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martedì 18 giugno 2024

The Fall Guy: hanno ucciso (o cercato di uccidere) l'uomo stunt, chi sia stato non si sa





The Fall Guy

Nonostante ci siano attori come Tom Cruise che vogliono fregargli il mestiere, a Hollywood e non solo a Hollywood esiste una figura professionale chiamata stuntman. Uno stuntman non è solo una controfigura del protagonista del film, quello che in genere nasconde la faccia e ci mette il fisico. È anche e soprattutto quello che si presta a girare le scene più pericolose. Il cinema può essere importante per registi, sceneggiatori e attori, ma quelli che darebbero letteralmente la propria vita per un film sono loro, gli stuntmen, e agli Oscar manco gli riservano un premio, nemmeno uno consegnato nel sottoscala come ai David di Donatello. Cosa che, forse, in futuro potrebbe cambiare, visto che l'Academy sta valutando la possibilità di inserirli in una nuova categoria.

lunedì 26 novembre 2018

First Man - Il primo uomo che ha fatto finta di andare sulla Luna







C'era una volta un bambino di nome Giggino. Anche noto dagli amici e pure dai nemici come Di Maio. Prima di andare a letto, ogni sera chiedeva al suo padrino Beppe di raccontargli una storia della buonanotte. Una storia tratta dal Grande libro delle verità pentastellate.

mercoledì 31 ottobre 2018

Quello che non uccide... ti rende uno spettatore più forte





Weekend lungo di Halloween, weekend da paura.
Una volta tanto, sono tanti i film promettenti in arrivo nei cinema italiani. E non solo horror. Anzi, di horror ne arriva solo uno e un altro ve lo offre questa rubrica: Mr. James Ford, il mio blogger nemico che come al solito co-conduce con me questa rubrica sulle pellicole in uscita in sala. E l'ospite?
Questa settimana è Marcello Papaleo, autore dell'ottimo sito cinematografico 1filmalgiorno. Sito che non aggiorna da un po' di tempo – e quindi scatta la doverosa tiratina d'orecchie – ma in compenso dopo qualche mese di assenza è tornato a scrivere sul web apposta per noi. Ecco cos'ha da dire sui film settimanali.


First Man - Il primo uomo
"Il vero motivo per cui ho deciso di andare sulla Luna?
Sfuggire alle botte di Ford dopo che gli ho confessato che Pensieri Cannibali è il mio blog preferito."

domenica 9 settembre 2018

Venezia 75: maggica Roma e i miei Leoni d'oro





Anche quest'anno non sono stato a Venezia. Non è una novità, ma lo preciso subito, per essere chiaro con chi magari passa di qui e si attende dei giudizi sui film da chi li ha visti, o da chi ha partecipato alle conferenze stampa e fatto interviste. In tal caso, avete sbagliato posto. Se invece cercate un commento veloce, cazzaro e del tutto inutile sulla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, benvenuti! Questo è il posto giusto.
Anche perché poi, a dirla tutta, sebbene da lontano, questo Festival l'ho seguito da vicino.


lunedì 18 dicembre 2017

Persone dell'anno 2017 – Gli esseri umani che hanno segnato l'annata





Quest'anno si cambia. Il vecchio premio “Man of the Year” va in pensione e lascia spazio al “Person of the Year”. Benvenuto nel mondo moderno, Pensieri Cannibali!
Chi sono le persone che più hanno segnato il 2017, almeno per quanto riguarda l'immaginario della pop culture coperto da questo blog?
Ecco 10 uomini e donne che in qualche modo hanno lasciato un'impronta importante sul sentiero percorso negli ultimi 12 mesi.


lunedì 26 giugno 2017

Song to Song, Film to Film, Noia to Noia





Song to Song
Regia: Terrence Malick
Cast: Rooney Mara, Ryan Gosling, Michael Fassbender, Natalie Portman, Lykke Li, Bérénice Marlohe, Cate Blanchett, Holly Hunter, Callie Hernandez, Tom Sturridge, Val Kilmer, Patti Smith, Iggy Pop, John Lydon, Florence Welch, Flea, Anthony Kiedis, Chad Smith, Black Lips, Spank Rock


In quel periodo della mia vita mi piaceva il cinema estremo
mi piaceva... non so se mi piaceva, però lo guardavo
guardavo un sacco di film di Terrence Malick e sembravano tutti uguali
sembravano... lo erano, mi sa tanto

lunedì 30 gennaio 2017

La La Land – Il mio (in)canto libero





La La Land
Regia: Damien Chazelle
Cast: Emma Stone, Ryan Gosling, John Legend, Rosemarie DeWitt, J.K. Simmons, Finn Wittrock, Callie Hernandez


Io non vivo nella città degli angeli
qui se ti metti a cantare rischi che qualcuno ti strangoli
io sto in una città che si chiama Casale
dove tutti conducono un'esistenza assai banale

Io non vivo nella city of angels
qui le forze dell'ordine non sembrano Walker Texas Rangers
ogni tanto vorrei andarmene via
poi arriva qualcuno che mi dice: “Ma dove vuoi andare, pirla?”
e non fa manco la rima, meriterebbe proprio una sberla

Magari vivessi anche io là, la la...

giovedì 26 gennaio 2017

La La Land e gli altri film (perché, esistono altri film?) della settimana





Il film più nominato, premiato, esaltato degli ultimi mesi sta per approdare nei cinema italiani. Questa settimana arriva a passo di danza La La Land, accompagnato da una serie di pellicole che finiscono inevitabilmente sullo sfondo.
Con grande professionalità comunque io, e purtroppo pure il mio blogger nemico James Ford, commenteremo tutte le varie uscite settimanali, che per altro si preannunciano parecchio interessanti, a partire naturalmente da...

La La Land
"Emma, dimmi: ma a te frega qualcosa dei Golden Globe o degli Oscar?"
"No, Ryan. L'unico premio che mi interessa vincere quest'anno è il Cannibal Movie Award."

lunedì 9 gennaio 2017

Golden Globe 2017: La La Land non la la lascia niente agli altri film






La la la pellicola che ha vinto più premi ai Golden Globe di quest'anno, e in generale in tutta la Storia dei Golden Globe, è La La Land. Il musical diretto da Damien Chazelle con Emma Stone e Ryan Gosling ha fatto l'en plein, conquistando 7 award su 7 nomination, un record assoluto.



venerdì 22 luglio 2016

The Nice Guys, il Buddy Spencer movie





The Nice Guys
(USA 2016)
Regia: Shane Black
Sceneggiatura: Shane Black, Anthony Bagarozzi
Cast: Ryan Gosling, Russell Crowe, Angourie Rice, Margaret Qualley, Kim Basinger, Matt Bomer, Yaya DaCosta, Keith David, Beau Knapp, Murielle Telio, Ty Simpkins, Jack Kilmer, Hannibal Buress, Karrueche Tran
Genere: funky
Se ti piace guarda anche: Kiss Kiss Bang Bang, Tango & Cash

The Nice Guys è troppo un buddy movie. Cosa sono i buddy movie?
Sono quei film che raccontano del rapporto di amicizia ai limiti del bromantico tra due persone dello stesso sesso. Due persone che sono qualcosa in più di due semplici amici, ma qualcosa meno di due innamorati. In pratica possono essere definiti scopamici, solo che non scopano. Non tra di loro, almeno. Anzi, in questo film i due scopamici protagonisti Ryan Gosling e Russell Crowe non scopano proprio. Questo nonostante i due siano dei sex symbol e nonostante la pellicola sia parecchio sexy, grazie alle sue atmosfere anni '70 immerse nella Los Angeles del porno e alla partecipazione di alcune fanciulle avvenenti e poco vestite. È un film sexy ed è un film cool, con un bel groove funky. Però non si scopa. No no.

mercoledì 1 giugno 2016

The Nice Guys (non sto parlando di Cannibal Kid e James Ford)





Welcome nice readers a un nuovo appuntamento con la rubrica delle uscite cinematografiche settimanali.
Questa settimana la buona notizia è che non escono settordicimila films, ma ne arrivano appena una manciata e qualcuno anche piuttosto promettente. Quali?
Scopritelo insieme a me.

E insieme al mio blogger-nemico Ford, ma solo se proprio volete farmi/farvi del male.

The Nice Guys
"Cannibal e Ford credono di essere più fighi di noi?"
"In tal caso, mi sa che sono solo più ubriachi di noi."

venerdì 15 gennaio 2016

Puntate i soldi su La grande scommessa, invece di metterli in banca





La grande scommessa
(USA 2015)
Titolo originale: The Big Short
Regia: Adam McKay
Sceneggiatura: Adam McKay, Charles Randolph
Tratto dal libro: The Big Short - Il grande scoperto di Michael Lewis
Cast: Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt, John Magaro, Finn Wittrock, Marisa Tomei, Hamish Linklater, Rafe Spall, Jeremy Strong, Karen Gillan, Max Greenfield, Billy Magnussen, Melissa Leo, Heighlen Boyd, Margot Robbie, Selena Gomez
Genere: economia for dummies
Se ti piace guarda anche: Margin Call, The Wolf of Wall Street, Wall Street

Se non puoi battere le banche, fagliela pagare” recita la frase di lancio sul manifesto promozionale de La grande scommessa.


sabato 25 aprile 2015

LOST RIVER - RYAN GOSLING E LA MALEDIZIONE DI ESSERE FIGO





Lost River
(USA 2014)
Regia: Ryan Gosling
Sceneggiatura: Ryan Gosling
Cast: Iain De Caestecker, Christina Hendricks, Saoirse Ronan, Ben Mendelsohn, Matt Smith, Eva Mendes, Barbara Steele
Genere: delirante
Se ti piace guarda anche: Come un tuono, Strade perdute, Solo Dio perdona, Bully, Gummo

Ryan Gosling è bello bello in modo assurdo, ma questo non gli basta. No. Per lui è troppo poco. Ryan vuole anche dimostrare di essere bravo. Finora come attore gli è riuscito?
Più o meno. Secondo me in film come Drive, Come un tuono, Le idi di marzo, Formula per un delitto e The Believer è pressoché perfetto. Se però andiamo a fare i rompi e a vedere più da vicino, non è che sia il massimo assoluto dell'espressività. Ryan allora adesso ci prova pure come regista e sceneggiatore, e cosa ne è uscito?

sabato 27 luglio 2013

SOLO DIO PERDIONA




Solo Dio perdona - Only God Forgives
(Francia, Thailandia, USA, Svezia 2013)
Titolo originale: Only God Forgives
Regia: Nicolas Winding Refn
Sceneggiatura: Nicolas Winding Refn
Cast: Ryan Gosling, Vithaya Pansringarm, Kristin Scott Thomas, Tom Burke, Yayaying Rhatha Phongam, Gordon Brown, Charlie Ruedpokanon, Byron Gibson
Genere: refnerenziale
Se ti piace guarda anche: Oldboy, V per vendetta, Kill Bill

Solo Dio perdona, recita il titolo della pellicola di cui parlo quest’oggi.
Non è mica vero. Anche io perdono. Perdono al regista Nicolas Winding Refn di aver creato una delle pellicole più noiose nella storia dell’umanità, Valhalla Rising. L’ho perdonato a tal punto da essere riuscito a dimenticare quella batosta di film e adorare incondizionatamente il suo lavoro successivo, Drive. Così come perdono Ryan Gosling per aver raggiunto la grande fama con uno dei film più smielati degli anni recenti, ovvero Le pagine della nostra vita, e perdono a Kristin Scott Thomas di aver fatto parte di un’altra delle più grandi lagne del cinema mondiale, Il paziente inglese.

"Vuoi che lo indossi io? Dici starà meglio a me che a te???"
Io perdono, sì quel che è fatto è fatto io però chiedo scusa, regalami un sorriso io ti porgo una rosa, su questa amicizia nuova pace si posa, perché so come sono infatti chiedo perdono, sì quel che è fatto è fatto io però chiedo scusa, per quelle rare volte in cui posso aver scritto delle cazzate, o recensito un film frettolosamente, o ancora aver consigliato una pellicola per me bellissima e che voi invece avete poi trovato una schifezza. In questo caso, io consiglio di dare un’occhiata a Solo Dio perdona, però non vi posso assicurare che vi piacerà. È un film particolare, molto ma molto Refn. Se vi aspettate un nuovo cult totale come era stato Drive, resterete inevitabilmente delusi. Anche chi ha apprezzato questo suo ultimo sforzo, non può considerarlo al livello del suo illustre predecessore. Gli manca qualcosa. Gli manca la stessa forza emotiva che guidava Drive. Qui il danese è ritornato alla sua glaciale freddezza abituale. In compenso, dentro Solo Dio perdona ci si può ritrovare tutto il suo cinema. Come nella trilogia di Pusher, abbiamo di nuovo a che fare con uno spacciatore (l’attore feticcio di Refn, Ryan Gosling), sebbene la sua professione venga solamente menzionata a parole ma non esercitata nei fatti. Come nella trilogia che ha lanciato il regista, anche qui abbiamo poi una situazione famigliare particolare e intricata. Il fratello di Ryan Gosling non può essere certo definito una personcina a modo e, dopo aver stuprato e ucciso una ragazzina di 16 anni, viene a sua volta brutalmente fatto fuori dal padre della ragazza, con la complicità di un agente di polizia (l’inquietante e impronunciabile Vithaya Pansringarm).
A questo punto, arriva in città, ovvero Bangkok in Thailandia, la madre dei due ragazzi, una idolesca Kristin Scott Thomas. È lei il personaggio più loquace di un film altrimenti quasi muto ed è lei a tirare fuori le battute più divertenti di un film violento, durissimo, ma che a sorpresa in alcuni momenti sa persino far ridere. Ed è lei a gridare vendetta per la morte del figlio Billy (Tom Burke).

Ryan Gosling: “Billy ha stuprato e ucciso una ragazzina di 16 anni.”
Kristin Scott Thomas: “Avrà avuto le sue ragioni.”

Solo Dio perdona. Non è vero. Anche Ryan Gosling era pronto a perdonare la morte del fratello, certo non un santo, per mano del padre della ragazza uccisa. Tutti gli altri personaggi della pellicola invece tengono fede al titolo e di perdonare non ne vogliono sapere, tanto da trasformare la vicenda in una faida infinita, per una delle più sanguinarie rassegne vendicative viste su schermo dai tempi del doppio volume di Kill Bill e della trilogia della vendetta di Park Chan-wook.

"Uh, mi sono spezzato un'unghia. Urge manicure im-me-dia-ta-men-te!"
Oltre a questo gioco al massacro, c’è qualcos’altro?
Eh, insomma. Refn ha dipinto la sua pellicola visivamente più bella, Drive escluso, ma a livello di contenuti e di profondità nella costruzione dei personaggi, la sceneggiatura mostra qualche lacuna. Siamo alle solite. Il danese a livello di regia è impeccabile, non gli si può dire niente, come autore di script invece ha ancora ampi margini di miglioramento. Niente che meriti come punizione l’amputazione delle mani, come avviene nel film, però poteva azzardare anche qualcosa in più sulle psicologie dei suoi protagonisti. Il personaggio di Ryan Gosling, in particolare, ci viene mostrato qua e là con qualche sprazzo di umanità, subito dopo negato, cosa che impedisce un vero avvicinamento empatico come invece capitava con l’autista quasi autistico Driver di Drive, probabilmente il più umano, seppure a suo modo, tra tutti i personaggi dell’universo refniano (che poi si dirà refniano o refnaniano?).

Spettacolare senza riserve è invece Kristin Scott Thomas, più sexy e sboccata che mai, una MILFona con i controcazzi che illumina il film e che avrebbe meritato uno spazio ulteriore. Refn però gioca a fare il bastardo, proprio come il personaggio interpretato da Ryan Gosling. Ci fa intravedere attimi di poetica violenza, di brutale bellezza e poi, poi tira indietro la mano. Quando il film sembra dover crescere, raggiungere il suo climax, si spegne. Magari sbaglio io, ma la parte finale, nonostante il suo simbolismo, tra complessi di Edipo e amputazioni mi sembra un po’ affrettata. Forse per questo che a Cannes sono piovuti tanti fischi nei confronti della pellicola, dopo gli applausi per Drive.

Un’accoglienza che ricorda quella riservata a Terrence Malick, passato dalla Palma d’Oro per The Tree of Life agli sberleffi dei critici riservati a Venezia a To the Wonder. Questo Solo Dio perdona è un po’ il To the Wonder di Refn: una pellicola che è quasi un esercizio di stile ed è molto autoreferenziale, anzi refnerenziale. Se Drive era un film indipendente, che poteva essere compreso e amato anche da chi non aveva la più pallida idea di chi Refn fosse, Solo Dio perdona appare più come un tassello che per essere decifrato in pieno va collocato all’interno della sua filmografia. Come detto prima, si ritorna dalle parti della trilogia di Pusher, ma c’è anche qualche lampo di ironia come in Bleeder, c’è la lentezza esasperante di Valhalla Rising, i corridoi, gli spazi claustrofobici e le sequenze visionarie di Fear X, le accelerazioni di ultraviolenza di Bronson e Drive.

"Fighe 'ste luci al neon, devo mettermele anche a casa mia."
Non solo un remix delle sue pellicole precedenti, comunque. Refn tenta inoltre di proporre uno stile differente, più orientaleggiante, ancor più simbolico che in passato, cosa che rende la sua decodificazione un’impresa non semplice. Si tratta di una pellicola da una parte dalla sceneggiatura semplicissima e dai dialoghi minimal quasi inesistenti, dall’altra è un film profondo e complesso, criptico e difficile, proprio come To the Wonder, e che, in maniera analoga, sa accendersi e donarci lampi di bellezza assoluti e di grande cinema, grazie anche alle atmosfere sonore costruite da un Cliff Martinez che ormai si conferma tra i compositori di musica per il cinema più in forma del momento. In aggiunta ai suoi brani, ci sono un paio di canzoni thai al karaoke, che rappresentano i momenti emotivamente più forti di un film anoressico, da un punto di vista sentimentale. Una caratteristica non nuova, all’interno del cinema di Refn. Dimenticatevi quindi la “scena dell’ascensore” di Drive. Qui al massimo potrete trovare la sequenza di una tipa che si masturba davanti a Gosling legato a una sedia. Il vertice del romanticismo di questo spietato Solo Dio perdona.

Il finale non sarà il massimo, non tutto sembra girare al meglio, mancano quei dettagli in grado di trasformarlo in un cult come Drive, l’insieme risulta persino troppo freddo, ma per il resto si tratta di una pellicola visivamente notevolissima, in grado di ritrarre una Bangkok desolata e priva di umanità. Una visione buona, a tratti persino splendida, cui si può anche perdonare qualche difettuccio. Perché non è vero che Solo Dio perdona. Anche io lo posso fare.
O forse ciò significa che io sono come Dio?
(voto 7,5/10)

Recensione pubblicata anche su Wait! Cinema, un nuovissimo blog cinematografico da me curato che vi consiglio di seguire, amare e inserire tra i vostri siti preferiti!

In più, su L'OraBlù il buon C[h]erotto ha dedicato al film un nuovo minimal poster.


Volete recuperare tutte le altre recensioni cannibali dedicate ai film di Nicolas Winding Refn?
Eccole qui:

Drive

E per adesso è tutto.
Dichiaro ufficialmente finita la Refn Week.




venerdì 26 luglio 2013

KEVIN SPACEY DAY: IL DERELITTO FITZGERALD




Kevin Spacey è un caratterista. Non è un insulto. Non ho detto che è un figlio di puttana. Ho solo detto che è un caratterista e il mondo ha bisogno di caratterisiti. Tutti a osannare e a celebrare i vari Tom Cruise, Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Johnny Depp, Will Smith (hey, un momento, chi è che celebra Will Smith?) e i riflettori sono sempre puntati su di loro, i protagonisti, i protagonistoni. I film vivono però anche di non protagonisti e Kevin Spacey è uno splendido rappresentante di questa categoria. Fino a un certo punto della sua carriera, almeno.
Dopo una serie di particine più o meno piccole, come quella spassosa in Una bionda in carriera, Kevin Spacey ha elevato la figura del non-protagonista a quella di protagonista assoluto. Per farlo, gli sono bastati due ruoli nel giro di pochi mesi, due personaggi misteriosi e inquietanti come pochi: Keyser Söze de I soliti sospetti, che ha dato un significato nuovo al termine “colpo di scena”, e John Doe, il killer seriale di Seven.
Gabriel Byrne, Benicio Del Toro, Brad Pitt, Morgan Freeman… Tutti spazzati via da quel Kevin Spacey, diventato negli Anni Novanta il non-protagonista per eccellenza.
Questo fino ad American Beauty, la sua intepretazione più fenomenale e allo stesso tempo anche quella che più l’ha ingabbiato in uno stereotipo. Se con I soliti sospetti e Seven si era ritagliato la nomea di pericoloso pazzo psicopatico a sorpresa dei film, con Lester Burnham ha dato vita a un personaggio apparentemente normale, un classico uomo medio in crisi di mezza età, da cui ha però fatto fatica ad affrancarsi. Quella parte strepitosa l’ha fatto diventare un protagonista, un ruolo che, al di là di American Beauty, non gli si addice più di tanto, e infatti i suoi film successivi si sono rivelati tutti più o meno dimenticabili. Nella recente serie tv House of Cards offre un’altra grande prova d’attore protagonista, è vero, eppure Kevin Spacey per me è stato ed è specialista soprattutto in un'altra cosa, come è tornato a dimostrare nella sua pellicola migliore degli ultimi anni, Margin Call, e come conferma anche nel film di cui vi parlerò oggi: Kevin Spacey è specialista nel fare il non-protagonista.

"Non credevo di trovare uno più fulminato di Donnie Darko, e invece..."
Il delitto Fitzgerald
(USA 2003)
Titolo originale: The United States of Leland
Regia: Matthew Ryan Hoge
Sceneggiatura: Matthew Ryan Hoge
Cast: Ryan Gosling, Jena Malone, Don Cheadle, Michelle Williams, Chris Klein, Kevin Spacey, Lena Olin, Martin Donovan, Ann Magnuson, Sherilyn Fenn, Kerry Washington, Michael Pena, Michael Welch, Wesley Jonathan
Genere: omicida
Se ti piace guarda anche: Rectify, Twisted, American History X, Blue Valentine

Considero Kevin Spacey fenomenale nei suoi tre ruoli più celebri sopra citati (I soliti sospetti, Seven e American Beauty), mentre per il resto lo stimo moltissimo, è un interprete più che buono, ma non lo considero tra i miei preferiti in assoluto. Mi piace, ma non arriverei a dedicargli una canzone come ha fatto Caparezza. Eppure sono particolarmente felice che questo mese l’associazione di blogger cinematografici riuniti di cui faccio parte abbia deciso democraticamente di celebrare come attore del mese Kevin Spacey, che oggi 26 luglio compie 54 anni.
Perché?
Perché l’alternativa mensile era festeggiare Sylvester Stallone, uno dei peggiori attori di sempre, e quindi ben venga il Kevin Spacey Day. In più, questa ricorrenza mi ha dato l’opportunità di recuperare un film che avevo sempre tenuto in un angolino in attesa di una visione ora finalmente arrivata. A spingermi a guardare finalmente Il delitto Fitzgerald è stato un cast di quelli stellari. Non c’è solo Kevin Spacey, ma ci sono anche dei miei preferiti assoluti come Ryan Gosling e Michelle Williams, i cui personaggi qui non si incrociano sullo schermo, ma che poi ritroveremo insieme in Blue Valentine. Oltre a un trio di attrici che amo particolarmente come Jena Malone, la girlfriend di Donnie Darko nonché ragazzina di Nemiche amiche, Kerry Washington futura star di Django Unchained e della imperdibile serie tv Scandal, e Sherilyn Fenn, mai dimenticata Audrey di Twin Peaks.
Com’è che un film con un cast che sembra uscito dai miei sogni me l’ero perso?
Misteri della fede, ma grazie a questo utilissimo Kevin Spacey Day, eccolo recuperato.

"Io che sono stata con Dawson ti garantisco che quello è più
fuori di Donnie Darko e di Leland/Ryan Gosling messi insieme."
Sarebbe stato un delitto, perdersi un film del genere. Non che sia un capolavoro o una pietra miliare assoluta, ma ha dalla sua una certa forza. Si sente che il regista e sceneggiatore Matthew Ryan Hoge c’ha messo dentro tutto se stesso. A tal punto che da allora, e son passati 10 anni, ancora non ha realizzato un nuovo lavoro. Cosa avrà combinato dopo? Sarà finito anche lui in galera, come il protagonista di questo film mezzo indie e mezzo no?
Il delitto Fitzgerald è proprio la storia di un delitto. Ma vaaaaa?
Non aspettatevi però un crime, indagini o altre cazzate alla CSI. Il caso fin dall’inizio è stato risolto. Non ci sono dubbi su quanto è successo. Fin dall’inizio sappiamo cosa è capitato. Il giovane Leland P. Fitzgerald ha fatto fuori un ragazzino autistico, fratello della sua tipa/ex tipa. Il mistero è: perché l’ha fatto?

Per scoprirlo, ci addentriamo in un thriller non criminale, ma dell’anima.
A CANNIBAL, MA CHE STAI A DDI’?
Può sembrare una di quelle frasi pretenziose, mi dichiaro colpevole, però è così. Il delitto Fitzgerald cerca di indagare dentro l’anima del suo protagonista, un ragazzo che vive nel suo mondo e allo stesso tempo è in forte contatto empatico con le altre persone, una figura liberamente ispirata a Lo straniero di Albert Camus e portata sullo schermo da Ryan Gosling con il suo solito stile tanto indolente e apatico, quanto perfetto per questo genere di personaggi.
Sono questi i crime che preferisco. Quelli come la nuova consigliatissima serie tv Rectify. Quelli che indagano sui personaggi e sulle motivazioni, più che sull’omicidio in sé. Per quelli basta la densa pagina di cronaca di Studio Aperto.

"E' il Kevin Spacey Day e io non sono manco il protagonista del post?
Cannibal, ti mando Keyser Söze."
Oltre a farci scoprire poco a poco il suo protagonista, grazie al prof. Don Cheadle che vuole scrivere un libro a lui dedicato, Il delitto Fitzgerald cerca di scavare anche all’interno della vita delle due famiglie che sono state sconvolte dall’omicidio. La famiglia della vittima, con le due sorelle diverse Jena Malone e Michelle Williams, i cui personaggi non incidono purtroppo del tutto, e la famiglia dell’assassino. È qui che entra in gioco il nostro protagonista/non-protagonista della giornata. Kevin Spacey interpreta il padre di Leland/Ryan Gosling, lasciando per una volta ad altri il ruolo del pazzo omicida. Qui Kevin Spacey è uno scrittore di grande fama che non ha mai avuto un grosso rapporto con il figlio. Attraverso la sua solita recitazione sottile, con quell’immancabile velo dark che regala a quasi ogni sua interpretazione, Spacey dona spessore a una figura che, così come gli altri personaggi minori della pellicola, rimane sullo sfondo. Qui sta il limite di un film che in compenso ha alcuni momenti di notevole bellezza, una piacevole colonna sonora alternative rock molto Pixies e ha soprattutto il pregio di regalarci un grande protagonista, Leland/Ryan Gosling. Misterioso e inquietante, come i personaggi migliori interpretati dal suo papà in questa pellicola Kevin Spacey nel corso della sua carriera. Una carriera da non-protagonista per un post che l’ha visto non-protagonista nel suo stesso Kevin Spacey Day.
(voto 7/10)


Partecipano alle celebrazioni del Kevin Spacey Day anche i seguenti blog:

50/50 Thriller
Cinquecentofilminsieme
Combinazione casuale
Cooking Movies
Director's Cult
Ho voglia di cinema
Il Bollalmanacco di Cinema
In Central Perk
Montecristo
Scrivenny
Triccotraccofobia
Viaggiando (meno)
White Russian Cinema


giovedì 30 maggio 2013

SOLO DIO PERDONA CERTI FILM




"Fatti sotto, wrestler d'un Ford!"
Che bello, è quasi estate…
O forse dovremmo dire: che brutto, è quasi estate?
Tanto il tempo quest'anno è una merda e i film che ci aspettano nelle sale nei mesi estivi non si preannunciano il massimo. La stagione cinematografica italiana corta comunque non è ancora finita, ed è pronta a tirare fuori ancora gli ultimi pezzi forti, complice il recente Festival di Cannes.
Qualcosa di buona da questa settimana cinematografica sembra allora poterne uscire, insieme a qualcosa di meno buono. Tutti i film in arrivo vi sono gentilmente (o quasi) presentati in questa come al solito pessima rubrica dai commenti miei a da quelli del mio blogger rivale numero 1, Mr. Jamesporc.

"Mannaggia! Chi lo immaginava che i wrestler adesso menano sul serio?"
Solo Dio perdona - Only God Forgives di Nicolas Winding Refn
Il consiglio di Cannibal: Nemmeno Dio perdona Ford - Not Even God Fordgives
Solo Dio perdona potrebbe essere l’incognita dell’anno. D’altra parte Refn nella sua carriera ha fatto cose splendide come Drive e altre pessime come Valhalla Rising, quindi non si può mai sapere…
I fischi e le critiche ricevute da questo film all’ultimo Cannes possono contare però fino a un certo punto, visto che in platea spesso ci sono dei criticoni invidiosi come Ford, sempre pronti a buttare giù registi che poco tempo prima osannavano. A testimoniarlo c’è ad esempio l’accoglienza ricevuta a Venezia da To the Wonder di Terrence Malick, non un capolavoro assoluto come The Tree of Life, ma comunque niente da giustificare tante opinioni negative.
L’impressione, anche ascoltando la colonna sonora, è che Solo Dio perdona ce l’avrà dura a diventare un nuovo cult totale ai livelli di Drive, però le premesse per una visione notevole ci sono tutte. Se poi Refn & Gosling a questo giro non si sono ripetuti, Dio possa perdonarli. E possa anche perdonare Ford per tutte le castronerie che quotidianamente scrive.
O meglio ancora, lui può anche non perdonarlo, che ci godrei a vederlo bruciare tra le fiamme dell’Inferno buahahah!
Il consiglio di Ford: meglio regnare all'Inferno, che servire in Paradiso.
Refn, come tutti voi ormai sapete, è uno dei protetti fordiani più protetti degli ultimi anni. Dalla trilogia di Pusher a Bronson, da Valhalla rising al meraviglioso Drive, i suoi film sono riusciti tutti a ritagliarsi uno spazio importante nel cuore del sottoscritto.
Purtroppo quest'ultimo Festival di Cannes, che almeno sulla carta doveva vedere la consacrazione definitiva dell'autore danese, ha invece segnato, a quanto pare, un passo indietro con un film giudicato da molti tronfio e spocchioso, una sorta di manifesto del radicalchicchismo in pieno stile Cannibal, ovvero il peggiore.
"Un'altra vittima innocente della furia di Ford...
NOOOOOOOOOOO!"
Io cercherò di schiaffarmelo il giorno dell'uscita senza farmi influenzare, e spero davvero di non trovarmi ad essere costretto a bottigliare perfino uno dei nomi di punta della mia scuderia.

Una notte da leoni 3 di Todd Phillips
Il consiglio di Cannibal: ormai stanno diventando più notti da coglioni
Una notte da leoni era un film divertente, che gasava, che faceva venire una gran voglia di andare a Las Vegas. Il sequel era una robetta che riciclava l’originale, non proponendo manco mezza idea nuova. In pratica, un film del tutto inutile. Ahimé, questo terzo capitolo rischia di ripetere il secondo che ripeteva il primo. In pratica, si preannunciano sbadigli più che risate. Tranne per gli amanti delle copie anziché degli originali come Ford, lo Zucchero Sugar Fordaciari della blogosfera. LOL
Il consiglio di Ford: Vecchio cowboy leone, giovane coniglio coglione.
Personalmente, al brand di Una notte da leoni io voglio bene.
Sarà che il mio addio al celibato è stato piuttosto tumultuoso, sarà che come idea di film da riposo di neuroni funziona, ma il lavoro di Todd Phillips è riuscito a divertirmi da matti in entrambi i suoi capitoli, nonostante il secondo fosse chiaramente una copia sputata del primo.
Il trailer del terzo, poi, è riuscito subito a riportarmi sui binari di follia che, a volte, finiscono per caratterizzare certe serate passate con gli amici a meno che non siate il Cannibale, che fin troppo spesso e volentieri dedica le nottate a chiudersi ancora più a chiave nella sua cameretta sperando che un bel principe venga a prenderlo neanche fosse un novello Raperonzolo.

"Vediamo se con questo riesco a fermarti, dannato Ford..."
Akira di Katsuhiro Otomo
Il consiglio di Cannibal: aaaaah, aaah kiiira, sorriderò se non a Ford?
Akira è una bella botta. M’ha fatto esplodere la testa come poche altre visioni.
Un film notevole, ricco di spunti, visivamente grandioso. Io però non c’ho capito una mazza. Attendo quindi che Ford me lo spieghi per filo e per segno, sempre se è sopravvissuto alla visione. Cosa su cui non scommetterei.
Ancora una volta, vivi complimenti alla prontissima distribuzione italiana, che fa arrivare questo film del 1987 in sala ad appena 26 anni di distanza. Forse perché è questo il tempo che ci va per riuscire a comprendere in pieno Akira…



"No, non ce la faccio, è più grosso di The Rock!"
Il consiglio di Ford: Bottigliate a-ki? A quel bimbominkia di Cannibal Kid-ra(ck)!
Non spendo troppe parole per presentare quello che è uno dei cult dell'animazione e ancor prima del fumetto giapponese di tutti i tempi, film splendido che ha fatto la storia del genere e che inspiegabilmente viene distribuito in Italia dopo aver già conosciuto almeno un paio di edizioni in dvd e bluray.
L'unica cosa che posso affermare con certezza è che se ancora dovesse mancare alla vostra "collezione", una visione è praticamente obbligatoria, considerato che, insieme a Ghost in the shell, si potrebbe considerare il Blade runner del manga. E se volete un secondo consiglio, recuperate anche il fumetto, ancora più sconvolgente, ricco e profondo.

Mrs. Jane Ford mentre scrive il suo nuovo post.
Tutti pazzi per Rose di Régis Roinsard
Il consiglio di Cannibal: Ford è pazzo, ma nessuno è pazzo per lui
Uh, una commedia francese con un ottimo cast ambientata negli anni ’50! Questo sembra un film davvero caruccio. Una pellicola vintage e leggera di quelle che il nostro cinema si può solo sognare.
Mi sa tanto di possibile sorpresa della settimana. Alla faccia di Ford e delle sue schifezze da tamarro di periferia come Fast & Furious 600!
Il consiglio di Ford: Peppa Kid è ormai pazzo di me!
Considerato che, di recente, Ozon ha riportato molto in alto le quotazioni del Cinema d'oltralpe - non che ce ne fosse bisogno -, questo film potrebbe anche risultare abbastanza interessante, divenendo, di fatto, la sorpresa della settimana, l'outsider di lusso che non ti aspetti.
Quello che mi aspetto, invece, sono le consuete sparate prive di senso del mio antagonista, che se non fosse per Gatsby e pochi altri titoli così grandi da metterlo d'accordo con il sottoscritto sarebbe già stato bandito dal mondo dei bloggers cinematografici.

"Dai, cantiamo 'sta canzone di Justin Bieber, così facciamo contento Ford.
E pure Cannibal."
Benvenuti a Saint Tropez di Danièle Thompson
Il consiglio di Cannibal: a Saint Tropez, la gente si chiede perché, Ford balla il twist, portando un vestito in lamè
Per un film francese promettente come Tutti pazzi per Rose, ecco arrivarcene un altro che mi attira decisamente meno. Mi ispira comunque più delle classiche commedie italiane medie, però potrebbe essere un mezzo cinepanettone d’Oltralpe piuttosto evitabile. Non evitabile quanto il blog WhiteRussian, ma comunque piuttosto evitabile.
Il consiglio di Ford: Saint Tropez mi pare il posto giusto dove spedire in vacanza il Cannibale. Io, invece, me ne vado a Cannes, con tutti quelli che di Cinema se ne intendono.
Filmetto transalpino inutile sfruttato come riempitivo neanche fosse la classica commedia di pessima fattura made in Italy che mi guarderò bene dal recuperare, e che in un periodo piuttosto impegnato come quello di ogni genitore per tutta la vita finisce per risultare solo ed esclusivamente un furto di tempo ad altre esperienze decisamente più interessanti da fare nel corso della propria vita.
Meglio, dunque, che a sciropparselo sia il Cannibale, che tanto da fare non ha niente di particolare, se non andare su Youtube a guardarsi tutti i video degli One Direction.

"Al termine della conferenza non ci sarà nessun banchetto, mi spiace.
Slow food o non slow food, s'è magnato tutto Ford..."
Slow Food Story di Stefano Sardo
Il consiglio di Cannibal: I don’t eat Slow Food
Viva il fast food, abbasso lo slow food!
E abbasso ancora di più i documentari sullo slow food!
E abbasso ancora e ancora di più quel lentone di Mr. Slow Ford!
Il consiglio di Ford: slow che!?
Io mangio, parecchio.
Normalmente primo, secondo, formaggio, verdura, frutta, noci, gelato e alcolico.
Di slow non c'è nulla, dalle mie parti, se non la calma che mi prendo per gustare ogni portata. Di food, invece, parecchio.
Dunque credo che salterò questo film e mi dedicherò ad una bella cena corposa.

"Dio ti benedica, Ford. Sei il mio blogger preferito!"
Una notte agli Studios di Claudio Insegno
Il consiglio di Cannibal: meglio una notte all’Inferno con Ford
Questo film viene promosso come il primo fantasy italiano in 3D, cosa che da sola basterebbe per scappare a gambe levate, manco ci si trovasse alla presenza di Ford ignudo. Guardando poi il trailer, si viene presi da quegli sconforti esistenziali che ti fanno chiedere: “Peeerché? Cosa ho fatto di male, per meritarmi questo?”.
Più che una pellicola cinematografica, sembra una webserie di quelle amatoriali, molto amatoriali, di quelle che Ford con il suo Stupid Phone, volevo dire Smart Phone, mi sa che gira filmini migliori…
Il consiglio di Ford: una notte lontano dal Cinema.
Per favore, non provate neppure a guardare il trailer di questo film.
Dico davvero.
Non lo augurerei neppure al Cannibale.

"Li abbiamo letti proprio tutti, i necrologi,
ma il nome di James Ford non si trova. Che tristezza!"
Ti ho cercata in tutti i necrologi di Giancarlo Giannini
Il consiglio di Cannibal: ti ho cercato in tutti i necrologi, Ford, ma mannaggia non ti ho ancora trovato
Giancarlo Giannini è un buon attore, un grande professionista, uno dei nostri interpreti più apprezzati e ricercati all’estero (forse anche dall’Interpol), non lo metto in dubbio. A me personalmente però non ha mai entusiasmato. Adesso torna a fare il regista per la seconda volta, a 26 anni dal suo esordio. Che tutto questo tempo l’abbia passato anche lui a meditare sul significato di Akira?
Può darsi, quello che è certo è che il suo film mi ispira tanto quanto leggere i necrologi. Cosa che ho cominciato a fare, guarda caso, da quando conosco Ford. Per ora purtroppo senza avere soddisfazioni…
Il consiglio di Ford: meglio leggere i necrologi, che dedicarsi al Cinema italiano!
Ad ogni settimana che passa, mi pare che la nostra(na) settima arte si stia scavando la fossa da sola neanche se la godesse, chiusa nella bara, più della Sposa in Kill Bill.
Come se non bastasse, a buttare qualche badilata di terra in più pensa perfino un professionista come Giancarlo Giannini.
Stiamo sprofondando così tanto che a breve, forse, proporranno perfino a me e Peppa di girare un film insieme.

venerdì 10 maggio 2013

SE CORRI COME UN FULMINE, TI SCHIANTI COME… UNA CATAPULTA


"Bene, a 3 euro per vedere il film alla Festa del Cinema ce la posso fare!"
Come un tuono
(USA 2012)
Titolo originale: The Place Beyond the Pines
Regia: Derek Cianfrance
Sceneggiatura: Derek Cianfrance, Ben Coccio, Darius Marder
Cast: Ryan Gosling, Eva Mendes, Ben Mendelsohn, Bradley Cooper, Rose Byrne, Ray Liotta, Bruce Greenwood, Emory Cohen, Dane DeHaan, Mahershala Ali, Anthony Pizza
Genere: mutante
Se ti piace guarda anche: Drive, Point Break, Blue Valentine

Il cinema ai tempi della crisi.
Bella l’iniziativa della Festa del Cinema: dal 9 al 16 maggio si va al cinema con soli €3. E se volete vedervi un film in 3D, cazzi vostri, perché costa €5. Splendida iniziativa, neh, peccato che finisca proprio quando cominciano a uscire i film interessanti… Sarà un caso?
Una soluzione migliore alla crisi la adotta allora Come un tuono. Vai al cinema, pensi di vederti un film solo e invece no, Come un tuono te ne dà 3. Sì, avete capito bene: vi dà 3 film al prezzo di uno e se passate dalla cassa vi restituiscono anche l’IMU e un pacco di popcorn già masticati.

Come un tuono è un film spiazzante. Bene. O male?
Bene, perché per me è sempre bello vedere qualcosa in grado di sorprendermi. Non che sia una pellicola rivoluzionaria, però sa colpire in maniera inaspettata. Più che come un tuono, come un fulmine a ciel sereno.
Male, perché non tutto funziona alla perfezione. Altrimenti staremmo qui a parlare di un capolavoro assoluto e non solo di un film interessante e stimolante. E trovare un film interessante e stimolante non è comunque una cosa da poco. Soprattutto se è triplo.

"Eva, è meglio se non leggi quello che Cannibal ha scritto su di te..."
Film 1
Come un tuono inizia come un tuono, per il pubblico maschile grazie a una scena spettacolosa di moto che girano dentro una palla, anche se detto così può sembrare un po’ ambiguo, e per il pubblico femminile grazie al primo piano degli addominali di Ryan Gosling. Per le sue fans, dev’essere un attacco di film da attacco di cuore un po’ come per me è l’inizio di Lost in Translation con le natiche di Scarlett Johansson.

Riguardo al film, tutti a dire che è uguale a Drive. Sì, ok, c’è Ryan Gosling, ma a parte questo sono giustificati i paragoni che ho sentito provenire numerosi da ogni parte? A me non sembra proprio…
Il protagonista è un tizio di poche parole e anziché con le auto è fissato con le moto, lavora in una specie di officina, è coinvolto in attività di piccola (ma nemmeno tanto piccola) criminalità, ha una mezza storia d’amore con una mamma non tanto single che sta già con un altro uomo (ma Eva Mendes non vale manco un’unghia di Carey Mulligan), ci sono pure le inquadrature alle spalle in tipico Nicolas Winding Refn Gangnam style.
Mmm… ok. Avete ragione. Questo in pratica è un remake di Drive in versione motociclistica. Ma non è che soltanto la prima parte di un film che sa sorprendere. In positivo così come in negativo.

"Eva, non ti piacciono i Metallica? Ascolti solo gli Aventura?"
L’atmosfera è molto anni Ottanta, però ciò non è bene specificato. La prima scena, ambientata in un luna park con un tizio che indossa la maglietta dei Metallica, può essere anni Ottanta per gli USA, ma nella mia merdosa Casale, quando arrivano in città le giostre è tutto all’incirca così pure nel 2013. Quindi non si capisce bene subito l’ambientazione, almeno fino a quando non si sentono le note di “Dancing in the Dark” di Bruce Springsteen e allora lì capisci che è ambientato proprio negli anni ’80. Perché oggi non c’è più nessuno che ascolta quella canzone. Forse giusto il mio blogger Rivale Mr. James Ford

La prima parte corre come un tuono, avvincente e convincente, aiutata dalle musiche realizzate e selezionate da Mike Patton dei Faith No More. Oltre che da un Ryan Gosling che per queste parti da pilota, che sia di auto o di motociclette, sembra nato. Il prossimo ruolo che gli toccherà quale sarà, quello da pilota di nave? Attento Ryan, oggi come oggi è un compito ancor più da spericolati…
E poi che capita? Seguendo la profezia del suo amico portasfiga, chi corre come un fulmine, si schianta come un tuono. Varrà anche per il film?

"Lo so che sono peggiorato, ma lavorare con Jennifer Lawrence stimola
a recitare meglio. E non stimola solo quello..."
DA QUI IN POI: ATTENZIONE SPOILER!!!
Film 2
La parte prima di Come un tuono si conclude con… la morte di Ryan Gosling.
Ma come? C’è gente che ha speso il prezzo del biglietto solo per vedere Luke il Bello, cioè Ryan il Bello, e il regista dopo manco un’ora di film lo fa fuori?
Capita. Nella vita non sempre le cose vanno come ci si aspetta, lo stesso succede per i film. A volte ci si può immaginare una cosa, dal trailer, e poi ce ne si ritrova un’altra. Anche ne Il padrino c’è un cambio in corsa di protagonista tra Marlon Brando e Al Pacino simile alle staffette Baggio/Del Piero con Cesare Maldini. Qualcosa di analogo succede pure nel recente thriller Effetti collaterali, per non parlare di Psyco dove la “protagonista” Janet Leigh scompare pure lei dopo meno di un’ora e Scream, dove l’apparente protagonista Drew Barrymore dura il tempo di una (memorabile) sequenza di appena pochi minuti.

"Eva, ma ti piacciono veramente gli Aventura???"
"Sì, ma mi piacciono anche la bachata, il reggaeton e pure la zumba dance!"
Da qui in poi inizia tutto un altro film, con Bradley Cooper protagonista, e la sensazione è purtroppo proprio quella che la pellicola si schianti come un tuono. Se l’idea del cambio di protagonista, così come anche di registro narrativo, dopo un certo sconcerto iniziale appare valida, la seconda vicenda non regge come interesse e non possiede il fascino della prima parte. (De)merito di un Bradley Cooper tornato su livelli medio-bassi dopo il formidabile exploit ne Il lato positivo, così come di una Rose Byrne per la prima volta incredibilmente sotto tono o di un Ray Liotta stereotipatissimo sbirro bastardo, ma soprattutto di una storia che prende le pieghe della mezza denuncia nei confronti della corruzione dei poliziotti, già vista e fatta meglio in altre pellicole. Una piega sì inaspettata, ma in negativo, che fa abbassare il livello di un film fino ad allora molto promettente.

"Cioè, a Ryan Gosling danno la moto superfiga e a me 'sto scassone di bici?"
Film 3
Se la parte seconda poteva essere ridotta, o anche tagliata del tutto, poi succede qualcosa di inaspettato. Avevi dato il film per spacciato e invece nella terza e ultima parte c’è il colpo di coda. È la parte ggiovane della pellicola, dedicata ai figli dei due personaggi che abbiamo visto nelle precedenti parti. Lo sbruffoncello Emory Cohen, già intravisto in Afterschool, e il cannaiolo Dane DeHaan, il supereroe sui generis di Chronicle. È nello sguardo di quest’ultimo, così come in quello di suo padre Ryan Luke il Bello, che il film, per quanto imperfetto, per quanto con una seconda parte da dimenticare, vive. Quello sguardo di chi è sempre altrove, di chi è sempre in fuga, di chi vive sempre fuori legge.
La sezione numero tre sarà magari meno fascinosa della sezione numero uno, eppure pure questa possiede il suo perché e possiede un finale perfetto, per un film addirittura triplo che non era certo semplice da terminare, e che invece riesce a sorpresa a chiudere il cerchio. What goes around, comes around. Tale padre, tale figlio. Via in moto, verso l’infinito e oltre. Lacrimuccia. Titoli di coda.
(voto 7,5/10)



martedì 23 aprile 2013

MEN AT FORD



"Ford, se non m'hai messo al primo posto giuro che divento un lettore cannibale."
Bentornati, lettori e lettrici, per un'altra due giorni dedicata ad uno dei passatempi preferiti del Saloon: Blog War - in questo caso addirittura doppia - a massacrare senza tregua quel pusillanime del mio antagonista, Cannibal Kid.
passare un'intera
Se la scorsa settimana abbiamo dedicato lo scontro alle attrici che più ci rappresentano, questa volta tocca agli attori fare bella mostra di capacità, talento o anche semplicemente simpatia o affezione scatenata in noi nel corso della vita da spettatori.
E prima che domani vi travolga la decisamente troppo seriosa ed autoriale lista cannibale, conviene che vi divertiate con quella decisamente più lavoratrice, proletaria e pane e salame proposta dal sottoscritto.

La Blog War della settimana scorsa dedicata alle attrici preferite da noi due bloggers, il sottoscritto Cannibal Kid e il sottosviluppato Mr. James Ford, ha creato una profonda divisione.
Tra chi si è schierato dalla parte di uno e chi dell’altro?
No, tra noi due e tutto il resto dei bloggers che ha massacrato le nostre scelte.
Non paghi di ciò, torniamo questa settimana alla carica con una nuova Blog War, destinata ancora una volta a fare discutere. Una sfida dedicata agli attori: i miei preferiti li scoprirete domani, oggi tocca ai macho macho men fordiani.
Cannibal Kid

Marlon Brando
"Hey Cucciolo Eroico, visto che classifica per soli duri oggi?"

"Come sono finito in una lista fordiana? Come???"
MR. FORD Non potevo non cominciare da quello che è il numero uno assoluto di tutti i tempi, l'attore simbolo del Cinema Usa e non solo, uno degli uomini più affascinanti ed animaleschi che abbia mai visto dentro e fuori lo schermo, in grado di esercitare il suo carisma fisico su qualunque cosa cammini su questa palla di fango: Marlon Brando.
Dal suo leggendario Kowalski di Un tram che si chiama desiderio - chiunque, Stella o no, sarebbe sceso da quella scala, se fosse stato chiamato da lui - al Colonnello Kurtz di Apocalypse now, passando per Don Vito Corleone o ruoli meno noti come quelli ricoperti nei western I due volti della vendetta - di cui firmò anche la regia - e Missouri, l'omone di Omaha è da sempre il mio riferimento assoluto, simbolo soprattutto di magnetismo, oltre che di talento grezzo e ruvido ma assolutamente cristallino.
Meridiano di sangue di Cormac McCarthy, il romanzo che più di ogni altro ho sognato di vedere proposto al Cinema, nella mia idealizzazione avrebbe proprio lui come protagonista nel ruolo del giudice Holden, che avrebbe ricalcato senza dubbio i fasti di Kurtz e del cuore di tenebra.
Un attore mitico, una leggenda che nessuna proposta del mio antagonista potrà mai eguagliare.
"Giovane lettore cannibale, non vedi l'ora che arrivi domani, vero?"
"Si, Padrino."
"Picciotti, fatelo sparire!"
Interpretazioni top: Apocalypse now, Ultimo tango a parigi, Un tram che si chiama desiderio, Il padrino
CANNIBAL KID Ma che bella dichiarazione d’amore, d’amore fisico non platonico nei confronti di
Marlon Brando da parte di Ford, che evidentemente s’è fatto prendere dal testosterone anche questa settimana, ancor più di quella passata.
Riguardo a Brando certo, è un attore fenomenale, però personalmente non è mai stato tra i miei preferiti. Quel suo fascino da duro del roadhouse su di me non ha mai avuto presa. L’unica sua intepretazione che ho amato (io platonicamente, specifico) è quella in Apocalypse Now. Sarà perché appare giusto per pochi minuti?
MR. FORD Non è possibile non dichiarare il proprio amore per Marlon Brando. Sarebbe come non dichiararlo per il Cinema. Pratica cui il mio antagonista ci ha, del resto, abituati da tempo.





Sylvester Stallone


"Se io posso cambiare, e voi potete cambiare... tutto il mondo può cambiare.
Tranne l'Italia..."
MR. FORD Nel momento in cui, con Peppa Kid, si è deciso di muoverci nell'ambito attoriale per la nostra nuova Blog War, ho pensato che il vecchio Sly sarebbe stato letteralmente perfetto come cavallo di battaglia per la compagine fordiana: di certo non possiamo parlare di un attore dotato dello stesso talento di altri presenti in questa decina, eppure più di ogni altro è stato quello che ha definito la mia infanzia ed i primi pomeriggi in sala con mio padre - ricordo ancora i brividi alla morte di Apollo in Rocky IV -. In qualche modo, se Clint Eastwood è un pò un nonno cinematografico, il buon Sly assume il ruolo di papà - curioso, tra l'altro, che condivida proprio con il mio vecchio l'anno di nascita - agli occhi del sottoscritto, che l'ha visto cadere e rialzarsi prima sullo schermo e dunque rispetto al successo - gli anni novanta e i primi zero sono stati pessimi, per il Nostro, rifattosi solo di recente con il grande ritorno da Expendable -.
Quello che mi è sempre piaciuto, dello Stallone italiano, è stato il cuore che l'attore - e sceneggiatore, ricordiamolo - ha sempre messo in ogni pellicola che l'ha avuto come protagonista o regista, partendo dal nulla proprio come il suo personaggio più riuscito - il mitico Rocky Balboa - ed arrivato a conquistare le stelle di Hollywood.
Interpretazioni top: Rocky, Rocky Balboa, Rambo, Expendables, Expendables 2, Over the top
"Domani gli attori cannibali vi spiezzeranno in due!"
CANNIBAL KID Stallone ovviamente non poteva mancare nella lista fordiana. A dirla tutta, lui l’avrebbe anche incoronato al numero 1, però poi ha deciso di contenere il suo fanatismo da groupie anni Ottanta e l’ha limitato a un comunque generosissimo secondo posto. E mettere Stallone tra Marlon Brando e Al Pacino fa la stessa impressione di vedere Gattuso in una lista dei migliori giocatori tra Maradona e Pelé, ma tant’è, il mio blogger rivale ci ha ormai abituati a queste fordianate.
Stallone non può mancare in una lista fordiana, così come io allo stesso tempo non posso considerarlo un vero attore. Alla fine, Sly non recita, ma fa sempre la stessa parte, la parte dello Stallone. Difficile, vero? In ciò rappresenta bene l’immobilismo degli attori e del blog di Ford contro gli attori che proporrò domani, camaleontici e in costante mutazione così come i sempre variegati post di Pensieri Cannibali.
Stallone comunque è il solo vero action hero presentato da Ford, ma io in esclusiva vi posso mostrare la bozza della prima lista di attori (?) che aveva pensato di inserire, ma poi per vergogna ha ritirato:
1) Sylvester Stallone
2) Arnold Schwarzenegger
3) Jean-Claude Van Damme
4) Steven Seagal
5) Chuck Norris
6) Dolph Lundgren
7) Dwayne “The Rock” Johnson
8) John Cena
9) Jackie Chan
10) David Bautista
MR. FORD Sapevo già che Peppa Kid avrebbe reagito in maniera scomposta all'inserimento di Sly, quindi sono più che preparato, da buon paladino del pane e salame che fronteggia il paladino del radicalchicchismo.
Sly tra Brando e Pacino è come il lavoratore del campo che permette ai fuoriclasse di portarsi a casa fior di Palloni d'oro, l'uomo che si porta sulle spalle la fatica della squadra, il proletario del Cinema.
Ma che ne capisce, Sangue Blu Kid!?
CANNIBAL KID In pratica, senza tanti giri di parole, quello che si definisce… uno scarpone!
MR. FORD Esatto, uno scarpone pronto a finire nel deretano di Peppa Kid!

Al Pacino
Al Pacino apprende di essere nella classifica degli attori di Ford. Dietro a Stallone.


"Tronista Al, c'è un corteggiatore per te: fate entrare Mr. Ford!"
MR. FORD Direi che, tra tutti gli attori scelti dal sottoscritto per questa sua sfavillante decina, quello che necessita di meno presentazioni è il buon Al Pacino, vecchio leone sulla cresta dell'onda da cinquant'anni che ha regalato, decennio dopo decennio, interpretazioni mitiche una dopo l'altra.
Dai tempi di Cruising e Quel pomeriggio di un giorno da cani passando per cult che hanno influenzato intere generazioni come Scarface o Carlito's Way, Pacino è stato uno dei cardini del Cinema USA di tutti i tempi, e nonostante negli ultimi tempi si sia almeno in parte "denirizzato", restano nella memoria pezzi di storia come il suo Michael Corleone, il Tony D'Amato di Ogni maledetta domenica, Lefty Ruggero di Donnie Brasco o Vincent Hannah in Heat - La sfida.
Talento esplosivo e sopra le righe proprio come piace al Saloon, un mattatore di quelli che Peppa Kid si può solo sognare.
Interpretazioni top: Il padrino, L'avvocato del diavolo, Ogni maledetta domenica, Scarface, Carlito's Way, Heat - La sfida
"Va bene, Cannibal. Quando voglio finire in una lista seria chiamo te."
CANNIBAL KID Al Pacino è indiscutibilmente un grandissimo attore, uno dei migliori di sempre. Di certo.
Però che scelta banale!
Tanto per fare una citazione (molto fordiana) di Jack Black in Alta fedeltà: ci vuoi mettere anche i Beatles? Che ne dici del fottuto Beethoven?
Che dire poi della sua recente agghiacciante parte in Jack e Jill con Adam Sandler che è valsa ad Al Pacino un (meritatissimo) Razzie Award come migliore attore non protagonista? Per carità, non cancellerà tutte le sue ottime interpretazioni, però ci va vicino… E non può nemmeno prendersela con nessuno, visto che interpreta se stesso. Come Ford, che per la scontatezza della sua lista non può accusare altri che Ford.
MR. FORD Direi che a questo punto, dato che il classico è diventato scontato e monotono, occorrerà gettare via gente come Chaplin, Welles, o perfino Kubrick. In fondo, sarebbe scontato considerarli tra i migliori registi della Storia, no!?
CANNIBAL KID Certi nomi lo sappiamo già tutti che sono bravi. Visto che queste liste sono un gioco, per quanto sanguinoso e mortale, un po’ di fantasia in più nelle scelte non guasta. Inserire Stallone tra i migliori attori invece non la chiamerei fantasia, quanto ribaltamento della realtà ahahah!

Tom Cruise
"Rispetta il Cannibale e doma il Ford!"

"Sono finito in una lista con i vecchietti fordiani? Mannaggia a lui!
Ecco perché sto improvvisamente cominciando a perdere i capelli..."
MR. FORD Ammetto che il buon Tom, divo simbolo degli anni ottanta, sia completamente pazzo. Eppure non sono mai riuscito davvero a volergli male, e continuo a considerarlo un professionista come pochi ne esistono in tutta la settima arte, uno di quelli che è il primo a rompersi il culo quando serve, nonostante tutti gli eccessi di divismo ed un ego in grado di rivaleggiare con quello del mio antagonista.
Cimentatosi in generi cinematografici completamente diversi tra loro, blockbuster selvaggi e titoli d'autore, è riuscito a passare da Kubrick e Scorsese fino a tamarrate come Cocktail senza colpo ferire, senza contare di essere stato il volto di una generazione con Top Gun prima di diventare una vera e propria icona.
Io, al vecchio, pazzo Tom, voglio bene. E mi basta pensare a Magnolia o Intervista col vampiro per considerarlo ben oltre la maggior parte dei suoi colleghi.
Interpretazioni top: Magnolia, Intervista col vampiro, Top Gun, Il colore dei soldi
"Oh, con questi addosso almeno non vedo le ridicole accuse cannibali!"
CANNIBAL KID Anche a me piace Tom Cruise. Perché a me agli antipatici piacciono. Ford che domani mi accuserà di presentare diversi attori scontrosi ed egocentrici, ha però deciso di sceglierne uno che a livello di egomania batte tutti, me compreso, e che per odiosità al confronto persino la sua ex Nicole Kidman appare Miss Simpatia.
Al di là della sua fissa per Scientology, delle sue manie di protagonismo, o del suo recitare quasi sempre troppo sopra le righe, l’unica cosa che non mi piace di Tom Cruise è la piega che ha preso la sua carriera negli ultimi anni. Dopo l’ottima interpretazione, la sua migliore dopo quella mitica in Magnolia, in Collateral, vergognosamente dimenticato da Mr. Arteriosclerosi Ford, non ha più infatti girato niente di memorabile e anziché dedicarsi al cinema d’autore come la parentesi con Stanley Kubrick e Paul Thomas Anderson poteva suggerire, continua a sfornare blockbusteroni commerciali (ma sempre meno commercialmente fortunati), per cui ormai è troppo vecchio. Come Ford alle prese con il mondo per lui sempre più incasinato di internet.
MR. FORD La realtà dei fatti è che il buon Peppa Kid, l'unico uomo al mondo a possedere un ego più grande di quello di Tom Cruise, avrebbe voluto inserire Mr. Top Gun nella sua lista, ma non ne ha avuto il coraggio, considerato il fatto che una scelta del genere avrebbe messo a rischio la scontatezza giovanilistica - o presunta tale - della sua lista.
CANNIBAL KID Il protagonista di Risky Business - Fuori i Ford… i Cannibali ballano in quanto a giovanilismo ci sarebbe anche stato, almeno in memoria del suo glorioso passato. Se è rimasto fuori è semmai perché il suo ego avrebbe rischiato di offuscare il mio eheh!

Christoph Waltz
"WhiteRussian? Ma per carità! Non c'è niente di meglio di una bella birra fresca."


"La tua lista è deboluccia, Ford, vuoi chiedere l'aiuto da casa?"
MR. FORD Salito alla ribalta delle cronache per la collaborazione con Tarantino, l'attore austriaco negli
ultimi anni ha rivelato al grande pubblico tutte le sue incredibili doti. E se in Bastardi senza gloria lasciava a bocca aperta, nel più recente Django Unchained il buon Christoph è riuscito a fare anche di meglio, confezionando per l'audience un personaggio che è destinato a diventare cult, oltre ad essere, di fatto, il vero protagonista dell'immenso lavoro dell'altrettanto mitico Quentin.
Dalla mimica alla postura, un attore in grado di bucare lo schermo solo ed esclusivamente con il suo talento, senza contare per nulla su una prestanza fisica da modello o artifici di questo genere tipici delle liste cannibali.
Interpretazioni top: Bastardi senza gloria, Carnage, Django Unchained
"Adesso te la prendi pure con me? Cannibal, te possino..."
CANNIBAL KID Certo che Ford è proprio un burlone. La settimana scorsa accusava Uma Thurman di essere unicamente legata alle pellicole di Tarantino, e poi questa settimana Mr. Coerenza cosa fa? Ci propone Christoph Waltz. E cos’ha fatto costui all’infuori delle ottime prove nei film di Quentin?
L’unico altro suo film degno di nota è Carnage, che tra l’altro Ford ha odiato, e poi? Robe come I tre moschettieri e Come l’acqua per gli elefanti al fianco di Robert Pattinson, il grande escluso dell’ultima ora dalla lista fordiana.
Un po’ poco persino per un Tarantino fan come me per poterlo inserire tra gli all time favorites…
MR. FORD Anche Cannibal è proprio un burlone. La settimana scorsa difendeva le sue divette da strapazzo a suon di premi raccolti, e dunque anche io segnalerò con molto garbo i due Oscar portati a casa dall'attore austriaco.
Più o meno gli stessi che tutti gli attori della sua lista riescono a totalizzare in gruppo.

Paul Newman


"La classifica di Ford? Che depressione. S'è pure messo a piovere..."
MR. FORD Non dovrebbero esserci presentazioni, per un tipo come Paul Newman.
Semplicemente, parliamo di uno dei più grandi attori - e signori - del Cinema della Storia, un uomo tutto d'un pezzo come non se ne fanno più, capace di portare sullo schermo e fuori valori solidi e di raccontare allo stesso tempo il dramma dei losers, pur essendo in tutto e per tutto un vincente.
Butch Cassidy, Nick Mano Fredda, La stangata, Il verdetto, per non parlare della straordinaria doppietta de Lo spaccone e Il colore dei soldi, che gli valse l'agognato Oscar e che lo vide accanto a Tom Cruise, Paul Newman, nel mio cuore, è secondo soltanto a Marlon Brando, nonchè sul podio dei miei attori di tutti i tempi accanto ad un altro idolo che seguirà appena oltre.
Un mito di quelli veri che i pupazzetti made in Coniglionelandia non potranno mai e poi mai eguagliare.
Interpretazioni top: Il colore dei soldi, Lo spaccone, Butch Cassidy, La stangata
"Cannibale, ti pago per tacere. Due dollari. No, mi spreco, facciamo tre."
CANNIBAL KID Paul Newman non m’ha mai detto niente. E sarà perché hanno girato insieme alcuni dei
loro film più celebri o perché fisicamente si assomigliano, ma l’ho sempre confuso con Robert Redford. Anche quest’ultimo non mi entusiasma molto, però preferisco il Sundance Kid a Newman se non altro per aver creato il Sundance festival.
Bell’uomo e tutto, il Newman, però come attore da quel che ho visto non mi sembra fosse così fenomenale. Non avendo visto la gran parte dei suoi film preferisco in ogni caso non sbilanciarmi troppo. Di certo c’è che i film che ha intepretato, tutti o quasi orientati verso il fordismo più estremo, non m’hanno mai attirato ad approfondire la sua conoscenza. Sorry Newman, sei stato troppo un attore da Oldman Ford.
MR. FORD Non dovrei neppure replicare, ad un commento bestiale come questo. Chi ama il Cinema ama Paul Newman, e non dovrebbero essere ammesse repliche.
Poi, certo, il piccolo Kid non considera nulla che sia venuto prima della data della sua nascita - che ormai comincia ad essere clamorosamente lontana -, dunque per certi versi non c'è da stupirsi troppo: ma questo mi pare davvero oltre ogni limite di decenza.

Steve McQueen


"Guida Ford? Meglio allacciarsi bene il casco!"
MR. FORD Ed eccolo, il terzo mito assoluto di casa Ford. Stile, talento, follia, tutte in un uomo che, come Brando e Newman, è stato simbolo di una grandezza che difficilmente rivedremo sullo schermo, riuscendo a passare dallo status di attore a quello di vera e propria leggenda.
Spericolato, tosto, fighissimo, uno di quelli cui affideresti la tua vita e ai quali volteresti le spalle. Sempre.
Senza contare che parliamo del volto di Junior Bonner, uno dei personaggi che ho amato di più in tutta la mia storia di spettatore, "l'uomo che tiene i cavalli", il simbolo della Frontiera per come la intendo e l'ho sempre intesa.
Interpretazioni top: Getaway, Bullit, L'ultimo buscadero, La grande fuga, I magnifici sette
Steve McQueen cerca la grande fuga dalla lista di Ford.
CANNIBAL KID Certo che avere dei miti in comune con Vasco Rossi non è proprio una bella cosa, caro
il mio Mr. Ford…
Simbolo della vita spericolata e del fordismo sfrenato, come attore mi sembra sia stato pure lui parecchio meno memorabile. Come già per Paul Newman comunque ho visto troppi pochi suoi film per giudicare la sua carriera nel complesso. Tra gli spericolati però gli preferisco di certo James Dean, più idolesco come personaggio e da quel che ho visto molto più talentuoso come attore, che però quel grattachecca di Ford giudicherà troppo fichetto per i suoi gusti.
MR. FORD Jimmy Dean è un mito, una leggenda, senza dubbio un riferimento molto più importante di quelli che verranno citati domani nella lista del mio antagonista, ma Steve McQueen non solo lo supera, ma riesce perfino a doppiarlo: un uomo che è stato simbolo di stile, classe, palle quadrate e coolness come se piovesse che i posticci idoli cannibaleschi possono solo e soltanto sognarsi.
E il fatto che il Cucciolo non conosca bene la sua filmografia dovrebbe essere un buon motivo per chiudere qui la disputa e mandarlo dritto a letto senza cena.

Mads Mikkelsen


"Ueeè, ueeè. Questa lista non mi commuove, mi fa proprio piangere."
MR. FORD Uno degli attori fordiani per eccellenza degli ultimi anni è stato senza dubbio Mad Mikkelsen, strambo personaggio venuto dal Nord che, ben prima di godere del successo ad Hollywood e di ruoli di primo piano come quello del cattivo di 007 - Casinò Royale era stato apprezzato da queste parti grazie a perle come la trilogia di Pusher firmata da Nicolas Winding Refn ed il cult del Saloon Le mele di Adamo, amatissimo da queste parti e proposto ad ogni nuovo membro della cerchia di casa Ford.
Ovviamente, un altro ruolo che lo ha reso ancora più mitico è stato quello di One Eye in Valhalla rising, sempre di Refn, una delle pellicole più osteggiate di sempre dal mio rivale, viaggio iniziatico dalla bellezza sfolgorante che ha reso il giusto onore a questo guerriero del grande schermo.
Interpretazioni top: Le mele di Adamo, Pusher, Valhalla rising
"Mmm, delizioso questo Cannibal Kid."
CANNIBAL KID Ho detestato l’interpretazione del Mads in Valhalla Rising, uno dei film più noiosi nella
storia del cinema. Va bene che interpretava un personaggio mono occhio, però essere monoespressivo non credo fosse scritto nella sceneggiatura… Sceneggiatura? Perché, Valhalla Rising aveva anche una sceneggiatura?
Vista la mia grande apertura mentale, ho invece cambiato idea su di lui vedendolo in A Royal Affair e con Il sospetto mi è venuto il sospetto che mi potesse piacere, come attore.
Poi adesso l’ho visto nei panni del Dr. Lecter nella nuova serie Hannibal e il dubbio m’è subito andato via. Questo danese non è certo un cane, ma prima di essere anche solo lontanamente al livello di un Anthony Hopkins deve ancora farne di strada. Davvero tanta. D’altra parte Cannibali si nasce, non si diventa.
MR. FORD Ovviamente un attore poco convenzionale e poco divo come il ruvido Mads non poteva che essere criticato da quell'oscurantista del Cannibale, che finirà per essere ghigliottinato dalla forza dirompente dell'illuminismo fordiano.


Ryan Gosling


"Oh no, c'è un vecchietto che blocca tutto il traffico...
Dai, Ford: vai avanti!"
MR. FORD Così come è stato per le attrici, anche per gli attori in casa Ford il giusto spazio va lasciato anche ai giovani talenti, e tra Tom Hardy e Ryan Gosling alla fine l'ha spuntata quest'ultimo, vuoi per il suo ruolo in Drive - cult assoluto non solo degli ultimi anni, a mio parere -, vuoi perchè siamo quasi coetanei e vuoi perchè entrambi, fedeli al già citato Drive, sfoderiamo la Natura di predatori tipica degli scorpioni.
Come se non bastasse, anche il buon Ryanone mi pare un tipo pane e salame, oltre che appassionato di pesi e palestra come il sottoscritto.
Unico appunto: sarebbe meglio guidasse lui, in un ipotetico inseguimento in auto. A meno che non si tratti di mettere sotto il Cannibale, in quel caso mi offrirei ben volentieri volontario.
Interpretazioni top: Drive, Le idi di marzo, Half Nelson, Lars e una ragazza tutta sua, The believer
"Ryan, dici che Ford nella sua lista di attrici voleva mettere anche la Canalis?"
CANNIBAL KID Unico nome della decina fordiana che sarebbe stato molto più a suo agio nella lista
giovane e trendy cui assisterete domani. Alla fine ho deciso di escluderlo proprio perché la sua unica pecca è quella di essere apprezzato pure da Ford. Oh, nessuno è perfetto e anche il Gosling un difetto lo doveva pur avere…
Qualcuno potrà dire che ha ancora molto da dimostrare, che il personaggio di Drive potrebbe incasellarlo a interpretare sempre lo stesso tipo di personaggi, che a livello di espressività non è proprio il top player in circolazione, ma io non lo farò. Anche perché stare in questa decina, in cui mi sembra un pesce fuor d’acqua, è per lui una punizione già troppo pesante.
MR. FORD Dopo tanto inutile dibattersi e fingere, finalmente l'ammissione della qualità della lista del sottoscritto, nonostante avvenga per mano del meno navigato degli attori inseriti: potere dello scorpione!

Vittorio Gassman


"Hey Vittorio, l'abbiamo sorpassato Ford?"
"Sorpassato? Quello va talmente lento che non vedo più manco dov'è..."
MR. FORD A chiudere la già mitica decina fordiana non poteva mancare un esponente del Cinema made in Italy, un'icona dei tempi che furono - e non solo - protagonista di gemme che hanno fatto la Storia della nostra settima arte, nel mio cuore insidiato solo ed esclusivamente dall'Albertone Nazionale, sconfitto sul filo di lana proprio dal mitico Vittorio Gassman anche grazie alle interpretazioni di respiro internazionale di quest'ultimo.
Talento, eleganza, fascino e molta ironia per quello che è uno dei volti più importanti che in un'epoca di grandezza il Cinema italiano abbia regalato al mondo, perfetto sia per i ruoli comici che per quelli drammatici.
Senza contare che, pur essendo piuttosto altezzoso, riusciva a dare comunque l'impressione di essere pane e salame. Al contrario del mio antagonista e dei suoi attori.
Oggi Vittorio Gassman, domani la vittoria del Cannibale.
Interpretazioni top: La grande guerra, Il sorpasso, I soliti ignoti, Un matrimonio, L'armata Brancaleone.
CANNIBAL KID Grazie Ford per avermi risparmiato Alberto Sordi, che mi avrebbe costretto  a una scontata replica morettiana. Vittorio Gassman, se non altro, è stato un vero attore. Detto questo, non mi è mai piaciuto, non mi ha mai entusiasmato, mi è sempre sembrato troppo teatrale e compiaciuto della sua stessa bravura. E poi Ford hai da ridire sulla megalomania mia e dei miei attori…
Quanto a voi, cari lettori, piaciuta questa lista?
Ma allora ve lo meritate, James Ford!
MR. FORD Se Gassman era compiaciuto, come vogliamo collocare i tuoi spocchiosi giovincelli di belle speranze di domani!? Dritti nell'Olimpo dei maniaci del protagonismo di questo e dell'altro mondo!? Ahahaahah!

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