Visualizzazione post con etichetta nina dobrev. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta nina dobrev. Mostra tutti i post

lunedì 28 gennaio 2019

Serial Killer, il ritorno della rubrica sulle serie TV - Gennaio 2019






Here we go again. Dopo le classifiche di fine anno, torna sui vostri schermi Serial Killer, ovvero la rubrica mensile di Pensieri Cannibali dedicata alle serie TV. Nella prima puntata del 2019 andremo a scoprire alcune interessanti novità, un ritorno gradito e qualche trashata, più o meno clamorosa. Il tutto senza farci mancare pure una manciata di rubrichette fighette.

3... 2... 1... Via!


giovedì 13 settembre 2018

La profezia del cannibale






L'ospite di questa settimana della rubrica sui film in arrivo nelle sale è Patalice, autrice di Te lo dice Patalice, un blog personale molto simpatico e divertente che ti consiglio di seguire, te lo dice Cannibale. Per sapere qualcosa in più su di lei e sulla sua partecipazione, ti lascio con la sua scatenata intro e poi con i suoi commenti, accompagnati come al solito anche dai miei (bellissimi) e da quelli (bruttissimi) del mio nemico, collega e co-conduttore della rubrica Mr. James Ford.

Il Cucciolo Eroico in versione Zerocalcare

Intro di Patalice: C'era una volta una giovan(issim)a blogger rossa, fica, e con luuuuunghe ciglia (finte) che davano spessore ai suoi occhioni da principessa.
C'erano una volta due blogger buongustai come pochi, che in un caldo pomeriggio di fine estate le chiesero di partecipare alla loro rubrica di "Ultime Uscite al Cinema".
La giovan(issim)a blogger se l'era dovuta tirare un po', simulando una serie di impegni degli della Ferragnez, per confermare il suo status di fichissima, ma in realtà non vedeva l'ora arrivasse questo momento, che attendeva da tempi immemori.
...peccato che i film in uscita questa settimana siano...
discretamente BLEAH!

Okay, premessa fatta, continuiamo dicendo che io, al pari se non di più dei due facinorosi amici Fritz detentori e possessori della rubrica, A D O R O il cinema, ma raramente ne parlo, perché sono di un'acidità pazzesca!
Ergo, analizzando un film dopo l'altro sarò dissacrante a dire poco...
sapevatelo!

SULLA MIA PELLE
"Non è stato Ford a ridurmi così perché ho detto che il wrestling è una cagata pazzesca. Sono caduto dalle scale."

giovedì 23 novembre 2017

Cinema mortale






Il titolo del post fa proprio venire voglia di fiondarsi subito al cinema, vero?
Lo so. Gli esercenti italiani mi pagano apposta per invogliare gli spettatori, quindi mi impegno il più possibile.
Premesso ciò, passiamo a introdurre l'ospite di turno questa settimana nella rubrica sulle uscite cinematografiche, che va ad affiancare i soliti sospetti, ovvero me e quel losco figuro di... Kevin Spacey?
Guest-star della puntata è Alma Cattleya, fantasiosa autrice del blog Farfalle eterne, ma anche pittrice, artista e attrice, o aspirante tale, che attualmente frequenta il Teatro Accademia Marescotti. Una quindi che di cinema, o se non altro di recitazione, dovrebbe intendersene un pochino. Sarà davvero così?
Di sicuro più di Ford...


Flatliners – Linea mortale
"E' stata appena 10 secondi sul blog White Russian ed è già troppo tardi. Non c'è più niente da fare per riportarla in vita!"

sabato 31 ottobre 2015

It's the final countdown... ehm no, it's The Final Girls





The Final Girls
(USA 2015)
Regia: Todd Strauss-Schulson
Sceneggiatura: M.A. Fortin, Joshua John Miller
Cast: Taissa Farmiga, Malin Akerman, Nina Dobrev, Alexander Ludwig, Alia Shawkat, Thomas Middleditch, Adam DeVine, Chloe Bridges, Angela Trimbur, Tory N. Thompson
Genere: nonsolohorror
Se ti piace guarda anche: Pleasantville, Ritorno al futuro, Scream, Quella casa nel bosco, Jumanji

Avete mai sognato di entrare dentro a un film?
Io sì. Ad esempio Spring Breakers, ma di questo credo di averne già parlato...
Non mi è però mai capitato di desiderare di entrare dentro a un film horror. Ho troppa paura di cose tipo i serial killer, i mostri o... la morte.

domenica 23 novembre 2014

BASTARDI SENZA GLORIA, MA SE NON ALTRO IN DIVISA





Bastardi in divisa
(USA 2014)
Titolo originale: Let's Be Cops
Regia: Luke Greenfield
Sceneggiatura: Luke Greenfield, Nicholas Thomas
Cast: Jake Johnson, Damon Wayans Jr., Nina Dobrev, Rob Riggle, James D'Arcy, Andy Garcia, Natasha Leggero
Genere: cop-comedy
Se ti piace guarda anche: Poliziotto in prova, 21 Jump Street, 22 Jump Street

Ci sono dei film per ogni occasione. Ci sono persino dei film per quando stai male. O almeno, io ce li ho.
Quando sono a letto con la febbre, o comunque sono in modalità zombie afflitto da qualche grave male, ci sono dei tipi di visioni che preferisco e altre che invece secondo me è meglio evitare.
In genere, evito pellicole impegnative. A meno che non siano davvero molto impegnative e soprattutto visionarie. Guardare Inland Empire di David Lynch con 39 di febbre è un'esperienza che consiglio a tutti di provare, una volta nella vita. Attenti però a non restarci secchi, che potrebbe anche essere l'ultima esperienza della vostra vita.
Allo stesso tempo è meglio evitare anche film troppo tristi e soprattutto quelli che affrontano il tema della malattia. Se avete un semplice raffreddore, possono deprimervi così tanto da farvi pensare di essere in punto di morte.

Quando sono malato, il genere che preferisco gustarmi è allora quello dei filmetti disimpegnati e con un messaggio possibilmente positivo, che in altri momenti magari snobberei del tutto. Come si fa a individuare un film con un messaggio positivo, un cosiddetto “feel good movie”, ancor prima di vederlo?
In genere, salvo sorprese, le pellicole commerciali hollywoodiane sotto questo punto di vista non deludono quasi mai. Bastardi in divisa, ad esempio, in tal senso è l'ideale. Fin dal trailer è un filmetto prevedibile e scontato, una commedia action poliziesca già vista decine e decine di volte, che però alla fine si rivela capace di far pensare ad altro e ad alleviare il proprio dolore personale per un'oretta e mezza. Uno di quei film del tutto dimenticabili, ma che sul momento fanno sentire bene. Fanno sentire meglio.

"Ah, mi sento già meglio."
"Pensieri Cannibali è quasi più utile del medico della mutua!"

Bastardi in divisa è stato l'accompagnamento della mia ultima influenza. Come “feel good movie” ha portato a casa in pieno la pagnotta, meglio di tutte le Aspirine e Tachipirine del mondo. Ho iniziato la visione un po' scettico e l'ho terminata con il sorriso sulle labbra, benché a livello comico non è che sia una cosa così esilarante, e con qualche linea di febbre in meno. Chiamatelo effetto placebo o effetto buon umore, ma una risata in effetti può far star davvero meglio. E io che pensavo fossero solo delle teorie malate delle persone ottimiste.
Una volta riconosciuto ciò, il film va preso per quello che è: davvero una robetta con una sceneggiatura esilissima, alcune gag pseudo comiche piuttosto imbarazzanti, una regia piatta che non si segnala in alcun modo. A far funzionare la banale trama, che vede due sprovveduti trentenni improvvisarsi come agenti di polizia da un giorno all'altro, è il cast. I due protagonisti Jake Johnson e Damon Wayans Jr. arrivano entrambi dalla sitcom New Girl e i loro personaggi sono parecchio vicini a quelli della serie, tanto che si potrebbe immaginare Bastardi in divisa quasi come uno spinoff cinematografico a loro dedicato e che si sarebbe anche potuto intitolare New Boys. Come gnocca di turno a questo giro non c'è Zooey Deschanel, bensì Nina Dobrev, la tipa di The Vampire Diaries. Una che non sarà certo l'attrice del secolo, ma che invece sul titolo di figa del secolo potrebbe dire la sua. Attenzione però, perché quando c'è lei in scena la febbre ricomincia a salire. Chissà perché?


Lo spunto di fondo proposto da Bastardi in divisa è, se vogliamo, alquanto discutibile. Due tizi a cui non ne va bene mezza un giorno indossano la divisa da poliziotti e di colpo tutti li rispettano e tutte le donne impazziscono per loro. Sarà davvero così? Posso capire il fascino della divisa, ma in Italia non mi sembra che gli sbirri siano poi così tanto amati dalle masse...


Tralasciando questo aspetto, il messaggio finale del film non è tanto quello che se fai il poliziotto sei un figo, quando quello di lasciarsi andare, seguire la propria strada e le proprie passioni e...
Boh, ma che sto dicendo? Davvero mi è piaciuto questo filmetto?
Dev'essere stata tutta colpa della febbre!
(voto 5,5/10)

martedì 19 febbraio 2013

NOI SIAMO INFINITO, E VOI CHI CA**O SIETE?

Caro amico, ti scrivo perché ho visto un film bellissimo. Sarebbe piaciuto molto anche a te. È ambientato nei primissimi anni ‘90 e so quanto a te piacciano le pellicole ambientate in quel periodo. E poi è una storia teen, tratta di tematiche come il suicidio, le difficoltà ma anche i vantaggi di essere un wallflower, uno che fa tappezzeria, un ragazzo da parete, uno che non fa parte dei tipi cool della scuola. Uno come noi. Ricorda vagamente Donnie Darko, ma senza la componente fantascientifica e horror e ricorda anche Il giardino delle vergini suicide, ma con tinte più comedy. Insomma, lo avresti a-do-ra-to.

Così come avresti adorato i tre protagonisti, 3 dreamers meno incasinati sessualmente di quelli di Bertolucci. Siamo pur sempre in America e non nella più libertina Francia. Il protagonista, Logan Lerman, è il classico ragazzino su cui non avresti scommesso due euro nemmeno tu appassionato di robe adolescenziali. Ha fatto Percy Jackson, che poi non era nemmeno tanto terribile come tutti dicono, e lì non è che sembrasse un attore fenomenale. Nemmeno qui sembra fenomenale, eppure è perfetto nella parte del wallflower.
Il meglio arriva comunque con i due comprimari. Emma Watson pure lei proviene dal fantasy, dalla saga di Harry Potter in cui si rivelava come la migliore tra i giovani maghetti. La cosa più magica dell’intera serie era vederla trasformarsi da bimbetta secchiona so-tutto-io a donnina con tutte le cose al posto giusto. L’esame di maturità l’ha però passato solo ora. In questo film illumina la scena, è la “ragazza più carina della stanza”, senza dubbio.
E poi c’è Ezra Miller, il ragazzino disturbato dei raggelanti Afterschool e …E ora parliamo di Kevin, ora alle prese una volta tanto con un personaggio non da ragazzino disturbato, bensì di un tizio originale, sempre sopra le righe, uno che recita la parte del “dolce travestito” del The Rocky Horror Picture Show e che prende per il culo i professori. L’interpretazione di Ezra è qualcosa di fenomenale, mi ha ricordato l’energia anarchica di Heath Ledger ai tempi dei suoi esordi teen in 10 cose che odio di te. Quanto avevi amato quel film, vero? In quel caso, l’ispirazione per il film veniva dal Bardo Shakespeare. In questo film, invece, l’ispirazione è decisamente più recente.

"Sono la regina del mondo!
(Col cavolo che ti pago il copyright, maledetto James Cameron)"
The Perks of Being a Wallflower, così si chiama il film di cui ti sto parlando in questa lettera, è sceneggiato e girato da Stephen Chbosky a partire da un suo stesso romanzo epistolare, uscito in italia con il titolo Ragazzo da parete. Chbosky, non chiedermi come si pronuncia, è stato anche il co-creatore della serie tv Jericho che, lo confesso solo a te, non è che fosse un granché. Il suo Ragazzo da parete è stato un romanzo parecchio discusso, negli USA, ed è diventato un piccolo grande cult, negli USA. In Italia invece è passato piuttosto inosservato, ma la cosa certo non ti sorprenderà.

Le parole comunque non credo possano bastare per riportare tutta la poesia di questo film, il suo riuscire a raccontare in maniera perfetta il periodo dell’adolescenza, il periodo all'incirca della nostra adolescenza, sia nel suo lato più merdoso e complicato, sia nello stupore di vedere e fare cose per la prima volta. Perciò insieme alla lettera ti allego una cassetta. Ti ho fatto una musicassetta mixtape, come quelle che ti preparavo una volta. È il modo migliore per “sentire” questo film. Dentro c’ho registrato i pezzi più significativi della colonna sonora. Spero ti piacciano, ce n’è un po’ per tutti i momenti.

Dentro trovi la ninna nanna perfetta che ti accompagnerà nel mondo dei sogni.



Il pezzo con cui scatenarti sulla pista da ballo.



La canzone con cui non sei una storia triste, ma ti senti vivo.



Caro amico, mi sarebbe insomma piaciuto molto vederlo con te, questo Noi siamo infinito, Ragazzo da parete, The Perks of Being a Wallflower o come diavolo preferisci chiamarlo. So che l’avresti adorato.

Sinceramente tuo,
Cannibal Kid

P.S. Ti mando anche una locandina che ho fatto appositamente per te.
Ehm... no, confesso: in realtà l'ha fatta il grafico C(h)erotto de L'OraBlù. Però dicono che è il pensiero che conta, no?



"Hey Hermione, conosci mica una magia per farci apparire meno ridicoli?"
Noi siamo infinito
(USA 2012)
Titolo originale: The Perks of Being a Wallflower
Regia: Stephen Chbosky
Sceneggiatura: Stephen Chbosky
Tratto dal romanzo: Ragazzo da parete di… Stephen Chbosky
Cast: Logan Lerman, Emma Watson, Ezra Miller, Nina Dobrev, Nicholas Braun, Mae Whitman, Erin Wilhelmi, Paul Rudd, Dylan McDermott, Kate Walsh, Tom Savini, Julia Garner, Melanie Lynskey, Landon Pigg, Joan Cusack
Genere: adolescenziale
Se ti piace guarda anche: Il giardino delle vergini suicide, Donnie Darko, Breakfast Club, L’attimo fuggente
(voto 8,5/10)


domenica 13 maggio 2012

Mac-Arena

Death Games - Arena
(USA 2011)
Titolo originale: Arena
Regia: Jonah Loop
Cast: Kellan Lutz, Samuel L. Jackson, Katia Winter, Johnny Messner, James Remar, Nina Dobrev, Daniel Dae Kim, Lauren Shiohama, Irene Choi
Genere: tamarro
Se ti piace guarda anche: Gamer, Freerunner, Battle Royale, Hunger Games, Stay Alive

Ci sono casi di film finto tamarri, o meglio della zuccherosa versione affogata nella glassa disneyana di un film tamarro, alias Real Steel. Vediamo invece il caso di un film tamarro. Vero, sporco e cattivo. Ci troviamo pur sempre di fronte a una porcata di proporzioni notevoli, di quelle che persino lo Schwarzy dei tempi migliori (o peggiori?) avrebbe rifiutato di girare, ma proprio per questo il divertimento è garantito.

"Mmm... mi sa che questo non è il film ideale per lanciare la mia carriera cinematografica..."

Il film Arena (anche conosciuto come Death Games) è uscito negli USA direttamente per il mercato home video, tanto per narrare di tutta la fiducia riposta dai producer in questo prodotto, eppure la pellicola presenta pure un variegato cast piuttosto interessante.
Il protagonista è Kellan Lutz, che finora abbiamo visto nella saga di Twilight dove in 4 pellicole 4 avrà avuto sì e no 1 o forse 2 battute. Ma non potrei giurare in tribunale con la mano sulla Bibbia che l’abbiano mai fatto aprire bocca. Fatto sta che, solo per essere comparso nella serie vampiresca (ma dove?) tuhail'AIDS, volevo dire Twilight, a Hollywood è considerato una star emergente. Anche se il fatto che finisca a girare filmetti come questo lascia presagire un prematuro destino da stella cadente.
A proposito di vampiri… Nei panni della moglie del protagonista, direttamente da The Vampire Diaries troviamo qui Nina Dobrev incinta in versione teen mom però più sgnaccherona delle giovani MILF che di solito ci sono nel programma reality di Mtv (anche se un paio non sono male pure lì).
A proposito di Nina Dobrev… beccatevi questo video (pescato sulla pagina Facebook del mitico Luigi Toto), estremamente divertente e pure sexy, della sua recente ospitata al talk show di Conan O’Brien.


"Il conto, per favore. Ho bevuto troppi True Blood
e per noi vampiri astemi di Twilight sono troppo forti."
ATTENZIONE SPOILER
Non affezionatevi troppo al personaggio della Nina Dobrev, comunque, perché fa subito una brutta fine.
A causa di un incidente, addio Eleeeina di Vampire Diaries dopo 5 minuti di film circa!
In seguito alla tragica scomparsa della mogliettina incinta, Kellan Lutz se ne vaga in giro disperato per i peggiori bar del Sud America e cosa volete che gli capiti?
Come in quelle storielle della nonna che ti raccomanda: “Non andare in Messico che ti rubano gli organi!”, una tizia gnocca nuda gli sparaflasha una scarica di corrente elettrica in petto che lo stordisce. O meglio, lo manda quasi in coma.
Proprio come nelle storielle della nonna preoccupata. A parte la tizia gnocca nuda.
Invece di rimanere semplicemente senza il fegato o qualche altro organo vitale, Kellan finisce però imprigionato e costretto a combattere nell'arena di una sorta di videogame picchiaduro online. Peccato, o per fortuna, che invece di essere un videogame, i tizi si scontrano per davvero e l’incontro finisce soltanto quando uno dei due ammazza l’altro. Death Games, dice il titolo della pellicola mica a caso, un gioco al massacro vagamente in stile Battle Royale e Hunger Games. Ma anche no.

"Ma sarà mica stato mio figlio Dexter a ridurti così?
Quel ragazzo è davvero fuori controllo!"
Dicevamo del cast interessante della pellicola: ci sono un paio di altre presenze telefilmiche come James Remar (il paparino morto di Dexter) e Daniel Dae Kim, ex di Lost e oggi nella squadra di Hawaii Five-0. E poi Samuel L. Jackson.
Spazio quiz: Samuel L. Jackson quando non è diretto da Quentin Tarantino l’avete mai visto in un film decente? No, eh? Non aspettatevi che questa roba vi faccia cambiare idea. Questo è un altro pessimo filmetto non tarantiniano per S.L. Jackson.
Però allo stesso tempo Death Games è talmente una stronzata da risultare alla fin fine divertente, talmente è senza senso.
Prendiamo il protagonista, ad esempio: nonostante nella sua “vecchia” vita fosse giusto un pompinaropompiere, non si sa bene perché ma dentro l'arena conosce le arti marziali meglio di Bruce Lee e con la spada combatte manco fosse Hattori Hanzō. Perché? Nessuno ce lo spiega. A nessuno viene nemmeno lontanamente in mente di spiegarcelo, ma in fondo in un film come questo il senso delle cose ha davvero un’importanza?
Il bello (se ne ha uno) di Arena o Death Games che dir si voglia è il suo essere estremo, stupido, volgare, con scene di nudo gratuito, un po’ di sangue gratuito anch’esso e un bel po’ di ultraviolenza supermegaultragratuita. Un film di quelli cazzari ma così cazzari che si lascia guardare volentieri. Almeno se non lo si prende troppo sul serio.
Siamo dalle parti di Neveldine & Taylor, i registi sceneggiatori di Crank e di Gamer, però senza la stessa adrenalinica furia geniale. In pratica ci troviamo di fronte a dei Neveldine & Taylor che giuocano in serie B e invece di essere in due si tratta di soltanto una persona, il regista Jonah Loop. Uno che con un nome così più che il regista dovrebbe fare il Jonas Brother.

Questo per dire degli aspetti positivi. Per elencare quelli negativi ci vorrebbe un post a parte, ma sintetizzo dicendo che la sottotrama pseudo romantica che accompagna la vicenda principale, quella del torneo nudo e crudo, è alquanto pretestuosa e forzata. Gli eccessi splatter appaiono poi più ridicoli che disgustosi. Però un pizzico sì, pure disgustosi. Le parti drammatiche sono involontariamente risibili. Se lo sono volontariamente, allora gli autori della sceneggiatura sono dei geni. Ma mi sa di no.
Cannibal Kid che alla fine consiglia, seppur con GRANDI riserve, un film tamarro? Mi sa invece di sì.
(voto 5,5/10)

mercoledì 27 aprile 2011

Se le maniache sono tutte così, stalkeratemi pure!

The Roommate
(USA 2011)
Regia: Christian E. Christiansen
Cast: Leighton Meester, Minka Kelly, Cam Gigandet, Alyson Michalka, Danneel Harris, Billy Zane, Nina Dobrev, Katerina Graham, Matt Lanter
Genere: teen thriller
Se ti piace guarda anche: La mia peggiore amica, Swimfan, New Best Friend, Paura - Fear, Attrazione fatale

(in Italia doveva uscire in questo periodo, poi è stato rinviato a data da destinarsi, probabilmente arriverà in estate)

Trama semiseria
Sara arriva all’università di Los Angeles per studiare una materia seria: moda. Come compagna di stanza si becca una tizia che si chiama Rebecca e che si rivelerà peggio di Rebecca Black. Siete terrorizzati? Io sì, peccato che si rivelerà anche la solita storia della psicopatica stalker già vista più e più volte. Un film da evitare, dunque? Assolutamente no: le protagoniste (ma anche i personaggi minori) sono delle sgnacchere, c’è un bacio lesbo e delle tipe si menano sotto la doccia!

Recensione cannibale
Vorreste avere una compagna di stanza come Leighton Meester? Io personalmente sì, molto volentieri. Però attenti, perché la cosa potrebbe ritorcervisi contro.
È quanto capita alla protagonista di questo The Roommate, thrillerino guardabile ma anche piuttosto stupidotto che ci presenta una vicenda dagli spunti potenzialmente molto interessanti. Una tizia che da bambina ha perso l’amata sorellina si ritrova al college con una compagna di stanza che è in pratica la sua copia sputata; le due attrici Minka Kelly e Leighton Meester si assomigliano parecchio e come conseguenza logica sono entrambe delle gran gnocche. La compagna di stanza sviluppa per lei un’ossessionante ossessione ossessiva, del tipo che si incazza se rientra tardi la sera insieme a un ragazzo e del tipo che cerca di fare fuori ogni altra persona che cerca di entrare in contatto con lei. Cose normali di questo tipo, insomma, per una psicopatica che ci tira fuori dal cilindro qualche bel momento di sana cattiveria, come staccare il piercing dalla pancia di Alyson Michalka (hurrah!). Il rapporto malato che la tipa fuori di testa instaura con la sua compagna di stanza potrebbe giocare con il tema del doppio, tanto che le premesse ci potrebbero far immaginare una versione collegiale (anzi "Colegiala") de Il cigno nero - Black Swan, o perlomeno potrebbe essere un thrillerone bello teso. E invece non succede niente di tutto questo.
Gli spunti iniziali vengono infatti subito bruciati, per giocare con tutti i cliché che da Attrazione fatale in avanti si sono già stancamente ripetuti più volte. Si sarebbe potuto giocare molto di più sulla somiglianza tra le protagoniste, oppure su una possibile attrazione saffica, e invece l’unico momento “scandaloso” della pellicola è un bacio lesbo, ma non è detto che sia proprio tra loro due…

Il cast di The Roommate (suggerimento per il titolo italiano: Quella zoccola della mia compagna di stanza) è quanto di più telefilmico ci possa essere: Leighton Meester è la perfida Blair Waldorf di Gossip Girl, qui virata in versione psycho bitch, e nei panni della stronza se la cava sempre più che bene. La ragazza che finisce vittima delle sue maniacali attenzioni è Minka Kelly, la bonazza della serie Friday Night Lights recentemente vista anche in Parenthood. Ci sono anche Danneel Harris di One Tree Hill e quella puttanella di Alyson Michalka di Hellcats (che come detto sopra subisce la punizione che si merita) e in piccoli, piccolissimi ruoli compaiono poi da The Vampire Diaries Nina Dobrev e Katerina Graham; e sempre a proposito di vampiri c’è pure Cam Gigandet (il cattivone del primo Twilight qui in versione buona). D’ordinanza e telefilmica persino la soundtrack, con la musica giusta dei gruppi giusti (Temper Trap, Empire of the Sun, K’naan) al momento giusto: tutto molto cool, quindi, ma nulla più.

E inzomma un teen thriller che purtroppo non vira mai verso il teen horror, né ha lampi di tensione particolari. Le psicologie dei personaggi sono costruite in maniera troppo superficiale, con una psicopatica che agisce “senza motivo”, ma non un “senza motivo” geniale come in Rubber. Per fare i fighi hanno inserito nel film una mostra di Richard Prince, l’artista visivo famoso per le sue infermiere inquietanti (anche usate nell’artwork di “Sonic Nurse” dei Sonic Youth), peccato che si siano poi dimenticati di inserire ad esempio una scena con la nostra psycho bitch protagonista vestita da infermierina sexy. Ma si può? Se si fossero spesi non dico tanto, ma 10 minuti in più a pensare alla sceneggiatura, ci saremmo trovati di fronte a qualcosa di interessante e coinvolgente, magari non da farcela fare adesso nei pantaloni, però almeno in grado di garantirci qualche brividino sulle braccia. Così resta giusto una pellicola guardabile più che altro per la gradevolezza della confezione e, soprattutto, delle due protagoniste.

E comunque, nonostante tutto quello che possa combinare in questo film, nonostante la follia, le manie da stalker, nonostante persino i piccoli omicidi tra amici, io una compagna di stanza come Leighton Meester me la terrei comunque.
(voto 6)

mercoledì 22 dicembre 2010

Le meglio serie tv 2010 - n. 15 The Vampire Diaries

The Vampire Diaries
(stagione 2)
Rete americana: The CW
Reti italiane: Italia 1, Mya
Creata da: Kevin Williamson
Cast: Nina Dobrev, Paul Wesley, Ian Somerhalder, Steven R. McQueen, Candice Accola, Katerina Graham, Michael Trevino, Zach Roerig, Sara Canning, Matthew Davis

Genere: vampire weekend
Perché è in classifica: perché è sempre difficile resistere al fascino dei vampiri
Se ti piace guarda anche: True Blood, Buffy, Twilight

In pillole: Stefan Salvatore è un vampiro che ritorna nell’inquietante cittadina di Mystic Falls per via di Elena, una ragazza (uomini o vampiri, sono sempre le donne il motore di tutto) uguale alla sua ex, la donna che l’ha trasformato. In mezzo a questa coppietta alla Twilight irrompe però il suo diabolico fratello (vampiro pure lui) Damon Salvatore (Ian Somerhalder) che dà una sterzata di interesse alla storia, finendo immancabilmente per innamorarsi pure lui di Elena.

Pregi: una seconda stagione in crescita con personaggi più cattivi e ambigui
Difetti: qualche tendenza romantico-twilightiana qua e là, alcuni personaggi secondari non proprio entusiasmanti (la strega, il fratello sc-emo di Elena)
Personaggi cult: Damon Salvatore, naturalmente, ma nella seconda stagione anche Caroline (Candice Accola), che da bionda svampita superficiale si trasforma in un’interessante vampira

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com