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sabato 7 maggio 2022

Figa, in città è arrivato il Batman





The Batman

Figa, in città è arrivato il Batman. Quale città?
Boh, non riesco a capire se siamo a Milano o a Gotham City, in fondo si assomigliano, entrambe avvolte nella scighera come sono. In tutto il mondo lo chiamano solo Batman. Qua a Milano invece lo chiamiamo il Batman. Anche se, più che il solito Batman pieno di danè playboy e cummenda, figlio di un baùscia, sembra un incrocio tra il Kurt Cobain e lo Sherlock Holmes.

sabato 14 settembre 2019

Rece d'estate dimenticate: pellicole d'autore e porcate d'autore




Beccatevi un po' questi giudizi per lo più veloci, e in alcuni casi abbastanza scazzati, di alcuni film che ho visto negli ultimi tempi, nel corso dell'estate. O che ho visto già da un po', ma me ne ero dimenticato, o non avevo avuto il tempo di parlarne.


The Beach Bum

giovedì 26 ottobre 2017

Terapia di coppia per blogger






Negli ultimi tempi il rapporto tra me e Mr. James Ford è entrato in crisi. Non perché abbiamo cominciato a litigare, ma perché abbiamo cominciato a trovarci sempre più spesso d'accordo. E per due blogger nemici come noi, la cosa non va bene. Proprio per niente.
Per rianimare la situazione, abbiamo così deciso di inserire all'interno della nostra rubrica di presentazione delle uscite cinematografiche settimanali un terzo elemento, un ospite a ogni puntata differente. A chi è toccata la fortuna, o forse è meglio dire la sventura, questa volta?
La prescelta è Lisa Costa, autrice di In Central Perk, un blog molto intimo e allo stesso tempo accogliente. Un posto in cui ci si ritrova per parlare soprattutto di cinema, ma non solo. Come se la caverà la (almeno apparentemente) dolce e innocente Lisa alle prese con due mostri della blogosfera come noi?
Scopriamolo subito...

Thor: Ragnarok
"Ford che si batte contro due blogger radical-chic?
Questa settimana ne vedremo davvero delle belle!"

venerdì 27 gennaio 2017

The Childhood of a Leader: Crescere dittatori, che fatica!






The Childhood of a Leader
Regia: Brady Corbet
Cast: Tom Sweet, Bérénice Bejo, Liam Cunningham, Stacy Martin, Robert Pattinson, Yolande Moreau



Com'è l'infanzia di un leader?
Io lo so già. Basta che ripensi alla mia, LOL! 😁

Se voi invece non ne avete idea, ora potrete scoprirlo grazie al film intitolato in maniera un po' didascalica: The Childhood of a Leader, ovvero L'infanzia di un leader.

mercoledì 24 settembre 2014

MAPS TO THE STARS, MAPPANDO CON LE STELLE





Maps to the Stars
(Canada, USA, Germania, Francia 2014)
Regia: David Cronenberg
Sceneggiatura: Bruce Wagner
Cast: Mia Wasikowska, Julianne Moore, John Cusack, Robert Pattinson, Evan Bird, Olivia Williams, Sarah Gadon, Carrie Fisher, Emilia McCarthy, Niamh Wilson, Justin Kelly, Jayne Heitmeyer
Genere: stellare
Se ti piace guarda anche: The Canyons, Cosmopolis, The Informers – Vite oltre il limite

Maps to the Stars è un film superficiale e allo stesso tempo è un film stratificato.
Maps to the Stars è un classico film di David Cronenberg anche se a prima vista non sembra per niente un classico film di David Cronenberg.
Maps to the Stars è un film che qualcuno ha sbeffeggiato/sbeffeggerà e qualcuno ha eletto/eleggerà a capolavoro come e più del precedente Cosmopolis.
Maps to the Stars è una contraddizione vivente e anche questa frase è una contraddizione, poiché un film non può essere considerato qualcosa di vivente. Oppure sì?

Dentro Maps to the Stars c'è vita, per quanto tutto appaia artificiale. La vita delle star di Hollywood è così. Probabilmente è così, non posso dirlo con certezza. Sono mica una star di Hollywood, io. Se volete delle conferme andate a chiederlo a Robert Pattinson, o a Julianne Moore, o a John Cusack, o a Mia Wasikowska, le star di questa mappa delle star. Oppure andate a chiederlo a David Cronenberg, che a girare questa pellicola dev'essersi divertito un mondo, pigliando allegramente per i fondelli il mondo dello star-system.
Qualcuno potrà dire che il grande regista canadese ormai ultrasettantenne si è bevuto il cervello. Dopo aver visto l'orripilante A Dangerous Method qualche dubbio l'ho avuto pure io. Invece no. Cosmopolis era confuso, pieno di dialoghi assurdi tratti dall'assurdo romanzo omonimo di Don DeLillo, eppure aveva una sua forza visiva e riusciva in qualche modo a riflettere l'assurdità del mondo della finanza attuale, così come l'assurdità del mondo attuale in generale. Non si trattava di un lavoro del tutto riuscito, così come Maps to the Stars non appare del tutto riuscito. Allo stesso tempo, questo suo ultimo lavoro possiede ancora più del precedente una terribile forza vitale. Una spinta creativa che da un autore di 71 anni che al Cinema ha già dato molto non ci si aspetterebbe. Un autore che guarda al suo passato, soprattutto quello più recente, con un'ironica citazione di Cosmopolis: se in quel film Robert Pattinson, il suo nuovo attore feticcio (ma peeerché?) stava un'intera giornata dentro una limousine come passeggero, qui lo ritroviamo di nuovo a bordo di una limo, ma questa volta come autista. Ma soprattutto, Cronenberg è un autore che guarda al presente. La pellicola prende di mira l'ambiente hollywoodiano attuale in un sacco di modi e contemporaneamente il Cronenberg non manca di ironizzare anche su se stesso: “Un regista che ha fatto degli strani film, molto applauditi ma strani,” dice un giornalista durante un'intervista,” e non possiamo che pensare si riferisca a un regista come lui. Uno che oggi, tra Cosmopolis e questo Maps to the Stars, magari ci proporrà dei film più patinati, visivamente puliti e precisini e con dei cast super glamour rispetto al passato, ma pur sempre dei film strani.

I bersagli dell'ironia cronenberghiana, o meglio dello script di tale Bruce Wagner, sono molteplici. Un po' stereotipati, se vogliamo, ma alcuni capaci di regalare parecchie sorprese, soprattutto nel finale. Una serie di personaggi le cui vite sono intrecciate e che possiamo immaginare come delle figure piuttosto facili da incontrare, se si ha la fortuna (o la sfortuna, a seconda dei punti di vista) di passeggiare per il Sunset Boulevard.
C'è l'attrice MILF Julianne Moore ossessionata dal confronto con la madre defunta diva del grande cinema di una volta, sopratutto ora che si ritrova con una carriera in fase calante come le sue tette. Anzi, più delle sue tette che qui si difendono ancora bene, visto che la Moore a 50 anni passati sfoggia un fisichino mica male.

"AAAH! Mi sono fatta il culo in palestra per mesi per sentirmi dire solo:
fisichino niente male???"

C'è l'autista di limo aspirante attore/sceneggiatore Robert Pattinson.
Io non ho niente contro Robert Pattinson, così come non ho nessun pregiudizio contro gli ex idoli adolescenziali che crescendo cercano di reinventarsi una carriera rispettabile. Parlo sempre bene di Zac Efron e di Leo DiCaprio, tanto per citare due ex teen idols. Di Robert Pattinson però non ce la faccio a dire belle cose. Più che inespressivo, mi sembra imbalsamato. Pensavo fosse per i ruoli che gli proponevano, ma a un certo punto questa scusa non regge più. È proprio lui che non è capace a recitare.

"Smettetela di dire tutti che sono un attore fenomenale. Finirò per crederci!"
"Ehm, Robert... veramente non c'è nessuno che lo dice."
"Ahahah, certo, David, come no?"

C'è poi la baby-star, l'attore 13enne interpretato da Evan Bird (già visto nella serie tv The Killing). Una specie di incrocio tra Macaulay Culkin e Justin Bieber che alla sua tenera età è già stato in rehab.


C'è quindi il padre della baby-star, un John Cusack che pure lui mi pare sempre più imbalsamato. Negli anni '80 era un idolo delle commedie adolescenziali, nel 2000 è stato il mitico protagonista di Alta fedeltà, poi basta. Negli ultimi anni ogni volta che lo vedo mi viene voglia di prenderlo a schiaffi. Qui comunque è perfetto, visto che ha il ruolo di una specie di guru/psicoterapeuta per star con la faccia da schiaffi.


Intorno a loro si muovono alcune giovanissime aspiranti starlette, di cui una, Niamh Wilson, curiosamente somigliante a Chloe Moretz. Che il suo personaggio sia una parodia proprio della Hit-Girl?


E come personaggio bonus, a fare da vero collante al tutto, c'è una tizia misteriosa, una Mia Wasikowska ustionata e sfigurata. È lei che a inizio film chiede all'autista Pattinson di poter seguire la mappa delle case delle star.
(piccola parentesi: non pensate anche voi che autista Pattinson suoni molto meglio di attore Pattinson? chiusa parentesi)
Il vero personaggio centrale è lei, la sempre straordinaria Mia Wasikowska, qui nei panni di una psyco girl che trova lavoro a Hollywood come assistente personale di Julianne Moore e che a sua volta ha pure lei una sceneggiatura nel cassetto. Solo che la sua non è una sceneggiatura che prevede di essere trasposta su schermo, bensì nella vita reale.


Là fuori, nella vita reale, nel mondo reale, ci sarà gente che dirà, anche giustamente: “Sì, okay, ma a me che cazzo me ne frega della star Julianne Moore che si dispera per non aver avuto una parte in un film o di un baby-divo con le visioni, quando io non riesco a trovare lavoro, ho sei figli e due mogli da mantenere e c'ho il mutuo da pagare?”.
Vero, legittimo. Quello di David Cronenberg non è un film di impegno sociale, è un divertissement, una riflessione sull'ambiente cinematografico un po' fine e se stesso, non troppo distante dalle parti dei romanzi di Bret Easton Ellis e pure della sua sceneggiatura del criticatissimo The Canyons, ma volendo allargare lo sguardo i comportamenti malati, allucinati e spesso ridicoli di questi personaggi si possono estendere a tutti, visto che oggi chiunque, tra social network e selfie, si può improvvisare una star, almeno all'interno del proprio microcosmo, nella propria cerchia di followers, e tutti si possono in qualche modo ritrovare nella loro infelicità e disagio esistenziale, pur vivendo a chilometri da L.A..


Solo perché un film parla di personaggi superficiali, non significa che sia un film superficiale. E qui torniamo a inizio post. Maps to the Stars è un film patinatissimo ma pure stratificato, ricco di significati. A chi si vuole godere un semplice prodotto di intrattenimento per svagare la mente dopo una dura giornata di lavoro non dirà niente e non gliene fregherà niente, perché di certo nel mondo ci sono problemi più grandi cui pensare di quelli che riguardano questi tizi qua. A chi invece ha del tempo da perdere per riflettere su una pellicola, come l'autore di questo blog, Maps to the Stars appare come una visione sì emotivamente freddina, eppure allo stesso tempo è anche un'opera ricchissima su cui indagare e pensare a lungo. Una pellicola che ci consegna un autore come Cronenberg magari non al top assoluto della sua forma, ma ancora vitale e capace di cambiare pelle, pur restando se stesso. Anche se forse alla fine c'ha la ragione la gente.
Ma a me, che cazzo me ne frega di Julianne Moore e dei suoi stupidi problemi?
(voto 7,5/10)

sabato 20 settembre 2014

THE ROVER, UNA SCHIFEZZA (POST) APOCALITTICA





The Rover
(Australia, USA 2014)
Regia: David Michôd
Sceneggiatura: David Michôd
Cast: Guy Pearce, Robert Pattinson, Scoot McNairy, Tawanda Manyimo, David Field, Jamie Fallon, Nash Edgerton, Anthony Hayes
Genere: post apocalittico
Se ti piace guarda anche: Mad Max, Cosmopolis, Animal Kingdom, Cogan – Killing Them Softly

The Rover è un film strano.

No, ho sbagliato. Rifacciamo.

The Rover vorrebbe essere un film strano. Fa di tutto per esserlo. Ci mette dentro una colonna sonora stramba che mixa musica post-rock con pezzi orientali e con pop commerciale, nani che vendono pistole che vorrebbero fare David Lynch e invece sogna, caro il regista dei miei stivali David Michôd, sogna, più qualche momento pulp che sembra una brutta copia di Breaking Bad e Tarantino e a far da sfondo a tutti questi riferimenti casuali c'hanno messo uno scenario post apocalittico. Come in Mad Max. Ma perché gli australiani sono tanto in fissa con la tematica post apocalittica?
Evidentemente perché i loro paesaggi sterminati sono l’ambientazione ideale per questo tipo di storie. Solo che in questo film, a parte qualche tipo crocifisso qua e là e un senso di desolazione generale, di post apocalittico non c’è poi molto. Potrebbe anche essere l’Australia attuale e non farebbe molta differenza.
Invece no. Invece il regista e sceneggiatore David Michôd, già autore del sopravvalutatissimo Animal Kingdom, vuole fare lo strambo a tutti i costi. Che poi di strambo non c’è poi molto, visto che al giorno d’oggi le pellicole ambientate in futuri distopici sono all’ordine del giorno, come già detto di recente a proposito di The Giver – Il mondo di Jonas. Quindi sarebbe più strambo girare un film ambientato nel presente.
The Rover per certi versi appare come una versione australiana e desertica del più scintillante e glamorous Cosmopolis, altro on the road movie futuristico guarda caso sempre con il bello statuino Robert Pattinson, ma con una differenza fondamentale. In quel caso la regia è di David Cronenberg che, benché non all’apice della sua classe, fa sempre la sua porca figura. Tranne nel caso di A Dangerous Method, ma a quell’orrore preferisco non pensare. Anche perché adesso ho già un altro orrore per le mani di cui occuparmi.


The Rover è un film davvero terribile. Da qualunque parte lo si prenda, non si riesce a cavarci fuori niente di buono. O almeno, io non ci sono riuscito. La trama è definibile – a essere sensibili – minimalista, mentre – a voler essere realistici – è inesistente. Il vago spunto su cui si basa l’intera pellicola è il seguente: un gruppo di criminali frega a Guy Pearce l’auto e lui decide di cercarli finché non li trova. Come fare per scovarli?
Si rivolge al fratello ritardato di uno della gang, ovvero Robert Pattinson.
Come se la cava Robert Pattinson, che è poi ciò che interessa di più al pubblico di teenagers tra i 14 e 24 anni, ovvero il target di riferimento principale di Pensieri Cannibali?
Manco a fare il ritardato è capace, ecco come se la cava Pattinson.

"A veder Robert Pattinson fare l'attore mi viene da piangere."

"Beh, ma cosa pretendete da me?
Ho pur sempre imparato a recitare da Kristen Stewart..."

Dopo la scena dell'incidente iniziale che lascia presagire chissà quali scoppiettanti sviluppi, ben presto il film si trasforma in un road movie noioso, noiosissimo, in cui non succede nulla, se non Guy Pearce e Robert Pattinson che si spostano da un luogo triste a uno ancora più triste. I pochi dialoghi presenti sono ermetici, ma più che altro è meglio definirli penosi. Non penosi al livello di The Counselor – Il procuratore, però quasi. Qualcuno potrà dire che anche nei film di Sofia Coppola o in Under the Skin non succede nulla, solo che a ben guardarli non è vero. Qui sì che non capita davvero nulla. Niente di niente. Calma piatta. Zero. 100 minuti di vuoto totale. L'unica scena che resta impressa è quella con Pattinson che canticchia in macchina la hit pop "Pretty Girl Rock" di Keri Hilson. E' una scena pure questa senza senso alcuno, come tutto il resto del film, ma se non è altro è (involontariamente?) divertente.

"E io che con la saga di Twilight pensavo di aver toccato il fondo..."

Dietro al viaggio di Guy Pearce che cerca di recuperare la sua auto in un paesaggio che sembra di stare in una puntata di The Walking Dead senza manco uno zombie (forse giusto Robert Pattinson) si possono cercare chissà quali significati. Si può dire che viene messa in scena la disperazione di un uomo che ha perso tutto e si aggrappa all'ultima cosa che gli è rimasta. Si può parlare di un uomo diventato animale che sta ormai perdendo tutta la sua umanità. Chi lo sa? Si può andare a caccia di tutti i significati che si vuole, se proprio si ha del tempo da perdere per scavare dentro questo film finto profondo. Io consiglio di non farlo. Fatti, strafatti e strafighe, tanto per citare una commedia goliardica che fondamentalmente propone una trama parecchio simile con due uomini alla ricerca di un'auto, al confronto sì che è un filmone d’autore. Questo The Rover non è cinema d'autore. Non è manco considerabile come una pellicola post apocalittica. È solo una schifezza apocalittica.
(voto 3/10)

giovedì 22 maggio 2014

LE MERAVIGLIE DEL CINEMA




Tra Festival di Cannes e pellicole supereroistiche. Tra cinema d’autore e blockbusteroni. Tra illuminati commenti cannibaleschi e bestemmie fordiane. È così che si divide questa nuova settimana di uscite cinematografiche. Con in più una grande novità che arriva in questa rubrica: la bilancia realizzata dal mio grafico di fiducia CheRotto de L'OraBlù che vi segnala se un film è più adatto a un pubblico in linea con i gusti del mio blogger rivale, il cowboy Mr. James Ford, o con quelli dell’autore di questo blog, Hannibal the Cannibal Kid. O con nessuno dei due.

Maps to the Stars
"Non piaccio a Ford?
Questa sì che è una gran bella notizia!"
Cannibal dice: Il nuovo film di David Cronenberg promette molto bene, almeno per me. Per Ford invece promette molto male, visto che questo Maps to the Stars si preannuncia il fratellino del da lui tanto odiato Cosmopolis, un po’ come La promessa dell’assassino faceva il paio con A History of Violence. Dai Cronenberg, che anche questa volta ce la fai a fare incazzare il mio nemico blogger!
Ford dice: dopo i primi segnali di cedimento di A dangerous method ed il tracollo di Cosmopolis, questa nuova fatica di Cronenberg ormai invaghito di Robert Pattinson, l'unico uomo al mondo più pusillanime di Peppa Kid, fa già fremere le bottigliate.
Un vero peccato, per un regista che fino a qualche anno fa non aveva sbagliato un colpo.



X-Men – Giorni di un futuro passato
Jennifer Lawrence la mattina appena sveglia e senza trucco.
Cannibal dice: L’ultimo X-Men non mi era dispiaciuto troppo, se non altro meno rispetto ad altri film supereroistici tutti uguali che Hollywood continua a sfornare in serie per la gioia del pubblico meno esigente. Gente come Ford, in pratica. Il motivo per cui non mi era dispiaciuto?
Jennifer Lawrence.
Altri motivi?
Nessuno.
Motivi per guardare questo nuovo miliardesimo X-Men?
Jennifer Lawrence.
Altri motivi?
Nessuno.
Ford dice: gli X-Men, con la loro aura da outsiders un po’ tamarri, mi sono sempre piaciuti, tra le pagine dei fumetti e in sala - eccetto il terribile terzo capitolo della prima trilogia -. L'ultimo film dedicato al loro passato funzionava più che bene, e questo Giorni di un futuro passato promette di essere anche meglio. Inutile dire che sarò in prima linea per scoprire se la suddetta promessa sarà mantenuta.



Le meraviglie
"Che hai da ridere, Ford, che te sei vestito come Hulk Hogan negli anni '80?"
Cannibal dice: Nuova pellicola di Alice Rohrwacher dopo Corpo celeste, filmetto mal girato che personalmente non ho digerito. C’è già chi è pronto a esaltarla come la nuova meraviglia del cinema italiano. Di certo non io.
Ford dice: la Rohrwacher sta tentando di percorrere una strada decisamente pericolosa per chiunque si avvicini al Saloon, quella del radicalchicchismo. Poco mi importa di quello che si dice in proposito: tendenzialmente, eviterò.



Welcome to New York
"Solo perché non gli piaccio m'hanno messo dentro?
Quel Cannibal è più potente di quanto immaginassi..."
Cannibal dice: Ferrara non Ciro ma Abel alle prese con lo scandalo Strauss-Khan? Interessante. Peccato ci sia Gerard Depardieu, attore che sopporto meno del mio blogger rivale Gerford Defordieu, però mi pare comunque un film cui dare il benvenuto.
Ford dice: Ferrara, altro regista negli anni precipitato inesorabilmente in termini di qualità, torna sul grande schermo quasi volesse farsi perdonare gli scivoloni degli anni zero rispetto alle meraviglie degli anni novanta. La fiducia che possa riprendersi non è molta, ma un tentativo si può concedere.



Poliziotto in prova
"Battere Ford ai videogame è ancora più semplice che umiliarlo in una Blog War."
Cannibal dice: Commedia action black che negli USA ha fatto incassi strepitosi e che da noi probabilmente passerà in sordina. Potrebbe rivelarsi una visioncina simpatica. Più delle solite actionate tamarrate fordianate medie, almeno.
Ford dice: nonostante si tratti di una di quelle stronzate che di norma mi attirano come il miele le api non riesco ad essere convinto di questo film. Sarà che Tim Story è il regista di due dei più brutti film supereroici della Storia - dedicati ai Fantastici Quattro -, e nella settimana del ritorno degli X-Men non posso proprio farcela a considerarlo credibile.



Ana Arabia
"To', una quercia! Chissà se è più vecchia di Ford?"
Cannibal dice: Pellicola girata con un unico piano sequenza da Amos Gitai, uno di quei registi impegnati di cui non credo di aver visto niente (nemmeno Free Zone con Natalie Portman). Lascio quindi la parola all’esperto del cinema radical-chic d’essai: MrJamesSnob.
Ford dice: ritorno sul grande schermo per un altro nome di spicco del panorama autoriale, Amos Gitai. Grande tecnica - come sempre -, ed una coda radical che a volte si digerisce, ed altre no. Una chance, comunque, la darò: in fondo parliamo del regista del meraviglioso Kippur.



Cam Girl
"Noi sì che facciamo un sacco di visite.
Altroché Pensieri Cannibali e WhiteRussian!"
Cannibal dice: Nuova pellicola italiana a tematica attuale. Ovvero un rischio enorme, come ogni volta che si finisce a leggere WhiteRussian anziché guardare un sito con delle graziose cam girls.
Ford dice: piuttosto che guardare questa roba preferirei farmi due risate osservando il mio rivale tentare un'esibizione canora su Youtube.



Il giardino delle parole
"Ti posso fare un massaggio ai piedi?"
"E' arrivato Tarantino, è arrivato..."
Cannibal dice: Film d’animazione giapponese nei cinema italiani per un solo giorno (ieri mercoledì 21 maggio), diretto da Mokoto Shinkai, autore che qualcuno definisce già come il nuovo erede dell’appena ritiratosi Maestro Miyazaki. Sarà vero, o sarà una di quelle solite sparate a caso in stile MrFord?
Ford dice: senza neppure soffermarsi sull'assurdità della scelta di proporre un film in sala per un solo giorno, sono piuttosto curioso di scoprire se il lavoro di Shinkai è davvero tosto come si dice in giro. Personalmente sono scettico, ma mi pare uno di quei casi in cui non mi dispiacerebbe essere smentito. Con il Cannibale, invece, vorrei non essere smentito mai: non voglio rischiare di aprire Pensieri Cannibali e scoprire che, di colpo, il mio rivale ha cominciato a capirne di Cinema.



Salinger – Il mistero del giovane Holden
"Ford, statte zitt!"
Cannibal dice: A distanza di oltre 60 anni (persino più di quanti ne abbia oggi Ford!) dalla sua prima pubblicazione, il Giovane Holden, romanzo fondamentale della formazione cannibale, è stato ristampato in Italia con una nuova traduzione e in più arriva nei cinema, dallo scorso martedì 20 maggio, un documentario dedicato al libro e al suo misterioso autore. Di solito non amo i noiosi documentari come invece il noioso Ford, però questo potrebbe meritare.
Ford dice: Il giovane Holden non è mai stato un cult formativo totale per il sottoscritto, eppure, fosse anche solo per interesse letterario, sono piuttosto curioso di scoprirne i retroscena, considerato che il buon Salinger non era proprio quello che si definisce un "animale sociale". Un po’ come il mio acerrimo nemico.

giovedì 17 aprile 2014

FESTIVAL DI CANNIBAL 2014




È uscito il programma del Festival di Cannes 2014. Di sicuro, almeno una cosa bellissima c’è già. Il poster.
Voto: 8 ½ tendente al 10.


Voto al programma sulla carta, invece, per quanto mi riguarda è uno striminzito 6,5. C’è qualche pellicola promettente, però non condivido l’entusiasmo assoluto dei primi commenti che ho letto. In rete c’è chi parla di grandissimi nomi in concorso come Jean-Luc Godard e l’italiana Alice Rohrwacher.
Quanto al primo, io per primo adoro i suoi film degli anni Sessanta, però il regista ormai ultraottantenne da quant’è che non realizza una pellicola davvero rilevante? Da una quarantina d’anni?
Quanto all’unica presenza del nostro paese nel concorso ufficiale, ma l’avete visto voi il suo primo film Corpo celeste? È una cacata finto autoriale clamorosa. Il suo nuovo lavoro si chiama Le meraviglie, ma io dubito fortemente che sia qualcosa di così meraviglioso come il titolo preannuncia. Comunque spero che la sorella dell’insopportabile Alba Rohrwacher (guarda caso protagonista del film insieme a quell’altra “attriciona” di Monica Bellucci) sappia smentirmi.

Le meraviglie è l’unica pellicola italiana in concorso, ma la presenza nazionale non termina qui. Nella sezione Un certain regard sarà presente Asia Argento con il suo nuovo film da regista Incompresa. Incompresa è il titolo della pellicola, ma vale anche come definizione perfetta per l’autrice. Se delle Rohrwacher ho parlato male, la tanto criticata Argento jr. invece mi piace. Non sempre attrice fenomenale, è vero, però come regista ha del potenziale e il suo Ingannevole è il cuore più di ogni cosa non era niente male. Il suo nuovo film quindi promette bene…
Hey, ma è vero che nel cast c’è Gabriel Garko?
Allora come non detto.

"Pensieri Cannibali mi ha dato 4, come voto per le mie capacità da attore."
"4? Hai letto male, Gabriel. Mi sa che non t'ha dato più di zero."

Sempre nella sezione Un certain regard c’è poi da segnalare il curioso esordio alla regia dell’attore Ryan Gosling, Lost River, oltre a Eleanor Rigby con la Dea Jessica Chastain. Fuori concorso, l’apertura del Festival sarà invece affidato all’atteso (ma da chi?) Grace of Monaco con Nicole Cannibal Kidman.
Per il resto, cos'altro c’è?

Nel concorso ufficiale arrivano il nuovo di David Cronenberg, Maps to the Stars, con ancora una volta il suo anemico pupillo Robert Pattinson, e l’ottimo giovincello Xavier Dolan che, dopo aver gareggiato in passato nell’Un certain regard con Les amours imaginaires e Laurence Anyways, quest’anno entra a far parte della competizione di serie A con il suo Mommy. Ci sono poi registi che non amo particolarmente come Ken Loach e Bennett Miller (quello di Moneyball), insieme ad altri che a volte mi piaciucchiano, senza però convincermi troppo, come Mike Leigh, Atom Egoyan, i fratelli Dardenne e Olivier Assayas.
Manca invece un regista capace di entusiasmarmi del tutto, il Lars von Trier di turno, e allora i nomi su cui punto con maggiore fiducia, oltre a Cronenberg e Dolan, sono quelli dei francesi Bertrand Bonello, autore del notevole L’Apollonide, e Michel Hazanavicius, atteso alla prova del nove: con The Artist gli è capitata la classica botta di culo, oppure è un regista davvero da tenere d’occhio?

A decidere il vincitore di questa 67esima edizione del Festival di Cannes, che si terrà dal 14 al 25 maggio e il dove lo potete immaginare, sarà una giuria presieduta dalla regista Jane Campion. Io, alla faccia del campanilismo, non terrò certo all’Italia.

E forza Francia,
è tempo di credere.
Dai forza Francia,
che siamo tantissimi.
Forza Francia con noi!


Concorso ufficiale
Adieu au langage di Jean-Luc Godard
Captives di Atom Egoyan
Deux jours, une nuit di Jean-Pierre e Luc Dardenne
Foxcatcher di Bennett Miller
Futatsume no mado (Due finestre) di Naomi Kawase
Jimmy`s hall di Ken Loach
Kis Uykusu (Sonno d'inverno) di Nuri Bilge Ceylan
Le meraviglie di Alice Rohrwacher
Leviathan di Andrey Zvyagintsev
Maps to the stars di David Cronenberg
Mommy di Xavier Dolan
Mr Turner di Mike Leigh
Relatos salvajes (Wild Tales) di Damian Szifron
Saint Laurent di Bertrand Bonello
Sils Maria di Olivier Assayas
The homesman di Tommy Lee Jones
The search di Michel Hazanavicius
Timbuktu di Abderrahmane Sissako

Un Certain Regard
Amour Fou di Jessica Hausner
Bird People di Pascale Ferran
The Blue Room di Mathieu Amalric
Charlie's Country di Rolf De Heer
Eleanor Rigby di Ned Benson
Fantasia di Wang Chao
A Girl At My Door di July Jung
Harcheck mi Headro di Keren Yedaya
Jauja di Lisandro Alonso
Lost River di Ryan Gosling
Incompresa di Asia Argento
Party Girl di Marie Amachoukeli, Claire Burger and Samuel Theis
Run di Philippe Lacote
Salt Of The Earth di Wim Wenders & Juliano Ribeiro Salgado
Snow In Paradise di Andrew Hulme
Titli di Kanu Behl
Tourist di Ruben Ostlund
Unhappy Youth di Jaime Rosales
Xenia di Panos Koutras

Film d'apertura
Grace Of Monaco di Olivier Dahan

Fuori concorso
Coming Home di Zhang Yimou
How To Train Your Dragon 2 di Dean DeBlois

Proiezioni di mezzanotte
The Rover di David Michod
The Salvation di Kristian Levring
The Target di Chang

Proiezioni speciali
Bridges Of Sarajevo (anthology film)
Caricaturists: Fantasies Of Democracy di Stephanie Valloatto
Eau Argentee di Mohammed Ossana
Les Gens Du Monde di Yves Yeuland
Maidan di Sergei Loznitsa
Red Army di Polsky Gabe

mercoledì 6 marzo 2013

BREAKING DAWN - PARTE 2, LA RIVINCITA DEI VAMPIRLA

La famiglia Addams se l'è fatta addosso vedendo questo ritratto di famiglia.
Avete presente il detto: “Al peggio non c’è mai fine”?
Bene, cancellatelo, perché è una stronzata totale.
La saga di Twilight è finita e ciò significa che al peggio c’è fine. Una fine bruttissima, ma c’è.
Ebbene sì: anche i momenti bui passano, persino le dittature finiscono e pure Twilight è giunto al termine.
E ora, come pare abbia gridato Beppe Grillo: “TUTTI A CASA! ROBERT PATTINSON? MA QUELLO E’ UN MORTO CHE PARLA. KRISTEN STEWART? QUELLA CHI LA CONSIDERA UN SEX-SYMBOL?
GIUSTO BERSANI!
BERSANI SCOMMETTO CHE SI FA LE PIPPE GUARDANDO LE FOTO DI KRISTEN STEWART CON QUELLE TETTINE DI FUORI. NON PIACE MANCO A BERLUSCONI CHE E' ARRAPATO DAL MATTINO ALLA SERA...
Ma poi Edward Cullen. Quello è un VAMPIRO CHE CI SUCCHIA IL SANGUE. CI VUOLE VEDERE MORTI. CI VUOLE SPREMERE FINO ALL’ULTIMO EURO MA NOI NON CI STIAMO.
E TAYLOR LAUTNER? QUELLO HA PASSATO PIU' TEMPO IN PALESTRA CHE A SCUOLA DI RECITAZIONE.
Credete davvero che alle ragazzine piaccia la saga di Twilight? Pensate che siano davvero tanto rimbecillite? DIETRO C’E’ UN COMPLOTTO DELLE BANCHE. State atenti: sono i banchieri che hanno dato alle ragazzine i soldi per andare al cinema a vederlo e per trasformarle in delle perfette bimbeminkia. Sono loro, i banchieri, che hanno finanziato tutto per far girare l'economia.
DIETRO AL SUCCESSO DELLA SAGA DI TWILIGHT C’E’ MONTI. RIGOR MONTI. MONTI DEI PASCHI DI SIENA. NON VENITEMI A DIRE CHE NON VE L’HO DETTO. MA ADESSO BASTA, SONO TUTTI FINITI.
ANCHE VOI ROBERT PATTINO E KRISTEN STEWART DELL’AEREO. SIETE FINITI. SIETE GIA’ MORTI, NON L’AVETE ANCORA CAPITO? SIETE PROPRIO DEI VAMPIRLA!”.

Così disse Beppe Grillo a proposito della saga di Twilight.
E ora passiamo a parlare più nel dettaglio dell’ultimo attesissimo capitolo, Breaking Dawn – Parte 2. Attesissimo dalle fan, ma forse ancor di più dai detrattori che non vedevano l’ora di vedere chiuso questo scempio. Per celebrare (più o meno) l’uscita in DVD e Blu-ray che avviene proprio oggi, 6 marzo, ecco allora la recensione cannibale.
Ma prima, un breve riassunto dei precedenti episodi.

"Che ti ascolti, Bella, i One Direction?"
"No, siamo nel 2008 e non sono manco ancora nati. E poi sarebbero
troppo commerciali per me, io ascolto solo i Tokio Hotel."
Twilight (2008) di Catherine Hardwicke
Bella Swan (Kristen Stewart) è una ragazzina secca e sfigatella che però inspiegabilmente viene considerata da tutti una strafiga. Se si fosse chiamata Brutta Swan avrebbe fatto lo stesso effetto?
In ogni caso, persino il bel tenebroso Edward Cullen (Robert Pattinson) è attratto da lei. I due cominciano a uscire insieme, fino a che lui le confessa il suo segreto.
“Sono un vampiro, Bella.”
“Ah sì? Pensavo usassi solo un'ottima crema viso idratante.... Comunque che mi frega, a me. L’importante è che lì sotto ti funzioni tutto a dovere.”
“Ehm, veramente voglio arrivare vergine al matrimonio.”
“Oddio Cristo, ma ho beccato l’unico vampiro con degli scrupoli di coscienza al mondo? Ci manca solo che non ti nutri di esseri umani…”
“Ehm sì, veramente sono vegetariano.”
“AAAAAAAAAAAARGH!”

"Ma te le magliette proprio no, eh Jacob?"
"Una volta ne ho messa una. E' morta dopo 10 secondi."
The Twilight Saga: New Moon (2009) di Chris Weitz
Bella, annoiata da quel pappamolle di Edward, cerca conforto tra le braccia pelose di Jacob Black (Taylor Lautner).
“Hey, hai delle braccia un po’ troppo pelose… non è che avrai un segreto pure te, caro Jacob?”
“Sì, sono un lupacchiotto."
"Oh mamma, sei della Roma? Ma io so' della Lazio!"
"No, intendevo che sono un licantropo. E voglio arrivare vergine al matrimonio.”
“Pure te? AAAAAAAAAAAAAAAAARGH!”

The Twilight Saga: Eclipse (2010) di David Slade
Bella limona sia con Edward che con Jacob, sperando che uno dei due ceda e se la trombi.
Niente da fare nemmeno questa volta.
“AAAAAAAAAAAAAARGH!”

"Papà, ti devo dire una cosa importante: sono diventata una vampira."
"Non me ne frega niente, Bella. Prima eri goth, poi sei diventata emo, poi escort, adesso sei vampira.
Qualunque cosa tu sia, metti giù quei piedi dal tavolino, sgualdrinella maleducata,
altrimenti te ne vai a letto senza sangue, intesi?"

The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1 (2011) di Bill Condon

Edward chiede a Bella di sposarlo. Lei accetta subito e abbandona l’attività come escort che aveva intrapreso nel frattempo. Durante una luna di miele al sole del Brasile, luogo notoriamente prediletto da tutti i vampiri, finalmente Edward si ciula Bella.
Non l’avessero mai fatto. Dopo pochi istanti, senza manco avere il tempo di farle prendere la pillola del giorno dopo, lei si ritrova incinta di una creatura mostruosa.
Sconsolata, Bella realizza: “Ecco perché nessuno mi voleva trombare: sto per dare alla luce una piccola bestia di Satana. AAAAAAAAAAARGH!”

"Oh mamma, che dissenteria!"
"Immagino cara, anche io dopo aver visto l'intera saga
ho passato una settimana in bagno."

The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2
(USA 2012)
Regia: Bill Condon
Sceneggiatura: Melissa Rosenberg
Tratto dal romanzo: Breaking Dawn di Stephenie Meyer
Cast: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Ashley Greene, Jackson Rathbone, Kellan Lutz, Nikki Reed, Mackenzie Foy, Peter Facinelli, Elizabeth Reaser, Billy Burke, Michael Sheen, Dakota Fanning, Jamie Campbell Bower, Maggie Grace, Christian Camargo, Mia Maestro, MyAnna Buring, Angela Sarafyan, Rami Malek, Lee Pace, Joe Anderson, Valorie Curry, Noel Fisher, JD Pardo, Julia Jones, Marisa Quinn
Genere: morti (viventi?)
Se ti piace (e se proprio ti vuoi del male) guarda anche: tutti gli altri Twilight

Finita la lunga introduzione sul fantastico mondo di Twilight, dell’ultimo capitolo della saga ci sarebbe poco da dire. In due parole: fa schifo.
Se proprio ci tenete, però, ecco qualche dettaglio in più su Breaking Dawn – Parte 2, il film giustamente trionfatore agli ultimi Razzie Awards, gli anti Oscar, in cui ha conquistato la bellezza di 7 premi, tra cui naturalmente quello di peggior film dell’anno.

I titoli di testa in rosso sangue ci scaraventano subito dentro un’atmosfera da incubo. Quando poi si passa al gioco di sguardi tra Robert Pattinson e Kristen Stewart, ormai diventata pure lei vampira perché va di moda, comincio a sospettare di potermi trovare di fronte all’horror più terrificante nella storia del cinema. Sarà proprio così.
Dopo 30 secondi di film, questi due si sono già detti “Ti amo” 12 volte. La sceneggiatura chi l’ha scritta, Moccia?
Ma i due vampirelli più tenerosi del globo non stanno solo a parlare. Ci danno anche dentro. Purtroppo. Le scene di sesso tra Edward e la sucasangue Bella sono talmente eccitanti che mi sono dovuto fare una doccia calda.
Non pensate però che ci siano solo parole sdolcinate, sguardi languidi e accoppiamenti agghiaccianti, c’è anche humour nella saga di Twilight. Le battutine sulla forza di Kristen Stewart in versione vampira vorrebbero essere divertenti e non è che ci riescano molto. La saga di Twilight ha sempre fatto ridere sì, ma solo quando non vuole far ridere. Quando cerca di far ridere, fa ridere per quanto fallimentare risulta il suo tentativo di far ridere. Chiaro?
La scena del licantropo Jacob che si spoglia di fronte al padre di Bella però a sorpresa è davvero divertente. Per la prima volta, volontariamente divertente! E questa sì che è una novità per la saga.

"Merdesmee, lo so che ti avevamo promesso un chihuahua,
però per adesso ti devi accontentare di questo lupo arrapato, ok?"
L’altra novità è il personaggio interpretato dalla bimba dei due vampiri, la piccola (e inquietantissima) Mackenzie Foy. Com’è che hanno deciso di chiamarla? Renesmee. Certo che questi due sono più sadici dei genitori del protagonista di Vita di Pi che l’hanno chiamato Piscine Molitor.
Renesmee, forse per sfuggire più in fretta possibile da un nome tanto terrificante e morire al più presto, cresce a un ritmo velocissimo. Tempo pochi giorni e ha già superato la fase bimbominkia e si è resa conto che la saga di Twilight è una cagata pazzesca.
Fosse stato solo per i primi episodi, ci troveremmo di fronte soltanto a una mezza cagata, ma dopo aver visto Breaking Dawn Parte 1 e Parte 2 è difficile non rimanere sconcertati. Il doppio film è davvero fatto alla cazzo di vampiri, con gli eventi della trama che si susseguono in una maniera del tutto casuale. Ad esempio, il padre di Bella va a farle visita e non rimane nemmeno un po' sconvolto nello scoprire che è diventata una vampira, poi subito dopo Bella fa a braccio di ferro con Kellen Lutz, umiliandolo, e immediatamente dopo viene investita da un fascio di luce divino. WTF? Tutto questo senza un minimo di collegamento logico tra le scene. L’autrice della sceneggiatura si è fatta di LSD mentre la scriveva o è tutta farina del sacco di Stephenie Meyer?

"Hey, qualcuno sa spiegarmi perché le vendite di Volvo
sono crollate dopo la nostra marchettona?"
Le varie sequenze di susseguono quindi random. C’è un marchettone della Volvo, inquadrata con insistenza dal regista Bill Condom Condon. E c'è spazio per delle sdolcinate scene famigliari con Edward che suona un pezzo dei One Direction al piano e Bella che per far addormentare la figlia le legge un libro di Stephenie Meyer: catalessi assicurata.

Tutte scene inserite per allungare il minutaggio e arrivare al momento tanto atteso (?), lo scontro finale con i pericolosissimi (ma dooove?) Volturi, capitanati da Michael Sheen, l’unico attore al mondo che può vantarsi di aver partecipato non a una, bensì a due saghe vampiresche di merda: questa e quella di Underworld. Complimenti, Michael, hai vinto un mongolino d’oro.
E com’è, questa tanto attesa battaglia?
Nel caso aveste dubbi, è la battaglia meno epica nella storia dell’umanità e della vampirità. E pure della licantropità. Se certo non si possono fare paragoni con le battaglie del Signore degli anelli o del Gladiatore, persino il deludente scontro finale tra Harry Potter e Voldemort al confronto appariva al cardiopalma.
I combattimenti di Breaking Dawn sono ridicoli oltre ogni dire. Le parole non bastano nemmeno per descriverli. Dovete vederli con i vostri occhi. Non scappate via, dovete vedere questo film per rendervene conto!
A un certo punto si decide ad arrivare pure Alice (quella gnugna di Ashley Greene) insieme al suo uomo zerbino (Jackson Rathbone). I due più che su un campo di battaglia, sembra che passeggino come fossero sulla passerella di una sfilata. In effetti è un po’ così, visto come andrà a finire. Sotto la neve, arriva poi pure un tizio nudo dall'Amazzonia, o dal Brasile, che dichiara di essere mezzo umano e mezzo vampiro. Mi sa che è anche mezzo scemo.
E poi?

"Sì, vabbè, la solita vecchia storia dell'imprinting...
Tanto non ci vengo a letto con te, lurido pedofilo!"
ATTENZIONE SPOILER
Con un colpone di scena sorprendente, scopriamo che la battaglia in realtà non c’è mai stata. Era solo la visione del futuro offerta da Alice, una che con le sue previsioni è meno attendibile dei Maya…
Fatto sta che tutti le credono e rinunciano allo scontro. Ma sono ciucciasangue o cagasotto?
Il finale si risolve quindi in una pagliacciata in cui la battaglia non si tiene, un po' come nelle elezioni italiane nessuno ha vinto e nessuno ha perso, solo che qui tutti sono felici, contenti e innamorati. Persino i lupi limonano.
Unica cosa che si salva, come al solito in questa saga, è la colonna sonora. Così come i precedenti capitoli potevano vantare le canzoni di Radiohead, Paramore, Florence + the Machine, Iron & Wine, Bon Iver, Lykke Li, Metric, Vampire Weekend, ecc ecc… le note della caruccia “A Thousand Years” di Christina Perri riescono a rendere più sopportabile una simile terribile conclusione.
Non che mi aspettassi qualcosa di diverso, ma il finale della saga di Twilight è davvero quanto di più stucchevole e insensato sia mai stato concepito. Un finale in cui la morte non esiste più, come cantano i Baustelle e in cui, buoni e cattivi, tutti vivono per sempre per sempre per sempre per sempre…
Altroché Shining, questo sì che è un film spaventoso.
E adesso cosa succede?
Kristen, Robert, Taylor... avete rotto, non vi diamo più la fiducia.
TUTTI A CASA!
(voto 2/10)



mercoledì 14 novembre 2012

Twilight è finito, bimbeminkia andate in pace

"Tutto qui quello che sai fare, pappamolle d'un Ford?"
Da questa settimana diamo il benvenuto a una nuova co-conduttrice della rubrica dedicata alle uscite settimanali nei cinema italiani. La settimana scorsa infatti Mr. Ford ha dichiarato pubblicamente di essersi sottoposto a un intervento alle tonsille. In realtà, i paparazzi cannibali hanno scoperto che si trattava di un intervento per un cambio di sesso. Visto che qui su Pensieri Cannibali siamo di larghe vedute, accogliamo con grande piacere e senza discriminazioni di alcun tipo la nuova co-pilota che commenterà le pellicole: ecco a voi.... Mrs. Ford!
Trattatemela bene, che è molto sensibile e poi ‘sta settimana arriva per giunta pure l’ultimissimo capitolo della sua saga cinematografica preferita…

"Coraggio piccola Merdesmee, se ce l'ha fatta quel fifone di Ford,
ce la puoi fare anche tu a togliere le tonsille.
No, Robert Pattinson, tu no!"
The Twilight Saga - Breaking Dawn Parte 2 di Bill Condon
Il consiglio di Cannibal: finalmente è finito, yuppie!
Non c’è Expendable che tenga: ecco il film veramente più atteso dell’anno da Mrs. Bella Ford! Il capitolo finale della saga di Twilight arriva tra noi, con la mia blogger rivale che ha già prenotato un intero cinema in modo da poterselo gustare senza interferenze esterne.
Per quanto mi riguarda, credo che questo Breaking Dawn Parte 2 ci regalerà risate (involontarie) superiori a quelle di tutti gli altri capitoli messi insieme, un po’ come gli altrettanto seriosi ed epici post di Ford sanno (in maniera altrettanto involontaria) fare.
Giunta al termine questa ridicola saga, speriamo che Robert Pattinson e Kristen Stewart mi/ci regalino nuove perle, altrimenti dovrò concentrare i miei sfottò unicamente contro la Fordero.
Il consiglio di Ford: era un anno che lo aspettavo!
Ebbene sì, sono felicissimo che esca il capitolo finale della saga di Twilight. Questo principalmente perchè, ad oggi, ho un paio di film che si stanno contendendo il titolo del più brutto dell'anno, e credo che la pellicola - per essere buoni - di Bill Condon possa rompere gli equilibri ed entrare prepotentemente in lizza per il gradino più alto del podio. E poi non esiste che esista una lista del peggio del Cinema senza un
capitolo di una delle saghe più inutili mai realizzate - tanto da far apparire utilissimo perfino il Cannibale -!

"Ford non beve birra??? Ma gli han levato le tonsille oppure le palle?"
7 Psicopatici di Martin McDonagh
Il consiglio di Cannibal: io ne conosco già 1, di psicopatico…
Dal regista del notevole In Bruges è lecito attendersi un’opera seconda altrettanto scoppiettante. Si confermerà?
Curiosità dal set: tra i 7 psicopatici del film doveva esserci Mickey Rourke, che aveva giustamente preferito questo a Expendables 2. Poi però ha litigato con il regista McDonald’s McDonagh e allora al suo posto è stato chiamato McFord. Ma McFord è stato considerato troppo psicopatico per la parte e alla fine è arrivato Woody Harrelson. Il mondo del cinema non può che averne guadagnato.
Il consiglio di Ford: qui siamo in due, gli altri cinque hanno avuto paura e non si sono fatti vedere.
Onestamente da questo film mi aspetto molto, anche perchè il buon McDonagh qualche anno fa era riuscito a lasciarmi strabiliato con quel gioiellino di In Bruges, che ancora oggi mi rivedo con enorme piacere. La speranza è che il ragazzo possa fare addirittura meglio e crescere ancora, al contrario di quel Tardo Kid che continua a rifiutarsi di uscire dal mondo solo apparentemente dorato dell'adolescenza neanche fosse l'ultimo arrivato nel Clan dei Pattinson.

"Ford ci ha invitati a vedere un film... oh, che mal di testa!"
"A me invece, guarda un po' te, è venuto un improvviso mal di pancia!"
La sposa promessa di Rama Burshtein
Il consiglio di Cannibal: non lo vedo, promesso
Film israeliano di quelli impegnati, di quelli soporiferi, di quelli da Ford, in parole povere.
La protagonista ha vinto la Coppa Volpi di miglior attrice all’ultimo Festival di Venezia e questo film potrebbe non essere nemmeno malaccio, però mi attira davvero ben poco.
A questo punto, a parte 7 Psicopatici, Breaking Dawn rischia di essere la proposta più interessante della settimana. Lì almeno sì che ci sarà da divertirsi a recensirlo!
Il consiglio di Ford: bottiglierò ogni giorno il Cannibale, promesso.
Ovviamente il mio antagonista rifiuterà a priori di buttarsi in una visione troppo realistica e seriosa per il suo spirito da eterno ragazzino, e invece io vi dico che questo rischia di essere, McDonagh a parte, il film più interessante di una settimana al limite dell'imbarazzo - e non parlo solo di Twilight, o del Cucciolo Eroico.

"Svegliatemi quando arriva un film italiano che merita...
Dite che mi aspetta un lungo, lunghissimo pisolino?"
Acciaio di Stefano Mordini
Il consiglio di Cannibal: una visione più pesante dell’acciaio
Ed ecco la ciofeca made in Italy settimanale. La prima di una lunga, interminabile serie.
Tra impegno sociale e vicenda adolescenziale, un film che potrebbe anche risultare meglio delle altre proposte nostrane medie. Ma non so se c’ho voglia di cimentarmi. Tanto magari se lo guarderà Ford, immaginando dal titolo che si tratti di un action movie con qualcuno dei suoi idoli repubblicani alla Chuck Norris…
Il consiglio di Ford: non usate l'acciaio sulla testa del Cannibale, le bottiglie danno molta più soddisfazione!
Ed eccoci all'inizio di un'interminabile serie di titoli made in Italy uno più imbarazzante dell'altro, tanto pessimi da riuscire a mettere quasi d'accordo perfino i due nemici più agguerriti della blogosfera.
Piuttosto che spararmi una selezione come quella che i geniali distributori nostrani hanno pensato per questa settimana, mi sa tanto che mi faccio togliere le tonsille una seconda volta! Oppure le faccio togliere al Cannibale!

"Mi tocca ricucire il Cucciolo Eroico dopo un brutto scontro
avuto con Ford. Dovete però vedere com'è messo Ford..."
Quell’estate di Guendalina Zampagni
Il consiglio di Cannibal: l’estate è finita da un pezzo!!!
Ma perché continuano a uscire pellicole estive? Dopo Un’estate da giganti e in attesa di E la chiamano estate in arrivo la prossima settimana, ecco Quell’estate. Tra un po’ arriverà pure il filmino delle vacanze di Ford? Enno, dai, vi prego. Almeno quello nelle sale non fatelo arrivare.
Questo film peraltro è del 2008. Del 2008! C’hanno messo ben 4 anni per distribuirlo e dovevano proprio attendere l’autunno? Probabilmente non l’avrei visto comunque nemmeno fosse arrivato d’estate, ma lo boicotterei solo per la scelta di farlo arrivare insieme al freddo. La distribuzione cinematografica ha meno senso delle logiche con cui Ford attribuisce bicchieri e bottigliate nei giudizi ai film sul suo blog.
Il consiglio di Ford: l'estate sta finendo. Un pò come il Cannibale.
Proseguiamo come se nulla fosse con la galleria delle uscite inutili della settimana made in Italy: giusto ieri mi lamentavo del trattamento che la nostra distribuzione ha concesso ad Alex De La Iglesia - ultimo di tanti, in questo senso - ed ecco qui un film risalente all'epoca in cui io ero giovane e il Cannibale non era ancora stato concepito che chissà per quale motivo arriva in sala - forse i distributori e le majors avevano paura a lanciare qualcosa nello stesso giorno di Breaking dawn!?!?

"Hai il PC acceso e non sei né su Pensieri Cannibali, né su YouPorn?
Che spreco di elettricità!"
Vitriol di Francesco Afro De Falco
Il consiglio di Cannibal: mannagg’ a chi te Ford!
Terza proposta italica della settimana (e non è nemmeno finita qua) e questa potrebbe persino concorrere al gran premio di strunzata dell’anno.
“L'avvincente ricostruzione di una vera ricerca documentaristica sulla Napoli esoterica degli ultimi due secoli del secondo millennio,” dice la presentazione su YouTube, per un Codice Da Vinci partenopeo girato con uno stile registico che promette di far rimpiangere The Blair Witch Project. Sono talmente schifato che per l’occasione evito persino commenti al vetriolo nei confronti della Mrs. Ford, ancora convalescente per il suo recentissimo cambio di sesso.
Il consiglio di Ford: altro che vetriolo, qui ci vuole un bel pò di napalm!
Credevate fosse finita con le uscite made in Terra dei cachi più inutili di Riso lesso Kid? E invece no!
Eccoci infatti di fronte ad uno di quei tentativi azzardati che, se prodotti negli USA, rischiano di diventare blockbuster e qui da noi finiscono, in genere, nel posto che gli compete: il dimenticatoio. Non so perchè questa volta non è andata così, ma fatto sta che questa settimana dovremo sorbirci anche questo. O almeno dovrà sorbirselo il Cannibale, perchè io non ci penso neppure.

"Dici che Ford e Cannibal potranno mai essere amici come me e te?"
"Certo che no! E solo perché hai osato chiedermelo, non sono più tuo amico!"
Il sole dentro di Paolo Bianchini
Il consiglio di Cannibal: il sole ce l’avrà dentro, ma fuori sembra proprio una schifezza
Quarto titolo italiano in una sola settimana (e no, non è ancora finita) e scommetto che tutti insieme non raggiungeranno nemmeno un decimo dell’incasso dell’ultimo capitolo di Tuhailaids.
In questo film ci sono Angela Finocchiaro, Francesco Salvi e Giobbe Covatta tutti insieme allegramente in un unico colpo. Dico solo che ho avuto una paura fo**uta soltanto a guardarmi il trailer. Piuttosto che questo, accetto di vedere un film consigliato da Ford… Mmm, sarò mica pure io uno dei 7 Psicopatici?
Il consiglio di Ford: io lo metterei dentro con il sole, il regista di questo film!
Avete capito bene. Le uscite italiane della settimana non sono ancora finite. A proposito di questa roba inguardabile non voglio sprecare neppure lo spazio che occuperei per insultare un pò il mio antagonista: andate a guardarvi il trailer, e tremate.

"Che puzza, Ford! In ospedale per caso era la settimana dei fagioli?"
Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi
Il consiglio di Cannibal: Alì, io me vado a magnà un Babà
Presentato in questi giorni al Festival di Roma, vorrebbe forse essere una versione romanesca di Skins o delle pellicole adolescenziali British tipo Fish Tank? Comunque sia, questo Alì tocca anche la delicata tematica della religione musulmana…
Potrebbe anche essere più interessante delle altre uscite italiane della settimana, non è che ci vada molto, ma lo vedo come un film rischiosissimo.
Lo lascio agli occhi (azzurri o meno che siano) di Ford.
Il consiglio di Ford: io chiamerei Alì per farmi dare una mano a riempire di cazzotti i distributori.
Evidentemente qualcuno ai piani alti comincia a prendere male il fatto che io e perfino il mio normalmente inutile a livello cinematografico avversario continuiamo a spalare merda su (quasi) tutte le uscite italiane, settimana dopo settimana, così ha deciso di punirci con una cinquina da urlo, come se non bastasse Breaking dawn. Non voglio sapere nulla di trame, Festival, possibilità di riscatto e quant'altro. Basta. Un'altra tornata di uscite come questa e prendo in ostaggio il Cannibale fino a quando i distributori rinsaviranno propinandogli solo film russi o con Van Damme.
O russi con Van Damme.

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