(USA, India 2011)
Regia: Shawn Levy
Cast: Hugh Jackman, Dakota Goyo, Evangeline Lilly, Hope Davis, Anthony Mackie, Kevin Durand, Olga Fonda
Genere: Disney robot
Se ti piace guarda anche: Transformers, Robot Wars, Io, robot, Corto circuito
Non mi piace Hugh “Wolverine” Jackman.
Voi direte: «Se ha lavorato con due dei più grandi registi della contemporaneità, ovvero Christo-pher Nolan e Darren Aronof-sky, un motivo pur ci sarà». E ve lo dico io qual è il motivo, ve lo dico: «Anche i geni prendono della cantonate». Al proposito ricordo sempre di come Quentin Tarantino consideri le commedie pecorecce e pure pecorine con Lino Banfi ed Edwige Fenech dei cult personali. E se anche il più Grande si prende delle cantonate, vuol dire che tutti le prendono. No exception per Mr. Inception e per il compare cigno.
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"Mi spiace figliolo, ma voglio bene solo ai robot!" |
Una cosa che va detta dei combattimenti di questo film è infatti che assomigliano a quelli dei Pokemon, di Yu-gi-oh o di tutte quelle giapponesate bimbominkiate dove i protagonisti lanciano dei mostri e delle carte, o forse dei mostri che escono dalle carte o forse delle carte che escono dai mostri (non so, è troppo complicato da capire), ma non combattono loro in prima persona. Facile, così. Lo stesso succede in Real Steel. Scultissima in proposito è la scena dello scontro finale, con Hugh Jackman che tira pugni nel vuoto e il figlio lo guarda commosso…
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"Evvai, in tv danno Robot Wars con Andrea Lucchetta!" |
Andando a vedere tra i produttori, figura poi il nome di Steven Spielberg: un tempo garanzia di figata, o quasi, oggi garanzia di schifezza, vedi le sue ultime produzioni tv Terra Nova, The River e Falling Skies, per non menzionare la regia di War Horse. Con la differenza che lì veniva celebrato l'amore uomo-cavallo, qui l'amore uomo-robot.
Un’altra roba oltre ai Pokemon e ai Transformers che questo film mi ha fatto venire in mente, e sarei vissuto benissimo anche senza doverlo ricordare è… Com’è che si chiamava quel programma ridicolo che davano su Italia 1 e poi pure su La7?
Ah, sì: Robot Wars!
C’era proprio bisogno di farne una specie di versione cinematografica?
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"Ti sfido a guardarmi negli occhi, robot, e a dirmi che non mi ami, se ne hai il coraggio!" |
All’inizio, Hugh Jackman vende l’affidamento del figlio alla sorella dell’ex moglie deceduta per 50.000 dollari. E a cosa gli serve questa bella cifra? Per comprarsi un… robot. Complimentoni, Hugh, hai vinto il premio di papà dell’anno!
Quando viene però introdotto il personaggio del figlio, capiamo benissimo le intenzioni di Jackman, visto che ‘sto bimbettominkietto è decisamente uno dei bimbominkiettini più insopportabili nella storia del cinema. E sì che di bambini odiosi nei film se ne vedono sempre parecchi. In questo momento non c’ho voglia di fare un elenco, ma se ci pensate ce ne sono eccome.
Fatto sta che non hai fatto così male a vendere tuo figlio, Hugh. Però per un robot… bah. Con 50.000 dollari potevi comprarti una bella auto, o magari un lacché personale.
Per quanto quindi Hugh Jackman in genere non mi piaccia, in questo film mi sta quasi simpatico, visto che deve avere a che fare con un figlio de-genere del genere. Figlio che tra l’altro si rende protagonista dell’altra scena scultissima del film: la danza insieme robot, roba che siamo sotto il livello dei video su YouTube con i gatti che suonano la pianola.
In effetti questo video del gatto è fantastico, altroché Real Steel!
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"Vuoi che ti faccia l'accavallamento delle gambe alla Sharon Stone? Eh no, che mi ti si blocca la crescita e resti un bimbo odioso forever!" |
Melancholia, Non lasciarmi, Another Earth, L’ultimo terrestre… questa è la fantascienza originale che voglio vedere più spesso.
Transformers, Transformers 2, Transformers 3, Transformers Mille, L’ora nera, Skyline, Real Steel… questa è la fantascienza banale e vuota di idee che non voglio più vedere.
E voi, volete vedere un film per tamarri?
Evitate Reel Steel.
Volete la versione Disney di un film per tamarri?
In tal caso Real Steel è la visione perfetta.
(voto 5-/10)