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lunedì 5 gennaio 2015

OSCARRAFONI 2014 – GLI OSCAR DI PENSIERI CANNIBALI





In attesa della notte degli Oscar, ecco un appuntamento quasi altrettanto importante: gli Oscarrafoni assegnati da Pensieri Cannibali a film, registi, attori, attrici, personaggi, scene e quant'altro migliori dell'anno appena passato.
Senza dilungarci nelle solite premesse che nessuno legge, se non per dire che alcuni film non li ho ancora visti (tra gli altri Mommy, Anime nere e Il giovane favoloso), passiamo ai premi, ma prima ricapitoliamo la Top 20 dei top movies dell'anno di Pensieri Cannibali.

Alcuni divi attendono con impazienza e tensione l'assegnazione degli Oscarrafoni.

martedì 30 dicembre 2014

I MIGLIORI FILM DEL 2014 (ALMENO SECONDO PENSIERI CANNIBALI) – TOP 10





I migliori film del 2014?
Il titolo del post forse è un pochino esagerato nella sua enfasi, ma i titoli sono fatti così. Sono degli sboroni.
Più che i migliori, ecco a voi ladies & gentlemen i film preferiti dell'anno di Pensieri Cannibali, che sfilano in compagnia dei poster personalizzati appositamente da questo blog.

P.S. Prima della Top 10 potete recuperarvi anche le posizioni dalla 20 alla 11.

P.P.S. Tra i film che ci tenevo a guardare, ma non sono riuscito a recuperare prima della fine dell'anno, c'è soprattutto Mommy di Xavier Dolan. Se non è presente in classifica è quindi solo perché non l'ho (ancora) visto.


martedì 29 aprile 2014

NYMPHOMANIAC – VULVUME 2, SE NON VIENI FRUSTATO GODI SOLO A METÀ




Nymphomaniac – Volume 2
(Danimarca, Belgio, Francia, Germania, UK, 2013)
Titolo originale: Nymphomaniac: Vol. II
Regia: Lars von Trier
Sceneggiatura: Lars von Trier
Cast: Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Christian Slater, Willem Dafoe, Mia Goth, Udo Kier, Jean-Marc Barr, Ananya Berg
Genere: sadomaso
Se ti piace guarda anche: La vita di Adele, Antichrist, Dogville, Kill Bill

Una cosa, una delle tante a dirla tutta, che non condivido degli sport è il fatto che una squadra in casa di solito giochi meglio e abbia risultati migliori rispetto a quando è in trasferta. Capisco che il tifo a favore possa essere un bell’incitamento, ma non lo condivido. A me fa piacere ricevere complimenti, come a tutti, però è dalle critiche che ricevo lo stimolo più forte a fare meglio. Se fossi una squadra sportiva, probabilmente darei il massimo in trasferta. Credo che lo stesso valga per Lars von Trier. È dalle critiche, spesso anche feroci, nei confronti dei suoi ultimi lavori Antichrist e Melancholia, i primi due capitoli della cosiddetta Trilogia della Depressione, così come verso le sue dichiarazioni non grate al Festival di Cannes 2011, che è venuta fuori la rabbia per tirare fuori un film come Nymphomaniac, nuovamente amatissimo e altrettanto odiatissimo e criticatissimo, per le più svariate ragioni.

Nymphomaniac è un film malato, misogino, sessista, satanista, razzista?
Malato, questo è certo. Talmente malato da meritarsi su Pensieri Cannibali non solo un primo post orgasmico, non solo un secondo post più riflessivo, ma anche un terzo post sadomaso e infine oggi un quarto post, che proverà ad addentrarsi attraverso quelle sopra citate e altre spinose questioni. Il mio ruolo? Quello dell’avvocato difensore di Lars von Trier. Esatto, faccio l’avvocato del diavolo. Chiametemi – ma solo per oggi – Niccolò Ghedini.


ATTENZIONE SPOILER
A uno sguardo superficiale, alcune accuse nei confronti del regista danese possono venir fuori in maniera semplice. In Nymphomaniac – Volume 2, la protagonista utilizza la parola “negro”, mentre Lars von Trier usa i personaggi di colore in base unicamente alla loro caratteristica sessualmente più stereotipata: il cazzo grosso. Attraverso un dialogo della pellicola, emerge il punto di vista del regista sulla questione.

Joe/Charlotte Gainsbourg dice: “Ogni volta che una parola diviene proibita, si va a togliere una pietra miliare nelle fondamenta democratiche. La società rivela la sua impotenza di fronte a un problema concreto, rimuovendo termini dal vocabolario.
Il moralista Seligman/Stellan Skarsgård a ciò ribatte: “Penso che la società sottolineerebbe che l'essere politicamente corretto è una forma di democratica preoccupazione per le minoranze.
Joe/Charlotte Gainsbourg, non convinta, ribadisce: “E io dico che la società è codarda tanto quanto le persone che la formano che, secondo la mia opinione, sono troppo stupide per la democrazia.

Nel corso del Vulvume 1 di Nymphomaniac, non era ancora del tutto chiaro da che parte stesse Lars von Trier, se più da quella dell’uomo, Seligman, o della donna, Joe. Con questo Vulvume 2 appare piuttosto evidente che Lars è Joe. Joe è Lars. Lars è una vulva. Alla faccia del regista misogino e maschilista. Se già con Melancholia le figure maschili apparivano parecchio deboli e l’ultima possibilità di una qualche salvezza per l’umanità era rappresentata dalle donne, qui il regista alza ulteriormente il tiro alla sua critica a una società maschiocentrica, identificandosi nella sua protagonista. La ribelle, la depravata, la rinnegata, la “persona non grata”.


Laddove nella società odierna il sesso viene spesso indicato come un peccato, qui la colpa sembra invece essere l’amore. La dittatura dell'amore. Quando Joe pensa di essere innamorata di Jerome e sembra pronta a una vita monogama e dedicata alla famiglia, ecco che perde il suo “superpotere”. Diventa frigida, incapace di provare piacere. A questo punto è l’amore il vero peccato da espiare. Per ritrovare la sua sessualità perduta, Joe si affida alle pratiche sadomaso. Qui Lars von Trier indugia in maniera sadica sulle torture che le sono inflitte, tanto da far apparire le frustate de La passione di Cristo e quelle di 12 anni schiavo come delle carezze al confronto. E qui possono piovere giù di nuovo le critiche di misoginia. Lars ci gode a vedere le donne soffrire e bla bla bla. Attenzione però, perché nel finale c’è la vendetta di Joe e la vendetta di Lars, con un colpo di pistola che uccide queste accuse e fa del regista un autentico femminista. Se von Trier è effettivamente sessista, forse andrebbe considerato anti-uomo piuttosto che anti-donna. La prova più evidente di ciò, ancor più che nel finale, sta nella scena del parcheggio presente nel Volume 1. Donna al volante, pericolo costante? Non per von Trier, visto che Joe fa un parcheggio da manuale che Shia LaBeouf si può solo sognare. E quella automobilistica, signori e signore, è l’umiliazione più grande che può essere inflitta da una donna a un uomo.


Riguardo alle possibili accuse di essere un film satanista o quantomeno blasfemo, alla fine della fiera ci sono giusto un paio di passaggi controversi, come la preghiera cattolica “Mea culpa” storpiata nel divertente “Mea vulva mea maxima vulva”, e l’apparizione mistica non della Vergine Maria, bensì di un paio di figure un po’ meno vergini. Al di là di queste sequenze e della "musica satanica", la musica metal dei Rammstein presenti in colonna sonora a inizio pellicola, Nymphomaniac offre semmai delle riflessioni interessanti sulla religione. Non credo che il pur progressista Papa Francesco Vol. I riuscirebbe a sostenere la visione della pellicola senza rimanerne oltraggiato o schifato, però non è nemmeno un lavoro così irrispettoso da un punto di vista religioso, soprattutto nel capitolo 6, intitolato “La chiesa orientale e la chiesa occidentale (l'anatra muta).”


Torniamo ora alla questione d’apertura: il razzismo. Al di là della discutibile, ma comunque parecchio divertente, scenetta con protagonisti i “negri”, l’accusa principale che viene rivolta a Lars von Trier è quella di essere un nazi. E questo “soltanto” per aver detto durante un’ormai famigerata conferenza stampa nel corso del Festival di Cannes 2011:

Capisco Hitler, capisco l'uomo che è po' pieno di male, certo sono contrario alla seconda guerra mondiale e non sono contro gli ebrei, ma in realtà non troppo perché Israele è un problema, come un dito nel culo, fa cagare.” (da Repubblica)

Alla fine del capitolo 8, il capitolo conclusivo “La pistola”, Joe fa fuori il suo ascoltatore/spettatore, Seligman, che è ebreo, come aveva dichiarato durante il vol. 1, però è un ebreo non praticante, quindi non starei a concentrarmi tanto su questo aspetto. Il proiettile che esce dalla pistola di Joe, ovvero la pistola di Lars, non credo sia rivolta al popolo ebreo. È semmai rivolto contro i critici, i giornalisti che l’hanno accusato, la società che subito l’ha messo in un angolo perché se n’è uscito con delle dichiarazioni del tutto all’infuori dei canoni del politically correct. Alla fine di Nymphomaniac, Lars von Trier fa fuori lo spettatore della storia di Joe, Seligman, e fa fuori lo spettatore del film, lasciandolo solo nel nero della sala cinematografica.


Se le intenzioni iniziali del regista forse erano quelle di realizzare un porno d’Autore, o - chissà? - costruirsi un posto al sole da nuovo Tinto Brass, il risultato finale di Nymphomaniac è qualcosa di molto diverso e molto di più. Il sesso c’è, ce n’è tanto e ci sono un sacco di nudi, eppure Lars non c’è nemmeno andato giù troppo pesante, sarà per il fatto che da noi il film è approdato in versione censurata. Abdellatif Kechiche con La vita di Adele aveva ad esempio proposto delle trombate lesbo ben più lunghe ed esplicite. L’intento provocatorio di un’Opera mastodontica come Nymphomaniac non è allora tanto a livello visivo, quanto come contenuti dei dialoghi. Nymphomaniac è un manifesto esistenziale del Rust Cohle dei registi. Un film politico. Una rivoluzione del cazzo, anzi una rivoluzione della vulva contro la dittatura dell’amore.
Come enunciato nel capitolo 7, “Lo specchio”, attraverso le parole di Joe:

"L'empatia che declami è finta, perché voi tutti lo siete. È la morale religiosa il cui compito è di cancellare la mia oscenità dalla faccia della terra, così che i borghesi si sentano meglio. Non sono come voi. Io sono una ninfomane e amo esserlo. Ma soprattutto amo la mia vagina e la mia sporca, lurida lussuria."

C’è così tanto, dentro Nymphomaniac. È una riflessione a 360° sulla sessualità, non solo sulla dipendenza della ninfomane protagonista, ma c’è spazio anche per l’amore omosessuale, con una versione più soft del citato La vita di Adele, per il sadomaso, e poi, nel passo più estremo dell’intera pellicola, si parla persino di pedofilia, in un modo ovviamente ancora una volta lontano anni luce dal politically correct:

Il pedofilo che riesce a vivere la sua vita con la vergogna del suo desiderio senza mai metterlo in pratica, meriterebbe una fottuta medaglia” dice Joe.

"Aaah, sì, Lars. Tu sì che mi ecciti, altroché i One Direction!"

In passaggi come questo emerge chiaramente la voglia di von Trier di andare oltre le convenzioni, oltre al pensiero unico di una società fascista nel suo ipocrita buonismo di facciata, non tanto per una provocazione fine a se stessa, ma perché lui è fatto così e lo conferma tramite le parole del suo alter ego cinematografico Joe:

Ho capito che la società non ha un posto per me e io non ho un posto per la società.

In Nymphomaniac si possono scorgere i riflessi di tutte le accuse piovute addosso al regista dopo Cannes del 2011. La sua risposta è arrivata con un lavoro rabbioso, incazzato al punto giusto, ma non solo. Nymphomaniac è anche un film profondamente riflessivo, esistenziale, il cui valore è superiore alla semplice somma delle parti. Dietro le scene di sesso, le frustate e i momenti più forti ed estremi, possiamo vedere l’ombra di un uomo, Lars von Trier. Una persona non grata, ma una persona bellissima, un essere bastardo e complesso che in realtà non è malvagio come la società vuole dipingerlo. È la società a essere malvagia. È la società il vero mostro.
(voto 9/10)

lunedì 28 aprile 2014

NYMPHOMANIAC – L'APPUNTAMENTO SADOMASO




Allora, Lars, cominciamo?

Come, hai già iniziato da solo?

Uffa. Te lo concedo, ma solo perché è il secondo capitolo della tua personale sega cinematografica.

Tutto bene, comunque, Lars?
Che ti succede? Mi sembri un pochino diverso rispetto all’altro appuntamento. Rispetto al Volume 1 dei nostri incontri. Lì eri più ironico, brillante, leggero, direi quasi. Adesso mi sembri più riflessivo e cattivo.

Cattivo ragazzo, che ci fai con quella divisa da SS addosso?
Ah, ok, ho capito: oggi ti va di fare giochi di ruolo.

Hey, ma quella frusta è proprio necessaria? Stai cominciando a farmi paura, Lars.

No, fermo, che fai?

Nooooooo.

Non voglio.

NOOOOOOO!


Ahia. Che dolore!


AAAHI, heeey che diavolo combini?


Però… non è così male come pensavo...

A dire il vero è piacevole. Chi l'avrebbe detto?
Sadomaso è bello.
E allora sì, Lars.


Sììì

Sììììì

Sììììììì, Lars!!!


Oh, Lars. Anche questa volta sei riuscito a stupirmi. È un piacere differente rispetto a quello dell’altro volume, però è pur sempre un piacere.
Un piacere notevole.
Dai allora, vai avanti che ormai c'ho preso gusto.


Sììììì.


Ahi.


Sììììììììììììì.


AAAAAAAAAAAAHIAAAAAAAA!


Fai di me il tuo schiavo.
Fai di me il tuo 12 anni schiavo.

Bello violento, porcellone di un Lars, bravo!
Lo sapevo che eri un animale, a letto. L’altra volta sei stato persino troppo romantico e teneroso, adesso sì che ci vai giù pesante.
Non smetti proprio mai di sorprendermi, tu. Sei riuscito persino a far passare Christian Slater per un vero attore. E dico Christian Slater, uno che sono almeno vent’anni che non fa un film decente e negli ultimi tempi ha collezionato solo una lunga serie di serie tv subito cancellate. Come una versione per il piccolo schermo del Jep Gambardella de La grande bellezza, Christian Slater non vuole solo partecipare alle serie televisive. Lui vuole avere il potere di farle fallire.
Ma dimentichiamoci di Slater e pensiamo solo a noi, Lars.
Al nostro rapporto malato.

Vai, non ti fermare!

Aaah, sì, ahia.

Dai, continua a farmi del male, Lars, che mi piace.

Sì, daaai.

Una frustata contro il cinema edificante.
Sììì!

Una frustata contro il buonismo.
Sìììììì, così!

Una frustata contro la dittatura dell’amore.
Aaaaaaah, sììììì Lars, sto
VENENDOOOOOOOOO!!!


Nymphomaniac – Volume 2
(Danimarca, Belgio, Francia, Germania, UK, 2013)
Titolo originale: Nymphomaniac: Vol. II
Regia: Lars von Trier
Sceneggiatura: Lars von Trier
Cast: Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Christian Slater, Willem Dafoe, Mia Goth, Udo Kier, Jean-Marc Barr, Ananya Berg
Genere: sadomaso
Se ti piace guarda anche: La vita di Adele, Antichrist, Dogville, Kill Bill
(voto 9/10)

giovedì 24 aprile 2014

THE AMAZING CINE-MAN




Pochi ma buoni. Questa settimana nei cinema arriva una manciata di titoli numericamente povera, ma potenzialmente interessante. Sono infatti in uscita la seconda parte della saga di Spider-Man e la seconda parte della sega di Lars von Trier.
Quanto agli altri film, ignorateli. Così come i commenti del co-conduttore di qusta rubrica Mr. James Ford.

The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro
Ford dice: tra i tanti eroi Marvel, Spider Man è sempre stato il mio preferito, almeno ai tempi della mia giovinezza. Dopo un convincente primo capitolo, ora Marc Webb è chiamato a non annoiare e proporre un film ritmato e divertente, in linea con il personaggio. Ci riuscirà? Io spero di sì, non fosse altro per disturbare Peppa Kid, da sempre schierato contro i film di supereroi.
Cannibal dice: Spider-Man, ammazza il poco amazing Ford, please! E, già che ci sei, diventa protagonista di una nuova pellicola al livello dei primi due episodi della saga diretta da Sam Raimi. Il primo capitolo del tuo reboot firmato Marc Webb era stato carino, meglio ad esempio di quelle schifezze di pellicole Marvel tanto celebrate da Ford, però so che puoi fare di meglio. Far spogliare Emma Stone, per esempio.

"WhiteRussian non lo devi più leggere, te capì?"
"Oookay, oookay, tanto non mi piaceva nemmeno."

Nymphomaniac – Volume 2
Ford dice: in realtà mi sono già espresso, in proposito. La seconda parte dell'ultima opera di Von Trier, mio nemico giurato inspiegabilmente poco incisivo e dunque poco bottigliato in questo caso, è senza dubbio meno riuscita, più noiosa e meno provocatoria della prima, ma per chi ha resistito con il Volume 1, o per gli scellerati che l'hanno addirittura amato, sarebbe assurdo rinunciare a questo secondo capitolo. Ovviamente, a vostro rischio.

"Questo è ciò che si ottiene quando si critica un film di von Trier, caro Ford!"

Cannibal Kid dice: Dopo la prima stupenda, ironica, divertente parte, il Dio del cinema Lars von Trier ci regala il secondo volume dell’avventura di Joe la ninfomane. Si astengano i puritani bacchettoni moralisti come MrFord.



















In nomine Satan
Ford dice: solo in Italia si riesce a proporre certa roba. Fossimo negli States, probabilmente, un titolo come questo - ispirato alle vicende delle Bestie di Satana - porterebbe la firma di un Fincher, quantomeno. Qui, invece, preferiamo puntare sulle produzioni artigianali. Molto artigianali, anzi. Fa già paura senza pensare al soggetto.
Cannibal dice: Per chi come il mio blogger rivale non riesce a comprendere la grandezza del cinema d’Autore di Lars von Trier, ecco qualcosa più alla sua portata. Un filmetto italiano finto trasgressivo perfetto per le bestie. Di Satana? No, per le bestie come Ford uahahah!

"La causa per plagio spudorato di Lynch chi la paga? Satana, ci pensi tu?"

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Ford dice: proposta potenzialmente radical chic che mi salto - almeno per il momento - volentieri. Se il Cucciolo dovesse bocciarlo, allora potrebbe miracolosamente riapparire sugli schermi del Saloon.
Cannibal dice: Ma questo che è? L’atteso film biografico sul centenario MrFord? Mi sa proprio di sì.
Oltre che di vecchio, questa pellicola tratta da un best-seller che in Svezia ha avuto un successo clamoroso, mi puzza un po’ di robetta buonista. Però non escludo che potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa, visto che negli ultimi tempi il cinema del Nord Europa mi sta regalando della belle soddisfazioni.

Mr. Ford a Pasquetta

La sedia della felicità
Ford dice: Mazzacurati non è certo il peggio che il Cinema italiano possa propinarci, ma di sicuro, in una settimana a dir poco smorta, non spinge il sottoscritto a correre in sala in modo da essere il primo a recensire la sua nuova fatica. Rimando. E al massimo mi diletto a togliere la sedia da sotto il culetto moscio del mio rivale.
Cannibal dice: Si preannuncia come la solita commedia italiana finta-indie. Nel variegato cast, oltre agli habitué di questo genere Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese e Giuseppe Battiston, troviamo pure Katia Ricciarelli e Raul Cremona, giusto per provare a riabilitare dei personaggi trash. Non so, tra un po’ vogliamo riabilitare persino MrFord?
Mi spiace per il povero Carlo Mazzacurati, regista recentemente scomparso, ma non andrò in sala a sedermi su questa sedia della felicità.

"Aiuto! Vogliono portarmi a una cinerassegna di film di Stallone
con commento di Ford a ogni singola scena."

martedì 8 aprile 2014

NYMPHOMANIAC – VOLUME 1, UNA VULVATA PAZZESCA




Nymphomanic – Volume 1
(Danimarca, Germania, Francia, Belgio, UK 2013)
Titolo originale: Nymphomaniac: Vol. I
Regia: Lars von Trier
Sceneggiatura: Lars von Trier
Cast: Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Sophie Kennedy Clark, Shia LaBeouf, Christian Slater, Connie Nielsen, Uma Thurman, Felicity Gilbert, Hugo Speer, Ananya Berg
Genere: pop porno
Se ti piace guarda anche: Shame, Kill Bill, Melancholia

Il mondo gira intorno a un’unica cosa. E anche il cinema. Prendete i film di David Lynch, Quentin Tarantino, Woody Allen, Roman Polanski, giusto per dirne alcuni. Girano tutti quasi sempre intorno a quella cosa. Se non ci fosse, penso che manco farebbero film. Di cosa parla la prima scena del debutto di Tarantino, Le iene? Qual è l’ultima frase dell’ultimo di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut? E un film impegnato come il Faust di Aleksandr Sokurov, su cosa ruota?
Cosa dire poi del rock, delle rock band? Pure quelle, tutte nate per un motivo solo.
E poi voi, quando siete nati, da dove siete usciti?


Non scandalizziamoci allora e non facciamo tanto i moralisti se su quella cosa Lars Von Trier, il solo e unico führer del cinema mondiale, ha voluto incentrare la sua doppia mastodontica ultima pellicola, Nymphomaniac. Yes he can.
E non scandalizziamoci nemmeno se Pensieri Cannibali a un film tanto importante ha dedicato una nuova recensione, dopo quella orgasmica di ieri.

Quando ho iniziato l’avventura Nymphomaniac ho pensato: “Se questo film non è una figata pazzesca giuro che mi taglio le palle.” Per i primissimi minuti ho temuto il peggio, per le mie palle. Lars von Trier, da buon bastardo qual è, gioca a infastidire lo spettatore, con un’apertura lenta, quieta, buia e poi, quando meno te lo aspetti, all’improvviso ti spara i Rammstein a tutto volume. Roba che qualche debole di cuore ci potrebbe anche lasciare le penne. Lars von Trier entra poi in una modalità narrativa lineare, schematica, oserei dire quasi semplice. Come in molte grandi storie tradizionali, c’è un narratore, Charlotte Gainsbourg, e c’è un ascoltatore, Stellan Skarsgård. È come se fosse una fiaba, solo con contenuti vietati ai minori. Una porno fiaba.


Von Trier fa tanto il ribelle, il trasgressivo, ma alla fine pure lui ha bisogno di disciplina. Ancora una volta, si affida quindi a una struttura molto letteraria con una suddivisione in capitoli, come già successo in altri suoi film, da Le onde del destino ad Antichrist, passando per Dogville. La pellicola è inoltre divisa in due parti, come La vita di adele, un lavoro che in quanto a sesso esplicito non ha nulla da invidiargli, e come Kill Bill. Nymphomaniac è il Kill Bill del sesso. Pure qui abbiamo capitoli girati con stili differenti, uno ad esempio è in bianco e nero, e anche qui viene affrontato il discorso dell’iniziazione all’azione, sebbene virata in termini sessuali, con la protagonista che come maestro di vita ha B al posto di Pai Mei, e ha un rapporto di amoreodio nei confronti di un uomo, qui Jerome, laddove là era Bill. E poi pure qui abbiamo la sposa Uma Thurman.
Uma Thurman che tra l’altro compare nel terzo capitolo che compone la pellicola, “Signora H.”, quello più grottesco e ilare. Perché sì, in questo film si ride, anche. Lars von Trier aveva dato prova di essere un commediografo, un buon commediografo con un senso dell’umorismo tutto particolare, già con Il grande capo e pure in questo Vulvume 1 di Nymphomaniac emerge spesso il suo sguardo ironico e beffardo. Può non sembrare, ma Lars von Trier è un simpaticone, in fondo in fondo.


Spesso Lars von Trier è stato accusato di misoginia. Solo perché le donne nei suoi film subiscono torture, punizioni divine, atrocità e umiliazioni assortite? Può darsi. Eppure Melancholia, ad andare a guardarlo bene, presentava una visione piuttosto femminista del mondo. Qui, ancora una volta, Lars il presunto misogino ha voluto raccontare la storia di una donna. La protagonista di Nymphomaniac è Joe la ninfomane, interpretata da giovane dalla promettentissima esordiente Stacy Martin, e da “vecchia” da Charlotte Gainsbourg, arrivata ormai alla terza pellicola vontrieriana, Santa Donna che riesce a sopportarlo. Che allora il burbero regista non sia più così burbero come si diceva in passato, quello capace di traumatizzare la povera Bjork che dopo Dancer in the Dark non ha mai più girato un film?
Nonostante la presenza di una protagonista femminile, in Nymphomaniac possiamo trovare molto di von Trier. Il danese ha messo qui dentro tutta la sua visione della figa vita, delle donne, dei rapporti tra uomini e donne, certo, ma non solo. Lars attraverso quest'opera si è tolto parecchi sassolini dalle scarpe e ha risposto velatamente alle accuse di antisemitismo piovutegli addosso a Cannes attraverso una frase affidata al protagonista maschile, un uomo ebreo interpretato da Stellan Skarsgård: “Siamo sempre stati antisionisti, che non è la stessa cosa dell'essere antisemita.”


In un altro momento del film, von Trier lascia invece spazio al suo rapporto con Dogma 95, il movimento cinematografico da lui stesso fondato insieme a Thomas Vinterberg e che prevedeva alcune regole per le riprese delle pellicole (niente luci, scenografie, colonna sonora, etc.). Regole così radicali che persino gli stessi creatori del manifesto le hanno ben presto abbandonate. La stessa cosa capita nel film con Joe e B (l’altra attrice rivelazione Sophie Kennedy Clark, novella Kirsten Dunst) che fondano un club per ninfomani, la Piccola Congrega, seguendo il motto “Mea vulva mea maxima vulva”. Tra le regole di questo Fight Club del sesso, non si può farlo con lo stesso partner più di una volta e non ci si può innamorare. Non ci si deve innamorare.
“Contro cosa vi ribellavate?” chiede Stellan Skarsgård.
“L’amore,” risponde Charlotte Gainsbourg.
Con una regola tanto rigida, presto il club inevitabilmente si sfalderà, così com’è successo nella realtà al Dogma 95.


Con Nymphomaniac, Lars von Trier svela inoltre finalmente la sua vera ambizione: quella di diventare il nuovo Tinto Brass. Altroché Cinema d’autore. Lui vuole fare Porno d’Autore. In questo film il regista danese è più diretto che mai. Non si rivolge a un pubblico d’elite. In Nymphomaniac ci sono varie scene di sesso esplicito, eppure Lars non lambisce i territori dell’hardcore, né dall’altra parte tende a una visione pop porno patinata e glamour alla Playboy o alla Brazzers. Utilizza sempre il suo stile nudo e crudo ma, nonostante la tematica affrontata, non esagera nemmeno come ci si sarebbe potuti immaginare, sarà perché la versione arrivata nei cinema italiani è censurata e non è il director’s cut del regista. L’unico momento in cui si è forse fatto prendere un po’ la mano è la galleria di cazzi, un momento di quelli in cui von Trier si ricorda di essere un gran bastardo ed è come se dicesse: “Vi aspettavate un film pieno di fica? E io invece vi regalo una bella e variegata rassegna di bigoli!”.


Per quanto lontano dall'essere patinato, Lars von Trier ci ha regalato il suo film più "commerciale". Oltre alla scelta di fare un film sul sesso e il sesso si sa vende sempre, il regista è qui molto diretto ed esplicito anche nel modo di affrontare l’argomento, evita di essere criptico come in passato e utilizza passaggi che non lasciano grosso spazio all’immaginazione, oltre a momenti quasi didascalici in cui ricorre a delle metafore che possono essere comprese da tutti, non solo dal pubblico snob dei festival cinematografici. La caccia di una preda sessuale viene così paragonata alla pesca, nel primo capitolo dell’opera, "Il pescatore provetto", in cui v’è inoltre un uso fighissimo di “Born to Be Wild” degli Steppenwolf, brano celeberrimo e già strausato dal cinema – qualcuno ha detto Easy Rider? – ma che nelle mani del danese trova una nuova vita. Così come il “Waltz no. 2” di Dmitri Shostakovich, già sapientemente utilizzato da Stanley Kubrick in Eyes Wide Shut, ritorna in Nymphomaniac come tema ricorrente e fa sempre la sua porca figura, senza che appaia abusato.


In un paio di altri capitoli, von Trier cerca inoltre di convincerci che un cuore ce l’ha persino lui. Forse. Nel secondo capitolo “Jerome” si dà spazio a quello che pare essere il grande amore nella vita di Joe la ninfomane e che ha le sembianze di un Shia LaBeouf finalmente convincente e lontano anni luce dalle hollywoodianate alla Transformers per cui è diventato celebre. Ma di questo suo lato B, di questo suo lato indie l’attore ci aveva già dato dimostrazione con il video di “Fjögur” dei Sigur Rós.
Nel quarto capitolo, “Delirium”, viene invece fuori il toccante rapporto di Joe con il padre, un Christian Slater ancora più sorprendente e inedito di Shia LaBeouf, con alcuni momenti che lambiscono i territori del melodrammatico. Per questa parte, la più emotivamente forte del lavoro, Lars von Trier ha scelto il bianco e nero, come se lo considerasse il capitolo più hardcore, e per mitigare le emozioni ha deciso di epurare l'immagine dai colori, quasi per nascondere la vergogna di essere diventato troppo sentimentale.


Amm-sesso e non con-sesso che questo Nymphomaniac sia un film sul sesso, stiamo quindi parlando del film sul sesso definitivo?
In pratica sì, però non tutto convince fino in fondo. Dopo 4 primi capitoli impeccabili, come collegamento al Volume 2 della sua opera Lars von Trier ci presenta un quinto capitolo, “The Little Organ School”, abbozzato e con una metafora musicale giocata sulla polifonia di Bach leggermente telefonata. Nymphomanic parte quindi come una scopata epica e si conclude con un coito interrotto. Una scelta credo voluta da parte di quel bastardone di Lars von Trier, in modo da lasciare ancora con il desiderio acceso, per un secondo volume che promette di essere un’altra esperienza da non perdere, in grado di regalarci una visione più completa dell'insieme. Già nel primo volume comunque c’è di che godere, godere parecchio, anche se devo ammettere che a inizio visione mi sbagliavo. Nymphomaniac non è una figata pazzesca, come immaginavo. Nymphomaniac è una vulvata pazzesca.
(voto 9,5/10)

lunedì 7 aprile 2014

NYMPHOMANIAC, IL CINEORGASMO




Aah.

Sì, così.

Aaah.

Bravo Lars.

Aaaaah.

Sììì.

Sììì, o cazzo, sì.

Continua… dai dai, più veloce adesso, dai dai, più veloce.
Forza!

No, hey, ora rallenta, stallone non Sylvester.
Più piano.
Un po’ più piano…
Ancora un po’ di più…
P i ù  p i a n o
P     i      ù         p      i      a      n      o
Più...
Oh sì, è così che mi piace.


Embè, perché mi guardi male?


Oookay, me ne sto un po’ senza dire niente, che quelli che parlano mentre lo fanno ammazzano tutta l’atmosfera.





Aaah…

Almeno aaah posso dirlo?
Mi è consentito dire almeno questo?

Aaaaah

Aaaaaaaaaah

AAAAAAAAAAAH

AAAAAAAAAAAH

CAZZO AAAAH O CAZZO AAAAAAAAH

Ci sono, ci sono, ci sono ci sono ci sono sono sono sono sono ooooooooo

OMIODDIO SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII’


Sì, Lars sì. Così si fa.
Che scopata, Lars, che scopata!
Bravo, Lars. Non dare retta a chi ti critica. Sono solo invidiosi del tuo enorme...
talento.

E adesso, che ci fai ancora nel mio letto?
Che altro vuoi?
Le coccole?
Sul serio?
Rivestiti, che la visione del tuo culo flaccido ora che gli effetti dell’alcol stanno svanendo non mi sembra più tanto allettante. E poi la parte del romantico non fa per te. Ci rivediamo tra qualche settimana, per il Volume 2… volevo dire per un’altra scopat… volevo dire per un altro appuntamento galante.
Che altro c’è, adesso?

Ah già, scusami. I soldi per il taxi li trovi sul comodino.
Ora levati dalle palle, Lars, e lasciami fumare una sigaretta post orgasmica in santa pace!


Nymphomanic – Volume 1
(Danimarca, Germania, Francia, Belgio, UK 2013)
Titolo originale: Nymphomaniac: Vol. I
Regia: Lars von Trier
Sceneggiatura: Lars von Trier
Cast: Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Sophie Kennedy Clark, Shia LaBeouf, Christian Slater, Connie Nielsen, Uma Thurman, Felicity Gilbert, Hugo Speer, Ananya Berg
Genere: pop porno
Se ti piace guarda anche: Shame, Kill Bill, Melancholia
(voto 9,5/10)

giovedì 3 aprile 2014

CINEMANIAC




Il ritorno di Lars von Trier + una saga teen fantasy venduta come il nuovo Hunger Games?
Questa sì che si preannuncia come una settimana cannibale, nei cinema italiani.
Dopo un lungo periodo di uscite decisamente fordiane, quindi del tutto evitabili, le nostre sale tornano allora finalmente a rianimarsi, con un paio di pellicole dall'ottimo potenziale. Ma vediamo più nel dettaglio tutte le uscite di questo nympho-weekend.

"Godo al solo pensiero della recensione cannibale."

"Godo al solo pensiero di Ford."
Nymphomaniac di Lars von Trier
Il consiglio di Cannibal: io sono un Larsmaniac, Ford è solo un maniac
Nymphomaniac è uno dei film evento dell’anno. Perché?
Perché è il nuovo lavoro di Lars von Trier? Perché è una pellicola doppia? Perché è un film sul sesso che farà discutere parecchio?
Per tutti questi motivi, certo, ma soprattutto perché è la pellicola destinata a far riesplodere, più feroce che
mai, la rivalità tra me e Ford. Una rivalità sopita negli ultimi tempi. Ce la farà a dividerci nuovamente?
Per seguire l’evento non è necessario essere iscritti a Facebook, basta guardare il doppio film e rimanere sintonizzati sui nostri blog. A Nymphomaniac Pensieri Cannibali dedicherà ben 3 post, ma non ne escludo un quarto soltanto per ribattere a tutte le strunzate che saranno probabilmente scritte su di esso da WhiteRussian.
Il consiglio di Ford: Cannibal è delicato come una ninfa, mentre Von Trier è senza dubbio un maniac.
Nymphomaniac è uno dei film evento dell'anno. Senza ombra di dubbio.
E lo attendo, probabilmente, con la stessa esaltazione del mio rivale.
Questo perché, probabilmente, con l'ultimo doppio lavoro di Von Trier la rivalità messa a tacere in questi mesi dal Wolf, Her, True detective e Snowpiercer - solo per citarne alcuni - troverà di nuovo una sua prepotente voce, e tutti voi potrete gioire mentre torneremo a scannarci selvaggiamente.
Senza contare che non vedo l'ora di massacrare quello che si prospetta come un gran, bel cumulo di merda.

"Piango al solo pensiero della recensione fordiana."

"Vieni qua, ninfomane porcellona!"
"Ehm, mi sa che hai sbagliato pellicola. Io sono ancora vergine."
"Sì, va beh, siamo proprio in un film di fantascienza..."
Divergent di Neil Burger
Il consiglio di Cannibal: scommetto che il parere mio e quello di Ford saranno divergenti
Divergent è il nuovo Hunger Games?
Speriamo di sì, anche perché così, oltre a Nymphomaniac, questa settimana ci potremmo ritrovare con un altro film in grado di dividere alla grande la mia opinione da quella di Ford. Finalmente!
Divergent ha tutte le carte in regola per essere una roba teen fantasy di buon livello, negli USA questa nuova saga è già partita con ottimi incassi, la colonna sonora electro hip-hop è decisamente cool e il cast capitanato dalla promettente Shailene Woodley ma in cui si segnala pure la veterana Kate Winslet è di buon livello. Gli ingredienti per una cannibalata clamorosa in arrivo sembrano quindi esserci tutti, alla faccia di Ford. Però certo, lo si può capire: lui che va ad Amici di Maria de Filippi è troppo grande per queste robe teen uahahah!
Il consiglio di Ford: divergent, ovvero il ritorno dell'antica rivalità tra Ford e Cannibal.
Questa settimana ci sarebbero da fare salti di gioia.
Non tanto per i film proposti, che probabilmente regaleranno alcuni dei momenti peggiori per il sottoscritto di questa prima parte dell'anno, quanto per la quasi certa divergenza d'opinioni che investirà me e Peppa Kid non solo per quanto riguarda Von Trier, ma anche per l'ennesima robetta teen che dopo Hunger games, Shadowhunters e Cucciolo eroico alla riscossa probabilmente metterà alla prova la mia pazienza.
Meglio così. Almeno non dovrò essere più d'accordo con il mio acerrimo nemico.

"Vestita così sono proprio sexy. Strano che Lars non mi abbia chiamata..."
Ti ricordi di me? di Rolando Ravello
Il consiglio di Cannibal: no, non mi ricordo di te
Un altro film con Ambra Angiolini?
Ma basta! In Italia c’è davvero gente convinta che sia una brava attrice?
Mi correggo: c’è davvero gente convinta che sia un’attrice?
Al massimo può ambire al ruolo di parodia di un’attrice seria, un po’ come io sono la parodia di un blogger cinematografico serioso alla MrFord.
Il consiglio di Ford: spero di non avere motivo per ricordarmene.
Ancora Ambra? Sul serio?
A questo punto ci manca solo di ritrovarla nel secondo capitolo di Nymphomaniac per girare il coltello nella piaga!

"Quel Ford è proprio un pazzo. Se non gli era piaciuto il nostro film bastava dirlo.
Non era il caso di fare un attentato terroristico."
Nottetempo di Francesco Prisco
Il consiglio di Cannibal: potrei vederlo, ma giusto durante una notte insonne
Problemi di insonnia?
WhiteRussian e i suoi soporiferi consigli cinematografici non vi bastano più?
In vostro soccorso arriva il prezioso cinema italiano, capace di sfornare pellicole utili sempre utili. Almeno per chi vuole farsi una bella dormita. Tra le uscite nostrane della settimana, questo notturno Nottetempo comunque non sembra nemmeno tanto malvagio e poi è un’occasione per rivedere la promettente Nina Torresi, attrice rivelazione de La bellezza del somaro. Nonostante la sua presenza, non posso però escludere che il film sia a rischio sbadiglio.
Il consiglio di Ford: nottetempo, ormai, preferisco dormire. Il Fordino si alza presto.
Come se non bastasse Maniac Von Trier condito da robette teen, ecco che il Cinema italiano, dopo Ambra, piazza un grosso calibro da sonno profondo, che non credo proprio mi disturberò a guardare, considerati i recuperi ed il tempo da dedicare all'amichetto danese del Cucciolo.

"Processano Ford per crimini contro il cinema?"
"Era ora!"
Il pretore di Giulio Base
Il consiglio di Cannibal: Ford, il pretone
Per quanto possa provare simpatia per Francesco “dai dai dai” Pannofino, per un film del genere difficilmente potrei provare simpatia. Già dal trailer sembra una commedia fatta con l’unico scopo di non far ridere. Come le battute di Ford. L’unica che mi ha fatto ridere è quando ha detto che partecipava ad Amici di Maria de Filippi.
Ah, quella non era battuta?
Il consiglio di Ford: Cannibal, il pirlone.
Non c'è due senza tre, per la settima arte nostrana. E non c'è due senza tre neanche per me. Nonostante il simpatico Pannofino, non perderò neanche tempo a parlare troppo male di un film che non mi sognerò neppure di far guardare al mio acerrimo e ritrovato nemico.

"Ma l'avete visto Ford ad Amici di Maria de Filippi?
E' stata la cosa più divertente di sempre!"
Father and Son di Hirokazu Koreeda
Il consiglio di Cannibal: attenti che sta per arrivare Ford and Son, il primo blog scritto dal Fordino
È da un po’ che su Pensieri Cannibali non si parla di cinema giapponese, ma tranquilli perché nei prossimi giorni vi segnalerò un nippo-movie come si deve, a cui a breve si potrebbe aggiungere magari pure questo Father and Son. Sperando sia un drammone intimista di quelli belli, e non una roba stracciapalle di quelle che piacciono tanto a MrJamesLacrimaFacileFord.
Il consiglio di Ford: Cannibal and Ford, di nuovo nemici.
Il Cinema giapponese, nel corso degli anni, è stato uno tra i più amati dal sottoscritto, dai tempi di Kurosawa fino a Kitano, senza dimenticare l'animazione. Onestamente nutro qualche dubbio a proposito di questo Father and son, che comunque potrebbe rivelarsi come la rivelazione d'autore della settimana.
La certezza, invece, è che ci sarà da ridere confrontando le recensioni di White Russian e Pensieri cannibali di Nymphomaniac.

mercoledì 1 gennaio 2014

ANTICIPATION 2014



Com’è ormai tradizione consolidata qui su Pensieri Cannibali, il primo dell’anno è personalmente dedicato allo sbocc… volevo dire all’hangover. Ma soprattutto, è l’occasione per vedere uno scorcio di quello che ci attende in questo 2014 appena iniziato. Tra cinema, musica e serie tv, ecco quello che aspetto di più nei prossimi mesi. Anche se quello di prevedere cosa arriverà nel mondo dell'intrattenimento è diventato un mestiere duro più di quello del meteorologo, soprattutto in ambito musicale dove ormai i dischi vengono lanciati da un giorno all’altro senza preavviso.
Cerchiamo comunque di fare il nostro dovere e provarci. L’attesa per quanto mi riguarda è a mille soprattutto per queste seguenti cose…

20. Dom Hemingway
Pellicola con Jude Law che promette bene soprattutto dopo aver visto Emilia Clarke, la Daenerys di Game of Thrones, cantare la splendida “Fisherman’s Blues” dei Waterboys in questa clip.

19. Only Lovers Left Alive
Jim Jarmush è sempre una grande incognita, capace di capolavorissimi come di film da sbadiglio. Nella sua nuova pellicola si trova poi alle prese con l'abusatissima tematica vampiresca. Film rischioso, ma chissà che non riesca a stupire. Nel bene come nel male.

18. A proposito di Davis
A proposito dei fratelli Coen, mai stato un loro fan, ma questo nuovo film musicale con un gran cast (Oscar Isaac, Carey Mulligan e Justin Timberlake) mi incuriosisce abbastanza.

17. The Wind Rises
Il nuovo nonché ultimissimo (nel senso che non ne girerà più) film di Hayao Miyazaki. Considerati i tempi di distribuzione dei prodotti dello Studio Ghibli dalle nostre parti, arriverà in Italia prima del 2020?

16. 12 anni schiavo
In Italia dobbiamo sempre farci riconoscere. In negativo. La distribuzione italiana ha infatti promosso questa pellicola con dei poster che si concentrano sul faccione dei personaggi secondari bianchi del film come Michael Fassbender e Brad Pitt (io quest’ultimo manco sapevo fosse presente), anziché sul protagonista di colore Chiwetel Ejiofor. Scatenando subito un mare di critiche da tutto il mondo. Davvero un bel modo per promuovere una pellicola sulla schiavitù e sul razzismo.
A parte questa porcata italiana e oltre al tema importante, la regia è di Steve McQueen, quello di Shame, e quindi l’attesa è alta.


15. The Sacrament
Ti West è il mio regista horror preferito. Dopo gli eccellenti The House of the Devil e The Innkeepers, è chiamato alla conferma con The Sacrament, già passato dalle parti di Venezia. Paura. Sia per i brividi che potrebbe regalare, sia perché la delusione è sempre in agguato.

14. Under the Skin
Scarlett Johansson in versione aliena nuda.
Devo aggiungere altro?

13. Noah
Il trailer non è che sia proprio dei migliori. Anzi. Sembra la presentazione di un film girato da Roland Emmerich in collaborazione con Mel Gibson, non il nuovo del grande Darren Aronofsky. Delusione dietro l’angolo, oppure il film saprà sorprendere?



12. Knight of Cups
Nuovo film per Terrence Malick, dopo The Tree of Life diventato clamorosamente prolifico. Knight of Cups con Christian Bale e Natalie Portman è però stato annunciato già da un po’ e non è ancora arrivato. Il 2014 sarà l’anno buono?

11. Les Revenants (seconda stagione)
Tante serie ritorneranno nei prossimi mesi. Quella che attendo con maggiore curiosità è la mia serie numero 1 del 2013, Les Revenants, una serie che parla proprio di ritorni, o meglio di gente tornata dal mondo dei morti. Ce la farà a confermarsi ai livelli della prima sorprendente stagione?
Tra le altre serie già note che riprenderanno a inizio anno e che attendo di più ci sono poi anche Banshee, The Americans, Girls e Vikings, ma qui c’è un elenco più completo delle serie di ritorno nel corso dell’annata.

10. Lana Del Rey
Come detto nella intro, in campo musicale è ormai sempre più un’incognita prevedere chi uscirà con un nuovo disco e quando. La nuova moda, lanciata da Beyoncé e seguita ora persino dal vecchio Bruce Springsteen, è infatti quella di lanciare il disco così, all’improvviso. Tra gli artisti che dovrebbero, il condizionale è più che mai d’obbligo, sfornare nuovi album nel corso del 2014 ci sono comunque il comeback di Beck, l'inarrestabile Kanye West, Bat for Lashes, U2, Frank Ocean, Pharrell, Katy B, Broken Bells, The Horrors, Best Coast, Belle and Sebastian, Lily Allen, Neneh Cherry, Twin Shadow, Pains of Being Pure at Heart, Warpaint, St. Vincent, Charli XCX, Grimes, Tv on the Radio, Joanna Newsom, magari Damon Albarn di Blur e Gorillaz in versione solista e molti altri. Tra i tanti, quello che forse attendo con maggiore curiosità è il nuovo di Lana Del Rey, intitolato "Ultraviolence". Saprà confermare quanto di buono dimostrato con "Born to Die" o è una stella destinata a bruciare in fretta?

9. True Detective
Nuova serie HBO con Woody Harrelson e Matthew McConaughey. Se non sarà un capolavoro televisivo, ci sarà da restare delusi.
Per dare un’occhiata alle altre novità seriali che dovrebbero arrivare durante il 2014, potete cliccare qui.

8. Dallas Buyers Club
E a proposito dell'impegnatissimo Matthew McConaughey, ormai sta diventando una garanzia di qualità. E il 2013 potrebbe essere il suo anno ancor più delle già eccellenti due ultime annate, grazie a True Detective, Interstellar e questo indie-movie molto promettente interpretato con un Jared Leto pare bravissimo.

7. Interstellar
Il nuovo filmone di Christopher Nolan con Matthew McConaughey (ancora lui) arriverà soltanto a fine 2014, quindi ci sarà ancora parecchio da pazientare. La curiosità c’è, ma il primo teaser trailer pieno di retorica spielberghiana non mi lascia sperare per il meglio. Spero sia solo un teaser depistante…
Mal che vada, nel ricco cast della pellicola c'è pur sempre Jessica Chastain!



6. Jennifer Lawrence
Jennifer Lawrence ormai fa genere cinematografico a parte. American Hustle è appena arrivato nelle sale italiane, ma nel corso del 2014 ci saranno per lei anche due sequel/blockbusteroni: X-Men – Giorni di un futuro passato e soprattutto Hunger Games: il canto della rivolta – Parte 1. E poi ha girato ancora una volta con Bradley Cooper pure il drammone Serena, ambientato nell’epoca della Grande Depressione. Ma con lei presente, scommetto sarà tutto tranne che deprimente.

5. 24
La serie terroristica (o è più politically correct dire antiterroristica?) con protagonista Jack Bauer/Kiefer Sutherland era finita. Ma nel maggio 2014 ricomincia, con un'inaspettata nona stagione. In genere non sono troppo favorevole nei confronti di questo tipo di comeback, però sarà una figata, almeno spero, rivedere di nuovo Bauer in azione!

4. The Grand Budapest Hotel
Il nuovo film di Wes Anderson. Il mondo hipster è già in fibrillazione.



3. The Wolf of Wall Street
Martin Scorsese.
Leonardo DiCaprio.
La storia di un broker al cui confronto Gordon Gekko e Patrick Bateman potrebbero apparire come agnellini.
Auuu!



2. Nymphomaniac
Lars Von Trier alle prese con il sesso in un film fiume che potrebbe durare ore e ore, forse giorni. Cosa ci dobbiamo aspettare? Di tutto e di più. Di certo, si preannuncia come la pellicola più controversa e che più dividerà pubblico, critica, blogger e forse persino le massaie nel corso dell’anno. Sento già le urla di chi griderà al Capolavoro (probabilmente io) e chi griderà alla Vergogna (probabilmente il mio blogger rivale MrJamesFord).
1. Her
Il nuovo di Spike Jonze pare sia bellissimissimissimo e c’ha un cast pazzeschissimissimissimo che comprende Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Olivia Wilde, Amy Adams e la vocissimissimissima di Scarlett Johansson. Il regista americano finora ha fatto cose strabilianti con videoclip e cortometraggi, mentre di film ne ha girati di notevoli, eccome, ma non ancora un capolavorissimissimissimo assoluto. E ho l’impressione, o almeno la speranza, che potrebbe esserlo questo Her.




venerdì 22 novembre 2013

LARS E UNA NINFOMANE TUTTA SUA


Dopo le varie video anticipazioni e i poster orgasmici dedicati all’intero cast, ecco il primo orgasmico trailer ufficiale di Nymphomaniac, il nuovo orgasmico film di Lars Von Trier.
Così si fa, capito Darren Aronofsky?

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