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venerdì 7 marzo 2014

OLDBOY, OLDREMAKE




"Un remake di Oldboy? Ma che davero?"
Oldboy
(USA 2013)
Regia: Spike Lee
Sceneggiatura: Mark Protosevich
Ispirato al manga: Old Boy di Garon Tsuchiya e Nobuaki Minegishi
Cast: Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Samuel L. Jackson, Sharlto Copley, Michael Imperioli, Hannah Ware, Pom Klementieff, Lance Reddick, James Ransone, Max Casella, Rami Malek, Hannah Simone, Grey Damon
Genere: revenge
Se ti piace guarda anche: Oldboy (2003), Io vi troverò, Taken – La vendetta

Ci sono due tipi di remake:
- I remake inutili
- I remake inutili e schifosi

Veramente non erano questi i due tipi di remake che volevo individuare. Ci sono altri due tipi di remake:
- I remake fatti per questioni temporali, ovvero quando si copia prende un film vecchio e lo si riadatta ai tempi moderni.
- I remake fatti per questioni geografiche, ovvero si stupra prende un film di un altro stato e lo si riadatta in base alla propria cultura e agli usi e costumi del proprio paese. E con proprio paese intendo in genere gli Stati Uniti d’America.

Oldboy di Spike Lee appartiene a quest’ultimo tipo di remake. Di certo non al primo, visto che è il rifacimento di un film recentissimo, l’omonimo Oldboy del 2003 di Park Chan-wook. Si è passati così da un’ambientazione sudcoreana e da un tipo di revenge movie molto orientale, a un thriller molto americano.
La domanda è: perché?
Io in generale sono contro i remake. Nella maggior parte dei casi si tratta di prodotti che cercano di sfruttare senza troppi sbattimenti l’idea brillante avuta da qualcun altro. A essere gentili si può parlare di rielaborazione creativa.
Ma rielaborazione creativa stocazzo!
Chiamiamo le cose con il loro nome: furto o, per essere più eleganti, scopiazzamento.

"Dopo questo film, per la vergogna non esco più da qui."
Nell’arte del remake gli americani sono dei professionisti. Stanno diventando quasi peggio dei cinesi. Battuta razzista taaac, alla faccia del politically correct alla Fabio Fazio. In alcuni casi, l’operazione può anche avere un senso. Homeland ad esempio è ispirata a una serie israeliana, The Killing a una danese. Considerando che il grande pubblico difficilmente avrà visto gli originali, ci può stare.
Il film sudcoreano Oldboy non sarà stata un campione di incassi, però è un piccolo grande cult piuttosto noto. Era uscito persino nelle sale italiane. Ricordo che a vederlo c’ero io insieme a quattro gatti, ma se non altro era arrivato anche nei nostri cinema. Si tratta inoltre di un film d’autore, di nicchia, non è una pellicola che sembrava prestarsi a un adattamento commerciale. Infatti questo remake si è dimostrato un flop mostruoso.
Non si capisce poi il passare da un Autore cinematografico dalla sua forte impronta stilistica come Park Chan-wook a un altro Autore, un grande Autore, almeno fino a qualche anno fa, come Spike Lee. Perché un regista con una carriera ancora brillante, il suo ultimo film degno di nota, Inside Man, risale al non lontano 2006, decide di cimentarsi con una pellicola a suo modo perfetta, efficace e non migliorabile?
È un mistero destinato a non trovare risposta.

I remake in genere sono inutili, questo appare quindi ancora più inutile già in partenza. Lasciamoci però alle spalle, per quanto possibile, il ricordo del film originale. L’ho visto una sola volta, una decina d’anni fa, e non l’ho più rivisto. Non perché non mi fosse piaciuto, tutt’altro. Mi aveva davvero angosciato nel profondo, come poche altre pellicole. L’inquietudine presente in quel film qui è invece del tutto evaporata. Spike Lee non dirige male. Tecnicamente il suo lavoro è valido e in alcuni passaggi rende omaggio all’originale. A mancare è l’atmosfera, è quel non so che che rende un film unico, speciale, irreplicabile e irremakeabile (ho inventato una nuova parola, americani non copiatemela, per favore). Quelle parti grottesche, al limite del kitsch, che rendevano così speciale l’originale, avevano un senso all’interno del loro contesto orientale. Scopiazzate malamente qui all’interno di un contesto pulitino e precisino da thrillerino medio americano appaiono solo delle forzature ridicole. Questo remake è ridicolo. L’originale faceva star male fisicamente, tanto intenso com’era. Questo rifacimento fa ridere, al massimo. A un certo punto semplicemente stufa.

"Svegliati Josh, il film è quasi finito."
"Uff, lasciami ronfare fino ai titoli di coda..."
Sto comunque continuando a paragonare le due pellicole. Prendiamo allora Oldboy US version come un film a sé stante. Facciamo finta di non aver mai visto il lavoro di Park Chan-wook. Anche in questo caso, l’Oldboy di Spike Lee è una pellicola penosa, che fa acqua da tutte le parti, con una trama che non si concentra tanto sugli aspetti psicologici del protagonista, ma diventa il solito banale giallo investigativo. Senza avere una degna capacità nella costruzione della tensione.
Malissimo poi il cast. Sulla carta non è nemmeno niente male, alla prova dei fatti i risultati sono disastrosi. Josh Brolin, attore che dai Goonies a W. di solito mi piace parecchio, qui è del tutto fuori parte, inadeguato anche a un livello fisico a dar vita a un personaggio del genere. Sembra un elefante che si muove in una cristalleria, laddove il grande Choi Min-sik con il suo aspetto più minuto danzava leggiadro come una ballerina ninja.
Elizabeth Olsen, alle prese con il personaggio femminile principale, è irriconoscibile. In film come La fuga di Martha, Red Lights e Silent House sembrava destinata a essere la migliore attrice dei prossimi 20 anni, qui pare un’attrice pronta per le fiction Mediaset dei prossimi 20 anni, al fianco dell’immancabile Gabriel Garko, ovvio. Come cattivoni ci sono invece Samuel L. Jackson, che quando non recita per Quentin Tarantino perde un buon 50% delle sua capacità e in questo caso perde fino a un 90% del suo potenziale, e Sharlto Copley, attore che aveva avuto la botta di culo ad avere il ruolo da protagonista in District 9, mentre per il resto è un attorucolo e qui risulta persino tremendo. Ma roba che al confronto ad avercene, di Gabriel Garko…

Vogliamo salvare qualcosa?
NO!
Questo film non s’aveva da fare, e non è finita qui, perché il risultato è persino inferiore alle più catastrofiche attese. Più che all’originale, di cui sembra una parodia, finisce per somigliare a schifezze con Liam Neeson come Io vi troverò e Taken – La vendetta. Oldboy firmato Spike Lee è in pratica la versione americana e soprattutto la versione scazzata di un grande film sudcoreano. Un caposaldo del genere revenge movie che a questo punto grida: “Vendetta!”.
(voto 2/10)

domenica 12 gennaio 2014

I SAW I SAW THE DEVIL




I Saw the Devil
(Corea del Sud 2010)
Titolo originale: Akmareul boadta
Regia: Kim Jee-Woon
Sceneggiatura: Hoon-jung Park
Cast: Byung-hun Lee, Min-sik Choi, In-seo Kim, San-ha Oh, Deok-jae Jo
Genere: vendetta
Se ti piace guarda anche: Oldboy, Kill Bill, V per Vendetta, Confessions

Ho visto il diavolo, ommioddio mioddio!!!
No, non sono finito all’inferno. Forse mi sono espresso male. Volevo dire che ho visto il film Ho visto il diavolo, I Saw the Devil, anche noto con il titolo Akmareul boatda…
WHAAAAAT?
Meglio se lo chiamiamo I Saw the Devil, va'.
Se non ho visto il diavolo in persona, come era capitato tra l’altro con Post Tenebras Lux, perché allora sto strillando come una ragazzina che ha appena avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con il ciuffo ribelle di Harry Styles dei One Direction?
Perché questo film è una bomba di quelle che porcalamiserialadra non capita mica tutti i giorni di vedere. Un po’ come il diavolo. A meno che non siate delle cattive persone e allora lo vedete tutte le mattine allo specchio. O a meno che non siate come Star, la 25enne che vuole sposare Charles Manson e che presto potrebbe vederlo ogni giorno finché morte non li separi. Che culo!

"Ma guardatemi, a chi credete che possa fare del male?"
In questa (poco Santa) sede non mi riferisco al demonio. Intendo che non è una cosa che si vede tutti i giorni da un punto di vista cinematografico, visto che il regista Kim Jee-Woon gira in maniera magistrale e spettacolare allo stesso tempo, roba mica da tutti, e anche da un punto di vista dei contenuti, molto estremi, violenti e splatter. Nonostante il sangue versato e il titolo, questo non è un horror, non propriamente. Nella prima parte è più che altro un crime thriller. Una fanciulla resta bloccata in auto nella neve con una ruota bucata e a “soccorrerla” arriva un losco figuro il quale, forse perché si rende conto di non essere in grado di cambiare la ruota, decide di massacrarla brutalmente. La fanciulla, non la ruota. Fanciulla che tra l’altro era la tipa di un agente di polizia. Non è però che solo una tra le vittime di questo psicopatico killer che continua a macinare morte e distruzione dietro e pure davanti a sé.

Spunto da thriller tradizionale, esatto?
Sì, fino a un certo punto. La prima parte è da thriller tradizionale, con echi di pellicole americane come Mystic River (ad esempio per la scena del padre che scopre il cadavere della figlia) o Seven, per le atmosfere dark e la fotografia à la David Fincher. In questa parte la tensione è davvero palpabile, in alcune scene si fa quasi incontenibile. Non è però che l’inizio. Più in là il film si trasforma…
ATTENZIONE SPOILER
…in un revenge movie. La cosa non stupisce più di tanto. La tematica della vendetta fa un po’, un po’ tanto, parte del DNA del cinema orientale. Non stupisce allora nemmeno vedere nel cast uno strepitoso Min-sik Choi, già protagonista di Oldboy, quello originale, qui nei panni del più bastardo psicopatico pezzo di merda figlio di puttana serial killer mai visto sullo schermo. Uno che non ha la classe di un Hannibal Lecter, ma è semplicemente uno stronzo che uccide uccide uccide. Scopa e uccide uccide uccide.

"Mi hanno detto che somiglio a Gianni Morandi. Ueeeeee"
Il confronto tra il protagonista “positivo” Byung-hun Lee (che in una scena in particolare somiglia a Gianni Morandi) e quello “negativo”, il citato Min-sik Choi, è qualcosa di eclatante. Una sfida infinita che a un certo punto diventa quasi un gioco. Se all’inizio il film è parecchio angosciante, un vero pugno allo stomaco, più in là le cose cambiano ancora. I Saw the Devil non ha una trama di quelle rivoluzionarie o mai viste, eppure sa stupire per come si evolve. I Saw the Devil è cinema che muta, che non sta fermo, come i due protagonisti. Al punto che d’un tratto passa dall’essere quasi insostenibile per inquietudine e violenza all’essere quasi divertente. Sarà che il regista Kim Jee-Woon inizialmente mette addosso una tensione pazzesca e poi se la spassa pure lui, con una serie di scene splatter devastanti quanto godibili da vedere, su tutte quella pazzesca del massacro in auto con camera rotante. Come il cattivone Min-sik Choi, anche noi spettatori cominciamo a divertirci con questa caccia al cacciatore. Almeno, questo è ciò che ho provato io. Sarei curioso di sapere che impressione ha fatto a Quentin Tarantino. Secondo me anche lui si è divertito un mondo. La sorpresa del film è questa: una prima ora che ti trascina all’inferno e poi, una volta che sei lì, cominci a divertirti. È proprio vero che ci si abitua a tutto, anche all’inferno. Anche al diavolo.
“Non puoi diventare un mostro, per combattere i mostri,” dice uno dei personaggi del film al protagonista. Eppure è proprio questo l’effetto che provoca la visione. Fa diventare dei mostri.
Guardatevi il film, per favore.
Non obbligatemi a costringervi come questa povera fanciulla...

Revenge e Dexter sono le vostre serie preferite?
La trilogia della vendetta è la trilogia che più fa battere il vostro cuoricino?
V per vendetta per voi non è il titolo di un fumetto, né di un film, ma la vostra filosofia di Vita?
Pensate che la frase “Porgi l’altra guancia” sia la più grande cacchiata presente nel bestseller La Bibbia?
Allora questo è il film che fa per voi. Non un semplice revenge movie, bensì l’apoteosi del revenge movie.

Per chiudere, mi tocca citare Diego Abatantuono, nonostante non lo sopporti, epperò il commento più appropriato per una pellicola come questa non può essere che:
“Viuuleeenza!”
(voto 8/10)



giovedì 5 dicembre 2013

BLUE CINEMA




Sta per arrivare il Natale, evviva!
Evviva cosa?
Il Natale, come ben sappiamo, in Italia significa due cose: panettone e cinepanettone. Per quanto riguarda il primo, è uno dei pochi dolci che proprio non mi piacciono. Quanto al secondo, se l’anno scorso il genere era dato per morto, quest’inverno proverà invece a riproporsi in una veste rinnovata. O più che altro finto-rinnovata. Chissà perché mi viene in mente un certo ex Premier…
Nonostante il bellissimo tempo di questi ultimi giorni faccia pensare il contrario, il periodo natalizio non è però ancora cominciato e questa settimana c’è ancora spazio per qualche proposta autoriale. Oltre purtroppo alla solita sfilza di filmetti italiani, una piaga con cui dobbiamo fare i conti sempre, un po’ come i commenti del mio blogger nemico Mr. James Ford che pure questa settimana troverete a (non richiesto) completamento dei miei.

"WhiteRussian non ha ancora chiuso i battenti?
Ma in che razza di mondo viviamo? Bleeeah!"
Blue Jasmine di Woody Allen
Il consiglio di Cannibal: Blue James
La teoria più in voga per quanto riguarda il cinema di Woody Allen recente è che alterna un film bello a un film brutto. Dopo To Rome with Love che era una merda, scusate il francesismo, adesso ci deve come minimo un capolavoro. Di certo peggio di quello non potrà essere, anche perché pare che ci sia una Cate Blanchett in stato di grazia.
Ford, certo che anche tu potresti prendere esempio da Allen e regalarci almeno 1 commento decente su 2.
Il consiglio di Ford: Kid Jasmine
Woody Allen deve avere grossi problemi con la periodicità.
Non riesce, infatti, proprio a resistere all'idea di lanciare un film all'anno.
Di norma questa politica porta a clamorose schifezze - almeno di recente - ed ottimi lavori, si vedano l'abominevole To Rome with love e l'eccellente Midnight in Paris.
Speriamo che questo Blue Jasmine, simile per approccio a molti dei suoi lavori passati più riusciti, possa riportare il buon Woody sulla retta via: in alternativa, lo aspettano bottigliate selvagge, un po’ come al Cannibale ogni settimana!

"Ford, tesoro, vado bene vestito così per un incontro di wrestling?"
Dietro i candelabri di Steven Soderbergh
Il consiglio di Cannibal: Stai sotto il candelabro, Ford, che se ti cade in testa magari diventi più furbo!
Dietro i candelabri l’abbiamo già visto tutti, anche perché negli USA l’ha trasmesso la HBO e quindi è arrivato subito in rete. Però non lamentiamoci. Il fatto che da noi arrivi nei cinema, al contrario degli Stati Uniti, ha del clamoroso, soprattutto considerando che si tratta di una pellicola a tematica gay e per di più con il Natale alle porte. Alla faccia di tutti i bigottoni vecchio stampo come Ford uahahah!
Il consiglio di Ford: caro Cannibal, sei troppo fuori forma per nasconderti dietro i candelabri!
Con l'avvicinarsi delle feste, i distributori italiani paiono essere in vena di regali, e dunque sorprendono tutti noi della blogosfera portando - pur se in clamoroso ritardo - sugli schermi Behind the candelabra, film tv targato HBO firmato da Steven Soderbergh che in rete ha trovato praticamente solo consensi, mettendo d'accordo perfino il sottoscritto - qui la recensione - ed il Cucciolo.
Inutile dire che, a mani basse, parliamo dell'uscita della settimana, nonchè di una delle performance dell'anno.
Gay friendly o no, correte a vederlo. Ne varrà la pena.
Io, nel frattempo, continuerò a non essere Cannibal-friendly.

"Uh, ho una clamorosa sensazione di deja vu..."
Oldboy di Spike Lee
Il consiglio di Cannibal: la versione americana della storia di Oldford
Già un floppone negli USA, questo Oldboy si candida al titolo di remake più inutile dell’anno. La pellicola coreana originale di Chan-wook Park è il classico cult movie irreplicabile, perché farne una nuova versione?
Nonostante il nome di Spike Lee alla regia e attori del calibro di Josh Brolin ed Elizabeth Olsen come protagonisti, direi che ne potevamo fare tutti a meno. Forse per una volta sarà d’accordo persino Ford, che pure in remake, sequel e scopiazzature varie di solito ci sguazza.
Il consiglio di Ford: Oldboy. La storia di un quasi trentaduenne che pensava di essere ancora al liceo.
Purtroppo per noi, invece che la tanto attesa vicenda delle disavventure di Katniss Kid nel corso delle riprese de La ragazza di fuoco, questo film si rivelerà come l'inutile remake a stelle e strisce di uno dei cult indiscutibili di inizio millennio, che conquistò il mondo una decina di anni or sono a partire dal Festival di Cannes lanciando l'ormai bollito Park Chan Wook, che ai tempi aveva ancora qualcosa da dire.
Il Cucciolo, straordinariamente, qualcosa ancora ce l'ha, specie perchè penso che, come me, non gradirà troppo questa iniziativa pur targata Spike Lee.

"Mr. James Ford vuole darci lezioni di ballo?
Che scherzo è mai questo?"
Battle of the Year – La vittoria è in ballo di Benson Lee
Il consiglio di Cannibal: James Ford si dà alla danza? La sconfitta è in ballo
Che brutta fine fanno tutti quelli che si chiamano James Ford…
Josh Holloway, mitico inteprete dell’unico e originale James Ford, quello di Lost, è finito a girare pellicolette sulla danza come questo Battle of the Year, ennesima scopiazzatura di Save the Last Dance con nel cast quell’idiota di Chris Brown. Più che Battle of the Year, rischia di essere solo la Porcheria of the Year.
Quanto a James Ford il blogger, a lui è andata ancora peggio. È finito a curare una rubrica di uscite cinematografiche con il sottoscritto Cannibal Kid…
Il consiglio di Ford: Sawyer, ma cos'hai fatto!?
Non voglio davvero neppure pensare che l'interprete del mitico personaggio cui devo il mio nome blogosferiano si sia ridotto ad una robaccia di questo livello che mi toccherà quasi vedere per solidarietà nei suoi confronti.
Perfino peggio rispetto ad un'eventuale collaborazione con il Cannibale.

"Ford m'ha detto che la sua barca si chiama Pietro...
ma col cavolo che gliela ridò indietro!"
Il Sud è niente di Fabio Mollo
Il consiglio di Cannibal: Se il Sud è niente, Ford allora cos’è?
Puff.
Se non si è capito, sto sbuffando.
Sono stufo. Di Ford, e vabbè per quello non c’è niente da fare, e del cinema italiano che continua a tirare fuori pellicole che fin dal trailer attirano zero. E mi sa che pure per quello ormai non c’è più niente da fare.
A parte Sorrentino… a proposito, ma quando cacchio arriva la recensione fordiana de La grande bellezza che tutto il mondo bloggaro sta attendendo?
Il consiglio di Ford: l'Italia è niente, purtroppo per noi.
Neanche il tempo di gioire per la presenza in sala di Behind the candelabra ed ecco che i nostrani distributori finiscono subito per affossare l'umore di ogni spettatore che si rispetti.
Non voglio sprecare troppe parole a proposito di questa roba.
Ma posso promettere a Peppa che presto avrà la recensione che tanto desidera.

"Ho visto il futuro del cinema italiano e...
non ha niente a che fare con il nostro film."
Italy amore mio di Ettore Pasculli
Il consiglio di Cannibal: Italy odio mio
Già Il Sud è niente mi ispirava poco. Questo niente.
La classica storia di integrazione che in Francia potrebbe produrre un capolavoro, da noi non credo.
Felice di sbagliarmi, ma non c’ho nemmeno voglia di scoprirlo. Se continuiamo di questo passo, potrei finire per odiare la Italy ancora più del Ford.
Il consiglio di Ford: Italy, preparati alla prossima Blog War...
... che se continua così, finirà per vedere Cannibal e Ford insieme contro il Cinema italiano ormai destinato ad una realtà che va ben oltre il cestino del desktop.
Più a Sud di così c'è solo l'Inferno in cui siamo costretti a sguazzare.

"Non mi muovo dal computer fino a che non compaiono
le rece di Cannibal e/o Ford del nostro film."
Roma criminale di Gianluca Petrazzi
Il consiglio di Cannibal: Ford criminale
Solita robetta di stampo amatoriale fin dal trailer che arriverà probabilmente in uno o massimo due sale private di Roma o di casa Ford, direi che non merita nemmeno ulteriori critiche. Petrazzi l’ha girato, ha trovato qualcuno che glielo distribuisce e per loro va bene così. Criminale è invece chi andrà a vederlo.
Il consiglio di Ford: roba più criminale di Pensieri Cannibali. O Pensieri Maiali.
Non spreco neppure troppo spazio per demolire l'ennesima porcata made in Italy proposta per riempire una settimana alla quale sarebbe bastato l'ottimo Behind the candelabra, invece che l'ennesima conferma dello stato di salute terminale della nostrana settima arte.

"Ma tu sei molto meglio di un martello!
Quasi quasi ti limono..."
Stop the Pounding Heart di Roberto Minervini
Il consiglio di Cannibal: Stop the fu**ing Ford
Per la gioia di Ford, ecco a voi non solo una pellicola italiana, ma per di più una pellicola italiana dal forte sapore malickiano. Ebbene sì, dopo The Tree of Life Terrence Malick è diventato uno dei registi più scopiazzati del mondo e pure in Italia c’è chi si è cimentato nell’impresa. Su quali siano i risultati è lecito avere più di un dubbio, come quando ci si trova di fronte a una recensione fordiana di un’immensa opera malickiana, però tra tutti i troppi film italiani in uscita questa settimana, è quello a cui darei più fiducia. Il condizionale è d’obbligo.
Il consiglio di Ford: stop the Malick art.
Se c'è una cosa che, come sapete, non sopporto, è il radicalchicchismo. Seguito a ruota dalla nuova dimensione da santone di Terrence Malick.
Nonostante i deliri di onnipotenza, però, parliamo comunque di un signor regista, che qui dalle nostre parti potrebbe trovare giusto degli stagisti per i suoi stagisti addetti alla pulizia delle lenti degli obiettivi.
Dunque direi che un epigono italiano del suddetto ex grande cineasta statunitense è ben poco utile agli spettatori di tutto il mondo.
Ed in particolare al sottoscritto.


venerdì 8 luglio 2011

THRILLER NIGHT (SECONDA NOTTE)

Una serie di libri più thriller dei film di Ford
La lista fordiana è piuttosto decente, però allo stesso tempo è drammaticamente in tono minore rispetto a quella molto più scoppiettante, variegata ed enstusiasmante da me proposta ieri. Ford sfoggia infatti un Le iene strepitoso ma comunque inferiore a Pulp Fiction, un Hannibal Lecter di seconda qualità, un Coppola mooolto minore, un Fincher non ancora ai suoi massimi livelli, i soliti sospetti e i soliti film noiosi… Insomma, una decina accettabile ma che non morde. Proprio come chi l’ha ideata, un Ford ormai sempre più cancellato e costretto a inseguirmi, a darmi la caccia come un detective alle prese con un criminale sempre troppo imprevedibile per i suoi rigidi schemi mentali. Ma questo non è un film per lui a lieto fine e il cattivo cannibale alla fine avrà la meglio. Forse.
Comunque ecco qui la lista fordiana: sucatevela!
Cannibal Kid

Il fiato sospeso è sempre stato uno degli elementi indubbiamente più affascinanti del Cinema, dal senso di meraviglia al terrore puro e semplice: quale miglior modo di celebrarlo, dunque, se non con una tesissima thriller night!?
Come al solito, ho cercato di viaggiare il più possibile nel tempo per mostrare quanto di meglio il genere ha potuto regalare a noi spettatori nel corso dei decenni, e a partire dalle lugubri atmosfere espressioniste sono arrivato fino ad un presente di poesia orientale e fiumi mistici: tenetevi saldamente alla poltrona, dunque, e preparate anime e cuori ad un vero e proprio assedio, perchè quando si è in apnea, basta poco per non tornare in superficie!

"E sto film sarebbe bello?!?"
1) M - Il mostro di Dusseldorf di Fritz Lang (1931)
Mr. James Ford Se esiste un film per cui vale la pena di amare il Cinema, è sicuramente questo.
Scritto e diretto magistralmente da Fritz Lang - qui al suo primo film sonoro -, Il mostro di Dusseldorf è una riflessione agghiacciante sulla Natura umana e sulla figura del serial killer, praticamente quasi fantascienza ai tempi della realizzazione della pellicola.
Strepitoso Peter Lorre, inquietante la melodia fischiettata dal mostro in caccia, incredibile il processo che i criminali mettono in atto contro il colpevole.
Un film epocale, che riesce a colpirmi durissimo ad ogni visione, nonchè una lezione di tecnica cinematografica che riassume praticamente il mestiere del regista.
Ma se esiste un mostro anche peggiore, è certo il Cannibale, che sarà una volta ancora pronto a dire che faccio il professorone di Cinema, quando, al contrario, cerco solo di far scoprire cose incredibile come questa a chi ancora non ha avuto il piacere di vederle.
Cannibal Kid Trama semiseria: JF - Il mostro di Lodi ci presenta un suo amico, un uomo accusato di frequentare prostitute minorenni. Alla fine si scopre che il suo amico è Berlusconi e che il film anziché a Dusseldorf è ambientato ad Arcordorf.
Commento: Ho iniziato a vedere i primi 10 minuti, ma questo film è trooooppo noioso. È estate, chi c’ha volta di ‘sti mattonazzi espressionisti fordiani? Eddai, cazzo:
Tutti ar mare,
tutti ar mare
a mostra' le chiappe chiare,
co' li pesci,
in mezzo all'onne,
noi s'annamo a diverti'!
e er Cinema lo amamo pure più de te!
JF E' evidente che l'amore e il rispetto per il Cinema tu non sai neppure dove stanno di casa, ma tant'è. Se hai visto i primi dieci minuti e hai mollato non posso che constatare una volta ancora la tua incompetenza cinematografica.
La sequenza d'apertura è un esempio perfetto di regia, montaggio, tensione, impatto emotivo senza pari, e Lang soltanto con quella si mangia, digerisce e caga fuori merdine quali sono al suo cospetto come Aronofsky e Von Trier.
CK È evidente che tu l'ironia e il senso dell'umorismo non sai nemmeno cosa sono. Eddai Ford, non è che devi prendere ogni cosa così sul serio. La competenza cinematografica la lascio tutta a te, per carità, ma almeno fattela 'na risata con la mia canzoncina. Perché alla fine io non sono qui per diventare il nuovo Morandini, ma solo tanto pè scherzà e...
tanto pè cantà
perché me sento un friccico ner core
tanto pè sognà
perché ner petto me ce naschi 'n fiore
JF Ma scusa, Cannibale!? Una sana Blog War come la nostra la vuoi proprio senza sangue!? Ci vuole qualche colpo proibito: un membro del Fight Club come te dovrebbe saperlo bene, che prima ci si pesta come si deve e poi si va a bere insieme, no!?


"I hate James Ford!"
2) La morte corre sul fiume di Charles Laughton (1955)
JF Se esiste un film per cui vale la pena di amare il Cinema ancora di più, è sicuramente questo. Realizzato dal grandissimo attore Charles Laughton e boicottato dalla critica all'epoca, è una storia di formazione, morte, amore, scoperta, nonchè una delle fiabe nere più incredibili della Storia del Cinema.
Tutti gli Io non ho paura esistenti, in qualche modo, devono la loro esistenza a questa meraviglia che mescola la fotografia espressionista, i grandi spazi americani, un'interpretazione leggendaria di Robert Mitchum - storico il suo monologo legato ai tatuaggi sulle dita delle due mani, "LOVE" e "HATE" - e l'inseguimento più angosciante di cui un bambino potrebbe essere protagonista.
Non ci sono parole che possano descriverlo abbastanza, ma certo si tratta di uno dei dieci film cui non rinuncerei per nulla al mondo.
CK Ma che bello questo film!
Ford, deponi il fucile: 'sta volta non sono ironico. Pur con qualche lungaggine (ma qualche momento di noia è sempre da mettere in conto in una pellicola fordiana) e qualche ingenuità che oggi fa sorridere (le riprese dall'alto traballanti), ci sono diverse trovate originali, un sano anti bigottismo di fondo per nulla scontato ieri quanto oggi, e parecchi momenti notevoli (la bambina che canta sulla barchetta mi ha ricordato il video di Isobel di Bjork). Vedi Ford che quando ti impegni sai fare qualche scelta decente pure tu?
JF Sono talmente strabiliato da intravedere la luce dell'imprevedibilità cannibalesca. Miracolo!


"Ma statte zitto, Ford!"
3) La donna che visse due volte (1958) e Psycho di Alfred Hitchcock (1960)
JF Una doppietta clamorosa per un regista clamoroso.
Come già sottolineato ieri rispetto alla presenza di questi due filmoni nella lista del Cannibale, forse il buon Hitch non avrà avuto la caratura emotiva di altri grandi Maestri del Cinema, ma sicuramente nessuno come lui ha saputo essere un interprete così perfetto del thriller come concetto.
E se con Psycho le lezioni di Cinema si ripetono ad ogni scena, La donna che visse due volte rappresenta la pellicola più emozionante e coinvolgente del Maestro inglese, nonchè la mia preferita della sua filmografia.
Due perle così mettono d'accordo perfino acerrimi nemici come me e il suddetto Cannibale, il che significa soltanto una cosa: non potete perdervele!
CK Trama semiseria di Psycho: Uno psicopatico travestito da donna si diverte a uccidere donne sotto la doccia mentre cantano la musichetta delle Iene (il programma tv, non il film). No, non è Mr. Ford, lui si diverte a travestirsi principalmente da Kiss e solo ogni tanto da donna. Alla fine si scopre invece che lo psycho è Platinette.
Trama semiseria de La donna che visse due volte: Cannibal Kid soffre pesantemente di vertigini, poi incontra un tamarro con la passione per i film soporiferi e capisce che c’è qualcosa di cui ha ancora più paura: Mr. Ford. Fine del film.
Commento: due pellicole stupende che non a caso ho inserito anch’io nella mia eccellente lista di ieri. Per una volta una scelta non contestabile di quello psycho di un Ford.
JF Noto ancora una volta i problemi del Cannibale con la sessualità: hai paura ad ammettere qualcosa, Joker? Tu ti trucchi come un pagliaccio eppure continui a parlare della mia passione per le maschere. Ahi ahi. Sento puzza di Freud.
CK È solo che mi diverto troppo a stuzzicare un (presunto) macho su questo punto ed evidentemente ho fatto centro in pieno.
JF Tu mi centri con le battute e io con le bottigliate, direi che siamo d'accordo.


"Pronto, polizia? Vorrei denunciare Mr. Ford per aver consigliato 'sto film"
4) La conversazione di F. Ford Coppola (1974)
JF Quello che doveva essere un Coppola minore, girato nelle pause delle riprese della saga de Il padrino, è diventato in assoluto uno dei cult più cult di genere del sottoscritto: un Gene Hackman gigantesco, uso del sonoro incredibile, uno script che ti prende per le palle e non molla dal primo all'ultimo minuto, nonchè un esempio da manuale del Cinema del complotto in voga negli Usa sconvolti dal Vietnam che ha fatto scuola anche con altre pietre miliari come Tutti gli uomini del presidente.
Forse ora potrà apparire un pò datato, eppure non riesco a non essere turbato da ogni sua visione.
CK Trama semiseria: Un tizio anziché ascoltarsi gli 883 e Laura Pausini come fa Mr. Ford, nell’iPod si sente le conversazioni delle altre persone, fino a che non si imbatte in un caso sospetto. Ma alla fine si scopre che è il solito Berlusconi che parla con una mignot escort.
Commento: Gene Hackman è un attore che non ho mai sopportato ma qui è persino più odioso del solito, il jazzino da camera in soundtrack e gli effetti sonori sono insopportabili, la regia di Coppola è decente però ben al di sotto dei suoi standard, in quello che è il suo peggior film cui abbia assistito (persino Jack con Robin Williams e Jennifer Lopez mi era sembrato molto meglio, e ho detto tutto).
Uno dei thriller più noiosi, fastidiosi, meno tesi e, meno male che almeno questo lo riconosci, datati mai visti. Ho trovato l’intreccio narrativo, sia del protagonista che delle conversazioni registrate, davvero di nessun interesse, cosa che aggiunta ai ritmi sonnacchiosi la rende una perfetta noiosissima visione fordiana. A Coppola tra Il padrino e soprattutto Apocalypse Now, una pausa per realizzare un filmetto davvero brutto gliela concediamo pure, ma certo che inserire una pellicola così fredda e priva di emozioni tra i propri film del cuore è una cosa che giusto l’abominevole Ford può fare…
JF Certo, metti un grande film diretto magistralmente e un pò più impegnativo di un teen movie e subito il Cannibale si annoia, poverino. Del resto, da uno che le pellicole le sceglie in base alla simpatia per gli attori, l'attrazione per le attrici e gli autori della colonna sonora, che ci si può aspettare di più!?
CK Hai sintetizzato bene il Cannibal-pensiero. Sfido comunque chiunque ad appassionarsi a un film del genere...


Certo che sto cannibale è meno minaccioso di Cannibal Kid...
5) Manhunter - Frammenti di un omicidio - di M. Mann (1986)
JF Il paparino de Il silenzio degli innocenti, nonchè primo, grande Capolavoro firmato Michael Mann.
Ispirato da Red dragon, al contrario del pallidissimo reboot con protagonista Edward Norton, Manhunter rappresentò una nuova frontiera per il Cinema di genere, e fu la prima pellicola in cui si cominciò a parlare con una certa cognizione di causa di profiling criminale grazie ad una vicenda tesa dal primo all'ultimo minuto, ritmata dalla strepitosa "In-a-gadda-da-vida" degli Iron Butterfly.
Fotografia magistrale di Dante Spinotti e prima apparizione ufficiale sul grande schermo per il dotto Lecter, allora interpretato da Brian Cox: cosa si può volere di più?
Se il Cannibale è cannibale, io sono il suo cattivissimo, predatorio genitore.
CK Trama semiseria: I passi iniziali di un Hannibal Lecter alle prime armi quando ancora non lo chiamavano Cannibal Kid. Poi sarebbe diventato protagonista di quel capolavoro assoluto de Il silenzio degli innocenti (nella mia lista di ieri), in cui tra le altre cose mangiava il fegato avariato da troppi white russian del Ford con un bel piatto di fave e un buon Chianti.
Commento: Qualche bel momento inquietante, come la scena con In a godda da vida, e un Hannibal the Cannibal interpretato da un Brian Cox valido, ma pur sempre un Hannibal the Cannibal di serie B rispetto all’Anthony Hopkins de Il silenzio degli innocenti.
Come Mr. Ford, un aspirante Cannibal Kid di serie B. O forse persino di serie C…
JF Quello che ho aspirato finora è soltanto il puzzo del tuo tono saccente e fastidioso, che non accenna a diminuire.


In esclusiva per Pensieri Cannibali un'immagine di DIO
6) Le iene di Quentin Tarantino (1992)
JF Credo che un film come questo non abbia proprio bisogno di presentazioni.
Esordio fulminante di Quentin Tarantino, che con piglio quasi teatrale costruisce grazie alla sua abilità di sceneggiatore una pellicola serratissima giocata su dialoghi indimenticabili - straordinario l'incipit, con la colazione della banda nel bar - ed una serie di interpreti in forma smagliante, da Harvey Keitel, a Tim Roth, a Chris Penn.
Per non parlare di Michael Madsen, che regala uno dei monologhi più incredibili del Cinema recente.
Cannibale, prepara l'orecchio, perchè MrFord sta per fare un bel lavoro di rasoio!
CK Trama semiseria: Un gruppo di criminali unisce le forze per una rapina e per riservatezza ognuno decide di prendere il nome di un colore: ci sono Mr. White, Mr. Brown, Mr. Pink, Mr. Blue, Mr. Orange, Mr. Blonde e… Mr. Ford. Quando scoprono che Ford non è un colore, lo seccano brutalmente, mentre Cannibal Kid se la balla contento sulle note di “Stuck in the middle with you”.
Commento: Mi fa specie trovarmi di fronte a questo grandissimo film in veste di rivale, ma volete davvero che parli male di Tarantino? Non ci penso neanche. Per me però Le iene è solo un antipasto, per quanto gustosissimo e divertentissimo, a quello che sarà il piatto principale nonché il capolavoro tarantiniano supremo, ovvero Pulp Fiction (inserito nella mia lista di ieri).
Per una volta, Mr. Pink, hai fatto comunque una scelta di ottimo gusto. Stai proprio diventando un piccolo Cannibal Kid in erba. Certo poi che l’originale è tutta un’altra storia…
JF Torniamo sui problemi di sessualità, eh!? Io, però, non mi lamento affatto dei colori, anche perchè l'odioso Mr. Pink - che credo si addica senz'altro più a te - è tra gli ultimi a cadere, e in questo caso senz'altro somiglia più a un Ford che a un Cannibale carne da cannone in stile Mr. Brown. Ora che ci penso, Mr. Brown ti sta proprio da dio.
CK English lessons with Mr. Brown.
Lesson number 1: Mr. Ford has no sense of humour.
Lesson number 2: Mr. Ford has a short dick.
Lesson number 3: Mr. Ford, come on! Smile to my stupid jokes and don't be so damn serious! JF Questa di Mr. Brown era carina, c'è da ammetterlo. Ma non ti risparmia da una sonora Batman-lezione!


Massì, nel dubbio mettete dentro Ford che male non fate...
7) I soliti sospetti di Bryan Singer (1995)
JF La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stata convincere il mondo che lui non esiste. E in un attimo... Sparisce.
Solo due parole, per questo film.
Kaiser Soze.
Vedete voi se aggiungere altro, a meno che non vogliate finire come Cannibale dopo che Kaiser Ford avrà mostrato "a quei cannibali di ferro che cos'è una volontà di ferro".
CK Trama semiseria: Un gruppo di criminali lavora per il misterioso boss Keyser Söze e con un finale shock viene rivelata la sua vera identità. È un uomo vecchio, storpio e gobbo dietro al quale si celano i peggio crimini degli ultimi decenni. Silvio Berlusconi? No, quello è Il caimano. Giulio Andreotti? No, quello è Il divo… Si tratta di Mr. Ford e i crimini sono le sue liste musicali e cinematografiche.
Commento: Un film buono, con un finale incredibile. Ecco, in una lista dei migliori finali nella storia del cinema lo inserirei anch’io. Ma per il resto come pellicola nel complesso è valida ma niente più. E Bryan Singer che dopo questo film sembrava dovesse spaccare il mondo, invece poi ha spaccato giusto i maroni. Ricordandomi in questo qualcun’altro. Chissà chi?
JF Sono sempre pronto a spaccarti molto più dei maroni, lo sai bene. Anzi, ti liquido in quattro e quattr'otto come un Benicio Del Toro qualsiasi.


"Oddio, stasera ci tocca un altro film di Ford...
Kevin Spacey fammi fuori subito, ti pago!"
8) Se7en di David Fincher (1995)
JF Dicevo proprio ieri a proposito della scelta del mio antagonista di inserire Fight club che pazientando soltanto un giorno avreste visto il meglio che Fincher ha potuto sfornare nell'ambito del thriller, ed eccovi ampiamente ripagati.
Seven, pellicola di riferimento del genere per gli anni novanta e non solo quasi al pari con Il silenzio degli innocenti, regala un crescendo di violenza e disperazione tale da far quasi rimpiangere gli ascolti a ripetizione cannibali di Nirvana e Nine inch nails, prima di dare libero sfogo alla rabbia in un finale incredibile, momento più alto - pur se in una singola scena - di tutta la carriera di Brad Pitt.
L'agente Mills diventa ira, e tu, Cannibale!? Paura, eh!?
CK Trama semiseria: Un poliziotto che sta per andare in pensione (ma non è Bruce Willis) e un tizio sposato con Gwyneth Paltrow (ma non è Chris Martin), indagano su un assassino che segue i 7 peccati capitali. Quando arrivano alla lussuria scoprono che, sorpresa sorpresa, si tratta di Silvio Berlusconi. Ma nel sorprendente finale viene recapitata la testa di Gwyneth Paltrow al suo nuovo maritino, che si ispirerà al tragico evento per comporre l’album A rush of blood to the head.
Commento: Un ottimo thriller, solidissimo, con una grande regia. Però segue schemi un po’ troppo tradizionali per i miei gusti, con la solita routine di indagini, la tradizionale accoppiata poliziotto quasi in pensione/poliziotto giovane (e in più c’è pure l’odiosa Gwyneth Paltrow) per entrarmi davvero nel cuore. Brad Pitt è stato davvero indimenticabile nei panni di Tyler Durden di Fight Club (chi si ricorda invece anche solo come si chiamava il suo personaggio in Se7en senza andare a cercare su imdb?) e pure in versione schizo ne L’esercito delle 12 scimmie. E anche David Fincher ha fatto di meglio, sia con Fight Club che con The Social Network, film che oltre a raccontare delle storie notevoli riescono anche a fotografare la società attuale come poche altre.
JF Altra differenza tra Ford e Cannibale: il solido, incazzato, tostissimo Mills contro il griffato, strafatto, inesistente - se non nella mente - Tyler Durden. Non c'è proprio gara.
CK Talmente inesistente da essere entrato nell'immaginario collettivo. Mentre Mills (ah ecco come si chiamava! sei andato a vedere su imdb, vero?) lo si ricorda solo per la head in the box della povera Gwyneth.


Sean Penn: "M'hanno appena ammazzato la figlia, per tirarmi su mi fai il balletto di Footloose?"
Kevin Bacon: "Non so, gli anni sono passati, adesso sarei ridicolo..."
Sean Penn: "Scusa se te lo dico, ma eri ridicolo anche allora!"
Kevin Bacon: "Scusa se te lo dico, ma forse han fatto bene a ucciderti la figlia..."
9) Mystic river di Clint Eastwood (2003)
JF Poteva mancare ancora il vecchio, inossidabile Clint da una lista fordiana? Assolutamente no, e anche se per il rotto della cuffia la tragedia del Mystic entra prepotentemente nella decina di questo cowboy, rivelando ancora una volta una sensibilità ed una capacità di direzione degli attori incredibile, nonchè una vicenda che mette a nudo tutti i lati oscuri di un'America mai così "spietata".
Una partenza a bomba con un Sean Penn scatenato, una costruzione che è un lavoro ai fianchi giocata sull'indimenticabile disperazione di Tim Robbins ed un finale terribile con la "pistola" puntata di Kevin Bacon.
Senza dubbio, uno dei grandi Capolavori del Cinema contemporaneo e della carriera dell'Ispettore Callahan.
Bang, bang, Cannibale! Sei tu il vampiro da cui tenersi alla larga!
CK Trama semiseria: 1975, tre ragazzini stanno giocando a hockey ma uno dei tre è talmente scarso che viene rapito e fatto sparire dall’associazione per il bel gioco.
2011, in seguito alle sue discutibili liste, Mr. Ford viene rapito e fatto sparire dall’associazione per il bel Cinema.
Commento: Il mio Eastwood preferito, insieme a Un mondo perfetto. Stiamo però comunque parlando di un regista che rispetto ma a cui secondo me nella sua eccessiva classicità manca il colpo di genio assoluto e che poi è troppo fordiano per poter rientrare in una mia lista. Mystic River è un fiume molto coinvolgente, parecchio drammatico e ci regala un trio di ottimi protagonisti. Dopo una sfilza di gente che non è nemmeno degna del titolo di attore (qualcuno ha menzionato Schwarzenegger?), finalmente con questa lista Ford ha deciso di tirare fuori qualche bella interpretazione (vedi anche Kevin Spacey e Le iene). Miracolo! Ford, ché per caso per darci un po’ di tregua dal caldo e dalle tue bollite liste vuoi far nevicare?
JF La sfilza quale sarebbe, Cannibale? Quella di Ian Holm, Rutger Hauer, Michael Caine, Jack Nicholson? Il problema è che, forse, il vecchio Schwarzy ti ossessiona così tanto da non permetterti di vedere il resto: ammetti che ti piace, e risolvi la questione!
CK Credo mi piaccia Schwarzy quanto a te piacciono i pollici di Megan Fox...
JF Pensa, allora, a Schwarzy con i pollici di Megan Fox. Aaaaarggh!


"Io un'altra lista di Ford non la reggo"
10) Oldboy di Park Chan Wook (2003)
JF Il vertice assoluto della trilogia della vendetta del sorprendente regista coreano, tra i drammi più clamorosamente coinvolgenti, esteticamente strabilianti, straordinariamente violenti degli ultimi trent'anni.
Il viaggio allucinante di Oh Dae Su alla ricerca del suo carceriere misterioso e la scoperta di una realtà ben più terribile della vendetta stessa, scomposto temporalmente e pennellato neanche fossimo in un dipinto di Hokusai è un affresco che ogni regista avrebbe voluto pennellare con la stessa sanguinaria grazia, primo tra tutti Tarantino, che lo premiò a Cannes affermando che questo era il film "che avrebbe voluto fare".
Senza dubbio, Quentin, siamo con te.
CK Trama semiseria: Un uomo cerca vendetta per essere stato accusato di essere il cattivo di molti dei film precedenti. Alla fine scopriamo che è Silvio Berlusconi travestito da Mr. Ford per sembrare ancora più old (boy).
Commento: Lo considero più un revenge movie d’azione che un thriller, però evito le sterili polemiche fordiane sui generi, visto che le liste sono e devono essere personali, e mi limito a dire che è un film validissimo, ottimamente girato, con una sceneggiatura ben studiata e con alcune scene d’azione che si mangiano a colazione tutti gli action heroes alla Van Damme tanto idolatrati da Ford. E poi nel titolo dice tutto sul mio rivale: un vero Oldboy. Più old che boy uahahahah
JF Ancora confondi i generi, caro antagonista. Un film come Oldboy non va neppure paragonato alle perle degli action heroes, che servono a distendere il cervello tra un filmone e l'altro, e non hanno mai preteso di più.
Ma del resto, quello che pretende sei sempre tu.
E chiudo con una bella citazione da Mad men, visto che pare che funzioni solo la tua lingua: se tu, con il tuo umorismo fastidioso ed il tono da superiore sei il fastidioso Jimmy, io sono di certo Don Draper. Fatti due conti.
CK Io sarò anche Jimmy con il suo discutibile umorismo, ma se un tamarro scatenato come te pensa di avere solo un briciolo dello stile e della classe di Don Draper, mi sa che sei rimasto ancora al genere fantascienza, caro il mio Ford. E con questo passo e chiudo.
JF Guarda che Draper in realtà è il più scatenato dei tamarri. E' l'alcool che lo frena nei suoi istinti primordiali. E poi che ne sai che non giro in Cadillac e completo? Già mi vedi in canotta sul quad!?
CK Da buon thriller, ecco il colpo di scena finale: Cannibal Kid si toglie i Wayfarer fighetti, strappa le maniche del suo abito griffato che si trasforma in uno smanicato mega tamarro. Poi piazza su gli AC/DC nel lettore mp3, si infila il casco con le fiamme ai lati e sale a bordo della sua Harley. Mr. James Ford lo guarda sbigottito allontanarsi sulla highway to hell e a questo punto decide pure lui di infilarsi le cuffiette nelle orecchie del suo iPod ultimo modello. "Le luci della centrale elettrica: beh, non sono poi così male." E si allontana pure lui verso il tramonto, canticchiando: "Quei cannibali che ci fregano sempre, che ci fregano sempre, che ci fregano sempre, che ci fregano sempre..."

Ci sarà un altro genere cinematografico a fare da ring a queste sfide? E, soprattutto, ma queste Blog Wars non se ne vanno ancora in vacanza? Lo scopriremo solo vivendo…

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