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lunedì 13 agosto 2018

Suggerimento last minute per le vacanze: Il viaggio delle ragazze





Il viaggio delle ragazze
Titolo originale: Girls Trip
Regia: Malcolm D. Lee
Cast: Regina Hall, Queen Latifah, Jada Pinkett Smith, Tiffany Haddish, Mike Colter, Larenz Tate, Kate Walsh


Ci sono personaggi che si “mangiano” il film in cui compaiono. Personaggi in teoria minori, o comunque non i protagonisti principali, che si conquistano il titolo di idoli della pellicola. È il caso ad esempio di Stifler/Seann William Scott nella saga di American Pie.


venerdì 10 ottobre 2014

22 JUMP STREET, IL SEQUEL FOTOCOPIA





22 Jump Street
(USA 2014)
Regia: Phil Lord, Christopher Miller
Sceneggiatura: Michael Bacall, Oren Uziel, Rodney Rothman
Cast: Jonah Hill, Channing Tatum, Ice Cube, Amber Stevens, Wyatt Russell, Peter Stormare, Jillian Bell, Dave Franco, Nick Offerman, Patton Oswalt, Queen Latifah, Craig Roberts, Diplo, Anna Faris, Bill Hader, Seth Rogen, Richard Grieco
Genere: college di polizia
Se ti piace guarda anche: Mai stata baciata, Una spia non basta, Scuola di polizia, 21 Jump Street (la serie)

Il primo fatto che salta agli occhi di questo 22 Jump Street non è il Jonah Hill sempre più dimagrito, ormai ce ne siamo già abituati mentre lui intanto forse è ingrassato di nuovo. A jumpare subito in maniera evidente alla vista è il fatto che sia un film tratto da un film che a sua volta era già tratto da un vecchio telefilm.

In tal senso, i precedenti non è che siano stati dei più positivi: Charlie’s Angels, Starsky & Hutch, Hazzard, A-Team… tutti filmetti davvero poco degni di nota. E pure di rispetto, quindi dico BLEAH, che schifo!
Tutte operazioni, o meglio tentativi, di aggiornare all’epoca moderna vecchie storie da piccolo schermo con risultati in bilico tra il ridicolo e il tragico. Senza però risultare tragicamente divertenti. Soltanto delle minchiatone. Qualcuno citerà allora la saga di Mission: Impossible tomcruisizzata. E va bene, in quel caso la resa cinematografica, seppure altalenante, è stata decente. Però certo che, se anche non l’avessero fatta, io non avrei sentito un grosso vuoto dentro la mia anima.

Con tali precedenti non certo esaltanti alle spalle, le premesse erano tragiche per questo 22 Jump Street, che peraltro è il sequel della versione cinematografica della serie tv. Mi viene infatti in mente Charlie's Angels 2, che era peggio, e molto, persino del già modestissimo primo film.
Quanto alla serie cui si ispira, 21 Jump Street è stato un telefilm 80s andato in onda negli Usa tra il 1987 e il 1991 per ben cinque stagioni, con un buon successo in patria. In Italia il serial è stato invece trasmesso da Italia 1 con il titolo I quattro della scuola di polizia ma non mi risulta sia diventato un fenomeno di massa né di culto. Dalle nostre parti, la serie risulta vagamente conosciuta soprattutto per aver lanciato la carriera del giovane Johnny Depp, che già pochi anni addietro aveva esordito nel primissimo mitico A Nightmare on Elm Street. Dove non faceva una bella fine, se non ricordo male… Qualche anno più tardi Depp mani di forbice avrebbe però preso spunto per le unghie affilate proprio da Freddy Krueger. Chissà, probabilmente all’epoca i due si facevano la manicure nello stesso posto.

Premettendo che non ho mai visto la suddetta serie tv 21 Jump Street, mi sembra comunque che in questo sequel del remake non si sia tentata tanto un’operazione nostalgia, ma si sia preso semplicemente spunto dalla trama del telefilm per creare qualcosa che parli di oggi.
L’idea della serie è quella di reclutare degli agenti di polizia giovani e infiltrarli in un college spacciandoli per studenti normali in modo da catturare degli spacciatori di droga (e nel telefilm immagino anche per altri crimini di natura varia). La storia dell’infiltrato funziona sempre, da Point Break a Fast & Furious, perché è un modo efficace per raccontare un determinato mondo, dal surf alle auto truzzate, attraverso il punto di vista di un esterno che però fa il doppiogioco e poi finirà immancabilmente per farsi catturare anche lui dal fascino di quel determinato mondo e scusate se vi ho spoilerato sia Point Break che Fast & Furious.
Anche se il film che mi ha ricordato di più questo 22 Jump Street è Mai stata baciata, commedia romantica in cui Drew Barrymore per scrivere un articolo sui giovani si finge una studentessa e torna al liceo, rivivendo gioie e soprattutto dolori dell’epoca.

Anche applicato al tema adolescenziale, questo è un espediente narrativo parecchio comune. Non quello del poliziotto infiltrato, ma dell’esterno in generale. Capitava ad esempio in Beverly Hills 90210 a Brandon & Brenda, due gemelli montanari provenienti dal Minnesota che da un giorno all’altro si ritrovano a trasferirsi sotto il sole glamour di L.A. e a dover cambiare il loro stile di vita in maniera radicale in quattro e quattr’otto. E ben felici di farlo. Così come succedeva in The O.C., dove Ryan Atwood (il Ben McKenzie oggi detective di Gotham), giovane criminale che fotteva le auto radio nel quartiere del Chino, veniva pure lui catapultato all’improvviso al sole della California a vivere in una villa con piscina mega-sborroneria per ricconi.

Senza andare a trovare ulteriori collegamenti con serie varie, torniamo sulla retta via di 22 Jump Street. Nel film c'è un breve cameo di uno dei protagonisti del telefilm originale, Richard Grieco, mentre questa volta Johnny Depp non si degna manco di apparire. Per il resto, il film è assolutamente indipendente dalla serie tv e quindi godibile da tutti, anche da chi non ha visto il primo film, riassunto in maniera veloce ed esilarante all'inizio, e infatti la pellicola ha ottenuto un successo enorme negli USA portando nelle sale anche chi il telefilm manco l'aveva mai sentito nominare. Chissà allora a questo punto che non facciano anche un vero terzo capitolo, dopo quelli fittizi dei titoli di coda. In Italia invece l'hanno proposto praticamente senza promozione in una manciata di salette nel periodo estivo e, così come già con l'episodio precedente, non se l'è filato quasi nessuno. Complimenti.

22 Jump Street - il film è un film con venature action e poliziesche leggere. Ma soprattutto, è una comedy molto jump around, jump around, jump around, jump up jump up and get down! Le scene più d’azione infatti lasciano il tempo che trovano. A convincere è soprattutto la parte comica, il bel susseguirsi di battute e di momenti folli e divertenti. Alcuni persino deliranti, come quando i due protagonisti si drogano. Funziona poi molto bene l’alchimia tra i due protagonisti, i diversissimi Jonah Hill e Channing Tatum...

Hey, un momento...
Avete per caso avuto una sensazione di deja vu? Questo post vi suona stranamente famigliare? Vi sembra di averlo già letto prima?
Beh, probabilmente perché l'avevate già letto, nel giugno 2012. Quella che avete trovato sopra è infatti la recensione che avevo scritto di 21 Jump Street, giusto un minimo riadattata.

Perché vi ho tirato questo scherzetto?
Perché, oltre al fatto che sono un bastardo, in pratica è quanto fa anche 22 Jump Street. La missione in cui sono coinvolti i due agenti protagonisti Jonah Hill e Channing Tatum è praticamente identica a quella precedente, con l'unica variante dell'ambientazione del college anziché quella del liceo. 22 Jump Street non cerca quindi di fare come tanti sequel che fingono di essere differenti dal primo capitolo quando non lo sono. 22 Jump Street è uguale a 21 Jump Street e non fa niente per nasconderlo. Squadra che vince non si cambia. Film che vince non si cambia. Il primo funzionava e, per quanto affiori una sensazione di deja vu, funziona pure questo secondo.
Com'è possibile che funzioni e com'è possibile che a me sia piaciuto, visto che io i sequel li critico sempre e comunque? Non avendo ancora (colpevolmente) mai visto Il padrino - Parte II, l'unico seguito che credo di aver apprezzato quanto (e forse un pochino di più) dell'originale è stato Ritorno al futuro - Parte II. Tutti gli altri mi hanno immancabilmente deluso, o annoiato, o fatto incazzare, o tutte queste cose messe insieme, benché alcuni non fossero troppo male. Mi viene in mente giusto Scream 2 e non è un caso. In quello, così come in questo 22 Jump Street, si ironizza sul concetto stesso di sequel. Da subito si mette in luce il fatto che il numero 2 non sarà mai al livello dell'1 e così, mettendo in chiaro questo aspetto, ne esce una pellicola che può avere una sua dignità.

22 Jump Street ridicolizza l'idea di seguito e la ripetizione all'infinito di una stessa idea (si vedano i titoli di coda) ed è questa la sua arma vincente. Oltre a ciò, la sua ironia prende di mira in maniera ancora più estrema i classici buddy movie polizieschi alla 48 Ore, Tango & Cash e numerosissima compagnia varia. Come il primo episodio, più del primo episodio. Il rapporto tra Jonah Hill e Channing Tatum viene qui presentato come quello tra due fidanzatini, portando il bromance tipico di questo genere di film a livelli mai toccati prima.
Fondamentalmente è tutto come nel precedente capitolo, citazionismo compreso, che qui va a toccare tra le altre cose Arma letale, Spring Breakers e pure il videogame Grand Theft Auto, il primo mitico GTA, nella scena con ripresa dall'alto. Oltre a una trama pressoché invariata, vengono riprese quasi pari pari pure numerose scene, come quella in cui i due protagonisti si drogano e hanno le visioni, o il sacrificio di uno che si prende un proiettile per salvare l'altro.
Il colpo di genio di questa pellicola sta proprio in questo: fare una copia spudorata ed esplicita del primo film. Prendere di nuovo dalle tasche del pubblico i soldi del biglietto con una pellicola identica all'altra, senza l'ipocrisia di tanti seguiti in circolazione. 22 Jump Street è un sequel fotocopia, ma se non altro lo dichiara e non lo tiene nascosto. Io questa la chiamo onestà intellettuale...
Va beh, considerando il livello della comicità del film, intellettuale mica tanto. Diciamo solo onestà e basta.
(voto 6+/10)

domenica 16 giugno 2013

VERO COME LA FINZIONE, L’ULTIMO POST CANNIBALE


Vero come la finzione
(USA 2006)
Titolo originale: Stranger Than Fiction
Regia: Marc Forster
Sceneggiatura: Zach Helm
Cast: Will Ferrell, Maggie Gyllenhaal, Emma Thompson, Dustin Hoffman, Queen Latifah, Tony Hale, Tom Hulce, Linda Hunt, Kristin Chenoweth
Genere: letterario
Se ti piace guarda anche: Ruby Sparks, The Truman Show, Il ladro di orchidee, Essere John Malkovich, Synecdoche New York
(voto 6,5/10)

Post pubblicato anche su L'OraBlù, insieme al nuovo minimal poster realizzato da C[h]erotto.



"Non la so fare Yesterday dei Beatles. Se vuoi però ti suono un pezzo dei Modà."
"Ma lo sai che s'è fatto proprio tardi? Devo scappare..."
Stava scrivendo un altro dei suoi post. L’ennesimo per quel suo blogghetto, Pensieri Cannibali. Non è che fosse un sito eccezionale o chissà cosa, però gli piaceva impegnarsi per realizzare dei pezzi che fossero un minimo originali. Magari anche interessanti. Stava scrivendo dell’ultimo film che aveva visto, Vero come la finzione. In quel periodo si era preso una fissa per le pellicole con Will Ferrell, chissà perché. Nessuno lo sa, nemmeno io che sono il narratore onnisciente. Onnisciente un paio di palle. Ci sono cose che nemmeno noi possiamo sapere. Saremo narratori onniscienti, saremo una razza superiore alla vostra, stupidi umani, ma non siamo Dei. Ci andiamo vicino, eppure non lo siamo del tutto.

"Basta con 'sti blog! E' ora di tornare alle macchine da scrivere..."
Vero come la finzione è un film diverso dai soliti con Will Ferrell. Non è una delle sue tipiche esilaranti stronzatone comiche, come il geniale Fratellastri a 40 anni, o i vari Ricky Bobby e Blades of Glory. Questa volta aveva voluto fare il serio, come Adam Sandler quando ha girato Ubriaco d’amore o Reign Over Me.
Vero come la finzione è una commedia drammatica o, se preferite, un dramma dai risvolti di commedia. Un dramedy, o anche una commedia grottesca. Uno di quei film con una sceneggiatura che sembra firmata da Charlie Kaufman, solo che non lo è. Rispetto alle pellicole girate da Spike Jonze, Michel Gondry o dallo stesso Kaufman, questo è un cinema meno indie e più, come dire?, tradizionale. Un grottesco atipico, di quelli contaminati con la commedia hollywoodiana classica, d’altra parte la regia è del mestierante Marc Forster e la sceneggiatura è firmata da Zach Helm, quello del pessimo Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie (sorry Natalie, ma pure tu ogni tanto toppi). Un incrocio di cose, intrigante sebbene non riuscito fino in fondo, che ricorda molto Ruby Sparks. E Ruby Sparks è venuto dopo… che gli autori si siano per caso ispirati un pochino a questo film? La tematica è simile, quella della realtà e della finzione che si mescolano, come si può intuire dal titolo della pellicola. Pure in questo caso abbiamo un personaggio letterario che prende vita, come Ruby Sparks. O forse non è che prenda vita dalla letteratura. Il personaggio è vivo, vero, e una narratrice racconta ciò che gli capita e lui a un certo punto se ne accorge. Si rende conto di essere al centro di una narrazione, controllato e spiato ovunque come Truman in The Truman Show. Una di quelle tipiche situazioni che portano alla schizofrenia.

"...o anche ai diari personali."
Cannibal Kid stava scrivendo di questo film, questo Vero come la finzione per un nuovo post su Pensieri Cannibali, si stava impegnando, se solo avesse saputo che…
...che quello sarebbe stato il suo ultimo post. Proprio così. Quello che non conosceva era il motivo. Perché sarebbe stato il suo ultimo post per Pensieri Cannibali? Stava per morire? Oppure il blog avrebbe chiuso? Un potente portale cinematografico stava per acquisirlo? La rete Internet era sul punto di collassare? Il mondo così come lo conoscevamo stava per finire?
In qualunque caso, quello sarebbe stato il suo ultimo post. Una volta saputo ciò, decise che doveva impegnarsi di più, doveva scrivere qualcosa di davvero memorabile. Doveva lasciare una traccia che nessuno avrebbe dimenticato mai. Impresa mica facile. Quando ci si sforza troppo è ancora più difficile riuscire a tirare fuori qualcosa che lasci davvero il segno.
Ci voleva una frase storica, qualcosa tipo: “Non può splendere il sole per sempre.” O “La vita è come una scatola di cioccolatini spiaccicata a terra.” Oppure “Al mio segnale, scatenate il Paradiso!”. O ancora “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare… Maria de Filippi in fiamme lanciare dei rapper al largo dei bastioni di Canale 5.”

"Ultimo post cannibale? Questa sì che è una bella notizia!"
Qualcosa in grado di rimanere per sempre. Ma non gli veniva in mente nulla. Continuava a pigiare i tasti sulla tastiera e gli uscivano solo fiumi di parole memorabili quanto “Fiumi di parole” dei Jalisse. Si sentiva un personaggio letteralmente in cerca di autore come Will Ferrell nel film. Sentiva come se non fosse il reale padrone del suo destino, il capitano della sua anima… uh bella, questa frase. Peccato l'avessero già usata nella poesia Invictus.
Fu allora che realizzò una cosa. Non sarebbe riuscito a scrivere qualcosa di tanto bello e memorabile quanto la poesia Invictus. Certo non in quel momento. Non con quella pressione addosso. In fondo, perché quello doveva essere l’ultimo post che scriveva? Chi lo diceva? Soltanto una stupida voce narrante onnisciente fuori campo che parlava da chissà dove. Cosa ne poteva sapere?
Figuriamoci se quello che stava scrivendo in quel momento sarebbe davvero stato il suo ultim

"NOOOOOOOOOOO! E adesso come farò senza Pensieri Cannibali?"

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