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lunedì 25 novembre 2019

Serial Killer - Lo spietato (ma non troppo) giudizio sulle serie di novembre 2019





Ultimo appuntamento dell'anno con Serial Killer, la rubrica mensile di Pensieri Cannibali cui piace massacrare, ma con dolcezza, le serie televisive. Il prossimo mese ci sarà infatti spazio per le attese (non ditemi di no) classifiche di fine anno, che cannibalizzeranno – è proprio il caso di dirlo – tutto lo spazio disponibile. Quindi godetevi questi ultimi Top e Flop, più altre rubrichette varie, del 2019.


martedì 7 novembre 2017

Mindhunter, a tu per tu con un serial killer e serial lover





Mindhunter
(stagione 1)
Network: Netflix
Creata da: Joe Penhall
Cast: Jonathan Groff, Holt McCallany, Anna Torv, Hannah Gross, Cotter Smith, Joe Tuttle, Cameron Britton


“Buongiorno, dottor Lecter.
Come si sente a essere tornato nella stessa gabbia in cui era stato rinchiuso nei primi anni '90?”


mercoledì 14 maggio 2014

BATES MOTEL, UNA SERIE SEMPRE PIU’ PSYCO




Bates Motel
(serie tv, stagione 2)

Per quanto stia diventando sempre più insopportabile, non ce la faccio a non seguire le vicende del giovane psycopatico Norman Bates. Sì, proprio quello di Psyco in versione televisiva e adolescenziale, ma non troppo adolescenziale. La prima stagione riusciva a risultare piuttosto affascinante, con il suo miscuglio di avventure da teen drama e atmosfere leggermente thriller, più che altro perché non si sapeva dove volesse andare a parare. Con la seconda stagione questa impressione si riafferma ancora più forte e la cosa comincia un po’ a stufare. Per il momento comunque non troppo, perché come ho detto non ce la faccio a non guardare cosa gli autori riserveranno al nostro teen Bates, tra omicidi, nuove fiamme e un rapporto sempre più incestuoso con la mamma MILF Norma, interpretata da una strepitosa Vera Farmiga, una che da sola tiene in piedi l’intera serie. Anche perché l’odioso Freddie Highmore c’ha ‘na faccia da schiaffi come pochi.

"Cannibal vuole prendermi a schiaffi..."
"Ueeeee'!"

Se con la prima stagione si restava un po’ nel dubbio di trovarsi di fronte a una serie potenzialmente interessante, con la seconda il dubbio svanisce. No, Bates Motel non è una grande serie, però è un buon guilty pleasure. Tra i motivi per seguirlo, oltre alle continue prove di bravura della Farmiga senior nei panni della poco normale mamma di Norman, il principale è il grande quantitativo di gnocca presente. Persino la sfigata della serie che se ne va in giro con la bombola d’ossigeno attaccata al naso Emma (Olivia Cooke) non è niente male.


A inizio stagione ritroviamo inoltre la bionda Nicola Peltz. Una così però non passa inosservata e infatti è stata subito convocata per il prossimo Transformers da Michael Bay, uno il cui (unico) talento è fare da talent scout per la topa. Nicola Peltz riuscirà a far dimenticare Rosie Huntington-Whiteley?
Sì.
Riuscirà a far dimenticare Megan Fox?
Qui la vedo già più difficile.
Essendo impegnata nelle riprese del nuovo capolavorissimo del Michael Bay Transformers 4 – L’era dell’estinzione, che spero segni l’estinzione della saga robotica, Nicola Peltz ha detto “Ciao ciao!” a Bates Motel in maniera brusca dopo un paio di episodi di questa seconda stagione.

"Ciao ciao psycopatic... volevo dire: ciao ciao Norman!"

Un guilty pleasure a sempre maggiore tasso di trash come Bates Motel non può però rinunciare alla sgnacchera ed ecco allora che hanno fatto entrare in scena Cody, l’attrice rivelazione Paloma Kwiatkowski, una tipa dal look lesbo-dark molto differente da quello di Nicola Peltz, ma pure lei parecchio fascinosa. Peccato che la fanciulla resti in città appena per una manciata di episodi e poi venga improvvisamente, e anche piuttosto ingiustificatamente, cacciata via.


A questo punto, Bates Motel si gioca un’altra carta gnocca con Kathleen Robertson, maialona già vista in Beverly Hills 90210 e Boss. Solo che compare in un ruolo minuscolo e abbastanza insignificante e ATTENZIONE SPOILER nell’ultimo episodio viene fatta fuori in maniera brutale FINE SPOILER.


Insomma, questa seconda stagione di Bates Motel si fa notare soprattutto per una cosa: è il più grande spreco di fica che si sia visto nel corso dell'ultima annata. Nonostante questo grave fatto e nonostate sia una serie che fa acqua da tutte le parti, Bates Motel il prossimo anno ci regalerà una terza attesa (?) stagione e io non potrò che seguirla. È più forte di me, non ce la faccio ad abbandonare il giovane psycopatico faccia da schiaffi Norman Bates.
(voto alla seconda stagione 5,5/10)

lunedì 7 ottobre 2013

IL CACCIATORE DI STRAPPONE




Il cacciatore di donne
(USA 2013)
Titolo originale: The Frozen Ground
Regia: Scott Walker
Sceneggiatura: Scott Walker
Cast: Nicolas Cage, Vanessa Hudgens, Dean Norris, John Cusack, Radha Mitchell, 50 Cent, Jody Lyn O’Keefe, Gia Mantegna, Kevin Dunn, Kurt Fuller
Genere: serial thriller
Se ti piace guarda anche: Zodiac, Seven, The Call
oppure segui i consigli cinematografici della app per smart phone Muze, scaricabile gratuitamente


Questo film si basa su eventi realmente accaduti.
No, non mi riferisco alla tragica storia di Nicolas Cage, attore che ormai accetta qualunque parte in qualunque film gli venga offerta per far fronte ai suoi recenti problemi legali, edilizi ed economici. Forse anche mentali. La vicenda qui narrata è quella ancora più drammatica delle sparizioni di numerose ragazze avvenute tra gli anni ’70 e gli ’80. Si tratta di casi legati, riconducibili a un solo uomo, un pazzo serial killer cacciatore di donne.
È quello che la pellicola Il cacciatore di donne (titolo originale The Frozen Ground) ci racconta. O prova a raccontarci, visto che avere Nicolas Cage come detective incaricato delle indagini non è proprio il massimo della vita, per un film. Anche se va riconosciuto che qui, per quanto mediocre, il Nicola Gabbia offre ancora una delle sue prove recitative più decenti degli ultimi tempi. E non è il massimo nemmeno John Cusack nei panni del cattivone o presunto cattivone di turno. Davvero inverosimile nella parte, almeno per me che ancora continuo a immaginarmelo con un grosso stereo sopra la testa come in Non per soldi… ma per amore.


"Pronto? Vorrei denunciare la presenza
di un pazzo con lo stereo fuori da casa mia."
I due protagonistoni della pellicola quindi non funzionano parecchio. Se gli interpreti non sono un granché in forma, i loro personaggi in più sono stereotipatissimi, così come la caccia al serial killer non cattura per niente, visto che fin dall’inizio sappiamo chi è. A salvare la pellicola sono allora i personaggi di contorno. Non tanto un pessimo 50 Cent che farebbe meglio a tornare a fare il rapper, cosa che almeno qualche anno fa gli riusciva abbastanza bene, quanto il solito valido  Dean Norris dritto dalle serie tv Breaking Bad e Under the Dome e soprattutto Vanessa Hudgens.
A salvare il film è… Vanessa Hudgens.
Che cazzo ridete?
Vanessa Hudgens è una grande attrice.
Basta ridere!
Guardate qui una scena a caso in cui dimostra tutto il suo enorme talento.



"Nicolas, questo saresti tu senza parrucchino? Ma sei disgustoso!"
Io adesso voglio dire: prendiamo Meryl Streep. Meryl Streep sarà bravissima a fare la Thatcher e tutto quello che volete. Però ve la vedreste Meryl Streep a fare uno strip nella parte della prostituta spogliarellista?
Io no.
E allora Vanessa Hudgens è meglio di Meryl Steep, almeno quando c’è da fare la strappona. Per interpretare il ruolo della cattiva ragazza, si veda anche Spring Breakers, oggi come oggi non c’è nessuno meglio di lei. Se per dimostrare di essere un’attrice completa e versatile deve ancora farne di strada, quando c’è da recitare la parte della zoccola non la batte nessuno.

"La strappona aveva ragione: sono davvero mostruoso!"
Al di là della Hudgens, capace di dar vita in pieno al suo personaggio, per quanto anch’esso piuttosto stereotipato, non ci sono molti altri motivi di interesse. Il cacciatore di donne è un serial thriller molto tradizionale, scontato, con un’ambientazione anni Ottanta sfruttata solo in piccola parte. A livello registico, l’esordiente Scott Walker non si segnala particolarmente, se non per una bella scena notturna in cui la Hudgens, ancora lei, si imbatte in un alce in mezzo alla strada. Una sequenza che mi ha ricordato il momento di Collateral in cui Tom Cruise guarda il coyote. Scusate se è poco.
Ultima cosa da segnalare: i titoli di coda, tra i più macabri mai realizzati.

Nonostante la sua prevedibilità, nonostante sia un film che non aggiunge nulla a quanto visto in migliaia di altre pellicole simili, la visione procede bene e, anche se possiamo immaginare con facilità come andrà a finire, in maniera pure leggermente tesa.
Un film prescindibilissimo, or dunque, e per nulla originale, ma che non possono comunque far mancare alla loro collezione i fans di Vanessa Hudgens e i cacciatori di serial killer. Intendo i cacciatori di serial killer cinematografici perché, se siete veri detective, fareste meglio ad andare fuori a dare la caccia ai veri assassini, invece di stare a perdere tempo a guardare un film con Nicola Gabbia.
(voto 6-/10)

venerdì 27 settembre 2013

LA FINE DI DEXTER




Il finale di Dexter è
***ATTENZIONE SPOILER***
una merda
***FINE SPOILER***

Dexter
(serie tv, stagione 8)

D’ora in poi, “Fare la fine di Dexter” potrebbe diventare sinonimo di “Fare una brutta fine” ed essere usata in frasi di uso comune, come "Bambini, attenti che se continuate così fate la fine di Dexter".
Un sacco di serie peggiorano nel corso del tempo. Quando si tira le cose troppo per le lunghe, d’altra parte, è inevitabile. Il primo e più evidente caso si è avuto con Happy Days: quando alla quinta stagione gli autori, che ormai non sapevano letteralmente più che pesci pigliare, decisero di far saltare Fonzie con gli sci nautici sopra a uno squalo, quello fu il momento in cui la serie era ormai giunta a un punto di non ritorno nello schifezzometro. Da allora in poi "Salto dello squalo" è l'espressione che si usa per definire una serie che si è ormai smerdata. Dexter è stata una di quelle serie che hanno subito lo stesso sventurato destino.
Partita in maniera interessante, sebbene con qualche debito di troppo nei confronti dell’American Psycho di Bret Easton Ellis, di cui rappresentava una versione più seriosa, la serie c’ha messo un po’ a carburare. Ma poi ce l’ha fatta. Prima di crollare definitivamente.

All’indomani della conclusione di uno dei telefilm più amati dell’ultimo decennio, è allora lecito porsi una domanda: qual è stata l’importanza di Dexter all’interno del panorama televisivo?
Dexter è stato fondamentalmente un personaggio rivoluzionario inserito all’interno di una serie non poi così rivoluzionaria. I vari episodi e le varie stagioni sono infatti state costruite come una leggera variante del crime procedural classico. Laddove in quello di solito l’episodio si conclude con la cattura e l’arresto dell’assassino, qui invece troviamo il criminale nelle mani del protagonista. Più che nelle mani, avvolto nel nylon da Dexter, il serial killer dei serial killer. Non il tipico protagonista di una serie, eppure in grado poco a poco di risultare simpatico, o più o meno simpatico, nei confronti dello spettatore.
Lo schema da crime tipico è stato seguito dagli episodi soprattutto all’inizio, mentre più in là le trame hanno cominciato a svilupparsi maggiormente in orizzontale, puntando ad approfondire la psicologia del protagonista e puntando forte anche sul “cattivone” stagionale. Ed è proprio da questo villain che è dipesa ogni volta la maggiore o minore riuscita delle varie season. Non a caso il miglior ciclo di episodi, il quarto, coincide proprio con il cattivo più pericoloso e inquietante, Trinity, interpretato da un magistrale John Lithgow, mentre la serie è scaduta nel ridicolo totale nel corso della sesta stagione, per colpa della inverosimile coppia di villain di turno, il pivello Travis (Colin Hanks, figlio raccomandato di Tom) e il Prof. Gellar.
La serie ha vissuto quindi alti e bassi, con il vertice assoluto - in positivo - toccato nel finale raggelante della quarta stagione, quando Dexter ritrova il cadavere della sua amata Rita (Julie Benz) in uno dei cliffhanger più sconvolgenti mai visti. Nelle ultime tre stagioni, a partire proprio da quella con Mignolo, pardon Travis e il Prof., c’è però stato un calo qualitativo impressionante nelle sceneggiature, con una ripetitività nelle situazioni e l’inserimento di poco convincenti svolte in territori da soap-opera, con Dex conteso tra la la sua sboccata sorellastra Debra (Jennifer Carpenter) in tragici momenti incestuosi e la sventolona bionda Hannah (Yvonne Strahovski).
Pensate al Dexter dei primissimi tempi. Del sesso non gliene importava nulla. Tutto quello che voleva fare era uccidere uccidere uccidere. Poi è arrivata lei…


E persino Dexter non ha più capito nulla. C’è poco da fare, anche se sei un serial killer vale il detto: tira più un pelo di figa, che un carro di sangue.
La serie si è così trasformata da così...




A così: un incrocio tra Dawson's Creek...


e True Blood...


Prima di crollare con le ultime stagioni, Dexter il personaggio ha però rappresentato qualcosa di davvero nuovo e unico all’interno del panorama seriale, in maniera analoga al Dr. House, anch’esso un personaggio fenomenale protagonista di una serie per il resto non sempre convincente e portata avanti in maniera discontinua.
Un personaggio come Dexter si sarebbe quindi meritato un finale migliore, magari come quello splendido avuto proprio dal Dr. House. Persino una serie come Gossip Girl, che nel corso degli anni ha disintegrato ogni limite del ridicolo, con l’ultimo episodio è riuscita a trovare una sua quadratura, a ricollegarsi alle sue origini e a dare una chiusura più o meno coerente con il suo spirito iniziale.

***ATTENZIONE DA QUI IN POI SPOILER SULL'OTTAVA STAGIONE***
Cosa che gli autori di Dexter non sono riusciti a fare, lasciando andare il telefilm alla deriva come il protagonista nella penultima scena. Che si fosse conclusa lì, in mezzo al mare, sarebbe stata una fine schifosa, ma ancora ancora quasi decente.
Invece no. Invece è arrivata l’ultimissima sequenza, con Dexter ritiratosi a vita privata, a fare tipo il camionista. WTF???

Un finale più appropriato secondo me avrebbe dovuto mostrarci un Dexter ambiguo, un Dexter pronto ancora a uccidere, con una scena che ce lo presentava lì lì sul punto di ammazzare qualcuno e poi… the end, cala il sipario, lasciandoci incerti. Dexter ucciderà ancora, oppure frenerà i suoi istinti?
O non sarebbe stato male vedere Dexter catturato. O ancora vedere Dexter che si costituisce, ammette finalmente i suoi crimini e si prende le sue responsabilità. Io, personalmente, come ideale conclusione l’avrei fatto friggere sulla sedia elettrica. Un finale giustizialista per una serie giustizialista.

Il finale scelto dagli autori ci lascia invece un Dexter in versione martire, che ha sacrificato tutto per amore del figlio, e ancora ci può stare, e di Hannah, una pazza assassina che agli inizi della serie non avrebbe esitato a far fuori a sangue freddo e a cui invece affida il suo bimbo. Hanno voluto dare a Dexter un finale alla Pinocchio, con il burattin… pardon il serial killer che finalmente diventa umano. Una scelta in linea con la filosofia tipica dell’American way of life che tutti possono cambiare, persino gli psyco assassini, ma poco in linea con quella che era la serie, almeno nei primi tempi.
Una scelta discutibile, per di più realizzata in maniera pessima, con degli effetti speciali da far rimpiangere Sharknado, e buttata lì in maniera frettolosa, dopo aver sprecato l’intera stagione con trame ripetitive e sottotrame inutili. La vicenda di Masuka (C.S. Lee) che scopre di avere una figlia, ad esempio, l’hanno messa lì malaccio, come riempitivo, e poi? Nell’ultima puntata Masuka dove cazzo è finito?
Lo so che era un personaggio minore, però potevano fargli fare qualcosa, fargli dire una battutina, a lui che era il personaggio simpa della serie. Invece niente.
Noi comunque lo ricorderemo così...


e così...


È anche da questi piccoli dettagli, che poi tanto piccoli non sono, che si capisce come gli autori abbiano sprecato tutto con noncuranza. Altra piccola cosa: perché la canzone che la dottoressa Vogel (Charlotte Rampling) ascolta sempre è "Make Your Own Kind of Music", pezzo anni '60 di Mama Cass Elliot già riportato in auge da Lost, dove era suonato in vari episodi? Con tutte le canzoni del mondo, proprio una usata da un'altra serie, tra l'altro non proprio sconosciuta?
Dettagli a parte, sono pure le questioni centrali a essere state gettate nel cesso: vogliamo parlare della fine che fanno fare alla povera Deb? Un momento sta bene e quello dopo è un vegetale. Ma ‘ndo stiamo? In una puntata di Grey’s Anatomy?
Per non dire del modo in cui Dexter porta via il suo cadavere sotto gli occhi di tutti. Vabbè che c’è un tornado in arrivo, però possibile che mai nessuno si accorga di niente? E come si fa a credere che una sventolona ricercata come Yvonne Strahovski riesca pure lei a passare inosservata, senza manco fare lo sforzo di cambiare colore di capelli o indossare un cacchio di paio di occhiali? Capisco la sospensione dell’incredulità, ma a Miami sono tutti storditi come le Pretty Little Liars? 

Se vogliamo essere generosi, l’ottava stagione non è nemmeno stata del tutto da buttare e sotto certi aspetti ha rappresentato un lieve miglioramento rispetto alle disastrose season 6 e 7. Il cattivone di turno (interpretato dall'attore islandese Darri Ingolfsson), il figlio con gli occhi da cocainomane più che da psicopatico della soporifera Vogel, anche questa volta è stato pessimo piuttosto che no, eppure se non altro si è scaduti meno sui sentieri del trash.
Nonostante una stagione mediocre, era comunque lecito sperare che almeno per l’ultima puntata ci sarebbe potuta essere una chiusura degna. E invece…
Invece è arrivato un finale in cui persino lo stesso Michael C. Hall pare rimanerci male, con quello sguardo svuotato.


Certo, poteva andare ancora peggio. Poteva esserci un happy ending con Dexter in Argentina a ballare il tango. Però diciamo che, tra tutti i finali possibili, quello scelto è stato il secondo peggiore. A pensarci bene, in fondo in fondo allora forse è una conclusione coerente con il comportamento del protagonista. Gli autori hanno ucciso la serie in maniera spietata. Sono loro i veri killer, altroché Dexter.
(voto all’ottava stagione 4,5/10
voto al series finale 3/10)

"Dopo aver letto questa recensione, potrei tornare a uccidere!"

lunedì 27 dicembre 2010

Le meglio serie tv 2010 - n. 6 Dexter

Dexter
(stagione 5)
Rete americana: Showtime
Reti italiane: Cielo, FX, Fox Crime, Italia 1
Ideatore: James Manos Jr.
Ispirato ai libri di: Jeff Lindsay
Cast: Michael C. Hall, Jennifer Carpenter, Julie Benz, David Zayas, Lauren Vélez, James Remar, Desmond Harrington, C.S. Lee, Keith Carradine, Jimmy Smits, John Lithgow, Courtney Ford, Jaime Murray, Christian Camargo, Mark Pellegrino, Christina Robinson, Julia Stiles

Genere: un serial killer per amico
Perché è in classifica: alla quinta stagione ha trovato ancora una volta un modo per rinnovarsi e raccontare dei volti inediti del protagonista
Se ti piace guarda anche: American Psycho, Edmond, One Hour Photo, Mr. Brooks, Il silenzio degli innocenti

In pillole
Dexter è un serial killer, non riesce proprio a fare a meno di uccidere. Però canalizza questa sua forza malefica per far fuori solamente persone che, secondo il “codice” fornitogli da suo padre, lo meritano: stupratori, pedofili e suoi colleghi killer. Nella quinta stagione Dexter affronta la perdita subita nel finale shock della season 4 e si trova con una nuova particolare “partner” di efferatezze e un nuovo temibile nemico.

Pregi: la quinta stagione ha un crescendo pauroso; esemplare in tal senso l’incredibile trasformazione fisica e mentale di Lumen da vittima nei primi episodi non troppo esaltanti ad assassina vendicatrice degna (o quasi) della Sposa di Kill Bill, resa alla perfezione da una Julia Stiles pronta per tornare al top di Hollywood dopo l’ormai lontano successo di Save the last dance e 10 cose che odio di te.
Difetti: dopo un primo episodio meraviglioso, l’intreccio della nuova stagione ci ha messo un pochino a carburare
Personaggi cult: Masuka rimane un mito, ma nella season 5 ci sono soprattutto uno strepitoso Peter Weller (Robocop!) e l’ex Sick Boy di Trainspotting Jonny Lee Miller; il suo Jordan Chase è un motivatore superstar per uomini in crisi, un po’ come il Tom Cruise di Magnolia, che rivela però parecchi lati nascosti e non fa rimpiangere lo spettacolare villain John Lithgow della 4. Tick tick tick, questo è il suono del post su Dexter che sta per finire…

Leggi la mia RECENSIONE delle stagioni precedenti


martedì 19 ottobre 2010

O (Grande) Fratello, dove sei?

Sì, è proprio Silvio
Grande Fratello 11
(ITALIA 2010, 2011?)
Regia: Alfonso Signorini
Cast: Alessia Marcuzzi, un figlio di putt… ehm di un camorrista, uno sfigatissimo gigolò serial killer, un paio di gnocche, il capo dei coatti, un povero imprenditore modello, una wakka, Lady Cacca, un francese idiota, qualche altro caso umano
Genere: italian trescccch
Se ti piace guarda anche: Jersey Shore, L’isola dei famosi, lo schermo acceso sul canale AV

Il Cile ha avuto i 70 giorni di buio dei suoi minatori, mentre l’Italia ha avuto il caso di Avetrana, tutt’ora ancora non completamente risolto. E sembra proprio quest’ultimo il principale competitor di quest’anno del Grande Fratello, giunto (stancamente?) all’11esima edizione.
Se qualcuno, in maniera più che legittima, si chiederà il perché di questo post rispondo in anticipo elencando le varie ragioni:
1) mi piace criticare ma con cognizione di causa. Prima di dire: “Il Grande Fratello fa cagare” voglio prima vederlo con i miei occhi e poi dire: “Il Grande Fratello fa cagare”
2) per fare il punto della situazione sul trash italiano, sia a livello televisivo che di umanità varie, perché in questo il GF è uno specchio fedele della nostra società degenerata
3) scrivo per oneTiVu, un sito che si occupa di televisione, quindi per ragioni diciamo “professionali” non posso ignorare l’argomento (sì, bella scusa!)
4) negli ultimi 10anni10 il GF ha cambiato la televisione, i media, la realtà. Nel bene e (ancor di più) nel male.
5) è una tradizione di questo sito parlarne, almeno un pochino
6) tranquilli, di solito seguo solo la prima puntata e poi per un anno di reality television ne ho abbastanza
7) il Grande Fratello è perversamente divertente e gli sceneggiatori del programma hanno (avevano?) del diabolico talento (più di quello degli autori delle fiction Rai e Mediaset, se non altro)
8) ultima e forse più importante ragione: sono proprio scemo

Ma passiamo alle cose non importanti. Ovvero il Grande Fratello.
La puntata inizia con un ricordo di Pietro Taricone, uno dei pochi, forse l’unico personaggio a suo modo interessante entrato nella casa di Cinecittà. Certo, la standing ovation del pubblico mi sembra un tantino esagerata…
Alessia Marcuzzi si presenta vestita da escort (l’abito forse è lo stesso dell’anno scorso, ma d’altronde il look da hooker va sempre alla grande).
Alfonso Signorini è peggio di una comara; lo vedrei bene a passare i suoi pomeriggi a chiacchierare dalla parrucchiera e invece l’hanno messo a dirigere due delle riviste più lette d’Italia (Tv Sorrisi & Canzoni e Chi). Cosa che la dice lunga sulla trasformazione del nostro paese in un’enorme atelier per signore.

Coatto shore
Una tizia (Margherita) tra il pubblico viene chiamata come possibile concorrente. Lei finge di essere sorpresissima, ma è davvero una terribile attrice. Mi chiedo: il Grande Fratello è una fiction con pessimi attori oppure un reality con pessimi esseri umani?
In mezzo al pubblico viene tirato su anche un gran tamarro che sembra uscito da Jersey Shore (Nando, detto Nanto!). L’italiano non lo mastica bene, ma devono averlo preso perché sembra mooolto sveglio. Entra solo uno dei due, naturalmente Nanto, già candidato a possibile vincitore di quest’anno, nonché a eroe assoluto della Gialappa’s.
Enjoy Coca
Poi purtroppo faranno entrare anche Margherita, una il cui sogno più grande nella vita è di essere una gieffina. Grida sempre, è una mega-esaltata (o è solo l’effetto coca?) ed è già candidata per il premio di idiota dell’anno.

Altri concorrenti a go-go
Pietro: dichiara di essere uno sciupafemmine, ma le femmine non lo sanno. Si gioca l’ingresso nella casa contro Davide: un cumenda del Sud aspirante Berlusconi, si definisce l’ultimo grande playboy sulla faccia della Terra. Abbattetelo subito senza pietà.

Gnocca numero 1
Norma: ballerina nata in Congo, l’han presa per sfruttare la scia del mondiale sudafricano e, forse, anche perché sembra una wakka wakka.
Cristina: la lombarda che si è trasferita al sud, tanto per sfruttare immediatamente la scia del successo nei cinema di Benvenuti al Sud. Giornalista, aspirante scrittrice, biondina dal look vagamente alternative, insomma ha le carte in regola per essere la mia preferita. Ci piasce.
Rosa: LA gnoccolona dell’edizione di quest’anno. Su di lei non va aggiunto altro.
Francesca: femmena salentina, aspirante cantante, ha una bellezza mediterranea classica e sembra uscita da un quadro (al momento mi sfugge quale, ma d’altronde il GF ha immediatamente abbassato il mio livello culturale).

Nel ballottaggio tra i due tizi vince Pietro. L’aspirante Papi può andarsene all’inferno, peccato che gli diano un’altra possibilità di entrare. Per farlo deve però scegliare di eliminare una delle tre ragazze che l’hanno giudicato: sceglie Cristina. Ma vaffanculo, ‘sto stronzo ha cacciato la mia preferita!

Quest'uomo entra nella casa per fare una strage.
E non di cuori.
Giuliano è un impiegato 36enne che, finito in cassa integrazione, decide di diventare un gigolò. In colonna sonora parte naturalmente “Call Me” di Blondie. Signorini il Moralizzatore condanna la decisione dell’uomo di fare il puttano in saldo. Però più tardi una telefonatina a un numero amico il Moralizzatore magari la farà…
Dalle immagini mostrate nel video, chi si aspettava un Richard Gere rimarrà però un poco deluso, visto che questo tizio è un motociclista zarro che sembra un serial killer più che un italian gigolò. Fossi negli altri concorrenti della casa starei attento a chiudere gli occhi la sera con questo paranormal activity nei paraggi. Il mio pronostico è che prima della fine sto Jack Torrance qua fa fuori qualcuno. Letteralmente.
Il commento di Signorini su Giuliano: “È 'na sola. Faccio appello agli autori. Abbiamo trovato l'unico gigolò che deve pagare lui. E' il classico incontro al buio nel senso che non puoi accendere la luce” e scatta spontanea la seconda standing ovation del pubblico. Per una volta sono d’accordo con lui.

Ma Signorini e le altre spettatrici donne hanno la possibilità di rifarsi gli occhi con Davide: 23 anni, origini olandesi, sembra un modello uscito da una campagna di Calvin Klein o Tommy Hilfiger, è un laurendo in Economia ed è pure un imprenditore figlio di imprenditore pieno di soldi. Ci manca solo che sia pure simpatico e Dio è proprio ingiusto con certe persone.

Gnocca numero 2
Angelica: una barista muy muy buena, sembra una tipa abbastanza angelica, appunto, non la solita zoccolona da GF. Però poi sono sicuro che mi smentirà combinandone di tutti i colori. Sicuro.
Lollo: uno sbruffone finto simpatico di Modena. In-sop-por-ta-bi-le.
Giordana: lei sì che invece sembra la solita zoccola da GF. Molto zoccola e somiglia pure a Carmen Electra! Peccato che ‘sti stronzi di autori non la facciano entrare. Ma sono bastardi forte, quest’anno. Per fortuna però eliminano anche Lollo, mentre Angelica (che tra l’altro mi ricorda una mia amica) entra nella casa.

Keanu de noantri. Con un coltello in mano
potrebbe rivelarsi utile all'interno della casa
Andrea: italo-giapponese sosia di Keanu Reeves. O forse è il vero Keanu Reeves? Dopo Matrix lo si è visto solo in pellicole di merda, quindi non stupirebbe più di tanto se fosse finito pure al Grande Fratello.
Guendalina: a 24 è gia mamma, quindi la possiamo considerare tranquillamente una MILF. Mentre entra grida alla figlia che la ama, peccato che l’abbia lasciata a casa da sola. Gli assistenti sociali nella notte sono già intervenuti per toglierle la custodia, ma tanto a lei che je frega? Sta dentro ‘a casa del Grande Fratello!

Poteva mancare lo scemo del villaggio?

Gli autori le recapitano quindi un pacco a sorpresa con dentro una bambola inquietante della figlia. Da qualche parte c’è anche una lettera con richiesta di riscatto dal rapimento, ma la mammina è troppo eccitata di far parte del GF per accorgersene.
(Nanto tra l’altro scambia la bambola per un orsacchiotto: è proprio il genio assoluto di quest’anno!)

David: il personaggio più strambo dell’annata, un italo-francesé che vive con la testa tra le nuvole e che potrebbe rilanciare (ma speriamo di no) la moda delle bretelle, accessorio feticcio da cui non si separa mai per contratto. Ci è o ci fa? È scemo o più scemo? La Gialappa’s lo amerà o lo massacrerà?
Il figlio del camorrista dichiara di non voler seguire le orme
del padre. Con sta faccia dobbiamo credergli?
Ferdinando: è il discusso figlio di un camorrista. Ciò non implica che anche lui sia un criminale, però va detto come non sarebbe mai stato preso se non fosse stato il figlio di un boss. Morale della fiaba: il Grande Fratello è complice della camorra.

Sheila: napoletana, scrive per una rivista di gossip e ha un look assurdo. Lady Gaga in versione Grande Fratello? Uhm, qualcosa del genere. Il GF, tanto per divertirsi un po’, le fa saltare in aria le sue valigie con del tritolo. Tom Cruise e Will Smith, che come vediamo nel filmato sono suoi amici, si gettano tra le fiamme provando a salvarle le mutande, ma falliscono e inizia il dramma di una ragazza che dovrà vivere l’esperienza del reality senza le sue mutandine preferite. Studio Aperto ha già aperto una rubrica fissa su questa tragedia umana.

Alessandro: musicista, doveva entrare nella casa del GF insieme alla moglie, ma poi sta zoccola s’è fatta mettere incinta e allora entra da solo. Il suo dramma è quello di non poter assistere la moglie durante la gravidanza. Ciò non gli ha impedito minimamente di partecipare al reality stra-sbattendosene alla grande! Entrerà, se entrerà, solo la prossima settimana. Penso che nell’attesa di questa sua scelta perderò il sonno.

Per un attimo avevo pensato di essermi imbattuto in
Eyes Wide Shut. E invece è solo una buffonata del GF
Alla fine un ultimo colpone di scena: la mia preferita Cristina viene ripescata! E meno male, visto che sembra uno dei pochi personaggi decenti (insieme al tamarro shore Nanto) di quest’edizione persino più sottotono e moscia che in passato. Gli scorsi anni avevano messo dentro un cieco, un trans, gay e bisessuali. Quest’anno solo un figlio di un camorrista e uno pseudo gigolò fallito. Niente comunque che possa minimamente competere con il grande reality show ancora in corso ad Avetrana, sempre più ricco di sorprendenti colpi di scena e sempre più lontano da una risoluzione definitiva.

Conclusioni della serata: Mai dire Grande Fratello, ahimé, non inizia fino alla prossima settimana, i concorrenti fanno pena, le canzoni scelte per i video sono di una qualità molto più bassa rispetto al passato (quando era capitato di sentire Radiohead o Antony and the Johnsons) e insomma il Grande Fratello fa cagare e quest’anno persino più del solito.
Lo so che molti di voi saranno giunti alla stessa medesima conclusione anche senza vederlo, però io nelle premesse vi avevo avvisato: sono proprio scemo (e pure masochista).
(voto 2)

lunedì 4 ottobre 2010

Dex is back

Dexter
Rete americana: Showtime
Reti italiane: FX, Cielo, Italia 1
Ideatore: James Manos Jr.
Ispirato ai libri di: Jeff Lindsay
Cast: Michael C. Hall, Jennifer Carpenter, Julie Benz, David Zayas, Lauren Vélez, James Remar, Desmond Harrington, C.S. Lee, Keith Carradine, Jimmy Smits, John Lithgow, Courtney Ford, Jaime Murray, Christian Camargo, Mark Pellegrino, Christina Robinso, Julia Stiles
Se ti piace guarda anche: American Psycho, Edmond, One Hour Photo, Mr. Brooks, Il silenzio degli innocenti

Chi l’avrebbe detto che anche i serial-killer, come il buon vino, migliorano invecchiando?
Dexter Morgan, per chi non lo sapesse, lavora nella squadra omicidi di Miami, ha una fidanzata, un rapporto splendido con la sorella poliziotto, una vita del tutto normale. A parte il fatto che è una specie di serial-killer buono. Buono nel senso che ha una specie di “codice” personale, ereditato dal padre poliziotto ora defunto (ma che rivede attraverso visioni), e quindi uccide solo persone che secondo lui meritano la morte (assassini, stupratori, maniaci), come fosse una specie di eroe vendicatore senza super poteri e (quasi) senza umanità.

(a seconda delle stagioni che avete visto: ATTENZIONE SPOILER)


La prima stagione della serie è valida, soprattutto per la storia del killer del camion frigo e del rapporto malato con il fratello altrettanto fuori di testa, però Dexter sembra ancora un American Psycho alla Patrick Bateman in cerca della sua vera identità. Gli episodi sono poi troppo divisi in singoli casi, quasi si trattasse di un crime alla CSI, visto che gli autori della serie non si sono ancora resi conto che la cosa interessante non sono tanto gli omicidi presentati, ma l’uomo che si cela dietro di essi.
(voto 7,5)

La stagione 2 allora si concentra maggiormente su Dexter-l’uomo, ma prende una non troppo originale piega alla Fight Club. Dex infatti si mette a seguire degli incontri per narcotici anonimi, con il piccolo dettaglio che la dipendenza contro cui trova a combattere non è la droga, né l’alcool, bensì la voglia di uccidere. Qui conosce una tipa pure lei con qualche disordine mentale, la caliente Lila, con cui comincia una relazione sessuale. Ma Dexter nelle vesti di sex machine non è molto credibile e la stagione prende una piega confusa.
(voto 6,5)

E allora solo dalla terza stagione che Dexter diventa secondo me davvero una grande, grandiosa serie. Il protagonista si trova infatti da qui sempre più diviso tra una vita-copertura normale, con tanto di fidanzamento che si fa serio e addirittura un matrimonio bambino in vista. Ma sarà pronto per mettere la testa a posto e dedicarsi alla famiglia? Dex si fa anche il suo primo vero amico, Miguel Prado, un procuratore distrettuale che pure lui rivelerà un lato omicida non da poco e porterà i due allo scontro.
(voto 8)

Ma Miguel Prado non è niente rispetto a quello che lo aspetta con la quarta stagione. Mentre Dex è ormai un perfetto desperate househusband con tanto di villetta nei suburbi, a Miami infatti sbarca Trinity, il più longevo serial killer figlio di puttana a piede libero nella storia degli Stati Uniti, interpretato da un John Lithgow oltre ogni ragionevole soglia dell’inquietante. Tutti gli danno la caccia, ma solo Dex, con il suo fiuto da assassino, scopre la sua vera identità. E decide di farselo amico. Tra i due inizia un rapporto ambiguo e malato, da cui Dex non riesce a prendere totalmente le distanze. Gli autori della serie questa volta decidono di non tirare il freno a mano, spingono la tensione a livelli altissimi in ogni puntata e portando la storia fino alle estreme conseguenze, con un finale di stagione tra i più shock e sconvolgenti nella storia della tv.
(voto 8,5)

La stagione 5, appena arrivata negli Stati Uniti, è iniziata come meglio non potrebbe, con il poco umano Dex che si trova ad avere a che fare con i più umani tra i sentimenti: la perdita e il senso di colpa. Il primo episodio resta congelato in una dimensione sospesa che ricorda la magnifica puntata di Buffy il giorno che ritrova sua madre morta. Davvero notevole la scena in cui Dex (interpretato da un Michael C. Hall ormai diventato un tutt’uno col suo personaggio) annuncia la morte di Rita ai suoi figli con in testa le orecchie da Topolino.
Dex is back e la nuova season promette quindi scintille, con un sacco di new-entries nel cast a partire da Julia Stiles. Dopo Save the last dance, sarà lei che riuscirà a salvare the last killer?
(voto 9 alla prima puntata)

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