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domenica 19 ottobre 2014

LIBERACI DAL MALE, LA RECENSIONE CONFESSIONE





Liberaci dal male
(USA 2014)
Titolo originale: Deliver Us from Evil
Regia: Scott Derrickson
Sceneggiatura: Scott Derrickson, Paul Harris Boardman
Cast: Eric Bana, Édgar Ramírez, Joel McHale, Olivia Munn, Sean Harris
Genere: malefico
Se ti piace guarda anche: Seven, Horns, Sinister

Confesso Padre, perché ho peccato.
Ho fatto pensieri impuri su Ariana Grande. Lo so che è maggiorenne, ha 21 anni per la precisione, però a vederla gliene si darebbe diversi di meno e quindi io lo considero comunque un peccato carnale.
Come dice, Padre? Voi di solito fate ben di peggio? Persino i preti per fiction come il Reverendo Camden di Settimo Cielo?
Grazie Padre per l'assoluzione da questo peccato, ma ne ho un altro. A dire la verità ne ho proprio un sacco. È dai tempi in cui Beverly Hills 90210 e i Take That erano popolari che non mi confesso più.

Confesso Padre, perché ho tanto peccato.
Ha presente i sette vizi capitali?
Immagino di sì, altrimenti che cacchio di prete è?
Comunque, io credo di averli commessi tutti.
Superbia: modestamente, credo che il mio blog Pensieri Cannibali sia il miglior sito dell'universo, YouPorn escluso.
Lussuria: ho YouPorn tra i Preferiti di Google Chrome.
Avarizia: l'altro giorno a un mendicante per strada ho donato un buono per scaricare gratis l'ultimo album degli U2. E sappiamo tutti che è un disco disponibile gratuitamente e soprattutto sappiamo tutti che non è 'sto gran regalo...
Ira: non mi capita spesso di incazzarmi, giusto qualche volta e solo per cose molto importanti. Una roba che mi fa andare fuori di testa ad esempio è la gente che aggiunge i tuoi tweet ai preferiti, ma non li ritwitta, porca puttana! Mi arrabbio solo per cose fondamentali di questo tipo, zio porco!
Gola: al McDrive c'è una corsia preferenziale a me riservata.
Accidia: non ho mai capito cosa sia, sono troppo pigro persino per andare a cercare il suo significato su Wikipedia.
Invidia: Di solito non è un sentimento che mi appartiene, però negli ultimi tempi c'è una persona che proprio invidio con tutto me stesso: Chris Martin. Dio, quanto vorrei essere lui!
No, non certo per le canzonette che ormai è finito a scrivere. Nemmeno per i soldi o il successo, ma solo perché si fa Jennifer Lawrence. Mi perdoni Padre, ma quando penso a loro due insieme mi chiedo come Dio possa permettere una cosa del genere.
No, Padre, dove va? Non ho ancora finito.

"E così è questo il suo confessionale?
Dovrei venire a trovarla più spesso, Padre."
Confesso Padre, perché ho peccato.
Ho guardato Liberaci dal male, un film sugli esorcismi, confidando nel fatto che potesse essere decente. Lo so, ho sbagliato. Non è quasi mai così. Se c'è un genere oggi che è una discreta garanzia di trovarsi di fronte a una schifezza è l'horror. E se c'è un sottogenere dei film dell'orrore che è una notevole garanzia di trovarsi di fronte a una schifezza assoluta è quello delle possessioni demoniache e appunto degli esorcismi. Adesso non c'ho voglia di stare a elencarli perché questo è un luogo di culto e non voglio mettermi a bestemmiare ripensandoci. Sono inoltre sicuro che lei li avrà già visti tutti, Padre. Guardarli fa un po' parte del suo mestiere, per tenersi aggiornato sulle ultime novità in fatto di esorcismi e cose di questo tipo.
Io invece di professione non faccio il prete, grazie a Dio. Senza offesa. Anche se a guardare questo Liberaci dal male un po' m'è venuta voglia di farlo. Qui infatti il prete Édgar Ramírez è un prete cool che beve, fuma, frequenta bar ed è pure un ex eroinomane, alé. Non è che faccia proprio la vita da monaco di clausura, insomma. Secondo me pianta pure dei bestemmioni dal mattino alla sera, ma questo particolare è stato levato dal film. Magari le bestemmie si sentiranno poi nell'extended version.
Il mio mestiere non è quello del prete, bensì quello del blogger, se si può considerare un mestiere vero e proprio e non un hobby per bamboccioni. In particolare faccio il blogger pseudo cinematografico, quindi mi tocca tenermi aggiornato sulle ultime novità. Non che sia stato un successo clamoroso, anzi è stato un mezzo flop, però di questo Liberaci dal male si è un po' parlato in giro e quindi ho pensato di dire anche io la mia.

"Tranqui, raga, sto alla grande!
Giusto un filo di mal di testa
e un leggero bruciore alla pelle.
Le premesse non è che fossero eccezionali. Oltre a trattare l'ostica tematica esorcistica, il film ha per protagonista quello sguardo vuoto di Eric Bana e il regista è Scott Derrickson, già autore di robette modeste come Ultimatum alla Terra e Sinister, nonché di un'altra pellicola sulla stessa tematica come The Exorcism of Emily Rose che però mi sono perso. Nonostante ciò, l'inizio del film lascia ben sperare. Non sembra il solito film sugli esorcismi. Una buona, un'ottima notizia!
Peccato solo per un dettaglio. Ok, non avrà il classico incipit da classico film sulle possessioni, però prende la direzione del classico poliziesco di basso livello. Una specie di brutta copia di Seven. Non è molto, ma se non altro non è il solito horrorino. Questo per quanto riguarda la prima parte, ancora accettabile, del film. Nel secondo tempo, Padre, la pellicola scende giù negli Inferi. Diventa una cosa terrificante e non intendo in senso horror. La scena dell'esorcismo finale – e questo non è uno spoiler visto che da un film sugli esorcismi se lo può benissimo immaginare – è una delle cose più ridicole viste quest'anno. Altroché Lucy di Luc Besson! La conclusione di Liberaci dal male è una lunga, interminabile sequenza che supera ogni livello di ridicolo, da guardare con le mani davanti agli occhi non per la paura, ma per lo schifo provocato.
Una scena del genere riesce a far dimenticare anche quel poco di buono che il film aveva offerto fino ad allora. La presenza delle canzoni dei Doors come elemento interno alla trama, ad esempio. Oppure la presenza della sexy Olivia Munn, altro esempio. O ancora il partner simpa del poliziotto protagonista, Joel McHale (quello della serie Community), che riesce ad alleggerire la pesantezza di Eric Bana. Una serie di elementi positivi, e nei film sugli esorcismi di solito non è facile trovarne manco uno. La seconda parte della pellicola e in particolare la mezz'ora finale cancellano però tutto. Padre, secondo me lei dovrebbe intervenire. Dovrebbe fare un'esorcismo su questa pellicola. Dovrebbe liberarla della sua conclusione.
Come, devo pagarla?
No, Padre. Chieda il conto alla produzione del film, che quelli se c'hanno i soldi per produrre una roba del genere ce li avranno di sicuro anche per permettersi un sano esorcismo. Adesso vado, perché oggi sento di essermi confessato già abbastanza. Procedo ora dietro suo consiglio a recitare 3 Ave Marie, 5 Padre Nostro e a vedere 10 volte Seven per riprendermi da questo Liberaci dal male e per assolvere tutti i miei peccati. Arrivederci Padre, ci si becca alla prossima confessione. Ovvero tra almeno altri 20 anni.
(voto 5-/10)
"Questa bocciatura me la lego al dito, Cannibal.
E non c'è Dio che ti potrà salvare dalla mia vendetta!"

lunedì 18 marzo 2013

SINISTER, IL FILM CHE HA FATTO TREMARE BERLUSCONI

Sinister
(USA 2012)
Regia: Scott Derrickson
Sceneggiatura: Scott Derrickson, C. Robert Cargill
Cast: Ethan Hawke, Juliet Rylance, Michael Hall D’Addario, Clare Foley, James Ransone
Genere: sinistrorso
Se ti piace guarda anche: Insidious, Intruders, The Ring, Saw, Twixt

L’incipit di Sinister è di quelli classici: una famiglia si trasferisce in una casa misteriosa. Gente correte, una roba mai vista prima in nessun horror!
Il pater familias è uno scrittore che una decina d’anni prima aveva scritto un best-seller, intitolato mi sembra 3MSC o qualcosa del genere, mentre ultimamente fa fatica a trovare una nuova grande hit. Per riprovare a ritrovare il successo commerciale, segue le tracce di una nuova storia e porta con sé la propria famiglia in quella casa misteriosa di cui sopra, per lavorare al suo nuovo libro. E qui viene alla mente Shining. Che originalità, gente!
Non si tratta però di un romanzo di fiction elaborato come questo


giacché il protagonista di Sinister sta lavorando a un libro che parla di un fatto di cronaca avvenuto realmente, quello di una ragazzina scomparsa misteriosamente puf nel nulla. E qui vengono alla mente cose ancora più spaventose di Shining: gli scrittori di cronaca nera, la tv del dolore, Quarto Grado… Cose del genere. Me la sto già facendo sotto dalla paura.
Pare che invece Berlusconi se la sia fatta addosso al solo leggere il titolo: Sinister, un film sinistro, quindi comunista. Chi è il regista, Nanni Moretti? Fonti non confermate suggeriscono inoltre che Berlusconi ha intenzione di organizzare una manifestazione di protesta per boicottare la pellicola. Gente correte, tutti in piazza!

I titoli possono essere azzeccati o ingannevoli. Se ad esempio un film non troppo distante da questo come Insidious si rivelava un film insidioso, Sinister sarà davvero un film sinistro?
La sequenza d’apertura, con un gruppo di tizi incappucciati impiccati, fa ben sperare. Non che mi piaccia vedere tizi incappucciati impiccati, sia chiaro, è solo che la trovo una cosa veramente sinistra. Qua e là qualche altra componente sinistra emerge ancora. I bambini inquietanti tipo questi


fanno sempre il loro effetto, anche se boh, i tempi di The Ring e The Orphanage sono lontani e quindi basta con i bambini inquietanti nei film orrore. Gente correte, protestate pure contro lo sfruttamento del lavoro minorile nelle pellicole di paura!

"Maronna mia! Era da Avatar che non vedevo qualcosa di così spaventoso."
Che poi di paura non me ne ha fatta per niente, questo Sinister. Colpa del film, forse, o colpa mia che magari non ero nel mood cagasotto on. Mi ha fatto più ridere che paura, cosa non proprio bella per un horror serio, troooppo serioso come questo.
Il Bughuul, Mr. Boogie, il mostrone del film, che cosa mi rappresenta? Con quella faccia da simil-Saw dovrebbe spaventare? Credo di aver superato la fase in cui avevo paura del Babau già da parecchi anni, mi spiace. Da un punto della strizza, Sinister non è quindi una pellicola che funziona o, almeno, con me non ha funzionato. La paura d’altra parte è una componente troppo soggettiva, i meccanismi che l’attivano possono comprendere traumi infantili, fobie personali o altro. Cercando di osservare il film con occhio oggettivo, come metodi di spavento il film gioca a tratti con la costruzione di atmosfere sinistre, e lo fa bene, mentre altre volte ricorre alle tecniche dell’apparizione mostruosa improvvisa, ATTENZIONE SPOILER come nella ridicola ultimissima scena FINE SPOILER.
Far paura così però è troppo facile. Come quando vai alle spalle di una persona e gli urli fortissimo: “BUUU”.
Tutti capaci così. Scendiamo in piazza per protestare contro queste facili tecniche spaventose!

"Non sto facendo lo sguardo da bel tenebroso,
è solo che non ci vedo una mazza. Oh, gli anni passano per tutti..."
Come horror non mi ha insomma convinto, semplicemente perché non mi ha fatto paura, non mi ha messo i brividi. Il metro di giudizio di un film horror è quello, un po’ come per valutare la riuscita di una pellicola comica è essenziale il numero di risate fatto registrare al risatometro.
Come film nel complesso invece Sinister non è del tutto da buttare. La regia pur non facendo gridare al miracolo sa fare il suo dovere, le atmosfere come detto a tratti riescono ad essere se non spaventose almeno sinistre, e la storia dello scrittore che finisce risucchiato dentro la vicenda che dovrebbe raccontare è sempre fascinosa. Anche se poi certo non è ai livelli de Il seme della follia e nemmeno dell’ultimo di Francis Ford Coppola Twixt.
Poco convincente inoltre il cast. Ethan Hawke a me sta simpatico. Non l’ho mai visto recitare in maniera portentosa, però è comunque stato protagonista di miei cult personali come Gattaca e Prima dell’alba e di cult collettivi come Explorers, L’attimo fuggente e Giovani, carini e disoccupati. Un grande, insomma. Qui invece mi è sembrato fuori forma e fuori contesto. La tipa che interpreta sua moglie, tale anonima Juliet Rylance, poi chi è? Un po’ meglio i due figlioletti, Michael Hall D’Addario, già mitico in Una famiglia all’improvviso - People Like Us, e Clare Foley, che sembra la sorellina della tipa rossa di Harry Potter. I loro due personaggi avrebbero però potuto avere maggiore spazio, anche perché se volete fare un film con bambini inquietanti, almeno sfruttateli a dovere, no?
Sinister per una visione senza troppi fronzoli comunque funziona anche, al punto che è già stato commissionato un sequel. Negli USA ha incassato una $ 50ina di milioni e, a fronte di una spesa di appena $3 milioni per realizzarlo, hanno visto che può valere la pena tentare un bis. Anche perché al giorno d’oggi un sequel non lo si nega a nessuno. Gente, scendiamo in piazza e protestiamo: basta sequel!
(voto 5,5/10)



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