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giovedì 17 gennaio 2013

VIDEOS OF THE YEAR - 2012 EDITION


Il 2013 sta già quasi giungendo al termine, ma le classifiche cannibali di ricapitolazione del 2012 non sono ancora terminate. Quasi, ma non ancora.
Oggi vediamo allora la top 10 dei video più interessanti dell’anno (in realtà ce ne sono 12 e non 10, ma vabbé, non ce l'ho fatta a contenermi). Videoclip musicali, ma anche altra roba varia in cui mi è capitato di imbattermi su YouPorn YouTube.
No, “Gangnam Style” di PSY non l’ho messo. È il video più visto dell’anno e della storia di YouTube, all’inizio l’avevo anche trovato divertente e sicuramente resterà tra i video simbolo dell’annata, però ormai ha veramente fracassato le pall… volevo dire che ha moderatamente stufato.
Ecco la top 10 12, parecchio cinematografica tra l'altro, dei video cannibali 2012.

10. Killers “Here With Me”
Dimenticate gli spenti Alice in Wonderland e Dark Shadows, in cui si era trasformato in un’ombra di se stesso. Tim Burton è tornato in splendida forma con Frankenweenie e con questo poetico video dei Killers con protagonisti Craig Roberts (quello di Submarine) e la sua affezionata attrice feticcio Winona Ryder. Tim Burton è di nuovo here with us.



9. T-ara “Day by day”
Dalla Corea del Sud ho selezionato per voi non PSY, bensì la girl band delle T-ara. I loro più che video sono film. E neanche mini-film, proprio dei filmoni. Prendetevi 10 minuti di tempo e godetevi questa delirante figatonza a metà strada un video di Lady Gaga, un film di Tarantino e un anime futuristico.



Se si viete presi bene, qui c’è pure la parte 2 del video.

8. Io odio il Pulcino Pio
Anch’io odio il Pulcino Pio. Così come amo questo video.



7. Romain Gavras videos
Jay-Z & Kanye West feat. Frank Ocean “No Church in the Wild”
Il talento visivo del regista greco-francese Romain Gavras. I versi di Jay-Z e Kanye West. La voce di Frank Ocean. Non poteva che uscirne qualcosa di grandioso.



M.I.A. “Bad Girls”
Il talento visivo di Romain Gavras again. I versi e la voce di M.I.A.. Le penne in auto di M.I.A.
Grandioso pure questo.



6. Sigur Rós videos
Sigur Rós “Fjögur píanó”
Video allucinato in tipico slow motion sigurrossiano con un inedito Shia LaBeouf alle prese con avventure ancora più deliranti di quando ha a che fare con dei robottoni parlanti. Immaginate voi che cosa si è calato questa volta.



Sigur Rós “Leaning Towards Solace ft. Dauoalogn, Varuo”
E il capitolo dei poetici slow motion sigurrossiano non è finito qua. C’è gloria anche per John Hawkes ed Elle Fanning.



5. David Lynch “Crazy Clown Time”
Il Maestro, il Mito, il Genio David Lynch qui in versione cantante, musicista e regista.
Com’è il video di Crazy Clown Time?
Pura follia lynchiana, che domande?



4. Ghost Tits
Divertente, anzi esilarante trailer per un film immaginario (anche se spero prima o poi venga realizzato veramente) con protagonista Olivia Munn. E le sue tette.



3. Grizzly Bear “Yet Again”
La vicenda di una ballerina schizzata. E no, non è Black Swan 2. Anche se potrebbe esserlo…



2. Florence + the Machine “Lover to Lover”
Florence Welch fa le prove generali per esordire davanti alla macchina da presa per uno dei prossimi film di Terrence Malick (sì, potrebbe succedere veramente!), in questo video molto Malick style diretto dal promettente Vincent Haycock. Vista la intensa performance attoriale di Florence, sembra che Jessica Chastain possa aver trovato una degna rivale…



1. The Shoes “Time To Dance”
Jake Gyllenhaal in versione psycho per questo video del duo elettronico francese The Shoes offre una delle interpretazioni recitative più pazzesche dell’annata.
Un semplice video?
Chiamiamolo pure mini-film.
Ma adesso basta chiacchiere. It’s time to dance!


martedì 27 marzo 2012

Jake Gyllenhaal: psycho killer o bubble boy?

Jake Gyllenhaal è un attore pazzesco. O forse è un pazzo che fa l’attore. O forse è soltanto un attore perfetto per fare il pazzo. O forse ancora è tutte queste cose combinate insieme.
Fatto sta che la sua ultima interpretazione è davvero folle. Nel senso buono del termine. Cioè, buono per un attore. Non buono per il suo personaggio, che è un matto pericoloso totale. Di quelli che se li incontri per strada, la tua vita cambia per sempre. Perché finisce.
Un nuovo fratellino di Patrick Bateman, oltre allo Sean Bateman de Le regole dell’attrazione. Un American Psycho a Londra. Quindi un English Psycho. Un English Donnie Psycho Killer, qu'est-ce que c'est, fa fa fa fa fa fa fa fa fa.
Un interpretazione che però non vedrete al cinema, bensì qui sotto.
Jake Gyllenhaal è il protagonista del nuovo videoclip o meglio minifilm dei The Shoes, duo elettronico francese (sì, come gli Air e sì, come i Daft Punk). Nonostante il nome, non sono nient’affatto delle scarpe e sono anzi assolutamente da tenere d’occhio o meglio d’orecchio. Il pezzo “Time to Dance” è irresistibile e, se volete un consiglio, è perfetto come colonna sonora per correre (e non solo per commettere atroci violenze).
Tralasciando l’aspetto musicale, comunque interessante, questo cortometraggio girato e montato alla grande è un allucinato e violentissimo viaggio dentro una mente malata con una performance insane del Gyllenhaal. Uno che per fare il pazzo sembra proprio esserci nato. Roba da dargli subito un Oscar, anche se è “solo” un video musicale. Altroché Meryl Streep
(si astengano dalla visione soltanto i facilmente impressionabili, visto che la clip è piuttosto pulp)


E dopo lo schermidore psycho, viaggiamo indietro nel tempo insieme al coniglio Frank andando a rispolverare un vecchio American Gyllenhaal d’annata.
Annata 2001, la stessa non solo dell’Odissea nello spazio, ma anche dell'odissea nel Donnie Darko.

Bubble Boy
(USA 2001)
Regia: Blair Hayes
Cast: Jake Gyllenhaal, Marley Shelton, Swoosie Kurtz, Danny Trejo, Verne Troyer, John Carroll Lynch, Dave Sheridan, Zach Galifianakis, Stacy Keibler
Genere: demenziale
Se ti piace guarda anche: Fatti strafatti e strafighe, American Trip, Scemo e più scemo, Jack

Mentre Donnie Darko deve ancora esplodere come cult cinematografico grazie al passaparola via Internet, nel 2001 l’allora ancora piuttosto sconosciuto Jake Gyllenhaal affronta un altro ruolo da protagonista. Ovvio, pure qui tanto normale il suo personaggio non è. Anzi, al confronto di Bubble Boy, Donnie Darko era quasi un ragazzino a posto.
In questo film, il Gyllenhaal veste i panni di Jimmy Livingston, un tizio nato senza difese immunitarie e costretto a vivere dentro una bolla. Sempre. Da quando è nato. Una storia liberamente ispirata al film tv del 1976 The boy in the plastic bubble con John Travolta, a sua volta ispirata alla vera vita di due ragazzini.
I genitori gli hanno costruito in casa un ambiente totalmente protetto in cui il nostro cresce isolato da tutto e da tutti, con la madre bigotta vecchio stile che gli fa da insegnante e da maestra unica di vita. La sua visione del mondo è quindi parecchio limitata però almeno Jimmy il “bubble boy” cresce al sicuro. Fino a che… si innamora. Eh, sì. La sua nuova vicina di casa è infatti una bella topolona, Marley Shelton, biondazza che già faceva vedere i colori al protagonista in b/n di Pleasantville e che qui fa provare al ragazzo nella bolla i primi istinti sentimentali e, già che c’è, sessuali. Soprattutto sessuali.
Il loro è però un amore impossibile. Tra loro non ci può essere contatto fisico, per via della condizione alquanto singolare di Jimmy e la loro relazione assomiglia a quella tra i protagonisti della serie tv Pushing Daisies, che per altro per i toni surreali non è poi molto distante da questo Bubble Boy.


"Mamma, mi è apparso un coniglio e mi ha detto che un giorno sarò un sex-symbol!"
"Era ubriaco?"
Da quanto vi ho detto finora, potrete immaginarvi un drammone di quelli pesanti. Una riflessione profonda sulla difficoltà di vivere chiusi dentro una bolla. O potreste aspettarvi una love story dalla lacrima facile.
Niente di più sbagliato.
Bubble Boy ha infatti i toni della commedia surreale e goliardica, non lontana da pellicole in voga una decina d’anni fa come Fatti, strafatti e strafighe. Al punto che visto oggi appare un po’ superato e sciocco. Oddio, forse alcune scene sarebbero sembrate sciocche pure se viste una decina d’anni fa, ma tant’è che il film in Italia non è mai uscito e l’ho recuperato adesso perché qualcuno ha finalmente deciso di realizzare i sottotitoli in italiano di questa misconosciuta vecchia prova gyllenhaaliana. E lui in un ruolo così singolare ci sguazza, tanto che possiamo definirla una pellicola in pieno “stile gyllenhaal”, vicina a Fuga da Seattle, sebbene non certo una delle sue più riuscite.

Se Bubble Boy è una visione imprescindibile per i fan hardcore del più grande viaggiatore del tempo cinematografico di sempre (oltre a Donnie Darko, lo fa anche in Source Code e Prince of Persia), per i non-Gyllenhaaliani, che Dio possa perdonare la loro malafede, non è invece un film imperdibile.
La prima parte, molto 80s, lascia presagire una pellicola dai toni sì grotteschi, ma magari anche un minimo riflessivi. Lo svolgimento invece va nella direzione dell’on the road movie caciarone, pieno di personaggi e situazioni assurde. Troppo.
Quando Bubble Boy scopre che la sua bella sta per sposarsi, decide infatti di costruirsi una “bolla portatile” e uscire nel mondo esterno per impedire questo matrimonio che non s’ha da fare. Nel suo viaggio, si imbatte in tizi che sono persino più particolari di quanto non lo sia lui. Tra nani, freaks, tamarri in motocicletta e membri di una setta, Bubble Boy sembra quasi la persona più normale dell'Universo. O quasi...

Pur rischiando di scivolare nella farsa, il film è in grado di strappare più di una risata, grazie a qualche momento riuscito. Vedi l’ottima apparizione di un Zach Galifianakis pure lui ai tempi sconosciuto e oggi parecchio più famoso.
Come, chi è Zach Galifianakis?
È quello di Una notte da leoni. Vi si è accesa la lampadina?


"George, mentre tu ti fai arrestare per futili motivi,
guarda un po' che attriciona sono io. Cazzo ridi?"
Ma nel sorprendente cast svetta pure Danny Trejo.
Chi è Danny Trejo, chiedete ancora?
È Machete. Vi basta come risposta?
C'è pure Verne Troyer. Vi dico che è, prima che me lo chiediate, il Mini Me di Austin Powers.
Allo stesso tempo, Bubble Boy presenta però anche varie scenette più o meno comiche meno riuscite e parecchie trovate che sconfinano nel kitsch. A tal proposito, casca a fagiuolo l’apparizione di Stacy Keibler.
Chi è Stacy Keibler?
Ma allora vi devo spiegare proprio tutto. È una (ex?) wrestler che adesso sta con George Clooney e che qui compariva nelle vesti di sexy lottatrice nel fango.
C’è il contributo video?
Abbiamo il contributo video!
E poi ditemi voi se queste chicche le trovate sui siti cinematografici seri. Ditemi voi se le trovate…


Bubble Boy è confuso: è una storia d’amore e pure un road movie, ma soprattutto è una commedia grottesca stralunata, folle e per questo parecchio divertente. Affrontando un tema del genere rischiava di scivolare nella pellicola deprimente, invece è l’esatto opposto: leggero, troppo leggero. Talmente leggero da rischiare di volare via, proprio come una bolla.
(voto 6+/10)

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