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lunedì 25 agosto 2014

MTV VIDEO MUSIC AWARDS 2014: RED PORCHET, ESIBIZIONI E VINCITORI




L'estate sta finendo, se mai è iniziata, e comincia una nuova stagione: la stagione dei premi. Questa notte si terranno gli Emmy Awards 2014, i premi della televisione americana. Ieri intanto sono stati consegnati gli Mtv Video Music Awards 2014, i Moon Man consegnati dal network a stelle e strisce al meglio (ma siamo sicuri?) della musica degli ultimi mesi.
Un'edizione che si è contraddistinta per la sobrietà...


Ehm. Come non detto.
Prima di vedere chi si è portato a casa i premi, diamo un'occhiata alle varie dive e fanciulle che sono passate sul red carpet.

Red Porchet

Beyoncé
Troppo sobria e poco porca. Non ci siamo!
(voto 6-/10)


Katy Perry
Per niente sobria e molto porca. Ci siamo!
(voto 7/10)

Miley Cyrus
Male Miley.
(voto 5/10)

Iggy Azalea
Giudizio tecnico: gran topa.
(voto 8/10)

Charli XCX
Abito tigrato inguardabile, ma lei lo porta comunque alla grande.
(voto 7/10)

Ashley Rickards
Quanto si è sottilettizzata la protagonista del telefilm di Mtv Diario di una nerd superstar?
Datele da mangiare. Presto, che muore!
(voto 5/10)

Demi Lovato
Hanno riaperto i bordelli?
Evvai!
(voto 6,5/10)

Chloe Moretz
Chloe Moretz ha 17 anni. Ma agghindata così sembra più vecchia della Tatangelo.
(voto 5,5/10)

Kim Kardashian West
Kanye West, controlla in casa: mi sa che ti sono spariti un paio di tappeti.
Penso quelli del bagno.
(voto 0/10)


E ora passiamo a un giudizio flash sulle perfomance musicali.

Esibizioni

Ariana Grande, Nicki Minaj & Jessie J
In apertura di serata un terzetto di donzelle molto diverse tra loro, accomunate dal nuovo singolo "Gang Bang" “Bang Bang” interpretato insieme: Ariana Grande, Nicki Minaj e Jessie J.
Ariana Grande è un teen porno vivente.
Nicki Minaj è un twerking vivente, ma la storica performance di Miley Cyrus dell'anno scorso non è stata eguagliata.
Quanto a Jessie J agli inizi, e con inizi intendo un paio di anni fa, mi piaceva. Ora però si è ammosciata. Nel complesso comunque il trio è abbastanza bene assortito da meritarsi una promozione.
(voto 6+/10)

Taylor Swift
Taylor Swift ha ormai completato la sua trasformazione da cantante country timorata di Dio a cheerleader puttanpop. Non so se ciò sia un bene, credo di sì, e in ogni caso il pezzo è irresistibile.
(voto 6,5/10)

Sam Smith
Ottima esibizione con il suo pezzo gospel “Stay With Me”. Se solo fossimo a messa e non ai VMA.
(voto 5,5/10)

Usher
Un'esibizione a metà strada tra Michael Jackson e Justin Timberlake. Peccato che Usher, con tutto il rispetto, non sia manco lontanamente ai livelli di nessuno dei due.
(voto 5,5/10)

5 Seconds of Summer
Li avevamo conosciuti per il loro frizzante pop-punk bimbominkioso, peccato che ai VMA si siano presentati con una ballatona da sbadiglio che farà bagnare le teenager, ma per me è un no.
(voto 5-/10)

Iggy Azalea feat. Rita Ora
Iggy Azalea e Rihanna Rita Ora
Avrei preferito di gran lunga vedere Iggy Azalea al fianco di Charli XCX (che si è esibita nel pre-show nella migliore performance musicale dell'intera serata) con la loro irresistibile “Fancy”, e invece ha presentato il suo nuovo singolo con la Rihanna di serie B Rita Ora. Valida, ma poteva fare di meglio.
(voto 6/10)

Maroon 5
I Maroon 5 sono una band perfetta per l'estate. Peccato che questa sia stata un'estate anomala e quindi anche loro ormai sembrano fuori posto. E Adam Levine comincia a essere troppo vecchio per il teen-pop.
(voto 6-/10)

Beyoncé
Il super medley di pezzi dal suo ultimo album è stata senza dubbio la migliore, e forse sarebbe anche da dire l'unica degna di nota, esibizione della serata. Un tour de force danzereccio, sexy, toccante e onirico. Brava B.
(voto 7+/10)

Infine, ecco chi si è portato a casa i premi di questi Mtv VMA 2014.

Awards

Best Female: Katy Perry
Yeah!

Best Male: Ed Sheeran
Mah, insomma. Trovo il cantautore rosso di capelli piuttosto noiosetto.

Best Pop: Ariana Grande
Il premio di Teen Pop le sarebbe calzato a pennello, quello di Best Pop magari è esagerato.

Best Hip-Hop: Drake
Yo.

Best Rock: Lorde
A me Lorde piace anche, però cosa ha a che fare con il rock??

Artist to Watch: Fifth Harmony
Gruppo di sgallettate ancora sconosciute dalle nostre parti, sono state premiate come artiste da tenere d'occhio. Bah. Al momento sembrano più le eredi delle Pussycat Dolls che non di TLC e Destiny's Child. E questo non è un bene.

Michael Jackson Video Vanguard Award: Beyoncé
La regina della serata. Anche se un premio alla carriera a una 31enne forse è un po' prematuro...

Best video of the year: Miley Cyrus “Wrecking Ball”
Sono stati dei VMA abbastanza sobri, Nicki Minaj a parte, e all'insegna del sociale, con il rapper Common che ha chiesto qualche momento di silenzio per quanto successo a Ferguson. La senzatette Miley Cyrus ha allora deciso di far ritirare il premio per il miglior video dell'anno al suo “Wrecking Ball” a un senzatetto.
Mossa di grande sensibilità o solo una paraculata ruffiana?
Qualunque sia la risposta, io Miley la preferivo quando faceva twerking, l'anno scorso.
Ah, bei tempi, allora!

Niente twerking e niente lingua di fuori.
Non ci sono proprio più le Miley di una volta.

mercoledì 16 luglio 2014

TETTE CONTRO LUI




Il film visto da lei
Finalmente una commedia che sta dalla parte delle donne! Negli ultimi tempi le romcom avevano abbandonato la strada maestra, quella che aveva per paladine Julia Roberts e Meg Ryan e che aveva trovato una loro (quasi) degna erede in Katherine Heigl. Erano così inevitabilmente passate di moda, come un paio di Louboutin della passata stagione. Non contenti di avere già tutti i privilegi del mondo, gli uomini avevano deciso di conquistare pure il regno prettamente femminile delle commedie romantiche, con pellicole come Non mi scaricare, La ragazza del mio migliore amico o i vari film di Judd Apatow. Credevano però che ci saremmo arrese così facilmente?
Eh no, belli. Avete sbagliato a fare i conti. Who run the world? Girls, come canta Beyoncé. Quindi fatevi in là, men, che siamo tornate a dominare le romcom!

Tutte contro lui è un ritorno alle commedie anni ’90 e a guidarne la riscossa non ci poteva essere che lei, la regina di quel decennio, Cameron Diaz. Mi piace troppo, Cameron, perché non fa mai la parte della mogliettina sottomessa, ma sempre della donna indipendente e sicura di sé. Come credo sia anche nella vita privata. A fare la mogliettina sottomessa in questo film troviamo invece Leslie Mann, quella la cui carriera è sempre stata sottomessa a quella del marito, il sopra citato Judd Apatow, il re delle romcom al maschile. Maledetto lui! Qui la Mann dimostra di sapersela cavare anche senza avere una mann dal suo man e il suo ruolo è anche piuttosto originale. Tutte contro lui è al 99% una commedia molto derivativa e che sa di già visto, però uno spunto un minimo singolare ce l’ha. La parte della pazza di turno non spetta all’amante, come capita di solito nei film alla Attrazione fatale, bensì alla moglie tradita.
Leslie Mann scopre che il suo apparentemente perfetto maritino, quel gran figo di Nikolaj Coster-Waldau dritto dal cast di quella nerdata di Game of Thrones, ha per amante Cameron Diaz e va fuori di testa. In senso buono, però. Non vuole ucciderla, ma finisce anzi per diventarci amica.


Non è tutto, perché le due scopriranno poi che il bel Coster-Waldau, come tutti gli uomini, è un porco bastardo e tradisce l’amante con un’altra amante, la modella tettona Kate Upton che hanno infilato lì dentro soltanto per attirare al cinema gli uomini, che da porchi bastardi quali sono ci cascheranno in pieno. Per fortuna nel cast c'è anche quell’altro gran pezzo di gnocco di Taylor Kinney, il boyfriend di quella fortunella di Lady Gaga, che però purtroppo scandalosamente NON appare per tutto il tempo a torso nudo.


L’altra guest-star speciale del film è Nicki Minaj. A me il rap di solito mi lascia sgomenta perché è sempre tutto un parlare di figa e pistole e auto, non dimentichiamo le auto che gli uomini se no si mettono a piangere, invece la Nicki Minaj mi piace proprio perché ha uno stile molto femminile e poi ha fatto pure quel pezzo cariiino insieme a Madonna. Tra l’altro la sua apparizione nella pellicola è troooppo simpatica perché ogni volta che compare ha un look e un colore di capelli differenti. Che grande che è.


Se Nicki Minaj sorprende con i suoi cambi di acconciatura, lo sviluppo della storia non è invece proprio il massimo della fantasia. Il buon cast messo insieme per l'occasione riesce comunque a tenere in piedi la pellicola, il regista Nick Cassavetes se la cava anche se non riesce a replicare i fasti di uno dei film preferiti della mia vita, mi riferisco ovviamente a Le pagine della nostra vita, il tutto si fa insomma vedere con una grande gradevolezza e soprattutto il film presenta un importante messaggio finale: girl power.
E allora cosa state aspettando ancora? Chiamate le vostre amiche SU-BI-TO e fiondatevi al cinema. Oh yes it’s ladies night, oh what a night. Tutte a vedere Tutte contro lui!


Il film visto da lui
Leslie Mann?
Chiavabile.

Nicki Minaj?
Strachiavabile.

"Solo chiavabile?"
"E io solo strachiavabile?"

Cameron Diaz?
Chiavabile oltre ogni limite ancor più adesso che ha addosso quel fascino da MILF panterona di una certa età.


Kate Upton?
TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE


Il tizio danese che ha il ruolo di Jaime Lannister in quella figata di Game of Thrones?
Tutte se le fa. Tutte. Idolo totale.


Il film?
Una minchiatina buona giusto per donne in menopausa e per zitelle inacidite. Però consiglio di vederlo a tutti, soprattutto ora che i Mondiali sono finiti e non c'è più niente da fare. Lo consiglio ovviamente solo per Kate Upton e per le sue TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE TETTE


Tutte contro lui
(USA 2014)
Titolo originale: The Other Woman
Regia: Nick Cassavetes
Sceneggiatura: Melissa Stack
Cast: Cameron Diaz, Leslie Mann, Kate Upton, Nikolaj Coster-Waldau, Taylor Kinney, Don Johnson, Nicki Minaj
Genere: effeminato
Se ti piace guarda anche: Il mio ragazzo è un bastardo, La dura verità, Ancora tu!
(voto 5/10)

mercoledì 12 febbraio 2014

CANZONI VERGOGNA




Settimana scorsa abbiamo visto e soprattutto sentito i miei Dischi Vergogna, e settimana prima ancora i miei Film Vergogna. Ma, giusto per tirare fuori qualche altro scheletro dal mio spazioso armadio, ecco anche 10 canzoni che mi vergogno che mi piacciano, o mi siano piaciute. 10 “robe” che a ragion di logica e buon senso non dovrei amare, ma che amo o ho amato in un passato più o recente.
Ecco la mia blacklist delle Canzoni Vergogna!


10. Ligabue “Niente paura”
Qualcuno potrà anche mettere il Liga tra i suoi artisti preferiti e vantarsene. Quel qualcuno non sono certo io. Io non l’ho mai sopportato, non ai livelli del Blasco, ma quasi.
C’è però una sua canzone che adoro, che mi smuove qualcosa dentro, che mi ha persino dato la carica prima della discussione della mia tesi di laurea. Quella canzone è “Niente paura”. Un monito che vi servirà a ben poco in questa decina di canzoni di cui avere molta paura!



9. Tiziano Ferro “Alla mia età”
Una delle canzoni italiane più belle e sincere che abbia mai sentito. Bravo Tizià.
Le tasse però adesso vai a pagarle, ok?



8. Fabri Fibra “Applausi per Fibra”
Piaccia o meno, Fabri Fibra è una delle poche cose successe alla musica italiana negli ultimi anni. Dopo un lungo periodo di oblio, dai tempi d’oro degli Articolo 31, grazie a lui il rap è tornato in scena all’interno del panorama “commerciale” nostrano. È quindi lui che dobbiamo ringraziare per mostri come Fedez e Moreno. Applausi per Fibra… ma anche qualche BUUU.



7. Miley Cyrus “7 Things”
Negli ultimi mesi tutti a parlare di Miley Cyrus, ma io la supportavo (e la sopportavo) già da molto prima. Dai tempi di Hannah Montana, sitcom spassosissima con il fratello della protagonista che era un idolo, e dai suoi primi dischi come “artista” vera e propria. Io sono un suo fan bimbominkia della prima ora!
…lo so, non c’è un cazzo di cui vantarsi.



6. Lùnapop “Un giorno migliore”
I Lùnapop di Cesare Cremonini sono diventati famosi con “50 Special” e la canzone più facilmente sfottibile del mondo “Qualcosa di grande tra di noi”. C’è però un altro loro pezzo più sfigato, almeno a livello di popolarità, che io preferivo: “Un giorno migliore”, una scopiazzatura spudorata del Britpop che andava negli anni ’90 (e infatti la canzone è un plagio questo sì davvero senza vergogna di “Better Day” degli Ocean Colour Scene).



5. Justin Bieber ft. Nicki Minaj “Beauty and a Beat”
Sì, Justin Bieber.
Cosa ca**o ridete?
Devo dire che trovo la maggior parte della sua musica pessima (grazie a Dio) però, nella sua “lunga” carriera, il 12enne o poco più ha tirato fuori un pezzo decente: “Beauty and a Beat”. Sarà per la partecipazione della rapper Nicki Minaj o per le sonorità vagamente dubstep, fatto sta che questo pezzo spakka. Grande biberon!



Justin Bieber apprende contento di essere finito nella lista delle Canzoni Vergogna cannibali.

4. Ice MC feat. Alexia “Think About the Way”
Di canzoni vergogna dalla dance anni ’90 ne avrei a bizzeffe: Ace of Base, Corona, Haddaway, il GG D’Ag sfoggiato settimana scorsa. Tra tutte, scelgo quella che ancora oggi suona più esaltantemente vergognosa: “Think About the Way” di Ice MC con la nostra Alexia, suonata persino in Trainspotting.
E sale sale… e non fa male!
Bon dighidighidighibon dighibon.



3. ABBA “Dancing Queen”
Datemi pure del frocio, datemi pure della femminuccia, datemi pure dello scemo, datemi pure del sordo, ma io AMO questa canzone. E non me ne vergogno!
Beh sì, un pochino sì, altrimenti non l'avrei inserita in questa lista...



2. Daddy Yankee “Gasolina”
Io odio la musica latino-americana. Tutta. Questa canzone però mi esalta come nessun’altra nell'orripilante genere reggaetón, anche perché non è una semplice tamarrata. È La Tamarrata.



1. Aqua “Barbie Girl”
Una canzone stupida o una canzone geniale?
Probabilmente tutte e due le cose insieme.
Ma io la adoro. Ancora oggi.



Vi invito a partecipare a questa pubblica gogna con le vostre personali Canzoni Vergogna, qui sotto tra i commenti, oppure pubblicando le vostre liste su Facebook, su Twitter, sui vostri blog o dove cavolo preferite. Se lo fate, segnalate che la vergognosa iniziativa è partita da questo post, please:
http://pensiericannibali.blogspot.com/2014/02/canzoni-vergogna.html

lunedì 2 aprile 2012

Negozio di dischi: Beach House, Graham Coxon, Nicki Minaj, Offlaga Disco Pax…

Nuova puntata della mia serie preferita dopo Mad Men, ovvero il riepilogone dei dischi usciti nelle ultime settimane e ascoltati su Pensieri Cannibali.
In programma un deejay set con dentro po’ di tutto, tra pop, rock, hip-hop, electro e indie…

Beach House “Bloom”
Genere: dream pop
Più che semplice musica, i Beach House fanno colonne sonore per i sogni.
Un’arte che dopo la magia di Teen Dream ripetono anche questa volta, con un quarto album ancora più virato verso il pop e la forma canzone.
Un incanto che, come annuncia il titolo, ha raggiunto la sua piena fioritura. D’altra parte è primavera.
(voto 8+/10)


Blood Red Shoes “In Time to Voices”
Genere: rocknrolla
Per lo spazio rock’n’roll senza troppi fronzoli della settimana, ecco a voi il secondo album dei Blood Red Shoes. Un duo ragazzo + ragazza di Brighton che ricordano The Kills e White Stripes, con un branco di canzoni pronte per essere sparate ad alto volume.
(voto 6,5/10)


Frankie Rose “Interstellar”
Genere: indie rock
Frankie Rose sta alla scena indie di oggi un po’ come Diana Ross a quella soul degli ann ‘60/’70. Ex membro di Crystal Stilts, Dum Dum Girls e Vivian Girls, adesso alla sua prima prova a nome tutto suo (il disco precedente era firmato Frankie Rose and the Outs) convince al 100% e sembra aver trovato un suono tutto suo. Stellare, anzi interstellare.
(voto 7,5/10)



Graham Coxon “A + E”
Genere: alternative rock
Graham Coxon: l’uomo, il mito, la chitarra. Lo storico chitarrista dei riformatisi Blur (a quando un disco nuovo, cazzo???) aggiunge un altro tassello alla sua carriera solista con un bel dischetto, forse il suo migliore, di matrice sempre fortemente alternative rock. Non un lavoro che segna una svolta per il mondo e nemmeno per il discorso sonoro intrapreso fin qui dal Coxon, ma un ascolto più che interessante, più che coinvolgente e con dei pezzi che in maniera deviata rimangono più che impressi in testa.
(voto 8/10)
(disco interamente ascoltabile in streaming sul sito del The Guardian)



Ladyhawke “Anxiety”
Genere: 80s pop
Il disco pop esaltante, divertente, fresco che Madonna (forse) avrebbe voluto fare e invece se n’è uscita con il noioso e soprattutto annoiato MDNA.
A tirarlo fuori è Phillipa “Pip” Brown alias Ladyhawke, una che con un nome d’arte così si può già immaginare arrivata dritta da un immaginario anni ’80. Al suo disco numero due dopo l’omonimo magico esordio, riesce a bissare con una decina di pop songs fenomenali, che restano scolpite nella mente pronte per essere canticchiate rovinate sotto la doccia, ma che segnano anche una maggiore maturità nel sound. Una serie di pezzacci che molto probabilmente ci accompagneranno dritti fino all’estate. E oltre.
(voto 8/10)



Lee Ranaldo “Between the Times & the Tides”
Genere: alternative rock
I Sonic Youth sono in pausa. Indefinita. Thurston Moore e Kim Gordon hanno infatti divorziato dopo 27 anni mettendo così fine, o perlomeno in stand-by, anche l’avventura musicale della banda sonica.
In attesa di scoprire se la band possa sopravvivere alla fine del loro matrimonio (la vedo difficile…), un altro membro della band alternative rock più fica di tutti i tempi si getta in pasto al pubblico con un nuovo lavoro solista. Esaltato soprattutto dall’accoppiata Thurston + Kim together (not) forever, mi sa che finora avevo un po’ sottovalutato l’importanza di Lee Ranaldo nell’ensemble. Il guitar hero dei Sonic Youth ha infatti tirato fuori un album non perfetto eppure con diversi pezzi niente male, con un suono che ricorda i SY – ovviamente – ma anche con un sorprendente gusto pop. Insieme o separata, la gioventù sonica invecchia in maniera più che dignitosa.
(voto 6,5/10)


Michael Kiwanuka “Home Again”
Genere: soul acustico
Michael Kimanuka negli scorsi mesi ha vinto il prestigioso sondaggio della BBC per quanto riguarda il suono del 2012, premio in passato andato tra gli altri ad Adele, Jessie J ed Ellie Goulding che segnala gli artisti emergenti da tenere d’occhio. Si è quindi subito creato un grande hype intorno al suo album di debutto, peccato che il soulman britannico per il momento convinca solo a metà. La sua voce calda non è male, la manciata di pezzi acustici tirati qua fuori è invece parecchio monotona e non segnala una grande personalità.
Diventerà la next big thing? Per adesso la voce c’è. Mancano giusto… le canzoni.
Per ora, più sòla che soul.
(voto 5,5/10)


Miike Snow “Happy to you”
Genere: crazy pop
Goduria pop allo stato puro. A un primo ascolto pensi: “Sì, non male ‘ste canzoncine carine”. Agli ascolti successivi ti rendi però conto che ognuno dei pezzi contenuti qui dentro ha delle particolarità, delle finezze nella produzione, nella cura dei suoni, nei ritornelli, nelle melodie, che ti fanno realizzare di trovarti di fronte a un vero gioiellino di album. Se il primo singolo “Paddling Out” ha uno di quei ritornelli killer in grado di ronzarti in testa per giorni, dentro ci sono almeno un’altra manciata di pezzi (“God Help This Divorce”, “Bavarian #1 (Say You Will)” e quello spettacolo di “Pretender”) che meriterebbero di finire in cima alle classifiche mondiali. Cosa che probabilmente non accadrà. Ma d’altra parte le charts di solito sono ingiuste (quasi) quanto la Giustizia italiana…
(voto 7,5/10)


Nicki Minaj “Pink Friday Roman Reloaded”
Genere: tamarra scatenata
Nicki Minaj, ovvero il Pokemon con le super tettone, o anche la Harajuku Barbie nera con un colore di capelli sempre diverso e… con le super tettone, of course. Dopo essersi segnalata con un simpatico album d’esordio, la mini Minaj ha collaborato con chiunque, da David Guetta a Eminem, da Madonna a Rihanna, e ora se ne torna con un secondo disco che invece, a sorpresa, appare piuttosto scarno di ospiti importanti. Come se questa volta volesse i riflettori tutti puntati su di lei.
Il disco cerca di far contenti tutti, unendo il rap con la sua anima più tamarra. La prima parte è molto hip-hop, ma a parte un paio di pezzoni non lascia un granché il segno. La seconda parte è quella che la consacrerà nelle classifiche mondiali, grazie a un sound ben oltre la soglia del truzzo con canzoni (“Starships” e ”Pound the Alarm”) più vicini a LMFAO, Rihanna o Britney Spears o anche Gigi D’Agostino che non alla scena rap. A tratti diverte, però su 19 canzoni ce ne saranno 3 o 4 decenti. Fate voi due conti…
Voleva accontentare tutti. Risultato? Non accontenta nessuno. A parte il suo conto in banca.
(voto 5/10)


Offlaga Disco Pax “Gioco di società”
Genere: racconti in musica
Gli Offlaga Disco Pax non fanno certo un tipo di musica adatto a tutte le situazioni, a tutti gli ascolti e soprattutto a tutti i tipi di ascoltatori. Però ci sono volte in cui un disco del genere funziona alla grande. È un disco in cui va data grande attenzione alle parole, visto che i loro sono pezzi parlati, dei veri e propri racconti brevi in musica. A bei testi, non sempre però corrisponde anche un’altrettanto valida componente sonora. Per fortuna gli ODP oltre alle lyrics hanno anche un sound eccellente, impreziosito da crescendo notevoli, atmosfere da colonna sonora e inserti elettronici. Un album da fermarsi ad ascoltare con attenzione.
Testo top: la grandiosa “Piccola storia ultras”.
Musica top: la thriller/horror “A pagare e morire…”
(voto 7/10)


The Used “Vulnerable”
Genere: emo
Chiudiamo con una bella botta rock gentilmente provided by The Used, band che fonde emo, screamo, hardcore, punk e pure qualche melodia pop in maniera esaltante. Al quinto album non sembrano più di tanto vulnerabili come preannuncia il titolo e, sebbene non sia il loro lavoro migliore finora, continuano ad essere sempre idoleschi.
(voto 6+/10)



sabato 4 febbraio 2012

Nonna Madonna

Madonna, anzi M'dona come dicono gli americani o MDNA come il titolo del suo prossimo album, è tornata con un nuovo video girato penso a Cougar Town in cui la nostra ormai all’età di 53 anni più che a giocare a fare la MILF, può pretendere - e con successo, diamogliene atto - di fare la GILF (Granma I’d Like to Fuck).
Il video cheerleader style fa pendant con il pezzo Give Me All Your Luvin', una canzoncina più inutile che brutta impreziosita dalla sprecatissima presenza di M.I.A. e Nicki Minaj che ricorda il suono di… Girlfriend e What the Hell di Avril Lavigne. Due pezzi che già erano sembrati troppo ma troppo teen persino per la sk8ter girl canadese che di anni ne ha la metà, figuriamoci per Nonna Madonna.
Eddai, Monti e Fornero, fate uno strappo alla regola, che se no questa qua ce la dobbiamo sorbire con ‘ste canzoni da Zecchino d'Oro fino a quando raggiunge la pensione a 65 anni… Ne mancano ancora dodici!


Passando alle cose serie, M.I.A., terminata la marketta madonnara, ha rilasciato pure lei un nuovo video: Bad Girls, in cui tra l'altro è figa come non M.A.I.. Mentre le radio di tutto il mondo trasmetteranno allo sfinimento la canzonetta di Madonna, la radio cannibale pomperà questa bomba meticcia...

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