Visualizzazione post con etichetta pop-punk. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pop-punk. Mostra tutti i post

sabato 26 luglio 2014

GUIDA CANNIBALE AL POP-PUNK





Questa settimana le Guide Cannibali tornano a dedicarsi ai generi musicali, dopo la (lunga) parentesi dedicata ai tormentoni estivi e lo fa con un genere anch’esso perfetto per la stagione più calda dell’anno: il pop-punk.
Del punk-rock duro e puro ci occuperemo la prossima settimana, mentre oggi andiamo ad ascoltare qualche rinfescante pezzo appartenente alla parte più leggera del genere. Il pop-punk è infatti nato come risposta meno incazzosa alla frangia più estrema e hardcore della scena, con un gusto maggiormente accentuato per le melodie e per una sana attitudine cazzara. Lontani dalla rabbia anarchica dei Sex Pistols, così come dall’impegno politico dei Clash, sono venuti fuori dei gruppi che alla velocità del punk hanno combinato un gusto pop, capitanati dai compianti Ramones che ormai si sono ritrovati tutti nell’Aldilà.


Dopo i primi fasti nel periodo 1977 e dintorni, il genere ha poi vissuto un’impennata di popolarità presso il grande pubblico negli anni ‘90 grazie a band come Green Day, Offspring, Rancid e NOFX, seguiti poi da un’ondata di gruppi e artisti sempre più orientati verso il lato pop, mentre alcune altre band come gli Ska-P hanno fuso il suono punk con lo ska.
Negli ultimi tempi il genere sembrava passato di moda, ma ecco che a riproporlo presso il pubblico più ggiovane a bimbomikioso c’hanno pensato i 5 Seconds of Summer, gruppo in cui la componente punk a essere generosi è ridotta a un 1%, mentre tutto il resto è pop.
E in Italia? Abbiamo giusto i validi Punkreas e poco altro, tipo i Finley e i Vanilla Sky, orientati più verso un suono emo-punk.

Terminata questa premessa, andiamo ad ascoltare i 10 pezzi pop-punk favoriti da Pensieri Cannibali. Lo so che molti storceranno il naso e inorridiranno di fronte a una lista che vede Ramones e Avril Lavigne insieme, ma d’altra parte questa è la versione cannibale del mondo e qui tutto può succedere.

Top 10 – I pezzi pop-punk preferiti di Pensieri Cannibali



10. Good Charlotte “The Anthem”



9. Avril Lavigne “Sk8er Boi”



8. NOFX “Don’t Call Me White”



7. Sum 41 “Fat Lip”



6. Rancid “Time Bomb”



5. blink-182 “All the Small Things”



4. Green Day “Basket Case”



3. Offspring “All I Want”



2. Buzzcocks “What Do I Get”



1. Ramones “Sheena Is a Punk Rocker”



In chiusura di post, beccatevi pure la playlist pop-punk cannibale da ascoltare su Spotify.


mercoledì 28 maggio 2014

NEL VORTICE DEGLI AREVORTIK




Arevortik “Danger”
Su Pensieri Cannibali oggi diamo spazio a una nuova e poco conosciuta band italiana. Poco conosciuta almeno fino ad ora, visto che dopo l’apparizione su questo blog le loro quotazioni schizzeranno alle stelle. Forse.


La band in questione di chiama Arevortik.
Ecco, io adesso non voglio essere subito cattivo, perché sono sicuro che avranno scelto con cura e dopo un’attenta riflessione come chiamarsi, però quello che mi chiedo io è: non è che potrebbero gentilmente trovarsi un altro nome? Sulla loro pagina Facebook c’è tutta una spiegazione dietro alla loro decisione (Arevortik è un termine che ha designato per molti anni addietro il popolo degli Armeni il cui significato è Figli del Sole poiché praticavano culti e inni in onore del Sole), ma il mio parere puramente personale è che, per quanto originale, non mi sembra un nome che funziona, che rimane impresso.

Una volta detto questo, passiamo alla cosa più importante, la musica. I pugliesi Arevortik suonano un punk-rock frizzante che a tratti prende direzioni più pop-punk. E qua la band potrebbe incazzarsi di nuovo con me perché, dopo aver massacrato il loro nome, li definisco pure pop-punk, che per qualcuno può anche essere un insulto, ma io lo intendo in un’accezione positiva. Più che dal punk duro e puro del 1977, siamo infatti dalle parti di certo pop-punk californiano anni ’90, soprattutto i Green Day dei primi tempi.

Il punto di riferimento principale degli Arevortik sembrano allora essere Billie Joe Armstrong e compagni, ma anche i Beatles. In mezzo ai pezzi originali molto punkeggianti del loro album d’esordio “Danger”, spicca infatti una intensa cover di “Across the Universe”, classico firmato da John Lennon e Paul McCartney coverizzato tra gli altri anche da Fiona Apple e Rufus Wainwright. Attraverso questa cover e attraverso la bella ballata conclusiva “It’s Time to Go” possiamo immaginare per il gruppo un futuro non strettamente legato a sonorità punk.
Sonorità punk che dominano la scaletta dell’album “Danger”, un concept album che ci racconta la storia del giovane Sam, e che sono più che piacevoli. Agli appassionati del genere, un ascolto lo consiglio. Tutti gli altri prendano comunque nota del loro nome, per quanto strambo, perché i ragazzi di Castellaneta sono ancora acerbi e hanno ampi margini di miglioramento, stiamo parlando pur sempre di un gruppo che si è formato nel 2012, ma in futuro potrebbero regalarci cose ancora più interessanti. Per adesso andiamo comunque a saltellare e a muovere la testa sulle note dei loro pezzi punkeggianti, oi!
(voto 6+/10)

Potete trovare “Danger” degli Arevortik su iTunes e Amazon, e ascoltarlo su Spotify.


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com