Visualizzazione post con etichetta prometheus. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta prometheus. Mostra tutti i post

lunedì 17 dicembre 2012

MAN OF THE YEAR 2012 - N. 2 MICHAEL FASSBENDER

Michael Fassbender
Genere: cazzone
Provenienza: Heidelberg, Germania
Età: 35
Il passato: 300, Hunger, Eden Lake, Fish Tank, Bastardi senza gloria, Centurion, Jane Eyre, X-Men: L’inizio, A Dangerous Method
Il suo 2012: Shame, Prometheus, Knockout - Resa dei conti
Il futuro: il nuovo film di Terrence Malick, Twelve Years a Slave di Steve McQueen, The Counselor di Ridley Scott, Frank, Jane Got a Gun con Natalie Portman, X-Men - Giorni di un futuro passato, Assassin’s Creed, Prometheus 2
Ti potrebbero piacere anche: Ewan McGregor, James MacAvoy, Joaquin Phoenix, Christian Bale, Viggo Mortensen, Rocco Siffredi
Perché è in classifica: perché è un attore che ha mostrato di avere le palle. E non ha mostrato solo quelle…
(l’anno scorso era al sesto posto dei Men of the year, unico confermato anche nella classifica di quest’anno)

Michael Fassbender oggi come oggi è l’attore migliore del mondo?
Difficile stabilirlo con certezza, però diciamo che il suo è sicuramente uno dei nomi in lizza per il titolo. Cosa che poi può contare relativamente. A cavallo tra la fine dei 90s e l’inizio degli anni 00, Edward Norton ad esempio sembrava tipo il miglior attore che si fosse mai visto, poi nel giro di qualche tempo ha cominciato a fare solo robette o proprio film di merda. Adesso forse si sta riprendendo, la sua partecipazione a Moonrise Kingdom, sebbene in un piccolo ruolo, è un buon passo nella direzione giusta. Questo comunque non è un post su Edward Norton, anche se poteva sembrare, bensì solo un modo per dire: attento Michael Fassbender, oggi sei il top dei top degli attori top, ma un domani occhio a non fare la fine di Ed Norton.
Il Fassbender al momento comunque continua a lavorare con i registi giusti e sembra destinato a restare sulla cresta dell’onda. In attesa di vederlo in un sacco di film, da uno dei nuovi film di Terrence Malick alla versione cinematografica del videogame Assassin’s Creed, quest’anno ha lasciato il segno in due pellicole.
La prima, il Prometheus prologo di Alien firmato da Ridley Scott, non è che sia eccezionale. A essere eccezionale è però il Fassbender, che riesce a rendere più umano degli umani il personaggio di un robot. Il vero capolavoro del Fassbender è stata però la sua parte in Shame, in cui ha messo a nudo la sua anima. E pure qualcos'altro.
Michael Fassbender oggi come oggi è dunque l’attore migliore del mondo?
Non lo so, forse sì.
Michael Fassbender oggi come oggi è l’attore (non pornografico) con la proboscide più grossa in mezzo alle gambe del mondo?
Sì, su questo pochi dubbi.



lunedì 17 settembre 2012

Prometheus di amarti e rispettarti nella buona e (soprattutto) nella cattiva sorte

"Palla magica, dimmi un po': chi ha l'uccello più grosso di tutta Hollywood?"
Prometheus
(USA, UK 2012)
Regia: Ridley Scott
Cast: Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron, Logan Marshall-Green, Idris Elba, Sean Harris, Guy Pearce, Kate Dickie
Genere: alieno
Se ti piace guarda anche: Alien e compagnia, Sfera, Moon

Prometheus è riuscito a sorprendermi. A sorprendermi e poi a deludermi. Affare mica da poco, per una pellicola per cui nutrivo aspettative davvero basse. Aspettative basse, essendo un non fan della saga di Alien, anzi un vero e proprio anti Alien. La mia non è una scelta di stampo razzista: non odio tutti gli alieni dell’universo, odio solo i cosi di Alien, cui aggiungo pure i puffoni giganti di Avatar. Con le altre forme di vita extraterrestri invece: vengo in pace.

"Kristen Stewart, intendi ancora sostenere di essere la più bella del reame?"
Nonostante le diffidenze iniziali, la prima parte di quello che è stato annunciato come il prequel di Alien è riuscita a conquistarmi poco a poco. La storia è all’incirca la solita vista già in decine di altre pellicole sci-fi. Un gruppo di persone con competenze variegate viene mandato nello spazio per raggiungere un altro pianeta ed entrare in contatto con… Dio. Ma non è che sia proprio Dio Dio. Non è uno e trino. Vengono chiamati “ingegneri” e in pratica sembra che siano dei cosi che hanno creato gli uomini. L’intera umanità. La spedizione è organizzata dal solito vecchino (vecchino? diciamo pure vecchiazzo più nell’aldilà che nell’aldiqua) facoltoso, con l’aiuto della solita assistente figon (Charlize, in questo caso), e con la solita coppia di genietti che ha scoperto dell’esistenza di questi “ingegneri” (ma trovare un nome migliore per delle divinità no, eh?).
Tutto nello standard dello sci-fi medio, tutto nella dimensione del già visto, professionale quanto asettica regia di Ridley Scott compresa. Ciò che coinvolge, ciò che mi ha coinvolto, è però la riflessione diciamo “religiosa”, forse è meglio dire “teologica” che ci sta “dietro”. Perché continuo a mettere le “virgolette” tra le “parole” “?” Non lo so, però fa “fico” perché così “sembra” che le “parole” acquistino un maggior “spessore” o significato “nascosto”.

Questo film lo vedo come un punto di contatto con Contact, pellicola 90s di Robert Zemeckis anch’esso non del tutto compiuta, ma che portava a riflessioni interessanti. Proprio come questo Prometheus, in cui viene affrontato l’eterno tema del rapporto con chiamatelo Dio, chiamatelo Creatore, o chiamatelo Ingegnere (ma anche no), il risultato non cambia, la domanda è sempre la stessa: chi ci ha creati e perché?

"Dicono che somiglio a Tom Hardy:
spero solo di non venir doppiato anch'io da Filippo Timi..."
Entrare all’interno delle dinamiche del film è quindi una questione di Fede. Io all’inizio mi sono approcciato da infedele, ma poi dopo qualche minuto sono stato risucchiato all’interno della Chiesa, volevo dire dell’astronave capitanata da Ridley Scott.
Merito delle riflessioni che la pellicola mi ha fatto nascere, e che vanno al di là del valore cinematografico intrinseco, e merito anche di un buon cast. Noomi Rapace non ho ancora capito se e quanto mi convinca in generale, c’è chi dice abbia solo due espressioni, una con il piercing e l’altra senza, però qui in versione prequel di Sigourney Weaver mi è sembrata parecchio in parte. Così come il suo partner cinematografico Logan Marshall-Green, uno che arriva da serie come 24 e The O.C. e a cui Ridley Scott ha regalato finalmente una bella ribalta cinematografica. Così così una persino troppo (f)rigida Charlize Theron, decisamente meglio come Young Adult che come Space Bitch, mentre a spiccare è soprattutto… è lui o non è lui? Certo che è lui: Michael Fassbender.
Un grande Michael Fassbender. E quando dico “grande” non mi riferisco alle dimensioni del suo pene, non in questo caso almeno, ma alle dimensioni del suo talento recitativo. Era difficile non cadere nel ridicolo o nell’assurdo, visto che interpreta la parte di un robot umanoide, e invece ha superato la prova brillantemente.



"Ehm, in realtà nel CV ho mentito: non ho la patente manco per il motorino!"
Fino a qui, tutto bene. Pur senza risultare niente che non si sia già visto prima, la visione è scivolata in maniera più piacevole di quanto mi aspettassi. Le note positive però sono finite, poiché l’ultima parte del film rovina clamorosamente.
Dopo aver posto tante belle domandine sull’esistenza di questi Dei che ci avrebbero creato e su come gli uomini e le donne facciano qualcosa di analogo, sia con i figli che progettando ad esempio robot, le conclusioni cui arriva questo Prometheus sono decisamente sconclusionate. La navicella condotta fino ad allora con mestiere dall’ultimo degli Scott precipita e si schianta contro il suolo, distruggendo con sé tutte le buone premesse costruite e gettando pure nel cesso il promettente personaggio del Fassbender-robot.
La conclusione apre a tutta una possibile sequela di sequel, che poi sarebbero degli altri eventuali prequel di Alien e insomma sarebbero dei remake-prequel e al solo pensarci c’è da farsi andare in pappa il cervello più che a riflettere sull'esistenza di Dei Ingegneri.
Quanto alla scena inserita sui titoli di coda: portatemi un velo pietoso, per favore.
Complimenti Ridley, sei riuscito a rovinare un film promethente!

Di recente, ho avuto un’esperienza analoga ma opposta con un altro film sci-fi: Beyond the Black Rainbow. In quel caso, per 2/3 si è rivelato una noia mortale, fino a una parte finale sorprendentemente interessante. Con Prometheus tutto il contrario: per 2/3 valido, conclusione da dimenticare.
Non è che riusciamo a combinare questi due film promethenti ma non del tutto riusciti e ne mettiamo insieme uno decente?
In fondo siamo nel campo della fantascienza e quindi tutto è possibile. E poi, per creare questa nuova vita, possiamo sempre chiamare gli “Ingegneri”.
(voto 6/10)

venerdì 14 settembre 2012

I film più e meno promethenti della settimana





Ford è un pochetto pallido: quest'estate non è riuscito a passare nemmeno
un secondo al sole. In compenso però ha lavorato sugli addominali...
Arriva settembre, finisce il periodo di letargo nei cinema italiani e inizia una nuova esaltante stagione?
Ehm, non esattamente…
Vedendo le uscite di questa e delle prossime settimane, sembra di stare ancora nel pieno dell’estate, quando anzi erano arrivati dei film forse più interessanti…
Se Pietà potrebbe non fare pietà e Prometheus promethe di essere pseudo interessante, per il resto c’è da aspettarsi ben poco da film come Che cosa aspettarsi quando si aspetta.

Le ultime frasi che ho scritto non le ho capite nemmeno io, quindi basta preamboli. È il momento di lanciare le uscite del weekend cinematografico con i commenti miei e con quelli di quell’altro che questa settimana non voglio nemmeno nominare, non voglio.

"Hey Ford, mi presti un po' di crema protezione bimbi? ahahah!"
Prometheus di Ridley Scott
Il consiglio di Cannibal: poco promethente
Punto primo, odio la saga di Alien.
Punto secondo, odio quell’alien di Ford.
Punto terzo, pare che questo film abbia fatto cacare persino parecchi fan della serie sci-fi che a me fa solo schi-fi.
Detti tutti questi tre punti, una visione potrei pure dargliela. Perché negarmi la possibilità di fare una bella recensione stronzatur… ehm, stroncatura?
Non sono mica un bonaccione come Ford che vuole sempre parlare bene di tutti. Tranne quando c’è da parlare di film davvero grandi, come The Tree of Life o Melancholia o La guerra è dichiarata, e solo allora si decide a parlarne male. Dimostrando così di essere il blogger cinematografico meno promethente dell’intera rete internet mondiale.
UPDATE: ho visto il film e non mi è nemmeno dispiaciuto del tutto, per 2/3 almeno, perché la parte finale fa pena. Comunque è guardabile, ma chi si aspetta un capolavoro temo rimarrà deluso e, nel caso di Ford, fetuso.
Recensione cannibale prossimamente.
Il consiglio di Ford: di sicuro più promethente dei pareri del Cannibale.
L'ultima fatica di Scott, malgrado gli effettoni, l'hype e il cast davvero niente male, non ha riscosso il successo che tutti i suoi fan speravano oltreoceano, e promethe di essere un ottimo candidato alle
bottigliate, che spesso e volentieri colpiscono quando anche i grandi registi deludono - vedi Malick -.
E Ridley Scott è un grande regista, per quanto ne possa sparlare quella vecchia suocera del Cannibale: in fondo, uno che snocciola cose come I duellanti, il primo Alien - che non è piaciuto solo al Cucciolo
- e Blade runner una chance la merita sempre. Fosse anche solo per prendersi una bella ripassata dal sottoscritto.

"Mio Dio! Non oso immaginare cosa uscirà dall'unione tra te e Ford..."
Che cosa aspettarsi quando si aspetta di Kirk Jones
Il consiglio di Cannibal: chiedetelo a Ford
Che cosa aspettarsi quando si aspetta?
Ford ne deve sapere qualcosa, visto che al momento è in dolce attesa. Ebbene sì, per seguire in tutto e per tutto le orme del suo idolo Arnold Schwarzenegger, ha fatto come lui in Junior ed è rimasto incinto.
Il padre del nascituro? Secondo il sito di gossip TMZ, potrebbe essere Sylvester Stallone o Jean-Claude Van Damme, ma sembra che anche Mario Balotelli abbia richiesto il test del DNA.
Che cosa aspettarsi invece da un film che si intitola Che cosa aspettarsi quando si aspetta? Se va bene, una commediola scacciapensieri con un cast all-stars. Se va male, cosa più probabile, una schifosa porcheria con un cast all-stars come Capodanno a New York.
Il consiglio di Ford: non aspettatevi che vada a vedere una roba del genere.
A volte mi chiedo come sia possibile che schifezze abominevoli da comparsata di attori in cerca di una sontuosa retribuzione riescano ad essere distribuite ottenendo un successo ben maggiore di film di
qualità. Forse perchè continuano ad esistere personaggi di dubbio gusto come il mio antagonista che appena sentono parlare di operazioni modaiole sono sempre in prima fila con la bava alla bocca come fosse il primo giorno di saldi. Io mi godo la mia dolce attesa facendo finta che titoli come questo non esistano.

"Quel posto è già occupato! Stiamo aspettando Ford. Non si perderebbe
la proiezione dell'ultimo capolavoro neorealista di questo regista
suvietnamita che solo lui conosce per nulla al mondo!"
È stato il figlio di Daniele Ciprì
Il consiglio di Cannibal: chi vi ha consigliato un film schifoso? È stato il Ford!
È stato il figlio è stato presentato a Venezia e vanta come protagonista Toni Servillo, però…
Mi attira meno di zero o, come si dice dalle mie parti, meno di Ford.
Se proprio si rivelerà una visione bellissima, da non perdere, segnalatemelo. Altrimenti me lo risparmio in scioltezza.
Mi stavo rivolgendo ai magnifici lettori di Pensieri Cannibali e a quelli meno magnifici di WhiteRussian che però potrebbero diventare più magnifici se solo si spostassero su Pensieri Cannibali. Ford, tu invece segnalamelo se a te ha fatto schifo, in tal caso potrebbe risultare un film davvero interessante.
Il consiglio di Ford: chi è più rigido di una vecchia zitella, ha i gusti di una pischella adolescente ed ha reso la critica cinematografica online un giocattolo per il suo ego smisurato? Il Cannibale, of course.
Servillo a parte - che ormai è davvero ovunque e comincia a darmi sui nervi - il film dell'ottimo Ciprì è stato presentato a Venezia con un buon successo, e nonostante in qualche modo rappresenti il tipico film
italiano che potrebbe irritarmi mi ha molto incuriosito, specie se le voci che lo vedono come un erede della grande tradizione del neorealismo si rivelassero fondate.
Dalle mie parti è segnato, come ogni proposta che fa storcere il naso al Cannibale.

"Non fare così. Non dobbiamo per forza andare con Ford, possiamo anche
chiamare Cannibal che questo weekend c'ha l'auto del papi."
Gli Equilibristi di Ivano De Matteo
Il consiglio di Cannibal: in equilibrio tra “non lo vedrò mai” e “magari lo vedrò se proprio tutti gli altri film del mondo finiscono”
Altro film italiano proveniente da Venezia. Pure questo non è che mi attizi tanto quanto i pollici di Megan Fox, però mi ispira un pochino di curiosità in più rispetto a È stato il Ford. Ma comunque mi ispira davvero poco e allora, se a Venezia l’hanno presentato nella sezione Orizzonti, a casa mia lo si vedrà lontano lontano, sull’orizzonte.
Ford? Lui nemmeno all’orizzonte. Ho reclutato un branco di Expendables, che in quanto mercenari non si sono fatti scrupoli a “tradirlo” per un pacco di steroidi, in modo da tenerlo il più possibile lontano dalla mia vista.
Il consiglio di Ford: l'equilibrio mentale del Cucciolo eroico è ormai compromesso.
Questo mi pare proprio uno di quei film pubblicizzati tanto per fare dai finti alternativi e presunti geni del Cinema come il mio antagonista dai quali io mi tengo felicemente alla larga, un pò come il Cannibale dal Cinema divertente e spensierato.
Lascio dunque lui e pellicole di questa risma sprofondare oltre l'orizzonte dell'oblio, e passo oltre per cose decisamente più degne di nota.

"Abbi Pietààààà Ford! Non chiamarmi mai piùùùùù!"
Pietà di Kim Ki-duk
Il consiglio di Cannibal: che Ford abbia Pietà di noi
Il recente vincitore della Mostra del Cinema di Venezia è un film che sembra interessante, di certo è il più promethente della settimana. Considerando come il mio rapporto con Kim Ki-duk finora è stato piuttosto soporifero, grazie alla visione di Ferro 3 sponsorizzata proprio da Mr. James Boring, non posso però garantire che il mio entusiasmo sarà pari a quello della giuria di Venezia.
Che poi, a dirla tutta, Michael Mann e gli altri giurati del festival avrebbero voluto dare il Leone d’Oro a The Master dell’immenso Paul Thomas Anderson, salvo poi scoprire che non potevano assegnare più di 2 premi allo stesso film e decidendo così di ripiegare sul film di Kim Chiiiii?-duk.
E adesso Ford, dicci la tua opinione ma abbi Pietà di noi ed evita di raccontarci tutta la tua vita prima di arrivare a parlare del film…
Il consiglio di Ford: abbiate pietà del Cannibale e delle sue discutibili prese di posizione.
Kim Ki-Duk è uno dei registi più importanti che l'Oriente abbia lanciato negli ultimi vent'anni, nonchè l'unico - forse con Bong Joon Ho - a raccogliere l'eredità del primo Kitano. Pietà - o Pieta, come in originale -promette di essere un ritorno alla durezza dei suoi primi lungometraggi, roba da far tremare i mobili molto più dell'ormai perso per strada Park Chan Wook.
Film della settimana - e forse uno di quelli dell'anno - a mani basse, nonostante anche al sottoscritto sia dispiaciuto non veder premiato The master, uno dei titoli più attesi della stagione anche al Saloon.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com