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lunedì 24 gennaio 2011

Elogio di Natalie Portman

Così come in Chiesa potete trovare gli affreschi della Madonna, in maniera analoga e come facilmente capirete dalla immagine in alto, questo blog è invece benedetto dalla presenza di Natalie Portman, attrice e donna che ho sempre venerato fin dai tempi di Léon. Prima che vi saltino in mente le parole pedofilo o Berlusconi preciso che Natalie ha un anno in più di me e se qualcuno ha trovato il confronto religioso blasfemo, dico solo che è nata a Gerusalemme.

L’occasione per dedicarle interamente un post non è tanto la sua pazzesca interpretazione in Black Swan di cui già mi sono occupato, bensì una chicca che risale al 2009 e che solo recentemente ho scoperto (grazie all’ottima segnalazione di Sybille Vane). Natalie Portman in versione rapper è qualcosa di eclatante e dà una pista non solo a Joaquin Phoenix, quello lo posso fare anch’io, ma pure a qualunque gangsta rapper giù nel ghetto.
Guardare questo capolavoro per credere


Il secondo pretesto (non che ce ne sia per forza bisogno di alcuno) per questo breve elogio è il trailer della sua nuova commedia romantica. La questione è seria. O si fanno fare TUTTI i film a Natalie Portman, così almeno partono ad armi pari, oppure non le si fa più fare niente perché per tutte le altre attrici (ma anche per tutti gli altri attori) il confronto comincia a farsi imbarazzante.

Natalie danza ormai in una condizione recitativa inarrivabile, basta guardare il trailer di No Strings Attached (in Italia uscirà con l’imbarazzante titolo Amici, amanti e…), che sulla carta si preannuncia come una commediola romantica senza troppe pretese, eppure Natalie già solo in 2 minuti offre una delle performance attoriali dell’anno (Black Swan escluso, ma pur sempre di lei si parla). Se anche solo nella promo di una romcom dà oggi merda a chessò, persino Nicole Kidman (e io adoro Nicole Kidman), allora gli altri ma che ci stanno a fare?
Per dire, la piccola grande Natalie sta talmente in stato di grazia che potrebbe persino recitare in uno spot per un libro di Alfonso Luigi Marra e renderlo da Oscar. Ho detto tutto.

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