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lunedì 23 novembre 2015

Ain't no mountain high enough, ma forse l'Everest è alto abbastanza





Everest
(USA, UK, Islanda)
Regia: Baltasar Kormákur
Sceneggiatura: William Nicholson, Simon Beaufoy
Cast: Jason Clarke, Keira Knightley, Josh Brolin, John Hawkes, Jake Gyllenhaal, Michael Kelly, Emily Watson, Sam Worthington, Elizabeth Debicki, Martin Henderson, Naoki Mori, Ingvar Eggert Sigurðsson, Chris Reilly, Robin Wright, Mia Goth, Vanessa Kirby
Genere: montanaro
Se ti piace guarda anche: 127 ore, Wild, Into the Wild - Nelle terre selvagge


Una gita in montagna può essere un'esperienza distruttiva, almeno per il sottoscritto.
Una gita in montagna può però anche rivelarsi un'esperienza istruttiva. Ecco ad esempio le numerose cose imparate dalla visione di Everest:

lunedì 11 maggio 2015

MA CHE CAKE HAI DETTO?





Cake
(USA 2014)
Regia: Daniel Barnz
Sceneggiatura: Patrick Tobin
Cast: Jennifer Aniston, Adriana Barraza, Sam Worthington, Anna Kendrick, Felicity Huffman, William H. Macy, Chris Messina, Mamie Gummer, Britt Robertson, Lucy Punch
Genere: depresso
Se ti piace guarda anche: Rabbit Hole, Still Alice, In the Bedroom

Jennifer Aniston ha le visioni. Prende un sacco di droghe e medicinali antidepressivi e ha le visioni. E cosa vede? Vede Anna Kendrick.
Jennifer, dammi l'indirizzo del tuo pusher che le tue droghe le voglio prendere anch'io!

A dirla tutta, negli ultimi tempi vedo Anna Kendrick in continuazione pure io. E senza manco il bisogno di droghe. La vedo in qualunque film. Per lo più film mediocri, quando non addirittura pessimi.
Anna Kendrick io la adoro. Mi piace parecchio come attrice...

lunedì 1 aprile 2013

CLOUD AVATAR 3D, IL FILM DEL SECOLO


Mr. Bean
Cloud Avatar 3D
(USA 2013)
Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura: Federico Moccia
Cast: Will Smith, Angelina Jolie, Sam Worthington, Liam Neeson, Alba Rohrwacher, Beppe Fiorello, Mr. Bean
Genere: apocalittico
Se ti piace guarda anche: Cloud Atlas, Avatar, 3MSC

Esce oggi in tutte le sale mondiali il film del secolo: Cloud Avatar 3D, che riesce nell’impresa di riunire tutti i miei professionisti del mondo cinematografico preferiti in una pellicola sola. Che bello.
Cloud Avatar 3D è una specie di sequel prequel remake di Cloud Atlas, ambientato però nel magico mondo di Pandoro Pandora come Avatar. Per la regia di questo progetto misterioso, la cui lavorazione è stata tenuta segreta dalla sua casa di produzione, la Disney, fino ad oggi, è stato chiamato un nome d’eccezione, il sempre più in forma Steven Spielberg.
La sceneggiatura è invece firmata da Federico Moccia, noto anche come… Federico Moccia.
Perché è stato chiamato il mitico Federico Moccia? Ovvio, per aggiungere al tutto un tocco di romanticismo maggiore e anche, massì diciamolo, una ventata di freschezza e di modernità, perché come parla il linguaggio dei ggiovani il Moccia, cioè cacchio raga nessuno mai.

Will Smith
Stellare anche il cast della pellicola. Seguendo l’idea del Cloud Atlas originale che in tempi di crisi economica ha riciclato i suoi attori in più parti, Inizialmente si era pensato di far interpretare tutti i ruoli, maschili, femminili e animali, ho detto animali non animati, al solo e unico Sam Worthington. Dopo averlo seguito con le telecamere un giorno per 24 ore intere, Steven Spielberg si è però reso conto che l’attore australiano non cambia espressione. Mai. No, nemmeno quando fa sesso o fa la cacca. Si è deciso allora di optare per una scelta più tradizionale e usare un cast variegato, prendendo gli altri attori più espressivi e talentuosi in circolazione: Will Smith, che vestirà i panni dell’eroe che sopravvive a 12 esplosioni, a due scontri armati con l’esercito iraniano e alla bomba atomica lanciata dalla Corea del Nord; Angelina Jolie nei panni della femme fatale che replicherà la scena di accavallamento delle gambe di Sharon Stone in Basic Instinct e per l’occasione non si sta radendo lì sotto da oltre 6 mesi; il già menzionato Sam Worthington interpreterà l’avatar di se stesso; nei panni del cattivone di turno avremo inoltre Liam Neeson, che ha annunciato di aver preparato un mix di cattiveria ispirandosi, parole sue, a: “Hitler, Mussolini, Berlusconi e Topo Gigio.”

Top-secret la trama del film, ma secondo le prime indiscrezioni saranno una serie di storie incrociate insieme in maniera apparentemente casuale, in realtà accomunate dalle tematiche di vita e morte, amore e odio, guerra e pace, tematiche insomma mai affrontate prima da nessuno. Pare inoltre che non mancheranno inseguimenti, esplosioni, Mr. Bean nella parte di Rowan Atkinson, un’inquietante apparizione di Alba Rohrwacher nuda, un’ancor più inquietante apparizione di Beppe Fiorello che canta sui titoli di testa, oltre a scoregge, battute che non fanno ridere e animali parlanti, il tutto per la durata di sole 5 ore e 40 minuti in cui sarà severamente vietato alzarsi per poter andare a prendere da mangiare o fare la pipì.
Il film, ma che dico film? dico Capolavoro annunciato, ha avuto critiche contrastanti dopo la presentazione in anteprima alla stampa:

Avatar Rohrwacher
Il film del secolo, se solo fosse uscito nell’Ottocento.
The New York Times

Vi divertirete di più con La corazzata Potemkin.
Entertainment Weekly

Era almeno da… ieri che non vedevo una pellicola tanto stupenda.
Vincenzo Mollica

A una visione superficiale può sembrare una stronzata.
A una visione più approfondita sono certo che risulterà una mega stronzata.
Paolo Mereghetti

I Maya avevano annunciato l’arrivo di questo film.
Studio Aperto

Papa Francesco I ha rivolta una preghiera agli sventurati che andranno a vederlo.
Famiglia Cristiana

Capo lavoro.
Intendo: "Capo, lavoro stasera piuttosto di andare a vedere 'sta roba."
Un passante

Io non ho ancora avuto modo di guardarlo, lo farò solo stasera insieme al resto del mondo, ma sulla fiducia preannuncio già il voto…
(voto 100/10)

sabato 28 aprile 2012

40 cariati

"Ehm, qualcuno ha una scala? No, eh?"
40 carati
(USA 2012)
Titolo originale: Man on a Ledge
Regia: Asger Leth
Cast: Sam Worthington, Elizabeth Banks, Jamie Bell, Genesis Rodriguez, Edward Burns, Titus Welliver, Kyra Sedgwick, Anthony Mackie, Ed Harris
Genere: (finto) suicida
Se ti piace guarda anche: Phone Booth, ATM - Trappola mortale, Buried - Sepolto

Lo dicevo già a proposito di Hugo Cabret di Martin Scorsese. Certi film non dovrebbero essere fatti. Per prima cosa, perché non ce n’è bisogno. Per seconda cosa, perché esistono già dei videoclip che in una manciata di minuti appena danno loro merda. Succedeva con “Tonight Tonight” degli Smashing Pumpkins, omaggio parecchio più riuscito a Méliès e alla magia del suo cinema delle due ore del capretto scorsesiano.
Vale ancora di più per questo 40 carati, titolo originale Man on a ledge, ovvero uomo su un cornicione.
E sulla situazione “uomo su un cornicione”, il video di “Pure Morning” dei Placebo aveva già detto tutto e in maniera molto più affascinante e misteriosa.


"Cannibal è armato? Allora me ne rimango qui sopra!"
Il film comunque l’hanno voluto fare lo stesso, e com’è?
Come volete che sia?
40 carati è il solito ennessimo thriller (thriller?) prevedibile dalla prima all’ultima scena. Fin da subito capiamo infatti che il tizio non è un suicida sul cornicione qualunque, ma ha in testa un piano ben preciso. E questo la pellicola ce lo racconta immediatamente, facendoci rivivere in flashback i suoi trascorsi come carcerato.
Il mistero? Questo film manco sa cos’è. Tutto ci viene rivelato senza sorprese, non c’è manco mezzo colpo di scena imprevedibile che di solito si vede anche nel peggiore tra questi thrillerini americani prodotti in serie.
Prodotti da zero carati, tra l'altro. Il solito fantasioso titolo italiano chi vuole ingannare?

Se a salvare alcuni di questi prodotti, perché non sono film sono prodotti, a volte è il cast. Ma non è questo il caso. Assolutamente no. Il protagonista Sam Worthington è l’uomo meno espressivo del mondo. Che si trovi sopra il cornicione di un grattacielo, su Pandora in mezzo ai cazzo di Na’vi o al fianco di Jessica Chastain, la sua faccia non cambia mai.
MAI
Se in Texas Killing Fields notavo nella sua recitazione qualche vago segno di miglioramento, VAGO, qui devo fare un secco dietrofront. L’unico motivo di interesse nel vederlo stare tutto il tempo sul cornicione è aspettare solo che decida di saltare giù e spiaccicarsi brutalmente. Voglio vedere se dopo l'impatto col suolo la sua espressione non cambia... Secondo voi però capiterà?
Ricordo che si tratta di un film prevedibile, MOLTO prevedibile.

"Cannibal è disposto a trattare, Sam. Se prometti che non girerete Avatar 2,
ti lascia rientrare in casa."
Chi altri c’è? C’è anche Elizabeth Banks. Attrice che pure lei non mi ha mai convinto molto. Mi ricorda Elisabeth Shue, altra attrice pure lei, guarda caso, che mai mi ha esaltato. Sì, è comparsa in Ritorno al futuro, però quello era una figata a prescindere. Le due si assomigliano talmente tanto, ma talmente tanto, che forse Elizabeth Banks è in realtà Elisabeth Shue da giovane ritornata al futuro con la Delorean.
Attenzione però, Elizabeth, che a recitare con Sam Worthington si può invecchiare in fretta. E lì poi nemmeno la Delorean ti può venire in soccorso. In almeno un paio di scene insieme a lui, mi è sembrato di vederti spuntare qualche capello bianco per la paura, Elizabeth o dovrei dire Elisabeth? Paura - specifico - provocata dall’inespressività del Worthington, non dalla situazione sul cornicione.

Per il resto si segnalano (per modo di dire) Jamie Bell, anche conosciuto come l’ex bimbo ballerino Billy Elliott Jamie Bell, e la gnoccolona latinoamericana Genesis Rodriguez, non so se sia parente di Belen, però che nome ha? Genesis? La perdono solo per il fisichetto che sfoggia.
Ma comunque si può andare DAVVERO vestiti così a compiere una rapina?


Se sei la figa di turno in un film americano sì, si può.
In caso contrario, è più consigliabile un passamontagna.

"Va bene, Cannibal, mi arrendo: non sono capace a recitare, contento?"
E poi ancora ci sono Titus Welliver, l’uomo in nero di Lost, e il sempre più sprecato Anthony Mackie ed Ed Harris che ogni tanto ricompare in qualche pellicola a caso e c’è pure una svogliatissima Kyra Sedgwick che a parte la serie tv The Closer dove ha trovato il ruolo della sua vita nei film raramente è convincente ma di certo non qui e comunque sono tutti attori che fanno delle particine in un thrillerino in cui il protagonista assoluto Sam Worthington si butta o non si butta giù dal cornicione?
Incrociando le dita e sperando che la faccia finita al più presto, il film procede senza il minimo brivido.
L’ennesima variante del thriller ambientato nei posti più improbabili possibili. Dopo la cabina telefonica di Phone Booth, dopo la bara di Buried - Sepolto, dopo il bancomat di ATM, dopo l’auto di Renzo Bossi, cosa si inventeranno ora i sempre meno fantasiosi sceneggiatori hollywoodiani?
Non voglio scoprirlo.
Ridateci Brian Molko. Ridateci Pure Morning. Ve lo chiedo come si chiede un favore a un amico, perché a friend in need’s a friend indeed.
(voto 4/10)

giovedì 8 marzo 2012

Jessica Chastain Film Festival

Oggi è la giornata della donna. Ve ne eravate scordati? Tranquilli, siete ancora in tempo prima che le donne della vostra vita smettano di rivolgervi la parola perché non avete regalato loro manco una mimosa. E tutto questo grazie a Pensieri Cannibali, che funziona meglio dei promemoria sul cellulare.
In occasione dell’8 marzo, per prima cosa da buon ruffiano faccio gli auguri a tutte le donne! e poi dedico il mio post mimosa in particolare alla donna dell’anno.
Eva del duo Adamo ed Eva?
Nuh, vabbè che quest’anno va di moda l’effetto nostalgia, però è davvero troppo retrò.
La Maria Vergine?
Nuh, troppo Santa.
La Belen Rodriguez?
Nuh, troppo Zoccola.
E allora non resta che lei, la sola e unica Jessica Chastain. Una donna in grado di recitare nell’ultima annata non in 1, non in 2, non in 3, non in 4, bensì in 5 film interessanti.
Dopo aver osannato il capolavoro The Tree of Life, lo splendido Take Shelter e l’ottimo The Help, adesso è il turno di due suoi film minori, ma comunque degni di attenzione. Se non altro per la sua fenomenale presenza.
Al via or dunque la Jessica Chastain mini-rassegna.

Texas Killing Fields
(USA 2011)
Regia: Ami Canaan Mann
Cast: Sam Wothington, Jeffrey Dean Morgan, Chloe Moretz, Jessica Chastain, Sheryl Lee, Annabeth Gish, Stephen Graham
Genere: ragazze scomparse
Se ti piace guarda anche: The Killing, Friday Night Lights, Twin Peaks

La partenza del film, con il classico ritrovamento del cadavere di una ragazza, non può che far venire subito in mente Twin Peaks e allo stesso tempo non si può che rimanere a seguire la vicenda. Nonostante sia una storia raccontata più e più volte, per chi è cresciuto con la serie di David Lynch non si può fare a meno di essere attratti da una vicenda che si apre in tal modo.
Texas Killing Fields ricorda quindi il telefilm per eccellenza, Twin Peaks, ma allo stesso tempo riporta alla mente pure le atmosfere inquiete del recente The Killing, caratterizzato però da un’ambientazione texana che fa molto Friday Night Lights (non a caso la regista ne ha diretto un episodio). I riferimenti televisivi non sono così casuali, visto che questo più che un film per il cinema finisce per assomigliare alla puntata pilota di una potenziale serie tv. Un difetto, visto che la pellicola rimane incompiuta e i suoi personaggi sospesi, come se meritassero un ulteriore approfondimento in puntate successive che mai vedremo. Ma nemmeno un difetto così grave, visto che Texas Killing Fields sarebbe un pilot di livello piuttosto buono. Peccato solo non sia un pilot, bensì un film.

A curare la regia della pellicola è Ami Canaan Mann. Un nome che non vi dirà niente, visto che è una esordiente assoluta, ma un cognome che invece potrebbe farvi scattare un campanello in testa.
Mann? Sì, non è una coincidenza: si tratta proprio della figlia di Michael Mann, il regista di Heat, Collateral, Manhunter, L’ultimo dei Mohicani, Miami Vice, Nemico Pubblico, Alì, Insider…
Una figlia raccomandata, or dunque, e alla mente vengono subito due nomi di figlie d’arte di altri grandi registi. Ai limiti, se vogliamo, opposti. Da una parte Sofia Coppola, autrice strepitosa di una serie di pellicole con cui è riuscita a definire una poetica e un linguaggio del tutto personali, ben lontani dall’ombra ingombrante di paparino Francis Ford. Dall’altro lato troviamo invece Jennifer Lynch, la figlia di quel David il cui nome abbiamo già incontrato e che menzioneremo ancora. Jennifer che ha girato tre film, tra cui l’esordio Boxing Helena. Una pellicola che aveva fatto discutere parecchio per la morbosità del tema trattato e per via di una causa legale con Kim Basinger, che sarebbe dovuta esserne la protagonista, ma che alla prova del grande schermo si è rivelata un notevole flop nonché il tentativo della figlia di imitare (senza successo) le atmosfere angoscianti e visionarie del padre. Uno scult totale a suo modo entrato nella storia del cinema.
E la Ami Canaan Mann dove si pone, tra queste due figlie d’arte?

Esattamente a metà strada. Il suo film d’esordio non è infatti del tutto riuscito, ma nemmeno una porcata totale. Il suo sguardo è piuttosto personale, i riferimenti al padre non sono particolarmente inva-evidenti, eppure non riesce nemmeno a emergere con una visione del tutto sua. Perché il modello di riferimento, più che papà Michael, come detto sembra essere pure per lei il Lynch.
La storia di alcune ragazze scomparse negli acquitrini di una cittadina texana è un indizio al proposito. Ma l’impressione si fa certezza quando ti vedi comparire davanti Sheryl Lee, una Laura Palmer che non è morta ma è cresciuta, ed è ancora una mezza prostituta con una vita disastrata.
Sheryl Lee… fa sempre piacere rivederla, di recente è capitato anche in Un gelido inverno e nella serie One Tree Hill (era la madre di Peyton), ma allo stesso tempo è sempre uno shock. È come rivedere viva una persona che credevi morta. Perché non importa fosse fiction: quando la tua vita è stata segnata indelebilmente da Twin Peaks, per te lei non è un cadavere. Lei è IL cadavere e la scena del ritrovamento del suo corpo non te la potrai mai più scrollare dalla mente.

Il paragone con un Twin Peaks in versione texana aleggia dunque sulla pellicola ed è un paragone che la pellicola non riesce a reggere. Nessuno può. Anche perché la storia parte da ottime premesse, ma si evolve in maniera un po’ lenta e macchinosa, fino ad arrivare a un finale che pare campato via e che invece avrebbe potuto regalare ben altra tensione. La Mann si vada in proposito a rivedere il gran finale di quell’altro cult anni ’90 che è stato Il silenzio degli innocenti, per capire quanto la conclusione del suo film non sia altrettanto efficace.

"Cannibal, ce l'hai ancora con me per Avatar?
Parliamone amichevolmente..."
A rendere più convincente una storia che possiede fascino, ma non grande originalità, ci pensa comunque un cast di buon livello. Uno dei due agenti protagonisti dell’indagine è Jeffrey Dean Morgan, noto per il ruolo del malato terminale Denny Duquette in Grey’s Anatomy ma anche come padre dei fratelli Winchester di Supernatural e quindi sì, torniamo ancora una volta su sentieri molto televisivi. L’altro agente è invece Sam Worthington, il da me tanto odiato Sam “Avatar” Worthington, che però qui va detto come sia alla sua prima interpretazione convincente. O almeno diciamo decente. Il ragazzo per la prima volta in assoluto non sembra recitare con lo scazzo addosso ma si impegna. Sebbene non rimanga certo il massimo dell’espressività.

Quindi troviamo anche una Chloe Moretz ragazzina sbandata e senza futuro, con un volto provato e sofferente che è l’esatto opposto della ragazzina tutta smorfie e faccette disneyane dell’Hugo Cabret scorsesiano. C'è pure un grandioso Stephen Graham (This is England, Boardwalk Empire) in versione psychopathico e poi arriviamo finalmente a lei, alla Jessica Chastain regina sovrana del nostro post. Ma Mann-aggia alla Mann che le ha dato un ruolo così piccolo.
La Chastain interpreta la terza agente coinvolta nelle indagini delle ragazze misteriosamente scomparse in ‘sti cazzo di inquietanti infiniti campi texani, ed è in più l’ex moglie dell’Avatar Worthington. Tra un battibecco con l’ex marito e la sua cazzutaggine quando entra in azione, Jessica riesce a rendere parecchio incisivo un personaggio che nella sceneggiatura non ricopre un enorme spazio. Una piccola grande interpretazione con cui conferma, se qualcuno - o folle - ne avesse ancora il dubbio, di come sia l’attrice più in forma del momento.
Se qualcuno vedendola in The Tree of Life e Take Shelter con due ruoli piuttosto simili aveva avanzato l’ipotesi che fosse capace a interpretare un solo tipo di parte, ovvero quello della moglie messa alla prova da disgrazie di varia natura, tra la bionda svampita (ma non troppo) di The Help e questa tosta poliziotta Walker Texas Killing Fields Ranger, dovrà ricredersi.
Quanto alla regista Mann, il suo esordio non convince in pieno però lascia intravedere ampi margini di miglioramento. Basta solo che riesca a ritagliarsi un posto al sole tutto suo. Lontana dall’ombra di papà Michael? No, lontana dall’ombra di David Lynch.
(voto 6,5/10)

"Ma perché continuano a farmi recitare con quell'Avatar? Peeeerché?"
Il debito
(USA 2010)
Titolo originale: The Debt
Regia: John Madden
Cast: Sam Worthington, Ciaran Hinds, Jessica Chastain, Helen Mirren, Tom Wilkinson, Marton Csosak, Jesper Christensen
Genere: il passato ritorna
Se ti piace guarda anche: La chiave di Sara, La donna che canta, Valzer con Bashir

Ancora dubbi sulle effettive capacità recitative di Jessica Chastain, anche dopo quanto vi ho detto qui sopra?
Volete essere banditi A VITA da questo blog?
Per convincervi del contrario io comunque mi gioco pure la carta de Il debito. Della cinquina di pellicole da lei intepretate in quest’ultima annata, è la meno convincente. Eppure lei, con una performance davvero strepitosa, riesce a tenere in piedi l’intero ambaradan e a renderla non dico una visione fondamentale, ma comunque decente. Considerando che alla regia c’è John Madden, il pessimo regista di pellicole come Shakespeare in Love e Il mandolino del capitano Corelli, non è roba da poco.
"Se mi liberi, io ti libero da Worthington una volta per tutte."
Se a ciò aggiungiamo il fatto che tra i protagonisti ritroviamo pure qui Sam “Avatar” Worthington, il rischio che la pellicola naufragasse era davvero alto. Altissimo. A proposito di Texas Killing Fields ho infatti detto che Worthington offre una prova recitativa finalmente accettabile, qui invece risulta parecchio meno credibile e convincente e ritorna subito sui suoi soliti bassissimi Avatar standards.
Certo che vedere due film due in cui Sam Worthington e Jessica Chastain recitano insieme è uno spettacolo davvero impietoso. Immaginate di leggere un racconto scritto a quattro mani da Moccia con Cormac McCarthy. Oppure Gigi D’Alessio duettare con… Adele. Sono cose che semplicemente NON dovrebbero accadere e invece in ben due pellicole capita di vedere uno degli attori più catatonici di sempre insieme alla più grande star che il cinema abbia partorito dai tempi di… Natalie Portman.
Dite che sono ancora questi i tempi di Natalie Portman?
Okay, allora diciamo dai tempi di… Nicole Kidman pre-botox.
Va bene, adesso?

A proposito del film Il debito, poco da dire: è la solita storia del presente che rivanga una vecchia vicenda del passato, in una maniera non troppo dissimile fatta dagli altrettanto recenti ma più riusciti La chiave di Sara e La donna che canta.
La vincenda in questo caso specifico è quella di tre agenti del Mossad, la CIA isrealiana, in missione negli anni ’60 per catturare un criminale nazista. Ci saranno riusciti? Non ci saranno riusciti? Cosa ha a che fare questa passata vicenda con il presente (la storia è ambientata nei 90s) dei protagonisti? E, soprattutto, a noi ce ne frega davvero qualche cosa?

Anziché utilizzare dei trucchi inverosimili come quelli pessimi di J. Edgar, qui per fortuna si è fatta una scelta differente per i protagonisti della pellicola: 3 attori giovani per il passato e 3 attori “vecchi” per il presente.
E così Sam Worthington, il pessimo - ripetiamolo una volta di più che male non fa - Sam Worthington diventa Ciaran Hinds (di recente visto anche nell’inutile The Woman in Black), Marton Csokas (come minchia ci pronuncia?) diventa quella faccia da antipatico di Tom Wilkinson e Jessica Chastain crescendo diventerà Helen Mirren.
E va bene che Helen Mirren è pure un premio Oscar, però tra tutti questi 6 attori a spiccare è lei e ancora lei e solo lei: Jessica Chastain. Il mio potrà anche essere un ragionamento da fan, visto che le ho persino dedicato questo post speciale, però per quanto il film sia parecchio scontato e puzzi di già visto, la sua interpretazione è davvero impressive, come direbbero gli americani.
Altri motivi per impiegare il vostro tempo a vedere una thriller spy story storica onesta ma poco eccezionale come Il debito? Nessuno, però direi che Jessica Chastain vale almeno come un milione di motivi in contanti.
(voto 6/10)


Jessica Chastain mora (!) in Mama.
Per il momento termina qui questa Jessica Chastain mini-rassegna, giusto un filo entusiastica nei suoi confronti, ma tranquilli che prossimamente ci regalerà nuove, di certo magnifiche, intepretazioni. La vedremo in Coriolanus, l’esordio dietro la macchina da presa di Ralph Fiennes, che mi auguro più capace come regista che come attore, in Wilde Salome di Al Pacino da Oscar Wilde, in Tar al fianco di James Franco e Mila Kunis (sbav!), nell’horror Mama, in Wettest County, nuovo film del regista di The Road John Hillcoat con tanto di super cast (Tom Hardy, Shia LaBeouf, Mia Wasikowska, Guy Pearce, Gary Oldman), nel prossimo misterioso film terroristico firmato da Kathryn Bigelow e naturalmente avrà una parte pure nel nuovo Terrence Malick. Davvero tanta roba!
Nei prossimi mesi l’invasione chastaniana proseguirà quindi sugli schermi cannibaleschi e mondiali. A presto, allora, con la seconda edizione del Jessica Chastain Film Festival...

venerdì 11 marzo 2011

Videorama (Radiohead, The National, R.E.M., Bush...)

Avete almeno due buoni motivi per vedere il nuovo video dei The National “Conversation 16”:
1) Sono i The National, eccheccazzo
2) C’è John Slattery, il “bianco” di Mad Men, nei panni di un agente segreto segretamente innamorato della presidentessa degli Stati Uniti interpretata da Kristen Schaal (la fan sfigata nella serie tv Flight of the Conchords)


Altro video, altro presidente: Il discorso del re diventa Il discorso di Bush. Ed è molto più divertente questo video del film (non che ci vada molto...)


Non solo alcolisti anonimi, ci sono anche centri per fans dei Radiohead anonimi.
Questo video (beccato sul blog di Zave) è geniale


E a proposito di grandi band, i Pains of Being Pure at Heart sono tornati con il loro secondo disco molto smashingpumpkinsiano e molto mybloodyvalentiniano "Belong", eccolo in streaming


Il pupazzo più struggente mai visto: “attori” come Sam Worthington dovrebbero prendere appunti da lui.


Un piacevole ritorno, quello dei sempre ottimi e sempre danesi Raveonettes. this is their brand new video yeah



E per chiudere, l'ennesimo video dal nuovo dei R.E.M.: “Alligator Aviator Autopilot Antimatter” con Peaches. La canzone non è di quelle particolarmente memorabili, però l’ambientazione berlinese è splendida e i costumi fanno molto Carnevale (sebbene io odi il Carnevale).

venerdì 4 marzo 2011

Last night she said: "Oh, baby, I feel so down. Oh it turns me off, when I feel left out"

Last Night
(USA, Francia 2010)
Regia: Massy Tadjedin
Cast: Keira Knightley, Sam Worthington, Guillaume Canet, Eva Mendes, Griffin Dunne, Stephanie Romanov, Anson Mount
Genere: coppie scoppiate
Se ti piace guarda anche: Closer, London, Blue Valentine

Trama semiseria
Keira Knightley e Sam Worthington sono la giovane coppia sposata protagonista del film. Perché Keira si mette insieme all’Avatar umano (o più o meno umano)? Non lo so, me lo sto chiedendo ancora pure io, ma quando lui finalmente si leva dalle palle per un viaggio di lavoro insieme alla collega Eva Mendes, una gran puta, Keira si rivede con l’ex francese Guillaume Canet. Esatto, una coppia alle prese con due tentazioni esterne al loro matrimonio: chi cederà? Lo scopriremo tutto in una notte.

Fosse per loro sarebbe un piccolo gioiellino di film...
Recensione cannibale
Last Night è un film notturno, e questo lo capivate dal titolo anche senza la mia illuminante recensione, ma a parte questo è anche una di quelle pellicole tutte giocate sulla recitazione dei suoi pochi personaggi principali, in cui i dialoghi rivestono un ruolo fondamentale.
Come siamo messi allora ad attori? Guardando questo film ho avuto una serie di conferme:

  • Keira Knightley è una grande, grandissima attrice
  • Sam Worthington ed Eva Mendes sono dei pessimi, pessimissimi attori
  • Keira Knightley nonostante sia più piatta e scheletrica di un ragazzino maschio del Biafra è dannatamente sexy
  • Eva Mendes non è dannatamente sexy come dicono e sembra la sorella maggiore di Belen Rodriguez, solo che recita anche peggio


...peccato ci siano anche 'sti due storditi qua
Riguardo a Sam Worthington, l’Avatar umano è talmente poco espressivo che avrei preferito vedere in questo ruolo Steven Seagal (e io odio Steven Seagal quasi quanto odio Al Bano). Riguardo alla mentirosa Mendes chiamatemi razzista ma io non sopporto praticamente tutte le cose latino-americane (se solo sento due note di rumba o di salsa o di quelle cose lì comincio a incazzarmi) e quindi escuchame Eva ma anche tu rientri nella categoria, comprendes? Qualcuno sa poi spiegarmi perché è famosa? Il suo film più memorabile è Hitch e con ciò penso di aver detto tutto sulla sua brillante carriera.

Rientrando a parlare di Last Night, il confronto tra i due protagonisti Knightley/Worthington è impari: Keira riesce a cambiare espressione 3 o 4 volte nella stessa inquadratura, Sam nemmeno in un 1ora emmezza di film riesce a fare 1 espressione che sia 1. Che poi non ho nulla di particolare contro Sam Worthington: è un bel ragazzo, per carità, e come modello potrebbe anche fare la sua figura, ma come attore non c’è. Non esiste proprio. La Sfinge riesce ad esprimere una gamma di emozioni più vasta di lui.
Per fortuna allora che quando calano le tenebre Keira lascia la faccia catatonica di Sam e si incontra con Guillaume Canet, ottimo attore e regista francese visto nel delizioso Amami se hai coraggio dove ha conosciuto Marion Cotillard e i due adesso stanno aspettando un bambino (parentesi gossip aperta e chiusa).
Da una parte abbiamo quindi la storia molto interessante Knightley/Canet, dall’altra quello zero gusto Worthington/Mendes: la disparità si palesa quando la regista impietosa si ostina a fare primi piani su questi ultimi e la situazione diventa disarmante.

Dicevamo dunque che per un film del genere gli attori rivestono un ruolo fondamentale e in questo caso 2 su 4 fanno il loro lavoro. Stesso discorso per i dialoghi: per lo più sono banalotti ma ogni tanto si accendono con qualche fiammata interessante. Per il resto non si segnala certo una colonna sonora pianistica anonima e un montaggio che io con Premiere lo so fare (quasi) meglio.
Visto che la notte volge al termine, concludo dicendo che il film si fa guardare con interesse, con la curiosità di scoprire chi dei due cadrà in tentazione e se la coppia scoppierà. Soprattutto però è un film che va visto per la performance di Keira Knightley, davvero strepitosa e in grado di accendere la luce in un film di routine. A questo punto l’aspetto solo alla prova del fuoco con un ruolo bello estremo: come allenamento questi filmetti vanno anche bene, ma ora mi sembra pronta per il grande salto e la trasformazione in uno splendido cigno nero.
(voto 6+)

martedì 18 gennaio 2011

Le interpretazioni scult del 2010

10. Angelina Jolie in qualunque film
Riguardo a Clint Eastwood, Sergio Leone scherzando ha detto: “Mi piace Clint perché è un attore che ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza il cappello”. Di Angelina Jolie possiamo dire invece che è il prototipo dell’attrice zero expression. Nella parte del cyborg però penso sarebbe perfetta.



Noah Ringer ha 13 anni portati malissimo: a essere buoni ne dimostra almeno 113. E in L’ultimo dominatore dell’aria con tutte ste mosse da pirla e la faccia da pesce lesso fa raggiungere alla recitazione (non solo infantile) nuovi livelli di bassezza.


8. Johnny Depp, Alice in Wonderland
Johnny Cappellaio Matto nell’Alice di Tim Burton? Ero già pronto per consegnargli il mio Oscar personale, e invece se n’è uscito con ‘sta roba… Peeerché Dio permetti che succedano certe cose?


7. Simil-Michael Jackson, "Breaking News"
Peggior imitazione di Michael Jackson dell’anno (e anche di sempre) per giunta spacciata per un suo vero pezzo inedito. Qualcuno laggiù mi sa che si sta rivoltando nella tomba.


6. Sam Worthington, Avatar
Il problema non è quando fa il Na’vi. Il problema è quando fa l’essere umano.


5. Elisabetta Canalis, Leverage
Il piccolo ruolo da guest-star della Canalis nella serie tv Leverage è stato spernacchiato in lungo e in largo dall’Italia agli Stati Uniti per l’inglese maccheronico e per la recitazione mooolto convinta. Io non me la sento di infierire troppo e alla Eli nazionale regalo una quinta posizione, ma solo perché sono convinto che se si applica può fare ancora di peggio!


4. Pupo, Emauele Filiberto e Luca Canonici, "Italia amore mio"
Sentendo cose come questa non bisogna vergognarsi di essere italiani, bisogna solo rigraziare il Cielo di non essere come loro.
(questa è la parodia, perché l’originale non se pò proprio sentì)


3. Candida Livatino, nell'interpretazione di una esperta grafologa
Avete mai visto Candida Livatino a Studio Aperto? Spero vivamente per voi di no, ma se lo avete fatto, allora sapete che questa donna si spaccia come la maggior esperta grafologa vivente del mondo. Lady Diana, Yara Gambirasio, Sarah Scazzi, Marilyn Monroe… la Candida "vaginalis" Livatino proprio come un'infezione non si ferma davanti a nessuno e attraverso la loro grafia ci rivela "segreti" delle loro personalità che basta fare un veloce giro su Google per conoscere. Il vero mistero da risolvere allora è: per essere riuscita a diventare la grafologa numero 1 della tv, sarà mica lei la nuova tipa di Berlusconi?
(purtroppo scandagliando tutta la rete non sono riuscito a trovarvi nemmeno un suo video, ma basta che vi sintonizziate su Studio Aperto in qualunque momento e ve la beccate)

2. Justin Bieber, "Baby"
Il ritornello di “Baby” cantato da Biberon è la cosa più ridicola sentita quest’anno. Scult totale!

Baby baby baby oooh
like baby baby baby noooooo
(Bieberine per favore non inondatemi di insulti!)

1. Manuela Arcuri, spot "Il labirinto delle donne"
La regina dell’anno non può essere che lei: con lo spot de "Il labirinto delle donne di Alfonso Luigi Marra" (che non ho letto, ma cui sulla sfiducia consegno il premio di peggior libro dell’anno, e forse massì pure della Storia) si guadagna il titolo di interpretazione scult dell’anno.
Se però la Manuelona ha volutamente recitato in questo allucinato modo, allora si merita anche l'Oscar per la miglior intepretazione dell’anno. Nel frattempo, l'award di scult 2010 non glielo leva nessuno.

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