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giovedì 28 agosto 2014

UNDER THE CINEMA





Succede sempre così. Dopo un periodo di nulla (o quasi) totale durante l'estate, la distribuzione italiana decide di sparare tutti insieme in un colpo una serie di film promettenti, o potenzialmente promettenti. In questo modo si rischia di far perdere visibilità a delle pellicole meritevoli, alcune parecchio meritevoli. Ma vallo a spiegare a quei misteriosi individui che compiono tali scelte...
In ogni caso, ecco le numerose uscite della settimana presentate da me Cannibal Kid insieme a quel degenerato di James Ford.

Under the Skin
"Ti piacerebbe vedermi nuda, vero Cannibal?"
"Ti piacerebbe vedermi nudo, vero Ford?"
Cannibal dice: L'ho già visto! L'ho già visto!
E com'è?
Come volete che sia un film con Scarlett Johansson in versione aliena nuda?
Pensate che possa essere deludente?
Vi siete per caso bevuti il cervello al saloon di Ford?
A breve la recensione cannibale.
Ford dice: under the skin mi pare che si annidi la classica cannibalata, ma dato che ancora non l'ho visto, attendo a pronunciarmi, pregustando però una possibile nuova battaglia con il mio rivale, troppo shakerato dalla Johansson per ragionare!

Mud
"Aiutatemi, bambini. Agli ultimi Emmy sono stato battuto.
Temo di essere vittima della Sindrome di DiCaprio."
Cannibal dice: Mud l'ho già visto e mi è piaciuto. L'ha già visto pure Ford che l'ha eletto, in maniera come al solito esagerata, suo film del 2013. Se l'ha già visto lui, l'han già visto tutti, ma nei cinema italiani arriva solo ora con un “leggerissimo” ritardo. E se voi non l'avete ancora visto, non aspettate oltre. Non è un capolavoro come Ford vi vorrà far credere, però una visione se la merita tutta.
Ford dice: Mud è stato, senza se e senza ma, uno dei film che più sono riusciti a conquistarmi in questi ultimi anni. Una sorta di incontro tra Un mondo perfetto di Eastwood e Stand by me in salsa southern come piacerebbe a Lansdale. Insomma, un film fordiano al mille per mille talmente bello da aver conquistato perfino il Cannibale, che è dirla tutta.
Se non l'avete ancora visto e siete ritardatari come i nostri distributori, correte in sala, magari dopo aver letto la mia recensione.

Quel momento imbarazzante
"No, non sono mi travestito da Ford negli anni '80.
Mi sono travestito da Ford oggi!"
Cannibal dice: Ho già visto anche questo e, in attesa di maggiori approfondimenti, posso anticiparvi che non è una pellicola imbarazzante. L'unica cosa imbarazzante è la presenza qui sul meraviglioso Pensieri Cannibali di quel bruto di James Ford.
Ford dice: nonostante la presenza di Michael B. Jordan, promettente attore già visto in Friday Night Lights e Fruitvale station, questa commediola non mi pare davvero niente di che. Sarà che pare non essere dispiaciuta troppo al Cucciolo.
Vedrò a breve di recuperarla in modo da essere preparato a dare contro al parere fornito dal mio rivale.

Il fuoco della vendetta
"Ripeti ancora che WhiteRussian è meglio di Pensieri Cannibali
e ti faccio saltare il cervello, se ne hai uno..."
Cannibal dice: Questa settimana arrivo preparatissimo. Ho già visto e recensito pure questo Il fuoco della vendetta – Out of the Furnace. Purtroppo, nonostante il notevole cast capitanato da Christian Bale, si tratta di una cocente delusione, nonché di uno dei film più noiosi visti quest'anno. Non avevo quindi dubbi che a Ford sarebbe piaciuto...
Ford dice: altro ritardo clamoroso dei nostri distributori, Out of the furnace è firmato dal regista del fordianissimo Crazy heart ed è altrettanto fordiano. In rete non ha riscosso grande successo, eppure per me è un solido film interpretato alla grandissima dai suoi protagonisti che racconta i drammi della provincia americana estrema. Per me, da vedere. Sempre dopo aver letto la recensione fordiana.

Planes 2 – Missione antincendio
"Hey, perché hai il morale a terra?"
"Oggi vola con me Ford. E ha preparato una maratona di film di Kim Ki-Duk."
"Kiiiii?"
"Kim Ki-Duk."
"Quello l'avevo capito. Intendevo: chi è che vola con te?"
Cannibal dice: Così come già Planes 1, lascio la visione del seguito a mio nipote, che ha 5 anni, e a Ford, che mentalmente ne ha ancora meno, e volo via.
Ford dice: perfino per un pixariano come me, il primo Planes risultava essere davvero una cagatina inutile. Immagino che il secondo non sarà troppo diverso.

Pazza idea
"Come mai così triste?"
"M'è venuta la pazza idea di ford l'amore con lui."
Cannibal dice: Questo film greco credo possa essere la potenziale sorpresa della settimana. Si tratta solo di una mia pazza idea?
Ford dice: una pazza idea è stata quella di cominciare a collaborare con Cannibal. Per il resto, questo film mi dice poco o niente.

The Rover
"Non provare a portare quella scassaminkia di Kristen Stewart su questo set!
Patti chiari, Pattinson?"
Cannibal dice: Film australiano del regista di Animal Kingdom, pellicola altrove esaltata che a me invece non aveva convinto per niente, con protagonista l'idolo (o dovrei dire ex idolo?) delle teenagers Robert Pattinson. Si tratta insomma di una possibile fordianata bell'e pronta per una stroncatura cannibale, ma ho l'impressione non so perché che potrebbe stupirmi in positivo.
Ford dice: Animal Kingdom, dramma crime in famiglia australiano solido e tosto mi aveva ai tempi parzialmente deluso, considerati gli elogi che l'avevano ricoperto aumentando l'hype del sottoscritto per la visione. A questo secondo giro con il suo regista vorrei fare il contrario, tenere le aspettative ad un livello basso - considerata anche la presenza di Pattinson - e sperare di essere sorpreso in positivo.

The Stag – Se sopravvivo mi sposo
Ford e i suoi amici si preparano a un incontro di porno wrestling.
Cannibal dice: Commedia irlandese che in patria ha spopolato, o almeno così dice la campagna marketing, come i film precedenti potrebbe regalarci delle soddisfazioni. Se poi le risate non arriveranno, poco male. Per quelle basta fare un salto su WhiteRussian e lì sì che sono garantite!
Ford dice: gli irlandesi, si sa, sono uno dei popoli che al Saloon viene amato di più. Questa commedia, campione d'incassi in patria, però, mi attrae più o meno come uno qualsiasi dei film teen che esalta tanto il mio rivale. La lascerò, dunque, per il momento in secondo piano, almeno fino alla lettura di qualche recensione in più.

La ragazza del dipinto
"Un film in costume?
Sono triste al solo pensiero che Cannibal possa sorbirselo."
Cannibal dice: Probabile polpettone biopic storico, sono comunque curioso di dare un'occhiata a La ragazza del dipinto più che altro per la protagonista Gugu Mbatha-Raw, attrice vista finora in cose mediocri ma che secondo me ha dell'ottimo potenziale. Chi invece di potenziale non ne ha mai avuto e ormai è troppo vecchio per averne, beh, sapete già di chi sto parlando...
Di me. Di chi altri?
Ford dice: polpettone totale alla visione del quale costringerei il non più ragazzo Cannibale giusto per torturarlo neanche stesse guardando un qualche film d'autore approvato da White Russian. Dal canto mio, passo molto volentieri.

One on One
"Torturatemi come volete, ma una rassegna organizzata da Ford di film coreani no,
ve prego!"
Cannibal dice: A completare questa ricca settimana di uscite arriva anche il nuovo film di Kim Ki-Duk, regista fordiano che non mi sono mai filato molto ma che, da quel poco che ho visto, mi pare sopravvalutatissimo. Per il momento, lo passo volentieri al mio rivale da cinema.
Ford dice: Kim Ki-Duk, fino ad una decina d'anni fa uno dei nomi più promettenti del Cinema orientale, dopo la crisi ascetica ed il ritorno alla vita "normale", pare essersi perso in se stesso peggio di un Malick qualsiasi. Questa potrebbe essere l'occasione del riscatto, o la definitiva conferma della sua debacle. Spero per me che lo vedrò che si tratti del primo.

giovedì 30 gennaio 2014

CHRISTIAN BALE DAYLE



Oggi è il Christian Bale Day!
L’attore gallese spegne 40 candeline e per l’occasione io e il solito gruppetto di blogger cinefili organizzati abbiamo deciso di festeggiarlo con una festa a sorpresa. Eh sì, perché questo mese abbiamo già indetto una giornata tutta per un personaggio, Martin Scorsese, però ci dispiaceva per il povero Bale e allora abbiamo deciso di bissare pure con un giorno a lui interamente dedicato che se no mi si metteva a frignare e se poi quello sbrocca, diventa pericoloso.
Ecco qui tutti i blog che partecipano all’eventone:

Director's cult
Non c'è paragone
Ho voglia di cinema
White Russian
Life functions terminated
Montecristo



Bella lì, anzi Bale là lì, perché così posso approfittare dell'occasione per parlare un po’ di uno dei miei attori preferiti in the world. Che poi mi chiedevo: “Ma quand’è che ho cominciato a considerare il Bale uno dei miei attori, se non addirittura il mio attore favorito in assoluto, Leo DiCaprio che con The Wolf of Wall Street ha messo la freccia di sorpasso permettendo?”
Il primo film che l’ha fatto salire alla ribalta mondiale, conferendogli lo status di baby celebrity, è stato L’impero del sole. Quel vecchio figlio di una buona donna di Steven Spielberg per una volta c’ha visto lungo. Christian Bale già allora era un piccolo portento recitativo. Eppure non è stato lì che il Bale è entrato nelle mie grazie.
Vediamo un po’ cosa ha fatto d’altro: proseguendo nel suo Curriculum Vitae su IMDb, ci sono titoli che ancora mancano alle mie visioni come Piccole donne e Ritratto di signora, quindi niente. Più su che c’è?
Velvet Goldmine. Bingo! È lì che ho cominciato a considerarlo davvero un grande. In mezzo a un Jonathan Rhys Meyers in versione David Bowie e a un Ewan McGregor alter-ego di Iggy Pop, zitto zitto sbucava lui, il vero grande protagonista di quella splendida pellicola glam. Eppure non è stato nemmeno quello.

"Hey tu coso, hai messo su ciccia!"
A trasformare Christian Bale in un mio idolo totale è stato American Psycho. Il film di Mary Harron non raggiunge gli stecchi picchi di genialità e cattiveria del romanzo di Bret Easton Ellis da cui è tratto, ma c’è un aspetto della pellicola che funziona al 100%. Christian Bale è un Patrick Bateman perfetto. È riuscito nell’impresa quasi impossibile di rendere un personaggio che sembrava poter vivere soltanto su carta in carne e ossa. Bale/Bateman è inquietantissimo e comico allo stesso tempo. È un pazzo serial killer e contemporaneamente un buffone. Le due facce contrastanti di un personaggio simile nelle mani di quasi qualunque altro attore al mondo, pure di quelli bravi, avrebbero prodotto un risultato disastroso. Con Bale invece si raggiunge il sublime, in quella che per quanto mi riguarda è una delle interpretazioni più pazzesche e mostruose nell’intera storia del cinema mondiale.

"Sono il te del futuro, pirla! O sono il te del passato?"
Da lì in poi, Christian Bale ha giocato il resto della sua carriera sui contrasti: da una parte il bellone superficialone muscoloso e dall’altra il freak, il mostro, lo psicopatico pelle e ossa. Il gallese ha dimostrato di essere l’attore più trasformista di Hollywood e dintorni, passando dall’anoressia insonne de L’uomo senza sonno al fisicato Bruce Wayne/Batman, che con il suo Bateman oltre al cognome ha molti punti di contatto. Visto che a quanto pare il suo sport preferito pare essere quello di perdere e poi rimettere su peso nel giro di pochi mesi, anche più di recente ci ha regalato nuove trasformazioni fisiche impressionanti, con il magrone da Oscar di The Fighter alternato agli impegni con i capitoli successivi della saga nolaniana dell’uomo pipistrello, per poi diventare un pelatone con la panzetta da alcolizzato nel recente American Hustle, che gli è valso una nuova nomina per la statuetta dorata.

Negli ultimi mesi, il Bale è stato protagonista anche di un’altra pellicola, passata decisamente più inosservata rispetto ad American Hustle e da noi manco ancora uscita: Out of the Furnace. Perché un film che vanta nel cast Christian Bale, ma anche Casey Affleck, Zoe Saldana, Forest Whitaker, Willem Dafoe e persino Woody Harrelson è passata tanto sotto silenzio e, per una volta, non a torto?
Andiamo a capirne il motivo.

Out of the Furnace
(USA, UK 2013)
Regia: Scott Cooper
Sceneggiatura: Brad Ingelsby, Scott Cooper
Cast: Christian Bale, Casey Affleck, Zoe Saldana, Woody Harrelson, Forest Whitaker, Willem Dafoe, Bobby Wolfe, Boyd Holbrook
Genere: provincia americana
Se ti piace guarda anche: Shotgun Stories, Cogan – Killing Them Softly, Ain’t Them Bodies Saints

Out of the Furnace è un film brutto?
No.
Out of the Furnace è un film inutile?
Sì.
Out of the Furnace è un film noioso?
Dio, sììììììì!

"Hey, ma tu sei quella di Avatar?"
"Proprio io, finalmente te ne sei accorto."
"Ok, in tal caso non stiamo più insieme!"
Ci sono soprattutto due tipi di pellicole che mi fanno incazzare: quelle che un sacco di gente considera dei capolavoroni assoluti ma non si capisce bene il perché, come Avatar o Gravity o Braveheart, e poi le pellicole inutili. Quelle che le vedi e ti chiedi “E allora? Ce n’era davvero bisogno?”. E ti chiedi anche cosa abbiano trovato attori tutt'altro che disoccupati come Bale, Whitaker e Harrelson in una sceneggiatura del genere. Out of the Furnace è un film che racconta una di quelle storie piccole, di vita della profonda provincia americana, di quelle già mostrate in maniera più efficace in un sacco di altre pellicole analoghe. Un thriller drama del tutto anonimo, sia per scrittura che per regia che per personaggi, che sfocia nel più tradizionale dei revenge movie, senza neppure lo stile dei revenge movie orientali e restando solo nell’ambito delle storie di giustizia privata che tanto piacciono all’americano medio. E allora lo vedi e ti chiedi: “C’era davvero bisogno di un altro revenge movie?”

"Il Cannibale ultimamente mi si è ritorto contro, devo rimetterlo in riga!"
Posso capire i film brutti. Ma questi film non pessimi quanto mediocri mi fanno incazzare ancora di più. Dopo il valido Crazy Heart, che però registicamente non è che si segnalasse in maniera particolare, Scott Cooper gira un’altra storia da America country, solo che stavolta non ha una storia interessante da raccontare. La vicenda è incentrata su due fratelli: Bale è quello più responsabile, lavora in fabbrica ma un giorno fa un incidente in auto e finisce in galera; Casey Affleck è invece quello più "fuori", un reduce dall’Iraq che non riesce a trovare un posto nella merdosa cittadina in cui vive e così per passare il tempo e racimolare dei soldi entra in una specie di fight club. Tra salti temporali repentini e affrettati, il film procede senza mai catturare l'attenzione o provocare un'emozione e tu resti lì in attesa che finalmente spicchi il volo. Sai che questo Out of the Furnace possiede il potenziale per uscire dalla mediocrità in cui è immerso, la stessa mediocrità in cui vivono i suoi personaggi. Lo sai perché se Bale e gli altri hanno deciso di girarlo c’avranno visto qualcosa, una luce in grado di illuminare una visione di livello tanto medio. Aspetti, aspetti, aspetti un altro poco, fino a che il film finisce, il decollo non c’è mai stato e tu resti lì a chiederti: “E allora?”

Nell’anonima mediocrità in cui è avvolta questa pellicola, che per atmosfere è vicina a certo cinema dei Coen o di Jeff Nichols o di Andrew Dominik senza possedere una personalità sua, finisce pure il nostro eroe di giornata. Bale qui se la cava, perché Bale se la cava sempre, ma nemmeno lui riesce a regalare alcun lampo, anche solo uno, anche solamente mezzo, a un film che fa incazzare. Perché una sola cosa è peggio dei film brutti o di quelli sopravvalutati. I film medi. E un film medio con il re degli estremismi come Christian Bale non lo posso davvero accettare.
(voto 5-/10)

Il giudizio di Pusheen the cat sul film



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