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giovedì 8 maggio 2014

VIOLET & DAISY, BIMBEMINKIA ASSASSINE




"Guarda, qui c'è una foto di Justin Bieber nudo!"
Violet & Daisy
(USA 2011)
Regia: Geoffrey Fletcher
Sceneggiatura: Geoffrey Fletcher
Cast: Alexis Bledel, Saoirse Ronan, James Gandolfini, Marianne Jean-Baptiste, Danny Trejo, Cody Horn, Tatiana Maslany
Genere: teen pulp
Se ti piace guarda anche: Hanna, Byzantium, Kick-Ass

Violet & Daisy, o meglio: Alexis Bledel & Saoirse Ronan.
"Hey, ma dov'è il pistolino?"
"Te l'avevo detto io: non ce l'ha!"
La prima è la “figlia per amica”, quella che per anni è stata la insopportabile secchioncella Rory Gilmore nella serie Una mamma per amica. Da allora in poi, l’obiettivo unico nella sua vita è stato quello di cercare di affrancarsi da quella parte molto identificativa. Come molte altre baby-star e come molti altri attori conosciuti per un solo ruolo, si tratta di una missione dura e impegnativa. Non possiamo comunque dire che la ragazza non ci stia mettendo impegno. In Sin City si è infatti mostrata nella parte della baby-prostituta e no, Sin City non è Roma. Non credo, almeno. Quindi nel thriller The Kate Logan Affair è una poliziotta sessualmente disinibita e pure nella quinta stagione di Mad Men appare come guest-star in abiti molto sexy. Good girl gone bad, per dirla con Rihanna, e in questo film la Bledel si mostra in vesti ancora più bad. Alexis è Violet, apparentemente un’innocente ragazzuola, in realtà una spietata assassina su commissione.

Come avrete facilmente intuito dal titolo del film, almeno se siete svegli e, se leggete questo blog vuol dire per forza che siete mooolto svegli, Violet non è sola. Con lei c’è Daisy, pure lei killer senza scrupoli, o forse qualche scrupolo ce l’ha?
Tra le due, l’anello debole, la più tenerosa sembra essere propria Daisy, interpretata dalla solita straordinaria Saoirse Ronan qui però, a dirla tutta tutta, meno straordinaria del solito, un po' come nel recente spento How I Live Now. Che le sta succedendo? Sta perdendo il tocco magico?
A vederle così, queste due sembrano delle ragazzine delle medie che fanno la fila per un concerto dei One Direction e invece no, se ne vanno in giro a uccidere la gente sulle note di canzoncine retrò tipo “Angel of the Morning”. Ah, ‘sti giovani d’oggi! È tutta colpa della violenza nei film, io lo dico sempre.

Un giorno, Violet & Daisy si ritrovano con un caso particolare per le loro belle manine. Devono far fuori James Gandolfini, qui come in Non dico altro in una delle sue ultime interpretazioni. Due bimbetteminkia contro il boss Tony Soprano che minghia di possibilità possono avere, eh?
ATTENZIONE SPOILER
Il loro problema non è tanto questo. Il loro problema è che devono farlo fuori ma poi ci stringono amicizia e tra le due e il Gandolfini si instaurerà un rapporto…
Nah, sbagliato, non di tipo sessuale, soliti maniaci malpensanti che non siete altro, bensì un rapporto di tipo paterno. Il film è tutto qua e io ho spoilerato un po’ troppo o forse è la pellicola che non offre davvero molto di più.
FINE SPOILER

Violet & Daisy è una visione fondamentalmente non necessaria, che non consiglio manco ai fan di Alexis & Saoirse, se non quelli più hardcore. Ed è un peccato, perché il soggetto avrebbe potuto regalare una pellicoletta criminale divertente e cazzara e invece, dopo la battuta che fa molto Tarantino della prima scena, si perde in una serie di dialoghi senza mordente, con l’aggiunta di qualche sparatoria che gioca sul contrasto innocenza delle protagoniste VS violenza in stile Hit-Girl di Kick-Ass o Hanna con la stessa Ronan che però ormai non shockano più nessuno, oltre a presentare un’evoluzione nella storia piatta e priva di sorprese.

Questo film è più efficace di Monuments Men... come sonnifero.
L’esordiente regista Geoffrey Fletcher, che finora aveva curato giusto l’adattamento di Precious dal romanzo di Sapphire come sceneggiatore, non mostra mai un briciolo di personalità e si limita a girare con qualche ammiccamento alla vecchia scena pulp, solo che non siamo più negli anni ’90 e oggi appare fuori tempo massimo. I tentativi di approfondimento dei personaggi rimangono poi molto in superficie e, per quanto ben recitato dai tre protagonisti principali e in un piccolo ruolo da Tatiana Maslany, protagonista della mia nuova droga telefilmica del momento Orphan Black, non c’è niente che rimanga impresso. No, per una volta nemmeno l’interpretazione della piccola grande Saoirse Ronan.
Non brutto, nè tanto meno terribile, Violet & Daisy è un film di quelli che rientrano in una categoria forse ancora peggiore: quella dei film inutili.
(voto 5/10)

sabato 3 maggio 2014

GUIDA GALATTICA ALLA MUSICA BRITPOP




Indovinello: qual è quell’animale che cento ne pensa e cento ne fa?
Esatto, il Cannibale. Un animale strano, selvatico, che non pago di aver creato già classifiche e liste assortite di tutti i tipi, come la serie della vergogna e quella della crescita, adesso ha ideato un modo nuovo per propinarvi le sue Top 10.
Questa volta la scusa è di fare delle Top Dieci dedicate ad alcuni generi e sottogeneri musicali, rivisti sempre attraverso l’ottica cannibale, ovvio. Ad aprire le danze ci pensa un genere con cui l’animale Cannibale è stato allevato: il Britpop.


Se da buoni babbani non sapete cos’è, vi dico brevemente che è stata quella scena musicale sviluppatasi in Gran Bretagna – dal nome l’avreste mai detto? – nel corso degli anni ’90. Le radici del genere si possono trovare nei 60s, con band fondamentali come Beatles, Rolling Stones e Kinks, così come nel glam-rock 70s di David Bowie, ma un’influenza enorme l’hanno giocata anche gruppi successivi come Smiths e Stone Roses.
Da queste basi, nel corso degli anni ’90 e a partire dal 1993-94 circa, in tutto il Regno (Unito) c’è stato un enorme fermento musicale e sono salite alla ribalta un sacco di band dal suono pop-rock, che oggi potremmo definire indie-rock, ma che allora chiamavamo Britpop. Tra i primi a ottenere una grande notorietà ci sono stati gli Suede con il loro look androgino e il loro sound glam, ma l’apice della popolarità il genere l’ha toccato con la rivalità epica tra Blur e Oasis, alimentata da sfide a colpi di grandi canzoni e di battibecchi verbali, puntualmente riportati dalle riviste inglesi più cool del periodo, NME e Melody Maker.
Da lì in poi la scena si è ingigantita, sono nate un sacco di band cloni, non solo in Gran Bretagna ma ovunque, persino in Italia, dove c’erano i Lunapop che prendevano in prestito pezzi dagli Ocean Colour Scene, i Super B che scimmiottavano i Blur, Daniele Groff che imitava (malamente) gli Oasis. Qualcuno se li ricorda?
Verso la fine degli anni ’90 l’interesse nei confronti della scena, come per tutte le scene, è scemato, e il Britpop è passato di moda ma ora, a 20 anni di distanza, è tempo di revival. Per fare un tuffo in quel periodo potete dare un’occhiata alla serie My Mad Fat Diary e dare un ascolto alla mia playlist su Spotify, nonché alla mia immancabile Top 10 qui sotto.



Top 10 canzoni Britpop (secondo Pensieri Cannibali)

10. Charlatans “One to Another”



9. Elastica “Connection”



8. Supergrass “Alright”



7. Bluetones “Slight Return”



6. Mansun “Wide Open Space”



5. The Verve “Bittersweet Symphony”



4. Oasis “Live Forever”



3. Pulp “Disco 2000”



2. Blur “The Universal”



1. Suede “Beautiful Ones”

giovedì 22 novembre 2012

Lozirion Video Music Awards

Era da un po’ di tempo che il buon Lozirion del sito It’s only rock’n’roll non proponeva una nuova sfida tra blogger. Adesso però è tornato, credo da una tournée mondiale insieme ai Motley Crue o qualcuno del genere, con una nuova competizione. Questa volta a colpi di videoclip musicali.
Andando sul suo blog potete votare nel sondaggino presente la lista migliore tra quelle proposte dai vari blogger. Io vi invito a scegliere quella che preferite, detto in altre parole: votate la mia, barrando sulla casella Cannibal Kid, o siete dei cattivi!
Questi sono i 20 video che ho scelto. I 20 migliori video della storia? No, solo 20 che mi piacciono particolarmente.
Qui sotto ve ne propongo qualcuno, ma nella mia playlist YouTube potete anche gustarveli tutti uno dopo l’altro.
(che culo!)

Top 20 video cannibali
1. Daft Punk “Da Funk”



2. Bat For Lashes “What’s a Girl To Do”



3. Cibo Matto “Sugar Water”



4. Smashing Pumpkins “1979”
5. Chemical Brothers “Hey Boy Hey Girl”
6. Badly Drawn Boy “Once Around the Block”
7. Pulp “This Is Hardcore”



8. Aphex Twin “Windowlicker”
9. Britney Spears “…Baby One More Time”
10. Prodigy “Smack My Bitch Up”
11. Massive Attack “Teardrop”
12. Dr. Dre feat. Snoop Dogg “Still D.R.E.”
13. Kanye West “Runaway”
14. Pavement “Shady Lane”
15. The Cure “Boys Don’t Cry”
16. Bjork “Bachelorette”
17. JJ72 “Oxygen”



18. Florence + the Machine “Drumming Song”
19. Lana Del Rey “Born to Die”
20. PSY “Gangnam Style”

venerdì 9 novembre 2012

La belva e le bestie

Le belve
(USA 2012)
Titolo originale: Savages
Regia: Oliver Stone
Sceneggiatura: Shane Salerno, Don Winslow, Oliver Stone
Tratto dal libro: Le belve di Don Winslow
Cast: Blake Lively, Taylor Kitsch, Aaron Johnson, John Travolta, Benicio Del Toro, Salma Hayek, Demián Bichir, Sandra Echeverría, Emile Hirsch, Shea Whigham, Mia Maestro
Genere: pulp
Se ti piace guarda anche: Domino, Alpha Dog, Traffic, Natural Born Killers, Weeds

Solo perché vi racconto questa storia,
non vuol dire che alla fine io sia viva.

Una scena del tutto a caso dal film Le belve, che vede protagonisti
Aaron Johnson e Blake Lively le chiappe di Blake Lively.
La voce off di Blake Lively a inizio visione sembra scaraventarci in una puntata di Gossip Girl particolarmente tossica e sessualmente esplicita, giusto un pelo più influenzata da Viale del tramonto e American Beauty anziché da Dallas e The O.C.. Invece no. Invece non è Gossip Girl. Invece questa è la nuova pellicola di Oliver Stone. Oliver Stone, eccheccazzarola.
Ma torniamo al punto in cui tutto è iniziato, come la suadente voce della suadente Gossip Girl ci invita a fare. E allora partiamo dal titolo: Le belve. Un titolo molto tarantiniano che fa il verso a Le iene, per un film dalle tinte tarantiniane. Quello originale invece era Savages, parola che svolge un ruolo centrale all’interno della pellicola e che purtroppo non poteva essere tradotta qui da noi, poiché esiste già il film Selvaggi. Pellicola di Carlo Vanzina del 1995 parecchio sottovalutata ma che in realtà è la vera fonte d’ispirazione principale della serie Lost.
Pensateci su: non raccontano alla fine della fiera la stessa identica storia? E gli scontri tra Ezio Greggio e Antonello Fassari non ricordano un po’ quelli tra Jack e Sawyer? E il finale in cui finiscono nel Triangolo delle Bermuda non fa altrettanto sci-fi?

"Yes we canne! Perché se non fumi guardando questo film, godi solo a metà."
Dopo aver svelato questo mistero su Lost, torniamo ai selvaggi del film Savages. Selvaggi che hanno le fattezze glamour di una versione californiana dei The Dreamers di Bernardo Bertolucci.
Troviamo la bionda Blake Lively presa a sandwitch in un ménage à trois con i cannabis kids Taylor Kitsch (la serie Friday Night Lights, piuttosto che i dimenticabili Battleship e John Carter) e Aaron Johnson (Kick-Ass, ma anche il video dei R.E.M. “Überlin”). Il film potrebbe andare avanti con loro due che si scambiano nel letto con la gossip girl e credo nessuno avrebbe da lamentarsi troppo, però la sceneggiatura tratta da un romanzo di Don Winslow prevede ulteriori sviluppi. Un intreccio criminale parecchio incasinato e non troppo originale, che sfocia nel classico rapimento della sgnaccherona Blake Lively e in una serie di situazione che più che da un romanzo sembrano prese in prestito dalle missioni del videogame Grand Theft Auto.

"Se non fumi, godi solo a metà! Capito, chiappette d'oro?"
Oliver Stone negli ultimi tempi sembra un po’ riciclare se stesso: con W. su George W. Bush tornava sui sentieri politici di JFK, con Wall Street - Il denaro non dorme mai tornava sulla scena del delitto del primo Wall Street alla luce della crisi economica attuale e ora con Le belve torna agli anni ’90 pulp di U Turn - Inversione di marcia e Assassini nati. Tutti hanno paragonato i Savages ai Natural Born Killers, però, a guardarli più da vicino, sono creature molto differenti. Entrambi i film sono violenti, è vero, ma Assassini nati era una vera e propria riflessione sulla violenza. Qui c’è una violenza più action, più fumettistica, più divertente, se la violenza può essere considerata divertente. E se siete fan del pulp sapete che sì, può esserlo eccome.
Le belve è puro entertainment, prendere o lasciare. Un divertissement a tratti godurioso e piacevole, seppure tirato un po’ troppo per le lunghe. Al termine delle 2 ore e passa di visione di questo noir poco noir e molto solare, si rimane disorientati e storditi da una storia che non sembra sapere dove andare a parare, sensazione confermata pure dal doppio finale che ci spara.

"Qualcuno sa dirmi che fine hanno fatto i miei capelli?"
Il reparto attoriale è di gran prestigio e mescola giovani speranze (i tre glamour dreamers sopra citati) insieme a vecchie (ma non troppo) glorie, come i molto pulp John Travolta, Salma Hayek e Benicio Del Toro. Eppure nessuno convince in pieno. Blake Lively è più bona che brava a recitare, ma non è comunque una cagna totale, Aaron Johnson sarebbe bravo ma qui non si applica, e Taylor Kitsch continua a non convincere su grande schermo come faceva invece in tv in Friday Night Lights. Quanto a John Travolta, è solo l’ombra del Vincent Vega che era in Pulp Fiction, Benicio Del Toro sembra la brutta copia del suo personaggio in Traffic e Salma Hayek è invecchiata muy bien ma pure per lei vale la regola: più bona che brava. Per i cronici della cronaca, va annotata anche la presenza del sempre valido Emile Hirsch, ma gli è stato affidato un ruoletto davvero troppo minuscolo, quindi per lui scatta il senza voto come ai calciatori che entrano a 5 minuti dalla fine della partita.

"Se mi togliete la benda, vi dimostrerò che oltre a delle belle ciappette
ho anche molto da dire... Hey, ma perché state tutti ridendo?"
Le belve vanta poi una colonna sonora ultra cool che frulla di tutto e di più insieme, dai Massive Attack ai Talking Heads in versione bossanova, e sfoggia una regia di Oliver Stone in grado di gasare solo a tratti, specialmente all’inizio, poi anche lui si rilassa nell’atmosfera da cannabis di Ben & Chon e si appittisce in riprese piuttosto standard. Alla fine comunque ci si diverte e il ritmo è alticcio per quasi tutta la durata, sebbene la sceneggiatura sia priva di quei dialoghi ironici, geniali e ricchi di riferimenti alla pop culture che fanno la differenza tra uno script ordinario e un capolavoro tarantiniano.
Una pellicola pulp dal contenuto pressoché inesistente, ma di splendida superficie. Non una Stone miliare nella carriera di Oliver, però comunque un film che ha il suo perché. Anche se non credo di aver ancora capito quale.
(voto 7+/10)


mercoledì 30 novembre 2011

It's the final countdown

E così siamo arrivati alla fine. Alla finale.
Dopo varie sfide tra i decenni, dagli anni '60 fino al primo decennio degli Anni Zero, eccoci arrivati allo scontro finale a colpi di playlist musicali tra il sottoscritto Cannibal Kid, il solito rivale Mr. James Ford e l'agguerrita Over the wall.
Questa qui sotto è la mia ultima lista, dedicata ad alcune delle mie canzoni preferite di tutti i tempi.
Non le preferite preferite in assoluto, magari, ma solo quelle del momento.
Potete votare la vostra playlist preferita sul sito di Lozirion, nell'apposito sondaggino sulla colonna sinistra.
Io vi invito a scegliere la mia, naturalmente, poi, altrettanto naturalmente, fate un po' come volete...



Playlist cannibale dai 60s agli 00s
Sam Cooke “A change is gonna come” (1963)
Nancy Sinatra “Bang Bang (My baby shot me down)” (1966)
Supremes “You keep me hangin’ on” (1966)
Carpenters “Yesterday once more” (1973)
David Bowie “Young Americans” (1975)
Cure “Boys don’t cry” (1979)
Joy Division “Love will tear us apart” (1980)
Cars “You are the girl” (1987)
Smiths “Girlfriend in a coma” (1987)
Pixies “Monkey gone to Heaven” (1989)
Cocteau Twins “Heaven or Las Vegas” (1990)
My Bloody Valentine “When you sleep” (1991)
Smashing Pumpkins “Bullet with butterfly wings” (1995)
Blur “Beetlebum” (1997)
Pulp “Help the aged” (1997)
2pac “Changes” (1998)
Nine Inch Nails “We’re in this together” (1999)
Joey Ramone “What a wonderful world” (2002)
Crystal Castles “Alice practice” (2006)
Amy Winehouse “Tears dry on their own” (2007)




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