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sabato 21 marzo 2015

SUNSHINE ON LEITH, UN FILM CHE FA VENIRE VOGLIA DI SCO... ZIA





Sunshine on Leith
(UK 2013)
Regia: Dexter Fletcher
Sceneggiatura: Stephen Greenhorn
Cast: George MacKay, Kevin Guthrie, Antonia Thomas, Freya Mavor, Peter Mullan, Jane Horrocks, Jason Flemyng, Paul Brannigan, Emma Hartley-Miller
Genere: scozzese
Se ti piace guarda anche: Across the Universe, Mamma Mia!, Walking on Sunshine, La parte degli angeli

I'm singing in the rain, anche perché qui in 'sto posto di merda dove vivo io non smette più di venire giù, la rain.
Non mi resta allora che seguire il detto: canta che ti passa. Prima o poi anche la pioggia passerà.

I'm singing in the rain
just singing in the rain
what a glorious feelin'
I'm happy again...

venerdì 21 novembre 2014

LE 12 FATICHE DELLO SPETTATORE DI HERCULES





1 - Il furto di personaggi
Non ce la fanno. A Hollywood è più forte di loro. Piuttosto che creare dei personaggi nuovi e originali, preferiscono prenderli da qualche altra parte. Non importa che sia da libri, fumetti, serie tv, giocattoli, altre pellicole americane o straniere, l'importante è rubare!
Questa volta, l'oggetto del furto è addirittura la mitologia greca. Non che sia una novità. Basti pensare a Pollon, a oggi la rivisitazione più geniale di quell'immaginario, mentre più di recente c'è il caso della piuttosto brillante serie britannica Atlantis, con un Ercole grassottello e non così coraggioso come di solito ci viene presentato. Per non dimenticare, anche se forse sarebbe meglio farlo, l'Hercules con l'inespressivo Kevin Sorbo, o il Young Hercules con un giovane Ryan Gosling. C'è quindi stato pure l'Hercules della Disney, uscito quando ero già troppo grandicello per appassionarmi a quelle bambinate, mentre di recente, di recentissimo è arrivato nelle sale Hercules – La leggenda ha inizio con Kellan Lutz. Visto che a Hollywood, quando decidono di recuperare un personaggio, non sono contenti di farne uscire una versione sola, ecco allora che è arrivato anche Hercules - Il guerriero con The Rock. La prima fatica che il povero spettatore che si accinge a vedere il film deve affrontare è quindi accettare una ennesima versione di questo personaggio, per altro tratta da una graphic novel. Pensavate mica fosse un personaggio stranoto con una sceneggiatura originale?

martedì 22 luglio 2014

BOY A TA?




Boy A
(UK 2007)
Regia: John Crowley
Sceneggiatura: Mark O’Rowe
Ispirato al romanzo: Boy A di Jonathan Trigell
Cast: Andrew Garfield, Peter Mullan, Katie Lyons, Shaun Evans, Anthony Lewis, Jeremy Swift, Siobhan Finneran, Taylor Doherty, Josef Altin, Skye Bennett
Genere: giustizialista
Se ti piace guarda anche: Rectify, Orange Is the New Black, Jamesy Boy

Le persone meritano una seconda possibilità?
Con persone non intendo un bambino che fa una innocua marachella, un ragazzo fidanzato il cui pene finisce incidentalmente dentro la vagina di una ragazza che non è la sua ragazza, oppure un blogger che definisce sopravvalutata la serie tv Orphan Black salvo poi ricredersi clamorosamente.
Intendo persone come Erika & Omar, o come Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede.
Boy A ci presenta un protagonista del genere. Un ragazzo appena scarcerato che anni prima, da bambino, aveva commesso un misterioso crimine. Il suo nome era Eric Wilson ma, una volta fuori di prigione, per mantenere il suo anonimato e permettergli di rifarsi una vita gli vengono affidate una nuova identità e un nuovo nome, Jack Burridge. È giusto permettere a un criminale di rifarsi una vita?

Boy A non si assume la responsabilità o la pretesa di rispondere a una domanda del genere, lasciando la libertà di giudicare allo spettatore. Il film si limita a presentarci la nuova vita di Eric… intendevo di Jack. Si fa un lavoro, si fa una ragazza grassottella soprannominata “balena bianca” perché è un po’ in carne ma nel complesso non è niente male, e si fa degli amici. Esce, beve, si fa di ecstasy, va sulle giostre, balla sulle note di “Drop the Pressure” di Mylo. La vita normale di un ragazzo qualunque di oggi, a parte il fatto che non siamo più nei primi Anni Zero e oggi si balla e ci si sballa sulle note di Skrillex, Calvin Harris o Avicii e non di Mylo. Attraverso dei flashback molto “lostiani”, o se preferite “orangeisthenewblackiani”, riviviamo inoltre il suo passato, quanto era accaduto anni prima quando era un bambino. Tra passato e presente il film, tratto dall'omonimo romanzo di Jonathan Trigell a sua volta ispirato a un vero fatto di cronaca, sa raccontare molto bene la sua storia, senza cedere a patetismi di sorta e senza scadere nello stile morboso da tv del dolore. Lo stile del regista John Crowley è ancora acerbo in alcuni momenti, come nella scena dell’ecstasy in cui si sarebbe potuto lasciare andare di più, ma la pellicola, inizialmente concepita per la televisione e poi presentata in vari festival cinematografici, si innalza grazie soprattutto alla costruzione della psicologia del protagonista realizzata da un giovane eppure già grande attore.

Un interprete noto soprattutto per una saga supereroistica merita una seconda possibilità?
Se se la meritano degli assassini anziché finire dal boia, non vedo perché no. Andrew Garfield è oggi conosciuto principalmente per The Amazing Spider-Man 1 e 2 (e presto 3) eppure, per quanto nei panni di Peter Parker se la cavi bene, sono altre le sue interpretazioni più memorabili. Il giovane Gatto Garfield ha lasciato il segno dei suoi artigli in ruoli da comprimario in The Social Network, Leoni per agnelli, Parnassus e Non lasciarmi, però la sua prima parte cinematografica, e a oggi la sua prova recitativa più intensa è sofferta, è questa qua in Boy A. Sebbene se la giochi anche con il suo recente ruolo da travestito (questa volta non da Uomo Ragno) nell’ultimo video degli Arcade Fire “We Exist”.



Questo Boy A, recuperato sotto minaccia dietro consiglio di Mr. Ink che ringrazio, merita quindi di essere visto per la splendida prova di Andrew Garfield e poi perché fa riflettere. Le persone meritano una seconda possibilità?
E io, io la merito una seconda possibilità, nonostante tempo fa abbia preso una cantonata clamorosa sulla serie Orphan Black?
(voto 7+/10)



Piccolo spazio (auto)promozionale
Questa sera mi raccomando non perdetevi la Notte Horror.
Dalle ore 21:00 qui su Pensieri Cannibali.

domenica 18 agosto 2013

TYRANNOSAUR NON E’ IL NUOVO JURASSIC PARK




Tyrannosaur
(UK 2011)
Regia: Paddy Considine
Sceneggiatura: Paddy Considine
Cast: Peter Mullan, Olivia Colman, Eddie Marsan, Sian Breckin, Paul Popplewell, Ned Dennehy
Genere: brit
Se ti piace guarda anche: un film di Ken Loach può andare

Questo film si chiama Tyannosaur. Perché Tyrannosaur?
Il significato del titolo, come spiega a un certo punto il protagonista, ha a che vedere con Jurassic Park. Prima che vi venga il dubbio: a parte tale piccolo particolare, questo film non c’entra nulla con Jurassic Park. Proprio nulla.
Tyrannosaur è una pellicola bastarda, lontana anni luce e soprattutto ere geologiche dal cinema avventuroso di Spielberg. Una pellicola bastarda, di quelle da far rientrare nella scena del neorealismo britannico più crudo e vero, quello alla Ken Loach, per intenderci, ma meglio di Ken Loach e come protagonista, non a caso, c'è il Peter Mullan di My Name is Joe. Per il suo esordio dietro la macchina da presa, l’attore Paddy Considine, visto pure lui in varie pellicole british neorealiste e non, ha scelto una storia di due solitudini che si incontrano.
Prima che vi venga questo ulteriore dubbio: non è La solitudine dei numeri primi in salsa inglese. Thank you, God.

Tyrannosaur è un film incisivo, che ti scava dentro anche al termine della visione e ti lascia qualcosa. Non un capolavoro ma “solo” un buon esordio, per il Paddy Considine, in grado di gettare delle basi solidissime per una carriera dietro la macchina da presa brillante quanto e forse ancor più di quanto fatto finora in fronte ad essa.
A meno che non siate proprio patiti della scena cinematografica UK, rinfreschiamo la memoria su chi sia Paddy Considine: è quella faccia da tipico britannico che passa più tempo al pub che nella sua casetta a schiera con giardino visto nel cult Submarine, in Now Is Good, in In America, in 24 Hour Party People, in My Summer of Love, in Hot Fuzz e pure in qualche altra parte, persino in grosse produzioni americane come The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo e Cinderella Man.
Non avete ancora capito chi sia?
Understandable, quindi eccovi il suo faccione.


"Beccati questa, Steven Spielberg!"
Se ancora non siete convinti del fatto che questo film NON sia l’erede di Jurassic Park, vi anticipo in breve la trama: il protagonista è una sorta di hooligan ormai invecchiato che se ne va in giro a fare risse, persino con delle baby gang, e a ubriacarsi. Beve davvero un sacco. No big deal. Tutti gli inglesi bevono davvero un sacco. Lui però ha anche un sacco di scatti di rabbia improvvisi. In preda a un raptus, arriva persino a uccidere un cane. Non solo, arriva persino a uccidere un secondo cane. E la morte di un animale in un film è una delle cose più crudeli che possano capitare, insieme alla morte di un bambino, o forse anche peggio. Nelle pellicole violente può infatti succedere di tutto, ci possono essere sbudellamenti splatter e massacri di decine e decine di persone con una katana e va ancora bene, però la morte di un animale no, è qualcosa di davvero duro da reggere. E questo qui uccide non solo un cane, ma addirittura due.

"Certo che il finale di Broadchuch è stato una vera bastardata. Al confronto,
essere sposata con Eddie Marsan in Tyrannosaur è stata 'na passeggiata."
Nel mare di disperazione in cui sta affogando la sua vita, un’ancora di salvezza gliela lancia una tizia (la bravissima Olivia Colman della serie Broadchurch), la proprietaria di un negozietto di vestiti, che ha un’esistenza disperata quanto la sua. Forse ancor di più, du du du. State già pensando che i due ci daranno dentro come animali, come tyrannosaur magari, e avranno tanti bei bambini alcolizzati e infelici?
Aspettate un momento, perché lei è già sposata con Eddie Marsan. Quello con la faccia da topo. Quello che, sempre se non siete fan sfegatati della (ottima) scena cinematografica UK attuale, vi rinfresco la memoria segnalandovelo in film come La scomparsa di Alice Creed, Happy Go Lucky, Heartless, London Boulevard, ma è apparso anche in Sherlock Holmes, V per Vendetta, The New World, Mission: Impossible III, adesso è nella serie americana Ray Donovan e, insomma, da qualche parte l’avrete pur visto.
Non vi viene in mente?
Eccovi pure il suo faccione.


Se non l’avete ancora capito, questa è una pellicola inglese bastarda. Nuda e cruda. Che vi colpirà feroce come un tyrannosaurus rex. Anche se a dirla tutta nel finale avrebbe potuto colpire in maniera ben più cattiva.
E, tanto per ribadirlo un’altra volta, nel caso ve lo steste ancora chiedendo: no, NON è il nuovo Jurassic Park.
(voto 7/10)

"Proprio sicuri che io non c'entri niente?"



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