"Macché dedica a mio figlio. Mi piace ancora succhiare il pollice, e allora?"
Dopo una lunghissima giornata senza calcio, ecco che ritornano gli Europei.
Non vi erano mancati?
No? Proprio per niente?
Vabbé, era giusto per fare conversazione ma, visto che non mi sembrate in vena, andiamo subito a presentare l’incontro di questa sera. Il primo quarto di finale della competizione.
Repubblica Ceca – Portogallo
Ore 20:45
Per prepararvi musicalmente alla sfida, vi propongo un paio di band.
La Repubblica Ceca è rappresentata degnamente dai Photolab, indie band fresca autrice del piacevole album “Hollywood and Snuff” e questo è il singolo davvero niente male “Happy Birthday”.
Per la serie: anche in Repubblica Ceca c’è della musica notevole. L’avreste mai detto, brutti razzisti che non siete altro?
Live direttamente dal Portogallo e dalla sua (più o meno) interessantissima scena musicale vi propongo invece gli Amor Electro, pop band con il suo porqué.
E la mia previsione per la partita? Per quel che può valere, eccola…
Pronostico cannibale: Repubblica Ceca – Portogallo 1 – 2
Gol di Rosicky, Cristiano Ronaldo e Nani.
Giornata 5 (Grecia - Repubblica Ceca, Polonia - Russia)
Giornata 6 (Danimarca - Portogallo, Olanda - Germania)
Giornata 7 (Italia - Croazia, Spagna - Repubblica d'Irlanda) Giornata 8 (Ucraina - Francia, Svezia - Inghilterra)
Gruppo A
Repubblica Ceca – Polonia
Ore 20:45
Prende il via oggi la terza e ultima giornata dei gironi dell’Euro 2012. Tempo di verdetti, quindi, e si parte con il gruppo meno appealing di questo torneo e forse di tutti i tornei europei mai giocati.
La sfida tra Repubblica Ceca e Polonia non è il massimo da un punto di vista calcistico, nonostante qualche ottimo giocatore presente come Rosicky e Lewandowski. Più interessante potrebbe allora essere la gara sugli spalti.
Da una parte la tifosa polacca divenuta ormai simbolo degli interi campionati europei, la modella Natalia Siwiec.
Natalia Siwiec è quella a sinistra, nel caso aveste dubbi...
Dall’altra una sconosciuta tifosa ceca sotto una pioggia creata credo appositamente per lei.
Che dire? Gol da entrambe le parti, per un match che parte subito alla grande.
Le cose continuano a girare a mille per la Polonia dal punto di vista musicale con Karen O, la cantante degli Yeah Yeah Yeahs: sudcoreana naturalizzata statunitense, ma di padre polacco, il suo vero nome completo è Karen Lee Orzolek. Oltre alle figate suonate con la sua band, da solista ha anche firmato la colonna sonora del film Nel paese delle creature selvagge di Spike Jonze, ha cantato la cover di Immigrant Song per la soundtrack di Uomini che odiano le donne e collaborato con vari artisti tra cui Santigold e David Lynch. Con lei, la Polonia passa agevolmente in vantaggio per 2 – 1 e il pubblico grida il suo cognome d'arte: “OOO”. Povia subito dopo medita di comporre un brano intitolato: "Quando i polacchi fanno O". Speriamo non lo incida. Mai.
La Repubblica Ceca risponde, o almeno prova a farlo, con Jason Mraz, cantautore americano di origini ceche, quello che qualche tempo fa spopolava con “I’m Yours” e adesso non se lo fila già più nessuno. Gotye, sei avvisato. Comunque Mraz è troppo lagnoso e il suo tiro si spegne lentamente ancora prima di arrivare tra le braccia del portiere polacco.
Per il cinema, la Repubblica Ceca ci prova allora con Sissy Spacek, attrice americana di origini ceche. Storica interprete di superfilmoni come La rabbia giovane di Terrence Malick, Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian De Palma e Una storia vera di David Lynch, è tornata di recente alla grande con una particina nello strepitoso cast di The Help. Con la sua esperienza, riesce a mantenere la calma in un momento difficile per la sua nazionale e mette a segno il gol del pareggio.
Nel finale, i polacchi ci provano con Gore Verbinski, americano di origini polacche, regista dei Pirati dei Caraibi e della recente pellicola d’animazione Rango. Per lui niente da fare, viene facilmente fermato dalla difesa ceca e l'arbitro dice che può bastare così.
Risultato cannibale: Repubblica Ceca – Polonia 2 – 2
Pareggio spettacolo tra cechi e polacchi: da una parte le reti di Sissy Spacek e di una tifosa di passaggio sotto la pioggia, dall’altra le reti di Natalia Siwiec e Karen O.
"Ciao ciao, Europa!"
Gruppo A
Grecia – Russia
Ore 20:45
Alla vigilia delle elezioni politiche che potrebbero scrivere la parola fine sull’Euro, a livello politico-economico-monetario, mica calcistico, la Grecia parte con un misero punticino e poche possibilità di passare il turno. La classica nazione che ormai non ha più niente da perdere. La Russia invece si approccia alla partita da prima del girone forte dei suoi 4 punti.
Nonostante la serietà del match, la disputa inizia sui toni della comicità.
La Grecia mette in campo Zach Galifianakis, recente uragano di risate abbattutosi su Una notte da leoni e sulla serie tv Bored to Death. Nell’altro corner, la Russia si gioca invece la carta dello storico Walter Matthau, attore comico americano ma di origini sovietiche. Con tutto il rispetto per l’irresistibile brontolone, ma per me la rete è tutta di Galifianakis.
Grecia a sorpresa in vantaggio, anzi no!
Quel brontolone di Matthau dall’Aldilà, o meglio dai Campi Elisi (o forse dall’Ade?) protesta con l’arbitro e lo convince ad annullare la rete ai greci. Zach, ancora reduce da una delle sue notti da leoni (il terzo episodio dovrebbe essere girato a Tijuana, Mexico), non ha la forza di protestare. Si rimane sullo 0 – 0.
Per la musica, la Russia punta su Regina Spektor, nata a Mosca e poi trasferitasi negli USA.
La cantante russa ha appena pubblicato il suo nuovo pregevole album “What We Saw From the Cheap Seats” e il singolo “Don’t Leave Me (Ne me quitte pas)” è uno dei pezzi più contagiosi dell’estate che "Toc, toc!" sta bussando alla porta. Chissà quanti se ne accorgeranno in Italia, dove al momento il singolo più venduto è una porcheria latinoamericana di tale Gusttavo Lima. Ma la gente che lo ascolta ha le orecchie piene di cerume, oppure gli piace veramente?
Polemiche a parte, Regina mette a segno un regale gol per la Russia.
Per la Grecia scende sul campo da gioco un giovane talento emergente: Marina Lambrini Diamandis, meglio conosciuta come Marina & the Diamonds, cantante gallese di chiare origini greche. Per la primadonna del pop di oggi è fin troppo facile infilare la difesa russa: goool!
La Russia a livello musicale spara un’altra carta, i Messer Chups, band alternative da San Pietroburgo che fa musica parecchio originale e fuori di testa. I soviet sono in grado di siglare la rete del vantaggio con un colpo da fantasisti.
La Grecia tenta il tutto per tutto nel finale con la danza popolare nazionale, il sirtaki, composta per il film Zorba il greco, ma non c’è niente da fare. Vince la Russia.
Risultato cannibale: Grecia – Russia 1 – 2
La Russia si porta a casa la vittoria grazie alle reti di Regina Spektor e Messer Chups, ma la Grecia esce comunque dal torneo a testa alta con il gol di Marina & the Diamonds.
Prima delle solite sfide-pronostico, dirò la mia sull’ultima cassanata. L’hanno fatto tutti e poi, se lui può fare una conferenza stampa, non vedo perché io non possa improvvisarmi opinionista.
Il punto è proprio questo: è davvero necessario che ad Antonio Cazzano facciano fare una conferenza stampa, toccando persino argomenti extra-calcistici? E con conferenza stampa intendo che gli danno un microfono e c’è pure gente che sta a sentirlo, come se avesse qualcosa di interessante da dire.
I cavalli prima delle corse all’ippodromo danno una conferenza stampa? No, e allora perché deve farlo Cassano? È bravo a giocare a calcio, almeno quando se ne ricorda, ma delle sue parole possiamo anche farne a meno.
Capisco che qualcuno, anzi molti, si siano offesi o indignati per quanto ha detto. Hanno tutte le ragioni del mondo per farlo. Però, come ha sottolineato Queen B sul suo blog, parte della responsabilità va anche a chi ha fatto la domanda: cosa aspettarsi d’altra parte quando si parla di omosessualità con uno come Cassano?
È come lanciare un osso a un cane e pensare che non vada a rincorrerlo.
Come dare una caramella a un bambino e credere non la scarterà subito.
Come invitare Giuliano Ferrara a cena e immaginarsi che non mangerà niente.
Come fare una domanda a Marino Bartoletti e sperare che la sua risposta non ti faccia addormentare.
"Metrosexual? Sì, la prendo sempre quando sono a Milano."
Le domande che gli italiani si fanno a questo punto sono due.
La prima è: ma Cassano è davvero omofobico oppure no?
Io non lo so e di certo non lo sa nemmeno lui. Bisognerebbe fargli stare dietro una persona apposta per spiegarli cos’è l’omofobia e poi forse per la fine dell’Europeo, ma solo se arriviamo in finale, riuscirà a capire cos’è e a darci una risposta. Per il momento, sembra abbia dichiarato:
“Omofobo io? Ma se mi hanno operato al cuore e i medici hanno detto che sto bene...”
La seconda domanda che gira per la testa degli italiani in questi giorni è: ma chi sono questi due giocatori gay?
Su questo ci sta già lavorando GG Buffon, che ha aperto un giro di scommesse multimilionario per scoprirlo.
Ora scappo che devo andare a seguire una conferenza stampa: c’è Cecchi Pavone che parlerà con uno scimpanzé riguardo alla teoria della relatività.
"Maledetto Cassano, cerca di spararle più grosse di me!"
Gruppo C
Italia – Croazia
Ore 18:00
L’Italia dopo il pareggio inaugurale con la Spagna, in una partita sorprendentemente convincente, deve cercare la vittoria contro i croati, freschi del successo con l’Irlanda.
Per punire Cass-ano, i croati decidono di puntare proprio sull’omosessualità, con Goran Visnjic, interprete del giovane compagno di Christopher Plummer in Beginners.
Ma se il film è splendido e Christopher Plummer per la parte ha vinto un meritato Oscar, l’interpretazione dell’attore croato non è certo la cosa più convincente della pellicola. Buffon para quindi il suo tiro.
Nel capovolgimento di gioco, Cassano dentro l’area avversaria cade sullo scivoloso campo dell’omosessualità e per l’arbitro è calcio di rigore!
Va a battere Tiziano Ferro sotto la pioggia e…
guardate il video.
Tiziano Ferro sbaglia clamorosamente il rigore, la palle finisce alta!
La Croazia risponde con il rock dei Guano Apes, capitanati dalla tedesca di origini croate Sandra Nasić. Esaltanti ai tempi di pezzi come Open Your Eyes e Lords of the Boards, un po’ meno in forma con il nuovo album “Bel Air” uscito nel 2011, carino ma nulla più. Per Buffon non è un grosso problema parare pure questa volta e piazzare nel frattempo anche un paio di scommesse su come finirà la partita.
Per l’Italia è ora il momento di fare entrare lo scugnizzo napoletano!
Antonio Di Natale? No, Paolo Sorrentino. Con il suo ultimo This Must Be The Placeva di esperienza internazionale e insieme al suo protagonista Sean Penn in versione Cheyenne segna il gol della vittoria per l’Italia. Cassano a fine gara guarda Cheyenne e realizza: “Ah, ma allora è questo che Cecchi Paone intendeva con metrosexual!”.
Risultato cannibale: Italia – Croazia 1 – 0
L’Italia ha la meglio in una partita molto nervosa e sofferta e, dopo l’errore dal dischetto di Tiziano Ferro, il gol della vittoria è andato a realizzarlo Paolo Sorrentino.
Gruppo C
Spagna – Repubblica d’Irlanda
Ore 20:45
Ultima spiaggia per l’Irlanda del Trap contro la Spagna campione d’Europa e del mondo in carica… la vedo dura.
Gli irlandesi partono però subito carichi, almeno a livello alcolico e buttano la sfida sul piano della birra. Per loro, naturalmente, c’è la mitica Guinness.
La Spagna risponde con una delle sue cervezas de punta, la San Miguel.
Buona la San Miguel, ma la Guinness è la birra numero 1 al mondo e infila la palla in rete.
Irlanda quindi in vantaggio… ma no. Attenzione! L’arbitro dice che la palla non è entrata. Il replay mostra che era tutta dentro la porta, ma per l’arbitro scandalosamente non è gol.
Si rimane così in parità, tra le proteste del pubblico irlandese inferocito e di un Trapattoni incontenibile in panchina.
L’Irlanda attacca ancora con un tiro di Lisa Hannigan, autrice di una delle canzoni più trasmesse dell’estate anche da noi, “What I’ll Do”.
Non ho ancora capito se questa canzone sia più adorabile o odiabile, ma in attesa di scoprirlo per il momento il tiro si ferma tra le braccia di Casillas.
La Spagna risponde sullo stesso terreno dei possibili tormentoni estivi con “K.I.E.R.E.M.E.” di Bebe. Anche in questo caso non so se più mi piace o più mi infastidisce. Probabilmente la seconda. Nulla da fare quindi anche per la Spagna. Si rimane sullo 0 – 0.
Gli iberici puntano allora sul fascino femminile, con Elsa "Patatona" Pataky, attrice vista nei certo non memorabili Giallo di Dario Argento e Fast & Furious 5, ma che rimedia con le proprie doti naturali…
Con l’approvazione di Thor in persona (suo marito è infatti Chris Hemsworth), la Spagna passa in vantaggio.
Dall’altra parte il Trap mette in campo Olivia Wilde, attrice irlando-americana di recente vista in Tron Legacy, Cowboys & Aliens, In Time e nel gran finale del Dr. House.
Senza ci sia nemmeno bisogno di dirlo, però lo dico lo stesso: è pareggio immediato!
"El Gordo dovrebbe riflettere prima di parlare. Come ho sempre fatto io, no?"
Per il finale, le due squadre vanno di cinema. L’Irlanda ci prova con Cherrybomb, pellicola teen non molto convincente di Lisa Barros D'Sa e Glenn Leyburn con protagonisti Rupert “Ron di Harry Potter” Grint e Robert “Nathan di Misfits” Sheehan. La mancanza di esperienza si fa sentire e il tiro del film viene spedito clamorosamente a lato da posizione favorevole.
La Spagna si gioca invece la pedina Los Cronocrimenes, sorprendente thriller-horror fantascientifico firmato da Nacho Vigalondo. È uno splendido gol che permette ai campeones in carica di superare la battagliera irlanda.
Risultato cannibale: Spagna – Repubblica d’Irlanda 2 – 1
Alla fine la spuntano gli spagnoli, con le reti di Elsa Pataky e Nacho Vigalondo. Per l’Irlanda non è bastato il gol di Olivia Wilde, ma nel dopo partita ci saranno di certo fortissime polemiche per la rete valida ingiustamente non assegnata alla birra Guinness.
Mr. Ford dietro la sua nuova maschera da wrestler greco.
Gruppo A
Grecia – Repubblica Ceca
Ore 18:00
Prende oggi il via la seconda giornata della fase a gironi dell’Europeo di calcio. Ma anche dell’Europeo cannibale, naturalmente.
Oggi pomeriggio scontro tra due squadre non partite benissimo e che quindi proveranno ora a giocarsi il tutto per tutto.
La Grecia, nella disperazione della crisi in cui è sprofondata, schiera quindi una pedina dal passato: Maria Callas.
La difesa ceca non si aspettava un tiro del genere, che si infila alla grande alle spalle del suo ultimo difensore.
I cechi tramortiti non sanno come replicare. In un momento di frastornamento totale pensano di mettere in campo Andrea Bocelli, salvo rendersi conto all’ultimo che è cieco e non ceco.
Provano allora a giocarsi una delle canzoni più forti in patria al momento e presente nella top 10 locale: l'impronunciabile “Srouby a matice” di tali Mandrage. A sorpresa, è più gradevole di quanto si potrebbe pensare. Il tiro impensierisce il portiere, ma viene deviato in calcio d’angolo.
La Repubblica Ceca prova allora a giocarsi la sua ultima carta: Franz Kafka, geniale scrittore le cui opere riecheggiano ancora oggi in un sacco di cinema e di letteratura contemporanee. Per i cechi arriva così il sofferto pareggio.
I Greci a questo punto vorrebbero mettere in campo Omero, ma la sua identità è talmente misteriosa che la macchina del tempo non riesce a scovarlo in tempo e l’arbitro fischia la fine. La macchina del tempo potrebbe tornare indietro a prima che l’arbitro fischi, ma è contro il regolamento. Finisce così in parità.
"Risponderò a tutte le vostre domande appena avrò finito di
ascoltare un bellissimo pezzo di Justin Bieber nelle cuffie."
Risultato cannibale: Grecia – Repubblica Ceca 1 – 1
Partita giocata su bassi ritmi, ma con un paio di sorprendenti colpi di scena, grazie alle reti di Maria Callas e Franz Kafka.
Gruppo A
Polonia – Russia
Ore 20:45
Sul campo da calcio, i padroni di casa guidati da Lewandowski se la giocano contro la Russia finora rivelazione della competizione.
Sul campo dei Pensieri Cannibali, i polacchi partono invece giocandosi la carta Mia Wasikowska, attrice australiana di origini polacche. Le sue ottime interpretazioni in Jane Eyre, L’amore che resta, I ragazzi stanno bene e nel pur pessimo Albert Nobbs valgono alla squadra di casa il vantaggio.
La Russia prova a controbattere con Margarita Levieva, anche lei giovane attrice promettente, anche lei molto caruccia e anche lei al lavoro in produzioni internazionali. L’americana di origini sovietiche di recente si è vista in Adventureland e nella serie Revenge, ma rispetto alla Wasikowska deve ancora dimostrare tutto il suo valore. Per ora per lei c’è solo un clamoroso palo.
La Russia allora ci riprova, sempre in campo cinematografico, con la co-produzione russo-americana-fantascientifica-porcata L’ora nera.
Il film è talmente penoso, che il tiro per poco non si infila nella stessa rete russa. Autogol clamorosamente sfiorato.
La Polonia risponde a tono, rimanendo in campo fantascientifico con i fratelli Wachowski, americani ma di chiare origini polacche. Per i due genietti la splendida forma sfoggiata ai tempi di Matrix sembra però un lontano ricordo e il loro ultimo film, Speed Racer, è stato tutt’altro che convincente. In attesa di vederli tornare su alti livelli, si devono accontentare di andare soltanto vicini alla rete.
Il gran finale della partita è affidato alla musica.
Per la Russia scende in campo Zola Jesus, vero nome Nika Roza Danilova. Con la sua voce incredibile, per lei è persino troppo facile infilare la palla in rete. Per i russi arriva il pareggio.
La Polonia ha però ancora un ultimo calcio d’angolo a disposizione. La palla finisce in mezzo all’area e a buttarla dentro ci provano i Siekiera, gruppo “coldwave” consigliato al coach Cannibal dall'allenatrice in seconda Over The Wall.
L’inzuccata è potente, però il portiere russo non si fa sorprendere e para!
Anche questo match finisce così senza vincitori né vinti.
Risultato cannibale: Polonia – Russia 1 – 1
Sfida glaciale tra due squadre fredde, che si spartiscono il bottino. In rete Mia Wasikovska per la Polonia e Zola Jesus per la Russia.
Oggi iniziano gli Europei di calcio, lo sapete. Quello che non sapete è che inizia anche l’Europeo cannibale, ovvero una guida particolare alle partite da un punto di vista non solo o meglio non tanto calcistico, a quello ci penseranno benissimo le trasmissioni Rai (come no?), quanto da una prospettiva socio-cul-turale. Mi avventurerò quindi in giro per l’Europa per scovare band, registi, attori, attrici, gnocche, chicche o schifezze varie musicali e cinematografiche da ogni paese partecipante, e farò scontrare le nazioni basandomi su fattori ben poco sportivi.
Cannibal Kid: «Curiosi? »
Lettori cannibali: «ASSOLUTAMENTE NO! »
Cannibal Kid: «Perfetto, questo è lo spirito giusto! »
Senza indugiare oltre in soporiferi commenti marino-bartolettoleschi (quest’anno, ti prego Dio del calcio, fa che non sia più presente in studio!), andiamo a scoprire le partite di oggi.
Si inizia subito alla GRANDE, con un big match atteso da tutti: Polonia – Grecia.
Wow, come resistere a una partita del genere?
Gruppo A
Polonia – Grecia
Ore 18:00
Polonia
Una delle squadre di casa. L’altra è l’Ucraina. Evitiamo commenti su quanto siano sfigati questi due paesi da non riuscire a organizzare da soli un Europeo, e forse nemmeno un torneo di briscola. Scherzo, sono due nazioni grandiose.
La Polonia, ad esempio, vanta una rigogliosa scenona musicale…
No? Niente?
Ah, sì, un gruppo decente c’è. Si chiamano Myslovitz e fanno un pop-rock non malvagio.
Ho detto "non malvagio", non ho detto che sono fenomenali. Il loro tiro viene quindi neutralizzato.
Da un punto di vista cinematografico, due nomi svettano su tutti: Krzysztof Kieślowski, autore del Decalogo e della trilogia colorata Film blu, Film bianco e Film rosso (confesso di non averli mai visti) e poi un certo Roman Polanski.
E voi che pensavate che in Polonia non facessero pellicole degne di nota…
Beh, in effetti a dirla tutta Polanski per realizzare i suoi film è dovuto emigrare prima in Francia e poi negli Usa e poi di recente in Svizzera per famigerate vicende personali. Quindi è un bel tiro per la Polonia, però parato.
Come bellezza più o meno locale, segnalo l’attrice Chloe Sevigny, americana ma di madre polacca, protagonista della nuova serie Hit & Miss, che mette a segno un gol per la Polonia.
"Gol io? Ma se non so neanche cos'è, il calcio."
Grecia
Come risponde la Grecia in crisi alla corazzata (più o meno) polacca?
Con il cinema e alla grande. Non credo di aver visto migliaia di film greci, ma sicuramente uno mi è rimasto impresso. E non può non rimanere impresso: mi riferisco a Kynodontas di Giorgos Lanthimos. Una pellicola devastante, disturbante e geniale come poche. Direi che per la Grecia è un golasso.
A livello musicale, non tirano fuori un gruppo degno di nota a livello internazionale dai tempi degli antichi greci, o forse dagli anni ’60, quando spaccavano gli Aphrodite’s Child con la voce particolarissima di Demis Roussos. Ecco la loro super classica “Rain and Tears”. Sempre bella, eh, però non abbastanza da infilarsi in rete.
Come bellezza locale la Grecia può vantare… la tipa de Il mio grosso grasso matrimonio greco, Nia Vardalos?
Mmm, direi che possiamo trovare di meglio, anche se non è che ci sia poi tutta ‘sta scelta. Alla fine diciamo allora Anna Mouglalis, metà francese e metà greca, vista nel film Romanzo criminale. Bella pupa dal fascino criminale, ma il suo tiro non va a segno.
Risultato cannibale: Polonia – Grecia 1 – 1
Grecia catenacciara, che va a fare un gol bastardo in contropiede grazie al film capolavoro Kynodontas, pareggiando così la rete di Chloe Sevigny.
Gruppo A
Russia – Repubblica Ceca
Ore 20:45
Russia
Togliamoci subito il dente cariato: il cinema russo. Così, a pelle, non sono un suo grande sostenitore. Il fatto poi che sia adorato dal mio blogger nemico Mr. Ford (attualmente in vacanza, forse proprio in Siberia) me lo fa detestare ancor di più.
Di certo, nel passato ci sono stati grandi innovatori nell’arte cinematografica come Ėjzenštejn, quello di quella cagata pazzesca della Corazzata Potemkin, Tarkovskij, quello di Solaris, Stanislavskij, quello del metodo recitativo e Vertov, quello del cineocchio Kinoglaz.
Tra i nomi di oggi c’è invece Aleksandr Sokurov, regista del sopravvalutatissimo vincitore al Festival di Venezia 2011, Faust. Sì, pure questo un’altra cagata pazzesca!
Per quanto mi riguarda, non ci siamo. Anzi: autogol.
Come attrice, però, ci piazzo dentro Ksenija Rappoport, straordinaria protagonista dell’incredibilmente riuscito thriller italiano La doppia ora. Ed è un gol per la Russia, che auto pareggia così subito i conti.
Vediamo a livello musicale che combinano i colbacchi.
A livello musicale-musicale magari niente di eccezionale, però al momento spopolano le Serebro, autrici di uno dei più probabili tormentoni europei e forse mondiali dell’estate 2012: Mama Lover. Musicalmente come detto non un granché, ma a livello di gnoccaccine segnano un gran gol per la Russia, che si porta così in vantaggio 2 a 1. Incredibile amici!
Come gnocca locale, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Nell’indecisione, alla fine vada per Irina Shayk, modella nota anche come tipa (e forse futura moglie) di Cristiano Ronaldo, che segna così un altro goal per le Russian. Attenzione: 3 a 1.
Repubblica Ceca
Il cinema ceco (non ho detto cieco, specifichiamo, visto che il cinema cieco non avrebbe molto senso, sarebbe come... la radio?) vanta un gran nome: Milos Forman, il regista specializzato in biopic come Larry Flynt, Amadeus e Man on the Moon, ma autore pure di Qualcuno volò sul nido del cuculo. Ultimamente però non è che abbia realizzato cose fenomenali, quindi per la Repubblica Ceca c’è solo un palo.
Gnocca ceca: tralasciando la Sederova Seredova, ormai abituata a scommettere solo sugli Azzurri con il marito Buffon, spunta fuori Eva Herzigova, un tempo supermodellova, oggi un po’ passata di mova moda. Per lei tiro deviato in calcio d'angolo.
Tra le artistesse musicali, troviamo Markéta Irglová, la tipa del film Once. Ha dalla sua qualche canzoncina carina, ma il suo tiro è troppo debole persino per arrivare in porta.
Risultato cannibale: Russia – Repubblica Ceca 3 – 1
La Russia fa il bello e il cattivo tempo contro una squadra ceca spenta. A segno Ksenija Rappoport, le Serebro e Irina Shayk, che rimediano all’autogol iniziale di Sokurov.
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