(romanzo, 2013)
Casa editrice: Giovane Holden Edizioni
Pagine: 127
“Dodici” è la prima raccolta di racconti di Paolo Merenda, giornalista e scrittore classe 1979 che ho conosciuto sul web tramite un'amica.
Vengo contattato per recensirlo, dico: “Ok”, ricevo a casa il pacco con il libro, non è un pacco bomba lo dico per rassicurarvi, e dentro c’è veramente il libro, lo dico sempre per rassicurarvi, quindi comincio a leggere il primo racconto e…
Non mi piace.
Oh mio Dio. E adesso cosa faccio? Scrivo una recensione in cui fingo di averlo adorato? Mi eclisso nel nulla e nego di aver mai ricevuto il manoscritto?
Il problema per fortuna si è risolto da solo. Nel senso che il primo racconto ammetto con sincerità di non averlo apprezzato: troppo breve, troppo frammentario, non mi ha comunicato granché. Dal racconto numero 2 le cose sono però andate per il verso giusto e quindi ho riposto da parte tutti i problemi che mi ero fatto all’inizio. “L’ultimo falò” è infatti una storia di paura di quelle che ti fanno sentire come se fossi davvero in mezzo a un bosco, con tutti riuniti attorno a un falò a raccontarsi storie dell’orrore. Non sono mai stato in campeggio (o forse giusto da bambino piccolissimo, non ricordo), non ho mai fatto il boyscout né la Giovane Marmotta (quello di sicuro no), però immagino che la sensazione sia questa.
Da qui in poi ho cominciato a entrare nella testa dell’autore, nella sua visione del mondo, nel suo modo di raccontare. Un modo di narrare ancora acerbo, lo dico non come critica ma come constatazione. Come chi ha del potenziale, ha delle idee, ma ancora deve saperle sfruttare e farle maturare a dovere. Situazione che può essere vista come un limite, però da un'altra angolatura può essere considerata come un pregio, poiché l’ispirazione di Paolo Merenda attraverso questa variegata collezione di scritti corre via in maniera anarchica, facendosi trascinare dall’intuizione del momento, in maniera non troppo mediata e meditata. I suoi racconti brevi scorrono che è un piacere. Dopo la difficoltà incontrata all’inizio, il menù di storie, per lo più dalle atmosfere notturne e avvolgenti, inquiete e visionarie, ti entra nella testa come le voci di Tony Montana, Paperino, Homer Simpson e Tyler Durden che sente il protagonista del racconto “Voci”.
L'autore Paolo Merenda |
Il brano che ho preferito dell’intera raccolta arriva però solo all'ultimo, in zona Cesarini: “Estinzione di massa” è un breve frammento di fantascienza intelligente dallo spunto molto originale che sviluppato potrebbe portare a qualcosa di davvero grosso.
L’impressione generale di questa raccolta “Dodici” è allora quella di un work in progress, di una serie di idee che unite regalano un autore pieno di spunti intriganti ancora da modellare ma che alla fine, proprio allo scadere, è riuscito a siglare il goal della vittoria.
(voto 6,5/10)