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lunedì 26 febbraio 2018

The Disaster Artist – La grande bruttezza





The Disaster Artist
Regia: James Franco
Cast: James Franco, Dave Franco, Alison Brie, Ari Graynor, Seth Rogen, Josh Hutcherson, Zac Efron, Megan Mullally


Perché, Lisa, perché, perchééé?
Mi stai distruggendo Lisa!
Come puoi dire che The Disaster Artist è meglio di mio The Room?

Cioè, sì, capisco che film di James Franco può sembrare fatto meglio. Più professionale. Può permettersi di avere attoroni come Seth Rogen, Josh Hutcherson, Zac Efron, Jackie Weaver, Alison Brie, Megan Mullally, Judd Apatow e Sharon Stone in parti minori. Può permettersi le comparsate di gente come Melanie Griffith, Kate Upton, Zoey Deutch e Dylan Minnette che manco si riconoscono, e quindi che cavolo li avete messi a fare? Può permettersi i cameo nella parte di loro stessi di Bryan Cranston, Kristen Bell, Zach Braff, Lizzy Caplan, Adam Scott, Danny McBride e J.J. Abrams. Vuoi però mettere come intensità con mio lavoro?
E poi chi sono costoro, al cospetto di Tommy Wiseau?

lunedì 25 gennaio 2016

Che brutta persona che era Steve Jobs





Steve Jobs
(USA, UK 2015)
Regia: Danny Boyle
Sceneggiatura: Aaron Sorkin
Tratto dal libro: Steve Jobs di Walter Isaacson
Cast: Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen, Jeff Daniels, Katherine Waterston, Michael Stuhlbarg, Perla Haney-Jardine, Ripley Sobo, Mackenzie Moss, John Ortiz, Sarah Snook
Genere: informativo informatico
Se ti piace guarda anche: Halt and Catch Fire, The Social Network, The Newsroom

Steve Jobs era un brutto figlio di buona donna. Era egoista. Egocentrico oltre ogni misura, tanto che non esitava a paragonarsi a Dio. Era un sociopatico, o qualcosa del genere. Amava farsi odiare dalle gente o, semplicemente, non gliene fregava niente di ciò che pensava la gente, salvo poi cercare il loro consenso attraverso le sue popolari creazioni. Il suo contributo al mondo dei computer è stato più a livello estetico che non pratico. I meriti delle sue invenzioni più geniali forse non è che fossero tutti suoi. Lui, di suo, probabilmente non ha creato un bel niente. Può essere considerato un genio semmai del marketing, più che dell'informatica. Le persone a lui vicino le trattava per lo più da schifo e come padre è stato davvero così così. Per non dire pessimo.

"Bambina, questo computer non è un giocattolo, ma un'opera d'arte. Quindi tieni giù quelle zampe!"

mercoledì 14 gennaio 2015

THE INTERVIEW, L'INTERVISTA IN ESCLUSIVA A JAMES FRANCO





Buonasera gentili spettatori, oggi qui su Pensieri Cannibali abbiamo con noi, con noi è un modo di dire visto che ci sono solo io, un ospite davvero davvero speciale. Mr. James F...
No, per una volta non sto parlando del mio blogger rivale. Oggi c'è qui un ospite molto più importante: Mr. James Franco. Sì, esatto, proprio lui, l'attore di Spider-Man, Spring Breakers, Il grande e potente Oz, Strafumati, Facciamola finita e facciamola finita con questo elenco che tanto so che lo conoscete già tutti.
Non sapete ancora di chi sto parlando?
Del protagonista del nuovo discussissimo The Interview.


mercoledì 27 agosto 2014

CATTIVI VICINI, LA COMMEDIA CROSSOVER





Cattivi vicini
(USA 2014)
Titolo originale: Neighbors
Regia: Nicholas Stoller
Sceneggiatura: Andrew J. Cohen, Brendan O’Brien
Cast: Seth Rogen, Rose Byrne, Zac Efron, Elise Vargas, Zoey Vargas, Ike Barinholtz, Carla Gallo, Dave Franco, Halston Sage, Craig Roberts, Christopher Mintz-Plasse, Jerrod Carmichael, Lisa Kudrow, Hannibal Buress, Andy Samberg, Jake Johnson
Genere: crescere che fatica
Se ti piace guarda anche: Old School, 21 Jump Street, Gli stagisti, Animal House

Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire.
Così diceva Jep Gambardella ne La grande bellezza. Così fanno anche Seth Rogen e Rose Byrne in Cattivi vicini. I due sono una giovane coppia che ha appena avuto una figlia. Da quando sono diventati genitori, la loro vita è cambiata. Sono stati costretti a diventare delle persone adulte, responsabili e serie. Più o meno. Quando nella casa accanto alla loro si trasferisce una confraternita universitaria, le cose per loro saranno però destinate a mutare di nuovo. I due parteciperanno a una festa dei nuovi vicini cool capitanati da Zac Efron e poi le cose sfuggiranno loro di mano, parecchio, e si troveranno così a voler vedere fallire i loro party.

Se pensate a una specie di versione americana della pellicola premio Oscar di Paolo Sorrentino, fermatevi subito. Cattivi vicini non è un film arty o d'autore. E' “solo” una commedia caciarona goliardica e volgare. Mi correggo: è La Commedia caciarona goliardica e volgare più divertente dell’anno. Così come ogni estate ha i suoi tormentoni musicali, più o soprattutto meno gradevoli, la stagione più calda (ma dove?) almeno negli USA è sempre segnata da una comedy che spinge un po’ più in là i limiti delle risate. Nelle scorse estati abbiamo avuto Una notte da leoni e Le amiche della sposa, quest’anno il film comico rivelazione è stato questo Cattivi vicini, costato appena $18 milioni e capace di incassarne in patria oltre $150 milioni. Meritati?
Sì, perché Cattivi vicini è un crescendo esplosivo di comicità paragonabile, per livello di esaltazione e goduria che a livello personale mi ha provocato, a Smetto quando voglio o (quasi) a The Wolf of Wall Street. La pellicola parte come film indie su una coppia alle prese con la routine di tutti i giorni, quasi una versione comedy di un altro lavoro recente sempre con Seth Rogen, Take This Waltz. Ben presto si entra invece in un’altra dimensione, tutt'altra dimensione, quella dei teen movies, grazie all’ingresso in scena di Zac Efron e dei suoi amici festaioli.

A questo punto si assiste a un doppio scontro. La prima battaglia è quella combattuta dal come al solito divertente Seth Rogen in coppia con una Rose Byrne da Oscar VS. uno Zac Efron convincente a livello recitativo come non mai. Sarà che la parte dello studente decerebrato e superficiale gli calza a pennello, chissà?
Dall’altra parte abbiamo invece uno scontro tra generi cinematografici differenti: la pellicola indie sulla vita di coppia VS. la pellicola adolescenziale. Un confronto non solo generazionale, ma filmico. Più che uno confronto, un mash-up riuscito, come il mix tra Missy Elliott e Black Keys “Get Ur Freak On Keep Me” suonato in una delle scene più deliranti della pellicola.



Cattivi vicini allora è proprio come questa canzone: una commedia crossover, un film destinato a piacere e a divertire sia i bimbiminkia come me che si esaltano con Project X e American Pie vari, così come un pubblico più adulto che ricorda con nostalgia Animal House. E magari pure Porky’s. Destinato a convincere tanto i giovani Cannibal Kid quanto (forse) i vecchi Mr. James Ford in egual misura.

Cattivi vicini sarà quindi ricordato come uno dei cult movie assoluti di questo 2014?
Solo il tempo ce lo dirà, ma di certo non gli manca nulla. Tre protagonisti in formissima, una colonna sonora bomba che mixa electro, hip-hop e rock, più una serie di scene esilaranti. Senza svelare troppo dico solo: Robert De Niro, mungitura umana e airbag.
Si potrà dire che non è un film che propone chissà quali contenuti, ed è vero solo in parte. Un minimo di riflessioni sulle difficoltà nel crescere e nell’accettare di non essere più dei teen ma delle persone adulte la pellicola le offre. Così come è facile identificare i rapporti problematici con i vicini ai propri, a meno che non abbiate vissuto tutta la vostra vita in un deserto. O a meno che non siate dei ricconi che vivono in una villa isolati dal resto del mondo e in tal caso non era mia intenzione offendervi e già che ci sono vi chiedo di fare una piccola donazione in favore di Pensieri Cannibali. Grazie.
Il merito principale del film in ogni caso è un altro ed è una qualità paradossalmente sempre più difficile trovare in una commedia: far ridere. Far morir dal ridere e divertire dall’inizio alla fine, come un party ben riuscito.
(voto 7+/10)

giovedì 12 dicembre 2013

MAN OF THE YEAR 2013 – N. 6 JAMES FRANCO



James Franco
(USA 1978)
Genere: tuttofare
Il suo 2013: ha fatto di tutto e di più, dal filmone commerciale disneyano (e a sorpresa nemmeno malaccio) Il grande e potente Oz nei panni del Mago di Oz al cult indie Spring Breakers, in cui è il rapper zarro Alien, dalla soap trash Hollywood Heights alla simpatica sitcom The Mindy Project, dove è comparso come guest-star, passando per la commedia Facciamola finita in cui interpreta se stesso, facendo tappa nel mediocre About Cherry, per arrivare a Lovelace dove ha un piccolo ruolo, ma che ruolo, quello di Hugh Hefner. Avendo ancora del tempo libero, ha girato, sceneggiato e interpretato pure As I Lay Dying, in concorso all'ultimo Festival di Venezia ma che non ho ancora visto. Ah, inoltre dipinge, ha parodiato Justin Bieber e Kanye West, si è fatto Ashley Benson delle Pretty Little Liars, è il testimonial di Gucci e sicuramente ho dimenticato qualcosa.
Se ti piace lui, ti potrebbero piacere anche: Dave Franco, James Dean, Jeff Buckley, Ethan Hawke, Joseph Gordon-Levitt
È in classifica: perché lavora talmente tanto che un riconoscimento se lo merita. E poi quasi tutto quello che fa, lo fa bene. Anche se come pittore... bah, insomma.
Il suo discorso di ringraziamento: "Non ho tempo di ringraziare. Scappo subito, devo andare a lavorare!"

Dicono di lui su
cinguettator
Nicolas Cage @nicolaparrucchinatogabbia
@jamesfranco Finalmente ho trovato qualcuno che lavora più di me!


Seth Rogen @7rogen
Hey @jamesfranco, visto che ormai fai qualunque tipo di lavoro, le piastrelle a casa mia le vieni a mettere tu? #OfferteDiLavoro

Frengo @jamesfrengo
Certo che in #FacciamolaFinita vi siete proprio fumati l'impossibile!



sabato 7 dicembre 2013

MAN OF THE YEAR 2013 N. 13 – SETH ROGEN



Seth Rogen
(Canada 1982)
Genere: cazzaro
Il suo 2013: ha esordito alla regia insieme a Evan Goldberg con l'originale Facciamola finita, di cui è stato anche uno dei protagonisti, e ha fatto la piacevole (nonostante la presenza di Barbra Streisand) commedia on the road Parto con mamma, in più è stato guest-star nelle serie The Mindy Project e Arrested Development, ha girato lo spassoso video parodia di "Bound2" di Kanye West nei panni di Kim Kardashian e ha avuto un ruolo drammatico o quasi nel bellissimo Take This Waltz.
Se ti piace lui, ti potrebbero piacere anche: Jonah Hill, Danny Masterson, Jack Black
È in classifica: perché è il talento a tutto tondo della commedia americana di oggi.
Il suo discorso di ringraziamento: "Per festeggiare posso farmi una canna?"

Dicono di lui su
cinguettator
James Franco @jamesfranko78
Faccio coming out: I ♥ #SethRogen


Ecco il video parodia di "Bound2" con Kanye West e Kim Kardashian realizzato da James Franco e Seth Rogen.


domenica 13 ottobre 2013

FACCIAMOLA FINITA, IL FILM APORCALITTICO




Facciamola finita
(USA 2013)
Titolo originale: This Is the End
Regia: Evan Goldberg, Seth Rogen
Sceneggiatura: Seth Rogen, Evan Goldberg
Cast: Seth Rogen, Jay Baruchel, James Franco, Jonah Hill, Craig Robinson, Danny McBride, Michael Cera, Emma Watson, Christopher Mintz-Plasse, David Krumholtz, Aziz Ansari, Mindy Kaling, Paul Rudd, Rihanna, Channing Tatum, Martin Starr, Kevin Hart, Backstreet Boys
Genere: aporcalittico
Se ti piace guarda anche: La fine del mondo, Rapture-Palooza, Fatti, strafatti e strafighe

Negli ultimi giorni ho visto La fine del mondo, After Earth – Dopo la fine del mondo e Facciamola finita (titolo originale This Is the End). Cosa volete che vi dica? È un periodo in cui mi sento particolarmente ottimista e fiducioso per quanto riguarda il futuro dell’umanità.
La cosa più preoccupante è che, al confronto di queste pellicole, una volta che guardo il TG e sento le notizie sul governo (quale governo?) italiano o su Lampedusa, la realtà mi sembra parecchio più preoccupante. E allora torno a guardarmi i miei film apocalittici e mi sento meglio. A parte con After Earth, che quello è proprio 'nammerda.

"Lo so che volete il mio corpo. Lo so."
Facciamola finita è uno dei film di cui ho avuto più difficoltà a parlare. Non perché si tratti di una pellicola così impegnativa. Ma va là. E non è nemmeno una visione fuori dalle mie corde. Tutt’altro. È una di quelle cazzatone che io prediligo e che in condizioni normali poteva offrirmi un sacco di spunti. Il problema è che l’ho visto prima di andare all’Oktoberfest, non ne ho scritto subito e poi, litri e litri e litri di birra dopo, i ricordi si sono fatti un po’ sfumati, ja. E con ricordi un po’ sfumati intendo: “Chi sono io? Qual è il mio nome? Da che pianeta provengo?” L’unica cosa che ricordavo dopo l’Oktoberfest era il nome del Presidente della Repubblica italiana. Quello non cambia da secoli.
Poi però mi sono detto “Facciamola finita e scriviamo un po’ ‘sto post su Faccimola finita!”. Lo so che le cose non vanno forzate e che prima o poi l’ispirazione viene da sola. Solo che, ancora un po’ che aspettavo, le possibilità di avere delle memorie decenti del film svanivano sempre più. Per riuscire a scriverne mi sono così armato di caffè, beveroni schifosi da post-hangover, un po’ di pazienza e ho provato a ripercorrere mentalmente la pellicola, stile Una notte da leoni.
Hey, un momento. Non cominciamo a fare confusione, che poi cerco di ricordarmi com’era Una notte da leoni, prima dei due orribili sequel realizzati e non la finiamo più.
Io invece voglio farla finita. Non con la mia vita. Non allarmatevi, o in alternativa non gioite. Voglio farla finita con questo film.
Partiamo allora dalle cose semplici: la trama. Di cosa parla, Facciamola finita?

Parla di Seth Rogen che va a prendere all’aeroporto il suo amico Jay Baruchel, di ritorno a Los Angeles con l’intenzione di passarsi qualche giorno in tranquillità a giocare ai videogame e a stonarsi di maria.
Maria?
No, per il momento no, grazie. Sono ancora in botta da birra.
Solo che poi Seth Rogen viene invitato a un party esclusivo a casa di James Franco e convince l’amico, che da bravo snob asociale non c’ha voglia di partecipare a una festa, ad andarci. E così i due si ritrovano nella villa di James Franco insieme a Rihanna, Emma Watson, Jonah Hill, Michael Cera, Mindy Kaling, Christopher Mintz-Plasse, Paul Rudd e altra gente. Fino a che, a un certo punto, arriva il finimondo. Non un semplice terremoto, che a L.A. sarebbe all’ordine del giorno. Capita proprio una fine del mondo. Così, di punto in bianco.

"Calma Emma, non lo diciamo più che Harry Potter è una cagata pazzesca."
Lo spunto è geniale, non vi sembra?
No?
In effetti una fine del mondo oggi come oggi non è una cosa così strana, in un film. Però mi sono dimenticato di menzionarvi una cosa. Nella mia sbadataggine da hangover, non vi ho detto che non ho usato i nomi degli attori invece di quelli dei personaggi così, per rendervi più semplice l’identificazione. In questo film, gli attori sono proprio i personaggi. Seth Rogen è Seth Rogen. Jay Baruchel è Jay Baruchel. Emma Watson è Emma Watson, e Dio la benedica. Ognuno interpreta se stesso in quella che però è una versione un po’ finta e un po’ no di se stesso. Difficile capire quanto ci sia di vero e quanto meno. Michael Cera ad esempio pare che nella realtà sia un tipo tranquillissimo che non beve neanche e certo non è nemmeno un party boy, mentre qui fa il cocainomane sessuomane scatenato. I veri Seth Rogen e Jay Baruchel invece non è molto difficile immaginarli realmente dei cazzari fattoni quali appaiono nella pellicola. Craig Robinson, recentemente fermato alle Bahamas per possesso di marijuana, non parliamone. Insomma è un gran casino. Un gran miscuglio tra reality e fiction di cui parlavamo anche a proposito di Bling Ring e che ormai è diventata una consuetudine nel mondo di oggi. Con i vari social network, il confine tra VIP e "umani", tra persone e personaggi s'è fatto sempre più sottile.
È questa l’arma vincente, lo spunto fenomenale del film. La prima mezz’ora funziona così alla grande e appare tra le cose più originali viste di recente in ambito comedy. Se tutto fosse a questo livello, staremmo qui a parlare di un capolavoro e forse me lo ricorderei perfettamente nonostante tutta la birra bevuta nei giorni successivi. Peccato che il resto della pellicola, per quanto presenti qualche altro spunto e ideuzza non male, non sia tutto allo stesso livello. Dalle quasi 2 ore di durata, qualche scenetta non fenomenale sarebbe potuta essere lasciata fuori e in alcuni momenti sembra che a divertirsi siano più gli attori mentre recitano ognuno nei propri panni, più che noi spettatori a vederli.

"Mmm, la tipa nell'header di Pensieri Cannibali mi ricorda qualcuno..."
La follia anarchica che anima questo film, benché a tratti persino troppo stupidotta nella sua goliardica comicità, benché non sempre esilarante, benché non sempre messa a fuoco, rappresenta comunque una boccata d’aria fresca all’interno di un panorama americano composto da commediole prodotte in serie, una uguale all’altra. Facciamola finita è come una pellicola amatoriale, solo girata con mezzi professionali da dei professionisti del settore. Questo è il suo pregio principale, perché si percepisce il divertimento nel realizzarla, così come anche il suo più grande limite, visto che l’originalità della prima parte si esaurisce in una sceneggiatura che si sviluppa in maniera piuttosto prevedibile e per allungare il minutaggio sono stati inseriti un po’ troppi momenti in stile videoclip (da “Gangnam Style” a “Everybody” dei Backstreet Boys), o parodie cinematografiche non proprio di prima mano (“L’esorcismo di Jonah Hill”) che fanno tanto filmino cazzaro realizzato tra amici. Che poi è quello che la pellicola in fondo è.
Quentin Tarantino ha addirittura inserito questo film tra i suoi preferiti finora del 2013. Ecco la sua top 10 completa in ordine alfabetico:
"Ho davvero messo Kick-Ass 2 e The Lone Ranger?"

  • Afternoon Delight (Jill Soloway)
  • Before Midnight (Richard Linklater)
  • Blue Jasmine (Woody Allen)
  • Drinking Buddies (Joe Swanberg)
  • L’Evocazione - The Conjuring (James Wan)
  • Facciamola finita (Seth Rogen, Evan Goldberg)
  • Frances Ha (Noah Baumbach)
  • Gravity (Alfonso Cuarón)
  • Kick-Ass 2 (Jeff Wadlow)
  • The Lone Ranger (Gore Verbinski)


Tarantino magari è il solito esagerato e questo film con tutti i suoi difetti e le sue lungaggini non rientra probabilmente tra i migliori o tra i più memorabili dell’anno. O forse è stata solo la birra, tanta birra, a rendermelo meno memorabile. Nonostante il ricordo sbiadito, resta comunque un esperimento interessante, un esordio alla regia valido e vitale di Seth Rogen, in co-abitazione con il compare Evan Goldberg, che in futuro potrà regalarci cose ancora più fiche.
E adesso?
Adesso basta.
Facciamola davvero finita con ‘sto film e con ‘sto post.
(voto 7-/10)

"Oh, cosa guardate male? Pure a Hollywood c'è crisi e han tagliato gli stipendi..."



martedì 25 giugno 2013

PARTO CON BARBRA STREISAND (ARGH!)


Parto con mamma
(USA 2012)
Titolo originale: The Guilt Trip
Regia: Anne Fletcher
Sceneggiatura: Dan Fogelman
Cast: Seth Rogen, Barbra Streisand, Yvonne Strahovski, Colin Hanks, Brett Cullen, Rick Gonzalez, Casey Wilson, Adam Scott, Ari Graynor, Miriam Margolyes
Genere: on the road
Se ti piace guarda anche: Parto col folle, Fermati o mamma spara, Dutch è molto meglio di papà

Chi non desidererebbe fare un viaggio on the road con la propria madre?
È da questo spunto che parte la nuova pellicola con il simpatico Seth Rogen, quello della Judd Apatow gang che negli ultimi tempi ha anche girato pellicole indie notevoli come 50 e 50 e Take This Waltz, ma che è specializzato soprattutto in commedie spassose come Molto incinta, Suxbad e Strafumati.
Bene bene, ci aspetta allora un’altra sua divertente comedy…
Attenzione però, perché la protagonista femminile non è Katherine Heigl o qualche altra bella figliola, bensì…
Barbra Streisand.
E non c’è un cazzo da cantare “Wooo Woo Wooo Wooo”.
Barbra Streisand può tranquillamente trasformare una comedy in un horror.


Mamma di Cannibal Kid Allora, figlio mio, che in questa sede sono costretta a chiamare Cannibal Kid, Dio Santo perdonami. Con tutti i nomi d’arte a disposizione, proprio uno così ambiguo e violento ti dovevi scegliere? Non potevi trovarne uno più normale? Uno come, chesso? James Ford, ad esempio?
Cannibal Kid Ma porta puttana, mamma, quello non nominarmelo nemmeno. Non lo sai che è il mio più acerrimo nemico?
Mamma di Cannibal Kid Per prima cosa: la smetti di usare questo linguaggio scurrile? Non ti basta di esserti scelto un nome d’arte offensivo? Devi anche continuare a parlare come se io non t’avessi dato un’educazione adeguata? Non ti chiedi che razza di figura posso farci io?
Per seconda cosa: quel James Ford mi sembra un così bravo ragazzo. Lui è sposato, ha un figlio, ha messo su famiglia… Dovresti prendere esempio da lui.
Cannibal Kid Prendere esempio da Mister James Ford??? Mamma, porco cazz… scusa, volevo dire porco cane, non ho nessuna intenzione di prendere lezioni di vita da quel coso lì. E comunque com’è che ti sei ripresentata sul mio blog?

"Mamma, ma perché hai caricato Mr. James Ford?"
Mamma di Cannibal Kid Visto il grande successo ottenuto dal post che avevo scritto su Psyco, a grande richiesta i miei fan su Facebook hanno voluto che tornassi.
Cannibal Kid Mamma, non è vero. Non hai nessuna pagina Facebook. Non sai manco accendere il computer.
Mamma di Cannibal Kid È vero, ma non l’ho realizzata io. L’ha creata un mio fan. Un signore molto distinto e affascinante che possiede ancora l’uso di entrambe le gambe e non è manco mezzo sordo.
Cannibal Kid Ah beh, andiamo bene, allora. Un giovincello, me lo immagino già. E a dentiera com’è messo?
Mamma di Cannibal Kid Oh, andiamo, smettila con il tuo solito sarcasmo difensivo. Lo stesso che ti fa attaccare un’attrice dall’enorme talento come Barbra Streisand.
Cannibal Kid Mamma, l’unica cosa che ha di enorme Barbra Streisand è la canappia.
Mamma di Cannibal Kid Ma no! Ha fatto anche degli splendidi film, come quello… Come si chiama? Io non sono brava con i titoli... E poi anche come cantante non è affatto male.
Cannibal Kid Mamma, se come attrice fa pena, come cantante è davvero una mazzata sulle pa…
Mamma di Cannibal Kid No! Non dirlo. Che poi pensano tutti che tu sia un maleducato e la colpa è mia, che non ti ho educato a dovere.

"Controlla la nostra prenotazione, invece di star sempre su Pensieri Cannibali."
Cannibal Kid Su dai, non rompere che stai cominciando a diventare più pesante di Barbra Streisand in questo Parto con mamma. Nella prima mezz’ora di film non ce la potevo fare a reggerla. Lo so che il suo essere una rompica… una rompicavolo totale è voluto per ottenere un effetto comico, però non si riesce a sopportare. Subito subito, scommetto che Seth Rogen s’è pentito di brutto di averla invitata a fare un viaggio in auto e soprattutto un film insieme a lui. Il suo continuo parlare fa venire il mal di testa. In più sull’autoradio gli mette pure un audiolibro. Si tratta per altro di Middlesex, un’opera del grande Jeffrey Eugenides, l’autore de Le vergini suicide, però gli audiolibri non si possono sentire. Soprattutto in macchina. Echeccacchio!
Mamma di Cannibal Kid Io preferisco sentire la musica, soprattutto quella degli Anni Sessanta, tipo Gianni Morandi o anche il povero cuore matto, Little Tony. Però non ci vedo niente di tanto malvagio nell’ascoltare un audiolibro in auto…
Cannibal Kid Non è nemmeno solo questo. È proprio la sua presenza che è irritante. Continua a interrompere Seth Rogen, gli fa fare delle figure di merd…
Mamma di Cannibal Kid Ah, niente parolacce, come te lo devo ripetere?
Cannibal Kid Gli fa fare delle figuracce in continuazione, lo mette in imbarazzo, è oppressiva e ossessiva, lo costringe persino a reincontrare la sua ex Yvonne Strahovski che nel frattempo si è sposata. Si è sposata con Colin Hanks. Cioè, una roba da incubo, altroché le ultime stagioni di Dexter!
Mamma di Cannibal Kid Ma di cosa stai blaterando? Chi ca l’è, ‘s Dexter?
Cannibal Kid È una serie tv, mamma.
Mamma di Cannibal Kid Cioè, tipo una telenovela?
Cannibal Kid Non proprio, però sì, mamma, Dexter in pratica nelle ultime stagioni è diventato una telenovela.
Mamma di Cannibal Kid Vedi che avevo ragione? Le mamme hanno sempre ragione.
Cannibal Kid Vero, e anche Barbra Streisand, pur restando ampiamente odiosa, nel corso della pellicola comincia a diventare più sopportabile e il suo rapporto con il figlio si fa via via più disteso e complice e il film finisce per essere davvero carino. Magari con un’altra al posto di Barbra "Canappia" Streisand sarebbe stato meglio, però anche così non è affatto malaccio come credevo all’inizio. Tutt’altro. Mamma, la sai una cosa? Questo film mi ha fatto proprio venire voglia di fare un viaggio in auto insieme a te. On the road per tutta l’Italia, che ne dici?
Mamma di Cannibal Kid Ma col ca… oops, scusate. Ma col cavolo, Cannibal!
(voto 6+/10)

"Evvai, ho trasformato anche Cannibal in un mio fan!"

P.S. Il film è appena uscito in Italia direttamente in DVD e Blu-ray. Considerando l'ostracismo dalle nostre parti nei confronti dei film con Seth Rogen, è già un miracolo. Quasi quanto il mio apprezzamento nei confronti di una pellicola con Barbra Streisand.


mercoledì 8 maggio 2013

TAKE THIS WALTZ, TAKE THIS MOVIE


"Evvai, la Juve ha rubato un altro scudetto."
"Volevi dire che ha vinto un altro scudetto?"
"No."
Take This Waltz
(Canada, Spagna, Giappone 2011)
Regia: Sarah Polley
Sceneggiatura: Sarah Polley
Cast: Michelle Williams, Seth Rogen, Luke Kirby, Sarah Silverman, Jennifer Podemski
Genere: circolare
Se ti piace guarda anche: Beginners, Prima dell’alba, (500) giorni insieme, Il lato positivo

Voi mangereste pollo per tutta la vita?
Io no. Non mi piace il pollo. Ogni tanto lo mangio, perché ogni tanto sì, va bene, è carne bianca, fa bene, contiene molte proteine, pochi grassi, ok ok lo so. Se però tutta la carne fosse carne di pollo, io credo che diventerai gaylord. Intendevo: vegetariano.
C’è chi non ha bisogno di pollo, per vivere. Come Michelle Williams, qui strepitosa anche più del solito (ma attenzione anche a un sorprendente Seth Rogen, alla rivelazione Luke Kirby e alla comica Sarah Silverman). Non lo capisce subito, ma presto o tardi c'arriva: il pollo non fa per lei.
Meglio allora fare un giro su una giostra. Prima o poi il giro finisce, la magia non può durare per sempre, tutto cambia, la gioventù passa, l’amore sbiadisce, un giorno arriva qualcosa di nuovo e inaspettato che ci fa cambiare la nostra visione del mondo.
Belle le canzoni in radio, ma poi arriva Mtv ed è qualcosa che va oltre, è una novità, è più eccitante. Video killed the radio star. E poi… poi arriva YouTube e ciao ciao, Mtv. E poi… poi arriverà qualcos’altro ancora, e ciao ciao YouTube (che già da quando hai messo le pubblicità, hai rotto il cazzo).
La vita è così, un giro di waltz cantato da Leonard Cohen. È un giro su una giostra. Puoi farlo da solo. Puoi farlo in coppia. Puoi farlo con più di una persona. Fino a che si accendono le luci, la musica non si sente più e il giro è già bell’e che finito.
(voto 8+/10)



sabato 25 agosto 2012

Salva il supermarket, salva il mondo

Observe and Report
(USA 2009)
Regia: Jody Hill
Cast: Seth Rogen, Ray Liotta, Anna Faris, Michael Peña, Collette Wolfe, Jesse Plemons, Aziz Ansari, Patton Oswalt
Genere: demenziale
Se ti piace guarda anche: Hot Rod, Defendor, Babbo bastardo

Trama semiseria
Seth Rogen fa la guardia in un centro commerciale, ma si atteggia a capo assoluto della polizia. Anzi, si atteggia a capo del mondo. L’occasione della vita per mettersi in mostra e lavorare finalmente a un caso importante, di cui persino i telegiornali parlino, di cui persino Studio Aperto parli, gli capita però solo quando un maniaco con l’impermeabile ma niente sotto si mette a mostrare il bigolo ai clienti del supermarket. Seth Rogen potrà così affiancare nelle indagini il (vero) detective Ray Liotta.
Insieme riusciranno a prendere lo squilibrato e a salvare il mondo da un serio trauma sessuale?

Recensione cannibale
Il demenziale americano è un genere che in Italia non ha mai attecchito del tutto, forse per un certo boicottaggio in favore di un tipo di comicità nostrano innocuo e per famiglie alla Zelig. O forse perché gli italiani preferiscono veramente un tipo di comicità alla Zelig, e quindi non stupisce che questo film del 2009 non abbia, non ancora almeno, trovato una distribuzione.
A ciò aggiungiamo anche che il protagonista Seth Rogen da noi non è poi ‘sta superstar, nonostate film di buon successo come The Green Hornet o Molto incinta, e allora il gioco è fatto: se va bene, verrà distribuito nel 2020.

Per tutti gli appassionati del genere, che nonostante l’ostracismo distributivo nostrano comunque non mancano, Observe and Report è una visione assolutamente consigliata e, sebbene non raggiunga i livelli di cult assoluti della follia più demenziale come Hot Rod o Fatti strafatti e strafighe, riesce comunque a regalare diverse soddisfazioni e risate.
Seth Rogen sia come comico che come attore continua a non convincermi al 100% però qui è in discreta forma nel ruolo della guardia di un centro commerciale molto schizzato e anche molto lento di comprendonio; una parte che insomma lo conferma come nuovo Adam Sandler, dopo l’ideale passaggio di consegne avvenuto nell’ottimo e malinconico Funny People di Judd “the new king of comedy” Apatow.

Il punto di forza del film è l’insistere del protagonista nel presentarsi come grande tutore dell’ordine, quando è solo una guardia senza pistola del centro commerciale che nessuno fila. Maldestri anche i suoi tentativi sentimentali, con la sua cotta per una Anna Faris strasuperficiale e stracomica, mentre c’è una ragazza con una gamba ingessata che gli fa la corte ma lui non ci arriva. D’altra parte è proprio scemo in questo film, Seth Rogen. E quindi è perfetto.
Un film da observare and ridere. Alla facciazza della distribuzione italiana.
(voto 6,5/10)

venerdì 25 marzo 2011

La ballata triste dell'uomo che ha smesso di far ridere

Funny People
(USA 2009)
Regia: Judd Apatow
Cast: Adam Sandler, Seth Rogen, Leslie Mann, Eric Bana, Jonah Hill, Jason Schwartzman, Aubrey Plaza, Aziz Anzari, RZA, Eminem, Sarah Silverman, Andy Dick
Genere: dolceamaro
Se ti piace guarda anche: Man on the moon, In viaggio con una rockstar, Molto incinta, Ubriaco d’amore
Film consigliato da Queen B: thanx!

Trama semiseria
Un celebre comico americano interpretato da un Adam Sandler quasi autobiografico apprende la brutta notizia che ha una forma di leucemia e rischia quindi di morire. Per l’occasione cerca allora di rivedere la sua vita fatta di eccessi insieme a un nuovo comico emergente (Seth Rogen), che diventa il suo assistente personale nonché il suo migliore (e unico) amico. E se da un film di Judd Apatow con Adam Sandler vi aspettate che si rida come matti, vi siete sbagliati perché i due si sono rotti di fare i buffoni a comando per il vostro personale piacere e hanno fatto un film drammatico e serio.
O quasi.

Recensione cannibale
Dopo il successo travolgente di Molto incinta, che l’ha consacrato re della commedia made in USA, Judd Apatow è stato preso da manie di grandezza? È quello che verrebbe da pensare a trovarsi di fronte a un filmone da 2ore e 20minuti che affronta una tematica drammatica come quella di un uomo in fin di vita e per cui si è avvalso di collaboratori di serie A come l’autore dello score di Donnie Darko Michael Andrews per le musiche e l’abituale collaboratore di Steven Spielberg Janusz Kaminski per la curatissima fotografia. Il grande pubblico come spesso succede non sa premiare le grandi ambizioni e infatti il film si è rivelato un mezzo flop, soprattutto se paragonato ai trionfi dei suoi precedenti 40 anni vergine e appunto Molto incinta. Eppure questa pellicola è di certo la sua opera più personale, un ulteriore passo in avanti nella sua sempre più interessante filmografia e se non parlo di capolavoro è solo perché dopo una prima parte davvero ottima, la storia cede lentamente il passo nella parte finale a vicende da classica commedia famigliare. La sensazione è infatti quella che Funny People poteva essere qualcosa di enorme, il film definitivo di Apatow. Così non è, non totalmente almeno, però se non altro ci lascia con la speranza che il regista sappia fare in futuro ancora meglio.

Qui intanto c’è una pellicola più che buona e dal gusto dolceamaro (non ho detto Negramaro!), quasi un dramma rivestito da commedia divertente. Un film in cui si sorride ma è non di quelli da far pisciare sotto dalle risate, sebbene ho avuto l’impressione che alcune parti (come quelle dei monologhi dei comici) avrebbero reso molto ma molto di più in lingua originale.
D’altra parte anche se è un film del regista king of comedy insieme ad Adam Sandler e alla crème della crème della scena comica americana, è pur sempre la storia di un uomo vicino alla morte. Una versione-Apatow del film drammatico-esistenziale, insomma, tanto quanto Molto incinta era una versione-Apatow della commedia sentimentale. La cosa che più adoro di questo uomo-sceneggiatore-produttore-regista-Apatow è proprio quella di saper spiazzare, prendere un genere, remixarlo e farlo proprio. Il peccato di questo film è quindi di svoltare un po’ troppo nell’ultima parte proprio in binari più consueti e aspettati della tipica commedia famigliare americana. Anche se per fortuna il regista non si smentisce e mantiene pur sempre un tocco amarognolo, anche in un finale happy ma non troppo.

In Funny People Apatow, Sandler e tutto il resto del gruppo di comici si guarda allo specchio e ci concede di entrare nel loro mondo, mostrandoci cosa si nasconde dietro a serate di cabaret apparentemente spassose e ai monologhi dei comici: ovvero si celano dei battutisti e dei ghost-writer come il personaggio interpretato da Seth Rogen e anche tanta tristrezza dietro a delle persone pagate per far ridere. Sempre. Loro a questo giro non ci sono stati e hanno voluto fare qualcosa di diverso, con Adam Sandler che non è al suo primo ruolo drammatico (vedi l’ottimo Ubriaco d’amore di Paul Thomas Anderson e il mediocre Reign Over Me) ma probabilmente nel più riuscito della sua intera carriera, anche perché non è poi molto difficile scorgere lui stesso dietro al suo personaggio e ai film idioti che interpreta (e che lui stesso ha interpretato in carriera).

Nel resto del cast svetta un Seth Rogen sempre a suo agio quando si trova a fare lo sfigato impacciato, meno quando fa il supereroe come in The Green Hornet, e la solita compagnia di Apatow (la sua gnocca-moglie Leslie Mann, il suo ciccio-bombo Jonah Hill) a cui si vanno ad aggiungere l’uomo il mito Jason Schwartzman, la indie queen Audrey Plaza (vista anche in Scott Pilgrim Vs. the World e nella sitcom Parks and Recreation), lo spassoso Aziz Anzari di Mtv Human Giant, un inedito Eric Bana in versione comica che non ho capito se mi fa ridere o meno e la risposta è più un no che un sì, più una serie di personaggi nei panni di loro stessi come un incazzoso Eminem.
Questo è quanto succede quando la Funny People si rompe le scatole di far ridere e vuole far riflettere. E ci riesce anche alla grande.
O quasi.
(voto 7,5)

lunedì 21 marzo 2011

Caro Cioè, i film con Katherine Heigl sono una droga e mamma dice che la droga fa male. Cosa faccio?

Molto incinta
(USA 2007)
Titolo originale: Knocked Up
Regia: Judd Apatow
Cast: Seth Rogen, Katherine Heigl, Paul Rudd, Leslie Mann, Jason Segel, Jonah Hill, Jay Baruchel, Martin Starr, Adam Scott, Bill Hader, Kristen Wiig, Alan Tudyk, Craig Robertson, Steve Carell, James Franco
Genere: commedia sentimentale andata a male
Se ti piace guarda anche: Tutti pazzi per Mary, Non mi scaricare, 40 anni vergine, Old School, American Pie, Superbad

Al di là del solito pessimo titolo italiano, Molto incinta è un film fondamentale per la commedia americana degli ultimi anni. Anche se non siete appassionati di pellicole romantiche guardatelo quindi tranquillamente, perché questo è qualcosa di diverso. Qualcosa di più. In pratica qui ci troviamo di fronte al punto più alto della poetica di Judd Apatow, il guru dell’attuale umorismo a stelle e strisce. Il regista di 40 anni vergine nonché sceneggiatore e produttore di un sacco di altre commedie fondamentali degli ultimi anni come Strafumati o Suxbad e la sua cricca di amici stanno infatti dominando Hollywood: in pratica se sei in un suo film, anche solo in una particina, le porte per il successo ti sono subito spalancate. E non devi neanche dare via il cu*o. È quanto successo a Katherine Heigl: lanciata in tv prima da Roswell e poi soprattutto da Grey’s Anatomy, si è conquistata il titolo di nuova regina dei chick flick a partire da questo Molto incinta. Ad altri attori del cast è stato concesso persino l’onore di diventare un improbabile eroe figo, o un credibile eroe sfigato, come Seth Rogen in The Green Hornet o Jay Baruchel in L’apprendista stregone, mentre Martin Starr e Adam Scott hanno fatto la serie tv Party Down, Paul Rudd e Jason Segel li si vede ovunque e Jonah Hill si è persino dato ai film (quasi) seri con Cyrus. Fatto sta che per un attore lavorare in un film del giro di Apatow è una vittoria alla lotteria, un po' come per una showgirl partecipare a un festino ad Hardcore.

Proseguendo con paragoni e anal-o(r)gie, Molto incinta è un po’ il Tutti pazzi per Mary di Apatow, visto che dai  fratelli Farrelly ha raccolto il testimone proponendo una rom-com dalla storia piuttosto simile. Se là veniva infatti raccontato l’amore tra lo sfigato Ben Stiller e la biondazza Cameron Diaz, qui capita qualcosa di simile a Seth Rogen, un nerd disoccupato e fallito che durante una serata alcolica incontra per caso la biondazza Katherine Heigl in locale e la mette incinta. Da una parte il film procede quindi come una classica commedia romantica, con due tizi totalmente opposti alle prese con una gravidanza inaspettata, ma dall’altra parte è una commedia dall’umorismo 100% politically scorrect, con dosi di cattiveria ben al di sopra della media americana. Seth Rogen qui è davvero irresistibile, cosa che nelle sue pellicole successive non sempre gli riuscirà, e la sua crew di scoppiati e fattissimi amici fa scompisciare dalle risate; insieme la banda di idoli prepara il lancio di un sito porno in grado di rivelarti dove e quando un’attrice famosa compare nuda in un film. Ma più che lavorare, i tizi passano tutto il tempo a fumarsi della gran Maria e a sfottersi allegramente a vicenda, regalando alla pellicola un umorismo volgare, rozzo, da cameratismo militare che cozza in maniera splendida con le atmosfere da commedia romantica e da chick flick di cui Katherine Heigl comincia a farsi esponente principale.
Irresistibile, travolgente, già un classico della nuova commedia americana. Da non perdere.
(voto 7,5)


La dura verità
(USA 2009)
Titolo originale: The Ugly Truth
Regia: Robert Luketic
Cast: Katherine Heigl, Gerard Butler, Eric Winter, John Michael Higgins, Nathan Corddry, Bree Turner, Nick Searcy, Cheryl Hines
Genere: perfettina incontra stronzo
Se ti piace guarda anche: Il buongiorno del mattino, Tre all'improvviso, Ricatto d’amore

Pur lontano dai livelli stellari di Molto incinta, questa dura verità è un altro tentativo piuttosto riuscito di prendere il tradizionale modello di commedia romantica e aggiungerci un po’ di cattiveria gratuita in più. A fornirla è in gran parte Gerard Butler, qui perfettamente calato nella parte del Leonida di turno che si scaglia con violenza contro il tipico schema sentimentale, magari non facendolo a del tutto a fettine, ma dandogli comunque qualche bel colpo a base di battute sganascianti, volgarità assortite and, of course, qualche stereotipo classico sul rapporto maschi contro femmine. Il suo personaggio è infatti quello del bastardo che non crede all’amore; anzi, nel suo programma The Ugly Truth consiglia agli uomini di non innamorarsi e di spassarsela quanto più possibile.

Le convinzioni di Gerard Butler l’insensibile andranno inevitabilmente a scontrarsi con l’inguaribile romanticismo di Katherine Heigl, qui alle prese con il personaggio che è ormai diventato il suo marchio di fabbrica: donna single perfettina, maniaca del controllo, molto sentimentale ma anche troppo sognatrice. Una donna che insomma cerca l’uomo perfetto: poetico, romantico, sensibile e, possibilmente, non gay. E invece va a sbattere contro il duro Butler con un impatto simile al Titanic contro l'iceberg. Saranno scintille? Oh, andiamo: che ve lo dico a fare?
Film assolutamente godibile sia da un pubblico maschile che femminile, tanto per giocare sugli stereotipi su cui è costruita l’intera storia, con dei comprimari forse un po’ debolucci ma con due protagonisti talmente diversi tra loro da formare una coppia davvero azzeccata. Sdeng, è il suono del Titanic che sbatte contro l'iceberg.
(voto 6+)

Dialogo cult
Katherine Heigl: “Sei innamorato di me, perché?”
Gerard Butler: “Bella domanda del cazzo, ma è vero.”


27 volte in bianco
(USA 2008)
Titolo originale: 27 Dresses
Regia: Anne Fletcher
Cast: Katherine Heigl, James Marsden, Malin Akerman, Edward Burns, Judy Greer, Michael Ziegfield
Genere: matrimoniale
Se ti piace guarda anche: Come farsi lasciare in 10 giorni, Il matrimonio del mio migliore amico, Wedding Crashers

Lars Von Trier odia le donne. Ai suoi personaggi femminili ne accadono infatti di tutti i colori, vedi Emily Watson costretta a prostituirsi in Le onde del destino, Bjork cieca e in grado di attirare qualsiasi tipo di sfiga immaginabile (e non) in Dancer in the dark, Nicole Kidman messa letteralmente al guinzaglio in Doville e Charlotte Gainsbourg martoriata in Antichrist. Ma certo che anche le autrici di questo 27 volte in bianco ne combinano di ogni alla povera Katherine Heigl. Alla faccia della solidarietà femminile.

La regista Anne Fletcher e la sceneggiatrice Aline Brosh McKenna (Il diavolo veste Prada) ne fanno passare infatti di tutti i colori alla loro protagonista, una maniaca del matrimonio (nella stessa serata partecipa a 2 cerimonie differenti!) costretta ad organizzare le nozze alla sorellina stragnocca (la svedese Malin Akerman) con l’uomo che lei segretamente ama da tutta la vita.
Qui però entra in gioco anche il personaggio più interessante, o perlomeno quello in cui io mi sono più riconosciuto: il giornalista cinico e disilluso interpretato da James Marsden (The Box, Ciclope negli X-Men). In maniera analoga a quanto faceva Kate Hudson in Come farsi lasciare in 10 giorni (l’originalità non è certo di casa tra le commedie americane) sarà impegnato a scrivere un articolo pungente sulla povera damigella a vita, un altro colpo basso della sceneggiatura nei confronti della tormentatissima Heigl.

Quando anche il suo peggior film, ovvero questo, vi sembrerà comunque una commedia non molto riuscita e a tratti un filo noiosa ma comunque carina, come è capitato a me, vuol dire che il vostro livello di dipendenza da Katherine Heigl ha ormai raggiunto livelli preoccupanti. Urge ricovero immediato in un centro rehab and I say yes yes yes.
(voto 5,5)

mercoledì 9 marzo 2011

Mi ricordo calabroni verdi

Solita scena di esplosione messa per far felici i bambini e/o Mr. Ford
The Green Hornet
(USA 2011)
Regia: Michel Gondry
Cast: Seth Rogen, Jay Chou, Christoph Waltz, Cameron Diaz, James Franco, Edward Furlong, Tom Wilkinson, Analeigh Tipton
Genere: improbabili supereroi
Se ti piace guarda anche: Misfits, Kick-Ass, Strafumati

Trama semiseria
Seth Rogen è il solito figlio di un imprenditore che alla morte del padre anziché andare in giro per il mondo a spendere i soldi in bunga bunga party decide di diventare un supereroe. Solito magari non tanto, visto che Seth Rogen è un filo più sfigato degli attori abituali assunti per interpretare i supereroi [Robert Downey Jr., Chris Evans, il premio Oscar Christian Bale (parentesi nella parentesi: figata dire il premio Oscar Christian Bale)] e visto che come alter-ego sceglie di essere un… calabrone verde. Tra pipistrelli, ragni e tigri (il mitico Uomo Tigre!) gli animali più fighi magari li avevano già presi tutti, ma solo un cazzo di calabrone verde rimaneva?!?

Michel Gondry, non esattamente una persona normale
Recensione cannibale
Non me ne frega tanto dei supereroi, o di una versione parodistica dei supereroi, per quello c’è già Misfits che è una figata insuperabile. La cosa che più mi importava di questo film era vedere se il grande regista Michel Gondry alle prese con una grossa produzione hollywoodiana si sarebbe sputtanato o sarebbe riuscito a mantenere una sua dignità. La risposta è…

Michel Gondry ce l’ha fatta! Certo, siamo ad anni luce di distanza dai suoi film più riusciti come L’arte del sogno e Se mi lasci ti cancello, però Gondry nel corso della sua lunga carriera era un videomaker e autore di pubblicità ancor prima che filmmaker e di lavori dietro commissione ne aveva già fatti, quindi questa non era per lui una novità assoluta, vedi il suo stupendo spot per la Levi’s.


Questo The Green Hornet anziché i suoi onirici trip per cui è celebre, riporta comunque alla mente un film “minore” nella carriera del regista come il divertente Be Kind Rewind, pure quello come questo incentrato su una coppia di improbabili amici composta da un comico (Jack Black là, Seth Rogen qui) + un rapper (Mos Def là, il taiwanese Jay Chou qui). La scelta della colonna sonora conferma quindi la sua varietà di gusti (si passa dai White Stripes a Coolio, da Johnny Cash ai Van Halen), mentre l’uso dello split-screen rimanda al suo video capolavoro Sugar Water delle Cibo Matto (seppure non raggiungendo gli stessi livelli di genialità).


Questo pirla di Seth Rogen era davvero la scelta migliore?
Gondry è poi una rivelazione assoluta nelle scene d’azione, girate con un ritmo travolgente e di gran lunga migliori di quanto visto in pellicole analoghe (vedi Iron Man girato da quel cane di Jon Favreau). Insomma il regista francese con questo film si candida ad autorevole fenomeno non solo per sogni radical-chic ma anche per super blockbuster hollywoodiani, se non ai livelli di un Christopher Nolan perlomeno di un Sam Raimi.

Ci troviamo quindi di fronte a un film-bomba? Non proprio. Se il reparto registico funziona alla grande, lo stesso non si può dire del resto. La scelta del protagonista Seth Rogen non è così azzeccata, io avrei visto meglio un Robert Downey Jr., ad esempio, mentre il collega Jay Chou pur avendo l’ingrato compito di prendere la parte che fu di Bruce Lee nella versione tv degli anni Sessanta, se la cava (abbastanza) bene. Del tutto inutile il personaggio di Cameron Diaz, una figura di contorno cui o si dava maggiore spessore, oppure la si eliminava del tutto, visto che lo pseudo triangolo sentimentale non funziona per nulla e non fa nemmeno ridere. Discreto, seppure molto stereotipato, il cattivone interpretato dal basterd Christoph Waltz, rovinato comunque da un doppiaggio italiano con il solito parodistico accento dell'Est.
Su questo basterd non faccio commenti ironici che mi sembra pericoloso
Il ritmo delle battute e l’ironia dei dialoghi è comunque superiore alla media del genere, già a partire dalla fenomenale scena d’apertura con un esilarante cameo di James Franco, peccato che la storia sia la solita lotta tra bene e male (e che un ricco figlio di papà idiota sia il bene è alquanto discutibile) e non riservi motivi di particolare interesse. La parte finale scivola poi nella solita lunga sequenza di inseguimenti che io (e forse anche Gondry) avrei evitato, ma che per motivi di commercializzazione del prodotto devono essere inseriti per contratto.

Se diverse cose nel film (comunque molto godibile) non funzionano del tutto, Michel Gondry ha fatto il suo ingresso nel mondo dei blockbusteroni non in maniera trionfale ma comunque con piena dignità e con qualche bella invezione stilistica dalla sua. Magari non ha potuto spiegare del tutto le ali e come un calabrone si è dovuto accontentare di volare basso. Ma il volo basso di un Gondry verde è pur sempre un gran bel vedere.
(voto 6,5)


Canzone cult: Coolio feat. L.V. “Gangsta’s Paradise”

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