Visualizzazione post con etichetta retrò. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta retrò. Mostra tutti i post

mercoledì 7 dicembre 2011

Lana Del Rey: Cotta adolescenziale 2011 n. 13

Lana Del Rey (vero nome Elizabeth Grant)
Genere: fuori dal tempo
Provenienza: New York City, USA
Età: 25
Il passato: un EP col nome di Lizzy Grant
Il suo 2011: le canzoni Video Game e Blue Jeans
Il futuro: il suo primo album Born to die
Perché è in classifica: perché è il sesso fatto voce
Potrebbero piacerti anche: Nancy Sinatra, Lana Turner, Brigitte Bardot, Rosie Huntington-Whiteley, Nicola Roberts, Florence + the Machine, Marina & the Diamonds, Lykke Li, Selah Sue

La nuova Dea della musica indie è lei, Lana Del Rey (hey hey, m’è pure uscita la rima!).
Con quelle labbrazze che si ritrova è perfetta per una cosa…
cantare, naturalmente. Cos’altro pensavate?
Le è bastata giusto una canzone, ma che dico canzone?, dico magia: Video Games. Tanto è bastato per fare cadere il popolo della rete ai suoi piedi. Certo, anche la sua immagine da diva d’altri tempi ha aiutato, ma la sua voce è tipo la cosa più sexy mai udita dai tempi delle Sirene udito da Ulisse in tempi ormai direi alquanto remoti. Nel gennaio 2012 arriva il suo primo album completo, Born to die, e scommetto che tutto il mondo starà a pendere dalle sue labbra. Io già lo sto facendo.

(e sempre grazie per avermela segnalata a CheRotto del blog OsirisicaOsirosica)



domenica 9 ottobre 2011

Nuova? No, lavata con perLana (Del Rey)

(post già pubblicato sul blog collettivo Ladri di bellezza, ma per chi se lo fosse perso glielo propino pure qui: non c'è scampo)

Non è che solo perché una è una gnocca pazzesca (mi rifiuto di concedere l'uso esclusivo del termine a Berlusconi, perché altrimenti avrebbe davvero vinto lui su tutta la linea) debba per forza fare musica di merda. A conferma di questo teorema, arriva una cantante rivelezione. Nuova? No, lavata con perLana.
Lana Del Rey è infatti sì un’artista giovine e fresca, ma allo stesso tempo flirta alla grande con musica e stili provenienti dritti dal passato. Oltre ad avere una voce profonda e amazing, possiede un fascino d’altri tempi, da novella Brigitte Bardot Bardot, cosa che se alle orecchie non aggiunge nulla, agli occhi nemmeno male fa.
In attesa dell’album d’esordio, per ora è già un piccolo web-fenomeno grazie a un paio di sue canzoni una più bella dell’altra che circolano in rete e a voi lascio solo una scelta: quale amare di più perché io non saprei sceglierei, non saprei.

(grazie 1000 a CheRotto del blog OsirisicaOsirosica per avermela segnalata su faccia da libro)


venerdì 4 febbraio 2011

Quello che succede a Glasvegas resta a Glasvegas

Il nuovo album dei Glasvegas dopo quella meraviglia dell'esordio si chiama
EUPHORIC /// HEARTBREAK
e per ascoltarlo ci vorrà ancora un po'.
Il melodrammatico gruppo scozzese ci ha però già dato una piccola anticipazione con il primo singolo
"The World is yours"
un ottimo pezzo che rivela anche nuove tendenze epiche vagamente alla U2.

A un certo punto quella di fare gli U2 è una mania che sembra venire a un sacco di gruppi
(qualcuno ha per caso fatto il nome dei Coldplay?)
quasi come se la bonovox fosse una malattia che una volta nella vita tutti gli artisti si devono prendere
come il morbillo


domenica 9 gennaio 2011

Jukebox 2010 - n. 30 Ariel Pink's Haunted Graffiti "Bright Lit Blue Skies"

Ariel Pink's Haunted Graffiti "Bright Lit Blue Skies"
Genere: psychedelic pop
Se ti piace ascolta anche: Rockin Ramrods "She lied"

Il pezzo più psichedeli-fico dell’anno

testo liberamente tradotto
Cos'è questa cosa
che chiamo la mia mente?
Cerco continuamente cose che non riesco a trovare
perché sono così lontano dalla terra?
La mia voce è bassa
ma i miei pensieri sono alti
luce brillante, cieli blu
sei così pieno di bugie
bugie

venerdì 31 dicembre 2010

Album 2010 - n. 15 She & Him "Volume Two"

She & Him "Volume Two"
Genere: pop retrò
Provenienza: Somewhere, USA
In classifica perché: “Una mente come la tua bene aperta può creare tutto un nuovo mondo” dice Zooey Deschanel (cantante degli She & Him, nota del blogger) nel film Un ponte per Terabithia. Anche dischi come questo possono farlo.
Se ti piace ascolta anche: Rilo Kiley, M. Ward, Tilly and the Wall, Connie Francis, Peggy Lee
Pezzi cult: "In the sun", "Over it over again"
Leggi la mia recensione



mercoledì 22 dicembre 2010

Album 2010 - n. 39 Duffy "Endlessly"

Duffy “Endlessly”
Genere: pop 60s
Provenienza: Galles
In classifica perché: uno degli ascolti più piacevoli e di classe per uno dei dischi più sottovalutati dell'anno
Se ti piace ascolta anche: Amy Winehouse, Pipettes, The Like, Adele, Paloma Faith, Brenda Lee, Linda Scott, Supremes
Pezzi cult: "Breath Away", "Too hurt to dance"
Leggi la mia recensione

Album 2010 - n. 40 MGMT "Congratulations"

MGMT "Congratulations"
Genere: 70s freak
Provenienza: New York, USA
In classifica perché: stavolta i due stralunati fricchettoni non hanno tirato fuori hit come "Time to pretend" o "Kids", però hanno creato un album pieno di invenzioni e deliri
Pezzo cult: "Flash delirium"
Se ti piace ascolta anche: Air, David Bowie, Empire of the Sun, Klaxons
Leggi la mia recensione

sabato 18 dicembre 2010

Cotta adolescenziale 2010 - n. 1 Carey Mulligan

Carey Mulligan
Genere: retrò
Provenienza: Londra, Inghilterra
Età: 25
Nel 2010 vista in: An Education, Wall Street – Il denaro non dorme mai, Gli ostacoli del cuore
E sentita in: Write about love dei Belle and Sebastian
Il passato: Orgoglio e pregiudizio, Nemico pubblico, Brothers
La vedremo in: Non lasciarmi – Never Let Me Go, Il grande Gatsby, Drive, Shame
Perché è in classifica: sul grande schermo sa incantare come le dive d’altri tempi
Sul suo stile: Michelle Williams, Amber Tamblyn, Audrey Tautou, Audrey Hepburn

Carey Mulligan ha il fascino da cagnolino tutto bagnato abbandonato in mezzo alla strada che vorresti tirare su e occupartene per il resto della tua e della sua vita. O almeno è pressappoco questo l’effetto che mi ha fatto vederla in “An Education”, una ragazzina confusa degli anni ‘60 alle prese con l’educazione sentimentale in un periodo storico in pieno fermento e in mezzo a diversi cambiamenti radicali. Come l’epoca che stiamo vivendo ora. Poi la senti pure cantare, sempre immersa in quell’atmosfera Sixties, insieme alla band indie definitiva, i Belle and Sebastian, mica ca**i. E poi ancora in “Gli ostacoli del cuore” è una giovincella incinta che deve affrontare la gravidanza con la famiglia del suo ragazzo morto in un incidente stradale. Anche qui fa una gran tenerezza, ma poi la vedi tirare fuori gli attributi quando diventa la figlia di Gordon Gekko. Ed essere figli di Gordon Gekko è un po’ come dire di essere figli di Berlusconi, o anche figli di pu**ana se preferite. In “Wall Street – Il denaro non dorme mai”, uno dei sequel più necessari e riusciti nella storia del cinema, Carey Mulligan è una blogger rivoluzionaria, una sorta di Julian Assange al femminile. Un cagnolino tutto bagnato abbandonato sì, ma che sa anche mordere.



domenica 12 dicembre 2010

Man of the year 2010 - n. 14 Plan B

Plan B
Genere: crooner rapper attore regista
Provenienza: Londra, UK
Età: 27
Nel 2010 sentito: nel suo album “The Defamation of Strickland Banks”
Visto in: “4.3.2.1”, “Harry Brown”
Nel 2011: il suo primo film da regista “Ill Manors”

Questo è stato l’anno di Plan B, perlomeno in Gran Bretagna. Partito come rapper di periferia, sorta di Eminem inglese, con il suo secondo album “The Defamation of Strickland Banks” si è trasformato invece in una sorta di crooner moderno con un gusto retrò alla Amy Winehouse e alcuni suoi irresistibili pezzi come “She Said” sono arrivati persino in radio da noi.
Ma oltre a essere un cantante e rapper, il giovane Benjamin Paul Ballance-Drew è pure attore e pure regista. Come attore ha avuto un paio di particine in “4.3.2.1”, film adolescenziale originale ma non del tutto riuscito e incredibilmente distribuito anche in Italia, e “Harry Brown” che invece nonostante la presenza di Michael Caine da noi non è arrivato. Come regista invece ha fatto qualche cortometraggio che lo segnala come potenziale grande talento anche in campo visivo, cosa di cui avremo conferma o smentita il prossimo anno con il film da lui scritto e diretto “Ill Manors”. Insomma, a questo London boy se gli va male in un campo non solo è pronto con un piano B, ma anche con un plan C e un plan D.



venerdì 10 dicembre 2010

Cotta adolescenziale 2010 - n. 9 Zooey Deschanel

Zooey Deschanel
Genere: indie girl
Provenienza: Los Angeles, USA
Età: 30
Nel 2010 sentita: con i suoi She & Him nel disco “Volume 2”
La vedremo in: Your Highness, My Idiot Brother
Perché è in classifica: per quell’aria da aborabile pazza
Sul suo stile: Katy Perry, Mary Elizabeth Winstead, Evan Rachel Wood, Emily Deschanel

La numero 1 dell’anno scorso quest’anno ha perso qualche posizione, più che altro perché sul grande schermo dopo quel piccolo grande capolavoro di “(500) giorni insieme” non si è vista e poi perché non posso mica ripetere la stessa identica classifica, no? Se per il 2011 Zooey ha già un paio di commedie in cantiere, quest’anno però non se n’è stata certo con le mani in mano e ha pubblicato il secondo album della sua indie band, gli She & Him, perché sì, Zooey è anche una cantante e pure di quelle brave. Gli She & Him hanno replicato la magia dell’esordio con un “Volume 2” deliziosamente retrò che si suona che è un piacere e lei, nonostante sia scesa in classifica, diventa sempre più bella.

sabato 27 novembre 2010

Duffy - L'ammazzavampiri

Duffy “Endlessly”
Provenienza: Galles
Genere: pop 60s
Se ti piace ascolta anche: Amy Winehouse, Pipettes, The Like, Adele, Paloma Faith, Brenda Lee, Linda Scott, Supremes

In attesa che quella stordita di una Amy Winehouse si decida a tirare fuori finalmente un seguito al capolavoro “Back to black” (2006), Duffy con il seguito dell'ottimo "Rockferry" va in scioltezza a sedersi sul trono del pop retrò ammazzando qualunque tipo di concorrenza con questo nuovo album scritto in collaborazione con lo storico Albert Hammond (padre del chitarrista degli Strokes).

“My boy” inzia pop e leggera, tutto bene ok, ma è con la stupenda “Too hurt to dance” che si inizia a fare davvero sul serio. I ritmi si fanno rallentati ed è questa la Duffy che personalmente preferisco: voce intensa, spezzata e sofferta su una base leggera da locale fumoso dei sobborghi della Swinging London primi anni 60. Sembra di stare dentro a “An Education”, pellicola che non a caso si chiudeva proprio con “Smoke Without Fire” cantata da Duffy sui titoli di coda, oppure in un film di David Lynch prima che avvenga qualcosa di inquietante e orribile.


“Keeping my baby” ha suoni maggiormente disco ’70, ma anche un ritornello splendidamente malinconico e “Well Well Well”, tralasciando l’uso sconsiderato nella solita campagna Tim, è uno dei pezzi più irresistibili degli ultimi mesi, pura popedelia d’altri tempi e che si fottano De Sica e la Belen.


“Don’t forsake me” è un pezzo di una bellezza classica, disperata, quasi da lacrime. Anzi togliamo pure il quasi.
Il delicato pezzo che dà il nome all’album “Endlessly” vorresti che durasse per sempre, non solo per 3 miseri stupendi minuti. Poi si giunge a “Breath Away” e, per quanto banale possa essere da dire, ti toglie davvero il fiato. Brividorama.


“Lovestruck” travolge con il suo ritmo uptempo e i suoi archi raffinati, mentre “Girl” va in direzione leggera e scanzonata yeah yeah e “Hard for the hearth” è una roba d’altri tempi a cui ci si può solo inchinare che va a chiudere un album breve (come gli lp di una volta) ma intenso (come gli lp di una volta).
Essere imparziali? Nel caso di Duffy non se ne parla: che disco, che voce, che classe. Senza fine.
(voto 8+)

sabato 20 novembre 2010

Bambini per un giorno

Tra le tante iniziative che spuntano fuori come funghi su Facebook, di cui molte discutibili, ce n'è anche una decisamente simpatica in occasione della Giornata dell'Infanzia (today):
Per la “Giornata internazionale per l’Infanzia” del 20 novembre cambia la foto del tuo profilo di Facebook con quella di un eroe dei cartoni animati della tua infanzia e invita i tuoi amici a fare lo stesso… lo scopo? Per diversi giorni non vedremo una sola faccia “vera” su Facebook ma un’invasione di ricordi d’infanzia.
I miei ricordi d'infanzia sono infestati dalle memorie confuse di diversi cartoni, da Holly & Benji agli Snorky's, dai Puffi all'Uomo Tigre, da Alvin Superstar a Pollon fino a Kiss Me Licia e il mitico Hello Spank. Ma la sigla (naturalmente cantata da Cristina D'Avena) che mi fa più tornare indietro nel tempo e mi fa anche scendere una lacrimuccia di nostalgia, non so bene spiegare il perché, è però questa

venerdì 15 ottobre 2010

Mad Woman

Allison Williams è la figlia di un conduttore del tg della NBC. Ma Allison è anche una cantante che ha reinterpretato una spettacolare versione della sigla della serie tv Mad Men fondendola con il classico “Nature Boy”, reso celebre da Nat King Cole (ma cantato anche da Mina, Frank Sinatra, un miliardo di altri e sentito pure in Mouling Rouge).
Capolavoro vintage

lunedì 10 maggio 2010

Abba 2.0

Me li ha consigliati la mia ex collega stagista Mariella, questi Music Go Music, a segno che spesso gli stagisti ne capiscono di musica (ma non solo di musica...) più dei "potenti" che stanno in alto nella gerarchia lavorativa.
La loro musica, lo sentirete subito, è ad alto tasso di Abba. Lo so che magari storcerete il naso e direte: "Nah, non è roba che fa per me!" Poi però vi ritroverete a infilare le cuffiette nelle orecchie e ad ascoltarli di nascosto e a canticchiarli sottovoce sotto la doccia con un poco di vergogna...

Il loro irresistibile album d'esordio "Expressions" lo trovate QUI

martedì 27 aprile 2010

Postalmarket

I Postmarks nonostante il nome non sono da confondere con il Postalmarket di 80s memoria, anche se il loro look qualche dubbio in proposito lo mette. Pure il suono ripesca sempre nel vintage, ma ancora più lontano, dritto nei 60s.
Sentendo le loro canzoni, le prime parole che mi vengono in mente sono: affascinanti, sognanti, puri, gioiosi, pop e 007. Questo giusto per scrivere qualcosa, visto che di loro non so molto, a parte che vengono dalla Florida, adorano gli animali e tutti i loro fan. Vabbè, queste ultime due cose me le sono inventate, ma immagino siano comunque vere…

Spiriti affini: Cardigans, Broadcast, Saint Etienne, Stereolab, Tahiti 80, Belle & Sebastian, Pipettes, colonne sonore di James Bond

Il loro ultimo album “Memoirs at the End of the World” lo trovate QUI, oppure ordinatelo col Postalmarket


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com