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giovedì 18 luglio 2013

LA VITA ERA BELLA




Continua il periodo no per il mondo dello spettacolo. Ormai più che a scrivere recensioni di nuovi film, ci tocca specializzarci in coccodrilli come Jude Law in Closer.
Ieri se n’è andato a 72 anni lo scrittore Vincenzo Cerami, sceneggiatore di film di Bellocchio, Amelio, Bertolucci, Albanese, etc., ma noto soprattutto per le sue collaborazioni con Roberto Benigni. Insieme al comico toscano, il romano Cerami ha scritto gli script de Il piccolo diavolo, Johnny Stecchino, Il mostro, Pinocchio, La tigre la neve e il loro lavoro più celebre, La vita è bella, che è valso loro anche una nomination agli Oscar.
Non avrà scritto soltanto filmoni, però in un paese come il nostro dove la figura dello sceneggiatore è forse quella messa peggio in assoluto all’interno del panorama cinematografico, lui ha (quasi) sempre fatto la sua porca figura.
Buonanotte principe.




martedì 23 ottobre 2012

Li mortacci tua, Woody Alien!

"Roberto, come la chiamate qui in Italia una terrible actress?"
"La chiamiamo Mastronardi, maestro."
To Rome With Love
(USA, Italia, Spagna 2012)
Regia: Woody Allen
Cast: Woody Allen, Roberto Benigni, Jesse Eisenberg, Greta Gerwig, Alec Baldwin, Ellen Page, Alison Pill, Flavio Parenti, Alessandro Tiberi, Alessandra Mastronardi, Penelope Cruz, Riccardo Scamarcio, Antonio Albanese, Judy Davis, Fabio Armiliato, Monica Nappo, Ornella Muti, Carol Alt, Vinicio Marchioni
Genere: ao’
Se ti piace guarda anche: Vac(c)anze di Natale vari, I Cesaroni

Dopo l’ottimo Midnight in Paris, non volevo credere alle voci negative riguardo al nuovo film di Woody Allen ambientato in Rome. Infatti le voci negative si sbagliavano. Oh, se si sbagliavano.
La verità è che è molto ma molto peggio. Ma molto.

"Woody, se te becco te faccio 'na faccia così!"
Una prima cosa non proprio positiva da rilevare su quest’ultima ennesima fatica alleniana riguarda gli stereotipi su Roma e sull’Italia. Ma su di quelli si è espresso già molto chiaramente Carlo Verdone, uno il cui ultimo film Posti in piedi in Paradiso non sarà un granché, ma al confronto di ‘sta roba è un Fellini. Ecco cos’ha detto:

"Il film di Woody Allen sulla mia città? Non fa per niente ridere, anzi, fa piagne: è un'opera assolutamente inutile, mostra una capitale che non esiste, magari esistesse, e che secondo me non è mai esistita. Non sta né il cielo né in terra: punto. Un'operazione solo turistica, la sua: si voleva fare una vacanza e basta. […] Mi dispiace dirlo di Woody, ma è così: la sua ultima fatica è un presepe finto, in cui non ha fatto altro che giocare coi luoghi comuni. È una Roma vista con gli occhi degli americani, che quando viaggiano sperano di trovarla così: gente bonacciona, un po' sguaiata, i monumenti, se mangia bbene... Roma invece è una città piena di problemi, che amo tantissimo, che mi sta a cuore, ma è diventata impossibile."

"Ciao Woody, vuoi che reciti nel tuo prossimo film? Eh, come no!
Le cose che ho detto su To Rome With Love?
Ma no. Sai com'è, noi romani stiamo sempre a scherzà..."
E questa questione l’ha espressa bene il Carletto. Se a ciò aggiungiamo personaggi che si chiamano Michelangelo e Leonardo, ma purtroppo mancano Donatello e Raffaello altrimenti si poteva anche fare una reunion delle Tartarughe Ninja, più qualche marchettona marchionnara della 500 e le note di “Nel blu dipinto di blu” sparate subito subito sui titoli di testa, la cartolina dell’Italia idealizzata è bell’e che servita.
Se vogliamo, anche il precedente di Allen Midnight in Paris era ricchissimo di stereotipi, su Parigi e sull’età dell’oro degli anni ’20, e su Parigi negli anni ’20. Però il film funzionava. Era una splendida fiaba e allo stesso tempo una riflessione nostalgica su come il passato sembri sempre meglio del presente. Vero anche questo: il vecchio Allen era meglio di quello nuovo.
Quello nuovo di To Rome With Love non se pò vedé.

"Penelope, la prossima scena me la fai un po' più Ruby Rubacuori, ok?"
Non c’è comunque da disperare troppo. In fondo, dopo il modestissimo Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, a sorpresa è tornato in grande spolvero in quel di Parigi. In fondo, Woody Allen è fatto così. Di film ne gira tanti, troppi, alcuni sono belli, altri meno, qualcuno come questo è davvero brutto. Certo, un tonfo imbarazzante del genere non l’aveva mai fatto, almeno non tra le sue pellicole che ho visto (una piccola percentuale, visto che come ho detto ne gira davvero troppi), però chissà che con il suo ritorno negli USA per il suo prossimo progetto ancora senza titolo non ritrovi l’ispirazione perduta.

Gli stereotipi danno fastidio sempre, quando ci vanno a toccare in prima persona in quanto italiani sono ancora più fastidiosi e posso capire l’ulteriore disappunto dei romani come Verdone. Ma quali sono gli altri problemi del film? La questione fondamentale è che al di là della cornice idealizzata, stereotipata ecc., è proprio il film una fetecchiona. La sceneggiatura è imbarazzante. Mette insieme una serie di storielle degne di un cinepanettone. O di una barzelletta. E a tratti, To Rome With Love somiglia persino a una puntata dei Cesaroni, e pure di quelle scritte male. Ammesso e non concesso ne esistano di scritte bene. Siamo talmente dalle parti della fiction di Canale 5 che mi sono stupito di non vedere arrivare Matteo Branciamore da un momento all’altro a cantare “Sai cosa c’è…” poi non so più come va avanti. Che volete? Non sono mica un fan dei Cesaroni come Wudy Aia.
Non ci sarà Branciamore, almeno quello, ma le musiche utilizzate sono penose e fanno molto film di Pierino. Senza offesa per i film di Pierino.

"Alessandro, perché tutti mi chiamano cagna maledetta? Sai che vuol dire?"
"Chi io? Non ne ho la più pallida idea..."
Dicevamo comunque delle storielle messe insieme alla buona. La più agghiacciante, e chissà perché non ne sono stupito, è quella che vede come protagonisti gli attori italiani. Dai citati Cesaroni, ecco a voi Alessandra Mastronardi. Se Carla Bruni nel precedente Midnight in Paris era stata molto tagliata nel montaggio finale e compariva giusto per pochi secondi, riuscendo comunque a rimediare una figura barbina, qui la Cesarona ce la dobbiamo sorbire a lungo. E com’è la sua intepretazione? Terribbbile.
Con lei c’è anche Alessandro Tiberi che si vede che ha studiato la recitazione alleniana e ne propone una versione/imitazione italiana accettabile. Ebbravo lo stagista di Boris!
Parecchio spento Antonio Albanese, del tutto fuori parte come latin lover e super divo del cinema italiano, mentre convince Riccardo Scamarcio, che nella sua fugace apparizione arriva, tromba la bernarda della mastronarda e va via. Così si fa!
"Adoro il tuo social network, Mark. Ci passerei tutto il giorno..."
"Come devo ripetertelo che non sono Zuckeberg? Comunque ti addo agli amici!"
Nell’episodio compare inoltre la spagnola Penelope Cruz, ennesima “dea dell’amore” alleniana. Diciamo solo che la spagnola ha offerto prove migliori in film migliori.

La storiella (relativamente) più interessante e meglio recitata è invece quella con Mark Zuckerberg Jesse Eisenberg e Greta Gerwig. Lei gli presenta una sua amica attrice, Ellen Page, dicendogli che tutti gli uomini finiscono per innamorarsi di lei e anche lui naturalmente finirà per… innamorarsi di lei. D’altra parte, Ellen Page è la cosa migliore di questo film e il suo personaggio, per quanto anch’esso tratteggiato con enorme leggerezza, è l’unico raggio di sole in una Roma che qui appare cinematograficamente molto nuvolosa. Il personaggio “off” di un buon Alec Baldwin invece no, quello è davvero odioso. Una sorta di grillo parlante non richiesto che rompe le balle a Zuckerberg Eisenberg, alla Page e soprattutto allo spettatore.

"Va bene, Alec, ti taggo insieme a me!"

"Alec, eddaje! Vuoi essere taggato pure qua?"

"Woody sta guardando dall'altra parte? Io allora mi do' alla fuga!"
La storiella di Roberto Benigni è quella nelle intenzioni più “profonda”. Una riflessione su come oggi si possa diventare famosi per niente. Qualcuno ha detto Paris Hilton?
Bella l’idea, che forse sarebbe stata più efficace per un cortometraggio, realizzazione stancante, con un Benigni che per un paio di minuti fa anche ridere, subito dopo stufa. Che poi, il tema della celebrità è una costante in tutte le vicende, peccato sia trattato in una maniera davvero superficiale e non dice fondamentalmente niente di nuovo sull’argomento.

"Bravo Cannibal. Sul post non siamo molto d'accordo,
però sulla Mastronardi come darti torto?"
Un’altra storiella di questo puzzle di ispirazione boccaccesca (il titolo iniziale del film era Bop Decameron) vede impegnato lo stesso Woody Allen, di rientro davanti alla macchina da presa, ed è l’unico che azzecca 1 battuta 1 in tutto il film, quando va dai genitori del fidanzato della figlia, che hanno una ditta di onoranze funebri, e dice: “Abbiamo seguito il primo carro funebre e l’abbiamo trovata”. Per il resto, come detto dal bianco rosso Verdone, più che ridere se piagne.
Al di là di questo unico momento ilare della pellicola, la storiella è di quelle talmente ridicole da poter risultare geniali, se solo fossero affidate a uno Spike Jonze o a un Michel Gondry, non a questo spento Woody Allen. Il padre del futuro marito di sua figlia (una sprecatissima Alison Pill) è un tipo che sotto la doccia, e solo sotto la doccia, si rivela un cantante lirico alla Pavarotti, Caruso o Bocelli. Tanto per non farci mancare pure questo stereotipo italiota. E così Allen lo incoraggia a esibirsi a teatro… sotto la doccia.
Uno spunto grottesco potenzialmente interessante che si risolve, come tutto il resto del film, in farsa. Anche se a me è sembrata più che altro una tragedia.

Non so se gliel’hanno gridato a Roma, nel caso rimedio io:
ah Wood Alien, ma vedi di andare a pijartelo 'nder cu..
(voto 3/10)

lunedì 27 agosto 2012

Troppo brutti





"Ci hanno arrestati perché siamo troppo belli?"
"No, mi sa perché siamo troppo scemi..."
Ed eccoci qui. Di nuovo. Dopo la pausa estiva. Con la prima attesissima, anche se non si sa bene da chi, Blog War della stagione 2012/2013.
Il Cannibale non di Baltimora bensì di Casale Monferrato contro lo scemo non del villaggio bensì di Lodi.
Il solo, unico e originale Cannibal Kid contro il Fordaco generico.
Cannibal Klein contro Forducci.
Cannibal the Hannibal contro Ford the Anal Animal.
Il Cucciolo Eroico contro il Vecchietto Fifone.
La storia infinita, la sfida infinita di Bastian Kid contro il nulla fordiano che avanza.
Il John Holmes della blogosfera, per grandezza di ego e non solo, contro il James Holmes della blogosfera, perché quando entra lui in una sala, sappiamo già di doverci aspettare un attentato contro il cinema.

Per cominciare la nuova campagna bellica, i due eterni rivali di blog hanno pensato bene di aprire in bellezza, ovvero in bruttezza. Da bravi bambini hanno fatto per bene i compiti delle vacanze e hanno preparato due liste degne di tutto il vostro disprezzo con i peggiori film nella storia del cinema. I peggiori, o comunque i più odiosi, più fastidiosi, più da bottigliate come direbbe il Ford.
O delle autentiche forderie, come direbbe anzi come dice il Cannibal.
Che si aprano le stalle, con il peggio oggi selezionato solo per voi da me medesimo in persona.
Ecco la flop 10 cannibale.
Cannibal Kid

L'attesa è dunque finita: e non sto parlando del già attesissimo terzo capitolo della saga degli Expendables, ma della faida che ormai è un pò il metronomo delle forze presenti nella blogosfera, o almeno questo è quello che i suoi protagonisti sognano che sia.
Il cuore fordiano contro il deretano cannibale.
Cannibeatles contro Rolling Fords.
I Rogues cannibali contro i Guerrieri di Ford.
Il grande Fordino contro i magheggi loschi della Cannibalentus.
Macaulay Kid contro Ford Wayne.
Potremmo andare avanti ore, ma allora aver scelto e sopportato le reciproche liste non avrebbe più senso. Dunque, che la lotta abbia inizio: è ora di fare la guerra.

"Ci hanno chiamati in vari modi, ma i Cannibal Kid e James Ford
della reality tv è una cosa proprio inaccettabile!"
"Inaccecome? Uè Costa, che hai fatto? Hai ingoiato un diziocoso...
come si chiama il libro magico delle parole?"
1. Troppo belli (2005) di Ugo Fabrizio Giordani
Cannibal Kid Un film troppo brutto per essere vero e troppo brutto pure per perderselo. Il cinema cannibale anche quando regala il peggio del peggio riesce a far sempre divertire e questo Troppo belli vi assicuro che qualche risata troppo bella ve la regalerà.
Il punto di forza (si fa per dire) della pellicola (si fa per dire) sono i due attori (si fa per dire) protagonisti: Costantino Vitagliano e Daniele Interrante. I più giovani nemmeno si ricorderanno di loro, visto che erano famosissimi (si fa per dire) una manciata di anni fa ma adesso sono spariti del tutto dai radar, soprattutto il secondo.
Costantino e Daniele in questo film sono davvero fenomenali e riescono in un’impresa mica da poco: riuscire a non essere credibili nemmeno nella parte di loro stessi. Questo è infatti un po’ l’8 Mile de’ noantri, solo che anziché essere un film su Eminem e sul rap è una roba su due incapaci che vogliono diventare modelli barra attori barra celebrità senza saper far nulla, specchio riflesso senza ritorno dell’Italietta degli anni Zero. Zero neuroni. Oppure, a essere visionari e pure strafatti, potremmo vederlo come una sorta di film neo neorealista interpretato da attori di strada non professionisti. E si vede.
Ciliegina sulla torta, una colonna sonora appositamente composta da…
Angelo Badalamenti?
Di più!
Ennio Morricone?
Di più ancora: Gigi D’Alessio…
Cosa aspettate ancora a vederlo?
E scommetto che a Ford, da buon patito di film con protagonisti a perenne torso nudo, non è dispiaciuto nemmeno. Anzi, se l’è pure tenuto nella sua cartella personale di film “hot” insieme a Demolition Man, quello in cui Stallone mostrava come mammà l’ha fatto uahahah!
James Ford Un film davvero troppo brutto per essere vero, un pò come il Cannibale, che fin dal mio arrivo nella blogosfera è stato una spina nel fianco di considerevole entità.
Effettivamente, però, nonostante le innumerevoli sue pessime qualità, alla fine risulta essere un film anche troppo innocuo per essere davvero preso a bottigliate come ci si aspetterebbe.
I due troppo protagonisti e troppo inutili, spariti in fretta e furia e troppo giustamente dagli schermi italioti, sono ridotti così male da risultare troppo innocui.
Insomma, un film troppo brutto, è vero, ma che non potrà mai avere una chance a fronte della terrificante selezione fordiana.
CK Detto in altre parole: ti è piaciuto. Vedi due bicipiti gonfiati e degli addominali a tartaruga, Ford, e non capisci proprio più niente!
JF Preferisco continuare a dedicarmi al wrestling, e lasciare a te i tronisti!
CK Sinceramente, non so quale delle due cose sia peggio…

"Evvai ho appena scoperto Pensieri Cannibali e mi sembra
quasi scritto meglio dei libri di Moccia!"
2. Amore 14 (2009) di Federico Moccia
CK Se potessi scegliere come acerrimo nemico personale un rivale “VIP”, anziché lo sconosciuto Ford, vorrei avere Federico Moccia.
Io odio Moccia.
Non ho mai letto un suo libro, ma lo odio. Mi basta sentirlo parlare per farmi venire l’orticaria.
E poi mi è bastata la visione dei film tratti dai suoi capolavori letterari. Ma se Scusa se ti chiamo amore e Scusa ma ti voglio sposare purtroppo me li sono persi, 3MSC e Ho voglia di te almeno erano pessimi, ma ancora mediamente pessimi, e segnalavano un attore comunque abbastanza valido come Scamarcio. In questo Amore 14 invece non c’è niente da salvare: è qualcosa di agghiacciante e basta.
Non a caso, rappresenta pure l’esordio alla regia del Moccia con sceneggiatura del Moccia tratta da un libro del Moccia. Un Moccia che si diverte come un bambino con una serie di trovate da scuola elementare, per uno di quegli scherzi cinematografici che se non altro ti fanno sentire meglio con te stesso: se lui è uno scrittore, sceneggiatore e pure regista di successo, al mondo non ci sono davvero limiti per nessuno!
A questo punto nemmeno per te, Ford.
Se volete approfondire su questa perla del cinema italiano, vi rammento la mia recensione.

"Uffi oggi Cannibal non può accompagnarmi a fare shopping. Ford però non
lo chiamo, altrimenti mi fa vestire da wrestler e divento lo zimbello della scuola."
JF Incredibile a dirsi, ma neppure troppo. Anche io odio Moccia.
L'ho sempre trovato squallido e anche un pò viscido, e di certo, al contrario del mio rivale, non mi sono mai lontanamente sognato di vedere un suo film o leggere un suo libro.
Amore 14 è una schifezza agghiacciante, uno di quei film che paiono scritti, girati e realizzati da una ragazzina delle medie, che è probabilmente quello che Moccia sogna di essere. O peggio.
Eppure, così come per Troppo belli, siamo di fronte ad una pellicola che impallidisce di fronte alla ben più terribile e temibile lista composta dal sottoscritto, costruita su titoli che puntano davvero in basso, non come questa robetta da Katniss Kid al tempo delle mele.
CK Moccia comunque adesso sta pensando di allargare il suo target anche al pubblico della tua età: il suo prossimo capolavorone dovrebbe intitolarsi infatti Amore 90! uahahah

"Non bastava avere una figlia zoccola, doveva pure leggere WhiteRussian...
Dio, che ti ho fatto di male?"
3. Melissa P. (2005) di Luca Guadagnino
CK E dopo il Moccia, un altro caso letterario trasformatosi in incubo, pardon in celluloide. Evitando di commentare il capolavoro della Melissa Panarello che come scrittrice non so come sia ma fisicamente è una bella gnugna, mi limito a un commento veloce sul film: ridicolo. Ecco cos’è.
La voce fuori campo della protagonista (un’attrice parecchio cagna, tra l’altro), così come quella dell’Amore 14 qui sopra, è quanto di più odioso si possa immaginare, mentre la regia di Luca Guadagnino (che poi si farà perdonare con il soprendentemente valido Io sono l’amore) non è nemmeno così atroce. Non è colpa sua, è soltanto l’insieme delle situazioni ad apparire comico in una tragica e involontaria maniera.
Una pellicola scandalo (sì, ma solo qualitativamente), una pellicola erotica (ma dove?), una pellicola adolescenziale (ma in cui si possono ritrovare giusto le adolescenti zoccole)... Tutto questo e molto altro ancora è Melissa P., e se vi chiedete per cosa stia quella P puntata ve lo dico io: non sta per Panarello, non sta per Prostituta, ma sta per Porcheria.
A te la parola, Mr. James F. (F. sta per Fetuso ahahah)
JF E da una robetta insignificante per primi adolescenti, passiamo ad una robetta insignificante finto trasgressiva per primi adolescenti.
Forse il film peggiore della decina scelta dal Cannibale, e l'unico - o quasi - in grado di battersi con i titoloni che il mio acerrimo nemico si è dovuto sorbire - e per una volta, mi pare quasi di provare una certa pietà per lui -.
Nocivo, volgare, diretto male e recitato anche peggio, è il degno erede di uno dei più scandalosi casi editoriali della Terra dei cachi - e no, non sto parlando di L'ultima estate di Joan e altri racconti, che trovate recensito proprio qui, e di uno dei personaggi da bottigliate più irritanti della televisione: no, non Cannibal K. - che sta per kilt, viste le gonnelline che sfoggia quando fa shopping con la sua inseparabile amica Katniss -, ma Melissa P.

"Nooooo, Avatar 2 mi rifiuto di girarlo! Piuttosto vado a fare
lo schiavetto sessuale di Mr. Ford."
4. Avatar (2009) di James Cameron
CK Che merdaccia, Avatar!
Salutato come un capolavoro rivoluzionario da qualche tizio ubriacato dall’effetto degli occhialini 3D come Ford, Avatar è diventato il più grande incasso cinematografico di tutti i tempi.
Questa merdaccia, il più grande incasso di sempre?
Giusto su un pianeta stupido come la Terra poteva succedere una roba del genere, manco su Pandora…
Su Fordlandia una ciofeca tanto colossale ovviamente non poteva che scatenare grandi entusiasmi, visto che il mio blogger rivale in questi giocattoloni tutti effetti speciali e zero idee davvero nuove ci sguazza. Ma tranquilli, perché l’esercito cannibale è pronto a radere al suolo sia Fordlandia che Pandora con tutti ‘sti ca**o di Puffi giganti!
Un merito comunque questa schifezza ce l’ha, ha ispirato una delle mie recensioni di maggiore successo:
JF Ovviamente solo uno squilibrato privo di senso della meraviglia come il mio antagonista poteva inserire nella sua decina dedicata al peggio del peggio un film FANTASTICO come Avatar, tripudio della filosofia che guidò registi come Spielberg in decenni strepitosi come gli eighties e che è stata una delle scintille alla base del Cinema.
Già ai tempi contestai parecchio la posizione del Cannibale in merito, ma ancora non lo conoscevo bene, e dunque non avevo ancora abbandonato la speranza: la stessa che avrà dovuto mollare lui scoprendo quelli che sono DAVVERO film brutti.
A proposito, se volete leggere una vera recensione del film di James Cameron, la trovate qui.
CK La meraviglia la provo quando mi trovo di fronte a delle idee originali, a delle belle sceneggiature, a dei dialoghi che vanno più in profondità di un ridicolo: “Ti vedo”. Quella che tu chiami meraviglia e che io invece definisco merdaviglia sono solo dei lucertoloni blu che si muovono in un mondo che sembra uscito dall’introduzione di un qualche videogame di ultima generazione. Ma il Cinema vero è tutt’altra cosa.
JF Dev'essere la stessa meraviglia dietro alle idee originali e alle belle sceneggiature come quelle di Detachment o The tree of life, che ringrazia il cielo non troveremo nella mia lista, anche se solo per il rotto della cuffia!
CK La sceneggiatura di Detachment è effettivamente notevole e l’originalità e il senso di meraviglia che emana un film come The Tree of Life credo sia fuori discussione. Almeno quando si vede il Cinema con i propri occhi e non con gli occhialini 3D…
JF La meraviglia la farei volentieri emanare a fiotti dalle teste di Kaye e Malick dopo averli presi a bottigliate rotanti!

"Certo che sei più testardo di un Ford, te!"
5. Baarìa (2009) di Giuseppe Tornatore
CK Oddio, sto male al solo ripensarci, alla visione di questo film.
Mi vengono dei capogiri come ogni volta che sto per leggere una nuova recensione su WhiteRussian.
Un’accozzaglia di scenette con personaggi vari che vorrebbe costituire un affresco alla Amarcord e finiscono per somigliare a una raccolta, pure mal riuscita, di barzellette e sketch atroci e slegati tra loro. Pure questo salutato da qualcuno come un capolavoro, tanto per dire com’è messa la scena cinematografica italiana…
Baarìa, pussa via!
JF Ennesima conferma della scarsa capacità del Cucciolo Eroico di individuare titoli che siano davvero brutti almeno quanto quella già nota a tutto il mondo di individuarne di belli. Baaria fece discretamente cagare anche a me - del resto, non ho mai amato Tornatore ed il suo tronfio modo di girare -, e trovai assurdo uno spreco di soldi e di elogi per una pellicola davvero senza infamia e senza lode, ma da qui a prenderla come il peggio che il Cinema italiano abbia prodotto negli ultimi anni, ce ne corre.
Tutto sommato, sono rimasto molto più deluso, considerate le aspettative, da This must be the place.
CK Baarìa è un vero orrore e il paragone con lo splendido This Must Be the Place è un secondo orrore. Oddio, mi sento sempre più male!
JF Dunque il mio lavoro sta finalmente dando i suoi frutti! Ahahahahah!

"I soldi per comprare un libro delle favole non li ho. Ti devi accontentare di
quello di Cannibal, che è gratis, tanto fa addormentare comunque."
6. La ricerca della felicità (2006) di Gabriele Muccino
CK I primi film del Muccino mi sono pure piaciuti: freschissimo l’esordio Ecco fatto, parecchio riuscito Come te nessuno mai, interessante e intenso il melò L’ultimo bacio, seppure persino un po’ troppo intenso e melò, non del tutto riuscito ma a suo modo coraggioso nel cercare di fotografare l’Italia degli ultimi anni Ricordati di me. Poi, la caduta verticale. Muccino viene contattato da Hollywood, addirittura da Will Smith, e si monta la testa. Quel che ne è uscito fuori è un vergognoso inno al capitalismo come chiave per la felicità, una cartolina dell’American Dream più falso (nonostante sia tratto da una storia vera) che di lì a poco avrebbe portato il paese e mezzo mondo nel baratro della crisi economica. Il tutto mascherato da favola buonista di quelle che più stucchevoli non si può.
Una pellicola in cui tutto risulta artefatto, dalla recitazione di Will Smith e del raccomandatissimo figlio alla ricostruzione degli anni ’80 peggiore mai vista (e io adoro i film ambientati negli 80s).
Se la ricerca della felicità porta a una roba del genere, io sono più felice quando faccio visita al blog WhiteRussian. Fate voi…
JF Film che non avevo mai visto e che ho dovuto recuperare proprio in occasione di questa Blog War: onestamente, trovo Muccino uno dei registi italiani più dannosi al momento in circolazione, finito peraltro prematuramente con il discreto Come te nessuno mai e mai più ripresosi, da L'ultimo bacio in avanti.
Un film che è una sorta di festival della retorica, che però resta interessante per la lezione che il piccolo Jaden da al gasatissimo Will Smith in quanto a talento nella recitazione.
Per il resto, gran bottigliate, anche se decisamente di tono più bonario di quelle che la selezione fordiana ha il potere di scatenare in qualunque tipo di spettatore.
CK Vabbè, ma anche Elisatetta Canalis potrebbe dare lezioni di recitazione a Willy Smith. Forse…

"Aiuto, gli alieni sono molto più mostruosi di quelli visti nei film veri!"
"Ma no, quello è solo Mr. Ford nudo..."
7. Spice Girls - Il film (1997) di Bob Spiers
CK Quando sono venute fuori le Spice Girls, nel 1996, avevo 14 anni e sono diventato subito un loro fans. Cioè, volete mettere come potesse suonare un pezzaccio come Wannabe alle orecchie di un quattordicenne negli anni Novanta?
Dinamite pura.
Ora, sfottetemi pure!
Tu, Ford, no. Rispetto a ciò che ascolti te, le Spice Girls sono ancora un lusso ahahah!
L’infatuazione per le 5 Bitch Spice Girls è stata però di quelle brevi, da perfetto fenomeno pop usa e getta. Al punto che soltanto una manciata di mesi dopo, ai tempi dell’uscita del loro secondo disco accompagnato addirittura da questa atroce pellicola, il mio entusiasmo nei loro confronti era già scemato.
Più che una pellicola, questo Spice Girls - Il film è un’operazione di marketing, e pure fatta male. Malissimo. L’avevo trovato ai limiti dell’inguardabile già allora, oggi fa l’effetto (quasi) di un film con Van Damme.
Comunque, potrebbe esserci di molto peggio in giro: Mr. James Ford - Il film, ad esempio.
JF Ai tempi in cui impazzarono le Spice girls ricordo che guardavo con sdegno le ragazzine impazzite per le inutili ragazze inglesi così come i pochi presunti maschietti che si fecero travolgere dal fenomeno. Fortunatamente per il Cannibale, allora ancora non ci conoscevamo, altrimenti sarei stato ben volentieri promotore di una campagna di calci rotanti alla Van Damme tutti sparati dritti sul suo grugno.
Comunque, un film davvero imbarazzante, ma che risulta innocuo proprio per la sua inutilità. Una specie di Troppo belli con gente che, almeno, famosa lo è stata davvero.
CK Ai tempi in cui impazzavano le Spice Girls tu avevi già 125 anni, è normale che non ti piacessero. Oltre al fatto che la tua solita fissa per i maschioni a torso nudo ti facesse preferire i Take That ahahah!

"Hey, perché mi si sta allungando il naso?
Ho solo detto che WhiteRussian è un gran bel sito!"
8. Pinocchio (2002) di Roberto Benigni
CK La vita è bella non è che mi avesse esaltato più di tanto. Però Benigni veniva dagli Oscar conquistati, dall’acclamazione internazionale e per questa ambiziosa nuova versione del Pinocchio c’erano una produzione e un budget di quelli mai visti in Italia. Benigni sembrava poi il personaggio perfetto per rileggere la storia di Collodi. Le mie aspettative nei confronti del film erano quindi discretamente alte.
Pinocchio si è rivelato invece un naufragio, un tuffo dritto nella pancia della balena, con apparizioni tragiche (i Fichi d’India, Cristo santo!) e momenti oltre il ridicolo (“Rivivisci, fatina, rivivisci.”).
Certi abbinamenti che sulla carta sembrano perfetti come Tim Burton + Alice in Wonderland o come Benigni + Pinocchio, si possono rivelare dei disastri to-ta-li. Perciò Ford, se hai intenzione di scrivere un romanzo sul wrestling, attento: potresti persino fare peggio di loro…
JF Senza dubbio una schifezza immonda ed il punto di non ritorno per la carriera di Benigni. Azzeccato anche il paragone con Burton e la sua pessima Alice, così come quel "Cristo santo!" rispetto ai Fichi d'India, che ho sempre detestato.
Eppure, sarà per Kim Rossi Stuart - unico a salvarsi -, sarà che ho in mente cose decisamente più atroci girate da registi decisamente più atroci, ma ancora non sono sconvolto come mi sarei aspettato da una decina che si rispetti.
Del resto, così come io cercherò di evitare un romanzo sul wrestling, il Cannibale dovrebbe ripensare alla sua idea di scrivere di Cinema! Ahahahahahahah!
CK Rivivisci, Ford, rivivisci.
Anzi, no, stiamo bene anche senza di te uahahah!

"Batman, smettila di impugnare quel coso.
Così sembra che mi stai facendo una sega..."
9. Batman & Robin (1997) di Joel Schumacher
CK Tra i film sui supereroi, il personaggio di Batman è stato quello meglio sfruttato, grazie a Tim Burton prima e ancor di più grazie a Christopher Nolan poi. Ma il cavaliere oscuro ci ha regalato anche una perla kitsch di livello infimo. Nonostante il cast composto da ottimi attori (Uma Thurman e George Clooney qui entrambi ridicoli) e meno ottimi (uno Schwarzy persino al di sotto dei suoi livelli, Chris O’Donnell e Alicia Silverstone già in caduta libera e destinati a precipitare nel dimenticatoio), Joel Schumacher riesce a dare il peggio di sé, e sì che di film pessimi nella sua carriera ne ha girati tanti.
A questo punto, molto meglio i Batman & Robin della blogosfera: Cannibal Kid e Mr. James Ford. Decidete voi chi sia Batman e chi Robin, ma almeno per quanto riguarda loro non parlate di rapporto bromantico, per favore.
JF Joel Schumacher di schifezze ne ha fatte quasi quanto il Cannibale, tanto da riuscire a massacrare non una, ma ben due volte un personaggio stupefacente come quello di Batman. Tra l'altro, questo film è effettivamente così brutto da mettere d'accordo me ed il piccolo Robin Kid anche rispetto a Schwarzy, qui davvero ai suoi minimi storici.

"Ho accettato di girare il sequel di Basic Instinct solo perché se no
minacciavano di dare la mia parte a Ford."
10. Basic Instinct 2 (2006) di Michael Caton-Jones
CK Basic Instinct 1 è un film che in qualche modo ha segnato per sempre chi, come me, è cresciuto negli anni ’90. Ha rappresentato un po’ lo sdoganamento del porno nell’ambito del cinema mainstream, sebbene visto oggi appaia decisamente più ridimensionato. Ma quando sei un ragazzino, scene come l’accavallamento di gambe di Sharon Stone e i suoi amplessi omicidi ti segnano.
Il secondo episodio è arrivato fuori tempo massimo, con una Sharon Stone ormai ridicola nei panni della scrittrice ninfomane portata sempre più all’estremo e diventata la parodia di se stessa. Il film vanta una tensione thriller inesistente e una carica erotica pari alla visione di Mr. James Ford che si fa la doccia canticchiando sotto l’acqua qualche pezzo dei pure loro fuori tempo massimo Backstreet Boys.
Io odio i sequel. Salvo poche eccezioni, spesso si rivelano un modo per riciclare le idee dell’originale riproponendole stancamente. Qui però si va oltre, portando il tutto su un piano di comicità involontaria che è un po’ il filo conduttore di tutte e 10 le atroci pellicole da me selezionate apposta per voi fedeli lettori cannibali e meno fedeli lettori fordiani.
L’unica cosa che manca per rendere peggiore un film come Basic Instinct 2, a questo punto, è giusto l’accavallamento di gambe di Mr. Ford…
JF Con Melissa P, il peggior titolo della selezione del mio rivale.
Terribile dall'inizio alla fine, tanto da spingermi in più di un'occasione quasi ad abbandonarne la visione - e non era accaduto neanche per Troppo belli, fate voi -, ma che ho orgogliosamente portato a termine felice di dimostrare che anche il peggio che il Cannibale potrà riservarmi non sarà mai e poi mai in grado di tenere testa a quello che io sarò pronto a riservare a lui!
CK E così, alla fin fine, sono riuscito a sfiancare quel mollaccione del Ford, che domani ci proporrà la sua decina dei peggio film. E per essere brutti saranno brutti, ma non più di una qualunque altra sua lista buahahaaah!

venerdì 20 aprile 2012

To Rome with hate

Weekend che si preannuncia pessimo nelle sale italiane.
Ancor più del solito, gli autorevoli commenti di Cannibal Kid e i risibili commenti di Mr. James Ford prendono due strade differenti e dividono, spaccano il pubblico in due categorie: gli entusiasmanti cannibali e i tristi e noiosi fordiani. Voi da che parte state?
Ah già, in mezzo a questa perenne faida bloggara, ci stanno pure i film in uscita.
Ma quello è un dettaglio.

"Ford, e basta: smettila di dire bischerate!"
To Rome with love di Woody Allen
Il consiglio di Ford: Parigi val bene una messa, Roma mi sa di no.
Neanche il tempo di gridare al miracolo per il ritorno del vecchio Woody agli alti livelli del suo passato, ed ecco che lui torna a proporre un film che già dal trailer mi pare una vera e propria vergogna, nonchè il solito ricettacolo di luoghi comuni su noi figli del pizzaspaghettimandolino.
Roba da far rimpiangere anche quella schifezza che fu Vicky Christina Barcelona.
Anche in questo caso, la Francia ci da una lezione - seppur involontaria -.
Il consiglio di Cannibal: vaccanze romane
Woody Allen non ce la fa a non far uscire il suo film annuale e, dopo l’ottimo Midnight in Paris, immancabilmente ora per compensare se ne esce con una pellicola che promette male, malissimo.
Magari fossimo dalle parti del valido Vicky Cristina Barcelona, qui mi sa che siamo più da quelle del pessimo Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, o magari anche da quelle di un cinepanettone qualsiasi…
Il trailer è tra i peggiori visti negli ultimi mesi, forse anni. Sperando che sia ingannevole il trailer più di ogni cosa, ma ne dubito.
Si preannuncia una brutta discesa per Allen da Midnight in Paris a questo. Come passare da Pensieri Cannibali a WhiteRussian. From Cannibal to Ford, with hate.

"Speriamo che quel rompipalle di Ford qui dietro non mi trovi..."
George Harrison: living in the material world di Martin Scorsese
Il consiglio di Ford: living in a world without Cannibal
Nonostante la delusione cocente del recente Hugo Cabret, occorre ammettere che il vecchio Marty è sempre stato un fenomeno di tecnica, nonchè come regista di documentari.
Se, a questo, si unisce il mio membro preferito dei Fab Four, il risultato non potrà che essere perlomeno da cult.
Certo, magari non lo consiglierei a tutti, ma avercene, di roba così in sala ogni settimana!
Il consiglio di Cannibal: living in a Ford world sucks!
Figuriamoci se Ford, uno a cui i talenti veri stanno sulle palle, non preferiva George Harrison al genio John Lennon… Comunque, sempre meglio lui di Paul McCartney.
Il documentario è potenzialmente interessante, certo niente per cui strapparsi i capelli e mettersi a lanciare mutandine sul palco stile Ford la groupie!

"Ferma così, questo è l'unico modo per costringere la gente
a vedere i film consigliati da Ford!"
Maledimiele di Marco Pozzi
Il consiglio di Ford: maledicinema
Come al solito non passa weekend senza che ci si debba puppare la consueta tirata italiana di dubbio livello a tematica importante. Vorrei proprio vedere cosa saprebbero fare i nostri cugini francesi in questi casi.
Noi, come al solito, ci accontentiamo delle briciole.
Un pò come il Cannibale alla fine di ogni Blog War. Ahahahahahah!
Il consiglio di Cannibal: malediFord
Prosegue la tradizione di rubare i titoli alle canzoni, in questo caso addirittura agli Afterhours. Questo film sull’anoressia non promette di essere nemmeno malaccio, un po’ in stile Fish Tank, anche se essendo in Italia il rischio è sempre quello di cadere nel neo-neorealismo di scuola fordiana. D’altra parte siamo pur sempre nell’italietta mentre in Francia, quando il modello di riferimento è quello della Nouvelle Vague, è tutto più facile…

"Uff, non vedo l'ora di andare a casa a vedermi un bel
film consigliato da Cannibal!"
Sandrine nella pioggia di Tonino Zangardi
Il consiglio di Ford: siamo quasi a maggio, della pioggia mi sono rotto.
Non ho neppure finito di lamentarmi del titolo precedente ed ecco qui servito un secondo film italiano da bottigliare della settimana, proposta che mi pare uscita da una sala di quartiere degli anni settanta.
Vorrei e dovrei pormi delle domande sulla distribuzione italiana, ma questa volta non ne ho proprio voglia.
Me ne pongo abbastanza sul Cannibale, e mi bastano e avanzano. Ahahahahah!
Comunque, bocciatissimo.
Il consiglio di Cannibal: meglio starsene sotto l’umbrella-ella-ella-eh-eh-eh
Questo thriller noir risale addirittura al 2008 e trova un posto al sole nelle sale italiane solo ora. Le intenzioni sembrano buone, il risultato fin dal trailer sembra a mezza strada tra il ridicolo e l’amatoriale. Un po’ come Ford quando cerca di imitare le mie didascalie ahahah.
Meglio farli restare entrambi, film & Ford, sotto la pioggia. Sperando si prendano un bell’accidenti!

"No, basta! Dopo tutte quelle lagne neorealiste, con te Ford non gioco più."
Leafie - La storia di un amore di Oh Seongyun
Il consiglio di Ford: la storia del weekend cambia. Finalmente.
Ed ecco una delle mie due prime scelte per questa tornata di uscite: un film d'animazione made in Korea che promette faville e profondità neanche fossimo dalle parti dello Studio Ghibli.
Animali, diversità e sentimenti nella storia di una gallina "ribelle" pronta ad essere madre per un anatroccolo reso orfano da una donnola: Fedro incontra Miyazaki. E non può che essere un bene.
Il consiglio di Cannibal: roba per cuccioli fordiani
Oddio, ma che è sta roba???
Miyazaki e loStudio Ghibli lasciamoli stare, per favore, questa sembra la classica bambinata fordianata tutta buoni sentimenti pucci pucci gne gne che solo quel finto duro del mio rivale può amare con cotanto amoroso amorevole amore.
Leafie? Che schifi!

"Giuro sul mio Dio che non guarderò mai più un film di una lista fordiana."
Il primo uomo di Gianni Amelio
Il consiglio di Ford: il primo grande film italiano della stagione.
Fortunatamente, per ogni centinaio di film inutili made in Italy che distribuiamo nelle sale, ce n'è anche uno che riesce a farci dimenticare il resto.
Amelio - uno dei grandi della nostra Storia cinematografica recente -, autore di cose gigantesche come Lamerica e Così ridevano, torna sul grande schermo con una vicenda che ripercorre la storia ed il dramma dell'Algeria neanche fosse il Gillo Pontecorvo de La battaglia di Algeri - stupendo, recuperatelo! - in un film dal respiro finalmente internazionale.
Non perdetelo.
Il consiglio di Cannibal: l’ultimo film
Bah, non mi ha mai attirato il cinema di Gianni Amelio il fattucchiere che non ammalia. E questo non fa eccezione. Sembra la solita classica lagna neo-neorealista che fa impazzire Ford (che comunque è già pazzo di suo) e sbadigliare me. Yawn. Perdetevelo tranquillamente.

"Ford, dove ti nascondi? Vediamo se questi proiettili
sono abbastanza neorealisti per te..."
Una spia non basta di McG
Il consiglio di Ford: un film di basso livello non basta, propiniamone sempre almeno una decina!
Chiudiamo la settimana con una spy story votata alla commedia realizzata dal creatore della simpatica serie Chuck decisamente trascurabile.
Sinceramente, dopo aver parlato di Gianni Amelio, questa robetta non la prendo neanche in considerazione.
E mi dispiace pure di vedere Tom Hardy mosso dai soldi nel cast di una schifezzuola di questo tipo.
Il consiglio di Cannibal: un Ford non basta, un Cannibal sì
Commedia spy action con un bel cast: Reese Witherspoon + Tom Hardy + Chris Pine. Sembra leggero e forse troppo esile ma sembra pure divertente, di certo più di qualunque roba neo-neo-neo-neorealista di Amelio. Ah già che Ford è allergico, al divertimento! In una settimana di uscite pessime, sembra il male (di miele) minore. Certo, neppure questo è imprescindibile, però magari una spia basta e, viste le alternative fordiane, avanza.

venerdì 18 febbraio 2011

Sanremo 2011: Fatti mandare da Mameli a prendere il latte

Salvaci tu, Roberto
La terza serata (anzi, nottata) del bellissimo Festival di Sanremo 2011 è talmente lunga che è iniziata ieri mattina alle 8. Una vera e propria martellat…maratona per noi poveri spettatori e per tutti gli “artisti” (nel contesto Festival non ce la faccio a non mettere questa parola tra virgolette): prima si esibiscono con un pezzo storico della musica italiana, quindi con il pezzo nuovo e poi Battiato reinterpreta cambiandolo appena un po’ tutto il suo vecchio repertorio. O forse è quello il suo pezzo nuovo?

Questa sera ci saranno le reinterpretazioni di grandi canzoni del passato. Non che in altri ambiti sia una cima, ma devo confessare di avere molte lacune in fatto di storia della musica italiana. Che ci volete fare? Sono cresciuto con la musica anglofona: Radiohead, Nirvana, Blur, Smashing Pumpkins, Sonic Youth, Nine Inch Nails, Spice Girls… cose così.
Nonostante questa mia poca affezione alla nostra musica leggera, sono sicuro che rimarrò comunque scandalizzato dalle nuove riletture proposte dagli zombie, pardon “artisti”, in gara quest’anno.

L’intro in stile Arancia Meccanica è affidata al Guglielmo Tell (o anche William Tell Overture) di Rossini, prima dell’arrivo di un Gianni Morandi sempre più penoso. Sto cominciando a pensare che Antonella Clerici sia stata una conduttrice mooolto migliore. Oh my God! Lo sapevo che succedeva, tre sere di fila di Sanremo e sono già impazzito completamente perché troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid

Una coppia di fatto che di fatto mi farei
A riprova del fatto che ho perso ogni percezione della realtà vedo Belen Rodriguez vestita da uomo. Ed è un bell’uomo. Un uomo che mi farei ommioddio sono diventato gay menomale non c’è Povia se no mi ammazzerei. Anzi, mi ammazzerebbe. Che poi, perché quest’anno non c’è Povia? Una delle tradizioni di Sanremo negli ultimi anni era diventata la presenza di una ridicola canzone di Povia che difende qualche tesi insostenibile: quest’anno dopo il Rubygate avrebbe per esempio potuto fare una canzone in favore dell’amore pedofilo, o dello sfruttamento della prostituzione minorile. Povia, se non l’hai capito visto che non sei tanto sveglio, ti ho dato un paio di ottimi suggerimenti per la tua futura hit del prossimo anno, quindi prendi appunti please.

E adesso via alle danze (danze? Il pezzo più uptempo sentito non lo balla nemmeno mia nonna al ricovero) e via soprattutto allo scempio con le grandi canzoni della tradizione italica.

Davide Van De Sfroos “Viva l’Italia”
La Lega si aspettava cantasse Viva la Padania, con annuncio: di Bossi - Bossi Trota - Maroni, canta Davide Van De Sfroos, e invece il cantante comasco dopo aver scartato Viva la vida dei Coldplay e Viva la figa (minorenne) di Berlusconi, ha scelto Viva l’Italia di Francesco De Gregori. Sarà per quel “De” che li accomuna nel cognome o perché come ha dichiarato: “Non ho mai votato la Lega e ho smesso da tempo di votare anche altri partiti. Sono così anarchico che mi dà fastidio anche questa etichetta.”? La sua interpretazione non mi entusiasma, ma dopo che si è definito anarchico con lui mi rifiuto di andare sotto la sufficienza.
(voto 6)

Anna Tatangelo: una bella MILF
Anna Tatangelo “Mamma”
Lady Tata si presenta con una versione tango alla Gotan Project di mamma solo per te la mia canzone vola. Quando i testi non glieli scrive quel camorrista (o solo cantante per camorristi?) di suo marito non sembra poi nemmeno tatan-tatan-tatan-tanto male (scusate la balbuzie, la Canalis mi sta contagiando). Sto diventando forse un fan della Tatangelo??? È peggio di quanto pensassi: sono davvero uscito di testaaaaaa
(voto 6/7)

“La Russa esiste? Pensavo fosse una parodia.”
Applausi per Luca e Paolo.

Anna Oxa “O sole mio”
Film come Trainspotting o Pulp Fiction non li passano prima delle 3 del mattino perché considerati troppo estremi e violenti, ma queste sono le cose che dovrebbero essere vietate ai minori di 18 anni.
Anzi no: a tutti!
(voto 1, ma solo perché lo zero l’ho venduto in esclusiva ad Al Bano)

Elisabetta Canalis dice che in America, dove lei ormai vive, amano molto la musica lirica italiana.
Grazie Eli, senza di te non l’avremmo mai saputo. Come faremmo senza questi tuoi scoopponi live from USA, come faremmo? Ah, beato George.
Vabbè, ma allora all'Ariston
fanno entrare proprio cani e porci

Al Bano “Va pensiero”
Gli americani dopo aver sentito questa esibizione hanno smesso di amare la nostra musica lirica.
(voto 0, ve l'ho detto che gli ho concesso l'esclusiva)

Colin Firth il 27 febbraio ha il 99% di probabilità di portarsi a casa l’Oscar come migliore attore protagonista per la sua interpretazione del re balbuziente Giorgio VI ne Il discorso del re (ok, gliel’ho ufficialmente tirata). E alla Canalis che veste i panni in maniera così spettacolare della valletta balbuziente non vogliamo dare nemmeno un Telegatto? Non è giusto, persino re Colin si inchina di fronte a una performance del genere.

Momento strappalacrime (da nessuno richiesto) con Gianni Morandi che canta Rinascimento. Peccato suoni come il Medioevo della musica. Va bene l’omaggio a Gianni Bella colpito da ictus, però la standing ovation mi sembra un tantino eccessiva.
(voto 2)

Patty Pravo con "Mille Lire al mese"
Quando era uscita questa canzone, Patty Pravo girava come fosse una bambola. Poi il tempo è passato, ma adesso i suoi 156 anni li porta comunque benissimo. E dietro a quella maschera sono quasi sicuro che da qualche parte ci sia anche una vera persona.
(voto 5,5)

Luca Madonia e Franco Battiato “La notte dell’addio”
Madonia e Battiato (che si limita a dirigere l’orchestra) per fare i fighi hanno scelto una canzone poco famosa della tradizione tricolore: un pezzo cantato da Iva Zanicchi e Vic Dana al Sanremo 1966 che nessuno si è mai filato di striscio. Avessero voluto fare davvero i fighi avrebbero potuto trovare qualcosa di un attimo più ricercato della Zanicchi (la Zanicchi, Cristo Santo!), ma comunque la canzone non è malaccio.
(voto 6+)

Morandi, un consiglio: abbottonati l’abito che quel copripancia prémaman è inguardabile.

Giusy Ferreri “Il cielo in una stanza”
Riuscite a immaginare il capolavoro di Gino Paoli cantato dalla voce sgraziata di Giusy Ferreri? Sì? Beh, è esattamente come ve la potreste immaginare, visto che questa donna ormai canta come la parodia di se stessa. Al mondo c’è di peggio, la malaria per esempio, ma io comunque preferisco di gran lunga la versione di Mike Patton (il cantante dei Faith No More).
(voto 4)


Nathalie Giannitrapani “Il mio canto libero”
Una canzone così bella che probabilmente sarebbe emozionante cantata da chiunque. No, da Al Bano no. Nathalie ha fatto la gavetta nel mondo delle cover a X-Factor con Elio come tutor, quindi riesce a cavarsela piuttosto bene. Certo, per l’arrangiamento si sarebbe anche potuti essere un poco più originali…
(voto 6/7)

Fai pure Gianni. Non so, vuoi anche infilare un dito?
Belen e Morandi annunciano che il cd con le cover proposte stasera lo troveremo da domani in vendita nelle edicole e si potrà pure scaricare. Non so se sia un invito alla pirateria musicale o meno, ma questo nemmeno aggratis da eMule mi sogno di scaricarmelo.

Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario “Addio mia bella addio”
Sembra una canzone di Natale, una di quelle brutte. E che coppia mal assortita sono, sti due?
(voto 2)

I Modà con Emma Marrone o Emma Marrone con i Modà? “Here’s to you – La ballata di Sacco e Vanzetti”
Il cantante dei Modà ha un bel taglio di capelli ed Emma un abito rosso grazioso. Fossero a una sfilata di moda di serie B visivamente farebbero anche la loro porca figura, ma con questo pezzo impegnato qualcuno sa spiegarmi cosa diavolo hanno a che fare ‘sti due?
(voto 5,5)

Max Pezzali “Mamma mia dammi cento lire”
Meno male che c’è Arisa a sovrastare la voce di pezzente Pezzali: adesso figlio mio tieniti ‘ste cento lire e vatti a comprare un abito decente.
(voto 5)

Roberto Vecchioni “O surdato ‘nnammurato”
Avrà anche origini campane, ma il lumbard Vecchioni che canta in napoletano fa lo stesso effetto straniante di Kim Rossi Stuart che recita in milanese in Vallanzasca, peccato che l’interpretazione non sia proprio dello stesso livello.
(voto 5,5)

Pubblicità e vedo Ambra Angiolini ad Annozero. Cosa mi sono perso?
Qualche giorno fa mi chiedevo: chissà che fine avrà fatto Ellen Hidding. Poi sono andato avanti con la mia vita tormentato da tale dubbio, fino a che ora ho trovato una risposta a questo assillante quesito: fa le telepromozioni con Morandi, che culo! Nemmeno con Giorgio Mastrota, the king of televendites, ma con Morandi…
Rientrati dalla pubblicità, La Canabis accenna Va pensiero e poi per fortuna ci grazia, si ferma lì e arriva Roberto Benigni. Cosa si inventerà codesta volta?

Sì, ci hai salvati tu
Dopo aver camminato sulle poltrone alla notte degli Oscar 1999, a Sanremo si presenta su un cavallo bianco come Gandalf e subito lancia frecciatine alla Rai, a Bersani, a Morandi, a Sanremo, a Pupo ed Emanuele Filiberto, a Marchionne, a Masi e poi naturalmente a lui, al Premier. Il suo intervento cammina sul filo sottile del parlarne, senza nominarlo direttamente:
“150 anni che sono? L’Italia è ancora una bambina, è una minorenne.”
"Dobbiamo parlare dell'Inno di Mameli, che tutti pensano che Mameli quando l'ha scritto era un vecchio con la barba, invece aveva vent'anni. All'epoca la maggiore età si raggiungeva a ventuno, quindi... era minorenne. Che poi 'sta cosa delle minorenni è nata proprio qui a Sanremo, ve la ricordate Gigliola Cinquetti? Non ho l'età, non ho l'età... S'era spacciata per la nipote di Claudio Villa.”
E dopo aver nominato Ruby Rubacuori:
“Se non ti piace, gira sul Due. Ah, no, c'è Santoro. …Stasera è una serataccia.”


Ma ha anche regalato alcune perle extra-berlusconiane:
“L’Italia è l’unico paese al mondo dove è nata prima la cultura e poi la nazione.”
“Mazzini, Garibaldi e Cavour sono entrati in politica e poi sono usciti più poveri di prima. Ma hanno arricchito enormemente gli italiani.”
“L’unica maniera per realizzare i propri sogni è svegliarsi.”
“Con Va pensiero, Verdi aveva già immaginato la fuga dei cervelli.”
"Se la felicità si scorda di voi, voi non scordatevi mai della felicità. Che non è cara."

E poi la più bella versione dell’Inno di Mameli a memoria d’uomo, tanto per ricordarci la differenza tra “artisti” e Artisti.


Peccato per il solito onnipresente applauso a metà canzone che rischia di rovinare l’atmosfera ma non ci riesce. E peccato poi che ci siano Morandi e la Canalis con la loro sequela di banalità. Già sono quel che sono, ma dopo questo intervento di Benigni il confronto tra l’uno e gli altri è davvero impietoso. Non potevano semplicemente mandare in onda la pubblicità?

Vai Jury! E adesso un bel doppio mortale carpiato
La Crus “Parlami d’amore Mariù”
Una performance di classe. Quasi come vedere Jury Chechi volteggiare tra gli anelli. Anzi no, è stato proprio come vedere Jury Chechi.
(voto 7)

Tricarico “L’italiano”
La versione di Tricarico è molto più bella dell’originale di Toto Cotugno, che purtroppo a un certo punto arriva. Poi entra anche un coro di ragazzi che sembrano usciti da uno spot United Colors of Benetton. Gianni Morandi li presenta come la nuova generazione di italiani, peccato che quando chiede a uno di loro: “Ma tu da dove arrivi?”, lui risponda: “Marocco. Vuoi un ascendino? Te lo vendo a scinque euro”. Momento politically correct magnificamente rovinato. Tiè, Morandi!
(voto 7)


Luca e Paolo si presentano con un intervento serio preso da Gramsci. Più nello stile di Fazio/Saviano che nel loro. Discreti, ma non sono Benigni.

Micaela “Fuoco e cenere”
A 20 anni Mameli scriveva il Canto degli Italiani, mentre Micaela a 17 anni canta più modestamente ‘sta discreta menata melodrammatica. Sempre meglio che darla via ad Arcore o Palazzo Grazioli, comunque.
(voto 6+)

Roberto Amadè “Come pioggia”
Viene da Vercelli, vicino alle mie parti, ma non sarò certo di parte nel giudicarlo. Anzi. I capelli unti che fanno molto anni Novanta e soprattutto molto “non mi faccio una doccia da un mese” non depongono a suo favore. La voce finto vellutata è poi urtante, così come quel suo sorrisino scolpito in faccia di chi sembra stia cantando la canzone più bella di tutti i tempi e invece… Tornatene a Vercelli, va. E fatti una doccia.
(voto 5-)

BTwins “Mi rubi l’amore”
Hanno un look a metà strada tra Justin Bieber e una parodia degli emo che li farà volare dritti a TRL e sono inoltre due gemelli che potrebbero essere i nuovi Sonohra, ma a un primo impatto stranamente non mi stanno sulle palle come quei due là. La loro canzone? Suonano come Mirko di Mai dire gol, giusto meno divertenti.
Tranzolli raga, nessuno vi ruba l'amore. Forse giusto Justin Bieber.
(voto 5)



Belin!
Non che mi manchi particolarmente, ma Belen dov’è che è finita? È stesa in bagno in overdose? Se sì ditelo che il Festival mi diventa subito più rocknroll. Anche se, a giudicare dai suoi occhi a palla, a rischiare l’overdose stasera mi sembra più Luca Bizzarri che Belen.

Marco Menichini “Tra tegole e cielo”
E invece niente rock’n’roll e arriva solo questo manichino che canta un pezzo nella peggiore tradizione sanremese. Un vero nongiovane, senza offesa per il mitico Nongio di Mtv.
(voto 3)

Belen non è finita in overdose purtroppo, ma stava preparando solo un suo omaggio a Fellini. Il solito effetto Jennifer Lopez non se ne va e si finisce per rimpiangere il (mediocre) film Nine, in cui una ben più convincente Kate Hudson interpretava la stessa “Cinema italiano”. Altroché Belen.


Viene decretato il vincitore nella categoria cover ed è… Al Bano. Ma chi ha votato? Una giuria di sordomuticiechi e pure stronzi?

Micaela in quanto minorenne non può apparire in tv dopo mezzanotte. Se vuole apparire nella camera da letto del premier sembra però non ci sia alcun problema. Arriva la busta col verdetto, ma Morandi non ce la fa davvero più: correrà anche la maratona di New York, ma questo Sanremo rischia di farlo schiattare sul palco. Prima che succeda la tragedia, io lancio l’allarme: chiamate la guardia medica. In ogni caso tra i giovani passano Roberto Amadè (buuu) e Micaela (clap clap).

Commentatela voi questa,
che se io dico qualcosa rischio solo una denuncia
Quindi è il momento dei ripescati nella categoria principale. Anna Oxa ha avuto un attacco di diarrea fulminante e non è ancora arrivata. Morandi va nel panico e non sa più cosa fare. Lo ripeto: chiamate un dottore, un’ambulanza o Belen a fare una respirazione bocca a bocca, però salvatelo prima che ci lasci le penne.
Anna Tatangelo ha 24 anni, ma in mezzo ad Al Bano, Patty Pravo e Anna Oxa (arrivata dopo aver finito di fare i suoi porci comodi) sembra una loro coetanea. Come direbbe Ruggeri, un altro “vecchio” della canzone italiana: mistero. Altro mistero: ma questa puntata infinita del Festival arriverà mai a un termine?

I fantastici 4 ricantano i loro poco fantastici pezzi: io tengo per Anna Tatangelo e Patty Pravo, anche perché gli altri due sono davvero er peggio. Visto che non è ancora abbastanza tardi, Luca e Paolo (stasera totalmente cancellati da Benigni) improvvisano un pezzo alla chitarra e mentre sta già sorgendo un nuovo giorno, l’alba dei Morandi viventi annuncia finalmente i due ripescati: Anna Tatangelo, in cui in questa lunga notte di follia sono (quasi) diventato fan, e Al Bano. Ma perché Al Bano?????????
Chiude Gianni Morandi con una sua versione dell’Inno di Mameli che è un plagio di quella sentita poco prima fatta un miliardo di volte meglio da Benigni. Ma perché uomo scimmia hai fatto ciò???????????????????????
Follia pura. Cercare un confronto così impietoso è volersi proprio del male. È come se io andassi da Mike Tyson a dirgli: “Oh coglione, fatti sotto che secondo me combatti come una femminuccia.”

Dopo oltre 4 ore e mezza finisce finalmente la puntata forse più lunga nella storia di Sanremo, in un Festival salvato solo da Benigni. Per salvare Morandi però mi sa che non basta nemmeno lui. Fate mandare un’ambulanza, a prendere Gianni, presto scendi, scendi dottore, ha bisogno di teeee, ha bisogno di teeeee.


(stasera mi sa che mi prendo una pausa dal Festival ed esco, quindi se volete sapere qualcosa sulla quarta puntata non vi resta ahivoi che guardarvela, altrimenti io rischio di impazzire ulteriormente e scrivere solo cose tipo troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid. Troppo Sanremo e niente distrazioni fanno di Cannibal un cattivo Kid)
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