Addio, mondo crudele.
Ho deciso di buttarmi giù dal balcone con gli occhi pieni di malinconia. Perché?
Non ve lo dico. Non è perché sono cattiva. Non ve lo dico perché preferisco che vi guardiate Miss Violence, il film a me dedicato. O meglio, il film dedicato a quanto succede dopo che mi sarò lanciata giù. Prometto che, prima della fine, avrete capito il motivo del mio gesto. Fidatevi, non è uno di quei misteri tipo Lost che dovete vedervi 6 stagioni per arrivare alla conclusione con l’impressione di non averci comunque capito nulla. Qui saprete tutto. O quasi. Lo giuro sulla vita di mio papà, volevo dire di mio nonno.
All’inizio non sarà facile capire perché l’ho fatto. La mia era una famiglia perfetta. Vivevo con le mie due sorelle, con i miei due nipotini figli della mia sorella maggiore e con i nostri genitori, volevo dire i nostri nonni che ci volevano tanto bene. Il regista Alexandros Avranas vi accompagnerà a scoprire poco a poco che dietro a questa impeccabile facciata c’è dell’altro. Lo farà nascondendovi le cose dietro alle porte, utilizzando un sacco di riprese fisse, mostrandovi solo alcune cose, usando uno stile vicino a quello di Kynodontas, recente capolavoro greco di Giorgos Lanthimos cui Avranas guarda come modello di riferimento, insieme ai lavori di Michael Haneke, soprattutto Caché – Niente da nascondere. Il suo è uno stile un po’ derivativo, lo capisco pure io che sono una vergine suicida di 11 anni, e lo splendido trailer sulle note di “Dance Me to the End of Love” di Leonard Cohen è forse la cosa migliore della pellicola, anche perché è l’unico momento in cui – modestamente – ci sono io. L’altra grande scena del film è quella in cui la mia sorellina, volevo dire la nipotina schiaffeggia il mio fratellino, volevo dire il mio nipotino e poi ci sono alcune sequenze, soprattutto i balletti, che ricordano proprio… sì, Kynodontas sempre, mentre per il resto non tutto il film procede in maniera altrettanto efficace.
Ciò nondimeno la storia che vuole raccontare, la mia storia, è potente e merita di essere rivelata. Come un buon padre di famiglia, il regista Avranas proverà a proteggervi, vi terrà la manina, vi darà da mangiare del gelato, vi farà sentire delle canzoncine innocue come quel pezzo là, quello che tutti nel vostro paese conoscerete bene, “L’italiano” di Toto Cutugno. Le proverà tutte per addolcire la realtà, fino a che la verità non verrà fuori con prepotenza. Allora saprete perché mi sto per buttare e la smetterete di pensare che sono una bimbaminkia emo viziata che lo fa solo per attirare l’attenzione, o per diventare popolare sui social network. Capirete che a volte nella vita non c’è altra via d’uscita.
Adesso vado, c’è un balcone che mi aspetta.
Per sempre vostra,
Angeliki
Miss Violence
(Grecia 2013)
Regia: Alexandros Avranas
Sceneggiatura: Alexandros Avranas, Kostas Peroulis
Cast: Themis Panou, Rena Pittaki, Eleni Roussinou, Sissy Toumasi, Kalliopi Zontanou, Chloe Bolota, Contantinos Athanasiades, Maria Skoula
Genere: violento
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(voto 7-/10)