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venerdì 1 agosto 2014

ESCAPE FROM TOMORROW, IN CULO ALLA DISNEY




Escape From Tomorrow
(USA 2013)
Regia: Randy Moore
Sceneggiatura: Randy Moore
Cast: Roy Abramsohn, Elena Schuber, Jack Dalton, Katelynn Rodriguez, Danielle Safady, Annet Mahendru, Lee Armstrong, Amy Lucas, Alison Lees-Taylor, Zan Naar
Genere: disney-ano
Se ti piace guarda anche: Spring Breakers, Blancanieves, Eraserhead – La mente che cancella

Una giornata a Disneyland. Riuscite a immaginare qualcosa di più inquietante?
Io no e, a quanto pare, nemmeno il regista di Escape From Tomorrow. È rassicurante vedere un film come questo. Non perché sia una visione priva di risvolti angoscianti, tutt’altro, ma perché è bello scoprire che al mondo esiste qualcun altro che, come me, reputa il mondo Disney un qualcosa di parecchio infernale.

Escape From Tomorrow ci racconta la giornata a Disneyland di Jim, un tranquillo padre di famiglia. Il solito padre di famiglia normale, di quelli di cui sentiamo parlare tutti i giorni al telegiornale. Di quelli che un giorno gli prende un raptus e fanno fuori moglie e figli o ragazzine random. Quel classico padre di famiglia lì.
Jim deve affrontare una giornata a Disneyland con la figlioletta perfettina, con il figlio creepy e con la moglie cagacazzo dopo aver appena ricevuto la notizia del suo licenziamento. Come pensate possa reagire quest’uomo a tutte le canzoncine, le risatine, le smorfiette che lo attendono dentro il parco giochi più teneroso del pianeta?
Ubriacandosi come una merda e andando fuori di testa, ma non solo. L’arrapatissimo Jim vivrà l’esperienza a Disneyland quasi come fosse al Mi-Sex e avrà diversi tipi di incontri a carattere più o meno sessuale, con le principali tipologie di fantasie erotiche maschili: ci sono le teen (una proprio bambinetta, l’altra è la stramegagnocca di The Americans Annet Mahendru), c’è la MILF, ci sono le cosplay delle principesse, c’è la tipa esotica, c’è la sexy infermiera. Ce n’è per tutti i gusti. Più che a Disneyland, Jim sembra finito dentro un porno, tra simboli fallici, tette al vento, sostanze bianche che schizzano da tutte le parti.
La visione sessualmente molto carica proposta da questa pellicola può apparire provocatoria, e lo è, ma in fondo un messaggio sessuale e ad alto tasso di pedofilia emerge spesso nelle varie produzioni Disney. Devo per caso ricordarvi che è da lì che provengono tante delle nostre più amate pornosta… ehm popstar di oggi come Britney Spears, Christina Aguilera, Miley Cyrus, Selena Gomez e Vanessa Hudgens?

A proposito di queste ultime due, Escape From Tomorrow è una delle visioni più originali e inclassificabili in cui mi sono imbattuto negli ultimi tempi eppure, se devo citare un film che mi ha ricordato, è stato proprio Spring Breakers, la pellicola di Harmony Korine in cui le starlette della Disney Selena & Vanessa venivano fatte rivivere attraverso personaggi e situazioni del tutto opposte a quelle con cui le avevamo conosciute ne I maghi di Waverly e High School Musical. Un ribaltone simile a quanto avviene qui, dentro una Disneyland che mette i brividi e che diventa la sede della disgregazione della famiglia, anziché la sua celebrazione. Possiamo vedere questa folle giornata al parco giochi come lo spring break personale di Jim. Una dimensione parallela in cui tutto è possibile. Un non-luogo in cui le fantasie di un paparino prendono vita. Delle fantasie di tipo diverso da quelle cui Walt Disney pensava quando ha messo su il suo luna park, trasformato dal protagonista di Escape From Tomorrow in un luna pork.

Come ha fatto il regista esordiente, e assolutamente da tenere d’occhio da qui fino alla fine dei nostri e dei suoi giorni, Randy Moore a girare un’opera così “blasfema” nei confronti della Disney proprio all’interno della dolce e rassicurante casetta della Disney?
Moore ha utilizzato videocamere nascoste e iPhone e ha filmato tutto senza farsi sgamare, aggiungendo poi alcune scene in fase di post-produzione. Ne è uscita una pellicola low-budget eppure visivamente notevolissima, un gioiellino in cui fantasia e immaginazione hanno un potere molto più forte dei soldi. Un film che per forza di cose è stato boicottato dalla grande distribuzione ed è uscito in pochissimi cinema statunitensi, per poi passare dritto nel circuito del video on-demand. Nonostante questo, Escape From Tomorrow sta diventando un piccolo cult, un guerrilla movie che non è interessante soltanto per le modalità con cui è stato girato o perché propone una visione alquanto singolare di Disneyland. Al di là di questi aspetti, preso come oggetto cinematografico è uno splendore. Per quanto realizzato con mezzi poverissimi, Escape From Tomorrow è cinema d’autore puro. Grottesco, visionario, folle, a tratti esilarante, a tratti disturbante, a tratti non del tutto messo a fuoco ma tutto girato con uno splendido bianco e nero in pieno contrasto con il coloratissimo mondo Disney. Alcune trovate sono geniali (la febbre felina, le cosce di emu, gli occhi anneriti del bambino, la cagata liberatoria del protagonista), altre appaiono persino troppo confuse, però nel complesso l’opera d’esordio di Randy Moore è una delle visioni più sorprendenti e cattive in cui potrete imbattervi. Alla faccia dei prevedibili e buonisti filmetti disneyani.
(voto 8+/10)



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