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sabato 11 febbraio 2012

A Dangerous Method? No, A Dangerous Movie

Qui giace Keira Knightley. Un tempo attrice.
Lettera aperta a Keira Knightley
Keira, ti posso chiedere una cosa?
Perché?
Perché hai deciso di fare questo film?
Sei impazzita? Non parlo del tuo personaggio, che al confronto è parecchio sano di mente, ma proprio di te.
Chi te l’ha fatto fare di demolire la tua carriera finora piuttosto impeccabile (a parte quella menata commerciale dei Pirati dei Caraibi) con un’interpretazione di questo tipo? O dovrei dire, del terzo tipo?
Avevo sentito dire in giro che la tua recitazione in A Dangerous Method faceva alquanto pena. Però non volevo crederci. Andavo in giro, vagando come un’anima in pena, chiedendo alla gente: “Ma chi, Keira? State parlando di Keira ridicola in un film? Dai, smettetela di scherzare, per favore. Smettetela che non è divertente.”
La gente mi guardava come fossi pazzo. Forse lo ero. Volevo solo gridare: “AAAAAAAAAAAH”.
Pensavo non potesse essere vero.
E invece non solo lo era, ma ci sono andati giù pure leggeri.
Keira: in questo film fai davvero, davvero, ma davvero pena!
Cosa ti è successo? Hai giocato a Freaky Friday con Manuela Arcuri?

Devo dire, ebbene sì, oggi lo confesso a cuor leggero, che all’inizio della tua carriera non mi facevi impazzire più di tanto.
The Hole, Sognando Beckham, La maledizione della prima Luna, King Arthur…
Keira, ma PEEEEEEEEEEEEERCHE'?
Sì sì, eri caruccia, però mi sembravi una spilungona secca come tante. Pure un pochino smorfiosetta e antipatica, a dirla tutta.
Poi è successo qualcosa e hai cominciato a piacermi. Credo sia stato Espiazione. Sì, con quel film hai espiato le tue colpe passate e mi hai finalmente convinto. Quindi tra Love Actually, La Duchetta Duchessa, Last Night e Non lasciarmi hai cominciato a stregarmi al di là di quelli che potessero essere i tuoi reali meriti, diciamolo pure. Ma le tue prove migliori le hai date in veste di kick-ass girl in Domino e di kick-ass Victorian girl in Orgoglio e pregiudizio. Lì eri davvero perfetta.
E allora, vuoi dirmelo cosa ti è successo?
Confidati con me come se fossi il tuo psicanalista.
Hai avuto dei traumi infantili?
Hai pensato: “Mi ha chiamato David Cronenberg e non posso mica dire no a David Cronenberg. Anche se mi ha dato il ruolo della pazza spastica balbuziente e io una parte del genere non credo di saperla reggere. Chi può dire no a David Cronenberg? Solo un folle!”.
"Keira, per la tua intepretazione ti sei meritata una sculacciata. E non solo quella"
Poi ti sarai pure autoconvinta di poterla sfangare, con una parte del genere: “Massì, non sarà poi così difficile fare la psicopatica e se mi va bene ci scappa pure una bella nomination agli Oscar.”
Peccato che non sia andata bene.
Peccato che non potesse andare così lontano dall’andare bene.
Cioè, Keira, io ancora non voglio crederci. Farò finta che questo terribile film non sia mai esistito e proverò a guardarti ancora come ti guardavo prima. Ci proverò, questo te lo prometto, ma non so se ce la farò.
Credo mi rivolgerò anche a uno strizzacervelli. Farò fare a lui il lavoro sporco. Ma dovrà essere uno davvero bravo per rimuovere il trauma di questa visione dalla mia vita.
In un certo senso, per diversi aspetti, forse è anche un film riuscito, perché questa è la pellicola più inquietante che David Cronenberg abbia mai girato. Altroché mosche, scanners, pasti nudi e zone morte. A Dangerous Method non te lo levi più dalla mente.
"Ho fatto un sogno: ero in un film di Cronenberg con un ottimo cast,
però la pellicola faceva davvero pena: cosa può significare?
Ah, dite che non era un sogno? Ma nemmeno un incubo?"
Keira, in questo film con i tuoi versi e le tue facce agghiaccianti raggiungi livelli talmente tragici di recitazione, che riesci a coinvolgere nel tuo dramma persino Michael Fassbender. Nella parte dello psico-analista Carl Jung riesce a salvare la faccia, a differenza tua, ma è ben al di sotto degli standard recitativi superiori cui ci aveva abituati ad oggi. Viggo Mortensen è un discreto Sigmund Freud, ma certo che gli scambi epistolari tra lui e Jung sono quanto di meno cinematografico e più noioso si possa immaginare.
La messa in scena è davvero troppo teatrale, va bene che il film è tratto da una piece. Però qua ci troviamo di fronte a una vera piece of shit.

Le cose sembrerebbero andare un pochino meglio quando tu Keira ti fai un attimo da parte, e non sai quanto mi costi dire una cattiveria del genere nei tuoi confronti, ma cazzo: levati dalle palle!
Ecco, quando sei meno presente fa il suo ingresso in scena, termine appropriato visto il carettere appunto teatrale dell’operetta, il sempre ottimo Vincent Cassel, nei panni dello psicoanalista con problemi psichiatrici Otto Gross, in grado di liberare la carica sessuale di una pellicola che fino a quel momento si era repressa dopo aver visto il mento deforme di Keira.
Peccato che il suo personaggio sia poco più di una macchietta di breve durata e ci distolga appena per un momento dalla pochezza della restante pellicola, che di pericoloso non ha il metodo, ma solo la sua bruttezza.
Riguardo ai riferimenti alla fase anale della psicoanalisi freudiana, Keira, almeno una battutaccia concedimela, visto che io ti ho dovuto sorbire per un’ora e mezza mentre cercavi di fare la pazza e sembravi solo una che è pazza a credere di aver fatto una bella interpretazione:
Keira, lo sai che in questo film hai davvero recitato con il buco del culo?

Con affetto, ma non troppo, un tempo tuo
Cannibal Kid

A Dangerous Method
(UK, Germania, Canada, Svizzera 2011)
Regia: David Cronenberg (ma ne siamo sicuri?)
Cast: Keira Knightley, Michael Fassbender, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Sarah Gadon
Genere: psic-anal-itico
Se ti piace: fatti curare da uno bravo, ché nemmeno Freud fosse ancora vivo mi sa che ti potrebbe aiutare
(voto 2/10)


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