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mercoledì 3 aprile 2019

I film di questa settimana? Male ma non malissimo





La rubrica sulle uscite settimanali nelle sale cinematografiche giunge a un nuovo appuntamento. A commentare i film in arrivo in Italia nel weekend, insieme ai soliti co-conduttori, ovvero il sottoscritto Ragazzino Cannibale e il mio rivale Signor Giacomo Guado del blog Russo Bianco, c'è un ospite decisamente fuori di testa... volevo dire fuori dagli schemi.

La guest star di turno è Giuseppe Galato: giornalista, scrittore, autore del libro Breve guida al suicidio e membro del gruppo rock The Bordello Rock ‘n’ Roll Band. Andiamo a scoprire le sue (folli) opinioni qui sotto.


Shazam!

Giuseppe: Il DCEU ci prova in tutti i modi ad eguagliare il MCU; ci prova tanto; ci prova male. Dopo uno dei Batman più deficienti che si siano mai visti su pellicola (quasi da far rimpiangere i capezzoli di George Clooney), dopo il loffio pseudo-femminismo di “Wonder Woman” (da guardare solo perché ci fa la comparsa mio fratello: ciao, Franco), dopo un senza-né-capo-né-coda “Suicide Squad” (sperando che, in un eventuale sequel, Deadpool rompa la quarta parete, come suo solito, sterminandoli), dopo la risposta tamarra a Thor di “Aquaman” (carino per le tematiche ambientaliste, ma sul serio mi togli di mezzo Black Manta così frettolosamente?), arriva il “lato comico” di “Shazam!” (in risposta a “Guardians of the Galaxy”?). Eppure, continuo a guardare e riguardare i film del DCEU; perché, diciamocelo… alla fin fine sono anche io un tamarro.
Cannibal Kid: Iniziamo subito male, caro Giuseppe. Sei un fan dei cinecomics, sei un tamarro... non è che in realtà sei James Ford sotto mentite spoglie?
Questa settimana mi sa che il ruolo di supereroe toccherà a me, visto che a quanto pare dovrò scontrarmi non uno, ma contro due villain. Per quanto mi riguarda, i film della DC fanno schifo, così come anche quelli della Marvel. Non ci vedo tutto 'sto divario qualitativo. Ok, forse quelli della DC fanno ancora più schifo (a parte il divertente Suicide Squad), però, insomma, siamo lì. Questo Shazam! se non altro promette di non prendersi troppo sul serio e di regalare qualche risata. Il rischio porcheria stile Venom però mi sembra dietro l'angolo.
Ford: finalmente in questa rubrica compare uno con delle opinioni tamarre e sensate! E non sto parlando di me, bensì di Giuseppe, che a questo punto potrebbe sostituire Cannibal. Dunque, i Cinecomics DC, fatta eccezione per i Batman di Nolan e Wonder Woman - che a me è piaciuto - rispetto ai Marvel fanno davvero cagare. Questo Shazam! non mi pare abbia nulla per cambiare il destino della pattuglia della Distinta Concorrenza.

"Ma dov'è andato a scovarlo Cannibal uno più fulminato di lui, di Ford e pure di me?"

sabato 18 luglio 2015

Inferno, e ho detto tutto





La solita commedia - Inferno
(Italia 2015)
Regia: Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Martino Ferro
Sceneggiatura: Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio
Cast: Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Tea Falco, Gianmarco Tognazzi, Marco Foschi, Giordano De Plano
Genere: infernale
Se ti piace guarda anche: I soliti idioti

Nel mezzo del cammin di mostra vita,
mi ritrovai per una pellicola oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Molto smarrita. E sì che a me il Nongio garbava parecchio, in passato. In quell'epoca in cui su Mtv oltre a lui c'era l'idolo Andrea Pezzi, il faro esistenziale Massimo Coppola, Camila Raznovich con quella sua fronte enorme, Giorgia Surina che faceva... boh, non so cosa, però lo faceva bene, Marco Maccarini con sulla testa la versione bionda della parrucca di Gullit, Kris & Kris Kristo Santo che bone, senza menzionare i video musicali. Ebbene sì. Una volta, su Mtv passavano i video musicali. Non ci credete, vero?
Quelli erano i bei tempi di Mtv, non come adesso dove ci sono 25 ore su 24 programmi reality finto documentaristici che fanno schifo. Non mi riferisco tanto a quelli di produzione americana, che sono in fondo ancora ancora guardabili, ma a quelli italiani. Passi Teen Mom, ma 16 anni e incinta - Italia è una roba allucinante. E il nuovo programma che trasmettono adesso nel preserale, Surfers, che merdaccia è? E cosa c'azzeccano con il surf 'sti 3 tizi che sembrano usciti da una pubblicità della Tim Tribù?

venerdì 3 maggio 2013

IL SOLITO IDIOTA


I 2 soliti idioti
(Italia 2012)
Regia: Enrico Lando
Cast: Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli, Miriam Giovanelli, Teo Teocoli, Gianmarco Tognazzi, Beatrice Bello, Rosita Celentano
Genere: idiota
Se ti piace guarda anche: I soliti idioti (il film), I soliti idioti (la serie)

Non contento di aver visto il primo film, mi sono guardato pure il secondo, che è molto peggio.
Sono proprio il solito idiota.
(voto 3mendo/10)

P.S. Comunque è sempre meglio de Le streghe di Salem. I due soliti idioti, se non altro, a fine pellicola hanno il buon gusto e l'autoironia di ammettere di aver ammazzato il Cinema.

giovedì 24 gennaio 2013

PAZZE DI ME(RDA)

"Piove, governo ladro!
Ah, sono io al governo? Oops..."
Questa è una settimana importante. Perché ci sono delle uscite cinematografiche esaltanti?
Qualche cosina curiosa c’è anche, ma non è a questo che mi riferisco.
Questa è una settimana importante perché il co-conduttore di codesta rubrica è cambiato. Non c’è più il solito Ford che eravamo abituati a conoscere (e odiare). Adesso si è trasformato in Padre Ford.
Perché è diventato prete?
No, anche se, considerate le sue ultime fisse spiritual-religiose non mi sentirei di escluderlo del tutto, ma perché è diventato papà. Papà di un bambino che voci dall’ospedale mi comunicano essere un piccolo fan di Pensieri Cannibali. È un bimbo precoce e quindi è già entrato nella fase di ribellione adolescenziale contro il padre (la mamma no, dai, la mamma è sempre la mamma). Messo davanti al bivio tra scegliere l’obsoleto blog paterno WhiteRussian e il più teen friendly Pensieri Cannibali, non ha avuto il minimo dubbio e non ha potuto fare altro che preferire il secondo.
Sorry, Padre Ford.

"Rispondo a tutte le domande, tranne a quelle di Cannibal
su un mio presunto inappropriato amore per i cavalli."
Lincoln di Steven Spielberg
Il consiglio di Cannibal: barman, il solito
Cosa dirò di Lincoln, il nuovo film di Spielberg, dopo aver delicatamente macellato il suo precedente War Horse (vedi qui)?
Non ve lo anticipo.
Voi intanto andate a vederlo, che un film di Steven Spielberg, possa piacere o meno, è sempre una visione in grado di generare spunti di interesse. Così come di grande interesse è il protagonista, il presidente Lincoln. Vi invito solo a fare attenzione ai suoi monologhi: quando inizia a parlare Lincoln, con i suoi aneddotti che suonavano vecchi già nella sua epoca figuriamoci adesso, è davvero la fine. Al confronto, i monologhi di Mr. Ford appaiono quasi moderni!
Recensione cannibale a breve…
Il consiglio di Ford: un regno per un cavallo!
Dopo il disastro di War horse, Spielberg è entrato nel novero di quegli ex grandi registi che ora mi fanno tendenzialmente solo paura, nonostante l'indubbia tecnica ed il talento. Non ho ancora visto Lincoln nonostante ce l'abbia pronto da un bel po’ principalmente perchè preso dalle vicende che hanno portato alla nascita del Fordino, ma penso lo recupererò a breve, non fosse altro per la presenza di un Daniel Day Lewis che tutti dicono essere assolutamente gigantesco. Staremo a vedere.

"Calmi, calmi. Rispondo a tutte le domande tranne a quelle sui gusti
sessuali equini di Steven Spielberg."
Flight di Robert Zemeckis
Il consiglio di Cannibal: allacciate le cazzo di cinture, che non fate male!
Pure questo film l’ho gia visto e pure su questo non voglio sbilanciarmi troppo, ché bisogna generare attesa e curiosità per la recensione.
Quello che posso dire è che mi ha sorpreso. Se in positivo o in negativo lo vedremo nei prossimi giorni…
Secondo me comunque è un film che può piacere parecchio
"Tranquilli! Ho imparato a pilotare con Schettino e Ford..."
a Ford, sempre che ormai non abbia abbandonato il suo tanto decantato panesalamesimo e si sia trasformato davvero in Padre Ford. Padre non solo nel senso di genitore, ma in quello spirituale.
La recensione di questo film atterrerà nei prossimi giorni. In tutti i peggiori aeroporti.
Il consiglio di Ford: un volo con il Cannibale? Meglio precipitare sull'isola di Lost!
Di questo film ho sentito un gran parlare in giro per la rete e non solo, con pareri anche fortemente contrastanti. Zemeckis è un ottimo mestierante e c'è il Denzello di noi tutti a reggere tutta la baracca, quindi proprio schifo non dovrà fare, eppure c'è qualcosa che non mi convince, come il sospetto che possa essere tutto fumo e niente arrosto.
Quale sarà il verdetto del Saloon?
Attendete i prossimi giorni e lo saprete!

"Ammazza Nongiovane, quanto sei ggiovane.
Ti sei fatto prestare i vestiti da Cannibal?"
Pazze di me di Fausto Brizzi
Il consiglio di Cannibal: pazze (e pazzi) a vederlo
Ford, lo sai che sei proprio un pazzo di me?
Pazzo di me, ho detto. Non voglio essere volgare. Almeno in questa settimana che sei diventato padre preferisco non insultarti, non troppo almeno, e lasciarti alle gioie della paternità. Non solo alle gioie, ma pure ai pianti, alle grida, alle notti insonni, ai pannolini sporchi… Insomma, credo che avrai già il tuo bel da fare senza un cannibale che sta a romperti le palle. Ti do’ giusto una settimana di tempo per abituarti, comunque, poi doppia razione di cattiveria in arrivo!
Lo stesso vale per il Nongio Francesco Mandelli. Non ho voglia di insultarlo. Lo so che fa figo sparare addosso a lui e ai Soliti idioti e a come siano la degenerazione di una generazione, però a me è sempre stato simpatico. Il che non vuol dire che non abbia dubbi su di lui come attore.
Per quanto riguarda Fausto Brizzi aveva esordito con Notte prima degli esami, film carino, ma già dal sequel aveva rotto le palle. Tutti i suoi altri film corali tipo Ex, Maschi contro femmine, Femmine contro maschi, Maschi e femmine contro Ford… quelli non li ho visti. A questo vista la presenza del Nongio potrei prima o poi dare una possibilità. O anche no.
Il consiglio di Ford: siete più pazzi del Cannibale se vi sparate questa roba!
Ora che il Fordino è arrivato, la mia selezione rispetto ai titoli che passeranno al Saloon sarà ancora più feroce, dunque non credo proprio che merdine come questa, dirette da un regista inutile ed interpretate
da attori (!?!?) inutili, possano essere inserite in una qualsiasi mia lista. Piuttosto preferisco concentrarmi sul mio antagonista e sfruttare le energie a bottigliarlo per bene, un'attività che reca sempre sollievo al mio umore.

"Meglio se rimango nascosta! Da quando è diventato padre,
Ford s'è fissato così tanto coi bambini che è più pericoloso
di Angelina Jolie e Brad Pitt. Se mi vede, mi adotta!"
In Darkness di Agnieszka Holland
Il consiglio di Cannibal: che la darkness scenda su questo film
Ennesimo film sulla Seconda Guerra Mondiale, che a quanto mi dicono non è stata una Blog War come quelle tra me e Ford, e non mi sembra possedere l’originalità dei Bastardi senza gloria o appunto delle nostre Blog War.
Film polacco, storico, probabilmente una pizza clamorosa. Insomma, il classico film fordiano. Uno dei due tipi di classici film fordiani: uno è l’action trash con qualche reduce dagli anni ’80 in stato di decomposizione, l’altro è una lagna pseudo impegnata tipo questa…
Il consiglio di Ford: con un po’ di darkness qui ci si fa una dormita niente male!
La Holland è una regista che conosco da parecchio, per l'esattezza da quando, ancora in piena crisi da adolescente tutto scrittura e supponenza, scoprii il suo Poeti dall'Inferno - peraltro neppure un granchè - spacciandomelo per un grande film. Non lo era. Un po’ come il resto della produzione della signora qui presente, che mi pare buona giusto per qualche salottino finto radical chic che non ha neppure bisogno dello sforzo delle bottigliate per essere spazzato via.

"Cannibal, se ti becco ti faccio una faccia così. Ford, per adesso
ti lascio stare, non voglio far rimanere subito tuo figlio orfano."
Quartet di Dustin Hoffman
Il consiglio di Cannibal: Quartet potrebbe essere il voto che gli do’ se mai lo vedrò, ma non credo…
Dustin Hoffman già non è uno dei miei attori preferiti, ma questo esordio dietro la macchina da presa sa tanto di film: “Facciamoglielo fare, perché si chiama Dustin Hoffman e pare che a Hollywood sia un pezzo grosso.” Dal trailer però sembra una commediola come direbbe Ford da “matineee fra carampane”.
Sono finito a citare Ford?
Potrò mai cadere più in basso? Ahahah!
Il consiglio di Ford: quartet? Molto meglio un bel duet tra Ford e Cannibale!
Onestamente sono molto combattuto, a proposito dell'esordio di Dustin Hoffman dietro la macchina da presa: da un lato ho ricevuto pareri lusinghieri da parte di chi ha potuto vederlo all'ultimo Festival di Torino, dall'altro il trailer ha il potere di farmi presagire una tempesta di bottigliate.
La questione è ardua, sempre per via della nuova direzione del Saloon affidata al Fordino e alla conseguente riduzione del tempo da dedicare alle visioni. Potrebbe comunque venire buono se mi venisse voglia di muovere un po’ le mani ed il Cannibale non fosse nei pressi!

"Quasi quasi vado a filmare Ford mentre cambia pannolini.
Lì sì che ne uscirebbe una commedia spassosa!"
Una domenica notte di Giuseppe Marco Albano
Il consiglio di Cannibal: Albano, Romina dove l’hai lasciata?
Per la serie: film italiani distribuiti in 4 sale in croce di cui nessuno sentiva il bisogno, ecco a voi Una domenica notte. Un film che sarò felice di non vedere domenica notte, così come qualunque altra notte (e giorno) della settimana.
L’idea della pellicola non è nemmeno tanto male, visto che ironizza sul tentativo di realizzare un film in Italia, peccato che il trailer non promette niente di buono.
A chi volesse avventurarsi a vederlo, dico allora: “Auguri e figli maschi!”.
Ford, il figlio maschio l’hai appena avuto? E allora, già che ci sei, non ti resta altro che sucarti ‘sto film!
Il consiglio di Ford: sorry Albano, la domenica notte - e non solo - avrò da cambiare parecchi pannolini!
Dopo una settimana passata senza alcun film italiano inutile ecco tornare alla ribalta un titolo di cui tutti noi - e parlo anche del Cannibale, pensate quanto sono diventato buono con la paternità - potevamo tranquillamente fare a meno, e che probabilmente è destinato ad un oblio che mi pare buono e giusto.
L'idea di una Blog War molto war e poco blog che io ed il mio antagonista potremmo intraprendere contro il Cinema nostrano mi pare ormai quasi una necessità, più che un piacevole divertissement.

martedì 13 marzo 2012

I soliti idioti. È normale, la volgarità per far ridere è normale

I soliti idioti: Il film
(Italia 2011)
Regia: Enrico Lando
Cast: Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Madalina Ghenea, Valeria Bilello, Marco Foschi, Miriam Leone, Giordano De Plano, Gianmarco Tognazzi
Genere: (solito) idiota
Se ti piace guarda anche: I soliti idioti - La serie, Scemo e più scemo, S.P.Q.R.

Prendo un impegno: cercherò di scrivere una recensione del film de I soliti idioti senza dire mai: “Dai, cazzo!”.
Da adesso in poi.
Ce la farò?
Mi sa di no, cazzo!

Il film dei soliti idioti non cambierà di una virgola ciò che già pensavate di loro.
Se non vi piacevano prima, dopo la pellicola vi sembreranno ancora più idioti.
Se già vi piacevano, com’è nel mio caso, vi ritroverete davanti a un filmetto guardabile, che a tratti fa ridere ma che è privo degli spunti geniali intravisti qua e là all’interno della serie trasmessa da EmmeTiVì.
È chiaro che il vero cinema è un’altra cosa. Quanto proposto dal Nongio e dal Biggio con questo grande salto su grande schermo è più che altro un’estensione di quanto già fatto in tv e in teatro: un super episodio speciale allungato degli sketch cui ci hanno abituati.
In particolare, la trama (esilissima) della pellicola è incentrata sulle vicende dei loro due personaggi più noti, iconici e divertenti: Father and Son, ovvero Ruggero e Gianluca De Ceglie. Ruggero, interpretato da un Nongio truccato in maniera molto più verosimile di, per dire, Leonardo DiCaprio in J. Edgar, non rappresenta tanto un uomo quanto un’entità. Un incrocio tra un romano doc e un certo imprenditore milanese fissato con le volgarità e con le puttane. Si può intravedere un minimo di critica sociale, in questo, ma per lo più I soliti idioti finiscono per fotografare alcuni soliti (idioti) comportamenti italioti per provocare la risata facile. Così facendo ottengono un effetto positivo, perché in fin dei conti un po’ di sano umorismo disimpegnato è sempre il benvenuto. L’effetto negativo di contro è che così facendo lo sberleffo socio-politico, pur presente, rimane troppo sottotraccia e lo spessore delle loro gag è parecchio ridotto. Almeno nella pellicola.
Nei loro sketch per la tv sono infatti presenti anche personaggi più incisivi, come Padre Boi e Padre Giorgio che con le prese per il culo dedicate al mondo della Chiesa non è che ci vadano giù tanto leggeri.

"Prendi appunti, Clint Eastwood!"
La scelta di concentrarsi soltanto su alcuni personaggi e non su tutti è comunque giusta e per ovvie ragioni inevitabile. Soprattutto per evitare la natura troppo sketchosa degli episodi tv e cercare di dare un senso all’operazione cinematografica. Rischio evitato solo in parte, visto che i personaggi di contorno rimangono appunto un contorno piuttosto superfluo. Gli omosessuali ad esempio regalano alcuni momenti divertenti, però sono presenti giusto attraverso una serie di videoclip musicali che, se all’interno dello show televisivo hanno un senso, all’interno di una pellicola cinematografica, o presunta tale, appaiono piuttosto campati per aria.
Tra gli altri personaggi ci sono anche il metallaro Sebastiano e la tizia del “sciono sciubito da lei”, la cui presenza era obbligatoria, considerata la popolarità, però pure loro non trovano un adeguato inserimento all’interno della storia.
Superflui anche gli (im)moralisti. Però la loro presenza è normale. Così come la volgarità. La volgarità per far ridere è normale. È normale, Marialuce!

La scelta di presentare solo alcuni personaggi era quindi obbligatoria. Si può però discutere sulle scelte che sono state fatte: è infatti un peccato aver lasciato fuori alcuni dei personaggi più divertenti della serie tv, come i già citati preti, i bambini di “mamma esco” Nicolò e Gigetto, l’attualissimo Precario, i palestrati del “quindi quindi” con la partecipazione di Rocco Tanica, i morti di sonno, il nichilista, l’amica cieca e soprattutto il mitico Mafioso.


Chissà se qualcuno di loro non troverà meritato spazio in un sequel che, dopo il successo di questa prima pellicola, per forza di cose arriverà. Volendo fare proprio gli sboroni, si sarebbe potuto anche rischiare l’inserimento di qualche nuovo personaggio a sorpresa. Un rischio che il supermegaproducer galattico Pietro Valsecchi, dietro pure al successo nei cinema di Checco Zalone, forse non ha voluto correre con i suoi idioti al pericoloso esordio al cinema. Un’occasione al proposito era data dall’inserimento del figlio segreto di Ruggero, peccato che pure questo personaggio si risolva in un’unica macchiettistica gag. Stessa sorte per le altre guest-star del film come la vj e attrice Valeria Bilello in versione prostituta e Gianlucamarco Tognazzi in versione avvocato, così come la solita gnocca da commedia all’italiana, la rumena Madalina Ghenea, non va oltre il ruolo della solita (smutandissima) gnocca da commedia all’italiana.


"Cannibal, che minchia di film guaddi?"
C’è una corrente di pensiero che bolla tutte le cose volgari come stupide. Idiote, appunto. Però, come non mi stancherò mai di ripetere, i cinepanettoni non fanno schifo perché sono volgari. Fanno schifo perché non hanno al loro interno una minima idea di cinema e presentano sempre la solita (idiota) solfa di scenette.
Se i soliti idioti vengono criticati perché sono volgari, non mi sta bene. Se questo film viene criticato invece per la seconda questione, ci sta benissimo. A livello cinematografico, il livello qui presente è infatti parecchio basso, per quanto comunque superiore rispetto alle solite (idiote) porcate con De Sica, Boldi, Pieraccioni, Salemme… La regia infatti è piuttosto anonima e lo spunto di sceneggiatura è di quelli che il Nongio e il Biggio possono aver tirato fuori e sviluppato interamente nella durata di un solo aperitivo: la storiella è quella di Ruggero che cerca di evitare le nozze del figlio Gianluca e, per cercare di vincere una scommessa fatta con un suo amico coattone, deve portarlo a Roma a farlo trombare con una strafiga del mondo dello spettacolo. Tutto questo (tutto questo si fa per dire), mentre i personaggi secondari si apprestano a partecipare al matrimonio. Fine della tramona.

Un aspetto positivo sono invece la fotografia, così come nella serie televisiva curata più di alcuni film “d’autore” italici, un trucco che come detto fa sfigurare persino quello delle produzioni hollywoodiane, e una piacevole colonna sonora. Le canzoni sono firmate dagli stessi idioti, in particolare dal Francesco Mandelli che ha piazzato come tema ricorrente la piacevole “I don’t like you anymore” della sua band, gli Orange, più alcune canzoncine “idote” originali. La ciliegina sulla torta è però la presenza della ballad “No distance left to run” dei Blur, che il Nongio da bravo britpopparo che si rispetti ha pensato bene di utilizzare nel momento più drammatico (si fa per dire) della pellicola.

Come detto all’inizio, questo è un film, ma più che altro un episodio allungato della serie tv, che non farà cambiare di una virgola l’opinione che già avevate dei soliti idioti. Per chi li segue dal lontano 2009 su Mtv, comunque, per quanto la visione scorra tranquilla, appare più che altro come una buona possibilità sfumata. Un po’ perché alcune gag, pur divertenti, ormai sono state ripetute allo sfinimento, persino all’ultimo Sanremo (argh!). E poi soprattutto perché se lo show rappresenta una sorta di versione de’ noantri di Little Britain ed è quindi qualcosa di diverso rispetto al solito (idiota) panorama televisivo italiano, la pellicola non riesce a trovare una via alternativa alla solita (idiota) comicità cinematografica italiana.
Un’occasione persa e quindi per la prossima volta vedete di impegnarvi di più soprattutto in fase di sceneggiatura, miei cari Nongio e Biggio. La trama è un ovvio pretesto per le situazioni comiche, okay, però potevate sforzarvi per cercare di tirare fuori qualcosa di più elaborato del solito (idiota) schemino da cinepanettone natalizio.
Non fate i pigri. Dai, cazzo!
(voto 5+/10)

E visto che tanto ormai non sono riuscito a mantenere fede all’impegno preso a inizio post, vi lascio con una “Dai cazzo nucleare” dei Verdena featuring I soliti idioti.

sabato 10 dicembre 2011

Francesco Mandelli: Man of the year 2011 n. 8

Francesco Mandelli
Genere: nongiovane
Provenienza: Erba, Italia
Età: 32
Il passato: Tokusho, Mtv Mad, Lazarus, Manuale d’amore, Generazione mille euro…
Il suo 2011: I soliti idioti in tv e al cinema e a teatro e pure su disco, Squadra antimafia - Palermo oggi, il secondo album con gli Orange “Rock your moccasins”
Il futuro: sempre più (solito) idiota
Perché è in classifica: dai, cazzo!
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Avrei voluto parlare di Francesco Mandelli, anche conosciuto come Nongio, senza dire “Dai, cazzo!”. Peccato che mi sono già fregato nella scheda qui sopra con il motivo per cui è presente in classifica. Però il Nongio è molto più del mitico vecchio Ruggero, il Father dei Soliti idioti.
Il Mandelli non viene certo fuori dal nulla e a chi segue Mtv il suo volto da nongiovane che invecchiando sembra paradossalmente sempre più giovane è ben noto da molto mooolto tempo. Al pubblico definiamolo “generalista” si è fatto invece notare grazie (grazie ar cazzo, potremmo dire) a un paio di partecipazioni ai cinepanettoni 2005 e 2006, e pure in Manuale d’amore così come nella fiction di Canale 5 Squadra antimafia - Palermo oggi. L’eclettismo del Mandelli è poi dimostrato anche dalla sua passione musicale, sfogata con i siparietti musicali dei Soliti idioti e con la sua band, gli Orange, autori di un piacevole indie-rock di marca molto british (d’altra parte il not-young ha una formazione culturale totally british) tra Arctic Monkeys e Oasis e autori di due album, Certosa e il recente Rock your moccasins.
Nei Soliti idioti c’è anche un ottimo Biggio, il suo fido compare già dai tempi del precursore Mtv Mad (dove c’era anche la iena Gip), ma senza nulla togliere a lui la vera forma è il Francesco Maria Mandelli, che ci offre una galleria di personaggi esilaranti come sul piccolo schermo italiano non se ne vedevano da quando Mediaset ha avuto la pazza, anzi stronza idea di non trasmettere più Mai dire gol. Tra il mafioso, il nichilista, il precario, l’amica cieca, il bimbo di “mamma esco!”, gli omosessuali, i preti, gli (im)moralisti, etc., quello che ha fatto far loro il botto anche al cinema è ovviamente lui, il Ruggero De Ceglie. E quindi non ce la faccio proprio a trattenermi:
DAI, CAZZO!





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