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martedì 17 aprile 2018

Ci vediamo da The Place prima o poi





The Place
Regia: Paolo Genovese
Cast: Valerio Mastandrea, Sabrina Ferilli, Marco Giallini, Alba Rohrwacher, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo, Silvio Muccino, Silvia D'Amico, Vinicio Marchioni, Alessandro Borghi, Giulia Lazzarini


C'è una tavola calda che si chiama The Place in cui è possibile trovare qualcosa che non si trova in qualunque bar, o ristorante, o locale. Il gelato Winner Taco della Algida?
No, intendo qualcosa di più raro ancora. Un uomo misterioso che realizza i desideri delle persone. Una specie di genio della lampada, solo senza lampada, con un colorito meno Avatar e in grado di realizzare un solo desiderio alla volta, non tre. Inoltre, lui ti chiede qualcosa in cambio. È come una specie di patto col diavolo. Quid pro quo, Clarice. Spinto dalla curiosità e dal mio spirito da reporter, ho trovato questo locale e ho incontrato questo fantomatico uomo. Ecco cos'è successo.

giovedì 17 ottobre 2013

ESCAPE PLAN – FUGA DAI CINEMA




La stagione cinematografica stenta a entrare nel vivo. Se i distribuitori italiani si risparmiano d’estate per tenere in caldo le grandi uscite per l’autunno, finora non l’hanno dato molto a vedere. Anche questa settimana sono infatti ben poche le uscite interessanti, forse a mala pena una. Per il resto, si preannuncia un weekend all’insegna del trash più sfrenato, con il ritorno della scoppiatissima accoppiata di residui bellici anni ’80: il sottoscritto Cannibal Kid e il suo blogger rivale Mr. Ford?
No, sto parlando di Stallone & Schwarzenegger.

"Ford, Silvio... che state aspettando? Vi vogliamo qui con noi dietro alle sbarre."
Escape Plan – Fuga dall’inferno di Mikael Hafström
Il consiglio di Cannibal: questo film è l’Inferno cannibale
Stallone e Schwarzy di nuovo insieme e questa volta entrambi protagonisti?
Cos’è, un sogno erotico di MrFord che si materializza?
O è un desiderio che ha chiesto al Genio della lampada?
Ford, adesso di desideri te ne restano soltanto altri due, e uno mi sa che l’hai sprecato per veder realizzata quella che si preannuncia come una delle minchiatone più clamorose dell’annata cinematografica, il triste canto del cigno di due ex icone di un tipo di cinema fortunamente relegato nel passato. Più che un film, una celebrazione della brutta recitazione. Più che una pellicola, un vero Inferno.
Il consiglio di Ford: meglio regnare all'Inferno, che servire il Cannibale!
Stallone. Schwarzenegger. Insieme.
Devo aggiungere altro?

"Ti prego, Dio Moccia, fa che Cannibal & Ford non parlino male del nostro film."
Una piccola impresa meridionale di Rocco Papaleo
Il consiglio di Cannibal: una grande impresa vederlo
Dio, cos’ho fatto di male che mi punisci così?
Non bastavano Stallone e Schwarzenegger insieme, mi devi pure mandare un film con l’odioso Rocco Papaleo?
Ma perché? Sono stato troppo cattivo con Ford, ultimamente?
D’ora in poi cercherò di essere più buono, ma solo se mi prometti che per Natale mi porterai una Emma Watson.
Ah, non sei Babbo Natale?
E vabbè, ma tra di voi divinità VIPs vi conoscerete, quindi mettigli una buona parola per me.
Il consiglio di Ford: un'impresa non bottigliarlo.
Rocco Papaleo. Really?
Dopo Basilicata coast to coast. Really?
Potrei lussarmi la spalla a furia di bottigliate. Passo.

"Tu sei Harry Potter, quello che non voleva farsi Hermione!"
"Chiii? Io??? Ma figurati, hai sbagliato persona."
Giovani ribelli – Kill Your Darlings di John Krokidas
Il consiglio di Cannibal: Giovani ribelli cannibali – Kill your Ford
Oh, in mezzo a tanta merda, finalmente un film che si preannuncia un minimo interessante. Certo, tra i protagonisti c’è il pessimo Daniel Radcliffe, il maghetto che dopo Harry Potter trasforma in porcheria tutto ciò su cui posa la sua bacchetta arrugginita, però il resto del cast non è male e la pellicola potrebbe anche rivelarsi una specie di L’attimo fuggente per le nuove generazioni. O magari no, però se non altro una visione sembra meritarsela. Al contrario del resto della robaccia fordiana della settimana.
Il consiglio di Ford: roba per Cuccioli poco eroici.
Filmetto adolescenziale di quelli che fanno andare in brodo di giuggiole il mio rivale che snobberò felicemente per godermi gli Expendables in azione, alla facciazza di tutti gli Harry Potter del mondo, primo di essi quel finto serpeverde del buon Peppa.

"Ah, che pace. Come si sta bene senza internet
e lontane da quei cineblogger criticoni!"
Two Mothers di Anne Fontaine
Il consiglio di Cannibal: se si intitolava Two motherfuckers lo guardavo di sicuro!
Mah, una pellicola che mi sa di drammone strappalacrime stracciapalle senza fine.
Però c’è la mia preferita Naomi Watts, e quindi una possibilità gliela si potrebbe anche dare, se solo non avessi già altri 3 milioni di film e serie tv più promettenti da recuperare, più anche qualche visione fordiana da bottigliare come si deve.
Il consiglio di Ford: mi basta un Cannibale, grazie.
Film che non ho alcuna voglia di vedere e che da qualche tempo galleggia nella chiavetta in attesa di una recensione nei giorni appena successivi all'uscita.
L'impressione è che si scateneranno bottigliate, neanche avessi tra le mani il nuovo lavoro di Malick, o un qualsiasi post del Cannibale. Posso solo sperare di essere smentito.

"Tornare a fare Glee? Stai scherzando, vero?"
Cose nostre – Malavita di Luc Besson
Il consiglio di Cannibal: per me ‘ste Cose possono anche rimanere vostre
Ecco un nuovo film di Luc Besson, regista discontinuo tanto disprezzato da Ford, un giorno mi dovrà spiegare il perché, che a me è sempre stato piuttosto indifferente. Una cosa che in genere non sopporto sono invece le pellicole sulla Mafia e ancor meno mi piacciono le commedie sulla Mafia. L’unico motivo per vedere un film come questo è allora Dianna Agron, che era anche l’unica ragione per cui continuare a vedere Glee e da quando non c’è più lei, adios Glee!
Il consiglio di Ford: Besson, tieniti pure le tue cose!
Di norma, non sono un grande fan dei film di mafia - fatta eccezione per quelli firmati da gente che sappia stare dietro una macchina da presa -.
E non sono un grande fan neppure di Besson, uno dei registi più inutili e sopravvalutati della Storia recente.
Una doppietta del genere potrebbe, dunque, risultare potenzialmente letale.
Penso, a questo punto, che mi darò ai recuperi.

Immagine non tratta dal film, però mi piaceva
La prima neve di Andrea Segre
Il consiglio di Cannibal: la prima neve, l’ultima delle visioni
Okay che l’estate è finita, però cominciare già a pensare alla prima neve mi sembra prematuro. Soprattutto, mi sembra una cosa triste. Triste quanto leggere WhiteRussian, o guardare un film italiano non girato da Paolo Sorrentino.
Il consiglio di Ford: la prima neve, e speriamo anche l'ultima.
Considerato com'è andata la scorsa settimana, prima di pensare anche solo alla lontana di approcciare qualche inutile film italiano ci penserò qualche migliaio di volte.
Piuttosto preferisco schiaffarmi le stronzate generazionali che sponsorizza il mio antagonista.


"Piuttosto che vedere 'sto film, mi bendo anche gli occhi."
Il flauto di Luciano Capponi
Il consiglio di Cannibal: Ford, sai dove puoi infilartelo, quel flauto?
Pellicola fantascientifica partenopea che solo per il trailer meriterebbe un Oscar al trash.
Io non ho veramente idea di come “film” come questi possano venire realizzati e pure distribuiti. Così come non ho idea del perché WhiteRussian continui a essere un pessimo blog sul cinema, quando potrebbe essere un ottimo blog sul wrestling…
Il consiglio di Ford: Cannibal, non voglio toglierti questo privilegio. Prima le signore! :)
Alla visione del trailer ho pensato che non fosse vero, o al massimo uno scherzo poco spiritoso di Peppa Kid. E invece no, come diceva Lucarelli nel suo Blunotte.
Paura, eh!?
Paura davvero.



domenica 5 maggio 2013

E’ NATA UNA STAR? SI', DA UN'ALTRA PARTE


Immagine pseudo porno tratta dal film inserita per aumentare il numero di visite.
È nata una star?
(Italia 2012)
Regia: Lucio Pellegrini
Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Lucio Pellegrini, Michele Pellegrini
Ispirato al romanzo: È nata una star? di Nick Hornby
Cast: Luciana Littizzetto, Rocco Papaleo, Pietro Castellitto, Cristina Odasso, Alice Torriani, Gisella Burinato, Antonino Bruschetta, Michela Cescon
Genere: pop porno
Se ti piace guarda anche: Nessuno mi può giudicare, C’è chi dice no

"Ma proprio un figlio con Castellitto dovevi fare???"
Perché guardare un film italiano, oggi come oggi?
Bella domanda. La prima risposta che mi viene in mente è: per farsi del male. Sadomasochismo puro. Non per fare di tutta l’erba un fascio, però una buona fetta dei film nostrani contemporanei possiede alcuni difetti in comune:

1) Esteticamente i film italiani sono brutti. Sono visivamente miseri. Hanno una fotografia di qualità televisiva e con qualità televisiva non intendo HBO, ma fiction Rai/Mediaset. Eccezioni? Garrone, Sorrentino e pochi altri.

2) Sono recitati male. Il confronto con le produzioni americane, francesi e con la classe recitativa inglese sono spesso e (mal)volentieri impietosi. Le interpretazioni sono il più delle volte enfatiche, eccessive, sopra le righe, di stampo teatrale quando va bene, di stampo soap-opera quando va male. Quasi mai sono invece di stampo cinematografico. E se si fa cinema, non è un difetto da poco. Per non parlare di tutta una serie di comici e cabarettisti (ma è ancora da vedere se sono capaci a fare pure quello) che si improvvisano attori, ma non sono attori. Qualcuno glielo vada a spiegare.

"Fossi Sergio Castellitto, ti prenderei a schiaffoni dal mattino alla sera!"
3) Sceneggiature deboli, prevedibili, prive di idee. Persino nei film italiani migliori che mi è capitato di vedere di recente, come Reality di Matteo Garrone e Io e te di Bernardo Bertolucci, non abbiamo storie del tutto travolgenti o particolarmente elaborate o mai viste o una costruzione dei personaggi che scavi davvero in profondità. Sono script spesso zoppicanti e non del tutto riusciti, a cui solo i registi migliori sanno mettere una pezza con la loro classe.

È nata una star? non fa eccezione e soffre dei primi due problemi, e anche di brutto. È girato in maniera piatta ed esteticamente non si distingue per qualità da una pubblicità televisiva. La recitazione è poi la nota più dolente: Luciana Littizzetto a me presa a piccole dosi sta anche simpatica. Un’ora e mezza di Littizzetto che prova a fare l’attrice, non riuscendoci un granché, diventa una situazione pesantuccia. Rocco Papaleo invece lo dico subito che non mi sta simpatico, proprio per niente, e quindi lui reggerlo un’ora e mezzo è stata un’impresa davvero gravosa. Direi quasi un'Impreza Subaru.

"Un film tratto da un mio libro recitato dalla Littizzetto, da Papaleo e
dal figlio di Castellitto? I'm laughing for not crying..."
Il peggiore però è il ragazzo che interpreta il loro figlio, Pietro Castellitto, che, come potrete facilmente intuire, nella vita reale è il vero figlio di Sergio Castellitto. Mi spiace per Sergio. Se c’è chi come Sofia Coppola riesce a sfuggire con il talento alle accuse di nepotismo, questo non è il caso del Pietro Castellitto, uno degli attori meno espressivi mai visti in tutta la mia vita e questa affermazione comprende - ebbene sì - persino Steven Seagal. Vabbè che nel film il suo personaggio non è quello di un ragazzo tanto sveglio e quindi il suo volto “espressione zero” ci può anche stare, però la sua interpretazione resta comunque imbarazzante. L’avevo già visto in Venuto al mondo, diretto dal paparino, e ora ne ho ulteriore conferma: questo è un figlio di papà raccomandatissimo che lavora solo grazie al suo cognome. Non esiste altra spiegazione.

Ma È una star? a sorpresa sul terzo punto dei difetti comuni ai film italiani ha invece a sorpresa qualcosa da dire. Non è che abbia una grossa sceneggiatura, no. Toglietevelo dalla testa. Ha però se non altro uno spunto di partenza intrigante. Oh, finalmente una buona notizia per l’Italia?
Eh, insomma… lo spunto intrigante è tutto merito di Nick Hornby, che è poi il motivo per cui ho deciso di avventurarmi nella visione di questa pellicola. Proprio così. È nata una star? è tratto dal romanzo omonimo dell’autore inglese. Io ho adorato Alta fedeltà e About a Boy - Un ragazzo, questo suo libro invece non l’ho letto, però ero incuriosito di vedere cosa ne tiravano fuori con una commedia italiana. Com’è andata potete già immaginarvelo.

Keira Knightley brutta Cristina Odasso
L’idea di partenza come detto non è niente male. Una madre e un padre un giorno scoprono che il loro figlio che credevano un incapace totale ha invece un talento nascosto: è un pornodivo superdotato. E se Pietro Castellitto nella parte del figlio incapace totale era perfetto, in quella del pornodivo superdotato non è per nulla credibile, persino all’interno di un contesto comedy. Pietro Castellitto = Worst actor ever.
Dopo un buon, buon? diciamo decente avvio, il film deraglia inevitabilmente, con una serie di scenette non troppo divertenti, uno sviluppo che non porta da nessuna parte, se non verso qualche banalità assortita. In un paio di occasioni si ride anche, però su un tema del genere i momenti comici e pure, massì, trasgressivi sarebbero potuti essere ben più numerosi. Invece niente. È la solita timida commediola italiana che tratta di un tema osè ma non osa niente, e anche la colonna sonora firmata del cantautore indie Brunori SAS, per quanto non malaccio, non incide e non regge il confronto con quella di Badly Drawn Boy per About a Boy, tanto per rimanere in tema di pellicole nickhornbyane.
Con un cast di veri attori (l’unica che se la cava o quasi è la sosia italiana di Keira Knightley, Cristina Odasso) e una regia degna di questo nome avremmo potuto vedere qualcosa di carino. Quello che resta è invece soltanto una partenza promettente. Però in questo caso il merito non è certo del cinema italiano, ma tutto del fuoriclasse inglese Nick Hornby.
Inghilterra batte Italia, once again.
(voto 4,5/10)



domenica 19 febbraio 2012

Non è l'Inferno, è molto peggio. E' Sanremo

Cioè e Top Girl dovrebbero chiudere immediatamente.
Perché?
Perché parlano di Justin Bieber, Selena Gomez e Twilight anziché del Paradiso dei teen idols scomparsi.
Dovrebbero parlare ad esempio di Luke Perry, il Dylan di Beverly Hills 90210, oggi marito e padre devoto.
Pausa per un bicchiere d’acqua.

La Stampa e la Repubblica dovrebbero chiudere immediatamente.
Perché parlano di politica invece di parlare di ciò che tutti gli italiani vorrebbero nel loro Paradiso personale: la figa.
Sì, sui loro siti ogni tanto mettono le foto di Belen nuda, però nella versione cartacea non ce n’è abbastanza.
Prendiamo i tabloid britannici, quelli più prestigiosi. Quelli come il Daily Mail. Nella terza pagina ci sono le foto delle Page 3 girls, ragazze con le zinne di fuori. E cosa troviamo invece di solito sulla terza pagina de La Stampa e della Repubblica? La politica. Vi sembra una cosa giusta?
Pausa siga.

Quattroruote e Al Volante dovrebbero chiudere immediatamente.
Perché parlano di argomenti come la sicurezza stradale o la scadenza del bollo, pagine che tanto tutti i lettori saltano a piè pari, anziché parlare del Paradiso delle macchine. Che fine fanno le auto rottamate? Dove vanno a finire? In Romania, Bulgaria, Polonia? Questo vogliamo sapere.
Pausa pipì.

La prova del cuoco e Cotto e mangiato dovrebbero chiudere immediatamente.
Perché ti insegnano a cucinare ricette con ingredienti che nessuno in una casa normale in una cucina normale possiede, anziché realizzare piatti a base di Kinder Paradiso.
Pausa cagatina.

Infine, il Festival di Sanremo dovrebbe chiudere immediatamente.
Perché dovrebbe proporre della musica, della buona musica, anziché ospitare i deliri privati di un anziano ex cantante sul Paradiso.
Adriano Cannibalano


"Anche io amo i gay, Gianni. A proposito, a che ora smonti?"
Che possa calare il sipario pietoso su questa trista edizione duemiladodici del Festival di Sanremo.
Forse una delle peggiori di sempre a livello musicale e televisivo.
Un vuoto totale che ha dimostrato, ancor ce ne fosse bisogno, l’incapacità di Gianni Morandi come conduttore e di una manifestazione mummificata incapace di rinnovarsi e capace solo di rispecchiare il peggio dell’Italia.
Il meglio? Quello è meglio cercarlo ben lontani dalla cittadina ligure.

Visto che pure ieri ho visto poco o nulla dell’ultima serata di Sanremo, ho sognato il mio Sanremo Cannibale ideale, così come l’avrei organizzato io fossi stato il direttore artistico.

Conduzione
Giorgia Surina.

Concorrenti (limitandomi a scegliere tra gli artisti italiani che hanno pubblicato qualcosa di nuovo negli ultimi mesi)
A Toys Orchestra
Brunori SAS
Caparezza
Colapesce
Cristina Donà
Crookers + Bloody Beetroots
I Verdena live al Sanremo cannibale
Dente
Emis Killa
I Cani
Il Teatro degli Orrori
Lo Stato Sociale
Tying Tiffany
Verdena
Zen Circus

Ospiti internazionali
Adele
Florence + the Machine
Lady Gaga
Lana Del Rey

La versione con Gianmarco Mazzi direttore artistico e la conduzione totale di Gianni Morandi è stata un attimino differente da quella da me sognata. Comunque, tra quanto successo nelle 5 serate e tra i vari momenti cui ho assistito "grazie" a Rai ti vi oppure YouTube ti vi, ecco le cose che mi sono piaciute di meno e quelle di più del Festival morandiano.

Celentano ritorna nella sua gabbia. Speriamo che allo zoo
non perdano di nuovo la chiave...
Il peggio
1. Adriano Celentano
Se volevi sparare a zero contro la Chiesa, perché non mirare al Vaticano o al Papa, caro il mio coraggioso Adriano? Perché prendertela con dei poveri giornalisti che fanno solo il loro lavoro?
Le tue due deliranti esibizioni due (perché una sola non bastava, eh) sono state due delle pagine più inquietanti nella storia già molto inquietante della tv italiana recente.
E alla fine aveva ragione Aldo Grasso: sei venuto a Sanremo per fare pubblicità al tuo (orribile) ultimo disco.

2. Gianni Morandi
Gianni Morandi non è un conduttore televisivo, tanto quanto Schettino non è un capitano di nave.

3. Ugenio Finardi
Io uno cantare così male non credo di averlo mai sentito. La pena fatta musica. Qualcuno chiami Dio.

"Rocco, mi sa che facevo più ridere io..."
"Adesso va bene tutto, però non esageriamo, caro Max Giusti!"
4. Rocco Papaleo
Dalla cricca di Leonardo Pieraccioni, già qualche anno fa avevano fatto condurre il Festival a Giorgio Panariello, adesso è toccata a Rocco Papaleo. Il suo ruolo in quest’edizione sarebbe stato quello del comico. Io non me ne sono accorto.
La funzione di Papa Leo in questo Festival davvero non l’ho capita. Come canta Irene Sugar Fornaciari in quel suo aborto di canzone, questo è un grande mistero eeeeh yeah, eeeeh yeah, ma forse lo capirò “guardando il pipistrello che cerca il suo tragitto sotto un lampione rotto con curve che non sai”...

5. Ivana Mrazova
Di certo non è un cesso, ma nemmeno mi fa tutto sto sesso. Di figova di alto livello in giro ce n’è parecchia altra, magari in grado di parlare o di fare qualcosa, e magari pure senza problemi di torcicollo..

Il meglio
1. Nina Zilli
Niente di trascendentale, perché quest’anno di canzoni davvero degne di nota o che ascolterò anche all’infuori del contesto sanremese io non ne ho sentita manco mezzo. La Nina però se non altro ha presentato un pezzo di classe. Per me numero uno.

2. Erica Mou
In un Festival fatto da e per vecchi, una giovinetta degna di nota almeno c’è stata. Non un fenomeno, però una cantautrice di cui probabilmente sentiremo ancora parlare e non solo all’interno di carrozzoni televisivi di basso livello come questo.

3. I Soliti Idioti
A me fanno ridere. Nella loro apparizione sanremese sono andati avanti con il freno a mano tirato, però almeno hanno levato un po’ di muffa dalle pareti dell’Ariston. Dai, cazzo!

4. Marlene Kuntz + Patti Smith
I Marlene in questo Sanremo hanno un pochino deluso. Troppo alternativi per poter entrare davvero nella competizione e nel circo mediatico sanremese, ma con una canzone e delle performance troppo poco alternative per lasciare un vero segno. Peccato, potevano fare molto di più. L’accoppiata con Patti Smith nella serata dei duetti è però stato uno dei rari, rarissimi momenti musicalmente degni di nota di questo S. Romolo 2012. Why? Because the night.

5. Dolcenera
Bellina lei, ascoltabile la canzone. È stata tra le poche a proporre musica appartenente a questo millennio, sia da sola che nell’accoppiata con Professor Green. Non è molto, ma in un Sanremo tanto misero è già abbastanza per comparire nella mia top 5. E la cosa mi fa riflettere parecchio sulla qualità generale di questo Sanremo 2012.

Nel mezzo pare ci siano stati anche dei divertenti interventi di Geppi Cucciari e persino una riesumazione dei Cranberries in versione Zombie.
Ma passiamo al gran finale.
Attraverso un meccanismo strano e complicato (leggi: decidono le case discografiche) sono stati scelti i tre artisti che si contenderanno la vittoria finale del Festival 2012.
I primi tre in classifica per pubblico e orchestra sono Arisa, Emma e Gigi D’Alessio con Loredana Berté, però Noemi è stata la preferita dalla sala stampa e quindi sale misteriosamente al primo posto della classifica provvisoria.
Pessima decisione della sala stampa, ma se non altro ci siam levati dalle palle GG D’Alessio.
Quindi, alla fin fine...
Noemi, Arisa ed Emma si giocano il primissimo posto. Almeno in questo, Sanremo segue la tendenza internazionale del momento, ovvero che è il grande periodo della donne in musica. Chi vincerà?
Noemi canta “Sono solo parole”. E fossero solo parole mi andrebbe quasi bene. Peccato siano anche cantate. Malissimo.
Arisa canta “La notte”. Ma su questo Sanremo da età media di 197 anni la notte è calata già da ‘n pezzo.
Emma canta “Non è l’Inferno”. Beh, l’ho già detto nel titolo del post: se fossimo all’Inferno, non potremmo lamentarci troppo. Invece siamo a Sanremo. Ed è un sacco peggio.
Il premio dunque va a…
I fratelli Taviani.
Siamo sicuri?
Ah no, loro hanno vinto solo un Orso d’oro a Berlino.
La vincitrice del Festival di Sanremo invece è…
È…

La farfallina di Belen Rodriguez! La vincitrice morale di quest’edizione è lei, la farfallina. È forse la cosa di cui si è parlato di più, persino più di Celentano, e di certo la cosa che si è vista di più. La farfallina. Il parere femminile magari sarà diverso dal mio, ma personalmente a me non è sembrato un atto di degradazione. Belen ha anzi dimostrato di possedere una grande astuzia e di saper usare il mezzo televisivo a proprio vantaggio. E si è rivelata pure una stratega di marketing non da poco, giacché il tanga-mutanda invisibile sarà uno dei capi più venduti nelle prossime settimane.
È stata volgare? Non sarà stata una regina di eleganza e raffinatezza, però per me la vera volgarità è altra. È ad esempio quella di dare del deficiente ad Aldo Grasso, che invece ha confermato, ce ne fosse ancora bisogno, di essere una persona di grande intelligenza a non rispondere al molle molleggiato. E mi sembra più maschilista mettere lì sul palco una ceca a leggere il gobbo in italiano come fosse una bella statuina e basta. Belen, che pure in passato ho criticato per il suo “prezzemolismo”, ha invece mostrato carattere e personalità, usando Sanremo invece di farsi usare.



Ma la vera vincitrice è………….
Oh, bisogna saper creare l’attesa, come insegna il regista di The Innkeepers Ti West, anche se oramai la vincitrice l’avrete già saputa attraverso altra e più attendibile fonte.
Tra gli altri premi: Samuele Bersani vince il premio della critica, mentre Nina Zilli viene scelta come partecipante italiana al prossimo Eurovision Song Contest. Ma che tristezza, povera Nina!
"Bleah, toglimi subito di dosso quella terrificante mano gigante!"
La mia preferita tra le tre finaliste è Arisa (sebbene la mia preferita in assoluto come già detto era Nina Zilli, manco presente tra i primi 6 classificati). Io ieri però avevo predetto la vittoria di Emma. C’avrò preso?

La vincitrice del Festival di Sanremo 2012 è:
Emma con “Non è l’Inferno”.
Cannibal Nostradamus non sbaglia mai (o quasi, visto che il resto della top 10 non l’ho preso manco per sbaglio).
D’altra parte, sai che colpone di scena. Si sapeva già fin da ben prima dell’inizio come sarebbe andata.
Emma non era tra le mie preferite in assoluto, però non mi dispiace nemmeno così tanto. Perché è una brava ragazza, perché è una brava ragazza, perché è una brava ragazza… nessuno lo può negar!
E direi quindi che sono contento. Perché finalmente a questo Sanremo possiamo mettere la parola
FINE


Ti sei perso le altre puntate cannibali del Festival?
Shame on you. Vergogna, vergogna, vergogna.
Comunque le puoi recuperare non sul sito della Rai, ma qui sotto

sabato 18 febbraio 2012

Sanremo 2012: la telecronaca immaginaria

Ieri sera non ho visto il Festival di Sanremo.
Dopo 3 serate 3 di Gianni Monkey, Rocco Papaminchia e Ivanka Pompilova, avevo finito la droga e quindi avevo bisogno di uscire per procurarmela. Mica ho la coltivazione personale in casa...
Qualcuno sarà felice per la mia sanità mentale, qualcun altro invece starà gridando:
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO"
e pensando al modo più veloce e indolore per lasciare questo mondo.
Prima di fare gesti avventati, però, aspettate un momento.
Per rimediare, da bravo blogger ho comunque recuperato qualche info in rete, qualche video su Youtubbe, qualcun altro su Youporne. Mi riferisco a quelli su Belen.
Ah, ieri non c'era più Belen? Vabbè, allora vuol dire che me li son visti per niente... Bene lo stesso.
Qualcosa quindi l'ho recuperata, mentre il resto me lo sono inventato.
Ad esempio: Alessandro Siani. Anche senza averlo visto, sono sicuro che sarà stato persino meno divertente di Mr. James Ford quando tenta di fare il divertente, uahahahaha!
Procediamo quindi con i commenti flash alle esibizioni della serata.
I pezzi in gara sono talmente interessanti, che pure stasera ogni "artistone" dell'Ariston ha chiamato qualche ospite per cercare di renderlo un po' più accattivante e curioso. Riuscendoci?
Baaaaah!
Speravo di poter recuperare i video sul sito della Rai, ma evidentemente a questi di fare vero servizio pubblico non gliene importa una cippa. Sempre bello avere la conferma che pagare il canone è davvero utile...
Comunque, senza dovermi sbattere troppo, ho trovato i video comodamente raccolti su tvblog.

ARISA con MAURO ERMANNO GIOVANARDI - La notte
Duetto lagnoso, preferivo la versione Arisa alone.
(voto 5,5)

GIGI D’ ALESSIO e LOREDANA BERTE’ con MARIO FARGETTA - Respirare
Dj Fargetta alle prese con la versione tamarro-remix di una delle canzoni più imbarazzanti del Festival.
Ne esce una roba talmente trash che nemmeno ai tempi d'oro del Deejay Time di Albertino dei 90s...
Ci sono state polemiche perché secondo qualcuno la Berté si sarebbe esibita in playback.
Ma lo scandalo dove sarebbe? Questa povera donna è già tanto che si presenti in piedi sul palco, deve pure cantare? La vergogna è invece che GG D'Agostino D'Alessio canti per davvero. Ho i brrrrrrrrrrrividi al solo sentirlo. Comunque sta versione truzzata, per quanto faccia cagare, è così kitsch da essere molto meglio dell'originale. Bella Fargetta.
(voto 4,5)

NOEMI con GAETANO CURRERI - Sono solo parole
Gaetano Curreri chi è?
Ah, è quello degli Stadio.
Ossignur!
Perché è vestito con una tuta mimetica? Ha paura delle bombe di Celentano?
Noemi mi fa meno sesso di una visita al cimitero. E la sua voce mi dà più fastidio del sito della Rai.
(voto 2)

DOLCENERA con MAX GAZZE’ - Ci vediamo a casa
Max Gazzè era nel film Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo. Guarda caso. Sento puzza di inciucio...
Il film non l'ho visto e dopo essermi beccato Papaleo a Sanremo nemmeno lo farò mai. Il suo senso dell'umorismo non lo capisco proprio e quando tenta di fare il serio scade nel pietoso quasi quanto il War Horse di Spielberg.
La voce di Max Cazzè non si sente, quindi anziché cantare Ci vediamo a casa poteva proprio anche starsene a casa sua.
Dolcenera comunque a me piace, è la sua canzoncina è una delle più decenti, mi correggo: delle meno schifose, di questo Festival.
(voto 6,5)

CHIARA CIVELLO con FRANCESCA MICHIELIN - Al posto del mondo
La canzone è quello che è, però almeno queste due sanno cantare. O hanno una vaga idea di cosa significhi cantare. Cosa che nel mondo di Sanremo non è così scontata...
La Civello infatti a fine serata verrà eliminata. Cosa che non sorprende.
Francesca Minchielin comunque non ho ben capito chi fosse.
(voto 6-)

EMMA con ALESSANDRA AMOROSO - Non è l’inferno
Uh, Madonna: Alessandra Amoroso!
Nonostante il titolo del pezzo, mi sa che Sanremo con lei potrebbe trasformarsi davvero nell'inferno. E infatti...
La voce dell'Amoroso è una roba da multa immediata, così come la sua pettinatura. Atroce.
Emma, ti preferisco in versione Io ballo da sola che con le amiche della Maria.
(voto 5)

SAMUELE BERSANI con PAOLO ROSSI - Un pallone
Vengono presentati dalla Sabrinona Ferillona... che mi sono perso? Un'altra delle geniali interviste morandiane? Quale gioia e quale gaudio! E poi dicono che venerdì 17 di un anno bisestile porta sfiga...
Sta canzoncina al primo ascolto non gli davo manco due lire, e adesso? Neanche adesso, però mi sembra almeno un minimo caruccia.
(voto 6+)

EUGENIO FINARDI con BEPPE SERVILLO - E tu lo chiami Dio
Dio, fai qualcosa. Io questo Ugenio Finardi e la sua voce atroce proprio non li reggo.
Non ti sto chiedendo di farlo sparire, non sono così merda. Ti chiedo solo di fargli venire un leggero mal di gola che gli impedisca di cantare tipo... per sempre.
Dio, non mi sembra una richiesta poi così irragionevole.
(voto 0)

NINA ZILLI con GIULIANO PALMA e FABRIZIO BOSSO - Per sempre
Giuliano Palma non mi fa impazzire, però direi che tra gli ospitoni della serata è comunque di gran lunga uno dei migliori. Quindi Mina Nina ancora una volta si conferma la numero 1.
(voto 7)


MATIA BAZAR con PLATINETTE - Sei tu
Platinette ogni tanto la sento in radio e, pur non condividendo quasi mai il suo pensiero soprattutto politico e quando si mette a difendere Mediaset e ste robe qua, è una persona di grande intelligenza. Impressione confermata ieri sera. Platinette ha infatti replicato all' "Io amo i gay" pronunciato da Gianni Morandi nel corso della seconda serata, dicendo "Io amo gli etero".
Gianni Morandi ovviamente non coglie l'ironia di Platinette e ribadisce: "Io amo i gay".
Certo che Morandi se fisicamente somiglia a una scimmia, a livello intellettivo non arriva manco da lontano ai livelli di una scimmia.
L'esibizione a livello musicale non è eccezionale, però il pezzo dei Matti Bazar non è nemmeno tra i più atroci di questo Festival. E infatti verranno eliminati.
(voto 6)

FRANCESCO RENGA con SCALA & KOLACNY BROTHERS - La tua bellezza
Sono finito al live streaming del funerale di Whitney Houston?
Ah no, è sempre Sanremo.
Scherzi a parte, grandissimo il coro degli Scala & Kolacny Brothers, autori della splendida versione di Creep dei Radiohead che si sente nel trailer di The Social Network.
Loro sono davvero bravissimi e riescono a rendere il pezzo (quasi) decente. Peccato solo che canti anche Renga...
(voto 6)

PIERDAVIDE CARONE e LUCIO DALLA con GIANLUCA GRIGNANI - Nanì
Caronte e Dalla non li reggo. Grignani una volta, tanto ma taaanto tempo fa, era anche bravino. Prima di trasformarsi nella parodia di se stesso. La sua voce è meglio del Pierdavide de Filippi, però il pezzo continua a farmi davvero una pena infinita. E per questo, credo che sia una delle papabili vincitrici di questa tristissima edizione di Sanremo.
(voto 2)

A quanto pare, a inizio serata il balletto di turno è stato sulle note dei Nirvana.
I Nirvana suonati a Sanremo e io me lo sono perso?!?!?!
Il violinista David Garrett tra l'altro è clamorosamente simile a Kurt Cobain...
Cosa sta succedendo a Sanremo?


I verdetti: Chiara Civello e Matia Bazar eliminati.
Non me ne frega niente, ma comunque non mi erano sembrati tra i peggiori in assoluto.

Poi è il turno dei giovani, di Sanremo Social (che nome moderna, 'mmazza si sono proprio sprecati quest'anno  per fare i super giovani).
A vincere è Alessandro Casillo, il caso umano dell'annata. Un ragazzino di 15 anni simil Zac Efron simil Justin Bieber che vince a Sanremo, che bella fiaba!
Peccato per Erica Mou, arrivata seconda.
Peccato, anzi no: chissenefrega di vincere Sanremo. Tra i giovani di quest'anno è molto probabilmente l'unica di cui sentiremo ancora parlare.


Ospiti internazionali della seratona, la boyband One Direction.
Due domande al proposito:
Esistono ancora le boyband?
Dovevano proprio vestirsi in questo ridicolo modo (vedi foto a destra)?

E per chiudere, Cannibal Nostradamus fa la sua previsione sulla possibile classifica finale del Festival.
Anche se poi, diciamolo, non frega un cazzo a nessuno di chi vince Sanremo. L'anno scorso il premio era andato a Vecchioni, ma chi l'ha mai più sentita la sua canzone dopo il Festival?
Questa comunque è la mia previsione, non i miei preferiti.
La mia preferita è la Nina Zilla e la Nina Zilla non vincerà mai, proprio in quanto mia preferita.
Dopo l'annata di Vecchioni, secondo me il premio se lo contenderanno i due amici di Maria de Filippi, che se no se si incazza quella, sono cazzi amari per tutti...

Previsioni cannibali
1. Emma
2. Pierdavide Carone e Lucio Dalla
3. Francesco Renga
4. Eugenio Finardi
5. Gigi D'Alessio e Loredana Berté
6. Nina Zilli
7. Noemi
8. Samuele Bersani
9. Arisa
10. Dolcenera

Perso le altre puntate?
Buon per te. Comunque, se ci tieni, ecco gli altri post cannibali su Sanremo:
Prima serata
Seconda serata
Terza serata

venerdì 17 febbraio 2012

Sanremo 2012: Abbasso l'Italia nel mondo

Non avete visto Sanremo? Peggio per voi, vi siete persi chicche come questa!
Visto che ieri ho fatto lo sforzo di evitare le parolacce nel mio post sanremese, oggi razione doppia:
cazzo, figa, culi, tette, elisatette, vagina, Belen
L’italia ieri si è fermata a interrogarsi su un quesito di vitale importanza.
“Riusciremo a uscire dalla recessione?”
No, il quesito non è questo stupidi!, bensì: “Belen indossava le mutandine o no?”
La risposta è sì. Purtroppo sì. Le aveva.
Aveva una specie di mutanda invisibile che si preannuncia già l’oggetto cult della bella stagione.

Clicca sull'immagine per vedere meglio la vagina mutandina di Belen.
Questa sera è la sera dedicata alla grande (?) musica italiana, con un sacco di duetti e ospiti all’ultimo grido. Nel senso che fanno davvero paura.
Chi hanno chiamato? Adele? Ma và, chillaconoscequella?
Lady Gaga? No, se la tira troppo.
I Coldplay? Dai, se sono andati da Fiorello, non possono venire a Sanremo?
Ma no, questi nomi sono già in tutte le classifiche mondiali, meglio prendere qualcuno più di nicchia.
Tipo?
I Radiohead? I Sigur Ros? Bjork? Florence + the Machine?
No, mooolto più di nicchia.
Arcade Fire? The National? Zola Jesus? Anna Calvi?
No, troppo alternativi. Noi pensavamo più a qualcosa tipo… tipo Shaggy.
Shaggy di Scooby-Doo?
Nooo, Shaggy. ll famosissimo cantante. Mr. Lova Lova. Mr. Lova Lova. She call me Mr. Boombastic, mr. fantastic, mr. ro, ro, ro…mantic
Niente? Non vi ricorda niente? Vabbè, d’altra parte son 20 anni che non se lo fila nessuno.
E nonostante ospiti di siffatto livello, sa serata si chiama poco trionfalmente Viva l’Italia nel mondo…

Time che diventa Taim: che ridere UAHAH UAHAHA
Sanremo 2012, serata 3: Viva l’Italia nel mondo
Per iniziare alla grande, alla grandissima c’è Gianni Morandi, che canta, anti deturpa, una serie di canzoni varie da Frank Sinatra a Mia Martini.
Se vi trovate vicini a un cimitero, occhio, che si stanno rivoltando nelle tombe e stanno pure per uscire. Pensavate di farvi una serata all’insegna di The Walking Dead? Nah, lì tanto gli zombie non li fanno manco più vedere. Restate su Sanremo, che se Morandi and Friends continuano a distruggere le canzoni del passato, gli zombie arriveranno tutti all’Ariston.
A cantare Morandi fa pena. A parlare non è capace. C’è chi rimpiange Baudo, ma a questo punto io rimpiango Elisabettona Canalis. Non è capace a fare una sega, anzi quella mi sa che è molto brava a farla, però almeno fa ridere. Come Twilight. Senza volerlo, eppure sono terribilmente spassosi.

Rocco Papaleo invece non mi ridere manco per sbaglio.
Il suo tormentone “Stiamo tecnici” fa davvero pena.
Che occhi che c’ha poi?
Quanta coca tira, ehm volevo dire beve, per avere degli occhi così? Neanche Luca Bizzarri l’anno scorso era messo a tali livelli…
Ivanka Zoccolova non capisce una sola parola d’italiano, l’unica frase che conosce perché gliela ripetono spesso è: “Abbella, quanto prendi?”, però nonostante questo continua a ridere come un’oca.
Dev’essersi studiata bene i filmati con le vallette degli anni passati… Ragazza studiosa. Si vede che ha uno sguardo intelligente.
Ed ecco che subito, manco a farlo apposta, arriva lui. L'avevo appena invocato, ed eccolo:
Shaggy!

Mr. Lova Lova sta notte è pronto a entrare in azione e anche nella Civello...
Chiara Civello, You Don't Have To Say You Love Me (Io Che Non Vivo), con Shaggy
Shaggy viene presentato come uno dei più importanti artisti reggae del mondo, ma questo valeva (forse) decenni fa, e comunque è sempre stato considerato un po’ il pagliaccio del reggae.
Viene annunciato il pezzo “You don’t have to say you love me” composto da Pino Donaggio, grande compositore di soundtrack per Brian DePalma. Donaggio e DePalma che torneranno a collaborare sul nuovo film annunciato dal regista intitolato Passion, un remake dell’ottimo thriller francese Crime d’amour e con cui Donaggio potrà tornare grande dopo il lavoro su fiction come Don Matteo.
Peccato che Shaggy si metta a fare uno show personale non richiesto, un po’ come Celentano nella prima serata, e si mette ad attaccare non Famiglia Cristiana, non L’Avvenire, non Aldo Grasso, bensì attacca con la sua sola e unica hit, e forse anche sola e unica canzone che abbia mai inciso: Boombastic, naturalmente. Fino a che non gli sfumano la base a sopresa e lui ci rimane di merda e si sta quasi per mettere a piangere. Mi fa quasi pena.
Quando prova a cantare “You don’t have to say etc” non è che mi fa quasi pena. Mi fa proprio pena.
Mai sentito qualcuno tanto stonato!
(voto 6 alla Civello, voto 7 al primo piano delle sue tette, voto 1 di incoraggiamento a Shaggy)

Samuele Bersani, My Sweet Romagna (Romagna Mia), con Goran Bregovic
Goran Bregovic, noto soprattutto come autore delle colonne sonore per Kusturica, viene annunciato come grandissimo compositore da Morandi, che però si dimentica come si chiama.
Questa versione di Romagna mia comunque è roba che manco nelle peggio sagre di paese di sente qualcosa del genere.
Avessi una boccia di vino davanti, magari apprezzerei anche, ma adesso da (purtroppo) sobrio, come direbbe Mara Maionchi, per è un NO.
(voto 4)

No, non è una scena di Arrietty. È Nina Zilli con la piccola Skye.
Nina Zilli, Never, Never, Never (Grande, Grande, Grande) con Skye
L’artista migliore in gara, insieme a una delle ospiti migliori della serata, con una canzone grande grande grande. Skye a livello di altezza è piccola piccola piccola, ma la sua voce dà merda a quella di un po’ tutti i presenti. Nina compresa, diciamolo.
Poi cantano anche Rome wasn’t built in a day, uno dei pezzi più famosi ma per me non uno dei migliori dei Morcheeba, però ao’ semo in Italia, quindi famo la canzone su Roma.
Saranno le the best of tonight?
(voto 7)

Matia Bazar, Speak Softly Love (Parla Più Piano) con Al Jarreau
Grande Al Jarreau… ma quando? Pure lui saranno almeno 20 o 30 anni o forse anche di più che manco uno se lo fila più. E diccciamole, ccerte cccose.
Insieme poi ai Matia Bazar, che quelli mai nessuno se li è filati, fa una gran tristezza.
Il love theme del Padrino composto da Nino Rota è molto bello, ma questa versione da pensionato con Al Jarreau che fa dei versi a caso è imbarazzante.
Più che al pensionato, non è che siamo finiti al manicomio?
“Intervistato” da Morandi, Al Jarreau cerca di fare il playboy, ma il suo italiano lo tradisce. Invece di dire “bellissima ragazza”, gli esce “bellissimo ragazzo”.
Sento già i Soliti Idioti dire “omosessuaaaaaaaaale”.
(voto 1)

Emma con Renato Zero da giovane.
Emma, If Paradise Is Half as Nice (Il Paradiso) con Gary Go
Emma stasera mostra un po’ di tette, mi sa che ci potrebbe scattare un votino in più, per questo…
Gary Go è quello che un paio di estati fa spopolava con il pezzo che faceva più o meno uuuuh uuuuh uuuuh Wonderful, una canzoncina carina ma al di là di quella non è che abbia più fatto altro, questo tizio inquietante.
La canzone di Patty Pravo è piuttosto ganza e questa versione è decente.
L’unica volta che ho provato ad ascoltare un intero disco di Emma Brown mi hanno quasi portato via con l’ambulanza, però presa così a piccole dosi, all’interno del contesto infernale del Festival, non sarà Il Paradiso (amaro) cantato, ma mi piaciucchia, la ragazza. Sì, magari evitasse di fare vocalizzi e urli eccessivi sarebbe anche meglio, però è promossa. Merito anche delle tette.
(voto 6,5)

Ma Feliciano non ricorda anche a voi Jon Bon Jovi?
Arisa, Que Serà (Che Sarà) con José Feliciano
Ancora un brano da una soundtrack, ancora Nino Rota. Tanto per ribadire che una volta in Italia c’erano il grande cinema, i grandi compositori, le grandi canzoni e oggi…
Beh oggi ci sono tante cose...
Sì, c'è quello...
E quell'altro...
Ehm, di cosa parlavamo?
Jose Feliciano è un residuo bellico. Lui sarà tipo dagli anni ’70 che nessuno lo faceva esibire nemmeno alle feste di paese. Grazie Arisa per averlo riportato tra noi. Potevi anche risparmiarcelo, però grazie tante Calimera!
(voto 6--, il meno meno è per l’intervento di Morandi)

"Federica, hai la mia più completa attenzione... ZZZZZZZ"
Arriva Federica Pellegrini.
Non mi piace fisicamente. Mi sta sulle palle. È gigantesca e con ste due spallone mi fa persino un po’ paura.
Cosa ci fa a Sanremo? Fosse sto personaggione…
Balla un valzer con Morandi mentre lui la “intervista”. Che scena triste.
Le super intevistone di Morandi… me n’ero scordato. Bei tempi, quelli in cui non ricordavo che Morandi facesse interviste!
Chi cazzo se ne frega dei tatuaggi della Pellegrini?
O meglio: chi cazzo se ne frega della Pellegrini in generale?
O meglio ancora: ma chi cazzo è Federica Pellegrini?

Visto che il tango è troppo antiquato per una ganza come lei, la Pellegrini che è una proprio moderna ci propone un balletto (terrificante) sulle note di "I Gotta Feeling" dei Black Eyes Peas, pezzo che andava 3 anni fa e che quindi è troppo recente per essere considerato vintage, ma troppo passato per essere considerato cool.
Dai, basta con questa ospitata vergognosa.

Giorgia Suina sì che ne capisce! Ma perché le fanno fare solo la telepromozione invece di farle condurre tutto da sola? Risparmiavano lo stipendio sia di Morandi, che di Papaleo, che della Zoccolova, che di Belen and Elisatits.
È figa, è simpatica, sa condurre, sa parlare (al contrario di tutti quelli saliti sul palco dell'Ariston), sa pure l'inglese perfettamente... Ah già, è troppo qualificata. In Italia non va bene.

"Renga e tizio spagnolo, avete la mia più completa attenzZZZZZZZZZ"
Francesco Renga, El Mundo (Il Mondo) con Sergio Dalma
Il Mondo è una delle poche vecchie canzoni italiane in grado di commuovermi.
Nella versione originale.
Questa mi fa commuovere per il fastidio fisico che mi provoca il vocione di Renga.
Il tizio spagnolo è meno fastidioso, ma io continuo a preferire di gran lunga l'originale.
Il Mondo non si è fermato mai un momento, ma in questo caso era meglio se si fermava e rimaneva nel passato.
(voto 4)

Gianni Morandi a un certo punto se ne esce con la frase: "Io amo i gay".
Quando l'ha detta Tiziano Ferro, l'han chiamato coming out.
Detta da Morandi, fa un po' l'effetto di quelli che dicono "Sì, ma io non sono razzista. Però tutti 'sti extracomunitari venuti a rubarci il  lavoro eh eh eh..."

Pierdavide Carone e Lucio Dalla, Anema e Core con Mads Langer
E a proposito, tanto per fare un po' i razzisti: dovevano proprio chiamare un danese per cantare un pezzo in napoletano?
Mads Langer viene presentato da Gianni Morandi come un grande compositore, autore di musica e testi. Peccato che il pezzo che viene presentato come suo "You're not alone" sia in realtà una cover del gruppo trip-hop inglese Olive, pezzone che nel 1997 era finito al numero 1 della classifica UK.
Quindi, caro Morandi, prima di dire stronzate documentiamoci un attimo, ok?
(voto 4,5)


Irene Fornaciari, Who Have Nothing (Uno Dei Tanti) con Brian May e Kerry Ellis
Mai piaciuti i Queen, però certo che se passi dal suonare con Freddie Mercury al suonare con la figlia di Zucchero Sugar Fornaciari, due domande su dove sta andando la tua vita dovresti fartele, caro Brian May...
Lo spettacolo è di un kitsch imbarazzante.
Brian Maggio, noto anche per essere il sosia ufficiale di Angelo Branduardi, si lancia pure in un assolo gasandosi come manco un bambino che gioca per la prima volta a Guitar Hero.
Sembra di essere tornati ai tempi degli Europe.
Se piangi te, io cosa devo fare? Tagliarmi le vene?
Macchedico Europe?
Dico: Bee Hive!
Per lo spazio interviste di Cannibal Kid, che sono molto meglio di quelle di Morandi, una sola domanda a Kerry Ellis: "Ma chi cazzo sei?"
L'esibizione si chiude con le lacrime di Irene Fornaciari.
Credetemi: anch'io sono in lacrime. Per la desolazione totale di questo teatro degli orrori.
(voto 2)

Ivanka Zoccolova dice: "Ennio Morriccione".
Per non essere da meno, visto che 'ste vallette extracomunitare vengono in Italia a fare da padrone, Gianni Morandi si fa valere e tira fuori non l'uccello ma una perla: "Impressioni di settembre, un pezzo di uno dei più importanti gruppi italiani: i Pi Ef Em." *____*
Siamo in Italia, Gianni. L'inglese che non sai devi usarlo proprio nell'occasione più sbagliata?

Marlene Kuntz, "The World Became The World" (Impressioni Di Settembre) con Patti Smith
Finalmente si può parlare di grandi artisti sul palco dell'Ariston.
Certo, non stiamo parlando dei Marlene Kuntz dei tempi migliori, nè della Patti Smith dei tempi migliori. Ma d'altronde NESSUNO che stia al Festival di Sanremo può considerarsi nei tempi migliori della sua vita.
In Boris - Il film si dice: "Dopo la tv c'è il cinema, dopo il cinema c'è la radio e dopo c'è la morte." E Sanremo dove sta? Persino oltre la morte?
Certo che Patti Smith è brutta forte, però "Because The Night" cazzo se fa sempre il suo effetto!
(voto 7+)

Dopo Patti Smith, canta Rocco Papaleo.
L'espressione "Dalle stelle alle stalle" devono averla coniata in previsione di questo.

"Pur'io aggià à paga il mutuo, guagliò!"
Gigi D'Alessio e Loredana Berté, Flame (Almeno Tu Nell'Universo) con Macy Gray
Macy Gray viene presentata dal solito informatissimo Gianni Morandi come la nuova promessa del soul...  Questa espressione poteva essere valida nel 1999, ai tempi del suo primo album, quello anche di maggior successo. Peccato sia da una decina d'anni che nessuno se la fila più, la povera Macy.
"Sai, la gente è strana", parole indicate per Morandi, come dice la canzone di Mia Martini, stuprata da GG D'Alessio.
Sofferta l'interpretazione di una Berté sempre più fatta e sofferente una Macy Gray del tutto strafatta.
Che tristezza vedere Macy Gray in questo stato e finita a duettare con bimbominkia GG.
(voto 6 ad Almeno tu nell'universo, voto 0 alla canzone di GG)

Eugenio Finardi, Surrender (Torna A Surriento) con Noa
Finardi mi mette più paura di Freddy Krueger.
Sta notte mi sa che dormo con la luce accesa...
Noa bravina, se la cava bene, perdipiù con un pezzo che non sarebbe semplice nemmeno per un Napolitano, volevo dire per un napoletano.
Però l'uomo ribattezzato genialmente dalla Cagnalis Ugenio Finardi proprio non lo capisco. Sarò tardo io. Sarà che è tarda l'ora. Però io non capisco come qualcuno possa considerare quest'uomo un cantante.
(voto 6 a Noa, voto zero assoluto a Ugenio Finardi)

Dolcenera, My Life is Mine (Vita Spericolata) con Professor Green
Professor Green è un po' una versione inglese di Eminem, sebbene nemmeno da lontano ai livelli di Eminem, e con Dolcenera ha già fatto la versione italiana della sua ultima hit "Read All About It", che in originale è cantata da Emeli Sandé.
Dolcenera tra gli "artisti" presenti al Festival è una delle mie preferite, però la sua versione urlata di Vita spericolata con il rap che non c'entra nulla di Prof. Green non è proprio il massimo.
Professor Green tra l'altro alla fine saluta Vasco Rossi come se fosse passato a miglior vita... Grande Prof. Green! Grande!
Ma anche se a vederlo non sembra, Vasco è ancora vivo.
Va meglio comunque quando lasciano Vasco e fanno il loro pezzo nuovo.
(voto 6,5)

Tra Ugenio Finardi e questa, io sta notte dormo con un occhio aperto!
Noemi, To Feel In Love (Amarsi Un Pò) con Sarah Jane Morris
E per chiudere in bruttezza arriva Noemi con una stella (???) del jazz come Sarah Jane Morris.
Ma chi è sto mostro di Sarah Jane Morris? E che voce c'ha?
Se mi stuprano Battisti, mi incazzo...
Se mi stuprano Battisti, mi incazzo...
Me l'hanno stuprato.
Mi incazzo!
E visto che sta Sarah Janes Morris nella sua carriera ha fatto manco mezza canzone famosa, manco mezza Boombastic, senza motivo cantano "Fast car" di Tracy Chapman. Ma peeeeeerché?
Andate via, streghe!
(voto 2-)

"Ovolollo!"
Per questa terza serata di Sanremo non è ancora finita, nonostante si siano fatte le 4 del mattino.
Ivana Zoccolova balla sulle note di "Feeling Good" di Nina Simone, però non mi piace sta ragazza. Non mi convince.
Ok, va bene, salvo le sue due tettone. Però per il resto è davvero inutile.
Ma una Giorgia Surina proprio non vogliamo chiamarla? E sono stato attento e per una volta ho pronunciato pure correttamente il suo cognome.

Tempo di ripescaggi e tempo di rifare le 4 canzoni in ballottaggio. Eh ma che palleeeee, di nuovo? Gente, è notte. Le canzoni le conosciamo già e 3 su 4 fanno uno schifo totale, quindi passiamo direttamente alla votazione a facciamola finita.
Tra l'altro, Morandi precisa che al momento per i soliti problemi tecnici non è possibile impedire l'abuso di televoto e i truschini da parte dei call center. Che è come dire: "Se volete fare i magheggi col televoto, questo è il momento buono!".
Pierdavide Carone con Dalla fa andar giù la mutanda, pure quella invisibile di Belen.
Loredana Berté e Gigi D'Alessio già da soli sono ridicoli, ma insieme sono una barzelletta.
Irene Fornaciari oltre che uno scherzo della natura è un insulto al buon gusto e i Marlene Kuntz... i Marlene Kuntz non son più quelli di una volta, però sono gli unici a salvarsi. E per questo non verranno mai ripescati. In più con loro stasera c'è pure la gradita ospitata di Samuel dei Subsonica. No, sono troppo bravi. Si sono presi il premio per la miglior interpretazione della serata insieme a Patti Smith, però non saranno mai e poi mai ripescati.
Ricordo ad esempio come nelle passate edizioni ad essere ripescati siano stati gente come Al Bano e Pupo con Emanuele Filiberto e quell'altro tizio che gridava.
E infatti i ripescati di quest'anno sono...
Cannibal Nostradamus l'aveva predetto molto facilmente già ieri:
Lucio Dalla + Amico della Maria.
Loredana Berté + Amico della camo... ehm, marito della Tatangelo.
Fine di questa mara-maravenier-maratona.
Adesso sogni d'oro. O meglio, dopo aver visto Ugenio Finardi, Sarah Jane Morris e Irene Fornaciari, incubi d'oro!

P.S. Hey tu. Sì, tu che stai leggendo. Se proprio vuoi farti del male, puoi recuperare anche gli altri miei post su Sanremo:
Prima serata
Seconda serata

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