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domenica 15 febbraio 2015

SANREMO 2015, IL GRANDE ERRORE DI FAR VINCERE GRANDE AMORE





Ormai lo saprete già tutti. In caso contrario, ho lo spiacevole compito di comunicarvi che ATTENZIONE SPOILER il Festival di Sanremo 2015 è stato vinto da il trio Il Volo con la canzone “Grande Amore”. Più che un grande amore, è stato un grande errore. E questo Festival si è rivelato un grande orrore.
Il livello musicale di Sanremo, almeno negli ultimi anni/decenni, oscilla quasi sempre tra il medio-basso e il basso-bassissimo, ma quest'anno siamo davvero sprofondati verso un abisso senza fine. Nell'edizione dell'anno scorso ricordo ad esempio che c'era una bella canzone, quella dei Perturbazione. Quest'anno il massimo dell'ascoltabile che sono riuscito a trovare sono i pezzi di Nek e Annalisa, e tra le Nuove Proposte quello dei Kutso. Si tratta di tre brani carucci, però niente di particolarmente memorabile. Vedere trionfare Il Volo poi è una vera pugnalata al cuore. Oltre che alle orecchie.



lunedì 25 aprile 2011

Pasquetta in Nord Africa

Cosa li avrà fatti spaventare così tanto?
Hanno visto tutto il film oppure solo Laura Esquivel?
I hurt myself today. Stavo pensando di farmi del male ed ero indeciso se tagliarmi le vene, accendere la tv sul TG4 (ma anche sul TG1 o sul TG5) oppure guardarmi Natale in Sudafrica. Alla fine ho propeso per quest’ultima opzione, mi sembrava la più estrema di tutte. E così dopo aver seguito Sanremo ed essermi sparato l’ultimo disco inferno di Vasco, mi cimento in una nuova missione davvero ai limiti umani e stavolta metto ancora più a rischio la mia stessa vita.
Perché lo faccio? Per lo stesso motivo per cui certa gente fa paracadutismo o si butta col bungee jumping; il senso del brivido è lo stesso, e poi perché è facile parlare e dire: “I cinepanettoni fanno schifo”, ma per vederli e poi giungere alla conclusione: “I cinepanettoni fanno davvero schifo”, allora lì sì che ci va del fegato. E anche molta, molta stupidità.
Ma ora che la rischiosa e suicida missione africana abbia inizio.

Non lamentatevi se poi l'elefante recita meglio di voi...
Natale in Sudafrica
(Italia, purtroppo, 2010)
Regia: Neri Parenti, ma credo sia stato sostituito da una scimmia in molte riprese
Cast: Christian De Sica, Max Tortora, Belen Rodriguez, Massimo Ghini, Giorgio Panariello, Laura Esquivel, Barbara Tabita, Serena Autieri, Brenno Placido, Alessandro Cacelli, un elefante, un leone e un ippopotamo (questi ultimi di gran lunga i migliori del cast)
Genere: panettone indigesto
Se ti piace guarda anche: un buco nero, vi darà all'incirca la stessa sensazione di vuoto

Trama
Adesso volete anche una trama... Il massimo che potete pretendere è un trauma (cranico).

Recensione
Sapevo sarebbe stata dura, ma già i titoli di testa promettono malissimissimissimissimissimissimo, con una scena di animazione in computer gra-fica magari anche gra ma di sicuro poco fica con degli elefanti che ballano sulle note di una versione tarocca del Waka Waka NON cantata da Shakira (si vede che avere i diritti per la canzone originale sarebbe costato più che dar da mangiare agli elefanti e a Panariello). Roba da rimpiangere, con tanto di lacrime VERE agli occhi, gli spot delle suonerie dei cellulari.

(sì, questa è una marketta: sono stato pagato dal gatto Virgola in persona)

Visto che non sa recitare, almeno le fanno fare scarico merci.
In quello se la cava
Ma siamo solo all’inizio: la voce fuori campo ci annuncia che il personaggio di Massimo Ghini è un dottore e si chiama Massimo Rischio. Uahahah, che risate! Giorgio Panariello invece fa il macellaio, solo perché in una scena successiva i due si scambieranno di parte e quindi si potrà fare la mitica e poco abusata battuta del dottore-macellaio. Uahahah, basta ragazzi: se continuate così mi farete schiattare dalle risate. O magari mi farete schiattare e basta, che un safari in Africa al momento mi sembra meno pericoloso.

Vuoi poi non giocare la carta delle parlate dialettali? Vuoi far mancare proprio questo al popolone nazional-popolare? Sarebbe come privare una leonessa dei suoi cuccioli. Sia mai, e allora raddoppiamo addirittura la razione con la moglie di Christian De Sica siciliana (Barbara Tabita) e l’ex moglie napoletana (Serena Autieri). Nonostante le due mogli, per una volta nell’episodio di De Sica non si gioca (non tanto almeno) su una storia di corna, ma c’è un intrigo internazionale che lo vede coinvolto con il fratello Max Tortora. Si tratta di roba forte, una situazione carica di tensione e di emozioni indescrivibili che ha a che fare con scambi di soldi falsi e di gioielli. Sembra che persino Leonardo DiCaprio, memore di Blood Diamond, si fosse interessato alla sceneggiatura, preferendo poi girare Inception. Avrà fatto bene? Comunque, tra tutta la banda, De Sica è quello che mi suscita maggior simpatia, sarà per quella paresi facciale da troppi lifting. Vabbè, più che simpatia me fa’ pena, daje, ché pure lui se vede che s’è rotto er cazzo de fa’ ste cojonate.

Sì, più che dal film quelli là in alto erano spaventati da lei...
La coppia Ghini-Panariello invece è letale. Sti due non fanno ridere nemmeno a minacciarli con un leone, cosa che pure capita nel mezzo delle mirabolanti avventure confezionate da Neri Parenti, che a questo giro non ha potuto contare sulla sceneggiatura “d’autore” di Fausto Brizzi, già troppo impegnato a sfornare i suoi capolavori personali con il dittico Maschi contro femmine e Femmine contro maschi (no, purtroppo non si tratta di due pellicole pornografiche). Eh sì che non sarebbe poi nemmeno troppo difficile tirare fuori qualche momento divertente giocato sulle avance (naturalmente senza successo) di entrambi con la Belen Rodriguez. L’argentina ci mette poi del suo, visto che più che recitare sembra stia facendo un provino per comparire nel prossimo spot di Alfonso Luigi Marra. Il suo corpo però recita piuttosto bene.

Per ammiccare al pubblico adolescenziale, anzi diciamo a quello dei massimo 12enni, quel volpone di Parenti ha ingaggiato pure quella cacacazzo del Mondo di Patty. Che poi il motivo del successo dell'altra argentina Laura Natalia Esquivel (meglio nota come Esquifezz) è davvero un mistero: è ‘na cozza a vedersi, ‘na capra con l’italiano, ‘na cagna a recitare, chi caaaa**o è che c'ha spedito questo strano incrocio di razze animali? Una volta dall’Argentina c’arrivava Maradona, che pur con tutti i suoi "piccoli" difetti era pur sempre meglio di 'sto scherzo della natura. Mi chiedo dove andremo a finire se continueremo così, quale destino spetterà ai nostri figli, cosa sta succedendo a questo mondo malato?

Non lamentatevi:
io come punizione per un film così vi avrei fatto anche di peggio...
Scusate lo sfogo personale. Mi ricompongo per segnalare qualche altro scempio, ehm volevo dire esempio di atrocità presente in questa pellicola. A proposito di figli, c’è Brenno Placido, il solito raccomandato, anche se non credo sia stato raccomandato dal padre (che pure ad esempio con Genitori & figli: agitare bene prima dell’uso le sue schifezze le fa pure lui). Oltre alla sigla, ci sono anche altri effetti speciali da mettersi le mani tra i capelli, come in un momento di trash supremo in cui Panariello con un rutto terrorizza un leone (il colpo di genio degli sceneggiatori!), e un finale con delle farfalle animate che vorrebbe (ipotizzo) essere forse poetico. Naturalmente c’è anche una marketta poooco spudorata: alla Monezza di Patty suona il cellulare LG con una scritta WIND a caratteri cubitali. Non contenti, c’hanno messo dentro pure uno spot vocale: “Wind, stiamo trasferendo la sua chiamata alla segreteria telefonica” pronunciata dal capo di una tribù africana che aveva il cellulare di Panariello in pancia.
Perché il capo di una tribù africana aveva il telefonino di Panariello dentro la pancia? Sì, è una storia lunga e questo film ha una trama molto articolata, ve l’ho detto: dietro ci sono fior fiori di sceneggiatori. Ma la domanda da farsi comunque è un’altra: il prossimo anno di nuovo Natale in Sud Africa?
Abbelli, eh no: io vi spedirei -adesso- a fare una bella Pasquetta in Nord Africa…
(voto 2-)

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