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mercoledì 10 giugno 2015

PITCH MICA TANTO PERFECT 2





Pitch Perfect 2
(USA 2015)
Regia: Elizabeth Banks
Sceneggiatura: Kay Cannon, Mickey Rapkin
Cast: Anna Kendrick, Hailee Steinfeld, Rebel Wilson, Brittany Snow, Anna Camp, Skylar Astin, Adam DeVine, Ben Platt, Alexis Knapp, Katey Sagal, Hana Mae Lee, Ester Dean, Birgitte Hjort Sørensen, Flula Borg, Elizabeth Banks, John Michael Higgins, David Cross, Snoop Dogg, Christina Aguilera, Adam Levine, Pharrell Williams, Pentatonix
Genere: a cappella
Se ti piace guarda anche: Voices (Pitch Perfect), Glee

Quando si parla di canto a cappella, in genere in Italia vengono in mente loro. Non parlo dei ragazzi di Glee. Parlo dei Neri per caso. Uno dei più inspiegabili successi nella storia della musica italiana, almeno prima dell'avvento de Il Volo. C'è stato un periodo, per fortuna breve, in cui i Neri per caso dalle nostre parti erano famosi quasi quanto i Beatles dei tempi d'oro. Nessuno sa il perché, eppure all'epoca c'era gente che ha davvero speso dei soldi per comprarsi un CD di questi qua che cantano a cappella. E poi ci chiediamo da dove abbia avuto inizio l'attuale crisi economica...

giovedì 28 maggio 2015

IL FASCINO INDISCRETO DEL CINEMA






Questa settimana qualcosa di interessante nei cinema sembra esserci: un sequel forse non del tutto inutile, un paio di pellicole d'autore ad alto tasso di radicalchicchismo in arrivo da Ucraina e Francia, e...
Alexandra Daddario!
Per saperne di più, ecco i film in uscita nei cinema italiani questo weekend commentati dai due blogger peggiori dell'universo conosciuto: il qui presente Cannibal Kid e il purtroppo pure lui presente Mr. James Ford.

Pitch Perfect 2
"Sono pronta a tutto.
Persino a una Blog War!"

giovedì 6 giugno 2013

AFTER EARTH - DOPO LA FINE DEL CINEMA


Questa settimana c’è di che essere soddisfatti. Le uscite cinematografiche accontentano infatti proprio tutti, sia chi è alla ricerca di un film grandioso, sia chi è alla ricerca di grandiose schifezze, chi vuole il cinemone fracassone americano, come chi vuole il cinema d’autore francese e pure il cinemino italiano.
Ci sono pellicole per giovani e per Ford, per persone che amano il cinema e per Ford, per cannibali e per Ford.
Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutti i Ford.
Ecco qui di seguito i commenti ai film della settimana miei e di Ford.
E, se dico Ford ancora una volta, il mondo finisce…

"Hey papi, ma se tu fai recitare me nei tuoi film, dici che presto Ford
farà scrivere il Fordino su WhiteRussian?"
After Earth - Dopo la fine del mondo di M. Night Shyamalan
Il consiglio di Cannibal: After Ford - Dopo la fine del cinema
Mi spiace. M. Night, mi spiace veramente tanto. Io ti ho sempre voluto bene e ti ho difeso in ogni circostanza. Con il tuo ultimo L’ultimo dominatore dell’aria però non ce l’ho fatta nemmeno io, era una schifezza galattica. E questo nuovo After Earth potrebbe essere a quel livello se non peggio. M. Night, sento puzza di porcheria new-age catastrofista lontana un miglio, con in più come protagonista la coppia d’oro del da me tanto detestato La ricerca della felicità: l’inespressivo Will Smith + il suo inespressivo e raccomandato figlio Jaden. Partendo da simili tragiche premesse, mi aspetto un potenziale titolo per la top 10 dei peggiori film dell’anno. M. Night, Willy e Jaden, non deludetemi, mi raccomando!
Quanto alla top 10 dei peggiori blog dell’anno beh, quella non è nemmeno una top 10. È una top 1, con un unico incontrastato dominatore (dell’aria): WhiteRussian, oh yes.
Il consiglio di Ford: After Cannibal - Dopo la fine dell'adolescenza.
Quello che penso di Shyamalan - almeno dopo L'ultimo dominatore dell'aria e quella robaccia di E venne il giorno - è ormai risaputo.
Questo After Earth mi sa tanto di versione buonista e retorica in grado di mixare la vergogna che fu Io sono leggenda ed il peggio del Cinema catastrofista hollywoodiano, senza contare che i due protagonisti sono gli stessi di smielate come La ricerca della felicità.
Se non fosse che sfonderei una porta aperta, lo consiglierei al Cannibale giusto per rovinargli una serata.

Dopo la nascita del Fordino, Ford fa solo sesso iper-protetto.
Holy Motors di Leos Carax
Il consiglio di Cannibal: Holy vision
Un film grandioso, una delle visioni cinematografiche più esaltanti e totali degli ultimi anni. Holy Motors è davvero imperdibile. Ne avevo già parlato tempo fa e si era pure classificato al secondo posto dei miei film dell’anno 2012, giusto dopo l’ancor più amato Un sapore di ruggine e ossa. Ora, con il solito ritardo di mesi e mesi, arriva anche nelle sale italiane. Fate con calma, eh. I Fast & Furious mi raccomando fateli arrivare fast, mentre per distribuire i capolavori veri metteteci pure dei mesi, che tanto il pubblico italiano mica se li merita.
Comunque non c’è nemmeno da lamentarsi troppo: meglio tardi che mai. E per una volta non mi lamento troppo nemmeno di Ford, considerando che questo Holy Motors l’ha apprezzato pure lui e quindi, se ancora non l’avete visto, questa è l’occasione buona per vedere un raro caso di pellicola considerata un capolavoro sia da me che dal mio blogger rivale.
Il consiglio di Ford: Holy Cinema.
Nonostante il ritardo di programmazione, non posso certo dire nulla contro una delle visioni più importanti che potrebbe capitarvi in sala quest'anno, film totale ed esperienza visiva ed emozionale unica nel suo genere, nonchè titolo in grado di mettere d'accordo perfino il sottoscritto ed il suo antagonista.
Già incensato da queste parti qualche mese fa e vincitore del Ford Award 2012 come miglior film non distribuito in Italia, questo filmone è senza dubbio la scelta definitiva per questa settimana e non solo.

"Vedo che pure il tuo computer si blocca se provi ad andare su WhiteRussian."
"Dev'essere perché ho appena installato l'AntiFord al posto dell'AntiVirus..."
Voices di Jason Moore
Il consiglio di Cannibal: ascoltate queste Voices, anziché quella fastidiosa di Ford
Il titolo originale di questo film è Pitch Perfect ma in Italia, ispirati forse del talent-show preferito di Ford The Voice, hanno scelto di intitolarlo Voices. Si tratta infatti di un film musicale, ma non è uno di quei musicarelli vecchio stile che tanto piacciono a Mr. James Old in cui a un certo punto la gente prende e si mette a cantare e a ballare. Questa è una pellicola più sullo stile di Glee, il Glee dei primi frizzanti tempi ci tengo a specificare, incentrata su un paio di gruppi vocali. Nonostante raccontato così possa sembrare ‘na strunzata, in realtà è una commedia molto piacevole. Certo, si tratta di una pellicola adolescenziale e quindi il pubblico di nonnetti come Ford potrebbe storcere il naso. A me invece è piaciuto, pur non essendo un nuovo cult assoluto come ho anche scritto nella mia recensione, quindi lo consiglio.
E tu Ford, smettila di storcere ‘sto naso!
Il consiglio di Ford: Cannibal non potrà mai esibirsi neppure nel suo sgabuzzino, con quella piccola, stridula voice che si ritrova!
Ovviamente, quando un film tratta in qualche modo l'adolescenza - periodo della vita dal quale il buon Peppa Kid non è ancora uscito a trent'anni suonati - il mio antagonista non esita a recuperarlo in anteprima e recensirlo neanche fosse la più assatanata delle groupies.
Io, onestamente, preferisco recuperare un paio di titoli usciti nelle scorse settimane e concedermi ripescaggi di classici non ancora recensiti al Saloon che non sprecare del tempo con una versione per grande schermo di Glee, partito fortissimo e poi rivelatosi una delle delusioni più cocenti della storia del piccolo schermo.

Stava guardando un film consigliatissimo da Ford.
The Bay di Barry Levinson
Il consiglio di Cannibal: vendo Ford su eBay, offerta iniziale: 50 centesimi
The Bay è un filmetto mockumentary guardabile quanto inutile. Come visione pre-estiva ci può stare, ma io personalmente non vi consiglio di correre a vederlo. Sarà anche un mockumentary ben fatto, però chi aveva bisogno di un altro mockumentary?
Non date quindi retta a Ford che ve lo proporrà come nuova pietra miliare dell’horror, visto che di spaventoso qui più che il film ci sono solo i suoi commenti!
Recensione cannibale a breve.

Anche lui.
Il consiglio di Ford: ho comprato su eBay per Cannibal un bel pacchetto completo per un weekend che si concluderà con un'epidemia mortale. Ovviamente al mare.
Altro titolo recensito qualche settimana fa al Saloon che non sarà certo epocale ma che, in qualche modo, si guadagna la pagnotta portando a casa un risultato senza dubbio più dignitoso di tante schifezze che il mio antagonista propone come se fossero nuove pietre miliari della settima arte.
In un periodo estivo privo di troppi pensieri, meglio concedersi una serata almeno in parte rilassante che le solite turbe adolescenziali del mio rivale.


Paulette vende la droga a Mr. Ford.
Paulette di Jerome Enrico
Il consiglio di Cannibal: la droga in questo caso fa male
Questa settimana i distributori italiani hanno fatto davvero un bel gioco di bilanciamenti: da una parte c’è un capolavoro come Holy Motors, dall’altra hanno risposto con una probabile ciofeca assoluta come After Earth. Da una parte hanno infilato una pellicola teen come Voices, dall’altra accontentano il pubblico della terza, e pure della quarta come Ford, età, con questo Paulette, la storia di un’anziana signora che si mette a spacciare droga. Ma non c’era già stata L’erba di Grace?
Per una volta, un film francese che lascio volentieri a Mr. Ford. Tanto nel suo pensionato questo Paulette è già destinato a essere un cult movie.
Il consiglio di Ford: Cannibalette? No, grazie!
Filmetto francese dal sapore geriatrico che in questo periodo di tempistiche ristrette, quotidianità incasinata e recuperi in lista non mi sogno neppure di vedere neppure per fare uno sgarro al mio rivale, che non si aspetterà altro che una mia recensione positiva per cominciare una delle sue filippiche da finto giovane.
Passo la mano, e confido al contrario di confrontarmi al più presto con Sorrentino e Refn.

"Col cavolo che ti cedo il volante, Ford!"
Quando meno te lo aspetti di Agnes Jaoui
Il consiglio di Cannibal: quando meno te lo aspetti… Ford dice una cosa sensata, ma non capita spesso
Commedia romantica francese di impianto favolistico che ha scomodato paragoni con il cinema di Woody Allen… insomma, non la disdegnerei del tutto. I tanto odiati da Ford cugini francesi continuano a regalarci delle cose più che positive, anche sul piano comedy, e quando meno te lo aspetti ti tirano fuori dei film grandissimi. Questo non sarà uno di quelli, ma potrebbe essere una visione piacevole. Anche se c’è da dire che il trailer non mi ha ispirato un granché.
E poi, Quando meno te lo aspetti (titolo tra l’altro già di un film con Kate Hudson), Ford ti tira fuori una recensione condivisibile ed è lì che cominci a pensare che il mondo potrebbe davvero finire. Manco fossimo in un film con Will Smith.
Il consiglio di Ford: quando meno te lo aspetti... Perfino Cannibal potrebbe apparire un critico sensato.
Secondo film francese della settimana - Holy motors è da considerare un Film è basta, a prescindere dalla nazionalità -, che nonostante il trailer non esaltante rischia di rivelarsi una sorpresa abbastanza piacevole, se non altro come riempitivo.
Non lo metterei tra i primi della mia lista personale, ma potrei sempre pensare di recuperarlo quando meno me lo aspetto, che poi è quello che succede quando scopro che Peppa Kid ha sfoderato una recensione sensata di qualche film.

"Aiuto, c'è un film fordiano che mi sta risucchiando!!!"
The Butterfly Room - La stanza delle farfalle di Jonathan Zarantonello
Il consiglio di Cannibal: The ButterFord Room - La stanza degli orrori
Questo film per una volta non lo passo a Mr. Ford, già troppo impegnato con Paulette, ma all’esperto di gialli della blogosfera 50/50 Thriller. E vai, che così per una volta non spreco un link come con il pessimo WhiteRussian uahahah.
Se poi il suo parere sarà positivo, potrei dare anche io una possibilità a questo thriller italo-americano dal sapore internazionale e con nel cast anche il sempre inquietante Ray Wise, Leland Palmer in Twin Peaks. E chissà che questo Jonathan Zarantonello non ci regali soddisfazioni, che se quelle le aspettiamo da Ford, addio!
Il consiglio di Ford: the butterfly effect, ovvero io sollevo i pesi a Lodi e Cannibal inciampa a Casale provocandosi una distorsione.
Titolo che non mi attrae per nulla in questa settimana dalle decisamente numerose uscite: produzione italo-ammmeregana che lascio anche io senza troppi patemi al buon Nico, specialista del settore thriller in grado di darci indicazioni utili in caso ne valesse effettivamente la pena di una visione come si deve.
Approfitto invece del titolo per rivelare che Katniss Kid ha deciso di scegliere il suo primo tattoo: una bella farfalla in zona lombare posteriore - dicesi sopra il culo - in pieno stile Charlie Runkle.

Ford pronto a uscire dopo essersi truccato per tutta la mattina.
P.O.E. Poetry of Eerie di Registi vari
Il consiglio di Cannibal: F.O.R.D. Fuck Off (white)Russian Dork
Con tutte queste uscite, poteva mancare un secondo film italiano della settimana?
Certo che sì e invece, per la gioia di grandi e piccini, uomini e Ford, ecco che arriva una pellicola plurifirmata da un folto gruppo di registi del circuito horror indipendente nostrano, alle prese con le rivisitazioni di alcuni racconti di Edgar Allan Poe. Non sembra neanche un’idea tanto malvagia, ma chissà cosa ne sarà venuto fuori? A me i film girati da più registi non ispirano per niente, i film italiani nemmeno, quindi anche se il progetto mi sembra partire da buone intenzioni, passo la patata bollente al Ford. Non è un modo di dire, gliela passo veramente sperando si ustioni!
Il consiglio di Ford: C. A. N. N. I. B. A. L. Come Ammazzare (la) Noia (da) Nerd Irretendo Bimbiminkia Attraverso (le) Lettere (intese come recensioni).
Sarebbe bello avere una settimana senza uscite italiane, pretenziose o no, note o no, grandi produzioni o no.
Ma del resto sarebbe bello anche avere una settimana senza Cannibal Kid.
E invece, eccoci qui, a sopportare entrambe.
Uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.

giovedì 30 maggio 2013

UN GRAN VOCIARE DI VOICES




Voices – Pitch Perfect sta per arrivare nei cinema. Si tratta di una pellicola musicale, ma non un classico musical disneyano dove la gente si mette a cantare all’improvviso senza ragione. Qui si mettono a cantare, ma più che altro per sfidarsi a livello canoro, come nel bel Glee dei primi tempi.
Voices è insomma una commedia musicale molto frizzante e divertente di cui vi avevo già parlato nella mia recensione di qualche tempo fa e a partire dal 6 giugno arriva anche nelle sale cinematografiche nostrane.


In occasione del lancio italiano della pellicola, potete partecipare a un’iniziativa davvero troppo simpa. Andando sulla pagina Facebook del film, potete registrare una demo vocale per entrare a far parte delle Bellas, il gruppo di Anna Kendrick, Anna Camp, Rebel Wilson e delle altre protagoniste della pellicola.


Non avendo grandi doti canore, non parteciperò a questo concorso, ma a un’altra iniziativa legata alla pellicola.
Un Riff-Off, ovvero un botta e risposta a suon di canzoni, sullo stile della seguente scena del film.



Per l’occasione, io sfoggio un pezzo dalla colonna sonora della pellicola, rappato nel film da una in formissima Anna Kendrick. Si tratta di “No Diggity”, pezzo hip-hop super figoso firmato dai Blackstreet con la partecipazione straordinaria di Dr. Dre e Queen Pen. Check it out.



mercoledì 6 febbraio 2013

PITCH PERFECT: LA PUNTATA DI GLEE PERFETTA

Voices - Pitch Perfect
(USA 2012)
Titolo originale: Pitch Perfect
Regia: Jason Moore
Sceneggiatura: Kay Cannon
Tratto dal romanzo: Pitch Perfect di Mickey Rapkin
Cast: Anna Kendrick, Skylar Astin, Anna Camp, Brittany Snow, Rebel Wilson, Ben Platt, Alexis Knapp, Hana Mae Lee, Ester Dean, Adam DeVine, Utkarsh Ambudkar, John Michael Higgins, Elizabeth Banks, Har Mar Superstar, Donald Faison, Christopher Mintz-Plasse
Genere: a cappella
Se ti piace guarda anche: Glee, Smash, Breakfast Club
Uscita italiana: non ancora prevista


I film musicali giovanili si rivelano spesso il migliore specchio dei tempi, delle nuove mode e delle nuove tendenze.
Ma che frase d’apertura da vecchio ho usato? Hey, Santo Peter Pan, starò mica invecchiando pure io?
In ogni caso, in genere queste pellicole sanno fare bene il punto della situazione, a livello cinematografico, musicale e pure sociale. La febbre del sabato sera ci ha raccontato tutto (o quasi) sulla tamarraggine disco di fine '70. Film come Flashdance e Footloose fotografavano bene il kitsch degli anni ’80, sia inteso ciò sia in senso positivo che negativo, così come un Save the Last Dance era un film che rendeva alla perfezione l’era di Eminem, in cui l’hip-hop entrava definitivamente in ambito mainstream, a livello musicale quanto come stile di vita.
Pitch Perfect fa la stessa cosa. Rende al meglio (o al peggio?) la musica e la vita dei ggiovani della Glee generation. Non che poi ciò debba coincidere con la realtà vera vera, soprattutto quella italiana, però così almeno è come se la immaginano la gioventù di oggi Mtv o gli autori degli spot tv, quelli che vedono i ggiovani non come delle individualità, ma come un target pubblicitario a cui puntare.

Immagine NON tratta da un episodio di Glee.
Con una premessa di questo tipo, a questo punto potrete immaginarvi partire una dura critica da parte mia al Sistema e a un film come questo, e invece no. I limiti di Pitch Perfect sono quelli di un’eccessiva semplificazione, di una notevole lontananza dalla realtà e dal realismo e quello di presentare personaggi giocati più che altro sugli stereotipi. Però questa è pur sempre una commedia, e la commedia per far ridere sugli stereotipi ci campa. Ci sguazza. E comunque se non altro va dato atto agli autori di aver adottato oltre ai soliti stereotipi (la ragazza ribelle protagonista VS. la solita bionda depersonalizzata), anche dei nuovi stereotipi. Stereotipi da Glee generation, appunto, come il tipo di colore dalla sessualità confusa o la ragazza grassa consapevole di essere grassa e non complessata per questo, giacché è lei stessa la prima che si fa chiamare Fat Amy.
La morale della fiaba qui raccontata è quindi la stessa dei suoi “colleghi” precedenti, come Footloose o Save the Last Dance, ovvero che la musica è più forte di tutti i pregiudizi. I valori su cui punta poi naturalmente sono quelli di amicizia e amore. Tutto prevedibile, tutto nella norma.
Però adesso basta con le critiche. E che roba che sono diventato. Sempre a criticare tutto.

"Nooo, un burrito sprecato! Dio, come puoi permettere una simile atrocità?"
Vediamo allora anche le cose positive: Pitch Perfect è una commedia che funziona. Intrattiene e lo fa bene, dall’inizio alla fine. Diverte, strappa qualche sorriso, ci regala una storia che, per quanto banale e per quanto il finale sia già scolpito fin dall’inizio nelle nostre teste, è carina. Con tutte le cosine al posto giusto. Poco importa che la storia sembri rubata da Glee. La vicenda è infatti quella di una ragazza appassionata di musica che, per fare contento il padre e non essere troppo asociale, si iscrive a una confraternita/gruppo vocale al femminile. Una specie di Glee club.
Pitch Perfect è derivativo, ok, però ricorda il Glee brillante frizzante e scintillante degli esordi, piuttosto che quello spento degli ultimi tempi. Merito anche della presenza di alcuni personaggi davvero spassosi: su tutti la citata Fat Amy, interpretata dalla nuova fenomena della comedy Rebel Wilson, già vista anche in Le amiche della sposa, The Wedding Party e Che cosa aspettarsi quando si aspetta. È con lei che il film vive i suoi momenti più divertenti e diciamo che - eccolo il mio maledetto spirito critico che ritorna a fare capolino - al suo personaggio poteva essere regalato maggiore spazio. Fantastica poi la tipa orientale (Hana Mae Lee) che parla con un livello vocale impercettibile


e simpatico il piccolo ruolo di Christopher Mintz-Plasse, meglio noto come McLovin di Suxbad. Bene anche Anna Camp (vista in The Mindy Project e True Blood) nei panni di bionda tiranna bitch perfect e ancor meglio Anna Kendrick nei panni della protagonista rebel rebel ma non troppo.
Non fatemi fare il bimbominkia, però lo devo dire: Anna Kendrick è FAN-TA-STI-CAzzi! OMG. Oh My God, è troppo la meglio. La candidata agli Oscar che si masturba al cinema guardando Ryan Gosling qui si improvvisa pure rapper in versione Anna Kendrick Lamar sulle note di “No Diggity” dei Blackstreet con Dr. Dre. Cosa pretendere di più?



"Pure tu odi il blog WhiteRussian? Sei davvero la ragazza perfetta!"
Meno bene invece la parte maschile del cast, con tale Skylar Astin che non regge al fianco di una Anna Kendrick. Non regge. Mentre il cattivone sbruffone di turno Adam DeVine con quella faccia da pirla che c’ha un paio di sorrisi ce li regala, però il suo personaggio poteva essere ancora più maligno e perfido.

Un punto di forza del film è invece quello di avere un linguaggio suo e di coniare nuovi termini, come in passato era riuscito ad altri cult giovanili tipo Mean Girls, che può vantare la nascita di termini come frico, stronzilla e strilonza, mentre qui il nuovo termine da inserire nel dizionario è stepmonster, stregamatrigna, oltre ad altri vari giochi di parole, soprattutto con il termine “a cappella”. Perché sì, questo è un film sul canto a cappella. Sì, ho detto cappella e non ci faccio battutacce sceme sopra. Sto maturando. Sono quasi una persona adulta. Sono troppo vecchio per esaltarmi con un film ggiovane del ggenere?
Forse non del tutto.

Da un punto di vista musicale, Pitch Perfect è una pellicola molto vicina anche in questo caso a Glee, con la combinazione tra hit pop recenti (certo che a David Guetta hanno fatto proprio un bel marchettone) e pezzi dal passato, soprattutto dagli anni ’80. Se in Glee erano fissati con “Don’t Stop Believin’” dei Journey, qui il pezzo cult è “Don’t You (Forget About Me)” dei Simple Minds. Il pezzo che chiude il cult movie 80s Breakfast Club di John Hughes, omaggiato esplicitamente. Il film dà quindi una rappresentazione ottimale della musica di oggi, delle playlist dell’iPod in cui tutti i generi e tutte le epoche si mixano tra loro in maniera del tutto random.
Una scena esemplare per fornire le coordinate musicali della pellicola è quella in cui le protagoniste si mettono a cantare tutte insieme sul pullman. Un omaggio a Almost Famous, forse? In ogni caso, laddove là il pezzo che riusciva a riunire il gruppo era “Tiny Dancer” di Elton John, qui la canzone inno da cantare in coro è “Party in the U.S.A.” di Miley Cyrus. Sign o’ the times. The times they are a-changin’.

"Solo 7-? GRRR, ora odio Pensieri Cannibali persino più di WhiteRussian!"
Pitch Perfect nella sua imperfezione è proprio così. Un film piacevole come un disco pop fresco di uscita e pronto a balzare in cima alle charts mondiali. Niente a vedere con quel mattonazzo di Les Misérables, un musical vecchio stile vero e proprio, laddove questo è più una pellicola musicale in cui le canzoni sono usate come canzoni e non per esternare i sentimenti dei personaggi o per sostituire i dialoghi.
Negli USA Pitch Perfect è diventato addirittura un piccolo grande cult e questo mi sembra un filo eccessivo. Noi siamo infinito (The Perks of Being a Wallflower), quello sì che è un nuovo cult adolescenziale. Questo no. Ma magari è colpa mia. Qualche anno fa avrei eletto a cult assoluto pure un film come Pitch Perfect. Adesso invece no. Sarà mica che anche io sto invecchiando?
(voto 7-/10)



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