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giovedì 4 giugno 2015

COBAIN: MONTAGE OF HECK, IL DOKURTMENTARIO





Cobain: Montage of Heck
(USA 2015)
Regia: Brett Morgen
Sceneggiatura: Brett Morgen
Genere: dokurtmentario
Se ti piace guarda anche: Last Days, Kurt & Courtney, Sugar Man

Hello, hello, hello how low?
Non so voi, ma io oggi mi sento stupido e contagioso. Un mulatto, un albino, una zanzara e forse i testi di Kurt Cobain non volevano dire niente o forse volevano dire tutto. Io che ne so? E voi cosa ne sapete?
Dopo aver visto Cobain: Montage of Heck qualcosina in più penso di saperla. Almeno credo. Non preoccupatevi comunque se ancora dovete guardarlo. Anche dopo averlo fatto, quel gran mistero di Kurt Cobain, forse il punto interrogativo più grande nella storia del rock'n'roll, resta tale. La pellicola non racconta cose radicalmente nuove. Non a chi conosceva già bene la sua breve, intensa, tragica storia. Non punta a fare lo scoop, a rivelazioni incredibili alla Quarto grado. Montage of Heck ci fornisce un ritratto molto intimo di Kurt Cobain l'uomo e Kurt Cobain l'artista.

sabato 6 settembre 2014

LE MIE CANZONI PREFERITE - 40/31





Curiosi di sapere chi si sarà aggiudicato un posto nelle primissime posizioni della classifica delle 100 canzoni preferite di tutti i tempi, tutti i luoghi e tutti i laghi di Pensieri Cannibali?
Nooo?
Non ve ne frega niente?
La Top 100 prosegue comunque. Ormai l'ho iniziata a quindi va avanti. Prima di sentire la decina dalla 40 alla 31esima, qui c'è il recap delle posizioni viste finora:

Ricordo l'unica regola di questa classifica: lo stesso artista/gruppo non può essere presente con più di un unico brano. Cosa che significa 100 canzoni per 100 artisti/band differenti.

"Non c'è niente di meglio di un bagno caldo accompagnato da una playlist di Pensieri Cannibali.
Persino meglio di andare a battere in strada!"

sabato 10 maggio 2014

GUIDA GALATTICA ALLA MUSICA GRUNGE




Secondo appuntamento delle guida musicali galattiche di Pensieri Cannibali. Dopo aver parlato di Britpop, oggi tocca all’altra grande corrente musicale in voga negli anni ’90, in questo caso soprattutto (ma non solo), sull’altra sponda dell’Atlantico. Mi riferisco al grunge. Sì, quel genere che ascoltavamo noi teenager depressi in quel decennio. Allora non eravamo emo, eravamo grunge. Indossavamo camicione a quadretti sformate in flanella e jeans strappati, non ridevamo mai e ascoltavamo questo strano rock che mescolava influenze punk e metal, testi nonsense ed era costruito per lo più sull’alternanza di momenti acustici con improvvise accelerazioni elettriche.
La scena ha avuto come cuore pulsante Seattle, allora capitale dell’angoscia adolescenzial-esistenziale, oggi città hipster e ipertecnologica, in cui per di più sono ambientati Grey’s Anatomy e 50 sfumature di grigio. Che dire? I tempi cambiano.

Breve storia per i babbani del genere: la scena grunge ha avuto come basi fondamentali tra fine 80s e primi 90s l’alternative rock di band come Melvins, Mudhoney, Sonic Youth, Pixies, Dinosaur Jr. e Meat Puppets, ha poi raggiunto l’apice della popolarità con i paladini del genere, i Nirvana di Kurt Cobain, i Pearl Jam, gli Alice in Chains e i Soundgarden, senza dimenticare le Hole di Courtney Love, per arrivare poi alle derive post grunge di band come gli australiani Silverchair e gli inglesi Bush, che ne hanno proposto una versione se vogliamo più “commerciale” (il grido: “Venduti! Venduti!” riecheggia ancora nelle mie orecchie), mentre in Italia qualche ispirazione grunge la si è sentita nel suono degli Afterhours e dei primi Verdena.

Ecco ora le mie personali 10 canzoni preferite del genere. Ho scelto solo 1 canzone per band, altrimenti i Nirvana avrebbero rischiato di occupare da soli metà classifica…
Per un’immersione completa nel grunge, potete inoltre ascoltarvi tutta la mia playlist su Spotify (che trovate in fondo al post) e recuperare qualche bel filmetto di quel periodo come S.F.W. – So Fucking What, Assassini Nati - Natural Born Killers, Singles – L’amore è un gioco e Giovani, carini e disoccupati.


Top 10 – Le canzoni grunge preferite di Pensieri Cannibali

10. Afterhours “Male di miele”



9. Foo Fighters “Everlong”



8. Alice in Chains “Heaven Beside You”



7. Radiohead “Creep”



6. Bush “Swallowed”



5. Pearl Jam “Jeremy”



4. Hole “Violet”



3. Stone Temple Pilots “Plush”



2. Soundgarden “Pretty Noose”



1. Nirvana “Heart-Shaped Box”




La playlist Grunge di Pensieri Cannibali su Spotify

martedì 11 marzo 2014

I DISCHI CON CUI SONO CRESCIUTO




Nuovo giochino/lista su Pensieri Cannibali.
Dopo la serie dedicata a film, dischi, canzoni e programmi tv vergogna, ecco che vi propongo una nuova top 10. Anche questa volta ha a che fare con il tirare fuori i propri scheletri dall’armadio, ma in questo caso non sono scheletri di cui necessariamente vergognarsi.
Quali sono i dischi, o anche solo le canzoni, con cui siete cresciuti?
Ecco la lista dei 10 album fondamentali della mia adolescenza. Come potrete notare sono tutti dischi degli anni ’90. Questo perché è in quel decennio che ho cominciato ad ascoltare musica e in quel periodo mi piaceva sentire soprattutto artisti a me contemporanei. Le band del passato erano roba per i miei genitori e io, da buon teenager ribelle, non volevo averci niente a che fare. Più in là nel tempo avrei poi ampiamente rivalutato un sacco di musica “vecchia”, soprattutto quella degli anni Ottanta, ma nei 90s per me esisteva solo la musica dei 90s.
E dopo questa premessa più o meno inutile, beccatevi la mia top 10 degli album con cui sono cresciuto. Se vi piace l’iniziativa, partecipate pure voi con le vostre liste di dischi o canzoni con cui siete sopravvissuti all'infanzia/adolescenza da postare sui vostri blog, sui social network oppure tra i commenti a questo post.

10. Alanis Morissette “Jagged Little Pill”
Ci sono dischi che segnano una generazione. L’esordio di Alanis Morissette uscito a metà anni ’90 è uno di questi. Difficile spiegare bene il perché a chi scopre la sua musica adesso. Aveva le canzoni giuste, il look giusto, il suono giusto. Aveva un’attitudine rock ribelle ma i suoi pezzi possedevano anche un’immediatezza pop capace di raggiungere qualunque tipo di pubblico. Ascoltato oggi può non sembrare niente di così fenomenale o sconvolgente, eppure chi è cresciuto nei 90s, ovunque fosse e qualunque tipo di musica ascoltasse, non può non essere stato segnato in qualche modo da questo disco.



9. Verdena “Verdena”
Nell’epoca in cui gli album ancora si compravano, non ho mai comprato molti dischi italiani. Nei 90s ascoltavo i vari Afterhours, Bluvertigo e Marlene Kuntz, però nessun gruppo nostrano era riuscito a conquistarmi davvero come le band inglesi o ammerecane. Nessuno fino ai Verdena. Pezzi come “Valvonauta” o “Viba” non ho capito ancora oggi cosa significhino, probabilmente non l’hanno capito nemmeno gli stessi Verdena, però dio bono se spaccavano, i Nirvana de’ noantri. E spaccano ancora.



8. Fugees “The Score”
Per quanto sia cresciuto con dischi prevalentemente rock, il mio cuoricino ha sempre battuto in maniera particolare anche per la musica hip-hop. Tra l’ascolto occasionale di una “Gangsta’s Paradise” di Coolio e una “California Love” di 2Pac, l’album che ha definitivamente sdoganato il genere rap nella mia collezione di dischi è stato “The Score” dei mitici Fugees. Quella con la loro versione super cool di “Killing Me Softly”.



7. Muse “Showbiz”
Il primo concerto a cui sono stato. Milano. Alcatraz. Muse. Quando ancora nessuno se li filava. Quando in Italia, ma un po’ anche nel resto del mondo, li ascoltavamo soltanto io e il mio amico Carlo Maria. E chi li aveva fatti conoscere i Muse al mio amico Carlo Maria? Io ovviamente. I tre inglesi capitanati da Matthew Bellamy avrebbero poi venduto milioni di copie e sarebbero finiti a suonare a Wembley e a farsi Kate Hudson, però come direbbe Pippo Baudo: “I Muse li ho inventati io”.



6. Sonic Youth “A Thousand Leaves”
Una volta non si chiamava indie, si chiamava alternative rock. Quando ho conosciuto i Sonic Youth, sono davvero diventato alternative rock. Sono davvero diventato indie.

Mamma, sono diventato indie!
Ma se dormi ancora col tuo orsetto Yoghi! [Articolo 31 cit.]



5. Prodigy “The Fat of the Land”
Oltre che una testa di radio e oltre che una testa di ca**o, sono una testa elettronica. Sono cresciuto con una cultura musicale orientata verso il rock, però ho sempre creduto ci fosse qualcosa di più e qualcosa di diverso da una formazione chitarra-basso-batteria. A farmi avvicinare al mondo della musica electro c’hanno allora pensato i Prodigy, gruppo capace di fondere un’attitudine punk-rock da Sex Pistols a suoni da rave-techno per impasticcati. Cosa ci poteva essere di più figo?



4. Blur “Blur”
Un grandissimo album, “Blur” dei Blur, come d’altra parte tutti i dischi della band di Damon Albarn. Al di là del valore dell'LP nel complesso, se devo indicare una sola canzone capace di scaraventarmi indietro nel tempo, questa è “Song 2”. Non servono DeLorean, flussi canalizzatori o 88 miglia orarie. Bastano meno di due minuti ed eccomi lì di nuovo, un kid di appena 15 maledettissimi anni.



3. Nirvana “Nevermind”
Uno dei più grandi rimpianti della mia vita è quello di non aver vissuto “in diretta” il periodo dei Nirvana. L’ho mancato giusto per un soffio. Ai tempi dell’esplosione di “Smells Like Teen Spirit” avevo appena 9 anni e Kurt Cobain non sapevo manco chi fosse. Il mio idolo ai tempi era Robbbertobbbaggio, come lo chiamava Biscardi. Kurt Cobain l’ho conosciuto solo dopo la sua morte e, al di là delle sue splendide canzoni, mi avrebbe affascinato, e mi affascina tutt’oggi, come nessun altro personaggio, musicale e non. Per me Kurt resterà sempre un gigantesco meraviglioso punto interrogativo. Il simbolo di un disagio esistenziale che, anche quando tutto il mondo ti acclama, non puoi scrollarti di dosso. Mai.



2. Radiohead “Ok Computer”
La prima volta che ho ascoltato “Paranoid Android” è stata come la prima volta che ho fatto all’amore o la prima volta che ho visto 2001: Odissea nello spazio. Un’esperienza rivelatrice capace di farmi rivalutare tutto ciò in cui credevo prima, con la sola differenza che 2001 e Paranoid Android sono durate molto più a lungo. Quando poi è arrivato l’intero album Ok Computer, il mondo così come lo conoscevo è cambiato un’altra volta ancora.



1. Oasis “(What’s the Story) Morning Glory?”
Non il mio album preferito, non il più bello, non il migliore, bensì quello più importante per la mia adolescenza musicale. “(What’s the Story) Morning Glory” della band dei fratelli Gallagher è stata la prima musicassetta che ho comprato, ed era il giorno in cui ho compiuto 14 anni. È il disco che mi ha cambiato la vita e mi ha fatto diventare un drogato perso di musica. Per qualche tempo gli Oasis sono stati la mia band favorita, poi sono arrivati i loro rivali Blur e goodbye Gallagher.
Nonostante il tempo sia passato e con il tempo i miei ascolti siano cambiati, siete stati davvero importanti per me, cari Noel e Liam e, anche se siete due bastardi come pochi, vi vorrò sempre un mondo di bene.

mercoledì 15 febbraio 2012

30 giorni di musica cannibalizzata

Ho fatto il giochino-catena-ca**ata sui film, quello sui telefilm, e ora - molto ma molto prevedibilmente - tocca pure ai 30 giorni di musica.
Beccatevi, anzi sorbitevi, un mese di ascolti cannibali.
Mal che vada, non potranno mai essere peggio di Sanremo...

Giorno 1 - La tua canzone preferita: “A Real Hero”, College feat. Electric Youth


Giorno 2 - La tua seconda canzone preferita: Certo che gli autori di questo test si sono proprio sprecati subito in fantasia, comunque “Where is my mind?”, Pixies.
Giorno 3 - Una canzone che ti rende allegro: “La cucaracha”. Una stronzata di canzone, però mi fa morir dal ridere.
Giorno 4 - Una canzone che ti commuove: “Don’t you remember”, Adele. No, non fatela partire per favore che se no mi metto a piangere peggio di Hello Spank o di Natalie Portman in uno qualunque dei suoi film.
Giorno 5 - Una canzone che ti ricorda qualcuno: “Playground Love”, Air, mi ricorda la prima tipa per cui ho avuto una vera cotta adolescenziale.
Giorno 6 - Una canzone che ti ricorda un posto: “Plug in baby”, Muse, mi ricorda Alcatraz. Non la prigione, per fortuna, né la serie tv, ancor più per fortuna, bensì l’omonimo locale di Milano.
Giorno 7 - Una canzone che ti ricorda un momento particolare: “Stronger” di Kanye West, brano citato nell'apertura della mia tesi di laurea.
Giorno 8 - Una canzone di cui conosci tutte le parole: “Barbra Streisand”, Duck Sauce. Una canzone dal testo molto impegnativo e difficile da memorizzare…
Giorno 9 - Una canzone che ti fa ballare: “Do It Again”, Chemical Brothers
Giorno 10 - Una canzone che ti aiuta a dormire: una qualunque lagna dei Coldplay può andar bene.

Tchaikovsky si sta rivoltando nella tomba per
essere rientrato tra gli ascolti cannibali.
Giorno 11 - Una canzone della tua band preferita: “Beetlebum”, Blur
Giorno 12 - Una canzone della band che odi: “I Want It All”, Queen
Giorno 13 - Una canzone che hai conosciuto da poco: “Bad Girls”, M.I.A., una F.I.G.A.T.A.
Giorno 14 - Una canzone che nessuno si aspetta possa piacerti: Suite da Lo schiaccianoci, Tchaikovsky
Giorno 15 - Una canzone che ti descrive: “Narcissistic Cannibal”, Korn
Giorno 16 - Una canzone che amavi e che ora odi: “Don’t Look Back in Anger”, Oasis
Giorno 17 - Una canzone che vorresti dedicare a qualcuno: "Fuck you", Lily Allen. La dedico a Celentano, Morandi e a tutto il carrozzone di Sanremo in generale.
Giorno 18 - Una canzone che vorresti ascoltare alla radio: “Radio”, Lana Del Rey
Giorno 19 - Una canzone dal tuo album preferito: “Zero”, Smashing Pumpkins, da Mellon Collie and the Infinite Sadness
Giorno 20 - Una canzone che ascolti quando sei arrabbiato: “Territorial Pissings”, Nirvana

Giorno 21 - Una canzone che ascolti quando sei felice: “Lux Aeterna” di Clint Mansell dalla soundtrack di Requiem for a Dream. Così la smetto subito di essere felice.
Giorno 22 - Una canzone che ascolti quando sei triste: “Ai se eu te pego”, Michel Telò. Ma più che ascoltarla quando sono triste, quando la ascolto divento triste.
Giorno 23 - Una canzone che vorresti al tuo matrimonio: “Together Forever”, Rick Astley
Rick Astley si sta rivoltando nella tomba...
Ah, è ancora vivo? Sicuri? Allora scusa, Rick.
Giorno 24 - Una canzone che vorresti al tuo funerale: “Leave out all the rest”, Linkin Park, il testo dice:
“Quando arriva il mio tempo, dimentica tutti gli sbagli che ho fatto, aiutami a lasciare alle spalle quello che potrebbe mancarmi. Non avercela con me e quando ti sentirai vuoto, mantienimi tra i tuoi ricordi, lascia perdere tutto il resto.”
Giorno 25 - Una canzone che è un piacere peccaminoso: Penso che qui abbiano tradotto il termine “guilty pleasure” laddove rendeva di più in inglese. Comunque “Poker Face”, Lady Gaga.
Giorno 26 - Una canzone che sai suonare con uno strumento: “Young folks”, Peter Bjorn & John, la so fischiettare.


Giorno 27 - Una canzone che ti piacerebbe suonare: “Paranoid Android”, Radiohead. Ce la posso fare a imparare a suonarla giusto prima che la Canalis riesca a imparare a recitare...
Giorno 28 - Una canzone che ti fa sentire colpevole: Questa l’han tirata fuori perché non sapevano più cosa mettere per arrivare a 30 giorni. Se erano così a corto di idee, potevano scegliere come mese di riferimento febbraio… Anyways, la canzone che mi sentire colpevole, facendo finta ce ne sia una, diciamo che è “Criminal”, Fiona Apple.
Giorno 29 - Una canzone della tua infanzia: “All that she wants”, Ace of Base. Poteva essere un’infanzia migliore, ma in rete ho visto risposte ben peggiori di questa, quindi mi è ancora andata di lusso.
Giorno 30 - La tua canzone preferita in questo periodo un anno fa: “I Follow Rivers” Lykke Li


sabato 24 settembre 2011

Non importa?

Per una volta voglio essere banale. Lasciatemi essere banale, per favore. Sono passati esattamente 20 anni (20, cazzo!) dall’uscita di Nevermind dei Nirvana e quindi, per quanto prevedibile possa essere e anche se ne hanno parlato e ne parleranno tutti, persino la vostra vicina di casa di 80 anni (80, cazzo!), non posso esimermi dal farlo pure io che questo disco mi ha cambiato la vita, mi ha cambiato. E poi perché fondamentalmente, nelle ultime due decadi, di altri album rock che hanno avuto lo stesso impatto socio-generazio-epocale io proprio non ne ho visti né soprattutto sentiti. Dieci anni fa usciva Is This It degli Strokes e anche quella è stata una bella botta rock’n’roll, però l’effetto - volete mettere? - non è minimamente paragonabile a quello di Kurt Cobain e soci.
Il riff di chitarra di Smells like teen spirit che esplodeva su Mtv, l’album che raggiungeva la classifica di Billboard superando il simbolo degli anni ’80 e del pop Michael Jackson, il volto di Kurt che cominciava a fare capolino sulle t-shirt e sulle pareti di ogni adolescente arrabbiato che si rispettasse… è stata una rivoluzione, è stata una stagione, purtroppo breve, in cui le cose sembravano davvero poter cambiare. L’epoca degli yuppie, del consumo superficiale U.S.A. & getta, dell’ostentazione, del pop commerciale e del trash rock delle band con le bandane in testa era giunta alla fine (e Dio solo sa se era ora!) e faceva capolino un mondo parallelo in cui l’alternative rock dominava insieme a una rockstar drogata e depressa cui del successo non poteva fregare di meno. Una rockstar poco propensa a brillare come una star e molto destinata, ahinoi, a bruciare in fretta come una cometa.
E come suona oggi, questo benedetto maledetto Nevermind che ha stuprato la nostra adolescenza, portandoci via non la tramezza bensì l’innocenza e la spensieratezza? Rimbomba ancora come quel colpo di fucile che ci ha portato via Kurt per sempre. È una scossa che fa venire sempre le lacrime agli occhi per l’emozione e allo stesso tempo fa venire una gran voglia di pogare in camera da soli, urlare YEEEAH YEEEEEEEEAH e spaccare tutto. Quanti dischi rock usciti nei 20 anni successivi possono vantarsi di fare lo stesso effetto?
È stata una stagione che è durata poco, è vero, poi tutto è tornato alla normalità, sono arrivate le boybands, sono arrivate le girlbands, la musica commerciale è ritornata a dominare le classifiche, e Seattle è passata da capitale del grunge a capitale della new economy, le chiavi della città finite dalle mani di Kurt Cobain a quelle di Bill Gates. Il mondo ha insomma ricominciato a girare nel suo solito verso, intorno al successo e ai soldi (il poppante sulla copertina già lo sapeva), ma per quel breve periodo tra camice pesanti a quadroni e disperate urla YEEEAH YEEEEEEEEAH (e fatemi gridare ancora un po’!) abbiamo sognato che potesse girare in un modo diverso. Nel modo giusto. Massì, non poteva andare che così alla fine, già lo sapevamo, e in fondo non importa. Nevermind.
Oppure importa?

giovedì 1 settembre 2011

Death metal is not dead!

Hesher
(USA 2010)
Regia: Spencer Susser
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Devin Brochu, Natalie Portman, Rainn Wilson, Piper Laurie, Brendan Hill, John Carroll Lynch
Genere: metal
Se ti piace guarda anche: Skins (stagione 5, episodio 2), Wilfred, Fusi di testa

Se vogliamo riassumere in maniera rapida l’ultima annata cinematografica, possiamo dire che sono usciti fondamentalmente due tipi di film:
- Quelli con Natalie Portman
- Quelli senza Natalie Portman
Quelli appartenenti alla prima categoria non sono per forza di cose dei capolavori, però hanno un punto di forza in più, Natalie naturalmente, mentre gli altri si attaccano.
E così dopo il capolavoro Il cigno nero, la piacevole commediola Amici, amanti e…, il dimenticabile fantasy fumato Your Highness (rece prossimamente), il drammone L’amore e altri luoghi impossibili e il supereroico Thor (rece prossimamente), ecco a confermare la sua versatilità assoluta tutt’altro film di tutt’alro genere: Hesher.
Fuck yeah UUUUUUUUWWWWWWRRRRRRGGGGGHHH!
Sono impazzito? No, perché questo è un film sul METALLO.
UUUUUWWWWWWRRRRGGGGGHHH (se non si fosse capito, è un urlo growl da death metal yeeeeeah)

La storia è quella di TJ (il giovane Devin Brochu visto anche in Rubber), un ragazzino che ci mostra quanto sia pericoloso per un ragazzino andare in giro in bici: viene tirato sotto, cade, si rompe un braccio e fa brutti incontri, con un bulletto che vuole spaccargli quella sua “faccia da cazzo” e con un tizio metallaro che decide di stalkerarlo prima e di andare ad abitare a casa sua poi, insieme alla sua anziana nonnina (Piper Laurie, ex Twin Peaks) e al suo padre depresso (a causa della morte della moglie).
Ma fa anche un bell’incontro, con Natalie Portman qui presente con gli occhialoni e la coda in versione sfigata. Per quanto Natalie Portman possa risultare sfigata, naturalmente…
L’ambiente in cui è immersa le pellicola è quello della white trash di provincia, la feccia bianca americana, tra personaggi che sembrano usciti da Beavis & Butthead e un clima da Grande depressione 2.0 perfettamente fotografato proprio nella figura della Portman, cassiera che lavora 15 ore a settimana e riesce a malapena ad arriavare alla fine del mese. E indovinate cosa? Pure qui Natalie si diletta nella sua attività preferita: il pianto. E come piange lei, nessuno al mondo.

Nonostante la vicenda sia incentrata sul ragazzino TJ e nonostante la presenza di Natalie, l’eroe, l’idolo, il genio assoluto di questo film è l’Hesher del titolo.
Chi è Hesher?
Chi è Hesher???
Hesher il personaggio interpretato da un enorme Joseph Gordon-Levitt è uno squatter metallaro piromane fuori di balcone, uno dei tizi più folli e allo stesso tempo divertenti visti negli ultimi tempi al cinema e non, un pazzo totale che dice cose apparentemente senza senso e che invece forse un senso ce l’hanno e sono persino profonde. Uno che prende dal nulla e fa cose imprevedibili, brucia le macchine, va ad occupare case non sue, sistema in due secondi la televisione per sintonizzarsi sui canali porno a pagamento gratis, e sul suo furgoncino ovviamente ascolta solo musica metal. E guai a voi provare a toglierla.


Hesher il film è una delle visioni che più mi hanno fatto ridere quest’anno, e questo pur non essendo nemmeno propriamente una commedia, non solo almeno, visto che possiede anche risvolti parecchio drammatici e riesce ad essere più introspettivo di quanto non si possa pensare a prima vista e forse anche più profondo di quelle che erano le intenzioni iniziali.
A dirigere questo piccolo cult dei giorni nostri è Spencer Sutter, esordiente sul lungo ma che già si era fatto notare con il cortometraggio australiano I love Sarah Jane, piccola storia zombie che ha portato molta fortuna anche alla sua protagonista Mia Wasikowska (Alice in Wonderland, I ragazzi stanno bene, il nuovo Jane Eyre), qui ripreso per il suo stile con telecamera spesso a mano e riprese sporche e mosse, nonché per il ragazzino che se ne va in giro in BMX.


Attenti a sottovalutarlo quindi perché, se non lo guardate, Hesher potrebbe venire a installarsi abusivamente a casa vostra. E ora che qualcuno vada subito a consegnare un Oscar a Joseph Gordon-Levitt e qualcun altro nomini Hesher Santo subito. End of story.

UUUUUWWWWWWRRRRGGGGGHHH (se non si fosse ancora capito, questo era un altro growl da death metal pesante. No, non si era capito, vero?)

(voto 8/10)

Prima nota a margine: il film dovrebbe uscire in Italia, in data ancora indefinita, con il titolo Hesher - Bastardo dentro. Vabbè...


Seconda nota a margine: ecco Joseph Gordon-Levitt che in un concerto si diletta con una cover di "Lithium" dei Nirvana.


giovedì 26 maggio 2011

BLOG WARS: I 90s COLPISCONO ANCORA (PARTE II)

Alicia Silverstone e Liv Tyler crazy per la playlist cannibale
Ho iniziato ad ascoltare musica seriamente a metà degli anni Novanta, quindi è qui che si trovano gli album a cui sono più legato in assoluto. I dischi delle decadi precedenti li ho infatti scoperti più in là nel tempo e senza riservare loro lo stesso numero di ascolti, così come dal 2000 in poi con l’avvento di Napster e dello scaricamento selvaggio da Internet avrei scoperto un sacco della più variegata musica, ma allo stesso tempo non avrei vissuto più “l’album” nella stessa viscerale maniera.
I dischi degli anni ’90 per me sono quelli effettivamente comprati nel negozio di fiducia, ancora con le lire, in CD e qualcuno ancora persino in cassetta (perché costavano meno). Quelli con il cellophane scartato avidamente, quelli dei testi letti sul libretto, quelli imparati a memoria come poi non sarebbe più successo. Non alla stessa maniera, almeno.
Un po’ di nostalgia per quei tempi quindi c’è, ma è tutto qui perché poi Internet è stato più che benvenuto. Giusto una lacrimuccia malinconica, così come è stato il riascolto di album che era da parecchio che non frequentavo. Qualcuno ha perso fascino, altri l’hanno mantenuto intatto e qualcuno col tempo ne ha persino guadagnato.
Mr. Ford, dopo la tua già dimenticata lista di ieri, se finora con te sono ancora stato buono (o quasi), qui mi si tocca in prima persona e quindi sono più che mai pronto alla guerra. Per quanto riguarda me e la mia musica è infatti tutto cominciato da qui, da questi dischi, da queste band, quindi ecco la mia più personale e sentita tra le playlist proposte.
Cannibal Kid

1. Blur “Blur” (1997)
Cannibal Kid I Blur sono il mio gruppo preferito in assoluto di tutti i tempi, quindi il primo posto nella mia classifica 90s è loro di diritto e basta. Incapaci di fare un disco anche meno che bello, da “Parklife” a “The Great Escape” e “13”, il mio favorito è il loro quinto omonimo album, quello che segna la grande fuga dal brit-pop (genere che è stato fondamentale nella mia formazione musicale iniziata proprio a metà anni ’90, quindi cito anche altre band che adoro come Suede, Pulp, Mansun, Ash, Elastica, Supergrass, Super Furry Animals, Bluetones, Verve, Sleeper, Dodgy, Charlatans, Cast… ma potrei andare avanti davvero per due giorni interi). (What’s the story) Morning Glory è stata la prima musicassetta che ho acquistato, però ben presto la mia preferenza è volata sulla band rivale della scena brit-pop.
I mitici Blur qui non dimenticano il favoloso lato pop della loro musica, ma abbracciano a questo giro molte altre sonorità, dall’indie-rock americano al grunge, dall’elettronica passando pure per il country e il punk fino ai primi esperimenti di quel che Damon Albarn farà in futuro con i Gorillaz (in “On your own”).
Un disco grandioso e quella bomba di “Song 2” in meno di 2 minuti fa saltare per aria per intero tutti i tuoi pseudo dischi, Mr. Ford, ma quello “It’s not my probleeeeem”!
WOOOOOOOOOOH
OOOOOOOOOOOOH!
Mr. James Ford Onestamente, anche io ho sempre preferito Albarn e i suoi esperimenti ai poco simpatici e parrucconi Oasis, che ero già bello pronto a bottigliarti. Evidentemente, però, non sei partito del tutto e hai optato per una scelta saggia, affidandoti al disco che contiene uno dei singoli più tosti del decennio.
Certo, il resto dei gruppi brit pop che citi li getterei senza ritegno in un bidone dando loro fuoco ed assaporando l'odore di pappamolle bruciato di mattina, ma non voglio infierire troppo, dato che per questo ci sarà tempo.
CK Tra anni '80 e anni '90 non hai inserito un solo singolo gruppo britannico. Ma come è possibile??? C'è poco da fare, Ford: sei proprio il mio opposto!
JF E meno male: altrimenti che Blog Wars sarebbero state!?


2. Smashing Pumpkins “Mellon Collie and the Infinite Sadness” (1995)
CK Il doppio disco simbolo per eccellenza della depressione teen degli anni Novanta. Poteva forse mancare dalla mia lista? Abbelli, non direi proprio. Questo è un manuale della poesia rock anni Novanta con una serie infinite non solo di sadness ma anche di canzoni inni: “Bullet with Butterfly Wings”, “1979”, “Zero”, “Bodies”, quel capolavoro totale di “Tonight Tonight”. Ma quando mai i tuoi artistucoli l’hanno scritta una canzone così BELLA, dai Ford, quando mai? E tengo fuori gli altri album pumpkinsiani “Siamese Dream” e “Adore” che pure da soli sono più belli di tutti i tuoi dischi messi insieme.
Questa è la musica con cui sono cresciuto, se ti sta bene ok. Se non ti sta bene vai a nasconderti dietro una maschera con i tuoi amici Slipknot!
Oltre al rap che ti beccherai dopo, ti dedico intanto anche una canzone:

“1979 (Cannibal Kid Remix)”
Ford sei nato nel 1979,
i cannibal kids per te non trovavano mai il time
i metallari noi li tiravamo sotto nella street
penso io e te non dovremo mai e poi mai meet

e a me non frega un cazzo se
ti piace il tuo vecchio blues
ma proprio non so
come ti ascolti anche il Guccio
penso sia perché
hai il cerume nelle orecchie, oh no?

la strada si scalda per il mio suono come un forno
hey Mr. Ford, non vedi che non hai più nessuno intorno?

JF Povero Cannibale, se penso che tu, nel tentativo vano di ottenere un vantaggio, critichi tutti i miei dischi incondizionatamente senza conoscerli e invece io i tuoi li posseggo e conosco praticamente tutti, un pò mi fai tenerezza. Ma solo un pò.
Concordo sulla potenza e la bellezza di questo album fondamentale, ma potevo io inserire uno dei manifesti della depressione nella mia lista? Non credo proprio.
Caro Kid, non sei altro che il Dandi della blogosfera, ed io, da buon Bufalo, non avrò pace finchè non ti avrò tolto di mezzo!
E per rincarare la dose, ti schiaffo una bella risposta alla tua canzonetta:

ZERO (Mr Ford Remix)
La mia forza, antagonista,
non sta nell'essere re della pista,
non ne ho bisogno, caro il mio zero,
spezzo il tuo sogno, ma per davvero!

Tieniti stretta una preghiera,
soprattutto quando vien sera,
con Ozzy mando Guccio
a ribaltare il tuo lettuccio.

Suicidio e solitudine, malinconia e disperazione,
me le mangio a colazione perchè sono un bruto, un bruto, sì!

CK Tu i dischi della mia lista li possiedi, perché ti piacciono e ti devi quindi inchinare alle mie scelte indiscutibilmente meravigliose. Io molti dei tuoi dischi merdavigliosi non li ho perché mi fanno schifo. D'altra parte puoi mica pretendere che abbia un disco di Kid Rock? Oh, nei 90s i dischi si pagavano e 40mila delle vecchie lire le buttavo nel cesso piuttosto che per un disco sciacquone del genere. E comunque, tu come i tuoi ometti mascherati da Kiss e Slipknot sei solo un duro di facciata e di apparenza e a colazione mangi giusto i Tarallucci. Per il resto del tempo passi la giornata a disegnare cuoricini intorno alla foto di Ben Harper appicciata sul tuo diario.
JF Io i dischi della tua lista li possiedo perchè ho gusti molto più variegati dei tuoi, anche se non lo ammetterai mai. Un pò come il fatto che i cuoricini sui diari, probabilmente, li metti tu, e mi usi come spaventapasseri per non deludere i tuoi fan. Ma tranquillo, io non ho paura e ho le spalle larghe. E mi mangio i Tarallucci senza problemi, intingendoli in un pò di Jack Daniels prima di venire a frullarti come si deve.
CK Li possiedi, ma se poi preferisci i dischetti di Ben Harper o Kid Rock a Ok Computer i tuoi gusti non sono variegati, ma solo avariati.

3. Nirvana “Nevermind” (1991) e “In Utero” (1993)
CK Ed eccoci arrivati alla discussione forse più attesa e pericolosa dell’intera nostra serie di blog wars: quella sui Nirvana e su Kurt Cobain. Ho scelto 2 dischi, e Mr. Ford me lo concederà dopo il doppio Johnny Cash e se non me lo concede me ne sbatto e li metto lo stesso, perché senza Nevermind non si dovrebbe nemmeno avere il diritto di parlare, degli anni ’90. Capito Ford?
Al di là di “Nevermind”, quel capolavoro universalmente riconosciuto da tutti tranne uno (il mio rivale), che ancora oggi a 20 anni di distanza è l’esperienza rock e punk più incredibile si possa provare, personalmente sono affascinato soprattutto da come Cobain abbia reagito al successo mondiale di quell’album, a come se ne sia sbattuto di quel successo, a come abbia tirato fuori un disco di puro alternative rock come “In Utero”, in cui a chi gli chiedeva un’altra “Smells like teen spirit” lui ha risposto ironicamente con “Rape me” (Strauss-Kahn: non era un ordine da seguire alla lettera!). Una fuga dal successo pazzesca da concepire, soprattutto in tempi odierni in cui a un pirla chiunque basta passare 15 minuti dentro la casa del Grande Fratello per considerarsi Dio. A Kurt invece importava solo della sua musica, non delle maledette luci della ribalta, e infatti da queste è finito per rimanerne schiacciato. Non solo da queste, comunque, ma anche dalla sua nota dipendenza da eroina e dai suoi problemi serissimi allo stomaco. E qui veniamo al punto che a Mr. Ford probabilmente preme di più: come per i Joy Division di Ian Curtis, non potendo dire nulla sul valore indiscutibile della musica va a toccare questioni personali, personalissime. Cosa ne sai tu dei dolori lancinanti allo stomaco di Kurt? Io non li conosco e quindi non mi permetto di discutere sulla sua scelta. A te comunque se vuoi li faccio conoscere con un paio di pugni ben attestati ahahah!
Comunque io preferisco giudicare gli Artisti da ciò che hanno fatto in vita, piuttosto che dal modo in cui sono morti. E se non ti piace la musica depressa, lacerante e bellissima di Kurt, che ti devo dire? A me ogni volta provoca ancora una fitta al cuore e tu se vuoi vai pure ad ascoltarti la Macarena!
JF Giustamente ricambio il favore dei sixties accettando di buon grado uno dei protagonisti indiscussi delle blog wars: Kurt Cobain.
Ovviamente tu, che sei una fashion victim della peggior specie, ti fermi alla superficie e scegli due lavori bellissimi ma invecchiati male come Nevermind e In utero preferendoli all'Unplugged, all'interno del quale sì che si notava tutta la sofferenza del leader dei Nirvana rispetto al successo che l'aveva investito, una roba da pelle d'oca che tocca nel profondo anche il sottoscritto. Detto ciò, passiamo ai punti dolenti.
Sinceramente, del mal di pancino di Cobain - forte o no che fosse - non mi frega proprio una fava secca: puoi avere tutti i mali del mondo, ma se a neppure trent'anni ti guardi attorno e hai il successo, un genio musicale incredibile, una figlia appena nata, i soldi, un pubblico che ti adora e la strada in discesa verso il mondo, e decidi di buttare tutto via perchè sei piccolo e fragile allora fanculo, sei proprio un povero stronzo che non si sarebbe meritato nulla di tutto quello che ha avuto al pari dell'ultimo dei minchioni del Grande Fratello. Ci sono persone che lottano tutta la vita per una briciola di quello che tu hai avuto, o avresti potuto avere, e tu, poverino, ha la bua al pancino e per alleviarla ti fai di eroina e se non basta la fai finita!? Bravo, complimenti.
Ma sai che ti dico, caro il mio piccolo, fragile Kurt? Non sei affatto bruciato subito, perchè non sei bruciato affatto. Tu eri morto già prima di iniziare.
E da queste parti, si ama la vita. Quindi prendi tutte le tue cazzo di stronzate, schiacciale bene nella cartuccia, e rilassati: ci penso io a premere il grilletto.
Direi che con questo ho appena sancito l'inizio della terza guerra mondiale. :)

CK Guarda, non provo pena per te (ai mostri non la concedo), ma solo per chi avrà la sfortuna di leggere, purtroppo anche sul mio blog, una delle più grandi maree di bestemmie e assurdità che mi sia mai capitato di vedere contenute tutte insieme in una volta sola su uno dei più grandi di sempre. Non solo in ambito musicale. Chi spara a zero giudizi del genere su persone e scelte assolutamente private e personali che nemmeno conosce, lui sì che per me è davvero bruciato nel cervello. O più semplicemente dentro al cranio ha solo delle scimmie urlatrici.
Ad essere invecchiati male comunque non sono certo Nevermind o In Utero (per dire, i Foo Fighters con lo stesso sound sono attualmente ai vertici delle classifiche mondiali), ma, come le tue parole oltre che le tue scelte musicali confermano: sei solo tu.
JF Kurt Cobain sarebbe uno dei più grandi di sempre in ambito musicale - e potrebbe starci - e non solo!? E cosa sarebbe questo "non solo"? Ha rifiutato i soldi, il successo, la vita? Bene, bravo, bis. Ops, niente bis. Non ci sono bis, una volta che sei schiattato.
I grandi di sempre sono ben altri. Mi vengono in mente giusto Gandhi, o, visto che sono i giorni giusti, Giovanni Falcone.
Cobain era soltanto un ragazzino viziato con molto più talento di quanto si sarebbe meritato.
Purtroppo, però, come dice il vecchio Clint, "i meriti non c'entrano, in queste cose", e così mi devo anche sopportare tutte le tue fregnacce sui mostri neanche fossi Von Trier. E poi scusa, non sei tu che sostieni la distruzione dei miti e delle leggende? Tu prenditi il resto, che io demolisco con grande piacere tutto il Nirvana dei tuoi amichetti grunge. E dopo essermeli pappati, li cago volentieri dritti in fondo all'Inferno.
CK Di Kurt e dei Nirvana rimarrà comunque per sempre l'unica cosa di cui tu non hai parlato: la musica.
JF Rimarrà, come ho più volte sottolineato, ma per me resteranno sempre un passo fuori dalla cerchia di quelli che continuerò ad ascoltare e ricordare.

4. Garbage “Garbage” (1995)
CK Questo esordio dei Garbage rappresenta il mio suono ideale in assoluto: la voce sensuale, dolce e all’occorrenza incazzata di Shirley Manson, melodie pop dietro un muro di chitarre distorte, basi elettroniche a rendere il tutto più ritmato. Per me in pratica l’estasi musicale, roba da raggiungere il Nirvana (e non a caso della band fa parte Butch Vig, il produttore di Nevermind). Canzoni mitiche come “Only happy when it rains” (sì, un inno alla depressione e al lato dark alla facciazza tua, Sunny Fordy di ‘sta cippa), “Stupid Girl”, “Queer” e la spettacolare “Milk”.
E sì: Garbage significa “spazzatura” ma in fondo al cassonetto Ford finisce solo la tua musica.
JF Dopo lo sfogo contro Cobain, sinceramente, non spreco neanche un briciolo di energia per questa roba da fighette.
Con dischi come questo non spreco neppure le bottigliate.
Se non altro, almeno sono stati onesti, e hanno rivelato la loro natura già nel nome.
CK Cos'è, sono finito su Scherzi a parte oppure in un mondo parallelo? Uno che si ascolta Kid Rock, Ben Harper e i Kiss ha qualcosa da ridire sugli spettacolari Garbage???
Ma poi spiegami: sono roba per fighette solo perché la cantante è una donna? Ah già che nella tua misogina e maschilista visione del mondo per te le donne dovrebbero starsene solo in cucina e non a fare musica. D'altra parte in 40 anni di dischi ne hai citata solo una. E se Tracy Chapman è stata per te la più grande artista musicale femminile del secolo, direi che hai una visione davvero moooolto discutibile...
JF Hai qualche problema con le donne, Cannibale? Perchè io sono tranquillo, in questo senso, con o senza citazioni. Tracy Chapman è una grande artista, troppo troppo lontana dai Garbage in toto, che mi fanno letteralmente vomitare a prescindere dal sesso. E trovo alquanto ridicolo che venga accostato il nome di Ben Harper - uno che suona, e cazzo se suona! - ad una band che, praticamente, vive di produzione, e i cui strumentisti, probabilmente, sono in grado di suonare poco più di quanto potrei fare anch'io con qualche ora al giorno di pratica per, diciamo, al massimo sei mesi.
CK Essere bravi tecnicamente è una cosa. Avere talento e fare grande musica (anche con l'elettronica, i computer e la produzione) un altro.
JF Credo che anche il tuo amico Kurt si rivolterebbe nella tomba a sentirti dire che i Garbage fanno grande musica.
CK Tra loro ti ricordo che c'è anche Butch Vig, produttore di Nevermind (ma anche di dischi di Smashing Pumpkins, Sonic Youth e Foo Fighters) e a Kurt credo proprio sarebbero piaciuti.


5. Radiohead “Ok Computer” (1997)
CK Un disco di una grandezza infinita e per me di un’emozione pura data dai geniali cambi di “Paranoid Android”, dalla voce lacerata di “Karma Police” ed “Exit music (for a film)”, ma andrebbe citata ogni singola canzone. Tu però avrai sempre giudicato i Radiohead troppo radical-chic...
Karma police, arresta Mr. Ford per favore, suona come una stazione non sintonizzata sulla frequenza giusta: quella dei Radiohead. Se si chiamava KO Computer sarebbe stato il tuo disco, caro vecchio antiquato Ford. Peccato sia il contrario e ad andare KO sarai solo tu (vedi il mio rap successivo).
JF Qui non ho nulla da dire: è un disco che anche io ho amato moltissimo, e nella mia decina non è entrato soltanto perchè ho in serbo un loro lavoro - il mio preferito di Yorke e soci - per gli anni zero. Ogni tanto, in mezzo al delirio mentale che lo domina e lo porta a scelte discutibili come quella dei Garbage, anche il Cannibale ha momenti di lucidità.
Meno male, altrimenti a furia di menare bottigliate finivo per dislocarmi una spalla!
CK D'altra parte sei solo capace a fare il figo contro i morti... Ma tanto tranquillo che te le pigli pure da loro!
JF Sinceramente, a Thom Yorke potrei dare una manica di botte anche da ubriaco. Quindi mandamelo pure, se proprio ci tieni!


6. Bjork “Post” (1995)
CK La folletta (in tutti i sensi) islandese è stata tra le prime ad avvicinarmi alla musica elettronica, flirtando con i suoni della fantastica scena trip-hop del periodo (cito Portishead, Massive Attack, Tricky e Lamb rimasti fuori a malincuore dalla mia lista). Pure “Debut” e quella meraviglia assoluta di “Homogenic” sono degli spettacoli di dischi, però è da qui che ho cominciato ad amarla e a seguirla in tutte le sue mutazioni.
“Army of me” è una bomba atomica che ti riduce come Hiroshima, Ford non mon amour.
Ma soprattutto ti invito a risentirti “It’s oh so quiet”, giusto per capire cosa voglia dire innovare all’interno della tradizione. E poi fila dritto a casa zitto.
Shhhhh
Shhhhh
JF Mi stupisco che un ragazzino moderno e sempre attento all'innovazione come te, caro antagonista, possa addirittura citare Hiroshima mon amour, ma evidentemente la mia influenza sui film Classici sta cominciando a dare i suoi frutti.
Detto questo, grande rispetto per la folletta, che ha regalato una serie di dischi incredibili e pezzi memorabili come l'appunto esplosivo Army of me.
Perchè lo so che Cannibale continua a pensare che io stia a mangiare carne crude nella prateria tutto il tempo, ma la scena elettronica degli anni novanta la conoscevo quando ancora lui si schiacciava i brufoletti ascoltando le sigle dei cartoni animati.
Lavori come Dummy o Mezzanine, giusto per citare i più universalmente noti, sono rimasti fuori dalla mia decina solo per una questione di scelte di cuore, più che di ragione.
Perchè come già più volte detto, il cowboy Ford resta clamorosamente più eclettico nelle sue scelte del settoriale e radical chic Cannibale.
CK Mi stupisco che un vecchio dentro come te riesca a usare un computer.
Eclettico tu? AAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAAAH che risate! A parte AAHAHAHAHAHAAAAAAAAAAHAHAH - scusa ma questa è la battuta più divertente che ti abbia mai sentito raccontare - ok, mi ricompongo e torno serio: a parte qualche rara eccezione che hai messo giusto per fingerti alternativo e chic come me -tentativi tra l'altro falliti miseramente-, quella che ci hai proposto finora qui in questi 40 anni musicali è stata solo la più grande rassegna di pseudo cantautoroni finto machi mascherati cui io abbia mai assistito. E sinceramente me la sarei anche risparmiata.
JF Io, almeno, ho osato. Tu sei stato al calduccio nelle tue pantofoline da britpopparo elettronico senza mai uscire dal seminato. Meno male che dici di amare gli innovatori!
CK Confondi l'osare con proporre dischi che fanno semplicemente schifo. Bjork, Thom Yorke, Chemical Brothers, Damon Albarn, Trent Reznor... di innovatori io ne ho parecchi, tu chi hai? Ben Harper???
JF Non ho mai detto che non siano stati innovatori, i nomi che citi. Provocavo solo dicendo che non lo sei stato tu, con le tue scelte prevedibili. ;)
CK Quindi per il gusto di fare l'innovatore avrei dovuto escluderli? Ormai ti stai arrampicando sugli specchi, Ford...
7. Chemical Brothers “Dig your own hole” (1997)
CK La scena elettronica degli anni Novanta è stata un autentico spettacolo, tra Prodigy, Fatboy Slim, Underworld, Orbital, Goldie, Daft Punk (ma di loro credo riparleremo nel prossimo decennio…). Ovviamente tu Ford manco sai di che sto parlando… La mia scelta comunque è caduta sul disco più notevole dei fratelli chimici.
Un album ancora oggi di una potenza devastante dall’inizio alla fine, alla faccia delle tue banderuole oramai strasorpassate che non ascoltano più nemmeno nei peggiori bar per motociclisti zarri. Questa è la psichedelia di oggi e i King Crimson li possiamo vedere giusto visitando Jurassic Park. Quando partono le note di “Block rockin’ beats” e “Setting Sun” la voce di quel certo Mr. James Ford che ripete “anni Novanta depressi bla bla bla” è solo un rumore di fondo che il DJ sfuma via veloce. Mentre tutto il mondo balla senza sosta tu te ne stai seduto in un angolino insieme al tuo triste wrestler Randy the Ram sparito nel nulla con gli anni ’80, proprio come il vostro sport preferito. Chi fa festa, adesso? Chi? Oh cavolo, Ford, è già mezzanotte, forse è meglio se lasci il locale, ché al ricovero c’hai il coprifuoco.
Come dici?
Parla più FORTE che non ti sento, la musica è troppo ALTA. Mi spiace, ma proprio NON TI SENTO FORD!
JF Cannibale, guarda che mentre tu stavi in pista a ballare agitando tutto il tuo corpicino da teen Randy the Ram giocava al pompiere in compagnia della tua accompagnatrice.
Come dici!? Che questo pezzo è fighissimo da ballare!?
GUARDA CHE RANDY THE RAM E' CHIUSO NEL BAGNO CON LA TUA RAGAZZA!
Lo so che non si sente niente! E' la musica, troppo alta!
CK Sì, bravo bravo. Intanto sia lui che te senza dosi ingenti di Viagra in bagno vi chiudete solo perché siete incontinenti e ve la fate continuamente sotto. D'altra parte tra wrestler e gruppi sfigati mascherati vari, fate bene a farvela addosso dalla paura!
JF Il giorno in cui io avrò bisogno del viagra tu e i tuoi amici eroinomani non avrete più bisogno di rifugiarvi nei vostri nirvana artificiali. Quindi temo che sarà molto, molto lontano.


8. Jeff Buckley “Grace” (1994)
CK No, ma questa devi proprio spiegarmela, Ford.
Kurt Cobain e Ian Curtis, che avevano seri problemi fisici (stomaco ed epilessia), tu li consideri dei depressi malati di mente. Jeff Buckley e Jim Morrison, le cui morte sono molto misteriose, solo perché ufficialmente non sono stati riconosciuti suicidi invece sono ok. Sei per caso un suicidofobo?
Bah, io come detto comunque preferisco giudicare gli artisti in base alla musica e la grandiosità, l’intensità, la profondità, la grazia del disco di Jeff Buckley ci trova per una volta d’accordo. C’è davvero da intonare un “Hallelujah”!
JF Non spreco altre parole su Cobain, Curtis e la mia posizione rispetto ai loro suicidi.
Grido solo Halleluja!, perchè con questo disco si toccano vertici così alti e mitici da mettere d'accordo perfino noi.
Jeff rules!
CK Hai detto bene: "sprecare" parole. Vuoi regalarci qualche perla pure su Van Gogh?
JF Appena facciamo un post sulla pittura, volentieri. Tu ce la fai, nel caso?
CK Sì, se vuoi ti faccio anche un disegnino dove ci sono io che getto i tuoi dischi nel cesso.

9. Nine Inch Nails “The Downward Spiral”
CK Sorry Fordy, ti tocca beccare un altro po’ di depressione esistenziale più che adolescenziale, con Mr. Self Destruct ma oggi anche premio Oscar Trent Reznor. Indeciso con il grandioso doppio The Fragile in cui anticipa le sue future doti da compositore di colonne sonore, alla fine ho optato per questa spirale discendente nelle profondità dell’abisso umano.
Riascoltato oggi è ancora un disco di un impatto estremo e violentissimo, seppure anche con sapienti momenti di dolcezza (o quasi), come nella conclusiva “Hurt”, poi ripescata dall’amato (per una volta da entrambi) Johnny Cash. Almeno sulla grandezza di questa canzone converrai pure tu. Altrimenti, parafrasando Trent:
“Fooooord is deeeead.
And noooone caaaaares!”
JF Un disco depresso, è vero, ma anche energico e grandioso, tra i più riusciti del decennio, ma distante per approccio dal punto di vista fordiano tutto chitarra e fuoco da campo.
Tanto che Hurt, un pezzo incredibile, è stato riportato alla mia mitologia grazie a Johnny Cash, che ha preso il lavoro stupefacente di Reznor portandolo ancora più in alto.
Ma di questo parleremo nel prossimo decennio.
CK Un disco distante dal punto di vista fordiano? Non finirò mai di ringraziarti, Trent!!!
JF Dovresti ringraziarlo davvero, perchè lui è uno che è cresciuto e si è evoluto. Mica come il teen spirit!

10. Lauryn Hill “The Miseducation of Lauryn Hill” (1998)
CK La voce di Lauryn Hill è un miracolo, basti sentire la sua rilettura di “Killing me softly” su quell’altro capolavoro hip-hop che è “The Score” dei Fugees (quello dei Fugees ricordo che è stato il primo cd in assoluto che ho comprato). In questa miseducazione solista ci insegna tutto quello che c’è da sapere sullo stile del soul, sulla classe dell’R&B e sulla cazzutaggine del rap. Tutto realizzato da una donna sola, una persona di grande ispirazione che mi dà anche il pretesto per presentare un mio nuovo rap.
Ecco un freestyle dedicato a te, Mr. Ford.
Vuoi il wrestling? Io ti do la boxe…
In ogni caso te le prendi!

DING
Round round round: round uno
se tu sei il mare io sono il Dio Nettuno
se sei una foglia io son l’autunno e ti faccio il culo
se tu sei Berlino io ti tiro su un muro
ma sei un finto duro
te sciogli al sole come er buro

DING
Round round round: round due
tiro più io di un pelo di figa su un bue
se non ti piace quello che vedi metti pure Rai2
dico tante cazzate ma sempre meglio delle tue
come gli Spandau: I know this much is true
vai in un angolo a piangere ue ue ue

DING
Round round round: round tre
pensi sia arrivata per te l’ora del the?
No ti sbagli ti butto giù a colpi di karaté
Mr. Ford lo conoscete? Io non so chi cazzo è
uno che le piglia da me è peggio di un bebé
sì lo so adesso me ne vado pure io a caghé

DING
Round round round: round quattro
ti senti sotto assedio? No, sei sotto sfratto
questo è un ricatto
perché io non conosco il tatto
proprio me ne sbatto
adesso me ne sto quatto quatto
poi scatto e ti schiaccio come un ratto
hai capito bene? sì, esatto
dichiaro scacco matto!

DING suona la fine dell’incontro e t’ho mandato K.O.
DING è giunto il tuo ultimo giorno e gridi solo: “No no no!”

JF E così, neanche il tempo di credere che tu possa essere rinsavito, che piazzi come ultimo disco un album sopravvalutatissimo che non ha nulla a che spartire con gli immensi dischi di genere black e hip hop usciti nel corso di un decennio ricchissimo, che ha visto protagonisti Notorious, i Wu Tang, Erikah Badu, i Roots e miei adorati Cypress Hill.
E tu, scellerato, scegli Lauryn Hill!? Avrei approvato con molto più entusiasmo un disco bellissimo come Crazysexycool delle TLC, piuttosto.
Ma del resto, da uno che preferisce 2Pac a B.I.G. non c'era da aspettarsi altro.
E alla tua boxe freestyle non posso che rispondere con un pò di sano wrestling.

Pyros, intro, musica sparata,
questa per Cannibale non è una gran serata,
perchè sul quadrato non c'è Cobain,
ma Ford, che non è l'event, ma il main!

Qui non ci sono round, solo una gabbia
colpi così forti da ridurti come sabbia,
un superkick dritto sulla faccia
le tue rime fasulle son ridotte a carta straccia!

Il pubblico inneggia, fiato sospeso,
e tu sei a terra, lungo e disteso,
volo dalla cima, come un luchador,
e Beck in prima fila canta "sei un perdedor"!

Caro Cannibale, qui sei nel mio campo,
avversari come me non sono del tuo stampo,
e mentre festeggio il titolo mondiale,
a te non resta che piangere: il vecchio Ford ti ha fatto male!

CK I miei dischi possono anche essere sopravvalutati, la gran parte dei tuoi no perché mai nessuno li ha considerati di alcuna rilevanza nè per la storia della musica, nè per gli anni '90, nè per l'anno in cui sono usciti e nemmeno per il giorno in cui sono stati pubblicati. Lauryn Hill è grandiosa, ma da chi osanna Kid Rock e insulta Kurt Cobain ormai ho perso ogni speranza che sia anche solo lontanamente recuperabile. Comunque ecco le mie rime fiche in risposta alle tue parole stitiche.

Hai fatto su un gran baccanale, certo non mi hai fatto del male
sei giusto un vecchio maiale, il proverbio cinese dice: "Fold vai a cagale!"
delle robe che hai detto potresti fare lo spelling?
visto che a me e al resto del mondo non frega un cazzo del wrestling

La tua musica dell’ano è proprio roba da matti
ti caccio via da Milano insieme alla Moratti
guarda invano cadere il tuo Fordismo
è superato ormai come il Berlusconismo

Il pubblico sta tutto dalla mia parte
perché tu manco hai idea di cosa sia l'arte
fetente sai solo scherzar con la morte
lascia la musica a me, tu meglio se ti dai alle torte

Le tue rime -scusa se sbadiglio- sono rugose
quanto le mie -lontane da te un miglio- son goduriose
hey di Kid in giro c'è solo Cannibal
Kid Rock lo do a merenda a Lecter Hannibal

Meglio di Lauryn Hill le TLC?
guarda smettila di prendere l'ecstasy
ti senti tanto crazysexycool?
ah Ford, ma vai a dar via il cul!

Ti fingi figo con i Beastie Boys
quando in autoradio ascolti solo i Backstreet Boys
ah no, scusa, fa niente
nemmeno hai ancora la patente
quindi vedi di lasciar riposare in pace Kurt
e vattene a fare un giro coi bimbi sui go-kart!

JF
Guarda bene, insulti anche il cinese
è proprio vero che il tuo rap è senza pretese,
vuoi lo spelling? Certo, subito servito
lo batto come morse - crack! - dito per dito!

Kid, arrivi tardi, me ne sono già andato,
ma tu, come la Moratti, presto finirai cacciato!
Perchè di Cannibale la dottrina
la può seguire sol chi si fa d'eroina!

Meglio re all'inferno che servo in paradiso,
scriveva John Milton con il sorriso,
ma tu, oltre a ridere, non sai campare,
altro che Joker, ti devi ritirare!

Le rughe sono tutta, tutta esperienza,
cicatrici di vita, viva la Resistenza,
tu che sei imberbe, oltre che strafottente,
a parte la tua casetta non conosci niente!

Ai Prodigy lascio pasticche ed illusioni,
mi tengo il fuoco, e le mie canzoni.
Perchè i tuoi drift sono fatti da catorci,
e le mie parole tutte perle ai porci.

La patente, tranquillo, non ho fretta arriverà,
anzi è già qui, anche solo per metà.
Così al momento giusto, sfrecciando senza freno,
troverò il piccolo Kurt, in culo all'arcobaleno.
E con forza schiaccerò quello che è il vero peccato,
da una vita vissuta essere scappato.

CK
Sai qual è il tuo problema con Cobain?
tutta invidia perché non hai talento che scorre in vein
prova prova -dai!- tanto sarà solo in vain
lascia stare -ahi!- per te arriverà solo del gran pain

JF
Al buon, vecchio Kurt - poverino, che pena! -
è l'eroina l'unica cosa a scorrere in vena,
e l'invidia non ce l'ho, perchè lui sta sotto terra,
e invece io son qui dei blog a far la guerra!

E così dopo una lunga battaglia senza tregua e non priva di colpi bassi, abbiamo esaurito anche gli anni '90.
La prossima settimana ci sarà l'ultimo scontro sul ring musicale. Tema, ovviamente, gli ANNI ZERO!

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