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mercoledì 21 agosto 2013

TURBO CINEMA




Lasciato il Ferragosto alle spalle, ricominciano con il turbo le uscite di grande richiamo nei cinema. Almeno per il pubblico dei più piccoli. BimboFord compreso.
Per la gioia del mio blogger rivale, le sale italiane vengono invase dalle due pellicole di punta della stagione dei colossi dell’animazione mondiale: Pixar VS. DreamWorks, Monsters University VS. Turbo. Chi vincerà?
Negli USA, tra i due litiganti ha trionfato Cattivissimo me 2 della Illumination Entertainment/Universal, che da noi arriverà il 10 ottobre.
La sfida più interessante non è però quella tra i cartoni animali, bensì tra me e BimboFord, ed è combattuta a suon di sonori commenti. Leggere per credere.

"Ford sta provando a superarmi? Sono proprio una lumaca!"
Turbo di David Soren
Il consiglio di Ford: volete davvero portare i vostri figli a vedere un film d'animazione con protagonista una lumaca!?
Che la Dreamworks fosse una sorta di versione dei poveri della Pixar era evidente ormai da tempo, eppure non pensavo davvero che si potesse scendere così in basso: per contrastare Monsters University, la casa madre di Shrek e soci ha pensato bene di sfoderare l'asso pigliatutto dato da una lumaca da giardino che sogna di diventare la più veloce del mondo.
Quasi quasi non ci credo.
Andate a vedere Monsters University, please. C'è una lumaca anche lì. E non solo una lumaca.
Il consiglio di Cannibal: Ford è una lumaca, Cannibal un motore turbo
Turbo è la storia di una lumaca che sogna di diventare una campionessa di velocità. Sembra un po’ la storia del vecchio e lentissimo Ford che cerca sempre di superarmi, senza mai riuscirci.
Una vicenda che fa simpatia e che probabilmente si rivelerà una visione gradevole e tutto, ma dubito possa essere qualcosa di memorabile o rivoluzionario per il mondo del cinema d’animazione. Una bambinata, in pratica, che farà contenti grandi e fordini. Niente di più.

"Che t'è successo, Ford?"
"Ho cercato di seguire un corso di cinema..."
"Lascia perdere. Quella non è proprio materia per te."
Monsters University di Dan Scanlon
Il consiglio di Ford: Cannibal Kid, è ora che tu cresca e vada all'università del Saloon.
Attesissima uscita Pixar prequel del Capolavoro Monsters&Co che negli States pare stia facendo sfracelli al botteghino, il ritorno di Mike Wazowski e Sulley si gioca sulle corde dell'amarcord e della goliardia in stile Animal house, e pur non raggiungendo i livelli eccelsi del suo predecessore, garantisce comunque qualità e divertimento per grandi e piccini.
Forse non sarà il film dell'anno, ma intrattiene alla grande e rappresenta, di fatto, la risposta Pixar al figlio di mamma Disney Ralph Spaccatutto.
Recensione fordiana a brevissimo.
Il consiglio di Cannibal: monsters university? Che è, l’università dei Ford?
Monsters & Co. era un filmetto a tratti carino, a tratti noiosetto, in ogni caso parecchio sopravvalutato, che una decina d’anni orsono perdeva nettamene la sfida con Shrek, ben più innovativo e originale. Adesso arriva il sequito e i sequel sono sempre una brutta bestia. Anche se questo tecnicamente è un prequel. In più, la Pixar è ormai parecchio tempo che ricicla le stesse idee e non propone qualcosa di davvero interessante. La Monsters University merita allora di essere frequentata, ma aspettandosi più un film da 18 politico che da 30 e lode.
"Vi diverte proprio tanto bruciare il Cannibale, vero?"
"Sì, e gli abbiamo pure fregato i suoi vestiti da ggiovane!"

Red 2 di Dean Parisot
Il consiglio di Ford: tenete il Cucciolo lontano dall'old school. Rischia di farsi male.
Altro sequel, altro regalo: Red, pellicola action dal sapore nostalgico di un paio d'anni fa, aveva divertito - e non poco - gli occupanti di casa Ford, dunque la fiducia verrà rinnovata al ritorno in campo di Frank Moses e dei suoi arzilli e sempre combattivi compari.
Non vedo l'ora di ascoltare le sterili lamentele del mio rivale a proposito dell'ennesima pacchianata da dinosauri che altro non conferma la stoffa dei vecchi ragazzacci rispetto ai giovani fighetti come lui.
Il consiglio di Cannibal: semaforo rosso
L’originalità non è certo una dote apprezzata, nel cinema hollywoodiano di oggi così come a casa Ford. Dopo Monsters University, questa settimana ecco allora un altro sequel, tra l’altro di un film che era sì andato benino, ma non era nemmeno stato tutto questo successo epocale. Red 1 a me aveva annoiato parecchio, era un film banale, telefonatissimo, noioso, superato, di cui ricordo poco se non che ero arrivato a fine visione a fatica. Immaginate un po’ quindi la voglia che ho di spararmi questo. Preferirei di gran lunga sparare a Ford, ma temo che la legge questo non me lo consenta.
Mi spiace per l’un tempo mitico Bruce Willis, ma ormai sta diventando sinonimo di ciofeca. Che stia cercando di diventare il nuovo Nicolas Cage?

"Questo mi sa che è un giocattolo di Ford, mica del Fordino..."
L’evocazione – The Conjuring di James Wan
Il consiglio di Ford: Peppa Kid!? Non lo evoco neanche per sbaglio!
Horror sensazione negli States, dove pare sia riuscito a convincere critica e grande pubblico, il nuovo lavoro di James Wan ha l'ingrato compito di porsi come risposta del duemilatredici a Quella casa nel bosco, senza dubbio il prodotto di genere più interessante non solo dell'anno scorso, ma degli ultimi direi almeno cinque nell'ambito del Cinema della paura.
Vedremo se questo ennesimo excursus nel campo di esorcismi ed affini porterà bene al suo regista oppure se si ripeterà il buco nell'acqua - almeno qualitativo - di Saw.
Il consiglio di Cannibal: Ford, io non ti evoco!
La storia è sempre la stessa. Un paio di esperti del soprannaturale (Patrick Wilson e la bravissima Vera Farmiga della serie tv Bates Motel) alle prese con una casa infestata da una presenza paranormale, forse un Ford.
La regia del buon James Wan, il regista di film niente male come il primo Saw e Insidious, è una valida garanzia e sono fiducioso che anche con questa nuova prova qualche brivido a me lo regalerà. A quel rompipalle di Ford probabilmente no, ma d’altra parte lui era uno di quelli che vedeva in Rob Zombie il nuovo messia del cinema horror…
L’evocazione negli USA si sta rivelando il film dell’orrore di maggior successo dell’anno e anche da noi potrebbe risollevare una settimana troppo dedicata ai bimbetti e ai cagasotto come Ford uahahah!

"Io no pallale tu lingua. Io conoscele solo una palola: MILF."
In Another Country di Hong Sang-soo
Il consiglio di Ford: spediamo il Cannibale in un altro paese. Subito.
Film coreano che sa di quei cineforum radical chic che tanto piacciono al mio antagonista che, in queste occasioni, per sviare i sospetti su di lui cerca di spostare l'attenzione sulla passione del sottoscritto per il Cinema orientale.
Ormai, di fronte a proposte di questo tipo, vado con i piedi di piombo, ma senza dubbio una chance a questo lavoro surreale finirò per concederla, in barba a tutti quelli - come Peppa Kid, quando gli conviene - che credono che il vecchio Ford sia soltanto un tamarro senza ritegno e possibilità di redenzione.
Il consiglio di Cannibal: da vedere in another country, o anche in another life
A metà strada tra il cinema coreano tanto amato da Ford e qualche francesismo tanto amato dal sottoscritto, temo che questo sia uno di quei film destinati a deludere entrambi. Troppo radical-chic per lui, troppo una lagna per me, che mi sono fatto due coglioni così già solo a vedere il trailer. Da recuperare magari con il freddo, ma adesso nel pieno della stagione estiva potrei non riuscire a reggere una visione tanto fordian… volevo dire soporifera.

"Ed ecco a voi, direttamente dalla Preistoria: Mr. James Ford. Un applauso!"
Fiabeschi torna a casa di Max Mazzotta
Il consiglio di Ford: Pazienza, abbi pazienza, ma proprio non ce la faccio.
Dopo settimane di tregua, ecco che il Cinema italiano torna a fare capolino in sala: il titolo che segna la Terra dei cachi riprendere la sua lotta contro il sottoscritto e Cannibal per una volta dalla stessa parte della barricata è basato su un personaggio creato dal mitico Andrea Pazienza, artista geniale che è stato simbolo del fumetto e della controcultura made in Italy negli anni settanta.
Considerato quanto detestai il film a lui ispirato, faccio fatica a pensare di avvicinarmi a questo, ma chissà cosa ci riserverà il futuro. Nel frattempo, spero se lo sciroppi prima il Cucciolo.
Il consiglio di Cannibal: Ford, non tornare a casa!
A voi era mancato il cinema italiano?
A me sinceramente no.
La prima uscita italiana del mese d’agosto è un film tratto da un personaggio del grande fumettista Andrea Pazienza. Ciò non significa che sarà un grande film. Si preannuncia una pellicola magari più originale e surreale rispetto alla media nostrana, ma pur sempre di pellicola italiana si tratta e quindi le aspettative sono sul basso/bassissimo andante, quasi come quando si confida di trovare una recensione decente o anche solo vagamente competente su WhiteRussian.

domenica 29 maggio 2011

Porco rosso

Red
(USA, Canada 2010)
Regia: Robert Schwentke
Cast: Bruce Willis, Mary-Louise Parker, Morgan Freeman, Helen Mirren, John Malkovich, Karl Urban, James Remar, Richard Dreyfuss, Brian Cox, Julian McMahon
Genere: CIA da ridere (più o meno)
Se ti piace guarda anche: Mr. & Mrs. Smith, Killers, Innocenti bugie, Poliziotti fuori

Trama semiseria
Bruce Willis è un agente della CIA ormai in pensione. Ritornerà in azione?
Ma certo che sì, visto che questo film è già stato girato 3miliardi di volte…

Come bisogna ridursi oggi per guadagnarsi la pagnotta: parte I
Recensione cannibale
Quest’anno nominati ai Golden Globe tra i migliori film nella categoria commedia/musical c’erano The Kids Are All Right, pellicola carina ma non fenomenale che ha vinto con facilità, Burlesque (che non ho visto, ma chi l’ha fatto o si è suicidato o ha pensato seriamente di farlo), l’orribile Alice in Wonderland di Tim Burton (e lo dico da fan di lunga data di Tim Burton), quella schifezza immonda di The Tourist e questo Red.
E com’è Red?
‘Na struunzata.
Se volete vedere un film disimpegnato, ma molto disimpegnato, allora può anche andare bene, ma comunque considerando che questi erano i nominati dei Globes, viene da farsi qualche domandina sullo stato di salute attuale delle commedie americane. O forse solo quelle prese in considerazioni da grandi competizioni come i Golden Globes…

Come bisogna ridursi oggi per guadagnarsi la pagnotta: parte II
Red è una commedia d’azione di quelle che ne abbiamo già viste un sacco negli ultimi mesi/anni. O almeno, io ne ho già viste un sacco e mi chiedo perché continuo ancora a farlo. La colpa la possiamo dare forse a Ocean’s 11, una pellicola piacevole con un super cast di divi che ha sbancato i botteghini e s’è beccata pure il plauso della critica. Da lì in poi sono arrivati una miriade di altri prodotti più o meno clonati che bilanciavano un umorismo cool con il genere action. Non dico sia un’idea inventata da Ocean’s 11, però il suo incredibile successo ha portato un sacco di produttori e di attori hollywoodiani verso pellicole di questo tipo, con la variante spy alla Mr. & Mrs. Smith, fortunata al botteghino ma di qualità alquanto discutibile. Negli ultimi tempi ci sono poi stati Killers, Il cacciatore di ex, Salt, Innocenti bugie (il mio preferito del gruppo) e un milione di altre cose del genere (un sacco di serie tv come Alias, Covert Affairs e Undercovers comprese), cui adesso si aggiunge numericamente anche questo Red, che però alla categoria non apporta nulla ma proprio nulla di nuovo.

C’è Bruce Willis, certo, e questo basta per renderla una pellicola se non altro non sgradevole, però questa non è forse la milionesima volta in cui interpreta il ruolo di un agente pensionato e/o ormai prossimo alla pensione? E poi soprattutto c’è una divertente Mary Louise Parker (quella della serie tv dopata Weeds), l’unica variante imprevista di questo altrimenti telefonato action comedy. La sua non è infatti una di quelle presenze femminili che servono giusto da contorno alle avventure del protagonista e non è nemmeno una donna action pronta a dare cazzotti a destra e manca; la Parker è in pratica una tizia che si trova suo malgrado fiondata in mezzo ai casini spionistici del Bruce. E fondamentalmente si diverte un mondo ad evadere così dalla monotonia della sua tradizionale vita.
Di serie A anche il resto del cast, seppure tutti in ruoli molto macchiettistici: John Malkovich strappa una risata per la sua paranoia esagerata, Helen Mirren è la classica killer a sangue freddo nascosta dietro le sembianze da impeccabile lady britannica, Morgan Freeman è il vecchio braccio destro di Bruce Willis gigione, Karl Urban è il cattivone ma poi non così cattivo e un Julian McMahon (il mitico dr. Troy di Nip/Tuck) che purtroppo non brilla.
Gli ingredienti per una perfetta sceneggiatura hollywoodiana senza sbavature ci sono anche tutti, in un mix ben congegnato di umorismo, azione, intreccio spionistico e parte sentimentale. Se solo non avessi già visto altri 3589 film praticamente uguali l’avrei anche potuto apprezzare. Se solo
(voto 5)

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