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sabato 15 novembre 2014

IN YOUR EYES, CHE FILM DEL KAZAN!





In Your Eyes
(USA 2014)
Regia: Brin Hill
Sceneggiatura: Joss Whedon
Cast: Zoe Kazan, Michael Stahl-David, Mark Feuerstein, Nikki Reed, Jennifer Grey, Steve Howey, David Gallagher
Genere: romfan (romantifantasy)
Se ti piace guarda anche: Ruby Sparks, Barefoot, A to Z

Zoe Kazan non è solo un'attrice. Zoe Kazan ormai è un genere cinematografico a parte. Un po' come Greta Gerwig, la protagonista di Frances Ha che, con la sua sola presenza, segna un film definibile sotto la generica etichetta di “indie-hipster” rendendolo un “Gerwig-movie”. La stessa cosa la fa Zoe Kazan.
A questo punto, la maggioranza della popolazione mondiale si starà chiedendo: ma chi kazan è, questa Zoe Kazan?

Ve lo spiego rapidamente. È una giovanissima attrice che, proprio come Greta Gerwig, sta diventando una delle interpreti simbolo del nuovo cinema indie-hipster americano attuale. Dopo essersi fatta conoscere, almeno nei circuiti cinematografici più alternative e Sundance, con The Exploding Girl, è esplosa poi per davvero con Ruby Sparks, una delle commedie romantiche più deliziose degli ultimi anni, e forse di sempre. L'opera seconda della coppia Jonathan Dayton e Valerie Faris, già autori di Little Miss Sunshine, si segnalava in maniera particolare poiché univa alla romcom tradizionale una fantastica componente fantastica. Lo spunto di partenza della pellicola era che Ruby Sparks, un personaggio immaginario creato da uno scrittore, diventava reale ed entrava nella vita del suo autore. Una commedia indie romantica fantasy che, pur seguendo la scia di Se mi lasci ti cancello, ha aperto la strada al capolavoro assoluto di questo particolare genere, Lei - Her di Spike Jonze, e adesso pure a questo In Your Eyes.

L'idea di partenza di In Your Eyes è anch'essa sci-fi: un ragazzo e una ragazza sono “connessi” tra di loro. È da tutta la vita che sentono uno ciò che prova l'altra, fino a che un giorno riescono a vedere proprio l'uno con gli occhi dell'altra e riescono persino a parlarsi. Come se stessero al telefono insieme, ma senza telefono. I due comunicano a livello telepatico e, in più, riescono a sentire le emozioni dell'altro, nonostante vivano a chilometri di distanza, in due differenti stati degli USA.

"Giuro che non lo sapevo che con la Vodafone Casa
era compreso anche un abbonamento 24 ore su 24 con Zoe Kazan."

Da uno spunto del genere ne poteva nascere una pellicola fantascientifica tradizionale, oppure ne poteva venir fuori una storiella inquietante, di quelle sullo stile della serie britannica Black Mirror. Invece, niente di tutto questo. In Your Eyes preferisce prendere la direzione della indie romcom dei citati Lei, Se mi lasci ti cancello e soprattutto Ruby Sparks. Dopo tutto questo non è un film romantico qualunque. Questo è un "Kazan-movie".

A firmare tale singolare storia c'è uno sceneggiatore d'eccezione: Joss Whedon.
Joss Whedon secondo me è uno che si rompe i coglioni facilmente. Il paparino di Buffy l'ammazzavampiri di recente ha centrato uno dei più clamorosi successi nella Storia del Cinema con The Avengers, film da lui scritto e diretto, il maggior incasso mondiale di sempre dopo Avatar e Titanic. Nonostante questo, mentre lavora al nuovo atteso (non da me) blockbusterone The Avengers: Age of Ultron, il buon Whedon non pensa soltanto a supereroi in latex ed effetti speciali, ma si tiene aperto una valvola di sfogo all'interno del cinema indipendente. La sua ultima opera da regista è stata la sua personale revisione dello shakespeariano Molto rumore per nulla, film a basso budget lanciato leggerissimamente più in sordina rispetto a The Avengers. Ora, il Whedon ha realizzato lo script di questa piccola pellicola indie anch'essa low cost, lasciando la regia all'emergente Brin Hill, alla sua seconda direzione dopo lo sconosciuto Ball Don't Lie. Uno che, va detto, non brilla in maniera particolare. Se la sceneggiatura di Joss Whedon è originale e curiosa a sufficienza, la regia appare infatti piuttosto anonima. Chissà cosa avrebbero potuto fare Michel Gondry o Spike Jonze, con in mano uno script del genere.

Convince a metà pure il cast. Se Zoe Kazan è sempre ottima, il protagonista maschile Michael Stahl-David appare un po' troppo imbambolato. Considerando che il film è tutto basato su loro due, la loro non completa “connessione” impedisce a In Your Eyes di trasformarsi in una visione davvero fondamentale per i nostri occhi. La coppia Zoe Kazan/Michael Stahl-David è discreta, ma non trascinante, non quanto ad esempio Joseph Gordon-Levitt/Zooey Deschanel in (500) giorni insieme, tanto per citare una classica indie-romcom moderna, oppure quanto Billy Crystal/Meg Ryan in Harry ti presento Sally o Richard Gere/Julia Roberts in Pretty Woman, giusto per menzionare delle romcom “commerciali” storiche.
Sullo sfondo si ritaglia uno spazio pure il curioso e variegato cast di contorno composto dalla gnocchetta Nikki Reed di Twilight, Steve Howey il capellone tamarro di Shameless US, David Gallagher di Settimo cielo e persino una resuscitata Jennifer Grey, sì, proprio la Baby di Dirty Dancing qui non più tanto baby e anzi piuttosto old.

"Che fai?"
"Sto bruciando tutte le copie di Twilight che ho trovato. Mi spiace, cara Nikki."
"Perché ti spiace? Fai solo bene!"

In Your Eyes è allora un film carino, molto cariiino, fa sentire bene senza essere troppo ruffiano, scorre via che è un piacere ed è una visione assolutamente consigliata. Eppure da una sceneggiatura firmata da Joss Whedon mi aspettavo qualcosina in più. Il suo tipico senso dell'umorismo qui è poco presente e, se l'idea di partenza è piuttosto particolare, lo sviluppo è un po' troppo prevedibile e standard. Poteva essere un cult, invece non lo è. Però consoliamoci perché, da uno spunto tanto strambo, poteva anche uscirne un film del cazzo. Invece ne è venuto fuori un gradevolissimo film del Kazan.
(voto 6,5/10)

lunedì 6 febbraio 2012

The Toilet Sega: Breaking Balls - Parte 1

"Una volta i sex symbol erano James Dean & Marilyn, adesso siamo io e te.
Fattelo dire da uno che ha 110 anni, Bella: il mondo è davvero andato a puttane!"
The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1
(sottotitolo: parte 1 significa che sì, purtroppo ci sarà una parte 2, e invece di lamentarvi ringraziate il Cielo che non arrivi pure una parte 3)
(USA 2011)
Regia: Bill Condom Condon
Cast: Kadaveren Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Ashley Greene, Nikki Reed, Kellan Lutz, Jackson Rathbone, Billy Burke, Sarah Clarke, Peter Facinelli, Elizabeth Reaser, Anna Kendrick, Michael Welch, Lee Pace, Maggie Grace, Julia Jones, BooBoo Stewart, Gil Birmingham, Mia Maestro, Christian Camargo
Genere: vampiri senza denti (e senza palle)
Se ti piace guarda anche: un documentario sull’anoressia

The world is is a vampire
sent to drai-ai-ain

Il mondo è un vampiro mandato a prosciugarsi, cantava il ragazzo Billy Corgan degli Smashing Pumpkins nell’anno di grazia 1995. Ma cosa canterebbe oggi, Billy?

The whore is a vampire
sent to drai-ai-ain our balls

La puttana è una vampira, mandata a prosciugarci le balle. Le Breaking Balls del titolo.
Ah, il film si chiama Breaking Dawn? Errore mio, ve lo concedo.

"So' passati 3 secondi di film e ancora non me so' spogliato?
Rimediamo subito: I'm sexy and I know it tuttururu!"
La prima scena della "pellicola" è geniale. Cosa vuole il pubblico di Twilight, a parte farsi mordere le chiapp…ehm il collo da Robert Pattinson?
Esatto, vedere Taylor Lautner a torso nudo. E allora subito in apertura, mentre piove come se non ci fosse un domani, il pupo mannaro disperato per aver letto delle nozze della sua Bella con il suo Bello, si toglie subito tutto, anche il perizoma, e si trasforma in un lupo. La reazione che chiunque avrebbe a una notizia del genere, non è forse vero?
Insomma, dopo aver saputo che l’ex si era sposato, Adele ha solo composto una canzone capolavoro come Someone Like You. Considerando però che il teen wolf insieme a quella bulimica di Bella (Black, ma magari…) Swan manco c’è mai stato, e lei per dire manco gli ha mai fatto una sega ma giusto una saga, la reazione tipica è quella di trasformarsi in un lupo e andare a farsi una bella corsa sotto il diluvio universale, dirigendosi in culo ai lupi gridando: "In culo ai Cullen!"
"Vengo a prenderti, Taylor. Dammi 3 o 4 ore e ti raggiungo!"
Chi non reagirebbe in questo modo? Chiii?
E il tutto mentre un paraplegico indiano cerca di inseguirlo alla velocità di una tartaruga indiana…

(Parentesi: sono passati appena 56 secondi di visione, cinquantaseisecondi, ed è già il mio film comico preferito dell’anno!)




"Bella fuori dalla mia vita: meglio che vincere al Superenalotto!
Anzi: meglio di una scopata!"
Come reagiscono gli altri personaggioni dell’universo uscito dalla mente straordinariamente immaginifica di Stephenie Meyer all’invito a nozze spedito da Edward e Bella? Con un bel chissenefrega?
Tralasciamo il fatto che credo non si siano rivolti alle Poste italianeee, perché altrimenti gli inviti sarebbero arrivati chissà quando. E vabbè che i vampiri sono immortali, però non COSI' tanto immortali…
Il padre di Bella fa lo sguardo di chi si è appena ricordato di essere analfabeta e dovrebbe quindi smetterla di cercare di leggere la posta.
La madre reagisce invece con l’entusiasmo del genitore modello tipico che pensa: “Ooh, finalmente mi levo sta stronza di figlia dai coglioni e che se la mantenga pure per l’eternità, il caro vampiro dei miei coglioni, lei e tutte le sue stronzate di vestitini da emo anoressica che è talmente magra che nemmeno se vado in un negozio per neonati trovo la sua taglia. E perché credete l’abbia chiamata Bella? Per dirle: fuori dalle palle, Bella stronza, no?”

"Ashley, ma come fai a essere così figa?"
"Mmm, sai com'è: ogni tanto mangio..."
Se Kristen Stewart è talmente scheletrica in questo film che a far pensieri impuri su di lei si rischia di essere accusati di necrofilia, per fortuna che c’è quella fregna gigante di una Ashley Greene ad alzare il “livello figa” della pellicola. Sebbene pure lei l’abbiano truccata in un modo che più che una vampira assomiglia a Victoria Beckham.
Dite che Victoria Beckham di fatto è una vampira? Allora ok, bel trucco raga!
Meno male che almeno Anna Kendrick c’è, sebbene in un numero criminalmente limitatissimo di scene.

Torniamo alla tramona del film.
La notte prima delle nozze, Edward va a trovare la sua promessa sposa, sebbene porti sfiga. Ma tanto a lui che gliefrega? È già morto, che può capitargli di peggio?
Per il vampiro è il momento di una confessione shockante sul suo passato.
“Che c’è, sei gay, Edward?" lo interrompe Bella. "Ma già lo sospettavo, con tutti i chili di gel che ti metti nei capelli e tutte quelle cremine che usi per avere una pelle così bianca e vellutata. E poi tutti i tuoi amici che gridano sempre Edward culen, culen chi non lo dice… Culen!!! Scusa, amore. Mi sono fatta trasportare…”
“No, non è questo, Bella mia porcella. Io… Io… Io sono un vampiro.”
“Abbello *__* sta cazzata me l’avevi già detta nel primo episodio. O è stato un film talmente memorabile che già te lo sei scordato? Non me ne frega niente del tuo passato, ti sposo lo stesso perché sei ricco e voglio prendere la tua eredità. E anche se sei un vampiro immortale, cosa che ancora adesso non credo vera, un modo per ucciderti tranquillo che lo troverò…”



"Dai, ancora la Parte 2 e poi magari giriamo pure qualche film decente!"
Poi per dimostrarle che è un vero ciucciasangue e non solo un ciuccellone, finalmente vediamo Edward Cullen mordere qualcuno. Dopo 3 film e mezzo, era ora che desse dimostrazione di essere un vampiro e non solo un vecchiazzo di 110 anni come tanti cui piace la figa minorenne e pure anoressica e per farsela si spacciano per vampiri. Certo, le sue scene sono talmente horror che persino Giallo/Argento al confronto metteva strizza, ma accontentiamoci.
Quindi arriva il momento, almeno da me, più atteso: l’addio al celibato di Edward. Cosa gli organizzeranno quei cattivoni dei suoi amichetti vampirelli? Alcool? Droghe? Spogliarelliste? Zoccolette minorenni emo che non vedono l’ora di farsi mordere la vagina da un vampiro?
Questo non lo sapremo mai perché, per una volta che in ‘sta cazzo di serie stava per succedere qualcosa di interessante, i geniali autori decidono di non farcelo vedere. Dio vampiro!
Si preferisce invece dedicare spazio a una scena del tutto superflua come quella del matrimonio. Complimentoni allo stilista che ha deciso di far vestire Edward da omino bianco che manco si nota il contrasto tra abito e colore della pelle.
Ah no, è solo un sogno, anzi un incubo, uh che paura!, in cui tutti i vampiri frignoni muoiono se Bella dice di sì a Edward. Allora mi correggo di nuovo: è un bellissimo sogno, altroché incubo.

Bella: "Vabbuò, ti sposo anche se preferirei stare con Jacob."
Edward: "Pure io! Visto che muscoli che ha?"
Mentre cammina verso l’altare, questa volta per davvero, Bella sembra preoccupata. Sta rimpensando al terribile sogno della notte precedente? No, s’è scordata di prendere l’Imodium e sta per avere un improvviso attacco di diarrea.
Nota positiva: la colonna sonora, con gli Iron & Wine che contribuiscono a rendere meno ridicola questa farsa di matrimonio interspecie che non ha avuto la benedizione del Vaticano. Anche se papa Ratzinger ha espresso il desiderio di avere un autografo di Robert Pattinson. Specificando che è per la sua nipotina. Eh certo, come no, Ratzi?
Tra le vampire apparentate con la famiglia dei Cullen, i Corleone dei succhiasangue, chiamiamoli così, c’è anche una russa, una certa Irina Pompilova intepretata da Maggie Grace passata ahinoi da Lost a questa pagliacciata. Ma com'è che quasi tutti gli ex naufraghi stanno finendo a fare delle gran stronzate? Porterà mica un po' sfiga, abbandonare l'isola di Lost?

No, non sono imbalsamati. Almeno credo...
I discorsi nuziali di amici e parenti sono quanto di più penoso sia mai stato visto in un matrimonio, sia cinematografico che reale. Ma delle chiappette di Pippa Middleton che arrivino per rianimare le nozze più noiose dai tempi del Royal Wedding, no?
A cercare di dare vita al cadaverico matrimonio, Ashley Greene e Jackson Rathbone si mettono a ballare. Risultato? Fanno quasi rimpiangere Vieri e Rivera a Ballando con le stelle, quindi era meglio la noia. Grazie, ma non ballate. Mai più per tutta l'eternità, per favore.
Se nel corso del ricevimento di nozze di Melancholia succedeva di tutto e di più e qui invece niente di niente, speriamo almeno che la seconda parte del film vada a finire esattamente come Melancholia.
Incrociamo le dita...

"Ma invece di stare a distruggere il letto, non poteva farmi avere un orgasmo?"
Nel frattempo è ora della luna di miele e dove può decidere di andare un vampiro se non nel luogo più assolato del mondo? Ma certo, il Brasile, Rio de Janeiro! Come no? Stephenie Meyer, ma cosa ti è capitato di brutto nell'infanzia per avere certe idee così malate?
Ed Edward il vampiro (chiamiamolo così) s’è fatto un gran cullen per cosa? Per sbattersi Bella, pensando per caso di deflorarla? Ma non lo sa che sto gran vaccone è dalla 3a media che la da via a cani, porci e pure lupi (mannari)?
Arrivati al lussoso resort, sti due sono talmente pallosi che lui anziché essere travolto dalla passione e sbatterla violentemente, prima si mette a posto tutte le sue belle valigine, quindi piega tutti i suoi costumini da bagno come manco Bree Van de Kamp di Desperate Housewives farebbe, si passa le sue cremine per la notte in modo da non far disidratare la sua bella pelle pallida e sembra preferirebbe farsi una vasectomia piuttosto che scoparsi la neo mogliettina.
Riassumendo: Edward c’ha voglia di farsi Bella tanto quanta ne ha di farsi una lampada. Abbronzante.
Nella scena di sesso più sospirata nella storia del cinema, arrivata dopo un corteggiamento durato mica tanto, giusto quegli altri 3 pallosissimi film in croce, Bella finge quindi di perdere la tramezza, mentre le fan di Robert Pattinson, papa Ratzinger compreso, hanno orgasmi multipli a ripetizione.
"Perché perder tempo a far sesso in luna di miele, quando ci sono gli scacchi?"
Per tutte le persone normali, ovvero i non fan della saga di Twilight, si rivela invece una scena meno sensuale di un episodio di Sensualità a corte.
Il giorno dopo sta soft-scopatina, lei si sveglia con dei lividi. Ma sono cose che capitavano anche a Rihanna quando stava con Chris Brown, non succede necessariamente solo a chi sta insieme a un vampiro.
Il resto della luna di miele, i due piccioncini la passano a giocare a scacchi, che cosa romantica!. Sesso basta che se no alle fan emo gli si blocca la crescita.

Non bastasse Teen Mom, per cercare di dissuadere le giovani ragazzine americane e mondiali a non fare sesso ci pensa anche Bella che dopo aver ciulato mezza volta con il refrattario culattcullentone Edward, resta subito incinta.
E lui la prende bene…

"Incinta??? Ma se sono sterile, impotente e pure gay? E' più probabile che Bella l'abbia messa incinta quell'indiano sulla sedia a rotelle..."

Alla faccia di chi credeva impossibile che Edward potesse sbiancare ancora più di prima.
E se pensavate che Bella non potesse essere più magra, pure qui vi sbagliavate. Ma le donne incinte non dovrebbero guadagnare peso, anziché perderne?

"Eppure ho mangiato. La settimana scorsa, credo, ma ho mangiato. Ne sono quasi sicura..."

Se già Edward non voleva farsela prima, figuriamoci adesso che sembra la brutta copia dell’urlo di Munch.
Siamo giunti al limite del ridicolo? Certo che no, per quello ci sono ancora le scene con i lupi parlanti. Auuuuuuuuu!

"Bau bau aaauu aaauuu!" Traduzione: "Questo film fa cagare anche a noi lupi!"

Quali razze soprannaturali non si ucciderebbero per un così bel bocconcino?
Come abbiamo visto,  tra un matrimonio e una luna di miele tra i più ridicoli umanamente e vampiristicamente concepili, la prima parte del film riesce ad essere perlomeno comica, per quanto in maniera involontaria. O forse volontaria. La seconda parte, invece, quella drammatica (?), è una vera martellata sui coglioni, una roba talmente pesante che dopo mi sono sparato il russo Faust, Leone d’Oro dell’ultimo Festival di Venezia, e al confronto mi è sembrato una visione leggera.
E tutto questo dramma? Perché sia i ciuccelloni ciucciasangue vampiri che i lupi a torso nudo sono impegnati tutto il tempo a difendere non il mondo o le loro razze di vampiri e licantropi, bensì per difendere solo ‘sta minchia di Bella, che tra l’altro diventa minuto dopo minuto sempre più cessa. Ma un lavoro non ce l’avete? Come ve la guadagnate la pagnotta, o meglio il sangue? Solo perché lei di mangiare sembra poter fare a meno, non vuol dire che pure voi porelli dovete stare a dieta.
Almeno Sookie (Anna Paquin) di True Blood, per quanto odiosa, c’ha il sangue di fata che per i vampiri è come il nettare degli dei e in più è sempre arrapata e nuda e in più si chiama Sookie e, voglio dire, un motivo pur ci sarà…
Quanto a Elena Gilbert (Nina Dobrev) di The Vampire Diaries beh, lei è una strafica e pure una doppelganger, che qualunque cosa significhi è comunque comprensibile che tutti i vampiri (e non solo) sbavino per lei.
"Siamo un pochino meglio della Kadaveren, o no?"
Ma, Spirito di Vampiro Santo, cosa c’ha di speciale sta ragazzetta d’una Bella che si sta trasformando sempre più in uno spot vivente pro-anoressia? C’ha la figa d’oro? Stephenie Meyer, ce lo vuoi spiegare, sì o no? 

Fatto sta che come rimedio per farla stare meglio e farle guadagnare qualche chilo, ma va bene anche solo qualche grammo, Bella comincia a succhiare…
Ma no, che avete capito? Non ha cominciato a fare pompe a Edward o, volendo, anche a Jacob. Figuriamoci se in questa sega saga puritana si arriva a tanto. Semplicemente le fanno bere del sangue e visto che in grembo sta tenendo una piccola bestia di Satana ricomincia ad acquistare vigore. Cosa che non le impedisce di essere comunque sempre uno scheletro ambulante.



Lo spot migliore per far passare la voglia ai teenagers di fare sesso.
E non solo ai teenagers...
Bella, dall’alto della sua saggezza e soprattutto del suo buon gusto, decide il nome del futuro nascituro: si chiamerà E.J. ovvero Edward Jacob se è un maschio, Renesmee se è una femmina. A questo punto, l’unica è sperare che non sia né un maschio né una femmina perché sta povera creatura se no c’ha già il destino segnato. A scuola son botte in entrambi i casi.
Dopo una scena di parto girata così male che persino Ed Wood si sarebbe vergognato di mostrarla in pubblico, nasce una creatura satanica a quanto pare di sesso femminile. Il tutto viene gestito dalla famiglia dei RottinCullen. Non dico una vera ostetrica, ma almeno uno pseudo dottore presente non c’è a far nascere questo scherzo della natura?
Nonostante la totale assenza di personale medico, sembra essere andato tutto per il meglio, quand’ecco che peccato, anzi per fortuna, Bella finisce in arresto cardiaco. Per salvarla, Edward si improvvisa medico, anzi Vincent Vega della situazione, e ficca una siringona nel petto di Bella e bella lì, prova a salvarla! Massì, perché prendere una laurea da medico quando si può improvvisare così alla cazzo di cane e salvare delle vite umane?
"Che strano! Questa bimba somiglia al
tizio indiano sulla sedia a rotelle...
C'ha pure la cresta mohawk!"
Comunque non ci riesce. E Bella muore.

Nel frattempo, per la serie: pedofilia portami via. Jacob vede la figlia neonata di Bella ed Edward, Renesmee (che tristezza di nome), se ne innamora subito e decide di darle l’imprinting. Una roba che non si capisce bene cosa sia, ma fatto sta che gli altri licantropi non si bene perché ma non possono più farle del male e tra l’altro non si era mai capito bene perché volessero fargliene, a ‘sta piccola figlia de ‘na gran mignotta!
E così, vissero tutti felici e contenti.
Ma come, direte voi: Bella non è morta? Sì che è morta, per quello che son tutti felici e contenti. Una stronza di meno a questo mondo. Finalmente.
E invece no, sarebbe troppo bello!

Colpone di scena finale: manco fosse Gesù Cristo in persona, ‘sta cazzo di zombie di Bella ritorna in vita.
Chi ce la leva più dalle palle, adesso, o meglio dalle Breaking Balls?
Il vero miracolo del film comunque non è la sua resurrezione, ma un altro: con il suo livello infimo, Breaking Dawn riesce a far passare i tre capitoli precedenti della saga come degli autentici Capolavori del Cinema.
E mentre la Bella stronza vive, noi moriamo al pensiero di doverci beccare pure la seconda parte.



Io e Billy Corgan ve l'avevamo detto fin dall'inizio: the whore is a vampire!


Voto come film drammatico: 0/10
Voto come film horror: 1/10
Voto come film comico: 8/10

E ricordate sempre, qualunque cosa succeda, dovunque voi siate, se vi sentite in pericolo gridate: in culo ai Cullen!

lunedì 31 ottobre 2011

Filmetto o scherzetto?


Sul blog Pensieri cannibali, che si dia il caso sia proprio questo che state leggendo ora, ci sono un sacco di recensioni di film, è vero, ma non è comunque tutto, visto che una parte delle pellicole non riesco nemmeno a recensirle come si deve, per svariati motivi: vuoi per mancanza di tempo, di ispirazione, tempismo giusto o a volte semplicemente perché su certi film non è che ci sia poi molto da dire. Ecco quindi una serie di recensioni flash di pellicole che ho visto negli ultimi mesi e di cui non avevo ancora parlato e, visto che oggi è Halloween, il primo appuntamento è dedicato alle recensioni di film horror e thriller.
Buona… uhm… Buona paura si dice?

Society - The horror - La società dell’orrore
(USA 1989)
Regia: Brian Yuzna
Cast: Billy Warlock, Devin DeVasquez, Evan Richards, Patrice Jennings

Avevo letto la recensione di questo film su un blog di cui ora non ricordo il nome (nel caso voi ne abbiate parlato, battete un colpo!), e si è rivelata un’esperienza decisamente interessante. All’inizio sembra la classica pellicola teen fine anni ’80 - pre Beverly Hills 90210 -, poi vira verso territori inquieti che in qualche modo anticipano le atmosfere di Twin Peaks. Il cast è di quelli di serie Z, il regista Brian Yuzna, qui all’esordio, non è David Lynch e il film anziché trasformarsi in cult assoluto è “solo” un capolavoro mancato. Comunque angosciante, affascinante, splatter, folle, trash e altamente consigliato.
(voto 7+/10)

Heartless
(UK 2009)
Regia: Philip Ridley
Cast: Jim Sturgess, Clemence Poésy, Noel Clarke, Luke Treadaway, Ruth Sheen, Timothy Spall

Film britannico vagamente donniedarkiano, con un ottimo cast capitanato da un Jim Sturgess in versione sfigurato. Le atmosfere sono fascinose e ben costruite, peccato che la storia non riesca a coinvolgere del tutto. Un film un po’… heartless, indovinato.
(voto 6+/10)

The Children
(UK 2008)
Regia: Tom Shankland
Cast: Eva Birthistle, Stephen Campbell Moore, Rachel Shelley, Jeremy Sheffield, Hannah Tointon

Dalla vitalissima scena horror britannica, un film con dei bimbi very very inquietanti. Più di quelli americani visti in un sacco di altre recenti pellicole. Consigliato soprattutto per una visione invernale, vista l’ambientazione innevata, ma anche ad Halloween può andar più che bene. Unica controindicazione: potreste cominciare ad avere un pochino paura quando andrete in un parco giochi o anche quando vi troverete davanti un gruppo di bambini…
(voto 7/10)

1408
(USA 2007)
Regia: Mikael Håfström
Cast: John Cusack, Samuel L. Jackson, Mary McCormack, Tony Shalhoub

Tratto da un racconto breve di Stephen King, 1408 ha delle premesse che fanno sperare di trovarsi di fronte a uno di quei thrilleroni-horror da farsela nelle mutande dal terrore: in un hotel di New York c’è infatti una stanza (la numero 1408) in cui è praticamente impossibile sopravvivere. Chiunque c’è stato è morto. Lo scrittore dell’occulto John Cusack decide allora di ficcanasare, nonostante il direttore dell’albergo glielo sconsigli vivamente. Cosa succede poi? Siete curiosi di saperlo? Beh, anch’io. Peccato che dopo un così elettrizzante inizio il film spreca tutto il suo potenziale, con un John Cusack che sembra molto più a suo agio con la commedia che non con l’horror. Che dire poi del finale? Agghiacciante sì, ma per bruttezza!
(voto 5-/10)

Cherry Crush
(USA 2007)
Regia: Nicholas DiBella
Cast: Jonathan Tucker, Nikki Reed, Julie Gonzalo, Michael O’Keefe

Cherry Crush è una di quelle visioni che vengono consumate in fretta, senza coinvolgere troppo ma nemmeno infastidire, e poi passano senza lasciarti niente. Una vicenda dai toni vagamente morbosi e vagamente thriller, con un spirale di omicidi all’interno della quale un giovane fotografo viene risucchiato. A dire il vero pur avendolo visto poco tempo fa non me lo ricordo per niente… Effetto Memento o film da scordare in un momento?
(voto 4,5/10)

Chain Letter
(USA 2010)
Regia: Deon Taylor
Cast: Nikki Reed, Keith David, Brad Dourif, Ling Bai, Betsy Russell

Horror che cerca una commistione tra paura e nuove tecnologie, con una catena di S. Antonio di quelle che circolano su Internet e che portano alla morte di chi la riceve. Il film cerca qualche riflessione sullo scontro tra nuova e vecchia generazione, risultando però un orrorino guardabile ma niente di più. Film accomunato a Cherry Crush dalla presenza di Nikki Reed (Thirteen, Twilight, The O.C.), qui in una pellicola ugualmente poco memorabile ma un filo più convincente. Dopo Non aprite quella porta, non aprite quella mail.
(voto 5+/10)

Le due sorelle
(USA 1973)
Regia: Brian De Palma
Cast: Margot Kidder, Jennifer Salt, Charles Durning, William Finley, Lisle Wilson

Brian De Palma impartisce lezioni di regia a tutti, quindi prendete appunti, e in particolare di split-screen con alcune sequenze da brivido (in tutti i sensi). La costruzione della tensione è magistrale, per un thriller a dir poco ottimo. La nuova serie tv Ringer di appunti da qui ne ha presi, ma dovrebbe prenderne di ulteriori. Lo so, il film avrebbe meritato almeno un post chilometrico, però allora scrivetelo voi, invece di star qui a criticare come fanno quelli che hanno un blog e sparano giudizi e voti su tutto e tutti, proprio come… oops, me.
(voto 8/10)

La zona morta
(USA 1983)
Regia: David Cronenberg
Cast: Christopher Walken, Brooke Adams, Tom Skerritt, Martin Sheen

Gran bel film di David Cronenberg, intepretato da un Christopher Walken inquietante e… parecchio sfigato. La sua vita va splendidamente, sta per chiedere alla fidanzata di sposarlo quand’ecco che finisce vittima di un incidente e rimane in coma per anni. Quando si sveglia, la sua tipa si è sposata con un altro, ma in compenso lui c’ha guadagnato dei poteri paranormali e diventa un sensitivo usato dalla polizia per risolvere alcuni casi. Ma poi il film procede su sentieri del tutto imprevedibili…
Il film ha generato anche la serie tv The Dead Zone (che confesso di non aver mai visto, se non per pochi sporadici minuti) e una esilarante parodia in South Park, con Cartman che si butta da un terrazzo solo per finire in coma e diventare un sensitivo più figo di Kyle!
(voto 7,5/10)

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