Thor arriva dal suo pianeta con un martello e cos’avrà intenzione di farne?
Oppure darlo in testa a me, o al co-conduttore di questa rubrica dedicata alle uscite cinematografiche settimanali, ovvero il mio blogger rivale
MrFord?
O ancora, proverà a scaraventarlo contro Checco Zalone per soffiargli il primo posto che occupa da settimane al botteghino italiano?
O per quello dovremo aspettare il ritorno della mitica Katniss Kid la prossima settimana con Hunger Games – La ragazza di fuoco?
Thor – The Dark World di Alan Taylor
Il consiglio di Cannibal: Thor, non thornare mai più, per favore
Il primo film dedicato a
Thor era una notevole schifezzona, con le parti ambientate sul pianeta del supereroe martellante in particolare che risultavano ridicole quanto le opinioni cinematografiche di Ford. Nemmeno la presenza di Natalie Portman riusciva a salvare la pellicola dal disastro, e credo di aver detto tutto.
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"Non mi sono mai vestita in modo tanto ridicolo in vita mia.
E sì che di solito vado in giro conciata come un cigno..." |
Ah no, non ho ancora detto tutto. Aggiungo solo che questo secondo capitolo potrebbe essere anche peggio del primo e che i commenti di Ford questa settimana potrebbero rivelarsi persino peggiori di entrambi i film.
Il consiglio di Ford: più che di bottiglie, il Cannibale ha bisogno di martellate in testa!
Il
primo film del Vendicatore asgardiano, nonostante fosse firmato dal tanto detestato Kenneth Branagh, risultò discretamente divertente, e prese parte ai tempi alla costruzione dell'affresco che portò all'ormai mitico The Avengers. Ora, a un anno e mezzo dal secondo capitolo delle avventure del supergruppo, con Thor - The dark world comincia il viaggio che ci condurrà attraverso il nuovo Capitan America e I Guardiani della galassia.
Ovviamente, per un appassionato di fumetti come il sottoscritto, l'hype è alto, e la voglia di divertirsi sempre presente.
A Peppa Kid lascio, invece, il triste buio della sua cameretta radical chic, mentre io mi godo le imprese pane e salame del buon martellone nordico.
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"A Ford è piaciuto il mio primo film?
NOOOOOOOOOOOOOO!" |
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"Ford, vuoi la separazione per avere più tempo da dedicare
alle Blog Wars contro quel Cannibal Kid?
Bravo! Le voglio fare anch'io, le Blog Wars!" |
Il passato di Asghar Farhadi
Il consiglio di Cannibal: Il passato a sorpresa non è un film dedicato a Ford
Il nuovo film del regista iraniano di Una separazione Asghar Farhadi l’ho appena visto, nel passato recente, e ho anche già scritto la recensione. Sono particolarmente contento del risultato perché, nonostante il film sia molto serio, il post è venuto fuori piuttosto divertente. O almeno, io mi sono divertito a scriverlo.
In attesa di postarlo su Pensieri Cannibali, voi intanto fate che guardarvi il film che, oltre a essere l’unica uscita degna di questo nome della settimana, è anche una delle migliori visioni degli ultimi tempi. Una pellicola che, a dispetto del titolo, è molto attuale e non vive nel passato, come fa il vecchio cowboy Ford.
Il consiglio di Ford: prima o poi il Cannibale sarà solo un ricordo.
Nonostante la sua clamorosa e chiarissima incompetenza cinematografica, perfino il mio rivale è riuscito ad apprezzare lo splendido Una separazione, ammirato un paio d'anni or sono ed in grado di riportare il Cinema iraniano a vette che non venivano toccate dai tempi di Panahi e Kiarostami. L'hype per questo Il passato, suo nuovo lavoro, è altissimo, e senza dubbio ci troviamo di fronte al titolo che più attendo questa settimana, senza contare che potrebbe rivelarsi una delle visioni di fine anno che, con una zampata di classe, riescono a piazzarsi in cima alla classifica dei Ford Awards.
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"Ciao tigre di Vita di Pi, il mare è una favola oggi, vero?" |
In solitario di Christophe Offenstein
Il consiglio di Cannibal: meglio solo che Ford accompagnato
La storia di un tizio che ha intenzione di fare un giro del mondo in solitaria su una barca a vela mi fa venire in mente quei film stile Vita di Pi o Cast Away o cose brutte del genere. Il fatto che sia una produzione francese, negli ultimi tempi sempre più garanzia di qualità, e abbia un cast che comprende alcuni dei volti migliori del cinema transalpino di oggi come François Cluzet, Virginie Efira, Guillaume Canet e Karine Vanasse mi fa però quasi quasi venire voglia di concedergli una chance. Sperando poi che Ford segua l’esempio del protagonista di questo film e se ne parta per una lunga avventura in barca a vela, senza connessione internet per poter aggiornare il suo blog, ovviamente.
Il consiglio di Ford: no, non si tratta di un videodiario delle nottate di Peppa Kid nella sua cameretta!
Le storie di imprese particolarmente ostiche grazie alle quali un uomo mette in gioco se stesso contro la Natura e le avversità mi hanno sempre affascinato, eppure non ho particolari buone vibrazioni in arrivo da questa pellicola transalpina, che potrebbe rivelarsi come una versione radical chic di cose davvero pregevoli come Kon-Tiki e dunque finire per risultare più materia per il mio antagonista che non per me.
Considerato il buon numero di recuperi che mi aspetta ed il nuovo lavoro di Farhadi, non sarà certo il primo della mia lista.
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"Ma lo sai che vestito così sembri una versione moderna di MrFord?" |
Alla ricerca di Jane di Jerusha Hess
Il consiglio di Cannibal: meglio cercare Jane Austen che Jane Ford
Film dedicato agli appassionati e soprattutto alle appassionate (Mrs. Jane Ford ce l’ho con te) di Jane Austen, l’autrice di Orgoglio e pregiudizio e Ragione e sentimento. Io personalmente non sono un suo fan, così come reggo poco le storie in costume in generale, a meno che non si tratti di costumi da bagno Baywatch-style, però questa romcom ambientata nel presente, complice l’atmosfera britannica e l’ottima Keri Russell della serie The Americans come protagonista, potrebbe anche rivelarsi una visioncina leggera e disimpegnata dignitosa. Al contrario dei filmetti action disimpegnati che propone Ford e che di dignitoso non hanno niente.
Il consiglio di Ford: alla ricerca del Cannibale? Ma neanche per scherzo!
Filmetto romantico di ispirazione austeniana che non riesce ad ispirarmi neanche per sbaglio, e che risulterà buono giusto per quel pusillanime del mio rivale che probabilmente si lancerà in una visione da salotto con le sue amichette di merenda.
Io lascio correre, ignorando ogni consiglio e preferenza di Katniss Kid su attori, attrici, vestiti da damigella e quant'altro, e torno a rivedermi il grandioso spot Volvo con Jean Claude Van Damme.
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"MrFord? Beh, il suo credo sia l'esempio più clamoroso
di fuga di un cervello dal proprio corpo mai visto nella Storia. Dopo di me." |
Fuga di cervelli di Paolo Ruffini
Il consiglio di Cannibal: cervello di Ford, dove sei fuggito?
Di solito mi stanno simpatici i personaggi venuti fuori da Mtv. Da Andrea Pezzi a Giorgia Suina, ehm Surina, da Massimo Coppola a Camila Raznovich e, sì, pure il Nongio Francesco Mandelli. Paolo Ruffini invece no. Non m’è mai piaciuto e da quando fa Colorado lo reggo ancora meno. Già attore discutibile, il ruffiano Ruffini esordisce adesso alla regia con questo Fuga di cervelli, remake italiano di un grande successo spagnolo recente, Fuga de cerebros. Considerando che il genere goliardico-ggiovanilistico non mi spiace, sono quasi tentato di recuperarmi l’originale spagnolo, ignorando bellamente il film del Ruffini e continuando a ignorare come al solito quello che dirà Ford.
Il consiglio di Ford: pronto? Parlo con il cervello di Cannibal? Ma come, non c'è nessuno in casa!?
La sopravvalutata Mtv ha sfornato, nel corso degli anni, una serie certamente poco invidiabile di cosiddetti talenti pronti a strabiliarci con trovate sempre più "geniali", dai terrificanti siparietti de I soliti idioti alle solite idiozie buone solo per far ridere gli adolescenti in crisi ormonali come Cannibal.
Questo Fuga di cervelli - ma quali!? - firmato da Paolo Ruffini - uno che non mi ha mai detto nulla - non sarà da meno.
Dunque che se lo prenda il mio detestato socio teen, io, da buon vegliardo, ne faccio volentieri a meno.
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"Questa rete non serve per proteggere Ford da noi, ma noi da Ford." |
Il terzo tempo di Enrico Maria Artale
Il consiglio di Cannibal: io non vedrei manco il primo tempo
Visto che una sola pellicola adolescenziale italiana questo weekend non bastava, eccone anche una seconda. Il terzo tempo sembra però essere più promettente e meglio girato rispetto alla farsa di Ruffini, e non è che ci vada molto, e il trailer per una volta non è malaccio, cosa che per il cinema italiano è già un piccolo traguardo. Ancora troppo poco per convincermi a dargli fiducia, però non mi sento di sparargli contro a priori come sono solito fare nei confronti dei filmetti italiani e del blogghetto fordiano.
Il consiglio di Ford: terzo tempo e schiacciata in faccia a Peppa Kid.
Si prosegue con la carrellata dei consueti, inutili film italiani che ogni settimana - o quasi - infestano le sale togliendo spazio a proposte davvero degne di visione. Per quanto non agghiacciante ai livelli del prodotto figlio di Mtv di cui sopra, il trailer di questo Il terzo tempo mi attira almeno quanto una pellicola consigliata apertamente dal Cannibale, dunque giro al largo concentrandomi su visioni senza dubbio degne di maggior nota.
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"Ford, credi davvero che quegli occhiali ti facciano sembrare più giovane?"
"Sì, ihih!" |
L’arte della felicità di Alessandro Rak
Il consiglio di Cannibal: l’arte della felicità, basta stare lontani dal cinema italiano
Pellicola d’animazione italiana di stampo artistico, di stampo molto radical-chic oserei dire, che sembra un po’ il nostro tentativo di fare qualcosa sul genere di filmoni come Valzer con Bashir e Waking Life. Non credo però i risultati saranno gli stessi.
Per trovare la felicità, per sicurezza meglio evitare sia questo film che WhiteRussian. Prendetela come una raccomandazione del vostro dottore di fiducia: una settimana lontani dal blog di MrFord e sarete felicissimi, anzi beati.
Il consiglio di Ford: l'arte della felicità, ovvero dispensare bottigliate.
Mi verrebbe quasi voglia di recuperare questo tentativo estremamente radical chic made in Italy di sdoganare la parte autoriale del Cinema d'animazione: in fondo, uno dei divertimenti maggiori da queste parti è quello di dispensare tempeste di bottigliate su proposte pronte a spacciarsi per chissà cosa anche a fronte del loro essere nulla: se non fosse che questo tipo di attività è praticamente il mio pane quotidiano da quando nella vita del sottoscritto è entrato il Cannibale, finirei quasi per essere lieto di quest'uscita. Peccato che il mio antagonista si prenda tutto lo spazio - e le bottigliate - che per il momento sono in grado di dispensare.
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"Scusate tanto, ma non ce la facevo più a reggere
lo starnazzare di quei due blogger..." |
Il tocco del peccato di Jia Zhangke
Il consiglio di Cannibal: Ford, brutto maniaco, non toccarmi!
Chiudiamo questa rassegna internazionale con una capatina in Oriente, con un film dal forte sapore di cinema d’essai e/o da Festival cinematografico radical-chic. Un film di quelli girati da un regista che Ford potrebbe essere capace di esaltare come: “il più grande fenomeno d’Oriente” o qualcosa del genere. A ragione o a torto non lo so, visto che di questo Jia Zhangke non ho mai visto niente. Chissà, potrei cominciare da questo suo ultimo Il tocco del peccato, che non sembra male, ma per una volta vorrei conoscere prima l’opinione di Ford. Nel senso che se per lui è un registucolo di poco conto, allora significa che ci troviamo di fronte a un genio registico puro, o viceversa.
Il consiglio di Ford: il tocco di genio. Che non è quello del Cannibale.
Chiudiamo in bellezza con la seconda proposta più interessante della settimana dopo Il passato, ovvero il ritorno sul grande schermo del regista cinese Jia Zhangke, che qualche anno fa vinse un meritatissimo Leone d'oro grazie al meraviglioso Still life, una delle pellicole più belle passate a Venezia nelle ultime dieci edizioni.
Passato quel trionfo, ammetto di avere perso di vista il buon Jia, ma sono più che lieto di ritrovarlo sul grande schermo con un film che promette davvero bene, per quanto possa dirne il mio rivale, che sicuramente è già pronto a bollarlo come una di quelle soporifere mattonate d'autore di stampo fordiano.
Ma tranquilli, appena l'avrò toccato con una bottigliata, le cose cambieranno.