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mercoledì 18 maggio 2016

La corrispondenza, uno stalker dall'Aldilà





Jeremy Irons
Ciao mio dolce Cannibal, amore della mia vita.
Se stai leggendo queste righe, purtroppo significa che sono morto.

Lo so, lo so. In questo momento starai piangendo fiumi di lacrime e sarai inconsolabile. Però ho anche una buona notizia per te. Nonostante ormai sia fisicamente deceduto, ho ideato un sofisticato metodo informatico per poterti tenere compagnia a lungo, fino a che lo vorrai. Posso infatti prevedere tutto ciò che farai e ciò che scriverai con relativa certezza.

mercoledì 14 maggio 2014

VAMPIRE ACADEMY, L’HOGWARTS PER I SUCCHIASANGUE




Vampire Academy
(USA, UK, Romania 2014)
Titolo originale: Vampire Academy: Blood Sisters
Regia: Mark Waters
Sceneggiatura: Daniel Waters
Ispirato al romanzo: L’accademia dei vampiri di Richelle Mead
Cast: Zoey Deutch, Lucy Fry, Olga Kurylenko, Gabriel Byrne, Danila Kozlovsky, Dominic Sherwood, Sarah Hyland, Cameron Monaghan, Sami Gayle, Joely Richardson, Claire Foy, Ashley Charles
Genere: teen fantasy
Se ti piace guarda anche: Percy Jackson, Harry Potter, Shadowhunters, Underworld, Byzantium, Wild Child
Uscita italiana: non ancora pervenuta

Non so voi, ma io stavo proprio sentendo la mancanza di un nuovo film sui vampiri. Negli ultimi anni ne sono usciti solo 3miliardi e io avevo bisogno del 3miliardeunesimo. Dopo Twilight, è stato tutto un proliferare di pellicole sui succhiasangue, con derive persino nel cinema d’autore, con l’intrigante Twixt di Francis Ford Coppola, il soporifero Solo gli amanti sopravvivono di Jim Jarmusch e il più riuscito Byzantium firmato da Neil Jordan, che già aveva partecipato all’ondata vampiresca degli anni ’90, quella andata dal Dracula di Bram Stoker dello stesso Francis Ford Coppola a Buffy – L’ammazzavampiri, con il suo Intervista col vampiro.
A essere contagiato dal successo commerciale della saga di Twilight è stato soprattutto il sottogenere del fantasy teen, che ha dato origine a una serie infinita di pellicole con vampiri e altre creature mostruose assortite, senza dimenticare le incursioni televisivo/trash di The Vampire Diaries e True Blood.

"Non è vero che noi giovani non leggiamo.
Io sto finendo la saga di Twilight, vedi?"
Insomma, si sentiva davvero il bisogno di un nuovo film sui vampiri… peccato che questo non sia un film sui vampiri. Non fatevi ingannare dal titolo. I personaggi di Vampire Academy non gradiscono essere chiamati vampiri, e manco vampirli.
La protagonista è Rose Hathaway, una Dhampir. Cosa cacchio è un Dhampir?
È un essere metà uomo e metà donna? No. Quello si chiama Conchita Wurst. Un Dhampir invece è metà umano e metà vampiro e lo scopo della sua inutile vita è quello di fare da guardia del corpo a un Moroi. Cosa cacchio è un Moroi?
È un vampiro, che però non vuole essere chiamato vampiro ma Moroi e in più è un vampiro buonista, uno che convive in pace con gli umani e si contrappone agli Strogoi. E cosa cacchio sono gli Strogoi?
Allora non sapete proprio niente, vi devo dire tutto io! Gli Strogoi non sono miei parenti stronzi (il mio nome è Marco Goi nda), ma sono dei vampiri cattivoni che pure loro non gradiscono essere definiti vampiri, anche se a tutti gli effetti lo sono visto che uccidono gli umani per nutrirsi del loro sangue. Almeno qualche ciucciasangue vecchio stile esiste ancora, in questo malato mondo ripieno di vampiri vegani, pacifisti e, ma solo secondo Berlusconi, pure comunisti.

"Non sono un mostro, GRRR!"
Raccontato così può sembrare un gran casino e un pochino lo è. Alcuni passaggi non sono spiegati benissimo e si ha come l’impressione che possano essere compresi appieno soltanto da chi ha letto i libri della saga teen fantasy scritta da Richelle Mead cui il film si ispira. Se però avete più di 12 anni è probabile che siate oltre la fase romanzi young adult e potete accontentarvi della versione cinematografica. Una versione che negli USA si è rivelata un flop e quindi difficilmente proseguirà, sebbene il finale della pellicola sia fatto apposta come collegamento per un secondo episodio.
Nonostante la confusione generale della trama si riesce comunque a entrare in questo mondo fantasy, sarà che è simile ad altri mondi fantasy, non solo vampireschi, come quelli di Pirla Jackson Percy Jackson e Harry Potter. Solo che l’ambientazione della pellicola è quella di una scuola non di magia, come Hogwarts, bensì un’accademia per addestrare sia i vampiri buoni, pardon i Moroi, sia i loro aiutanti/schiavetti, ovvero i Dhampir.
È qui che sta la particolarità, o se non altro la minima variante rispetto alle altre saghette vampiresche viste in abbondanza di recente. La protagonista è fedelissima alla sua vampirella Moroi che protegge, ma allo stesso tempo è una simpatica combina guai dalla battuta sempre pronta, e allo stesso tempo è pure un po’ una bimbaminkia superficiale style Hanna delle Pretty Little Liars. È lei il personaggio che rende gradevole la visione di questo fantasyno girato in maniera alquanto anonima da Mark Waters, il regista del cultissimo del 2004 Mean Girls, una delle pellicole che più hanno lasciato il segno nella pop culture americana degli ultimi 10 anni.

"Mi sembra proprio di essere in una puntata di The Vampire Diaries.
Per i vampiri?
Ma va, perché c'è un ballo studentesco!"
La protagonista mezza vampira e mezza umana è interpretata da una a sorpresa convincente Zoey Deutch.
Chi cacchio è Zoey Deutch?
Scommetto che non sapete nemmeno questo. Va beh, come al solito ve lo dico io. Zoey Deutch aveva la parte della figliastra di Sarah Michelle Gellar (ex Buffy, sarà un caso?) nella pessima serie Ringer e lì mi era sembrata un’attrice davvero cagna. Forse era solo colpa di quell’oscenità di serie, perché qui Zoey Deutch, per quanto non sia diventata all’improvviso una fenomena, è piuttosto convincente e riesce a reggere alla grande l’intera pellicola che, per il resto, vanta un cast abbastanza di prestigio, quanto svogliato. In ruoli-macchietta ci sono l’affascinante Olga Kurylenko e un pessimo Gabriel Byrne, mentre sono abbastanza sprecati i giovani Cameron Monaghan della serie Shameless US e Sarah Hyland della Modern Family, così come Sami Gayle già vista nel film Detachment – Il distacco. A non funzionare proprio del tutto è invece l’altra protagonista principale, la bionda Lucy Fry, che dovrebbe essere la vampirona gnoccona di turno e invece appare parecchio scialba.

"Cannibal Kid è l'unico al mondo che non massacra del tutto il nostro film."
"E' proprio un bimbominkia!"
A questo punto, so già che avrete un’altra domanda e questa volta non riguarda più Damphir, Moroi, Strogoi o qualche altro diavolo di assurdo modo hipster in cui vogliono essere chiamati i succhiasangue al giorno d’oggi. La domanda che vi starete ponendo è: ma questo Vampire Academy un’occhiata la merita, si o no?
La risposta è no, se di filmetti sui vampiri non ne potete più. Questo non dice assolutamente niente di nuovo sul tema e non è certo un capolavoro imperdibile. Se poi cercate una pellicola dai risvolti anche solo vagamente horror, tenetevi alla larga. Questo è un teen fantasy, non un film dell’orrore.
La risposta è invece sì se cercate una pellicoletta adolescenziale scema di discreto intrattenimento. Rispetto a porcherie assolute come Shadowhunters, questo si fa guardare con discreto piacere e, grazie alla simpatia della protagonista, con il sorriso sulle labbra. E poi dai, avete già visto 3miliardi di film sui vampiri, volete perdervi proprio il 3miliardeunesimo?
(voto 5+/10)

giovedì 22 agosto 2013

1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 PSICOPATICI




1 bella prima parte, ritmata, frizzante ed elettrizzante.


2 discrete palle la parte finale, sconclusionata e troppo prevedibilmente crime oriented.


3 tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!
Se devo scegliere tra questo film e il precedente del regista/sceneggiatore Martin McDonagh, quel gioiellino di humour nero che era In Bruges, scelgo nettamente In Bruges senza nemmeno dover fare la conta ambarabà ciccì coccò.


4 come gli amici al bar di Gino Paoli.
Cosa c’entra? Niente, ma dopo tutto chi vi dice che io non sia l’ottavo psicopatico?


5 ottimi attori (Woody Harrelson, Colin Farrell, Sam Rockwell, Christopher Walken, Michael Pitt) + 2 ottime attrici (Abbie Cornish e Olga Kurylenko).


6,5 il mio voto alla pellicola.


7 psicopatici
(UK 2012)
Titolo originale: Seven Psycopaths
Regia: Martin McDonagh
Sceneggiatura: Martin McDonagh
Cast: Colin Farrell, Sam Rockwell, Abbie Cornish, Olga Kurylenko, Woody Harrelson, Christopher Walken, Helena Mattson, Michael Pitt, Michael Stuhlbarg, Harry Dean Stanton, Linda Bright Clay, Gabourey Sidibe, Zeljko Ivanek, Tom Waits
Genere: psyco crime
Se ti piace guarda anche: In Bruges, Uomini di parola, Small Apartments, A Fantastic Fear of Everything





martedì 30 luglio 2013

OBLIVION, TUTTA UNA QUESTIONE DI TET




"Vedo Tet ovunque!"
Oblivion
(USA 2013)
Regia: Joseph Kosinski
Sceneggiatura: Karl Gajdusek, Michael Arndt
Tratto dalla graphic novel: Oblivion di Joseph Kosinski, Arvid Nelson
Cast: Tom Cruise, Andrea Riseborough, Olga Kurylenko, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Melissa Leo, Zoe Bell
Genere: schi-fi
Se ti piace guarda anche: Tron: Legacy, Looper, Battleship, Io sono leggenda, Wall-E

2077. Gli umani hanno sconfitto gli alieni, gli Scavengers, dopo un’agguerrita guerra stellare.

Evvai! Hurrah! Yippie! Beccatevi questo, extraterrestri figli di puttana!

"Pensi anche tu che somigli ad Alba Rohrwacher?
Guarda che vado subito a suicidarmi!"
Calma, calma. Prima di esultare, aspettate un momento. Al termine della guerra stellare, la Terra è diventata un posto desolato e quasi completamente disabitato. La Luna è stata distrutta dalle creature aliene e gli umani sopravvissuti vivono ora sul pianeta Titano. Alcuni altri invece stanno sul Tet, una colonia spaziale a forma di tetraedro (ma peeerché?) che ruota attorno alla Terra. Sulla Terra sono invece rimasti giusto il tecnico addetto ai droni Tom Cruise insieme a una tipa che lo aiuta nelle mansioni di manutenzione e già che c’è soddisfa pure i suoi bisogni sessuali. Tipa interpretata dall’inglese Andrea Risesborron Riseborough, che sembra la versione figa di Alba Rohrwacher.

"Con questo puoi guardare il Tet, Tom."
"Ma io preferisco guardare le tue, di Tet."
Per tutta la prima parte della pellicola assistiamo alla solita dimostrazione di figosità di Tom Cruise. Peccato non sia più al Top Cruise, come ai tempi del Top Gun qui richiamato nelle varie scene in cui lo vediamo in versione pilota. Tom Cruise ormai c’ha uno sguardo imbalsamato, un po’ come l’ex moglie Nicole Kidman non riesce più a comunicare alcuna emozione. Problema non da poco, per un attore.
In tutta questa lunga estenuante prima parte, il film vaga dalle parti di Io sono leggenda e soprattutto WALL-E, ma una versione soporifera di WALL-E. Per rianimare la comatosa situazione, a un certo punto arriva la sua EVE, che ha le splendide sembianze di Olga Kurylenko. Solo che, dopo il celestiale exploit in To the Wonder di Terrence Malick, la Olga se ne ritorna sulla Terra con un’interpretazione anonima e non riesce ad accendere l’interesse per una vicenda che puzza di già visto a ogni fotogramma.

"Mannaggia, la Riseborough ha le Tet più grosse delle mie, 'sta zoccola!"
Oblivion propone una fantascienza vecchia, stanca, prevedibile, con inseguimenti tra astronavi alla Guerre stellari (ancooora???) e una trama che più banale non si potrebbe. Cinema del passato ambientato nel futuro. Al confronto, persino il poco riuscito Prometheus di Ridley Scott appare quasi un capolavoro della schi-fosa sci-fi recente.
L’unico twist della vicenda è rubato da The Village, il capolavoro di M. Night Shyamalan, uno dei film più scopiazzati del nuovo millennio, cui già lo splendido Il nastro bianco di Michael Haneke doveva parecchio. In questo caso, però, si tratta solo di un particolare della trama, ovvero ATTENZIONE SPOILER: gli Scavengers alieni in realtà non esistono, ma sono solo un’invenzione degli umani, un po’ come le creature innominabili di The Village. A causare la distruzione della Luna non sono stati gli E.T. bensì il misterioso Tet. In pratica, questo film è tutta una questione di Tet, con Tom Cruise che si ritrova a dover eliminare questo coso, questo Tet, e soprattutto a dover scegliere tra le tet abbondanti di Andrea Riseborough e quelle più piccole ma comunque invitanti di Olga Kurylenko. FINE SPOILER.

"Sì, mi rifaccio le Tet così le avrò più grandi di tet,
Risesborron o come cazzo ti chiami!"
Se la trama può apparire confusa, è perché lo è davvero. Ma non è un confuso di quelli che “Oh, voglio proprio far luce sui misteri della vicenda e scoprire cosa c’è sotto!” È più un confuso del tipo “Ma a me, che cazzo me ne frega?”.
Il problema principale del film è proprio la mancanza di interesse che suscita. I pochi personaggi presenti nel corso delle due ore di visione avrebbero tutto il tempo per essere sviluppati nella maniera più completa possibile, invece restano del tutto privi di personalità. Il protagonista interpretato da Tom Cruise ha la memoria azzerata, ma qua e là emerge il suo spirito passato, ovvero lo spirito del classico insopportabile American Hero che si mette in testa di salvare il mondo, manco fosse Will Smith. Quanto alle due donne, rimangono per tutto il tempo due belle statuine e anche Morgan Freeman, che appare a un certo punto, è il classico misterioso guru stereotipato. Per non parlare di Nicolaj Coster-Waldau, il Jaime Lannister di Game of Thrones, del tutto sprecato in un ruolo a dir poco misero.

Se la sceneggiatura e i personaggi di questa pellicola fanno schifo, e lo dico ancora nella maniera più gentile possibile, si salvano comunque messa in scena e musiche. Oblivion è un film pessimo messo dentro una bella confezione. Il regista Joseph Kosinski conferma di possedere un buon talento visivo, già mostrato all’esordio con Tron: Legacy. Il suo stile glaciale, perfetto per un filmone videogame come quello, contribuisce però qui ad allontanare ulteriormente qualunque tipo di empatia dello spettatore nei confronti dei già poco empatici (e simpatici) protagonisti. Niente male poi la colonna sonora firmata dai francesi M83, che raccolgono il testimone dai conterranei Daft Punk impiegati dal Kosinski nel suo lavoro precedente.

Non basta, comunque. Oblivion è una visione noiosa e prevedibile come poche, da rispedire immediatamente nell’oblio. Il classico film che quando arrivi alla fine, se ci arrivi sveglio, ti viene da esclamare: “Che stronzata!”. E, inoltre, ti viene da gridare: “Viva le tette, abbasso il Tet!”.
(voto 4,5/10)



martedì 30 aprile 2013

MALICK NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE


To the Wonder
(USA 2012)
Regia: Terrence Malick
Sceneggiatura: Terrence Malick
Cast: Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem, Romina Mondello, Tatiana Chiline, Charles Baker
Genere: etereo
Se ti piace guarda anche: The Tree of Life, The New World - Il nuovo mondo, La rabbia giovane
Uscita italiana prevista: 4 luglio 2013

Apro gli occhi ti penso ed ho in mente Ben. Ed ho in mente Ben.
Ogni McAdams uoh uoh
e ogni Kurylenko uoh uoh
hanno in mente Beeen.


To the wonder how
to the wonder why
yesterday you told me about the blue blue sky
and all that I can see
is just another lemon tree… of life.

Abbiamo finito di cantare?
Abbiamo finito di cantare.
Passiamo al film?
Passiamo al film.

Ci sono film in cui c’è la storia e poi ci sono slanci puramente cinematografici e lampi di poesia.
In To the Wonder non c’è una storia vera e propria.
C’è solo poesia.
E bellezza.
E meraviglia.

To
the
wonder


Ci sono anche altre cose qua e là, sparse.
Il ponte dei lucchetti come nei film di Moccia, però come fossero girati da Dio.
Una teen Mom come nel programma di Mtv. Sempre come fosse girato da Dio in persona.
E poi famiglia, matrimonio, fede.

Ci sono le giostre come non le ha riprese nessuno mai.
Una scena di strip al supermercato di Olga Kurylenko.
Ben Affleck che si sbatte Olga Kurylenko e poi Rachel McAdams e poi Olga Kurylenko che si sbatte un tipo random.

C’è Ben Affleck alle prese con un dilemma irrisolvibile:
Ol'ha Kostjantynivna Kurylenko Olga Kurylenko...


o Rachel McAdams?

"Sei romanticissimo, Ben. Ma proprio in una stalla puzzolente mi dovevi portare?"

Rachel McAdams...

"Quando ti ho chiesto di portarmi in camporella, mi ha proprio presa alla lettera, neh Ben?"

od Ol'ha Kostjantynivna Kurylenko Olga Kurylenko?


E poi ancora i litigi, la separazione, il cinema della meraviglia come se Malick avesse cancellato tutto quello che c’è stato negli ultimi cento anni e riuscisse a stupirci come gli spettatori di fine Ottocento che vedevano arrivare il treno dei Lumiere per la prima volta.
E poi ancora c'è Romina Mondello che sembra un’attrice. Un’attrice brava. Miracoli che solo un Dio del Cinema può compiere.

"Hey, ma allora pregare il Dio Malick funziona!
Mica come quell'altro che non dà mai retta..."

Non c’è invece Jessica Chastain. Terrence Malick è noto, famigerato facciamo, perché nel montaggio dei suoi film spesso e molto volentieri taglia via del tutto degli attori dalle sue pellicole. Dalla versione finale di To the Wonder sono rimasti fuori Rachel Weisz, Michael Sheen, Amanda Peet, Barry Pepper e Jessica Chastain. Lasciare fuori Jessica Chastain da un film è un peccato mortale, ma a Terrence Malick, e al solo Terrence Malick, lo possiamo perdonare se recita 10 Ave Marie perché in fondo Jessica Chastain l’ha inventata lui.
Anche se, certo, invece della Jessica nostra, poteva anche cancellare il prete in crisi Javier Bardem, visto che è il personaggio meno convincente del lotto.

"Confesso, Olga: da quanto ti ho vista non faccio che pensare che il voto di castità sia stata la cazzata più grande della mia vita."

E poi ancora ci sono tante altre cose, ma non è nemmeno abbastanza.
Io i film di Terrence Malick starei a vederli a oltranza.
Facesse un film di 20 ore, me lo guarderei godendo di ogni istante.
Ringraziando il Signore, cioè Lui.
Adesso preghiamo:

Malick nostro,
che sei nei cinema,
sia santificato il tuo nome e quello delle tue attrici,
venga il tuo ciak,
sia fatta la volontà della tua cinepresa
come nei cinema anche in blu-ray.
Dacci oggi il nostro film quotidiano,
e rimetti a noi i debiti della nostra mente,
come anche noi li rimettiamo a chi non capisce i tuoi lavori
e non ci indurre nelle tentazioni del cinema commerciale
ma liberaci dal Male
e quindi da James Cameron.
Tuo è il ciak, la macchina da presa e forse un giorno l’Oscar nei secoli dei secoli.
Amen.
(voto 8/10)

"Nooo Ben, perché alla fine hai deciso di sposare... Jennifer Garner? Non è manco nel film..."



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