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giovedì 30 dicembre 2010

I miei film dell'anno 2010 - n. 38 Shutter Island

Shutter Island
(USA)
Regia: Martin Scorsese
Cast: Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle Williams, Emily Mortimer, Max Von Sydow, Patricia Clarkson, Jackie Earle Haley, Elias Koteas
Genere: thriller mentale
Se ti piace guarda anche: Inception, Mystic River, Gone Baby Gone, Revolutionary Road, Cape Fear

Trama semiseria
Leonardo DiCaprio naufraga con il Titanic e finisce su un’isola che è piena di pazzi furiosi per indagare sul caso di una paziente scomparsa. No, non si tratta dell’isola dei Famosi e nemmeno di quella di Lost, anche se a prima vista lo si potrebbe pensare, ma di un thriller che sprofonda nella mente del protagonista come in Inception, solo senza 12mila livelli di sogni.

Pregi: Scorsese sa come costruire una bella carica di tensione e nella parte finale affonda qualche colpo duro al cuore
Difetti: ottimo film, ma nel confronto dicapriesco con il simile Inception ne esce sconfitto

Scena cult: l’incontro visionario quasi alla David Lynch con la moglie del protagonista interpretata da Michelle Williams

Leggi la mia RECENSIONE

sabato 11 dicembre 2010

Man of the year 2010 - n. 15 Leonardo DiCaprio

Leonardo DiCaprio
Genere: American new classic
Provenienza: Los Angeles, USA
Età: 36
Nel 2010 visto in: “Inception”, “Shutter Island”
Lo vedremo in: “J. Edgar” di Clint Eastwood, “Il grande Gatsby” di Baz Luhrmann, “The Devil in the White City”
Perché è in classifica: se lavora con i migliori registi in circolazione un motivo ci sarà

Non un gran film, ma due. Alla faccia di chi ai tempi di “Titanic” lo considerava solo un teen idol destinato a bruciare in fretta e di chi subito dopo ha provato ad affossarlo massacrando ingiustamente il suo film successivo, il non capolavoro ma valido “The Beach” di Danny Boyle, oggi Leonardo DiCaprio non solo è nella serie A di Hollywood. È lui la serie A e i migliori registi fanno a gara per averlo nei loro progetti. Dunque quest’anno due bei filmoni da protagonista: “Inception”, il capolavoro onirico di Christopher Nolan e “Shutter Island” il buon thriller anche questo piuttosto onirico di Martin Scorsese. Se proprio vogliamo fargli un appunto, sono due ruoli decisamente simili di uomini dal rapporto misterioso e tormentato con la moglie e i figli, in due film che parlano in una maniera molto vicina della mente umana: quindi in un sol colpo Di Caprio si è studiato un personaggio e ha fatto due pellicole. Ma se continua su questi livelli comunque non ci si può certo lamentare.


Un suo curioso scatto sul set di “Inception” ha persino fatto nascere un pezzo rap!


martedì 23 marzo 2010

L'isola dei furiosi

“I matti sono soggetti perfetti. Parlano, ma nessuno li ascolta.”

Pazzi, pazzi furiosi. Se all’isola dei famosi vieni espulso, additato come matto e bandito da tutta la programmazione Rai (non che sia un gran male, essere banditi dalla Rai) solo se non la pensi come il resto del gregge e dici una cosa che tanto sanno già tutti: “il Papa è un gay represso”. Che l’unico motivo di dibattito sarebbe se sia represso o meno.
C’è invece un’altra isola dove i pazzi sono ben accetti...

Shutter Island
Regia: Martin Scorsese
Cast: Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle Williams, Emily Mortimer, Max Von Sydow, Elias Koteas

1954, Shutter Island è un’isola penitenziario psichiatrico dove finiscono tutti i criminali più fuori di testa degli Stati Uniti. Quando una delle pazienti scompare misteriosamente nel nulla, il detective Leonardo DiCaprio viene chiamato a investigare. Già la prima scena è da brividi, con Leo sulla nave (l’ultima volta che c'è salito sopra, la nave si chiamava Titanic e per lui non finiva molto bene…)
Ok, fine della trama. Non voglio rovinarvi il piacere di scoprire questo thriller psychologico tratto da un romanzo di Dennis Lehane (lo stesso di “Mystic River” e “Gone Baby Gone") molto teso e, va da sé, molto ben girato da Martin Scorsese che per l’occasione è tornato alle atmosfere inquietanti di “Cape Fear – Il promontorio della paura”. L’aggirarsi della telecamera per il manicomio ricorda anche da vicino l’angoscia del mai eguagliato “Il silenzio degli innocenti” di Jonathan Demme.

Ancora una volta, DiCaprio ha scelto di fare un film che sembra una cosa e poi si trasforma in un’altra. E fa male, questo film. Colpisce duro quando meno te lo aspetti come “Revolutionary Road” e “The Departed”.
Sempre bello poi rivedere Michelle Williams, la Jen di “Dawson’s Creek” nonché ex compagna di Heath Ledger. Le scene in cui appare/scompare sono le più emozionanti della pellicola e quando sei la cosa migliore in un film di Scorsese beh, vuol dire che puoi tranquillamente essere la cosa migliore in qualunque film.

Alle isole dei "famosi" dove i “pazzi” vengono soppressi, io continuo a preferire quelle dove vengono accolti a braccia aperte. Vedi “Shutter Island”, ma anche i personaggi di “Lost”. Se non sono impazziti loro a viaggiare continuamente nel tempo per sei stagioni tra flashback, flashforward e dimensioni parallele...
(voto 8)

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