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mercoledì 12 marzo 2014

ROMAN POLANSKI IN PELLICCIA




Venere in pelliccia
(Francia, Polonia 2013)
Titolo originale: La Vénus à la fourrure
Regia: Roman Polanski
Sceneggiatura: Roman Polanski, David Ives
Ispirato all’opera teatrale: Venere in pelliccia di David Ives
A sua volta ispirato al romanzo: Venere in pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch
Cast: Emmanuelle Saigner, Mathieu Amalric
Genere: sadomaso
Se ti piace guarda anche: Carnage

Ci sono esperienze che ti segnano nel profondo. Ad esempio quando vieni condannato per un reato e la tua libertà personale viene limitata. Il carcere pare che faccia vedere le cose sotto un’altra prospettiva. Soprattutto il rapporto con le docce.
Non posso parlare per esperienza personale perché io in prigione non ci sono mai stato. D’altra parte al giorno d’oggi mica è semplice andarci. È più facile vincere alla lotteria. Oscar Pistorius per il San Valentino dell'anno scorso ha regalato alla fidanzata una scarica di proiettili ed è fuori. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati condannati per omicidio rispettivamente a 28 e 25 anni, eppure sono fuori.
Silvio…
Silvio non parliamone.
Uno che in galera non c’è andato, ma quasi, è Roman Polanski. Accusato di violenza sessuale su una minorenne, il regista polacco naturalizzato francese tra il 2009 e il 2010 ha passato alcuni mesi agli arresti domiciliari. Un’esperienza che pare averlo segnato nel profondo. Le sue due ultime pellicole sono infatti ambientate entrambe in location uniche, claustrofobiche, con un gruppetto di personaggi che si trovano a condividere lo stesso limitato spazio. Carnage in tal senso è la rappresentazione cinematografica perfetta di cosa significa stare agli arresti domiciliari, sotto forma di accusa/presa per il culo dello stile di vita borghese.

"Perché ho sposato Roman Polanski?
Perché ce l'ha lungo così, ecco perché!"
Con l’ultimo Venere in pelliccia, Roman Polanski cambia location, ma non registro. Anche in questo caso c’è un unico ambiente principale a fare da sfondo al confronto verbale tra i protagonisti. Laddove Carnage era tratto da un’opera teatrale, qui il teatro diventa lo sfondo, e se vogliamo anche il terzo protagonista, della pellicola. Il gioco rispetto al suo film precedente si fa ancora più estremo e, se in Carnage avevamo 4 personaggi, qui ne troviamo solamente 2, oltre al teatro. Un uomo e una donna. Un regista e un’attrice. Lei arriva in ritardo all’audizione per l’adattamento teatrale del romanzo dell’800 Venere in pelliccia e cerca di convincere il regista a darle comunque una possibilità. Sotto le sue insistenze, lui cederà e poi…
Poi niente, il film è tutto qua. Nel rapporto che si instaura tra il regista e l’attrice e tra i loro due personaggi teatrali. Non è troppo difficile trovare un’identificazione tra il protagonista maschile Mathieu Amalric e lo stesso Roman Polanski, anche perché la protagonista femminile è la moglie del regista Emmanuelle Seigner. Una Emmanuelle Seigner strepitosa, sia a livello recitativo che fisico, con i suoi 47 anni portati da vera Venere. È lei la trascinatrice della pellicola, sebbene Amalric venga fuori poco a poco e riesca a impressionare parecchio pure lui.

"Vuoi che mi faccia tua moglie davanti a te?
Sei persino più perverso di quanto immaginassi, Roman!"
Il film è un gioco in cui i personaggi del film si confondono con i personaggi dell'opera che si confondono con Polanski e sua moglie e quindi non si capisce più bene chi interpreta chi e in questo sta il fascino principale della pellicola, fascino esplosivo della Seigner a parte. Il confine tra finzione e realtà non sembra più esistere, così come il confine tra cinema e teatro. Tutto è rappresentazione. Tutto è messa in scena. Più che persone, siamo tutti dei personaggi.
Per giocare a questo gioco, Roman Polanski ha scelto una fonte di ispirazione non casuale. Venere in pelliccia è un romanzo soft-erotico, a quanto pare nemmeno troppo soft, padrino della cultura sadomaso e di tutte le 50 sfumature di grigio venute in seguito. Un testo pruriginoso e malato, terreno ideale per le perversioni del regista. Cosa che è solo un bene, anche perché – diciamolo – i registi, quelli bravi almeno, sono quasi tutti dei gran pervertiti. Tarantino, Lynch, von Trier, Kubrick, Hitchcock, De Palma, Cronenberg, Allen… In mezzo a loro, Polanski un posto da Presidente onorario del club Registi Pervertiti se lo merita tutto.

Un'immagine dal set di Venere in pelliccia?
No, dalla camera da letto di Roman Polanski e consorte.
Così come il regista teatrale protagonista della pellicola sostiene che nell’adattamento di Venere in pelliccia c’è molto di se stesso, possiamo allora immaginare come in questo Venere in pelliccia – The Movie ci sia davvero molto di Roman Polanski. Ci sono la sua vita, i suoi film, il suo rapporto con le donne, tra potere e sottomissione, accuse di maschilismo e punizione.
Possiamo parlare dunque di questa pellicola come di uno dei suoi capolavori?
Non esattamente. Venere in pelliccia ha degli splendidi dialoghi e propone due prove interpretative da standing ovation, ma l’impressione di assistere a un mero esercizio di stile, per quanto splendidamente realizzato, non se ne va mai via. Nonostante alcuni passaggi troppo legati al romanzo/opera teatrale a un certo punto appesantiscano un po’ la visione, la rappresentazione è coinvolgente dall’inizio alla fine. A mancare è un rapporto più diretto con il pubblico. A mancare sono le vere emozioni. Venere in pelliccia è un bel gioco, ma è pur sempre un gioco cui si assiste e non uno in cui si riesce a essere davvero partecipi. Forse perché i protagonisti del film non sono i due protagonisti, e non è nemmeno il teatro. Il vero protagonista è Roman Polanski ed è lui, ben più dello spettatore, a divertirsi come un bambino. Come un bambino perverso.
(voto 6,5/10)

martedì 19 giugno 2012

EURO BLOG WAR - Secondo tempo

"Vai Cannibal!"

Prosegue la partita tra il sottoscritto Cannibal Kid e il mio blogger-enemy Ford.
Questa volta il campo di scontro scelto è quello degli Europei 2012.

Abbiamo selezionato apposta per voi adorato pubblico sugli spalti due squadre composte da attori e registi provenienti dai paesi partecipanti alla competizione calcistica.

Ieri abbiamo assistito al primo spento tempo della Euro Blog War sfida, con gli sbadigli provocati dall’11 messo in campo dal Mister più scarso del mondo cinematografico e calcistico: Mister James Ford. Una selezione parecchio scarsina, passata sul terreno di gioco senza lasciare alcuna traccia visibile.

Oggi invece ci si diverte, con una formazione cannibale imprevedibile e tutta orientata all’attacco. Pronta a scardinare il catenacciaro fordino fordiano e a conquistare il pubblico pagante. E pure quelli entrati di straforo.

Ecco a voi i miei 11 calciattori-registi.


"Chi non salta un fordiano è, è!
1 Roman Polanski, Polonia (Rosemary’s Baby)
Cannibal Kid In porta, un uomo che è abituato a difendersi, visti i numerosi attacchi personali subiti, sia per l’assassinio della moglie Sharon Tate compiuto dai seguaci di Charles Manson, sia per la famigerata questione dello stupro. Questione che ha fatto rimanere Roman Polanski agli arresti domiciliari, quindi ormai è abituato anche agli spazi stretti e lo vedo quindi bene a stare tra i pali. Inoltre, il polacco è un regista di grande esperienza e sicurezza e queste sono doti molto utili per un portiere.
Nell’ambito della sua lunga carriera, il polansko ha spaziato molto tra vari generi, ma di certo l’ambito in cui se la cava meglio è la costruzione della tensione e Rosemary’s Baby è un saggio sull’argomento. Ford, non fartela sotto, mi raccomando ahahah!
Per quanto sia del 1968, Fordmary è un film estremamente moderno, costruito su dialoghi fitti, movimenti di macchina avvolgenti, un crescendo della suspance pazzesco che oggi va molto, si vedano ad esempio i film di Ti West, il Tarantino di Bastardi senza gloria o anche una serie come Breaking Bad. Attualissima anche la tematica satanico-stregonesca che troverà poi grande fortuna da L’esorcista in poi fino a tutti i vari cloni di oggi.
Un capolavoro moderno capace di mettere al rogo tutti i classici passatissimi proposti dal satanico Ford Manson.
Mr. James Ford Nonostante l'ottima scelta cinematografica, Polanski risulta vecchio anche più del vecchio cowboy Ford e del finto giovane e già spompatissimo - e troppo pompato - Ti West, che starebbe bene giusto come raccattapalle in fondo alla rete cannibalesca.
Un ultimo baluardo dedito al gioco del nascondino che ben poco potrà fare per opporsi agli attaccanti fordiani.

Una povera vittima degli scontri tra tifosi fordiani e cannibali.
2 Giorgos Lanthimos, Grecia (Kynodontas - Dogtooth)
CK A ficcare i tacchetti canini sugli sterili attaccantini fordiani, ci pensa un terzino davvero tosto e bastardo: Giorgos Lanthimos, autore di uno dei film più sorprendenti e allucinanti degli ultimi anni, il greco Kynodontas.
Guardando una pellicola del genere, la Grecia almeno da un punto di vista cinematografico appare tutt’altro che in crisi. L’unica crisi è quella di Ford. Quella di mezza età? No, quella della terza età! uahahah
JF Un terzino destro arcigno e cattivo, Lanthimos, che nonostante la buona volontà rischierà giusto di lasciare in dieci la già provata compagine targata Cucciolo Eroico con la sua eccessiva dose di violenza.
E considerate le contestazioni all'Ucraina vessatrice canina, già prevedo quelle rispetto al Giorgios persecutore felino.
CK Tranquillo, Ford, che Lanthimos non verrà espulso. Ho fatto un telefonata a Moggi e mi ha detto che all’arbitro ci pensa lui…

"Dopo questa, voglio staccare la testa pure a Ford!"
3 Juan Antonio Bayona, Spagna (The Orphanage)
CK Dall’affascinante e vitale scena horror spagnola, ecco una super chicca che giusto un super pirla come Ford può non apprezzare.
The Orphanage è un horror profondamente umano, con la rara dote all’interno del genere di raccontare una storia magnifica, fantasiosa e persino commovente. E poi qualche brivido lo mette anche e tiene a distanza gli attaccanti sempre più neutralizzati della formazione di un coach Ford che non sembra pronto per la serie A cannibale.
JF Il coach Ford, ben saldo in panchina con la sua fedele bottiglia - anche vice allenatrice -, ride di un terzino sinistro piuttosto debole, ben lontano dalle meraviglie del suo compatriota Del Toro, che con Il labirinto del fauno si sarebbe mangiato il povero Bayona, orfano del talento degli attaccanti avversari.
CK Bottiglia di cosa? Di acqua santa per fare i tuoi riti scaramantici da Trapattoni di serie Z? Nemmeno quelli possono salvare la tua squadra dalla sconfitta…
JF Penso opterò per il rhum, che viene anche buono nel caso si concludesse la partita con una bella rissa in campo. Tu sei pronto a qualche molotov fordiana?
CK Certo, radical Ford!



"Nella squadra cannibale si sta come in Paradiso!"
4 Ingmar Bergman, Svezia (Persona)
CK Un regista difficile da penetrare che è una garanzia per la difesa cannibale e che incredibilmente mette d’accordo sia me che Ford. Potere svedese, credo, e l’IKEA non c’entra niente.
Tra le sue perle, la mia scelta è ricaduta su Persona, un film pazzesco, letteralmente pazzesco. Un’opera intricatissima costruita in pratica tutta su due personaggi e sulle loro menti. Non un thriller in senso stretto, eppure una visione tesissima. A livello visivo poi è enorme, ricca di invenzioni e con un uso del b/n ai massimi livelli. Oserei dire in una delle mie solite dichiarazioni megalomani che con questo film il bianco e nero ha raggiunto il suo apice assoluto. E oserei anche dire che Mr. Ford con la sua lista ha raggiunto un nuovo apice assoluto di pretenziosità, con tutti i suoi registucoli e filmucoli che giusto lui e pochi altri sciagurati hanno visto.
JF Il potere svedese di Bergman e della sua lanterna magica non si discute, tanto che, come un novello Pirlo cinematografico, lo svedese per antonomasia del Cinema riesce a mettere d'accordo il milanista Ford e lo juventino Cannibale. Potere svedese, anche più tosto di quello di Grayskull!

5 Lars Von Trier, Danimarca (Le onde del destino)
CK Coppia di centrali rocciosi e indecifrabili, Von Trier e Bergman non fanno nemmeno avvicinare il per nulla fortissimo ma solo fordissimo (e non è un complimento) attacco rivale.
E se qualcuno prova a passare, quel bastardo di Lars è pronto a spezzargli immediatamente le gambine!
Von Trier conferma con Le onde del destino la sua cattiveria in quello che forse è il suo capolavoro assoluto, in mezzo ai suoi tanti, facendone passare di tutti i colori alla povera Emily Watson.
Con un filmone del genere, c’è poco da fare per la spenta compagine fordiana. È scritto nelle onde destino che l’11 cannibale vinca senza problemi!
JF Nonostante Le onde del destino sia indiscutibilmente un ottimo film - il mio secondo favorito nella classifica dedicata a Von Trier -, lo stesso è anche segno del tempo che è passato trasformando un regista incredibilmente promettente in un pazzo megalomane dalle ambizioni divine, e non sto parlando del Cannibale.
Rischio grosso per il coach Katniss, che vedrà ben presto la sua squadra ridotta in nove con la seconda espulsione di seguito.
CK Secondo preferito? E il primo qual è, Antichrist? aaahahah
Nonostante la protezione di Moggi, Von Trier verrà comunque di certo espulso come persona non grata. Non prima però di aver decimato gli omini fordiani con i suoi graditi fallacci. Ed essersi divertito un mondo a farlo!

"Dai ragazzi, che battere Ford sarà una passeggiata!"
6 Francois Truffaut, Francia (I quattrocento colpi)
CK In cabina di regia della formazione cannibale, il regista per eccellenza, le metteur en scène, Francois Truffaut. Con lui a orchestrare il gioco, tutto è più facile per il cannibal team.
I quattrocento colpi è un esempio di cinema totale, una storia di formazione messa in scena in maniera strabiliante e fantasiosa da Truffaut e con il suo titolo è perfetto anche come punteggio: Cannibal - Ford 400 a zero.
JF I quattrocento colpi del genio di Truffaut verranno sgominati senza troppi complimenti dagli arcigni centrocampisti di Frontiera della squadra cowboy, pur se con un velo di malinconia per un talento come pochi del Cinema sprecato in una squadra di primedonne guidata dalla primadonna per eccellenza, il mister Cannibalinho.

"Schhh Ford, 11 rane a zero e a casa!"
7 Danny Boyle, Inghilterra (Trainspotting)
CK Sulla fascia, la velocità di Danny Boyle. Talento discontinuo, capace di grandi colpi così come di partite meno riuscite, è comunque in grado di stupire sempre, sia in positivo che in negativo. Nonostante gli Oscar dati al carino ma comunque sopravvalutato The Millionaire, la sua pellicola migliore è, e probabilmente resterà sempre, Trainspotting. Film simbolo degli anni ’90, imitatissimo, con una colonna sonora più che strepitosa, attori in formissima, una rappresentazione del mondo dei tossici ironico, divertente e privo di moralismi. Un treno in corsa che non può essere fermato dai registi statici di coach Ford, per cui di rapido prevedo solo un imminente esonero.
JF Ennesima scelta rischiosa del mio avversario, che pare anche nel disporre la sua formazione avventato almeno quanto il suo nome ci ricorda ogni giorno.
E come ogni adolescente finirà per vivere un brutto risveglio, quando i supplementari spezzeranno il fiato di un regista con ottimi numeri incapace, però, di reggere alla distanza.
Una partita di 127 ore, il buon Boyle, non riuscirà a giocarla neppure se fatto come un cavallo ed inseguito da una mandria di zombies assatanati.
CK Ma perché, ti credi di arrivare ai supplementari? Nonostante il tuo gioco catenacciario, la rischiosa formazione cannibale a fine primo tempo t’ha già messo sotto 7 – 0!
JF Di certo non ci arriva Boyle, che sarà più ubriaco di me già al fischio d'inizio, da buon anglosassone! Ahahahahaha!

"Scusa Cannibal, non so a chi ti riferisci: Ford chiii?
Io non gli ho mai parlato in vita mia..."
8 Filippo Timi, Italia (La doppia ora)
CK Sull’altra fascia corre la concretezza di Filippo Timi, talento raro del cinema italiano, un attore come Dio comanda, uno dei nostri rari interpreti che vedrei bene anche all’interno di qualche produzione internazionale. Per il momento intanto ha lasciato il segno in una serie di pellicole italiane. Su tutte, la mia preferita è La doppia ora, thriller teso e affascinante, che davvero ben poco ha a che fare con il resto della scena italiana. Ma per riuscire a recuperare lo svantaggio, alla squadra di Ford non basterebbero nemmeno una doppia ora, figuriamoci 90 minuti. Arbitro, vai pure di triplice fischio, che la vittoria è già tutta cannibale!
JF Con Filippo Timi ho chiacchierato più di una volta, un tipo simpatico e alla mano, ironico ed interessante. Peccato che sia costretto dalla sua timidezza ad un guscio che lo lascerà intrappolato sulla linea mediana, un pò come un film che, rispetto ad altri interpretati dal promettente attore - uno su tutti, Vincere -, risulta davvero poca roba.
Un pò come il team Cannibale.
CK Ed ecco Ford in versione amico dei VIPs con i suoi aneddoti gossippari. Guarda che non siamo nello studio del Grande Fratello, Mr. James Signorini. Qui si parla di calcio e di cinema. Campi su cui faresti meglio a non mettere piede, ma guardare dalla tribuna. Sempre che i teppisti come te li facciano ancora entrare…
JF Ho ottenuto un permesso speciale solo per poterti battere direttamente dal Gran Visir di This is England, capo supremo degli hooligans. E non ti basteranno i tuoi piccoli cops bastardi senza gloria, per fermarmi!

"Guardate, io per non sentir più le scemenze
di Ford me ne vado nello spazio!"


9 Michael Fassbender, Germania/Irlanda (Shame)
CK Punta d’attacco solida, l’attore tedesco naturalizzato irlandese è pronto a infilare tutte le palle che gli capitano nella porta fordiana. Chi avesse dubbi in proposito si vada a vedere quel gran filmone che è Shame, in cui Fassbender mostra tutte le sue doti. Recitative, naturalmente. Cos’altro vai pensando, maliziosissima Jane Forda?
JF Eh, la Shame è una brutta bestia. Ti sorprende quando meno te lo aspetti, anche quando sicuro di certe doti entri in campo senza pantaloncini.
Si prospettano momentacci per il buon Fassbender - pure bravo, per carità -, soprattutto a seguito di quest'ultimo film in cui nonostante le sue dimensioni artistiche tutto pare fermarsi alla superficie. Un pò come lo sterile attacco Cannibale, che resterà inchiodato allo zero sul tabellino.
CK Sei tu che ti fermi alla superficie, perché il film di McQueen dietro a una magnifica cornice visiva riflette benissimo la società attuale come pochi altri film. Shame on you, Ford!





"Wow, la formazione cannibale è davvero esaltante!"
10 Valérie Donzelli, Francia (La guerra è dichiarata)
CK La fantasista della squadra cannibale è Valèrie Donzelli, giovane talento emergente del cinema francese, autrice di uno dei film più emozionanti e imprevedibili degli ultimi tempi, una pellicola sul cancro che a sorpresa riesce anche a far ridere. Girato con un sacco di spunti e idee, La guerra è dichiarata è una dichiarazione di guerra al cinema convenzionale e conservatore tanto amato da Ford.
La donzella è una regista e attrice già capace di enormi prodezze e pronta con i prossimi film a stupire ancora di più. Un acquisto eccellente per il team cannibale anche in prospettiva futura, con Ford che invece è capace solo a guardare al passato. O alla serie B, serie B, serie B!
JF Un numero dieci giovane e a sorpresa, nonostante la presenza del veterano Truffaut.
Non ho ancora visto il film e non mi pronuncio in merito, ma l'impressione è che la buona Donzella sia un pò gracilina per la conservatrice - di risultati e reti inviolate - difesa del fortino made in Fordland.
La prossima volta la buona Valerie dovrà valutare bene con il suo agente rispetto alla squadra da scegliere.
CK Il team cannibale sorprende sempre! Al contrario del prevedibile, e facilmente annientabile, modulo fordesco vecchio stile. Ah, Ford, non so se lo sai, ma rispetto ai tuoi tempi hanno introdotto la regola del fuorigioco. Dillo ai tuoi difensori, anche se ormai è troppo tardi! ahahah

"Cassano? Fortuna che la testa l'ha usata per segnare.
Per parlare, invece, mi sa che usa un'altra parte del corpo. Come Ford..."
11 Mila Kunis, Ucraina (Il cigno nero)
CK Nello scoppiettante tridente cannibale, Mila Kunis è pronta a sfruttare ogni distrazione della difesa fordiana grazie alla sua accecante bellezza e talento. Danzando come un cigno nero tra le file lente dei difensori messi in campo a casaccio dal mio blogger rivale, regala l’ennesima rete ai Galacticos cannibali. Per quanto strepitosa nel film di Aronofsky (pure lui di origini ucraine), anche lei è da tenere d’occhio in prospettiva futura. Mentre di nero per Ford e i suoi tristi 11 non c’è il cigno, ma solo il futuro.
JF Mila Kunis, per quanto messa in campo con lo scopo unico di distrarre la compagine avversaria volteggiando nel letto con la sua compagna di merende Natalie Portman, verrà facilmente soffiata via come una piuma - di cigno, ovviamente - dalla granitica difesa blaufordiana, asserragliata per difendere i colpi di genio dei suoi gaudieschi attaccanti. Bye bye, merengues.
CK Bye bye, scarpones!

venerdì 18 maggio 2012

Another weekend

Settimana clamorosamente ricca di uscite cinematografiche notevoli. Non capita spesso. Anche se certi film arrivano con un ritardo notevole rispetto all’uscita internazionale e altri vedranno la luce, o meglio il buio, di un numero ridotto di sale. Però se non altro c’è qualche segnale di miglioramento.
Miglioramento che invece non intravedo nemmeno come una possibilità remota per quanto riguarda il mio rivale Mr. James Ford, che come al solito co-commenta - malissimo - questo altrimenti bellissimo spazio.
Ma ora basta cianciare. Ecco i film in arrivo nel weekend…

"Mi vuoi far credere che Ford non arriva da un altro pianeta?"
"Lo so, è pazzesco, ma pare sia un umano proprio come me e te..."
Another Earth di Mike Cahill
Il consiglio di Cannibal: another cinema is possible
Film raccomandato fortemente da Cannibal numero 1 della settimana, già tra i miei top movies del 2011, arriva con colpevole ritardo anche da noi. Un ritardo, quello italiano, che non sorprende più. Proprio come quello di Ford nei miei confronti.
Another Earth si va a inserire nel filone della fantascienza “umanista” che ci sta regalando un sacco di perle notevoli negli ultimi tempi, quella in cui si prediligono le idee e i personaggi, piuttosto che gli effettoni speciali tanto amati dai bambinoni come Ford Disney. Se volete una pellicola sci-fi davvero originale, non perdetevelo. Se invece vi piacciono le americanate boiate, fate un giro dalle parti di WhiteRussian, oppure aspettate la settimana prossima che tornano gli insopportabili ford in black.
Il consiglio di Ford: another Earth, without Cannibals!
Questo film, consigliatissimo ovunque, ancora mi manca, ma direi che le premesse sono molto buone e che, a questo punto, approfitterò di una settimana per una volta non scialba nelle nostre sale per
recuperarlo. Da un lato vorrei davvero fosse una cosa interessante come District 9 o Monsters, dall'altro non mi dispiacerebbe trovare qualcosa da bottigliare giusto per irritare la piccola Katniss durante i suoi giochini per bambini.
In un caso o nell'altro, si tratta di un titolo da non perdere.

"Incredibile, da quando WhiteRussian ha aperto i battenti,
le quotazioni dei blog di cinema sono crollate peggio dell'economia greca!"
Margin Call di J.C. Chandor
Il consiglio di Cannibal: Margin Ford
Film raccomandato fortemente da Cannibal numero 2 della settimana, pure questo tra i miei preferiti del 2011 e pure questo importato a distanza di mesi pure in Italia.
Margin Call è il film perfetto per capire la merdosa situazione economica in cui ci troviamo ora e sapere di chi è la colpa. Di Ford? Almeno in questo caso no…
Al di là del discorso economico, che rende questa pellicola attuale come poche altre, Margin Call è un viaggio tutto in una notte cinematograficamente densissimo.
Da non perdere. Fidatevi.
Ford? Quello è meglio perderlo che trovarlo. Fidatevi pure in questo caso.
Il consiglio di Ford: Cannibal calls? Io non rispondo di certo!
Film numero uno della settimana per il vecchio Ford - trovate qui il post dedicatogli, che nonostante le sue scarse affinità con il mondo della finanza trovò ai tempi il lavoro di Chandor strepitoso sia in fase di scrittura che di tensione, un bell'incontro tra Wall Street, Americani e un thriller quasi psicologico.
Purtroppo questo notevole esordio non è uscito vincitore dalla notte degli Oscar, e arriva come al solito in ritardo qui da noi, ma non lamentiamoci troppo: avercene, di uscite così. E come se fosse necessario, quando un film mette d'accordo anche i due antagonisti per antonomasia della blogosfera, significa che dovete correre a vederlo!

"Ford non è un alieno??? Non ci crediamo assolutamente!"
Damsel in Distress di Whit Stillman
Il consiglio di Cannibal: Ford in distress
Già presentato all’ultimo Festival di Venezia, fortemente voluto dall’ormai ex direttore yogurt Mullen, è la nuova pellicola del regista di super culto Whit Stillman, autore di quel gioiello assoluto che risponde al nome di The Last Days of Disco e ora a 13 anni di distanza di rientro con una nuova promettente pellicola. Roba per palati fini, un cinema indie prelibato che non viene servito alla tavola fordiana.
Per lui tanto sul pavimento c’è la ciotola con il suo nome inciso sopra eheheh.
Il consiglio di Ford: lo stress fordiano? Sopportare il Cannibale!
Un film che, rispetto al resto delle uscite di un weekend insolitamente molto interessante, non mi dice fondamentalmente nulla, un pò come The last days of disco culto cannibalesco e qui al saloon mai pervenuto. Staremo a vedere: se mi avanza del tempo per qualche bottigliata, una frollata allo yogurt Muller e alla nostra amichetta Katniss la do sempre volentieri.
E ai loro film anche di più.

"Oops, scusa Ford. Ti lascio solo con la visione dei film di Stallone nudo!"
Quella casa nel bosco di Drew Goddard
Il consiglio di Cannibal: entrate in quel cinema nel bosco
Film che si preannuncia tra le figate horror dell’anno, di Quella casa nel bosco si sta già parlando parecchio bene in rete. Il regista Goddard sembra promettere molto bene già a partire dal cognome, mentre a co-firmare la sceneggiatura c’è il paparino di Buffy e del film The Avengers, ma soprattutto di Buffy, Joss Whedon.
Una casa nel bosco in cui avventurarsi volentieri. A patto che sul citofono non compaia il nome di Ford. In quel caso, datevela a gambe!
Il consiglio di Ford: entrate in quella casa, ma senza il Cannibale!
Film che ho già visto e che a breve recensirò, e posso dire questo: ficata dell'horror - e non solo - dell'anno.
Intelligente, ironico, scritto benissimo da Whedon e Goddard, un omaggio e non il solito festival delle citazioni. Si potrebbe dire tantissimo, ma il bello è gustarselo lasciandolo carburare come un diesel, da un inizio che sa di già visto ad un finale strepitoso. Aspetto solo di leggere cosa ne dirà quello sciagurato del Cucciolo Eroico. Che si impegnerà, ovviamente, a darmi contro a tutti i costi anche rispetto a qualcosa che, finalmente, potrebbe metterci d'accordo in questo campo.

Solo così Ford convince gli amici a vedere qualcuno dei suoi film russi...
La fredda luce del giorno di Mabrouk El Mechri
Il consiglio di Cannibal: Bruce, sarà ora di far uscire un bel film alla luce del giorno?
Ultimamente il buon vecchio Bruce Willis non è sempre garanzia di qualità. Tutt’altro, purtroppo. Però questo si preannuncia come un thillerino probabilmente non imprescindibile, ma almeno guardabile. Si spera. Anche se, condividendo questa rubrica con Ford, ho imparato a non essere troppo fiducioso e la speranza nella razza umana in genere l’ho ormai quasi persa del tutto, uahahaha!
Il consiglio di Ford: la fredda luce della cameretta del Coniglione. Bruce, aiutalo tu perchè ha paura del buio!
Un film che dice molto, molto poco e sa di mezza sòla, soprattutto alla luce del fatto che quest'anno Bruce Willis ha già il suo apice, ed è uno dei film più attesi in assoluto in casa Ford: Expendables 2. Il resto, dunque, è ben poco importante, un pò come i vaneggiamenti del mio antagonista ogni volta che mi tocca sopportarlo per una rubrica o una Blog War. Certo, sarebbe interessante pagare al Coniglione una bella settimana di full immersion di addestramento action con Mr. Die Hard. E molto, molto divertente.

"Ho provato a cacciare Ford fin là , ma ce l'hanno subito rispedito indietro..."
Il pescatore di sogni di Lasse Hallström
Il consiglio di Cannibal: sogni d’oro
Lasse Hallstrom è uno di quei registi super classici e super tradizionali, roba che uno come Ford al suo confronto appare quasi un tipo ganzo e all’avanguardia.
Bah, forse…
Questa favoletta non promette molto bene, però c’è pur sempre un Ewan McGregor che di recente è tornato a infilare una discreta serie positiva di film. Questa pellicola interromperà la catena, così come i commenti animaleschi di Ford interrompono malamente la grazia e la poesia delle leggiadre parole cannibali?
Il consiglio di Ford: questa settimana si pescano molti ottimi film, questo lo lascio negli abissi.
Nonostante Ewan McGregor sia da sempre considerato un fordiano onorario e mi abbia stupito più di una volta in passato, questo film ed il suo regista mi paiono la tipica proposta insulsa da sala da the per vecchie finte alternative dai gusti anche più discutibili rispetto a quelli del mio rivale per eccellenza.
Così prendo tutto il pacchetto, lo infiocchetto per bene con la poesia delle leggiadre parole cannibali, e lo getto nel cassonetto differenziato per il frutto del peccato senza colpo ferire.

Un fotogramma a caso da Roman Polanski: A Film Memoir
Roman Polanski: A Film Memoir di Laurent Bouzereau
Il consiglio di Cannibal: meglio di una Ford Memoir, ma comunque evitabile
Polanski è un nome di sicuro interesse, sia per i suoi film che ancor di più per la sua vita privata. Un docu-film su di lui ci può stare, però questo sembra solo un semplice faccia a faccia con il regista.
Più interessante di un’intervista a Mr. Ford, certo, però mi sa comunque di notevole palla…
Il consiglio di Ford: a quando le memorie del Cannibale?
Probabilmente mai, dato che sarebbero un lungo monologo di un teenager vestito da coniglio chiuso in camera davanti al pc dalla mattina alla sera! Ahahahahahahah!
Scherzi - ? - a parte, nonostante l'opinione altissima che ho sempre avuto per Polanski regista e quella un pò più bassa per il Polanski uomo non sono particolarmente interessato a questa docu-intervista.
Specie in una settimana in cui, per una volta, le uscite interessanti non mancano affatto.

"A morte Ford!", il nuovo film di Gianluca Sulis e Cannibal Kid
A morte! di Gianluca Sulis
Il consiglio di Cannibal: a morte chi? No, non lo dico neanche, troppo scontato!
Ford, per questa settimana pensavi di aver scampato alla pena di morte cinematografica, ovvero al puntuale film italiano?
Anch’io, ma purtroppo non è così.
Questo è un film che fin dal trailer si preannuncia mortale. A questo punto preferisco quasi quasi una maratona cinematografica proposta dal mio rivale.
Ma va là che sto scherzando!
Il consiglio di Ford: mi pareva strano di aver respirato così tanto Cinema, questa settimana!
Ed eccoci qui. Anche questa settimana il Cinema italiano di scarsa qualità non vuole saperne di lasciarci in pace, godendo delle uscite finalmente ottime, e deve metterci lo zampino con una pellicola che pare orripilante fin dai primi secondi del trailer.
Un film che pare talmente brutto che non lo augurerei neppure al Cannibale.
E questo dice tutto!

lunedì 3 gennaio 2011

I miei film dell'anno 2010 - n. 32 L'uomo nell'ombra

L’uomo nell’ombra
(USA, Germania, Francia)
Regia: Roman Polanski
Cast: Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Olivia Williams, Kim Cattrall, Timothy Hutton, Tom Wilkinson, James Belushi
Genere: thriller polanskiano
Se ti piace guarda anche: Frantic, Frost/Nixon – Il duello, 24

Trama semiseria
Un uomo potente, di successo, costretto alla reclusione forzata. Non si tratta di Roman Polanski agli arresti domiciliari in Svizzera, ma del politico americano simil Tony Blair interpretato da un Pierce Brosnan mai così convincente. Insieme a lui ci sono la moglie (Olivia Williams), una tipa uscita da Sex & the City (Kim Cattrall) e Ewan McGregor in versione ghost writer, ovvero autore fantasma della biografia del simil-Blair.

Pregi: grande tensione, attori very very good, atmosfera di isolamento mediatico perfettamente costruita, finale durissimo ma splendido
Difetti: dopo un inizio che ti tiene incollato, nella seconda parte il film suscita qualche lieve calo di interesse

Personaggio cult: la moglie del politico protagonista, interpretata dall’eccellente glaciale Olivia Williams (già vista nella serie tv Dollhouse)
Scene cult: il navigatore satellitare che fa perdere Ewan McGregor, il finale (che ovviamente non svelo)

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mercoledì 25 agosto 2010

In the shadows

L’uomo nell’ombra
(USA, Germania, Francia, 2010)
Titolo originale: The Ghost Writer
Regia: Roman Polanski
Cast: Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Olivia Williams, Kim Cattrall, Timothy Hutton, Tom Wilkinson, James Belushi
Links: imdb, mymovies
Potete trovare il film QUI

“L’hai votato, no?”
“Adam Lang? Certo, tutti hanno votato per lui. Non è stato un politico: è stata una moda.”

Cosa c’è di più inquietante al giorno d’oggi della politica?
Non vi viene in mente niente, proprio niente? Beh, neanche a me. "Quale argomento migliore, allora, per orchestrarvi intorno un bel thrillerone vecchio style?" deve aver pensato quella vecchia volpe di Roman Polanski.
L’ex primo ministro britannico interpretato da Pierce Brosnan (attore che non mi è mai piaciuto, ma qui è davvero in parte) ha ovvie somiglianze con Tony Blair, in particolar modo per il suo legame culo-e-camicia con gli Stati Uniti. Ewan McGregor (attore che mi è sempre piaciuto e che qui torna ad alti livelli dopo alcuni film non imprescindibili) è lo scrittore fantasma incaricato di scriverne la biografia, dopo che il suo predecessore è stato ucciso ed è passato dall’essere un ghost writer a un ghost e basta.
Ma proprio mentre sta lavorando al libro, ecco che uno scandalo travolge l’ex Prime Minister e il buon Ewan finisce così invischiato in una misteriosa avventura alla Frantic. Dopo un inizio travolgente, il film rallenta i ritmi sviluppando un’atmosfera avvolgente, in cui si possono intravedere anche inquietanti paralleli tra la reclusione nel bunker in cui è costretto Brosnan e i recenti arresti domiciliari in Svizzera (ora terminati) dello stesso regista.

Curiosa e inquietante una scena che vede Ewan McGregor alle prese col navigatore d’auto. Magari è solo una mia impressione, ma che ci sia per caso una leggera e ironica critica a questi diabolici aggeggi? Per carità, sono utilissimi, per esperienza personale vi assicuro però che possono farvi facilmente perdere o ancor più facilmente farvi prendere la strada più lunga possibile per andare da un punto A a un punto B (che dopo kilometri e kilometri vi sembrerà un punto Z).

Gli attori nell’ombra sono in eccellente stato di forma: oltre ai due protagonisti citati vanno segnalate anche la glaciale fenomenale Olivia Williams (dalla serie Dollhouse) e una quasi irriconoscibile Kim Cattrall (Samantha di Sex and the City).
Un thriller politico quindi davvero ben orchestrato dalle mani sapienti del Polanski, con tutti i pezzi del puzzle che si uniscono in un finale beffardo. Perché così è il mondo e così è soprattutto la politica. E nessuno riesce a rimanere davvero nell’ombra.
(voto 7,5)

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