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lunedì 14 aprile 2014

I SOGNI SEGRETI DI BEN STILLER




I sogni segreti di Walter Mitty
(USA 2013)
Titolo originale: The Secret Life of Walter Mitty
Regia: Ben Stiller
Sceneggiatura: Steve Conrad
Ispirato al racconto: The Secret Life of Walter Mitty di James Thurber
Cast: Ben Stiller, Kristen Wiig, Adam Scott, Kathryn Hahn, Shirley MacLaine, Adrian Martinez, Joey Slotnick, Jon Daly, Marcus Antturi, Patton Oswalt, Sean Penn
Genere: just my imagination
Se ti piace guarda anche: Into the Wild, Vero come la finzione, Sogni proibiti



Il sogno
I sogni segreti di Walter Mitty è un capolavoro. È il film che Charlie Kaufman avrebbe voluto scrivere e non c’è ancora riuscito. Il film che Spike Jonze e Michel Gondry avrebbero sempre voluto girare, magari insieme. La perfetta combinazione tra sogno e realtà. Un Inception che va sulla strada come se fosse Into the Wild. Una pellicola che, nelle scene immaginate dal suo protagonista Walter Mitty, si fa beffe dei blockbusteroni di Hollywood, dalle avventure supereroistiche ai melodrammi stile Il curioso caso di Benjamin Button.
L’interprete di Walter Mitty, Ben Stiller, raggiunge nuove impensabili vette di espressività, dimostrandosi finalmente un attore completo, maturo, in grado di sostenere una parte drammatica, capace con uno sguardo di emozionare e tirare fuori dallo spettatore la lacrimuccia, non solo il sorriso come con tutte le sue più grandi hit, da Tutti pazzi per Mary a Ti presento i miei. Oltre che un grande attore, Ben Stiller qui si dimostra fenomenale anche come regista e riesce ad andare persino al di là del suo lavoro migliore, Zoolander.
Poco importa che la storia sia tratta da un romanzo del 1939 e il film sia pure il remake di Sogni proibiti, pellicola del 1947 di Norman Z. McLeod, o che il senso di deja vu nei confronti di un sacco di altre comedy indie più o meno esistenzialiste alla Vero come la finzione accompagni tutta la visione. Persino la colonna sonora è davvero particolare. David Bowie? Cioè, ma non è mai stato usato in nessun altro film prima d’ora! I sogni segreti di Walter Mitty riesce quindi a essere una pellicola del tutto indipendente e originale. Qualcosa di mai visto. Un gioiellino raro. Un incanto. Un sogno a occhi aperti.



La realtà
Hey, Ben?
Ben Stiller?
Sveglia!
Ben?
BEEEEEEEEN?!?
Svegliati, cazzo! Sei in coma?
Certo che quando sei preso dai tuoi sogni, non ti desta più nessuno.
Sei sveglio, adesso?
Ascolta Ben, lo so che con il tuo ultimo film I segreti di Walter Mitty credi di aver realizzato un capalavoro assoluto. La verità, la triste realtà, è però che il tuo può essere al massimo considerato un filmetto carino caruccio, di quelli buoni per passare piacevolmente una serata, ma niente altro. Non c’è niente che non si sia già visto altrove, sviluppato in maniera più efficace. La dimensione sospesa tra sogno e realtà, tra vita di tutti i giorni e avventure incredibili è qualcosa che ha già fatto, in modo parecchio più singolare, un certo signor Charlie Kaufman, ad esempio con le sceneggiature de Il ladro di orchidee o di Se mi lasci ti cancello. Così come la sensazione è di aver visto storie simili anche in Vero come la finzione e Ruby Sparks, condotte però con uno spirito più indie, laddove tu Ben strizzi un po’ troppo l’occhio a quel tipo di commedia commerciale di cui sei uno degli esponenti principali e da cui provi a emanciparti, senza riuscirci del tutto. Mancano qui gli eccessi goliardici di Tutti pazzi per Mary, così come le gag idiote di Ti presento i miei o le bambinate di Una notte al museo, è vero, però non mancano momenti sinceramente imbarazzanti e incomprensibili come la parodia de Il curioso caso di Benjamin Button. Era davvero necessaria? Così come tutta la prima parte, giocata sul contrasto tra la vita monotona da impiegato e le avventure immaginarie nella testa del protagonista sono realizzate in maniera banale, paradossalmente priva proprio di immaginazione. Cosa sogna Walter Mitty? Di essere un supereroe alla Spider-Man… una fantasia per nulla personale, ma solo la fantasia di una mente deturpata dall’industria hollywoodiana e incapace di fare sogni davvero propri.

Più in là, Ben, il tuo film si sviluppa in un’altra direzione. Walter Mitty, impiegato all’archivio dei negativi della nota rivista Life, non riesce a trovare lo scatto che gli ha mandato da sviluppare il fotografo migliore del giornale, un’immagine che dovrà andare sulla copertina dell’ultimissimo numero della pubblicazione, e così si mette a cercarlo. Qui la tua pellicola non prende la strada del giallo-thriller, come si potrebbe immaginare, quanto quella dell’on the road movie. Walter Mitty passa all’improvviso dall’essere un topo d’ufficio al diventare uno spericolato erede di Patrick de Gayardon. Impara così a vivere, a vivere veramente. Ma adesso per vivere veramente bisogna per forza nuotare in mezzo agli squali o andare sull’Himalaya?
Nella tua visione stereotipata della ricerca della felicità, Ben, pare proprio di sì. Tra echi di Into the Wild, non a caso è presente pure Sean Penn, qualche parentesi romantica ma non troppo provocata dall’ammmore del tuo protagonista per la simpatica Kristen Wiig, e persino una partita a pallone come in Mediterraneo, il film non riesce mai a dare l’impressione di avere una personalità sua. Di avere una personalità tua. Affoga in un senso di deja vu perenne.
Pensavi davvero di aver fatto un film originale, Ben?
Sveglia! Ne hanno già girati altri 1000 uguali e pure migliori del tuo.
Ben?
Hey, ce l'ho con te.
BEEEN?
BEEEEEEEN?!?
Sveglia, oh, ma che sei, catatonico?
(voto 6-/10)

domenica 23 marzo 2014

ODD THOMAS, IL POCO STRANO FILM SULLO STRANO THOMAS




Odd Thomas
(USA 2013)
Regia: Stephen Sommers
Sceneggiatura: Stephen Sommers
Tratto dal romanzo: Il luogo delle ombre di Dean R. Kootz
Cast: Anton Yelchin, Addison Timlin, Gugu Mbatha-Raw, Willem Dafoe, Melissa Ordway, Nico Tortorella, Kyle McKeever, Patton Oswalt
Genere: senitivo
Se ti piace guarda anche: Il sesto senso, Ghost Whisperer, Donnie Darko, R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà

Vedo la gente morta.
Pure tu? Ormai siete in tanti.
Odd Thomas è chiamato così per un errore all’anagrafe, in teoria avrebbe dovuto chiamarsi Todd, e anche perché è un tipo strano. È strano perché vede i morti… Ma, scusate un po’, che c’è di tanto strano?
Ormai è più fuori dal comune trovare come protagonista di un film uno che non li vede. Per tutta la durata della pellicola, i personaggi non fanno poi altro che dire quanto sia strano Thomas, lui per primo, solo che non è così strano. A parte il piccolo fatto di vedere i fantasmi, anzi i bodach, così vengono chiamati gli spiriti in questo film per fare un po’ gli originali, Odd Thomas è un ragazzo piuttosto normale. Anziché considerarlo un freak, un fenomeno da baraccone, un tipo fuori di testa, un povero malato di mente, tutti lo ritengono parecchio cool. Le ragazze gli sbavano dietro: ha una tipa stragnocca, più una biondazza che non vede l’ora di farselo. I ragazzi anziché riempirlo di botte tutto il giorno o sfotterlo, come ParaNorman ad esempio, lo rispettano e i poliziotti si fidano persino di lui. Invece di volerlo rinchiudere in un manicomio, il detective Willem Dafoe pende letteralmente dalle sue labbra.
Insomma, Odd Thomas non è un disadattato come Donnie Darko o il bambino de Il sesto senso, che nel frattempo è diventato così…


Odd Thomas è l’idolo paranormale locale, nella cittadina californiana in cui vive. Nonostante questo, tutti continuano a ripetergli: “Oh, certo però che sei strano,” e “Che cose strane che dici, però ti dobbiamo lo stesso dare ascolto”. E a forza di dirlo e a ridirlo pure lui si convince di essere strano, ma tanto tanto strano.
La sceneggiatura del film ripete la parola strano più volte di quanto lo stia facendo io in questo post. Strano, vero?

"Perché me ne sto qui su in cima a una collina con un'aria misteriosa?
Perché fa tanto strano. O fa solo scemo?"
E mentre tutti gli ripetono che è strano forte, anche noi spettatori cominciamo a credere che questo Thomas lo sia. Il film invece è ben poco strano. È la solita pellicola dai toni teen fantasy di quelle che negli ultimi tempi vanno per la maggiore e vorrebbe forse diventare l’erede di Donnie Darko, mentre il risultato finale va più dalle parti di Donnie Darko 2, ma anche peggio. Mi ha ricordato persino la versione cinematografica di Dylan Dog. Nel caso abbiate dei dubbi in proposito, non è un complimento. E mi ha fatto venire in mente pure il recente R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà, che al confronto appare quasi come un film divertente.
Ma chi è l’artefice di una simile porcheria?

Odd Thomas è il personaggio protagonista di un paio di libri dello scrittore americano Dean Koontz: Il luogo delle ombre e Nel labirinto delle ombre, cosa che mi fa temere nella possibilità di un sequel anche al cinema. Ipotesi al momento per fortuna remota, visto che il film mi pare sia stato a mala pena distribuito nei cinema americani e in Italia ovviamente non è manco arrivato. I libri magari sono anche fighissimi. Magari sono persino davvero strani. La versione cinematografica è invece atroce e andando a scoprire il nome di chi si è occupato dell'adattamento non stupisce più di tanto. A produrre, sceneggiare e a dirigere il film vi è Stephen Sommers, già regista dei due La mummia, mediocri ma ancora decenti, e di due robacce inguardabili come Van Helsing e G.I. Joe – La nascita dei cobra. Dopo queste grandi produzioni, fa piacere vedere che il Sommers si è avventurato a girare una pellicola più piccola. Dopo aver visto il film, non fa più piacere.

"Hai girato questo film solo per recitare con me, vero?"
"Più che al recitare, veramente pensavo di fare con te qualcos'altro..."
La trama del film risulta assurda persino all’interno di un contesto fantasy, i dialoghi sono ridicoli, tra i peggiori ascoltati di recente (The Counselor a parte), i personaggi macchiettistici, ogni tanto arrivano improvvise zuccherose dosi di romanticismo che nemmeno in Twilight, gli effetti speciali sono onnipresenti e fastidiosi e la regia di Stephen Sommers, ci fosse il bisogno di sottolinearlo, è tutt’altro che fenomenale.
L’unica cosa positiva da segnalare in pratica è l’ingente quantità di figame presente: Addison Timlin, già fattasi notare in Californication e Uomini di parola, è qualcosa di straordinario, il vero effetto speciale più sorprendente del film. In più ci sono la sexy bionda Melissa Ordway e la notevole Gugu Mbatha-Raw, splendida attrice che purtroppo sceglie di comparire solo in progetti fallimentari come le serie cancellate Touch e Undercovers o il pessimo film di e con Tom Hanks L’amore all’improvviso – Larry Crowne.
Il protagonista maschile è invece uno spento Anton Yelchin, pure lui specialista in pellicole non proprio riuscite come Fright Night – Il vampiro della porta accanto, Mr. Beaver e il nuovissimo Only Lovers Left Alive.
Odd Thomas è allora un teen fantasy bocciatissimo che vorrebbe essere il nuovo Donnie Darko e finisce invece per essere peggio di una puntata di Teen Wolf. Una puntata brutta di Teen Wolf (non che ce ne siamo molte di belle). E, nonostante cerchi di esserlo con tutte le sue forze, non è certo un film strano. Ma manco un po’.
(voto 4/10)

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