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venerdì 10 novembre 2017

Valerian e la città dei mille motivi per vederlo





Valerian e la città dei mille pianeti
Titolo originale: Valerian and the City of a Thousand Planets
Regia: Luc Besson
Cast: Dane DeHaan, Cara Delevingne, Rihanna, Clive Owen, Ethan Hawke, Herbie Hancock, Rutger Hauer, Sasha Luss


Motivi per vedere Valerian e la città dei mille pianeti ne abbiamo?

venerdì 26 febbraio 2016

Kanye West, Rihanna, Iggy Pop, Elio e... - La musica di febbraio 2015





Questo mese la musica non ci ha regalato soltanto il Festival di Sanremo. Per fortuna sono arrivati anche dei nuovi dischetti interessanti, sia in ambito nazionale che internazionale. Prima di dilungare ulteriormente questa intro – che si sa le intro non interessano mai a nessuno – passiamo subito a vedere le (più o meno) brevi recensioni di alcuni album sentiti negli ultimi giorni qui su Pensieri Cannibali.

Kanye West “The Life of Pablo”

giovedì 24 dicembre 2015

Canzoni dell'anno 2015, le scelte di Pensieri Cannibali - N. 20-11





Quante sono le canzoni che hanno accompagnato il mio 2015?
Almeno millemilla. Ve le faccio sentire tutte?
Se avete un intero anno di tempo a disposizione, volentieri.
Se invece preferite la versione breve, dopo aver visto la Top 20 degli album preferiti qui su Pensieri Cannibali, ecco la Top 20 (o forse qualcosa più di 20) dei brani più ascoltati/graditi/spotifyati, sempre qui su Pensieri Cannibali.
In attesa delle prime 10 posizioni, ecco le canzoni dalla n. 20 alla n. 11.

lunedì 14 luglio 2014

DON’T PUKE FOR ME ARGENTINA




Hanno vinto i migliori. Hanno vinto i più forti. Hanno vinto i cyborg tedeschi: metà robot e metà crucchi.
Dopo aver schiantato il Brasile padrone di casa nel memorabile, tragico, epico 1 – 7 della semifinale, ieri tra Germania e Argentina abbiamo assistito a una finale combattuta fino in fondo, fino ai tempi supplementari decisi da un gol di classe del 22enne Mario Götze. Classe che invece è mancata al (presunto) campionissimo Lionel Messi, annientato dal vero grande fenomeno del calcio mondiale, Bastian Schweinsteiger, oltre che da qualche preziosa birretta che i crucchi si sono astutamente portati da casa…





Onore comunque all'Argentina, arrivata fino alla finale più per culo che per altro, riuscita a tenere testa a una squadra fenomenale e che ha rischiato persino di vincere, se solo avesse sfruttato meglio le occasioni avute. Contro Cruccolandia quest'anno però non c'era davvero niente da fare. Era il loro Mondiale e si sono portati a casa la coppa meritatamente.
Troppo forti in qualunque reparto, difesa centrocampo e attacco, e sotto tutti i punti di vista, tecnico tattico e fisico. Sono persino dei bei ragazzi, mannaggia a loro. E hanno pure delle fidanzate e mogli strafighe, al punto che non si filano più di tanto nemmeno Rihanna.



 (per l'immagine qui sopra ringrazio Fabrizio, il creatore della app cinematografica Muze)


Una squadra talmente fredda, perfetta, spietata e antipatica da risultare simpatica.
In onore della Germania e di vomitino Messi, riviviamo ora le emozioni della finale attraverso l'ultima fumetto-foto-cronaca di Pensieri Cannibali di questo Mondiale 2014.

Finalissima
Germania – Argentina 1 – 0












Il Mondiale ora è finito. Lo so è una cosa triste, ma non disperate, perché il Mondiale Cannibale non è ancora giunto all'ultimissimo capitolo. A domani, per l'appuntamento finale dedicato al meglio e al peggio di Brasile 2014!

martedì 12 novembre 2013

MA SEI SCEMINEM?




Eminem “The Marshall Mathers LP 2”
Eminem è un po’ il Beppe Grillo del rap. Si possono condividere o meno i suoi pensieri, alcune sue frasi e prese di posizione possono essere parecchio discutibili, però ogni volta che si fa sentire non si può ignorarlo. Entrambi sono poi partiti come comici, pure Eminem, che all’inizio era il rapper clown di pezzi ironici e strafottenti come “My Name Is” e “The Real Slim Shady”, e poi via via hanno sempre più voluto essere presi sul serio. Non ogni volta con risultati riusciti, in fondo la loro arma principale è quella dell’ironia, più feroce è meglio è, ma se non altro ci provano a essere qualcosa di più di semplici divertenti cazzari.
Entrambi inoltre sono ricchi, popolari e potenti e potrebbero ritirarsi a condurre una vita tranquilla-la-la e nessun avrebbe da dir loro niente. Perché non lo fanno?
Qualcuno dirà per diventare ancora più ricchi, popolari e potenti e magari un pochino è vero. Però c’è un’altra cosa che tutti e due possiedono e che continua a farli andare avanti: la rabbia.
Eminem è ancora arrabbiato, Dio sia lodato. L’ultimo disco di Jay-Z, per dire di un suo amico-collega rapper, suona ad esempio come il passatempo di lusso di un uomo che dalla vita ha ormai avuto di tutto e di più, persino una Beyoncé come moglie, e non ha più nulla da chiedere o da dimostrare. Buon per lui, meno per la sua musica. Per nostra fortuna, magari meno per la sua, di fortuna, Eminem invece non è un uomo pacificato. Continua ad aver voglia di dimostrare di essere il numero 1, di essere l’hottest MC in the game. Un sacco di artisti questa grinta nel corso degli anni la perdono, lui ce l’ha ancora.

Questa ritrovata forza, che si era andata un po’ a perdere nei suoi precedenti lavori, di cui alcuni come l’ultimo Recovery comunque niente male, emerge chiara nel primo pezzo del suo nuovo disco. “Bad Guy” è un inizio della Madonna. Qui Eminem si mette a nudo, confessa di odiare il fatto di essere sempre considerato il cattivo, il villain della situazione, riprende in maniera autoironica la sua hit storica “Stan”, si cimenta con un pezzone di quelli che sembrano usciti da un disco di qualcuno dei nuovi rapper più lanciati, come Tyler, the Creator e Kendrick Lamar, gioca sul loro stesso territorio e li batte, prendendo il volo in una suite degna di Frank Ocean, o di Justin Timberlake, o (quasi) persino di “Paranoid Android” dei Radiohead. “Bad Guy” è uno dei brani più good nell’intera carriera del rapper e, se tutto il resto del programma fosse a questo livello, adesso potremmo urlare al - Capolavorooo! - . Così purtroppo non è.

“The Marshall Mathers LP 2” fin dal titolo di preannuncia come un sequel del suo album più venduto. Un disco che viene citato a campionato qua e là, ma con cui in fin dei conti a livello musicale non ha nemmeno troppo a che vedere. Probabilmente perché si tratta solo di una mossa di marketing, come ammette lui stesso nella citata “Bad Guy”: “And hey, here's a sequel to my Mathers LP/Just to try to get people to buy/How's this for publicity stunt? This should be fun/Last album now cause after this you'll be officially done.



Il resto del disco non sarà ai livelli dell’apertura ma è comunque ricco di spunti stimolanti, a dimostrazione di un rapper che continua a essere vivo e vitale. A livello produttivo lo zampino di Dr. Dre si sente sempre meno (giusto in “So Much Better” che ricorda “Guilty Conscience”), mentre la parte del leone la fa Rick Rubin, che ci mette dentro il suo tocco rock, più un respiro da hip-hop old-school alla Beastie Boys, omaggiati più che esplicitamente nel cazzutissimo singolone “Berzerk”, una bomba con cui Marshall prende le distanze dai suoi passati successi e si lancia in qualcosa di retrò eppure nuovo.



Il tocco vintage viene fuori anche nei campionamenti, come quello della 70s “Life’s Been Good” di Joe Walsh nell’auto-retrospettiva “So Far…”, o come quello dell’inno anni Sessanta “Time of the Season” dei mitici The Zombies, trasfigurato da Eminem in “Rhyme or Reason”, una delle sue solite filastrocche cantilenanti che ai reduci del Vietnam potrebbe far storcere il naso ma che in realtà funziona alla grande.
Altri bei momenti arrivano con “Legacy”, che fa scattare invece il momento malinconia e suona come una possibile erede di “Stan”, mentre in “Rap God” Eminem va a ruota libera, con un quasi freestyle degno di una rap battle di 8 Mile.
Non tutto è oro colato, va detto; la rockeggiante “Survival” ad esempio appare buona come soundtrack di un videogame (infatti è presente in Call of Duty: Ghosts), meno in un album, e qualche pezzo non del tutto esaltante viene fuori soprattutto nella seconda parte. Non mancano inoltre le concessioni commerciali, dopo tutto la casa discografica di Eminem questo disco deve pur venderlo, ma sono giusto un paio: “The Monster”, nuovo duetto con Rihanna, tra l’altro spakka, mentre convince un po’ meno “Headlights” con Nate Ruess, il cantante dei fun., una canzone piuttosto lagnosa che ben poco ha a che fare con il resto del programma.



Nel complesso, Eminem se n’è tornato con un album convincente assai, con pochi momenti deboli e molti punti forti. Al di là delle singole canzoni, o del fatto che a livello musicale non si tratti certo di un lavoro rivoluzionario, ciò che emerge con maggiore prepotenza è un’altra cosa: Marshall Mathers ha una gran voglia di dimostrare di essere ancora il migliore della scena rap. Probabilmente non lo è. Kanye West a livello sonoro sta troppo oltre, Drake come songwriter ha una classe superiore, Tyler the Creator e Kendrick Lamar possiedono una freschezza da novellini irreplicabile, 2 Chainz è il più tamarro su piazza e A$AP Rocky oggi come oggi è troppo il più cool. Ma non importa che l’impresa di essere il numero 1 assoluto non gli sia riuscita. Mentre gli altri nomi sul grande campo dell’hip-hop cambiano, lui c’è sempre e probabilmente ci resterà ancora a lungo. Fino a che almeno non verrà a mancargli una cosa: la rabbia.
(voto 7/10)

domenica 13 ottobre 2013

FACCIAMOLA FINITA, IL FILM APORCALITTICO




Facciamola finita
(USA 2013)
Titolo originale: This Is the End
Regia: Evan Goldberg, Seth Rogen
Sceneggiatura: Seth Rogen, Evan Goldberg
Cast: Seth Rogen, Jay Baruchel, James Franco, Jonah Hill, Craig Robinson, Danny McBride, Michael Cera, Emma Watson, Christopher Mintz-Plasse, David Krumholtz, Aziz Ansari, Mindy Kaling, Paul Rudd, Rihanna, Channing Tatum, Martin Starr, Kevin Hart, Backstreet Boys
Genere: aporcalittico
Se ti piace guarda anche: La fine del mondo, Rapture-Palooza, Fatti, strafatti e strafighe

Negli ultimi giorni ho visto La fine del mondo, After Earth – Dopo la fine del mondo e Facciamola finita (titolo originale This Is the End). Cosa volete che vi dica? È un periodo in cui mi sento particolarmente ottimista e fiducioso per quanto riguarda il futuro dell’umanità.
La cosa più preoccupante è che, al confronto di queste pellicole, una volta che guardo il TG e sento le notizie sul governo (quale governo?) italiano o su Lampedusa, la realtà mi sembra parecchio più preoccupante. E allora torno a guardarmi i miei film apocalittici e mi sento meglio. A parte con After Earth, che quello è proprio 'nammerda.

"Lo so che volete il mio corpo. Lo so."
Facciamola finita è uno dei film di cui ho avuto più difficoltà a parlare. Non perché si tratti di una pellicola così impegnativa. Ma va là. E non è nemmeno una visione fuori dalle mie corde. Tutt’altro. È una di quelle cazzatone che io prediligo e che in condizioni normali poteva offrirmi un sacco di spunti. Il problema è che l’ho visto prima di andare all’Oktoberfest, non ne ho scritto subito e poi, litri e litri e litri di birra dopo, i ricordi si sono fatti un po’ sfumati, ja. E con ricordi un po’ sfumati intendo: “Chi sono io? Qual è il mio nome? Da che pianeta provengo?” L’unica cosa che ricordavo dopo l’Oktoberfest era il nome del Presidente della Repubblica italiana. Quello non cambia da secoli.
Poi però mi sono detto “Facciamola finita e scriviamo un po’ ‘sto post su Faccimola finita!”. Lo so che le cose non vanno forzate e che prima o poi l’ispirazione viene da sola. Solo che, ancora un po’ che aspettavo, le possibilità di avere delle memorie decenti del film svanivano sempre più. Per riuscire a scriverne mi sono così armato di caffè, beveroni schifosi da post-hangover, un po’ di pazienza e ho provato a ripercorrere mentalmente la pellicola, stile Una notte da leoni.
Hey, un momento. Non cominciamo a fare confusione, che poi cerco di ricordarmi com’era Una notte da leoni, prima dei due orribili sequel realizzati e non la finiamo più.
Io invece voglio farla finita. Non con la mia vita. Non allarmatevi, o in alternativa non gioite. Voglio farla finita con questo film.
Partiamo allora dalle cose semplici: la trama. Di cosa parla, Facciamola finita?

Parla di Seth Rogen che va a prendere all’aeroporto il suo amico Jay Baruchel, di ritorno a Los Angeles con l’intenzione di passarsi qualche giorno in tranquillità a giocare ai videogame e a stonarsi di maria.
Maria?
No, per il momento no, grazie. Sono ancora in botta da birra.
Solo che poi Seth Rogen viene invitato a un party esclusivo a casa di James Franco e convince l’amico, che da bravo snob asociale non c’ha voglia di partecipare a una festa, ad andarci. E così i due si ritrovano nella villa di James Franco insieme a Rihanna, Emma Watson, Jonah Hill, Michael Cera, Mindy Kaling, Christopher Mintz-Plasse, Paul Rudd e altra gente. Fino a che, a un certo punto, arriva il finimondo. Non un semplice terremoto, che a L.A. sarebbe all’ordine del giorno. Capita proprio una fine del mondo. Così, di punto in bianco.

"Calma Emma, non lo diciamo più che Harry Potter è una cagata pazzesca."
Lo spunto è geniale, non vi sembra?
No?
In effetti una fine del mondo oggi come oggi non è una cosa così strana, in un film. Però mi sono dimenticato di menzionarvi una cosa. Nella mia sbadataggine da hangover, non vi ho detto che non ho usato i nomi degli attori invece di quelli dei personaggi così, per rendervi più semplice l’identificazione. In questo film, gli attori sono proprio i personaggi. Seth Rogen è Seth Rogen. Jay Baruchel è Jay Baruchel. Emma Watson è Emma Watson, e Dio la benedica. Ognuno interpreta se stesso in quella che però è una versione un po’ finta e un po’ no di se stesso. Difficile capire quanto ci sia di vero e quanto meno. Michael Cera ad esempio pare che nella realtà sia un tipo tranquillissimo che non beve neanche e certo non è nemmeno un party boy, mentre qui fa il cocainomane sessuomane scatenato. I veri Seth Rogen e Jay Baruchel invece non è molto difficile immaginarli realmente dei cazzari fattoni quali appaiono nella pellicola. Craig Robinson, recentemente fermato alle Bahamas per possesso di marijuana, non parliamone. Insomma è un gran casino. Un gran miscuglio tra reality e fiction di cui parlavamo anche a proposito di Bling Ring e che ormai è diventata una consuetudine nel mondo di oggi. Con i vari social network, il confine tra VIP e "umani", tra persone e personaggi s'è fatto sempre più sottile.
È questa l’arma vincente, lo spunto fenomenale del film. La prima mezz’ora funziona così alla grande e appare tra le cose più originali viste di recente in ambito comedy. Se tutto fosse a questo livello, staremmo qui a parlare di un capolavoro e forse me lo ricorderei perfettamente nonostante tutta la birra bevuta nei giorni successivi. Peccato che il resto della pellicola, per quanto presenti qualche altro spunto e ideuzza non male, non sia tutto allo stesso livello. Dalle quasi 2 ore di durata, qualche scenetta non fenomenale sarebbe potuta essere lasciata fuori e in alcuni momenti sembra che a divertirsi siano più gli attori mentre recitano ognuno nei propri panni, più che noi spettatori a vederli.

"Mmm, la tipa nell'header di Pensieri Cannibali mi ricorda qualcuno..."
La follia anarchica che anima questo film, benché a tratti persino troppo stupidotta nella sua goliardica comicità, benché non sempre esilarante, benché non sempre messa a fuoco, rappresenta comunque una boccata d’aria fresca all’interno di un panorama americano composto da commediole prodotte in serie, una uguale all’altra. Facciamola finita è come una pellicola amatoriale, solo girata con mezzi professionali da dei professionisti del settore. Questo è il suo pregio principale, perché si percepisce il divertimento nel realizzarla, così come anche il suo più grande limite, visto che l’originalità della prima parte si esaurisce in una sceneggiatura che si sviluppa in maniera piuttosto prevedibile e per allungare il minutaggio sono stati inseriti un po’ troppi momenti in stile videoclip (da “Gangnam Style” a “Everybody” dei Backstreet Boys), o parodie cinematografiche non proprio di prima mano (“L’esorcismo di Jonah Hill”) che fanno tanto filmino cazzaro realizzato tra amici. Che poi è quello che la pellicola in fondo è.
Quentin Tarantino ha addirittura inserito questo film tra i suoi preferiti finora del 2013. Ecco la sua top 10 completa in ordine alfabetico:
"Ho davvero messo Kick-Ass 2 e The Lone Ranger?"

  • Afternoon Delight (Jill Soloway)
  • Before Midnight (Richard Linklater)
  • Blue Jasmine (Woody Allen)
  • Drinking Buddies (Joe Swanberg)
  • L’Evocazione - The Conjuring (James Wan)
  • Facciamola finita (Seth Rogen, Evan Goldberg)
  • Frances Ha (Noah Baumbach)
  • Gravity (Alfonso Cuarón)
  • Kick-Ass 2 (Jeff Wadlow)
  • The Lone Ranger (Gore Verbinski)


Tarantino magari è il solito esagerato e questo film con tutti i suoi difetti e le sue lungaggini non rientra probabilmente tra i migliori o tra i più memorabili dell’anno. O forse è stata solo la birra, tanta birra, a rendermelo meno memorabile. Nonostante il ricordo sbiadito, resta comunque un esperimento interessante, un esordio alla regia valido e vitale di Seth Rogen, in co-abitazione con il compare Evan Goldberg, che in futuro potrà regalarci cose ancora più fiche.
E adesso?
Adesso basta.
Facciamola davvero finita con ‘sto film e con ‘sto post.
(voto 7-/10)

"Oh, cosa guardate male? Pure a Hollywood c'è crisi e han tagliato gli stipendi..."



giovedì 3 gennaio 2013

LE MEGLIO CANZONI 2012, 30-21


Altre 10 canzoni 10 dal 2012 appena terminato selezionate apposta per voi da Pensieri Cannibali.
A seguire i pezzi dalla 40 alla 31, vediamo le top songs dell’annata dalla posizione 30 alla 21…

30. Rihanna “Diamonds”
Genere: Barbados pop
Il pezzo preferito: da Chris Brown, almeno quando non è troppo impegnato a menare Rihanna.
La canzone più… costosa dell’anno.



29. Purity Ring “Fineshrine”
Genere: chill-out
Il pezzo preferito: da chi si è rotto di farsi le canne ascoltando sempre e solo Bob Marley.
La canzone più… relax, fratello, relax dell’anno.



28. Delta Spirit “California”
Genere: indie rock
Il pezzo preferito: da chi si vuole trasferire in California.
La canzone più… all the leaves are brown and the sky is grey dell’anno.



27. Baauer “Harlem Shake”
Genere: electro dubstep
Il pezzo preferito: da Jack Bauer.
La canzone più… terrorista dell’anno.



26. Lumineers “Ho Hey”
Genere: ballad folk
Il pezzo preferito: dai Mumford & Sons che un pezzo così se lo sognano.
La canzone più… hey ho, hey ho, andiamo a lavorar dell’anno.



25. Katy B feat. Wiley “Got Paid”
Genere: dubstep pop
Il pezzo preferito: da chi ha appena ricevuto lo stipendio. Cioè oggi come oggi pochissima gente. Ah, è anche il pezzo meno preferito dai datori di lavoro.
La canzone più… da venerdì sera dell’anno.



24. A$AP Rocky “Long Live A$AP”
Genere: hip-hoppe
Il pezzo preferito: da Rocky Balboa. E pure da Adrianaaaa. E pure da Mr. Ford.
La canzone più… l’hip-hop è morto, lunga vita all’hip-hop dell’anno.



23. Chvrches “Lies”
Genere: electro pop
Il pezzo preferito: dai bugiardi. Che però lo negheranno.
La canzone più… lies lies lies yeah dell’anno.



22. Santigold “Disparate Youth”
Genere: sciallato
Il pezzo preferito: dalle disparate housewives
La canzone più… Santigold Subito dell’anno.



21. Palma Violets “Best of Friends”
Genere: rock’n’rolla
Il pezzo preferito: dai tuoi BFF.
La canzone più… inno rock dell’anno.



giovedì 7 giugno 2012

Batt*na navale

Battleship
(USA 2012)
Regia: Peter Berg
Cast: Taylor Kitsch, Brooklyn Decker, Alexander Skarsgård, Rihanna, Jesse Plemons, Tadanobu Asano, Liam Neeson, Hamish Linklater, Adam Godley, Louis Lombardi, Stephen Bishop
Genere: fanta-naval-bellico
Se ti piace guarda anche: Armageddon, Transformers, 2012, Top Gun, Independence Day, Pearl Harbor


"Ho bisogno di rinforzi! A Rihanna uno solo non basta..."
E così hanno fatto un film tratto da Battaglia navale.
Cosa? Un adattamento cinematografico di Battaglia navale???
Battaglia navale, quella roba a cui giocavamo tutti, almeno noi figli degeneri degli anni ’80, ma penso ci giocassero anche prima. Non so se oggi ci giochino ancora. Adesso non ho intenzione di dire: “Ah, bei tempi, quelli in cui c’erano giochi come battaglia navale”, perché era un gioco abbastanza di merda, diciamolo. Molto meglio le diavolerie tecnologiche di oggi.
Il prossimo passo comunque quale sarà? Una pellicola su rubamazzetto? Sullo scopone scientifico l’hanno già fatto, con Alberto Sordi, ma a quando un remake americano? Qualche anno fa avevo sentito persino di un progetto cinematografico dal Monopoli cui starebbe lavorando Ridley Scott. Ma spero di averlo solo immaginato.
E l’impiccato?
Da quel gioco, sì che ne uscirebbe un bel film horror. Cazzo, quasi quasi la scrivo io una sceneggiatura basata sull’impiccato. Ne potrebbe uscire fuori una discreta porcheria commerciale. Hollywood, arrivo!

"Buonasera... sempre pronto a sacrificarmi per la patria!"
Parlare di “adattamento cinematografico” qui è peraltro esagerato. Questo Battleship non è cinema. Non può essere considerato cinema. È un giocattolone. Come tutti i giocattoli, il suo unico scopo è quello di intrattenere e, possibilmente, divertire. Obiettivo riuscito solo in parte. La prima parte, la prima mezz’ora, da questo punto di vista è ottima. Vabbè, decente più che ottima. Ha una buona dose di umorismo e introduce per bene i personaggi, seppure siano ovviamente molto stereotipati: il protagonista cazzaro che non sa cosa combinare nella vita opposto al fratello militare rigido e precisino. Per metterlo in riga dopo l’ennesima bravata, il soldatino lo fa arruolare in marina insieme a lui e, nel giro di appena pochi mesi, misteriosamente diventerà uno dei sottoufficiali più importanti del corpo della marina americano. Misteri del cinema (e forse anche della marina) americani, visto che in Italia per raggiungere un simile livello di potere devi avere almeno 60 anni. Di esperienza, non di età.

"Rihanna, vuoi che partecipi anch'io alla tua personale battaglia anale navale?
Oltre alla storia dell’arruolamento, il protagonista Taylor Kitsch, già visto nel memorabile telefilm Friday Night Lights e nel dimenticabile film John Carter, si innamora. Ma non di una tipa qualunque. Di una delle più grandi fighe mai viste su grande schermo (e non solo) dai tempi di Megan Fox in Transformers, ovvero Brooklyn Decker. Per gli amici, anche Poppe di Brooklyn. Giusto per fare un po’ di vera cul-tura, vi informo che è una modella divenuta famosa grazie alle sue “apparizioni” (è proprio il caso di usare questa parola) su Sports Illustrated, mentre nel cinema aveva esordito con l’orrido Mia moglie per finta. Se già lì il suo body si ergeva a unica cosa decente del film, in Battleship buca davvero lo schermo. Come attrice non sarà fenomenale, però è fin da ora una seria candidata all’Oscar di Miglior Corpo cinematografico dell’anno.
Ma se lei è la Dea del film, la Battona navale cui è dedicato il titolo del post è un’altra.


Rihanna, chi se non lei?
Rihanna è talmente una battona navale, che non ce la fa a non fare la zoccola nemmeno in presenza di quello stoccafisso di Chris Martin dei Coldplay.


Rihannal che qui è al vero e proprio esordio cinematografico. A lei a sorpresa è stato dato il ruolo non della ninfomane, che avrebbe interpretato benissimo, bensì di personaggio simpatico del film. Non sorprende quindi se la pellicola, dopo una prima parte in grado di strappare più di un sorriso, quando affida a lei i momenti divertenti non è che faccia proprio morire dal ridere. Sentirla dire: “Mahalo, stro**o!” prima di uccidere un alieno, infatti più che ridere fa piangere.


"Recitare? What is recitare???"
Non so voi, ma io comunque con una Rihanna che mi protegge il culo da una minaccia aliena, mi sento un po’ più sicuro. Per aiutare le popolazioni terremotate, ad esempio, un po’ di Rihanna non farebbe male. Un qualche modo per tornare utile, credo si riesca a trovarglielo.

Tornando dalla battona navale alla battaglia navale, è qui che arrivano le note dolenti del film. Se la parte introduttiva della pellicola funziona bene, tra gag più o meno comiche e qualche risvolto romantico alla Michael Bay di Armageddon, dopo la prima mezzoretta arrivano gli alieni e il film diventa una guerra intergalattica fracassona e noiosa. In perfetto stile Michael Bay di Transformers.
Comunque la si veda, il riferimento cinematografico (?) massimo del film è Michael Bay.
Ci sarebbe anche un filo di Top Gun, soprattutto all’inizio, peccato che la parte dedicata all’addestramento del protagonista, che sarebbe potuta essere la più interessante e divertente, sia saltata a piè pari e si ritrovi  il ragazzo già bell’e che pronto a guerreggiar in mezzo al mar.
(non prima di aver tirato durante una partita di calcio un rigore alle stelle che manco il Baresi di USA '94!)


"Siamo i Daft Punk. Siam venuti sulla Terra per liberarvi dalla musica di Rihanna."
Peccato, perché il regista Peter Berg è l’autore di Friday Night Lights, serie davvero interessante e originale, mentre qui non osa niente e sembra essersi limitato giusto a svolgere il compitino per fare una pellicola spettacolare e commerciale il giusto. Obiettivo agganciato sulla griglia della battaglia navale solo in parte, visto che negli USA si sta rivelando un floppone notevole mentre nel resto del mondo è ancora andato benino.
Da Friday Night Lights, oltre al protagonista Taylor Kitsch qui con un taglio di capelli corto da bravo aspirante novello Tom Cruise, Peter Berg si è portato appresso anche il rosso Jesse Plemons, vero spirito umoristico del film (altroché Rihanna), nonché idolo incontrastato della pellicola. Nel cast figurano poi Alexander Skarsgård, tanto per far bilanciare il rapporto fighi-fighe all’interno del film in maniera equilibrata, e Liam Neeson che di solito non sopporto ma che qui nella parte del marine scorbutico e odioso calza a pennello.
"Ma fo**etevi, Daft Punk alieni!"

La cosa che riesce a tenere un po’ vivo l’interesse nei confronti del film, oltre alla Brooklyn Decker che se ne va a spasso in un’ambientazione hawaiiana ma più che altro lostiana, è la commistione di generi.
Fondamentalmente, è una pellicola bellica, visto che le estenuanti scene di guerra occupano un numero esagerato di minuti. Però è anche una storia catastrofica, di cui in questi giorni tra l’altro faremmo pure volentieri a meno. Ed ha anche un minimo di componente fantascientifica, visto che la minaccia arriva dallo spazio, da dei misteriosi alieni la cui psicologia non è manco minimamente spiegata. Sono arrivati qui con dei caschi alla Daft Punk, vogliono distruggerci e gli umani, o meglio gli americani (con un piccolo aiuto cinese, perché oggi la Cina è diventata un mercato cinematograficamente importante) salvano il mondo.

ATTENZIONE SPOILER
Per la precisione è Rihanna che sparando un missile ci salva tutti.
E che Rihanna con un pistolone per le mani ci sapesse fare, credo nessuno avesse il minimo dubbio.


Non fosse stato ispirato a Battaglia navale e non ci fossero un’ora e mezza di noiose battaglie navali di troppo, sarebbe anche stato un discreto intrattenimento action. Così com’è uscito, invece, è un giocattolone di quelli che ti divertono per qualche minuto, ma che dopo poco hai già dimenticato in fondo all’armadio, seppellito da nuovi e più esaltanti games. Fino a che non ti decidi a buttarlo via.
Sorry, Battleshit: colpito e affondato.
(voto 5,5/10)

venerdì 13 aprile 2012

Brut ami

"Sì, mi sono ispirato a Paperon de' Paperoni
per questo look. E allora?"
G8, vampiri seduttori, poker, guerre interplanetarie, Rihanna che recita…
Succede di tutto e di più in questo weekend cinematografico.
E, “Ciliegine” sulla torta, i commenti di Cannibal Kid!
Ah sì, dimenticavo, ci sono pure i commenti di Mr. James Ford, ma se non ve lo dicevo probabilmente manco ve ne accorgevate…

Bel Ami di Declan Donnellan e Nick Ormerod
Il consiglio di Ford: meglio un Brut Nemì Cannibale che un Bel Ami vampiro!
Considerato che devo ancora recuperare dal trauma che è stata la visione della penultima pellicola dedicata alla saga di Twilight, non credo di poter essere in grado di vedere un qualsiasi altro film con Robert Pattinson nel cast almeno per un altro mesetto, neppure se ispirato da un Classico della Letteratura.
Passo dunque la patata bollente al mio per niente bello e per niente amico Cucciolo Eroico, così al massimo ci si diverte lui.
Il consiglio di Cannibal: per Twilaids fans hardcore come Miss Ford
Robert Pattinson in versione principe di Bel Ami non fa troppo ben sperare… Se non le sue fan scalmanate come Miss Ford, che fa tanto la preziosa ma in realtà si scioglie per il cuoricino del Bel Pattinson. Altroché Sokurov, Ford a casa c’ha tutta la Twilight collezione in DVD!
I film in costume già non mi esaltano molto e questo per di più sembra giusto il trampolino di lancio per la carriera del vampiro(?) cinematografico(??)… Basterà un Bel cast femminile (Uma Thurman, Christina Ricci, Kristin Scott Thomas…) per salvarlo?
Non credo, come manco una Bella dose massiccia di visioni cannibali potrebbe salvare il mio Brut Ami (ami si fa per dire) dalla dannazione eterna!

Ford, ti batterei facilmente anche a battaglia navale!
Battleship di Peter Berg
Il consiglio di Ford: tamarrata perchè no!?
Sono più che certo che questo enorme giocattolone si rivelerà una schifezza senza precedenti, data l'ispirazione ludica - il gioco della Hasbro legato alla battaglia navale - ed il poco incoraggiante trailer, eppure in una serata da zero neuroni potrei anche rischiarlo. In fondo a tirare i fili è Peter Berg, creatore della magnifica serie Friday night lights, che per l'occasione si porta dietro anche l'ormai lanciatissimo Taylor Kitsch e per la prima volta sullo schermo Rihanna, una delle poche signorine che paiono mettere d'accordo sia Ford che Cannibale. Mica roba da poco.
Quindi sapete che vi dico!? Spengo il cervello, spengo il mio antagonista, e me lo vado a vedere!
Il consiglio di Cannibal: i livelli delle Blog Wars sono lontani…
Tamarrata? Ma anche no, grazie!
Peter Berg, a parte Friday Night Lights, non è certo una garanzia, visto che ha diretto pure Hancock…
Dal trailer sembra una robaccia alla Transformers, potrei guardarlo giusto perché è l’esordio cinematografico di Rihanna, sebbene le sue qualità come attrice siano tutte da verificare, con grande preoccupazione…
Le probabilità che sia un film-bomba sono quindi molto basse, tanto quanto sono alte le probabilità invece che io lanci una bomba (vera, non film) contro l’esercito di Ford, anche perché la prossima Battleship o meglio Blog War sta arrivando!

"Ma porco Diaz, fate un film su di me e non mi chiamate nemmeno?
Chi l'ha deciso il cast, Mr. Ford?"
Diaz - Non pulire questo sangue di Daniele Vicari
Il consiglio di Ford: non perdete questo film.
Quello che accadde nel corso di quello scellerato G8 del luglio 2001 è ormai - più o meno - noto a tutti.
Per la prima volta dopo i numerosi documentari dedicati a Carlo Giuliani e a quei giorni terribili un film di fiction si prende il non facile impegno di sensibilizzare il pubblico rispetto agli episodi legati alla Diaz, sfruttando una narrazione su più livelli che, se ben gestita, potrebbe davvero - e per la prima volta da mesi - portare sullo schermo qualcosa di davvero importante, seguendo la scia di Cesare deve morire e Romanzo di una strage dando una scossa all'addormentato Cinema italiano.
Speriamo bene. Comunque, prima scelta della settimana a mani basse.
Il consiglio di Cannibal: porco Diaz!
Diaz - Non pulire questo sangue. Ford - Non pulire questo sangue, però almeno tu ogni tanto pulisciti uahaha!
Per quanto riguarda la pellicola, io rispetto a Ford rimango più prudente. Una storia importante e potente non sempre si traduce in un film altrettanto riuscito. Anzi, le possibilità di rimanere delusi sono ancora più alte, soprattutto quando parliamo di cinema italiano. Fosse una produzione francese, ci punterei a occhi chiusi. Allo stato attuale del cinema nostrano, dopo il già non del tutto riuscito Romanzo di una strage, Diaz potrebbe risultare una buona ricostruzione di quanto successo, ma non è detto risulti anche un grande film.
Bah, io sono scettico. Ford, tu invece sei sce…mo. Uahahaha!

"Mr. Ford, guarda: non farmi incazzare che poi mi metto a fare la nevrotica
e poi non la smetto più di parlare manco fossimo in un film di Muccino e lo so
che fai tanto lo schizzinoso ma poi tu sei più radical-chic di tutti noi attori barra
registi barra sceneggiatori barra modelli messi insieme e se non lo ammetti
ti spedisco sulla Tour Eiffel a forza di pentalcù, traduzione: calci nel culo!
Ciliegine di Laura Morante
Il consiglio di Ford: la ciliegina sulla torta? Una blogosfera senza Cannibale! Ahahahahahah!
Già sopporto poco la Morante nei suoi ruoli da nevrotica impazzita. Figuriamoci un film girato da lei in cui interpreta una nevrotica impazzita.
Radicalchicchismo italiota, quasi peggio di quello francese.
Direi che mollo il colpo e lascio tutto in mano a quella nevrotica impazzita del Cannibale!
Il consiglio di Cannibal: le ciliegie sono quasi di stagione, le ciliegine no
Il fatto che sia una produzione francese, oggi come oggi, lascia aperta qualche speranza. A rovinare tutto potrebbe però essere il tocco italiano di Laura Morante. Commedia francese in salsa italiana? O commedia all’italiana in salsa francese?
Le probabilità giocano tutte e favore di una commedia porcata e basta, speriamo almeno sia parecchio radical-chic. Così, tanto per dare fastidio al Ford che usa il termine “radical-chic” un po’ come Bossi usa “Roma ladrona”. Fate vobis a che livelli sono messi entrambi…

Ford, oltre che a battaglia navale, ti batterei pure a Poker!
Poker generation di Gianluca Mingotto
Il consiglio di Ford: ridatemi Rain man!
Paesino della Sicilia. Due fratelli figli di un accanito giocatore. Uno dei due pare autistico. Sorellina malata. Soldi da recuperare grazie al poker.
Una trama così non sarebbe riuscito a partorirla neppure l'intero parco "giornalisti" di Studio Aperto.
Quasi quasi mi vergogno anche solo a parlarne.
Il consiglio di Cannibal: abbasso la Poker Generation e la Ford Generation e viva la Cannibal Generation!
Certo che oggi in Italia si fa un film su qualunque argomento. Adesso tocca persino al Poker Texas Hold’em. A ‘sto punto ci manca solo un film italiano sul wrestling. Ford, lo produci, dirigi, scrivi e interpreti tu? Ti dà una mano Laura Morante!
Nonostante la presenza di Francesco Pannofino, il Renè Ferretti di Boris, questo Poker generation mi sa tanto di schifezza generazionale. E non sto bluffando. Anche quando dico che Ford non capisce nulla di cinema, non sto bluffando. Po-po-po-poker Ford, po-po poker Ford!

domenica 8 gennaio 2012

MUSICA CANNIBALE 2011: Top 10 Canzoni


È possibile condensare tutto un anno in 10 canzoni?
No.
10 CANZONI X 1 ANNO?
NOOO!

Eppure io c’ho provato.
Devo ammettere di non esserci riuscito. Ho fallito.
Ne ho messe 11, perché a un’artista gliel'ho dovuta passare doppia.
Ma prima di sentire queste, potete anche recuperare le posizioni dalla 40 alla 31, dalla 30 alla 21 e dalla 20 alla 11.
Poi, poche altre parole da sprecare.
Lasciamo parlare la maledettissima mu-si-ca, maestro.
Ecco le mie top 10 11 canzoni dell'anno appena terminato.

10. Foster The People “Pumped Up Kicks”
Genere: indie
Il pezzo preferito da: tutti gli indie kids
La canzone più… inno indie dell’anno

spazio lyrics
All the other kids with the pumped up kicks
You’d better run, better run, outrun my gun
All the other kids with the pumped up kicks
You’d better run, better run, faster than my bullet


9. Azealia Banks “212”
Genere: hip-dub-pop
Il pezzo preferito dal: coniglio di Donnie Darko (perché questa musica arriva dal futuro)
La canzone più… questa nel 2012 spacca tutto dell’anno

spazio lyrics
What you gon' do when I appear?
W-when-when I premiere?
Bitch, the end of your lives are near
This shit been mine, mine


8. Rihanna feat. Calvin Harris “We Found Love”
Genere: impasticcato
Il pezzo preferito dal: tuo vicino tamarro
La canzone più… rave party da cameretta dell’anno

spazio lyrics
Yellow diamonds in the light
Now we’re standing side by side
As your shadow crosses mine
What it takes to come alive


7. Amy Winehouse “Our Day Will Come”
Genere: ska-soul
Il pezzo preferito dalla: Amy Winehouse Foundation
La canzone più… speranzosa dell’anno

spazio lyrics
Our dreams are magic
Because we'll always stay
In love this way
Our day will come


6. M83 “Midnight City”
Genere: dritto dagli 80s
Il pezzo preferito dagli: X-Men (vedi video)
La canzone più… city by night dell’anno

spazio lyrics
Waiting in a car
Waiting for a ride in the dark
The city is my church
It wraps me in the sparkling twilight



5. Gil Scott-Heron, Jamie XX “I’ll Take Care of You”
Genere: electro soul
Il pezzo preferito da: Angelina Jolie
La canzone più… premurosa dell’anno

spazio lyrics
I know you've been hurt by someone else
I can tell by the way you carry yourself
But if you let me here's what i'll do:
I'll take care of you



4. Jessie J feat. B.o.B. “Price Tag”
Genere: crisi economica
Il pezzo preferito da: tutti i broker della Lehman Brothers (come no?)
La canzone più… non tutte le persone hanno un fottuto prezzo dell’anno

spazio lyrics
Seems like everybody's got a price,
I wonder how they sleep at night.


3. Adele “Someone Like You”
Genere: disperato
Il pezzo preferito da: tutti i piagnoni là fuori (sì, anche tu, proprio tu che fai lo gnorri)
La canzone più… se non piangi con questa non sei umano dell’anno

spazio lyrics
You know how the time flies,
Only yesterday was the time of our lives,
We were born and raised in a summer haze,
Bound by the surprise of our glory days


2. Lana Del Rey “Video Games”
Genere: fuori dal tempo
Il pezzo preferito da: Super Mario
La canzone più… videoludica dell’anno
(canzone conosciuta grazie a CheRotto, autore tra l'altro del nuovo meraviglioso header di questo blog con protagonista proprio Lana)

spazio lyrics
Singing in the old bars
Swinging with the old stars
Living for the fame
Kissing in the blue dark
Playing pool and wild darts
Video games


2. Lana Del Rey “Born to Die”
Genere: fatalista
Il pezzo preferito da: Lars Von Trier
La canzone più… catastrofista dell’anno

spazio lyrics
Come and take a walk on the wild side
Let me kiss you hard in the pouring rain
You like your girls insane
Choose your last words
This is the last time
Cause you and I
We were born to die


1. College feat. Electric Youth “A Real Hero”
Genere: driver
Il pezzo preferito da: Ryan Gosling
La canzone più… eroica dell’anno

spazio lyrics
All are warmer than his head so cool,
That guy knew just what to do, and you have proved to be
A real human being, and a real hero,
Real human being...

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