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lunedì 19 agosto 2019

Thriller Night, due film da denunciare e uno da stalkerare: Welcome Home, Secret Obsession e Ma





Welcome Home
Regia: George Ratliff
Cast: Aaron Paul, Emily Ratajkowski, Riccardo Scamarcio, Katy Louise Saunders, Alice Bellagamba, Francesco Acquaroli


Uno dei miei guilty pleasure sommi è lo stalker thriller. Quando c'è un film di questo genere, mi trasformo io stesso in uno stalker e DEVO guardarlo. Da vicino. Welcome Home è uno stalker thriller e se a ciò aggiungiamo che la protagonista femminile è Emily Ratajkowski, potete già capire che la visione era quantomeno d'obbligo.

lunedì 19 febbraio 2018

La forma dell'acqua, della poesia e di quell'altra c❤sa





La forma dell'acqua – The Shape of Water
Regia: Guillermo del Toro
Cast: Sally Hawkins, Doug Jones, Michael Shannon, Richard Jenkins, Octavia Spencer, Michael Stuhlbarg



martedì 14 novembre 2017

Gifted – Il dono di dare i numeri





Gifted – Il dono del talento
Regia: Marc Webb
Cast: Chris Evans, Mckenna Grace, Jenny Slate, Lindsay Duncan, Octavia Spencer, Elizabeth Marvel


Oggi diamo i numeri!
Come???
Vi chiedete dove sta la novità rispetto al solito?
Sta nel fatto che oggi diamo letteralmente i numeri. E i più scaramantici tra voi possono anche giocarseli al Lotto e, in caso di vincita, devolvere una parte, diciamo un 5% (giusto per iniziare a dare i numeri), in beneficenza a Pensieri Cannibali.

mercoledì 15 marzo 2017

Il diritto di contare. Letteralmente






Il diritto di contare
Regia: Theodore Melfi
Cast: Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monáe, Kirsten Dunst, Kevin Costner, Aldis Hodge, Jim Parsons, Mahershala Ali, Glen Powell

lunedì 13 luglio 2015

Pollice insù per Insurgent





The Divergent Series - Insurgent
(USA 2015)
Titolo originale: Insurgent
Regia: Robert Schwentke
Sceneggiatura: Brian Duffield, Akiva Goldsman, Mark Bomback
Tratto dal romanzo: Insurgent di Veronica Roth
Cast: Shailene Woodley, Theo James, Kate Winslet, Ansel Elgort, Miles Teller, Naomi Watts, Jai Courtney, Mekhi Phifer, Octavia Spencer, Zoe Kravitz, Ashley Judd, Tony Goldwyn, Maggie Q, Jonny Weston, Suki Waterhouse, Daniel Dae Kim, Keiynan Lonsdale
Genere: bimbominkioso ma non troppo
Se ti piace guarda anche: Divergent, Hunger Games

Dunque, allora, dove eravamo rimasti?
Nel primo capitolo della saga di Divergent, c'era Shailene Woodley che mi pare fosse malata di cancro. Alla fine, mi sembra, moriva. O forse era solo il suo fidanzato, pardon trombamico a lasciarci le penne?
Non ricordo bene. L'unica cosa che so per certo è che era tutta colpa delle stelle, ma mi sa che ho sbagliato film.

lunedì 9 marzo 2015

GET ON UP - LA STORIA TRANQI FUNKY DI JAMES BROWN





Get on Up - La storia di James Brown
(USA, UK 2014)
Regia: Tate Taylor
Sceneggiatura: Jez Butterworth, John-Henry Butterworth
Cast: Chadwick Boseman, Nelsan Ellis, Viola Davis, Lennie James, Dan Aykroyd, Fred Melamed, Craig Robinson, Octavia Spencer, Jill Scott, Aloe Blacc, Allison Janney, Tika Sumpter
Genere: funky
Se ti piace guarda anche: Ray, Cadillac Records, The Blind Side, Jersey Boys

C'è un sacco di gente che odia i biopic. Soprattutto in questo periodo in cui un buon 50% delle pellicole nelle sale e il 99% dei film nominati agli Oscar sono tratti da storie vere o quasi. Per quanto il genere si stia effettivamente inflazionando e per quanto ciò dimostri come a Hollywood e dintorni le idee originali siano sempre più una rarità e quindi è meglio prendere ispirazione dalla realtà, io non posso fare a meno di guardarli. Mi farei un film biografico in vena al giorno. Per me quella con il biopic è una delle sfide più impegnative con cui possa confrontarsi un regista. Mettere la vita di un uomo dentro un film. Vi sembra un'impresa semplice?
Grande il rischio, grande la ricompensa. Così come può essere grande la caduta.

Una pellicola biografica non è una sfida tosta soltanto per registi e sceneggiatori, ma pure per chi si trova a doverle giudicare. Nel giudizio rientra sì la qualità cinematografica, però non si può prescindere nemmeno da un confronto con l'uomo/la donna protagonista. Quando c'è di mezzo un biopic, è difficile capire quali siano i reali meriti artistici da attribuire al film e quali siano invece quelli del personaggio raccontato. Tutto questo per dire che le pellicole biografiche, ancora più di altri generi cinematografici, rappresentano sempre un'esperienza particolarmente soggettiva.

mercoledì 26 marzo 2014

SNOWPIRLA




Snowpiercer
(Corea del Sud, USA, Francia, Repubblica Ceca 2013)
Regia: Bong Joon-ho
Sceneggiatura: Bong Joon-ho, Kelly Masterson
Ispirato alla serie a fumetti: La Transperceneige di Jacques Lob, Benjamin Legrand e Jean-Marc Rochette
Cast: Chris Evans, Jamie Bell, John Hurt, Tilda Swinton, Song Kang-ho, Ko Ah-sung, Octavia Spencer, Ewen Bremner, Alison Pill, Luke Pasqualino, Tómas Lemarquis, Steve Park, Ed Harris
Genere: arca di Noè 2.0
Se ti piace guarda anche: 2013 – La fortezza, Atto di forza, Brazil

Snowpiercer è il nuovo Blade Runner?
Il nuovo Matrix?
Il nuovo Brazil?
Il nuovo Strange Days?

A essere ancora generosi, a me Snowpiercer è sembrato piuttosto il nuovo 2013 – La fortezza, film dei primi anni ’90 con Christopher Lambert impegnato a lottare contro un sistema oppressivo. O anche una pellicola un po’ alla Paul Verhoeven, tra Atto di forza e Starship Troopers. Ma il nuovo Blade Runner?
ARE YOU FUCKING SERIOUS?

Certo che quelli del marketing sanno come vendere un film, dobbiamo ammetterlo. Quella che l’astuta strategia promozionale ha cercato di spacciare come la migliore pellicola di fantascienza degli ultimi 100 miliardi di anni, o qualcosa del genere, altro non è che l’ennesima banalità sci-fi degli ultimi tempi. Non ai livelli irraggiungibili di Cloud Atlas, però insomma, tra i film dei Wachowski di sicuro siamo più vicini a quelle parti che non a quelle di Matrix.

"Oh, andiamo. Sono l'unico qui dentro con un biglietto
e volete farmi la multa solo perché non l'ho obliterato?"
Il film parte dal solito spunto apocalittico. È arrivata una nuova era glaciale, ma questa volta Scrat non è stato chiamato a far parte del cast, poverino, e gli unici esseri umani sopravvissuti stanno su un treno che gira tutto intorno alla Terra. Contenti loro…
Il treno è una specie di moderna Arca di Noè, anche se a me la storia della sua realizzazione ha più che altro fatto venire in mente l’episodio dei Simpson “Marge contro la monorotaia”. Un’idea strampalata ma se non altro piuttosto originale, sebbene i meriti di ciò vadano assegnati alla serie a fumetti francese Le Transperceneige da cui è tratta, più che alla pellicola di per sé.

La singolare variante trenistica di un film a caso di Roland Emmerich si scontra però contro due problemi principali. Il primo è la sua struttura narrativa da videogioco, ovvero completare un livello per passare a quello successivo, solo con le carrozze al posto dei livelli. La sceneggiatura del film si limita quindi a spostare i protagonisti ribelli, i poveri delle ultime carrozze, in quelle davanti, dove incontreranno avventure incredibili… si fa per dire. Detto in parole povere: cinema-videogame alla Zack Snyder spacciato per cinema d’autore.
Carrozza dopo carrozza, diventa chiaro sia ai protagonisti che allo spettatore il funzionamento del treno. Il superamento dei livelli avviene attraverso vari combattimenti, scazzottate o sparatorie, in cui il regista sudcoreano Bong Joon-ho si diverte un mondo. Peccato che, tra momenti concitati alternati a rallenty, appaiano come l’ennesima scopiazzatura fuori tempo massimo delle sequenze action del menzionato Matrix. L’unica scena impressionante è la battaglia con le fiaccole, il solo momento davvero notevole a livello visivo.

"Charlotte Gainsbourg, preparati che sto arrivando!"
Per il resto, il film è una successione di scenette a metà tra il grottesco e il risibile, con ottimi attori come Tilda Swinton, Alison Pill, John Hurt, Octavia Spencer e Ewen Bremner (il mitico Spud di Trainspotting) ridotti a interpretare dei personaggi macchietta che sembrano usciti dalla parodia di un film di Terry Gilliam. Per non parlare dell’attore feticcio del regista, Song Kang-ho, cui è affidata la parte del tossico patito di Kronol che poteva essere il personaggio simpa di turno e invece no, è una lagna pure lui. In un cast sulla carta di buon livello in cui si segnala pure Jamie Bell che ormai vedo ovunque, da Il lercio all'imminente Nymphomaniac e presto pure Cosa nei nuovi Fantastici 4, il protagonista principale – sempre a proposito di Fantastici 4 – è Chris Evans. Ecco, io non ho niente contro Chris Evans, mi sta simpatico fin dai tempi dell’esilarante Non è un’altra stupida commedia americana, ma, se anche in Snowpiercer tutto il resto avesse funzionato a dovere, un film con Chris Evans protagonista NON può essere un cult. Mi si viene a dire che Channing Tatum è inespressivo, ed è vero, ma allora che dire di Chris Evans?

"Vi prego, sparatemi ma risparmiatemi il finale di questo film!"
Oltre a essere un film-videogame, il secondo grande problema della pellicola, anzi il terzo visto che il secondo è Chris Evans, è la sua ambizione di contenere chissà quale altissimo messaggio. Solo che Snowpiercer ha lo spessore politico di un discorso di Matteo Renzi. Hunger Games viene tanto criticato perché propone una visione socio-politica semplicistica, come fosse un 1984 per teenager, cosa che infatti è, ma al confronto di Snowpiercer appare come una saga ultra impegnata.
Nel film di Bong Joon-ho tutto è troppo spiegato. Sul fatto che il treno sia una metafora della società umana, con le classi più agiate nelle carrozze di prima classe davanti e i morti de fame in quelle in fondo, ci potevamo arrivare anche da soli. Invece no. Il film deve esplicitare pure quello, attraverso una serie di dialoghi ridicoli che raggiungono il top nella parte finale. L’apparizione del creatore, del Dio del treno, tale Wilford interpretato da Ed Harris, fa andare giù le mutande quanto quella dell’Architetto in Matrix Reloaded. E allora si torna lì, al cinema dei Wachowski, ma non certo al loro film migliore, il primo Matrix, quanto ai suoi penosi seguiti. Che fantasia poi prendere per questa parte Ed Harris, già uomo dietro le quinte del The Truman Show. Morgan Freeman, che di solito in questi ruoli ci sguazza, era per caso troppo impegnato?
La claustrofobia provocata da Snowpiercer non è allora causata tanto dall’ambientazione interamente all’interno di un treno, quanto dalla presenza di questi soffocanti spiegoni, che non lasciano spazio a molte interpretazioni. Il film concede una carrozza a chiunque, tranne al libero pensiero dello spettatore.

"No, sparate prima a me!"
Dopo 2 ore di corsa in cui si è stati per lo più in piedi e giusto per una manciata di minuti seduti, neanche tanto comodamente, si arriva al termine stremati e si rimpiange addirittura di non aver viaggiato con Trenitalia. Perché?
Perché come film d’intrattenimento Snowpiercer è a malapena mediocre, da un punto di vista del messaggio politico è scontato e ci regala un finale penoso che, alla faccia della fonte di ispirazione francese e del regista orientale, sa tanto di solita americanata buonista, con tanto di ATTENZIONE SPOILER sacrificio supereroistico di Chris Evans. Ciliegina sulla torta: un’ultimissima inquadratura dedicata a un tenero orsetto bianco, che vorrebbe rappresentare come sulla Terra all'infuori del treno ci sia ancora spazio per la vita. Peccato che il tenero orsetto sia pronto a cenare con gli ultimi umani rimasti.
E questa roba qua sarebbe il nuovo Blade Runner?
Gente, prendete meno Kronol, per favore!
(voto 5/10)

"Che finale imbarazzante!"

martedì 28 gennaio 2014

SUNDANCE FESTIVAL: I PREMI 2014 E IL VINCITORE 2013 FRUITVALE STATION



Lo scorso weekend si è concluso il Sundance Film Festival, il Cannes del cinema indie americano. I nomi più hip e soprattutto più hipster della Hollywood alternativa si sono mossi tutti nella fredda cittadina dello Utah per presentare le loro nuove pellicole.

Chi ha vinto, quest’anno?
Il grande trionfatore è stato Whiplash, diretto da Damien Chazell, pellicola con l’emergente Miles Teller nei panni di un batterista jazz che, alla ricerca della perfezione musicale, perde la sua umanità… Storia intrigante, per un film che si è portato a casa sia il Gran Premio della Giuria che quello del pubblico.


Tra gli altri film premiati ci sono poi stati il cileno/francese To Kill a Man, l’etiope Difret, l’australiano Sophie Hyde for 52 Tuesdays, il norvegese-olandese Eskil Vogt for Blind, i britannici Ula Pontikos for Lilting e God Help the Girl e gli americani Imperial Dreams, Cutter Hodierne for Fishing Without Nets, Craig Johnson & Mark Heyman for The Skeleton Twins, Christopher Blauvelt for Low Down e The Octopus Project for Kumiko, the Treasure Hunter e Justin Simien for Dear White People.
Finito con l'elenco dei vincitori?
Finito e l'elenco dei premi nelle categorie dei documentari ve li risparmio.

Il Sundance propone pellicole spesso interessanti e che rappresentano il volto più fresco e originale delle tendenze cinematografiche americane. Pellicole che spesso da noi ovviamente non arrivano. Persino i film vincitori sono spesso ignorati dalla distribuzione italiana, a parte qualche caso come Fuga dalla scuola media – Welcome to the Dollhouse, The Believer, Un gelido inverno – Winter’s Bone o Re della terra selvaggia – Beasts of the Southern Wild, arrivati comunque dalle nostre parti in ritardo clamoroso e in 2 sale in croce.

Per celebrare questo sempre vitale Festival, io vi propongo non il film vincitore dell’edizione 2014, che a me nello Utah non m’hanno mica invitato 'sti maledetti, bensì quello trionfatore dello scorso anno: Fruitvale Station, che si era portato a casa sia il Gran premio della giuria che quello del pubblico, oltre che il premio di miglior debutto al Festival di Cannes 2013. Attualmente si trova in rete con sottotitoli italiani e a marzo sembra sarà persino distribuito nelle nostra sale con il titolo Prossima fermata: Fruitvale Station. Incredibile!

Prossima fermata: Fruitvale Station
(USA 2013)
Titolo originale: Fruitvale Station
Regia: Ryan Coogler
Sceneggiatura: Ryan Coogler
Cast: Michael B. Jordan, Melonie Diaz, Octavia Spencer, Ariana Neal, Ahna O’Reilly, Kevin Durand, Chad Michael Murray, Marjorie Crump-Shears
Genere: tutto in una notte
Se ti piace guarda anche: La 25ª ora, Rampart, End of Watch – Tolleranza zero, Collateral

Fruitvale Station è un film tratto da un fatto di cronaca realmente accaduto a San Francisco, California, USA, nella notte di Capodanno del 2009.
State già sbuffando?
Vi ho visti, non potete negarlo.
Lo so, le pellicole tratte dalla cronaca spesso non sono il massimo, perché devono aderire ai fatti, non si possono concedere troppe licenze artistiche, devono far fronte al confronto con i veri personaggi, che poi se no i famigliari si lamentano e scrivono ai quotidiani in lacrime. Per carità, certe volte fanno bene, come nel caso di certe patetiche revisioni storiche fatte dalle fiction Rai, ma in altri casi si devono rendere conto che un film è comunque un film.

"Dimmi te se devo essere l'unico al mondo ancora con un cellulare a conchiglia."
Tutta questa premessa per dire comunque che no, Fruitvale Station non è la classica pellicola su un fatto di cronaca. Oddio, nella parte finale lo diventa un pochino, però era inevitabile. Per il resto, si tratta di un film che parla di una vita, non di un caso di cronaca di quelli che farebbero felici Salvo Sottile, e non si limita nemmeno a essere soltanto il racconto di un episodio di razzismo. Per di più, si tratta di un film bello.
Perché questo film è bello?
Difficile spiegarlo. Perché Jennifer Lawrence è bella?
Non c’è un perché. È così e basta guardarla per capirlo. Lo stesso vale per questo film.
Se proprio vogliamo cercare di esprimere il suo fascino con parole, possiamo dire che Fruitvale Station è una di quelle pellicole che ti fanno sentire vicine al loro protagonista, in questo caso il 22enne Oscar Grant, un ragazzo dei sobborghi di San Francisco che cerca di “tirare avanti”. Ha una figlioletta, convive con una ragazza latina, è appena stato licenziato, è uscito da poco di galera, sta cercando di uscire pure dallo spaccio di droga. È la notte di Capodanno e la sua vita già parecchio travagliata può ancora prendere qualunque binario. È la notte di Capodanno ed è un nuovo inizio.

"Al prossimo che dice che somiglio a Selena Gomez gli stacco le palle, chiaro?"
A interpretare Oscar Grant troviamo un ottimo Michael B. Jordan, già visto nella serie tv Friday Night Lights e nel film Chronicle, uno che, se non si sputtana con delle pellicolette commerciali, potrebbe persino ambire al titolo di Michael Jordan del cinema. Senza B. in mezzo. Solo che adesso c’è chi lo indica tra i possibili protagonisti della nuova versione dei Fantastici 4 e quindi il rischio di finire invischiato nelle paludi delle porcherie hollywoodiane è già forte.
In attesa di vedere come procederà la sua carriera, possiamo gustarcelo qui, un tutt’uno con il suo personaggio. Un giovane uomo come tanti, che si trova a dover fare i conti con il suo passato, in una maniera non troppo distante dall’Edward Norton de La 25ª ora.
Da segnalare inoltre nel cast la promettente caliente Melonie Diaz, una versione tettona di Selena Gomez, e una breve apparizione di Chad Michael Murray, per anni bravo ragazzo di One Tree Hill che qui, in pochi istanti, cambia radicalmente la sua immagine da buono a cattivo. E chissà che ciò non faccia bene alla sua carriera, arenatasi da quando ha abbandonato la serie tv teen.
Sarà curioso vedere in che direzioni procederà pure la carriera dell’esordiente Ryan Coogler, regista e sceneggiatore della pellicola. La sua opera prima è puro Sundance style: racconta una storia piccola ma grande, ci propone un personaggio comune, è una produzione low-budget girata con uno stile realistico con poche quanto riuscite concessioni poetiche. Insomma, tipico stile Sundance, eppure allo stesso tempo lontano da certo cinema indie hipster fighetto, che pure mi piace ed è ben riassunto in questo simpatico video-parodia.



Fruitvale Station non rappresenta un nuovo modello per la cinematografia indipendente americana e non è un capolavoro totale, ma i ricevimenti che ha ottenuto se li merita. Perché riesce a trasportare un fatto di cronaca in una cornice da grande cinema, con una sceneggiatura perfettamente architettata che rimanda a pellicole che si svolgono tutte in poche ore come Collateral e Margin Call. Perché è un film onesto, sentito, neo neorealista senza essere neo neopalloso. Un film non tanto di cronaca nera, quanto di vita vera.
(voto 7,5/10)



lunedì 27 febbraio 2012

OSCAR 2012: Les jeux sont faits

Tutto come previsto, o quasi. Come a Sanremo. E come nei processi a Berlusconi.
The Artist ha vinto alla grande, ma non ha stravinto, trasformando "solo" 5 delle 10 nomination in statuette dorate.
Diciamo che l'Academy ha cercato di non mettersi del tutto a braghe calate nei confronti della Francia.
Francia che comunque è risultata protagonista assoluta, considerando come Parigi faccia da sfondo anche al modesto Hugo Cabret, vincitore di ben 5 Oscar tecnici, e alla piacevole Midnight in Paris di Woody Allen, che si è portato a casa il premio più fico e con gli avversari più agguerriti, quello per la migliore sceneggiatura originale.
Sindrome da Parigi?
Sì, ma quest'anno è stato anche un tripudio dell'effetto nostalgia, della fuga dal presente e dalla realtà, e pure un anno all'insegna delle bambinate, con i premi a Hugo Cabret e Rango scandaloso vincitore tra i migliori cartoni, con il grande cinema d'autore snobbato. Eh sì, parlo proprio di Terrence Malick e del suo portentoso The Tree of Life che si è visto scippare persino l'Oscar di miglior fotografia dal solito odioso Hugo Capretto.
Lo scandalo più grande è però l'ennesimo premio di miglior attrice all'insopportabile Meryl Streep, rubato alla ben più meritevole e vera Viola Davis di The Help. L'Academy premia l'Accademia. No alarms and no surprises, un'altra volta un'altra onda, che noia che barba che barba che noia.

MIGLIOR FILM
The Tree of Life
The Artist
Midnight in Paris
The Help
Paradiso amaro
Hugo Cabret
Molto forte, incredibilmente vicino
L'arte di vincere - Moneyball
War Horse

IL MIO PREFERITO: The Tree of Life
SECONDO ME VINCERA’: The Artist
HA VINTO: The Artist

Nooo, ma va? Ha vinto The Artist?
Chi l'avrebbe mai detto???

"Pardon statuetta, mi sa che ho un po' esagerato con il bacio alla francese.
Pensavo di avere ancora di fianco Natalie..."
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Demián Bichir, A Better Life
Jean Dujardin, The Artist
George Clooney, Paradiso amaro
Brad Pitt, L'arte di vincere - Moneyball
Gary Oldman, La talpa

IL MIO PREFERITO: Demián Bichir
SECONDO ME VINCERA’: Jean Dujardin
HA VINTO: Jean Dujardin

Il francese Jean Dujardin ha infilato una testata alla Zidane (intendo quelle dei Mondiali di Francia 1998, non quella a Materazzi) e alla fine ha beffato i due divi Clooney e Pitt. Giusto così.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Rooney Mara, Millennium - Uomini che odiano le donne
Michelle Williams, My Week with Marilyn
Se vi addormentate voi, figuriamoci noi...
Viola Davis, The Help
Meryl Streep, The Iron Lady
Glenn Close, Albert Nobbs

LA MIA PREFERITA: Rooney Mara
SECONDO ME VINCERA’: Viola Davis
HA VINTO: Meryl Streep

Hanno davvero fatto ririvincere Merdyl Strip? Per la terza volta? Per di più per una interpretazione che puzza di maniera lontano un miglio in un film degno delle peggio fiction Rai?
Siete proprio degli Oscarfuckers!



"Volevo ringraziare... ehm no, tutti quelli
che conosco ormai sono morti!"
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Christopher Plummer, Beginners
Max von Sydow, Molto forte, incredibilmente vicino
Nick Nolte, Warrior
Kenneth Branagh, My Week with Marilyn
Jonah Hill, L'arte di vincere - Moneyball

IL MIO PREFERITO: Christopher Plummer
SECONDO ME VINCERA’: Christopher Plummer
HA VINTO: Christopher Plummer

Un premio alla meglio gioventù, per l'82enne Christopher Plummer. D'altra parte non c'era tutta 'sta concorrenza...

"E poi tutti a festeggiare con una torta
che ho preparato personalmente!"
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Jessica Chastain, The Help
Bérénice Bejo, The Artist
Octavia Spencer, The Help
Melissa McCarthy, Le amiche della sposa
Janet McTeer, Albert Nobbs

LA MIA PREFERITA: Jessica Chastain
SECONDO ME VINCERA’: Octavia Spencer
HA VINTO: Octavia Spencer

Damn yeah!
Per quanto scontato, forse il premio più giusto e bello della serata, quello andato all'outsider Octavia Spencer.
Anche se Jessica Chastain quest'anno avrebbe dovuto vincere da sola 12 statuette...





"Diamo fuoco all'Academy!"
MIGLIOR REGIA
Terrence Malick, The Tree of Life
Michel Hazanavicius, The Artist
Martin Scorsese, Hugo Cabret
Woody Allen, Midnight in Paris
Alexander Payne, Paradiso amaro

IL MIO PREFERITO: Terrence Malick
SECONDO ME VINCERA’: Michel Hazanavicius
HA VINTO: Michel Hazanavicius

Meglio al francese Hazanavicius che a nonno capretto Scorsese per uno dei film peggiori della sua lunga carriera.
Però se ci fosse una giustizia divina, la statuetta sarebbe dovuta andare senza il minimo dubbio a Terrence Dio Malick.

Hey, è Woody Allen quello? Ah no, è un capezzolo di J. Lo!
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Margin Call: J.C. Chandor
The Artist: Michel Hazanavicius
Le amiche della sposa: Kristen Wiig, Annie Mumolo
Una separazione: Asghar Farhadi
Midnight in Paris: Woody Allen

IL MIO PREFERITO: Margin Call
SECONDO ME VINCERA’: Midnight in Paris
HA VINTO: Midnight in Paris

La categoria con le scelte migliori dell'Academy, che alla fine ha deciso di premiare Woody Allen. Ci può stare, però gli altri script erano di gran lunga superiori. Ma d'altra parte quest'anno tutti i premi (o quasi) devono restare in zona parigina.




"Ammazza, ho trovato l'unica donna al mondo
meno espressiva della Canalis!"
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Paradiso amaro: Alexander Payne, Nat Faxon, Jim Rash
Le idi di Marzo: George Clooney, Grant Heslov, Beau Willimon
Hugo Cabret: John Logan
L'arte di vincere - Moneyball: Steven Zaillian, Aaron Sorkin, Stan Chervin
La talpa : Bridget O'Connor, Peter Straughan

IL MIO PREFERITO: Paradiso amaro
SECONDO ME VINCERA’: L’arte di vincere - Moneyball
HA VINTO: Paradiso amaro

L'arte di vincere? Sì, quella non di Moneyball ma di Paradiso amaro.
Serata amara invece per il protagonista del film George Clooney, sconfitto sia tra gli attori che nelle sceneggiature. Il grande loooser della serata (insieme a Malick, Pitt e Spielberg) si consolerà probabilmente con una sfida a wrestling personale con Stacy Keibler. Sempre meglio di una conversazione intellettualmente stimolante con ElaisaTetta Cannalis.

MIGLIOR FILM ANIMATO
Une vie de chat
Chico & Rita
Rango
Il gatto con gli stivali
Kung Fu Panda 2

IL MIO PREFERITO: Chico & Rita
SECONDO ME VINCERA’: Rango
HA VINTO: Rango

Rango l'ho trovato una bambinata talmente noiosa che non sono nemmeno riuscito e vederlo tutto...
Film da Oscar? Ma per carità!

"Hey, perché siamo gli unici ad essere stati controllati con il metal detector?"
MIGLIOR FILM STRANIERO
Una separazione: Asghar Farhadi (Iran)
Rundskop: Michael R. Roskam (Belgio)
Hearat Shulayim: Joseph Cedar (Israele)
In Darkness: Agnieszka Holland (Polonia)
Monsieur Lazhar: Philippe Falardeau (Canada)

IL MIO PREFERITO: Una separazione
SECONDO ME VINCERA’: Una separazione
HA VINTO: Una separazione

Quando si dice una serata piena di emozioni e di colpi di scena, Una separazione unisce i membri dell'Academy e va a trionfare. Ottimo film, però una sorpresa nella serata senza sorprese non sarebbe spiaciuta.


Dico solo che quest'uomo infotografabile
ha vinto per la miglior fotografia...
MIGLIOR FOTOGRAFIA
The Tree of Life: Emmanuel Lubezki
The Artist: Guillaume Schiffman
Millennium - Uomini che odiano le donne: Jeff Cronenweth
Hugo Cabret: Robert Richardson
War Horse: Janusz Kaminski

IL MIO PREFERITO: The Tree of Life
SECONDO ME VINCERA’: The Tree of Life
HA VINTO: Hugo Cabret

La più grande porcheria della serata. Sarebbe andata peggio solo se avessero premiato War Horse.
The Tree of Life ignorato pure qua, dove (in teoria) non ci sarebbe proprio storia tra una delle migliori fotografie nelle storia del cinema e quella stucchevole e di routine di Hugo Potter.

MIGLIOR MONTAGGIO
The Artist: Anne-Sophie Bion, Michel Hazanavicius
Millennium - Uomini che odiano le donne: Angus Wall, Kirk Baxter
Paradiso amaro: Kevin Tent
Hugo Cabret: Thelma Schoonmaker
L'arte di vincere - Moneyball: Christopher Tellefsen

IL MIO PREFERITO: The Artist
SECONDO ME VINCERA’: The Artist
HA VINTO: Millennium

Questo è uno dei rari premi che non mi aspettavo, però ci può stare. Dopo tutto Millennium, per quanto inutile come quasi tutti i remake, almeno tecnicamente è un prodotto realizzato in maniera impeccabile.
Certo, la statuetta pure qua sarebbe dovuto essere solo per The Tree Life, neppure nominato.

"Eddai Francesca, non facciamoci sempre
riconoscere che siamo italiani!"
MIGLIORI SCENOGRAFIE
Hugo Cabret: Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo
The Artist: Laurence Bennett, Gregory S. Hooper
Midnight in Paris: Anne Seibel, Hélène Dubreuil
Harry Potter e i doni della morte: Parte 2: Stuart Craig, Stephenie McMillan
War Horse: Rick Carter, Lee Sandales

IL MIO PREFERITO: Hugo Cabret
SECONDO ME VINCERA’: Hugo Cabret
HA VINTO: Hugo Cabret

Niente da dire. Se il ragionier Ugo Capretto meritava un premio, era questo. Grandi Dante e Beatrice Francesca per essere riusciti a ricreare la magia delle scenografie dei film di George Méliès, cosa invece non riuscita a Scorsese con la pellicola nel suo complesso.

MIGLIORI COSTUMI
The Artist: Mark Bridges
Jane Eyre: Michael O'Connor
Hugo Cabret: Sandy Powell
Edward e Wallis: Il mio regno per una donna: Arianne Phillips
Anonymous: Lisy Christl

IL MIO PREFERITO: The Artist
SECONDO ME VINCERA’: Hugo Cabret
HA VINTO: The Artist

Un premio azzeccato? Questa sì che è una sorpresa per gli Oscar di quest'anno.

Oscar cannibale alla più fashion della serata:
Rooney Mara
MIGLIOR TRUCCO
Harry Potter e i doni della morte: Parte 2
The Iron Lady
Albert Nobbs

IL MIO PREFERITO: Harry Potter
SECONDO ME VINCERA’: Harry Potter
HA VINTO: The Iron Lady

Categoria con tre film di livello medio-basso-bassissimo, alla fine ha vinto The Iron Lady con un trucco certo non così sorprendente. Due Oscar a 'sto filmetto? Davvero da non credere.

MIGLIOR COLONNA SONORA
The Artist: Ludovic Bource
Hugo Cabret: Howard Shore
La talpa: Alberto Iglesias
Le avventure di Tintin: Il segreto dell'Unicorno: John Williams
War Horse: John Williams

IL MIO PREFERITO: The Artist
SECONDO ME VINCERA’: The Artist
HA VINTO: The Artist

Unica scelta che mi sento di condividere al 100% con l'Academy. Almeno sulla soundtrack, nessun dubbio e niente da contestare. Strano, visto che di solito il gusto musicale dei membri dell'Academy è peggiore persino di quello cinematografico, ma evidentemente andando sul classico non si sbaglia mai.

Momento simpatia della serata. Manca solo Rocco Papaleo...
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
I Muppet: Bret McKenzie ("Man or Muppet")
Rio: Sergio Mendes, Carlinhos Brown, Siedah Garrett ("Real in Rio")

IL MIO PREFERITO: Muppet
SECONDO ME VINCERA’: Muppet
HA VINTO: Muppet

Qui quelli degli Oscar hanno deciso di fare i brillanti, con il premio simpatia andato ai Muppet.
Peccato siano passati di moda giusto da quei 20/30 anni appena...

MIGLIOR SONORO
Millennium - Uomini che odiano le donne
Hugo Cabret
L'arte di vincere - Moneyball
Transformers 3
War Horse

IL MIO PREFERITO: Millennium
SECONDO ME VINCERA’: Hugo Cabret
HA VINTO: Hugo Cabret

Bah!

Oscar alla più inutile presenza sul red carpet:
Kelly Osbourne, la Meryl Streep di questa categoria
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
Drive
Millennium - Uomini che odiano le donne
Hugo Cabret
Transformers 3
War Horse

IL MIO PREFERITO: Drive
SECONDO ME VINCERA’: Hugo Cabret
HA VINTO: Hugo Cabret

Per la serie "Oscar dati a caso", Hugo Cabret si porta a casa due premi due per il sonoro. Mi chiedo: era davvero il caso? L'unica cosa che mi fa felice è che almeno hanno avuto la decenza di non dare manco una statuetta a War Horse, che se no ero già pronto a marciare a cavallo su Los Angeles per metterla a ferro e fuoco.

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Hugo Cabret
L'alba del pianeta delle scimmie
Harry Potter e i doni della morte: Parte 2
Real Steel
Transformers 3

IL MIO PREFERITO: Hugo Cabret
SECONDO ME VINCERA’: L’alba del pianeta delle scimmie
HA VINTO: Hugo Cabret

Premio ai poco speciali effetti del capretto.
Mo' basta dare premi a questo filmetto.
E pure io con le rime è meglio se la smetto.

MIGLIOR DOCUMENTARIO
Pina
Paradise Lost 3: Purgatory
If a Tree Falls: A Story of the Earth Liberation Front
Undefeated
Hell and Back Again

Oscar cannibale di quasi più gnocca della serata:
Rose Byrne
IL MIO PREFERITO: Pina
SECONDO ME VINCERA’: Paradise Lost 3: Purgatory
HA VINTO: Undefeated

Almeno qui una piccola sorpresa c'è stata: ha vinto il football americano con Undefeated, una sorta di versione documentaristica di Friday Night Lights?

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO
The Barber of Birmingham: Foot Soldier of the Civil Rights Movement
God Is the Bigger Elvis
Incident in New Baghdad
Saving Face
The Tsunami and the Cherry Blossom

HA VINTO: Saving Face

MIGLIOR CORTO ANIMATO
Dimanche: Patrick Doyon
The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore: William Joyce, Brandon Oldenburg
La Luna: Enrico Casarosa
A Morning Stroll: Grant Orchard, Sue Goffe
Wild Life: Amanda Forbis, Wendy Tilby

HA VINTO: The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore

MIGLIOR CORTO LIVE ACTION
Oscar cannibale di più gnocca della serata:
JESSICA! JESSICA! JESSICA!
Pentecost: Peter McDonald
Raju: Max Zähle, Stefan Gieren
The Shore: Terry George
Time Freak: Andrew Bowler, Gigi Causey
Tuba Atlantic: Hallvar Witzø

HA VINTO: The Shore

Il risultato dei pronostici?
Cannibal Nostradamus ne ha azzeccati 13 su 21 (se ho contato bene).

Se l'anno scorso aveva portato delle soddisfazioni non da poco come gli Oscar ai miei adorati Christian Bale e Natalie Portman, quest'anno i miei preferiti preferiti come Terrence Malick e Jessica Chastain sono rimasti a bocca asciutta.
Fa piacere comunque vedere premiato uno splendido film come The Artist, sebbene (forse) non un capolavoro assoluto, che perlomeno rende giustizia alla Settima Arte.
Cosa che certo non si può dire del già dimenticato vincitore dell'anno scorso, Il furto discorso del re.

E infine, per conoscere la mia opinione sul film vincitore, leggi, anzi guarda, la recensione cannibale: The Artist.


lunedì 16 gennaio 2012

Golden Globe Awards 2012: vincitori amari?

Questa notte a Los Angeles, mica a Casale Monferrato, si sono tenuti i Golden Globe Awards 2012. I premi che vengono definiti da molti l’anticamera della morte degli Oscar.
Mentre le nomination dell’Academy Awards verranno annunciate la settimana prossima, i Globes hanno fornito alcune indicazioni su chi si dovrebbe giocare la statuetta più ambita e il francese The Artist potrebbe avere trovato un rivale amaro… Paradiso amaro (The Descendants), appunto, con George Clooney.
Ma andiamo a vedere chi ha vinto questi Golden Globes 2012, anche nelle categorie televisive che mi hanno regalato qualche bella soddisfazione…

(in neretto i vincitori)

MIGLIOR FILM – DRAMA
Paradiso amaro
Gli altri nominati:
The Help
Hugo Cabret
Le idi di Marzo
L'arte di vincere - Moneyball
War Horse

In attesa di vederlo, questo benedetto/maledetto Paradiso amaro, prendiamo atto che a questo punto sarà lui il rivale numero 1 di The Artist alla notte degli Oscar.

MIGLIOR FILM – MUSICAL O COMEDY
The Artist
Gli altri nominati:
Le amiche della sposa
50/50
Midnight in Paris
My Week with Marilyn

Non ho ancora visto The Artist, però veder premiati 50/50 o Le amiche della sposa non mi sarebbe spiaciuto...

Com'è vestita Zooey Deschanel?
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA – DRAMA
George Clooney (Paradiso amaro)
Gli altri nominati:
Leonardo DiCaprio (J. Edgar)
Michael Fassbender (Shame)
Ryan Gosling (Le idi di Marzo)
Brad Pitt (L'arte di vincere – Moneyball)

Il "solito" Giorgione Clooney ha avuto la meglio sul Gosling, incredibilmente ignorato nonostante le 2 nomination ricevute, sul Fassbender desnudo e pure sui divi Leo e Brad. Vittoria amara o meritata? Dopo la visione di Paradiso amaro Lucano potremo giudicare meglio...

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA – DRAMA
Meryl Streep (The Iron Lady)
Gli altri nominati:
Glenn Close (Albert Nobbs)
Viola Davis (The Help)
Rooney Mara (Millennium - Uomini che odiano le donne)
Tilda Swinton (...E ora parliamo di Kevin)

Pure qua la "solita" Meryl Streep in versione Margaret Thatcher è andata a battere le ottime Viola Davis e Rooney Mara. Mah, vedremo pure questo The Iron Lady, anche se un po' mi puzza di Discorso del re...

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA – MUSICAL O COMEDY
Jean Dujardin (The Artist)
Gli altri nominati:
Brendan Gleeson (Un poliziotto da happy hour)
Joseph Gordon-Levitt (50/50)
Ryan Gosling (Crazy, Stupid, Love)
Owen Wilson (Midnight in Paris)

Io avrei premiato Joseph Gordon-Levitt, grandioso in 50/50 o pure il Gosling per l'annata straordinaria, ma per una volta gli americani hanno deciso di fare gli anti patriottici e premiare un francese. Per fortuna non Carla Bruni per Midnight in Paris...

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA – MUSICAL O COMEDY
Michelle Williams (My Week with Marilyn)
Gli altri nominati:
Jodie Foster (Carnage)
Charlize Theron (Young Adult)
Kristen Wiig (Le amiche della sposa)
Kate Winslet (Carnage)

Pur non avendo ancora visto il suddetto film, un premio a Michelle Williams, per di più in versione Marilyn Monroe, non può essere una scelta sbagliata.

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Christopher Plummer (Beginners)
Gli altri nominati:
Kenneth Branagh (My Week with Marilyn)
Albert Brooks (Drive)
Jonah Hill (L'arte di vincere - Moneyball)
Viggo Mortensen (A Dangerous Method)

Bella scelta, ottimo Plummer e recuperatevi il sottovalutato Beginners se ve lo siete persi!

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Octavia Spencer (The Help)
Gli altri nominati:
Bérénice Bejo (The Artist)
Jessica Chastain (The Help)
Janet McTeer (Albert Nobbs)
Shailene Woodley (Paradiso amaro)

Oh yeah! Fenomenale Octavia Spencer, il premio ci sta tutto! Però la Jessichina...

MIGLIOR REGISTA
Martin Scorsese for Hugo Cabret
Gli altri nominati:
Woody Allen (Midnight in Paris)
George Clooney (Le idi di Marzo)
Michel Hazanavicius (The Artist)
Alexander Payne (Paradiso amaro)

Anche qui non è certo un novellino a vincere. Vedremo pure questo ugo capretto se avrà meritato o meno...

MIGLIOR SCENEGGIATURA
Midnight in Paris: Woody Allen
Gli altri nominati:
The Artist: Michel Hazanavicius
Paradiso amaro: Alexander Payne, Nat Faxon, Jim Rash
Le idi di Marzo: George Clooney, Grant Heslov, Beau Willimon
L'arte di vincere - Moneyball: Steven Zaillian, Aaron Sorkin, Stan Chervin

Ma un premio qualunque a Jessica Chastain, no?
Un premio all'ottimo Midnight in Paris era abbastanza doveroso. L'unico motivo per cui punire Allen quest'anno sarebbe stata giusto la scelta di scritturare Carlà Brunì.

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
Edward e Wallis: Il mio regno per una donna: Madonna, Julie Frost, Jimmy Harry ("Masterpiece")
Gli altri nominati:
Albert Nobbs: Brian Byrne, Glenn Close ("Lay Your Head Down")
Gnomeo & Giulietta: Elton John, Bernie Taupin ("Hello Hello")
The Help: Mary J. Blige, Thomas Newman, Harvey Mason Jr., Damon Thomas ("The Living Proof")
Machine Gun Preacher: Chris Cornell ("The Keeper")

Non l'avevo ancora sentita e quindi me la sono andata a recuperare, questa canzone di Madonna.
Oddio, non orribile, ma nemmeno bella: darle un premio mi sembra un tantinello esagerato.

MIGLIOR COLONNA SONORA
The Artist: Ludovic Bource
Gli altri nominati:
Millennium - Uomini che odiano le donne: Trent Reznor, Atticus Ross
Hugo Cabret: Howard Shore
War Horse: John Williams
Edward e Wallis: Il mio regno per una donna: Abel Korzeniowski

Trent questa volta è stato battuto dal favorito The Artist. Vedrò di farmene una ragione...


C'è pure Natalie. Volevamo dimenticarla?
MIGLIOR FILM ANIMATO
Le avventure di Tintin: Il segreto dell'Unicorno
Gli altri nominati:
Il figlio di Babbo Natale
Cars 2
Il gatto con gli stivali
Rango

Non ne ho visto nessuno tra questi, ma io personalmente avrei premiato qualche bell'anime giapponese, stupidi yankee! Screw you!

MIGLIOR FILM IN LINGUA STRANIERA
Una separazione (Iran)
Gli altri nominati:
Jin líng shí san chai (Cina)
In the Land of Blood and Honey (USA)
Il ragazzo con la bicicletta (Belgio)
La pelle che abito (Spagna)

Carino Il ragazzo con la bicicletta, ridicolo La pelle che abito, non visto il film cinese, In the Land of Blood and Honey è l'esordio alla regia di Angelina Jolie e quindi lo boccio sulla fiducia; alla fine vittoria scontata ma meritata per l'iraniano Una separazione. Anche agli Oscar finirà inevitabilmente così.

MIGLIOR SERIE TV - DRAMA
"Homeland"
Gli altri nominati:
"American Horror Story"
"Boardwalk Empire"
"Boss"
"Il trono di spade"

Sìììììì. La vittoria più goduriosa e giusta della serata, almeno a livello personale. Homeland è la cosa più figa vista in tv nella scorsa annata, non ce n'è per nessuno!

MIGLIOR SERIE – MUSICAL O COMEDY
"Modern Family"
Gli altri nominati:
"Enlightened"
Emma Stone: premio di gnocca della serata
"Episodes"
"Glee"
"New Girl"

Vittoria ormai consueta del solito sopravvalutato Modern Family, che barba che noia! 

MIGLIOR MINI SERIE
"Downton Abbey"
Gli altri nominati:
Cinema Verite
"The Hour"
"Mildred Pierce"
Too big to fail - Il crollo dei giganti

No, non ci siamo. Per me The Hour e Mildred Pierce infinitamente superiori rispetto al ben realizzato ma sopravvalutato (e fleboso) Downton Abbey.


MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMA
Kelsey Grammer for "Boss"
Gli altri nominati:
Steve Buscemi ("Boardwalk Empire")
Bryan Cranston ("Breaking Bad")
Jeremy Irons ("The Borgias")
Damian Lewis ("Homeland")

Ci sta tutto, un premio al grandioso Boss. Tanto Bryan Cranston di premi se n'è già vinti parecchi.

Kelly Osbourne: premio di più inquietante della serata
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMA
Claire Danes ("Homeland")
Gli altri nominati:
Mireille Enos ("The Killing")
Julianna Margulies ("The Good Wife")
Madeleine Stowe ("Revenge")
Callie Thorne ("Necessary Roughness")

Oh yes. Qui proprio non c'era storia. Claire Danes rules!

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA SERIE MUSICAL O COMEDY
Matt LeBlanc ("Episodes")
Gli altri nominati:
Alec Baldwin ("30 Rock")
David Duchovny ("Californication")
Johnny Galecki ("The Big Bang Theory")
Thomas Jane ("Hung - Ragazzo squillo")

Sorpresa sorpresa: l'ex Joey di Friends Matt LeBlanc ha vinto con grande sforzo, interpretando... se stesso in Episodes. Bel premio. Non sono ironico: grande Joey Tribbiani ed Episodes è una delle migliori serie comedy in circolazione.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA SERIE MUSICAL O COMEDY
Laura Dern ("Enlightened")
Gli altri nominati:
Zooey Deschanel ("New Girl")
Tina Fey ("30 Rock")
Laura Linney ("The Big C")
Amy Poehler ("Parks and Recreation")

No no no. Va bene, Laura Dern è brava, però Enlightened è una delle serie più agghiaccianti degli ultimi anni. Non so, a 'sto punto vogliamo premiare pure Terra Nova???

MIGLIOR ATTORE IN UNA MINI SERIE O FILM TV
Idris Elba ("Luther")
Gli altri nominati:
Hugh Bonneville ("Downton Abbey")
William Hurt (Too big to fail - Il crollo dei giganti)
Bill Nighy (Page Eight)
Dominic West ("The Hour")

Mai visto Luther. Dovrò rimediare?

MIGLIOR ATTRICE IN UNA MINI SERIE O FILM TV
Kate Winslet ("Mildred Pierce")
Gli altri nominati:
Romola Garai ("The Hour")
Diane Lane (Cinema Verite)
Elizabeth McGovern ("Downton Abbey")
Emily Watson ("Appropriate Adult")

Unico premio per Mildred Pierce. Sacro Santo, Santo Cielo!

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE TV
Peter Dinklage ("Il trono di spade")
Gli altri nominati:
Paul Giamatti for Too big to fail - Il crollo dei giganti
Guy Pearce ("Mildred Pierce")
Tim Robbins (Cinema Verite)
Eric Stonestreet ("Modern Family")

Clap clap anche per questo premio, al piccolo grande Peter Dinklage di Game of Thrones, pardon Il trono di spade.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE TV
Jessica Lange ("American Horror Story")
Gli altri nominati:
Kelly Macdonald ("Boardwalk Empire")
Maggie Smith ("Downton Abbey")
Sofía Vergara ("Modern Family")
Evan Rachel Wood ("Mildred Pierce")

E infine, ciliegina sulla torta, un premio anche per la rivelazione American Horror Story. Sebbene io, a dirla tutta, avrei premiato l'idola Evan Rachel Wood, ma sono dettagli.
Giudizio finale sui premi quindi sospeso, in attesa di vedere le pellicole più premiate (Paradiso amaro e The Artist), però diciamo che sono stati senz'altro più interessanti e giusti sia gli Oscar Cannibali che i Cannibal Telefilm Awards. Eh sì. Diciamolo pure.

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