy Patinkin – Homeland
Jonathan Banks – Breaking Bad
Bobby Cannavale – Boardwalk Empire

Il mio preferito: Aaron Paul
Vincerà: Peter Dinklage

"Qui c'è il mio draghetto, signori giurati.
Ma non voglio mettervi addosso nessuna pressione, sia chiaro..."
Miglior attrice non protagonista di una serie drama
Anna Gunn – Breaking Bad
Maggie Smith – Downton Abbey
Emilia Clarke – Game of Thrones
Morena Baccarin – Homeland
Christina Hendricks – Mad Men
Christine Baranski – The Good Wife

La mia preferita: Emilia Clarke
Vincerà: Anna Gunn

Miglior attore protagonista di una serie comedy
Alec Baldwin, “30 Rock” (Nbc)
Jason Bateman, “Arrested Development” (Netflix)
Louis C.K., “Louie” (Fx)
Don Cheadle, “House of lies” (Showtime)
Matt LeBlanc, “Episodes” (Showtime)
Jim Parsons, “The Big Bang Theory” (Cbs)

Il mio preferito: Louis C.K.
Vincerà: Louis C.K.

"Si preannuncia una serata davvero elettrizzante!"
Miglior attrice protagonista di una serie comedy
Laura Dern, “Enlightened” (Hbo)
Lena Dunham, “Girls” (Hbo)
Edie Falco, “Nurse Jackie” (Showtime)
Julia Louis-Dreyfus, “Veep” (Hbo)
Amy Poehler, “Parks and recreation” (Nbc)

La mia preferita: Julia Louis-Dreyfus
Vincerà: Lena Dunham

Miglior attore non protagonista di una serie comedy
Adam Driver – Girls
Jesse Tyler Ferguson – Modern Family
Ed O’Neil – Modern Family
Ty Burrell – Modern Family
Bill Hader – Saturday Night Live
Tony Hale – Veep

Il mio preferito: Adam Driver
Vincerà: Ty Burrell

Miglior attrice non protagonista di una serie comedy
Jane Lynch – Glee
Jane Krakowski – 30 Rock
Sofia Vergara – Modern Family
Merritt Wever – Nurse Jackie
Julie Bowen – Modern Family
Mayim Bialik – Big Bang Theory
Anna Chlumsky – Veep

La mia preferita: Anna Chlumsky
Vincerà: Jane Krakowski

Miglior guest star maschile in una serie comedy
Bob Newhart, The Big Bang Theory
Nathan Lane, Modern Family
Bobby Cannavale, Nurse Jackie
Louis C.K., Saturday Night Live
Justin Timberlake, Saturday Night Live
Will Forte, 30 Rock

Il mio preferito: Justin Timberlake
Vincerà: Bob Newhart

Miglior guest star femminile di una serie comedy
Molly Shannon, Enlightened
Dot-Marie Jones, Glee
Melissa Leo, Louie
Melissa McCarthy, Saturday Night Live
Kristen Wiig, Saturday Night Live
Elaine Stritch, 30 Rock

La mia preferita: Melissa Leo
Vincerà: Melissa McCarthy

Miglior guest star maschile di una serie drama
Nathan Lane, The Good Wife
Michael J. Fox, The Good Wife
Rupert Friend, Homeland
Robert Morse, Mad Men
Harry Hamlin, Mad Men
Dan Bucatinsky, Scandal

Il mio preferito: Rupert Friend
Vincerà: Dan Bucatinsky

"Se preferisco una notte con te o un Emmy? Mi spiace Don,
sei bravo a letto, ma non così bravo..."
Miglior guest star femminile di una serie drama
Margo Martindale, The Americans
Diana Rigg, Game Of Thrones
Carrie Preston, The Good Wife
Linda Cardellini, Mad Men
Jane Fonda, The Newsroom
Joan Cusack, Shameless

La mia preferita: Linda Cardellini
Vincerà: Diana Rigg

"Dite che ho scelto un abito troppo sobrio per la serata?"
Miglior attore protagonista in una miniserie o film tv
Benedict Cumberbatch – Parade’s End
Matt Damon – Behind The Candelabra
Michael Douglas – Behind The Candelabra
Toby Jones – The Girl
Al Pacino – Phil Spector

Il mio preferito: Michael Douglas
Vincerà: Michael Douglas

"Se non mi premiate, che Dio vi maledica!"
Miglior attrice protagonista in una miniserie o film tv
Jessica Lange – American Horror Story
Helen Mirren – Phil Spector
Laura Linney – The Big C
Elisabeth Moss – Top Of The Lake
Sigourney Weaver – Political Animals

La mia preferita: Elisabeth Moss
Vincerà: Jessica Lange

Miglior attore non protagonista in una miniserie o film tv
James Cromwell, American Horror Story: Asylum
Zachary Quinto, American Horror Story: Asylum
Scott Bakula, Behind The Candelabra
John Benjamin, The Big C: Hereafter
Peter Mullan, Top Of The Lake

Il mio preferito: Zachary Quinto
Vincerà: James Cromwell

Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film tv
Sarah Paulson, American Horror Story: Asylum
Imelda Staunton, The Girl
Ellen Burstyn, Political Animals
Charlotte Rampling, Restless
Alfre Woodard, Steel Magnolias

La mia preferita: Sarah Paulson
Vincerà: Sarah Paulson

Miglior serie tv animata
Bob's Burgers
Kung Fu Panda: Legends Of Awesomeness
Regular Show
The Simpsons
South Park

Il mio preferito: South Park
Vincerà: The Simpsons

A domani, per verdetti & commenti...

"E il premio per le peggiori previsioni va a...
Pensieri Cannibali."

sabato 8 ottobre 2011

Ma puffatevelo nel cul*!

La mia prima reazione al film
titolo censurato del post: Il sabato del villaggio (dei Puffi)

I Puffi
(USA 2011)
Titolo originale: The Smurfs
Regia: Raja Gosnell
Cast: Neil Patrick Harris, Hank Azaria, Jayma Mays, Sofia Vergara, Tim Gunn
Genere: puffoso
Se ti piace guarda anche: Scooby-Doo, Alvin Superstar, Garfield

Certe volte penso che il popolo del web e il popolo reale vivano su due pianeti diversi.
Che uno viva dentro il Matrix e l’altro fuori?
La mia seconda reazione al film
Nel mondo web, Vasco è un vecchio rincoglionito puzzolente che ha imparato l’uso improprio della webcam cui non si dovrebbe dare nemmeno un microfono della Fisher-Price, è l’unico personaggio sulla faccia della Terra più preso per il culo di Justin Bieber ed è ormai l'uomo più odiato d’Italia, superando persino beh-beh-beh-berlusconi (non chiedetemi perché, ma ormai ogni volta che lo nomino mi viene da balbettare per il ne-ne-nervoso).
Calma, Cannibal. Respiri profondi.
Nel mondo reale, Vasco domina le classifiche dei dischi più venduti in Italia ed è considerato, lo so è pazzesco da credere, una rockstar.
Nel mondo web, le informazioni circolano in libertà.
Nel mondo reale, Rai e Mediaset fanno circolano la loro libera interpretazione delle informazioni.

La mia terza reazione al film
Nel mondo web, Drive è il film più osannato dai tempi di 2001: Odissea nello spazio, quando (forse) non esistevano ancora i blog.
Nel mondo reale, gli incassi italiani di Drive sono appena di mezzo milione di euro (che per un film d’autore non è comunque nemmeno malaccio), mentre il film dei Puffi è da 3 settimane al numero 1 del box-office e ha già superato gli 8 milioni di miliardi di trilioni di euro di incassi.
L’unica cosa su cui sia il mondo reale che il popolo web sembra si trovino in completo accordo è l’amore per le tette di Scarlett Johansson. Almeno quello.

Scarlett, annoiata dal film dei Puffi, si spoglia
Ma tralasciando le tette di Scarlett Johansson, su cui probabilmente prima o poi tornerò, com’è questo super campione di incassi che oltre all’Italia ha spopolato anche nel resto d’Europa e negli Stati Uniti?
È una puffata pazzesca.
E con puffata io non intendo certo una cosa positiva.

Non che i fumetti e i cartoni originali fossero un capolavoro, ma probabilmente questo film deve aver fatto rivoltare l’autore Peyo nella sua puff-tomba. Lo dico io che con i Puffi ci sono cresciuto e, sebbene non fossero tra i miei cartoni preferiti in assoluto, sono pur sempre affezionato a quei bastardelli dal colore blu.
Ma questo film mi rende blue, nel senso di triste.
Dopo una prima parte ambientata nel loro villaggio che però mi ha ricordato più un videogame di ultima generazione che i vecchi cartoni, i Puffi infilano uno Stargate stile Terra Nova che li catapulta non si sa bene perché in quel di New York City e non si sa bene perché alla fine arriva… mamma? No, arrivano a casa di Neil Patrick Harris di E alla fine arriva mamma e di Jayma Mays, che insieme formano la coppia più asessuata che si possa immaginare, d’altra parte lui nella vita reale è gay e lei in Glee è frigida. Cosa che comunque non fa una piega, visto che anche i puffi sono asessuati (vedi Donnie-filmato successivo).
Nonostante questo, lei è incinta.
Ma come accipuffolina è possibile?

Un paio di agghiaccianti immagini a caso dal film dei Puffi
Il film si risolve nella solita noiosa serie di gag (non) comiche e un sacco di inseguimenti. E io ooooodio gli inseguimenti, più di ogni altra cosa (almeno parlando a un livello cinematografico). Chi insegue i Puffi, naturalmente, se non il mitico Gargamella? Mitico nei cartoni, perché la versione cinematografica interpretata da Hank Azaria è qualcosa di davvero imbarazzante. Roba da premiare subito con un Razzie Award. Peccato pure per Birba, che grazie a questo film scopriamo essere un maschio.
E questa non è una puffata colossale ma, scriviamolo chiaramente, è una stronzata colossale!

Nella versione italiana non c'è nemmeno la
voce di quella puff-sborrata di Katy Perry...
Come se il film non fosse solo una scusa per resuscitare il brand dei Puffi a livello di merchandising, arriva immancabile poi una marchetta di Guitar Hero con il puff-rap sulle note di Walk this way che è talmente tragico da entrare di diritto tra le scene scult dell’annata. Piuttosto scult anche la scena madre di coraggio da parte del Grande Puffo (il puffo che mi è sempre stato più sui coglioni!), che sarebbe epica non fosse un filino rubata a Gandalf de Il signore degli anelli. Manca solo che dica: “Tu non puoi puffare!”
Così come la scena della fuga di Gargamella è leggermente puffata sempre da Gandalf mentre chiede di essere portato via da una falena. Soltanto che Gargamella è leggermente più sfigato nel suo tentativo…
A dirigere il tutto c’è il Maestro del genere bimbominkiata Raja Gosnell, già regista di Beverly Hills Chihuahua e dei film live-action di Scooby-Doo (in cui almeno c’era Sarah Michelle Gellar).

Ovviamente tra i 99 puffi che abitano nel villaggio, nel film si poteva sceglierne soltanto alcuni come protagonisti principali della storia (perché, c’è anche una storia?) e altrettanto ovviamente la scelta è stata molto discutibile: perché rendere Tontolone, il Trota dei puffi, un eroe mondiale? E soprattutto: ma Puffo scozzese da dove accipuffolina è saltato fuori?
Ci mancava solo il puffo-Mel Gibson

Soldi a parte, quindi, c’era davvero bisogno di fare un film sui Puffi, quando su di loro aveva già detto tutto il mio amico immaginario Donnie?


Tornate pure al vostro villaggio, cari puffi...
Cheee è meglio!
Per chi avesse dei dubbi comunque: no, Puffetta anche in questo film non puffa con nessun puffo.
E se sento ancora qualcuno canticchiare quell’odioso motivetto musicale, giuro che potrei non puffare delle mie azioni.
Ma come mi sono ridotto a parlare, porco di quel puffo?

Na na nanannana Na na na nanna

PUFF-BANG BANG
(voto 4,5/10)

Noi Puffi siam così…


…e non così!

venerdì 20 maggio 2011

Bestia che roba

Era così...
Beastly
(USA 2011)
Regia: Daniel Barnz
Cast: Alex Pettyfer, Vanessa Hudgens, Neil Patrick Harris, Mary-Kate Olsen, Peter Krause, Erik Knudsen, Lisa Gay Hamilton, Dakota Johnson
Genere: teen fantasy new romantic
Se ti piace guarda anche: La bella e la bestia (Disney), Vanilla Sky, Cappuccetto rosso sangue

Trama semiseria
La bella e la bestia 2.0: un tizio strafico & strasuperficiale viene trasformato in un mostro da una strega che ha le fattezze a sua volta mostruose di Mary-Kate Olsen: tornerà quindi alle sue più gradevoli fattezze soltanto se troverà il vero amore. Ed è qui che entra in scena la bella (anzi, diciamo strafiga pure lei) Vanessa Hudgens. Si innamorerà di quello scorfano cyber-punk (che poi ha il suo fascino pure così)?
Ma siete davvero così ingenui da porvi questa domanda?
Il bimbominkia che vive dentro di me a quanto pare sì…

...poi ha partecipato a Plastik su Italia 1 ed è diventato così. O è il contrario?
Recensione cannibale
Visto il successo di Alice in Wonderland ai botteghini mondiali continuano a spuntare come fiori a primavera un sacco di pellicole più o meno adolescenziali ispirate alle fiabe. Potremmo definirle delle rivisitazioni moderne di classici, o potremmo definirla anche la crisi di mezza età di una Hollywood rimasta senza più idee originali e che non sa più davvero che pesci pigliare. Comunque la si voglia mettere, almeno se non si ripongono aspettative troppo alte, prodotti del genere possono risultare anche guardabili e in qualche modo rassicuranti, visto che sappiamo già bene o male come le cose andranno a finire.
Il mio errore nell’approcciarmi all’Alice di Tim Burton è stato infatti proprio quello di avere avuto aspettative esagerate, d’altra parte mica potevo immaginarmi che il king of the dark potesse cadere tanto così tanto in the dark… e invece l’ha fatto. E così con Cappuccetto rosso sangue o questo Beastly, sarà che già di partenza non sono mai state tra le mie storie preferite, sono partito sull’attenti. E invece questi filmetti hanno saputo se non conquistarmi totalmente, perlomeno intrattenere il mio lato più bimbominkia. Ognuno ha i propri demoni interiori, inutile negarlo, e io purtroppo ho un bimbominkia-bestia che vive dentro di me e ogni tanto viene fuori. Non c’è niente da fare, o forse mi servirebbe un esorcismo?

Per quanto difficile sia da credere: NON è lei la Bestia
Beastly è un prodotto gradevole, una rilettura per quanto ne so non troppo rivoluzionaria ma piuttosto fedele alla storia originale della Bella e la bestia. Se Cappuccetto rosso sangue scadeva in diversi punti nel trash, qui ci si limita alla sola apparizione di Mary-Kate Olsen (l’altra Olsen per fortuna ce l’hanno risparmiata), presente in versione inquietante strega emo che, come sottolineato da AlmaCattleya, è mostruosamente simile a Patty Pravo.
L’inizio del film fa quindi temere il peggio, con una malefica ma più che altro ridicola gemella Olsen e un protagonista che segue tutti gli stereotipi del bello & stronzo del caso. Con la trasformazione in mostro però finalmente il film prende quota e riesce a ritagliarsi uno spazio nel nostro cuoricino.
(Quest’ultima frase, tanto per essere chiari, non l’ho scritta io, ma il bimbominkia mostro che vive dentro il mio cervello).
È qui che troviamo una scena molto simbolica per i tempi in cui viviamo: quando il protagonista cancella il suo profilo sul social network facebook/myspaceiano di turno. È allora che avviene il cambiamento. Prima in rete, e solo dopo dentro di sé.

Tra gli attori ho notato un miglioramento di Alex Pettyfer rispetto alla sua impassibile recitazione in Sono il numero quattro, sarà dovuto al trattamento alla Charlize Theron di Monster? Quanto a Vanessa Hudgens non è che non sia brava a recitare, solo non è (ancora) così brava. Le fanno sempre fare la parte della mezza sfigata quando invece è una gran gnugna, per quello che le è un po’ difficile risultare credibile. Ma non è colpa sua, è colpa dei ruoli che le danno. E se avete qualcosa da dire contro Vanessa Hudgens, attenti: il bimbominkia che vive dentro di me potrebbe venire a cercarvi uno per uno.
Veniamo comunque all’idolo assoluto del film: Neil Patrick Harris nei panni dell’insegnante cieco (un personaggio inventato rispetto alla fiaba tanto per giustificare lo stipendio degli sceneggiatori) ci regala un po’ di impagabile ironia, con battute come: “A 15 anni i miei amici hanno perso la verginità, io la vista.”
È il suo personaggio a far fare il salto alla pellicola, altrimenti per molti versi simile ad altri filmini di stampo teen fantasy degli ultimi tempi in stile Twilightiano, in cui lo humour è assente, oppure se presente è del tutto involontario.
Per il resto c’è una piacevole soundtrack pop con Pixie Lott, Death Cab, Natalia Kills, Vines e Lady Gaga, compare pure Peter Krause (quello che si è fatto tutti i telefilm da Six Feet Under a Dirty Sexy Money e Parenthood) e c'è un finale altamente e ovviamente prevedibile.

Insomma, questo film mi è piaciuto una cifra. Cioè sì è una storia sturiosa, Bella raga e Bestia raga, andate a vederlo!

Quest’ultima frase è sempre tutta farina del sacco del dannato bimbominkia-bestia che vive dentro di me e che oramai mi sta quasi rimpiazzando. L’unica cosa che vi chiedo di fare è: chiamate un esorcista prima che mi sostituisca del tutto, oppure dite che mi amate così romperete l’incantesimo!
(voto 6/7)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com