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lunedì 29 ottobre 2018

La musica di ottobre 2018: i Top, i Flop e qualche altra cosa





Ci risiamo. Nuovo mese, nuova puntata della rubrica sulla musica del mese, e naturalmente anche nuova... musica. Ecco chi sono i bocciati, chi sono i promossi, e chi si è ritagliato uno spazio in qualcuna delle varie rubrichette all'interno della rubrica.


mercoledì 24 dicembre 2014

LE CANZONI CHE HANNO SEGNATO IL 2014 DI PENSIERI CANNIBALI, LA TOP 10





Ne sono passate parecchie di canzoni nelle mie orecchie nel corso del 2014. Se volessi mettermi a contarle, sarebbe un'impresa pari a quella di contare le stelle nel cielo. Una mission impossible e pure infinita. Tra tutte le migliaia, forse milioni, forse forse miliardi, di canzoni ascoltate, ieri ne abbiamo viste e soprattutto sentite una decina, quelle che sono finite a un passo dalla Top 10, mentre oggi ci ascoltiamo quelle che ce l'hanno fatta a guadagnarsi un posticino in vetta.
Nel 2013 aveva trionfato “Young and Beautiful” di Lana Del Rey. Chi avrà invece conquistato il primo posto quest'anno?


venerdì 14 novembre 2014

RESTA (SECCA) ANCHE DOMANI





Resta anche domani
(USA 2014)
Titolo originale: If I Stay
Regia: R. J. Cutler
Sceneggiatura: Shauna Cross
Tratto dal romanzo: Resta anche domani di Gayle Forman
Cast: Chloë Grace Moretz, Jamie Blackley, Joshua Leonard, Mireille Enos, Liana Liberato, Aisha Hinds, Stacy Keach, Ali Milner
Genere: melodramma
Se ti piace guarda anche: Amabili resti, Ghost, Se solo fosse vero, Colpa delle stelle

È curioso come la vita possa cambiare in un solo istante. Un momento sei lì in auto che ti fai un viaggetto e come accompagnamento decidi di mettere su il nuovo disco di una rock band storica, i Pink Floyd, e poi puff, ti ritrovi in coma. È vero che non sono mai stati il gruppo più scatenato del mondo, però come soundtrack di un trip, mentale ma anche fisico, ci stanno bene. Metto così su sull'autoradio il CD appena masterizz... comprato e partono le prime note di “The Endless River”, e poi...



mercoledì 3 settembre 2014

LE MIE CANZONI PREFERITE - 70/61





La Top 100 delle canzoni preferite da Pensieri Cannibali andrà avanti per sempre e sempre e sempre?
No, dai. Non siamo giunti ancora nemmeno alla metà e sono in arrivo ancora tanti bei pezzi e tante sorprese.
Non ci credete?
State sintonizzati sulle frequenze della radio cannibale e intanto beccatevi questa nuova decina, subito dopo aver recuperato le posizioni dalla 100 alla 91, quelle dalla 90 alla 81 e poi ancora quelle dalla 80 alla 71.

"Siete pronti per fare un po' di casino?
Bene, allora andate da un'altra parte, maledetti casinisti!"


70. XTC “This Is Pop?”
This is pop?
Oh yes, it is. Ed è anche il tipo di pop che più mi piace.



69. Adele “Don’t You Remember”
La voce di Adele ha il potere di sciogliere anche il più freddo tra i cuori e persino io, ascoltando questa canzone, ogni volta non riesco a trattenere le lacrime. Devo vergognarmene?



68. Interpol “Evil”
Il male non è mai suonato così bene.



67. Siouxsie and the Banshees “Happy House”
Non fatevi ingannare dal titolo.
Questa non è una canzone house.
Né tanto meno una canzone happy.



66. Cake “The Distance”
Uno dei pezzi che più mi esaltano in assoluto.
Non lo conoscete?
E mangiatevi anche voi 'sto pezzo di torta!



65. Buzzcocks “Ever Fallen in Love (With Someone You Shouldn't Have)”
Anche i punk hanno un cuore.
E batte per chi non dovrebbe...



64. Tears for Fears “Everybody Wants to Rule the World”
Partono le note di questa canzone e subito si viene catapultati indietro negli anni Ottanta.
Non serve manco noleggiare la DeLorean.



63. Katy Perry “Teenage Dream”
Per un patito di robe teen e di musica pop e pure di tettone come me, questa non è solo una canzone.
E' un sogno adolescenziale a occhi aperti.



62. Smashing Pumpkins “Bullet with Butterfly Wings”
Tra i tanti obiettivi nella vita che non sono riuscito a raggiungere, uno dei miei più grandi rimpianti è quello di non avere mai posseduto la t-shirt con scritto "Zero" come Billy Corgan degli Smashing Pumpkins dei bei tempi. Ce la farò mai ad averla?



61. Strokes “Last Nite”
Gli Strokes dimostrano quanto sia facile scrivere una grande canzone rock'n'roll.
Basta che sia così...


mercoledì 9 aprile 2014

LE CANZONI CON CUI SONO CRESCIUTO




In questa settimana ninfomane pensavate di rimanere esenti dalle Top 10 cannibali? Siete davvero così ingenui?
Le charts qui su Pensieri Cannibali vanno avanti e la “Serie della crescita” cresce sempre più. Ci sono stati gli appuntamenti dedicati agli album, ai programmi tv e ai film con cui sono cresciuto, e oggi si ritorna alla musica, con le canzoni che, nel bene e nel male, hanno accompagnato gli anni della mia infanzia/prima adolescenza.

Se volete partecipare con le vostre personali liste, fatelo pure. Dove?
Sui vostri blog, sui social network, oppure anche nei commenti a questo post. Ecco intanto la mia decina.


10. Eros Ramazzotti “Più bella cosa”
Il primo limone l’ho fatto sulle note di questa lagnosa canzone del penoso Eros Ramazzotti.
Che vergogna!



9. Ace of Base “All That She Wants”
Se chiudo gli occhi e ripenso a quando ero un bambino, una delle prime canzoni che mi risuonano nella testa (sigle dei cartoni cantate da Cristina D’Avena escluse) è questa. Non so bene perché, ma è così. Evidentemente è tutto ciò che la mia testa vuole.



8. Bluvertigo “Fuori dal tempo”
Grazie a versi come “I professori sono quasi tutti fuori dal tempo” e “Io personalmente preferisco la gente insana di mente” credo di non essere mai stato tanto d’accordo con il testo di una canzone come in questo caso. Morgan riusciva a dire ciò che io pensavo nella maniera più efficace possibile. C’è poco da fare: le menti malate pensano le stesse cose.



7. Fool’s Garden “Lemon Tree”
I Fool’s Garden sono il più classico esempio di one-hit wonder, una band che diventa clamorosamente popolare grazie a una canzone e poi puff, sparisce nel nulla. Nonostante i loro 15 minuti di celebrità siano durati anche meno di 15 minuti, questi tedeschi hanno fatto in tempo a insegnare (malamente) l’inglese a una intera generazione, la mia.



6. Limp Bizkit “Nookie”
Era il periodo in cui leggevo Rock Sound, scaricavo canzoni da Napster, chiodavo a scuola e ascoltavo i Limp Bizkit di Fred Durst.
Bei tempi, allora.



5. Cranberries “Zombie”
Le giostre. Quand’ero un piccolo Cannibal Kid, sugli autoscontri che frequentavo insieme a tamarri e a delinquentelli vari, davano sempre questa canzone. In loop 20 volte al giorno. Questa, e altre robe tipo “Le ragazze” dei Neri per caso. Meglio ricordarsi questa, va’.



4. Chemical Brothers “Hey Boy Hey Girl”
Le vacanze “studio” (si fa per dire) a Brighton. L’alcol. Le disco. Le hey girls svedesi. La musica degli hey boys Chemical Brothers. Il delirio.



3. Travis “Why Does It Always Rain on Me?”
Più che una semplice canzone, una domanda che ha accompagnato gran parte dei miei anni da adolescente: perché piove sempre su di me?
Curiosamente, ogni volta che la suonavo si metteva a piovere. Provatela, vale più di qualunque danza della pioggia.



2. Coolio feat. L.V. “Gangsta’s Paradise”
Quando ho cominciato ad appassionarmi di musica, questa canzone impazzava ovunque. Ricordo che tutti i weekend mi guardavo la European Top 20 dei video più popolari su Mtv Europa, e questo pezzo era al primo posto sempre, SEMPRE, tipo per qualcosa come una ventina di settimane di fila. All’epoca era il mio pezzo preferito. E ancora oggi suona che è un piacere, yo!



1. Smashing Pumpkins “1979”
La scoperta degli Smashing Pumpkins ha segnato il mio passaggio da bimbominkia spensierato a teenager depresso. Grazie tante per avermi rovinato per sempre la vita, Billy Corgan, grazie tante.

lunedì 3 settembre 2012

Music Week: rock’n’rolla oh yeah





"Ma voi chi ca**o siete e che ne avete fatto di D'arcy, James e Jimmy?"
C’era una volta, tanto tempo fa, nel periodo di inizio settembre su un canale chiamato Mtv, una settimana di programmazione speciale, una Music Week per presentare video nuovi e contenuti speciali. Questo quando Mtv era ancora un canale musicale. Adesso magari faranno la Reality Week…
Pensieri Cannibali raccoglie allora il testimone e questa settimana propone una settimana di post con recensioni veloci e fresche di alcuni album usciti negli ultimi mesi. A partire da disconi, dischetti e discacci di genere all’incirca rock.

Smashing Pumpkins “Oceania”
Billy Corgan, un consiglio spassionato da un tuo vecchio (ma più giovane di te) fan: ritirati.
Oceania prova a riscoprire il sound anni '90 della fu mitica band e sembra esserci tutto, mancano solo: passione, ispirazione, grandi canzoni.
(voto 5-/10)



Silversun Pickups “Neck of the Woods”
I veri eredi degli Smashing Pumpkins. Quelli veri, quelli 90s, non quelli sbiaditissimi trasferitisi in Oceania.
C’è da dire che pure loro in passato hanno fatto di meglio, se proprio vogliamo fare i pignoli, eppure l’ultimo Neck of the Woods sa crescere con gli ascolti e diventa sempre più prezioso col passare del tempo. Billy Corgan, adesso sei tu che devi inseguire loro…
(voto 7/10)



Offspring “Days go by”
A sorpresa, gli Offspring rispolverano il suono del loro passato e non suonano nemmeno troppo patetici.
Cosa che non significa che questo sia un disco fondamentale. Tutt’altro. Come dice il titolo: Days go by, i giorni passano. Per loro nemmeno troppo malaccio.
(voto 5,5/10)



Japandroids “Celebration Rock”
Celebrato da vari siti e magazine come uno dei dischi rock fondamentali dell’anno, io ci ho provato a farmelo piacere. Mi sono impegnato. Ce l’ho messa tutta. L’ho ascoltato varie volte. Ma dentro non c’ho trovato un pezzo uno che facesse provare anche a me l’entusiasmo per una celebrazione rock.
(voto 6-/10)



No, Ray-Ban non mi ha pagato per aver messo quest'immagine.
Però non mi lamento se vorrà farlo...
Two Door Cinema Club “Beacon”
Per suonare freschi, suonano ancora freschi. Come spesso accade alle bands che fanno il botto con l’esordio, un po’ di entusiasmo al traguardo del difficile secondo album si è però perso per strada. Qualche buon pezzo l’hanno infilato anche a questo giro, ma possono crescere ancora parecchio.
(voto 6,5/10)



The Vaccines “Come of Age”
E a proposito di difficili secondi album… Discorso analogo a quello fatto per i Two Door Cinema Club, con la differenza che i Vaccines sembrano arrivare vaccinati e pronti ad affrontare le malattie che un disco numero due può portare con sé.
Come of Age è un bel dischetto on the rocks e 3 o 4 pezzi sono davvero notevoli. Potrebbero sforzarsi anche loro un pochino di più, però per il momento bene così.
(voto 7/10)



The View “Cheeky for a Reason”
Non posso voler del male a un gruppo come i View. Anche quando quasi nessuno lo fa più, anche quando nessuno crede davvero in un revival del brit-pop, loro ci provano ancora una volta. Fedeli alla linea. Fedeli a se stessi. Tra Mystery Jets, Fratellis, Oasis, Bluetones e Supergrass, hanno tirato fuori un disco carino caruccio, quanto leggero e dimenticabile. Però non posso proprio voler del male a un gruppo come loro.
P.S. Curioso il video in stile Shame di “How Long”, con l’ottimo attore british in ascesa Martin Compston.
(voto 6/10)



King Blues “Long Live the Struggle”
Già ai tempi del precedente album avevo notato come nonostante si chiamassero King Blues, la loro musica fosse tante cose, fuorché blues. Con questo ancora più variegato ultimo disco, decidono di incasinare il tutto ulteriormente, aggiungendo alla loro formula sonora tra punk e rock una manciata di pop, ska e pure qualche parte rappata/parlata in stile hip-hop UK alla The Streets. Ma di blues, quello ce n’è poco. Che sia ora di cambiare nome?
No, perché subito dopo l'uscita di questo disco, la band ha annunciato il suo scioglimento...
(voto 6+/10)



King Tuff “King Tuff”
Derivativi, a volte molto derivativi nei confronti dei classici del rock, vedi le citazioni quasi plagi espliciti di Rolling Stones e Clash, ma alla fine riescono a gasare parecchio.
Se cercate del sano rock’n’roll de ‘na vorta, i King Tuff diventeranno i vostri nuovi re.
(voto 6,5/10)



sabato 25 febbraio 2012

Hugo Cabret, ti ci spedisco io a fare il viaggio nella Luna

Tutti seduti ai vostri posti? Avete preso il vostro caffè? Fumato le vostre due-trecento siga?
Tranquilli? Quieti? Pronti per la lezione?
La Storia del Cinema ve la racconta oggi un personaggio (incompetente) d’eccezione: Cannibal Kid.
Siete proprio finiti in buone mani, vero? Vi immaginate che vi racconti che tutto è iniziato con Quentin Tarantino?
Sdeng, sbagliato.
Anche se avrei potuto tranquillamente sostenere una tesi del genere, preferisco rispettare la tradizione e seguire i libri di scuola.
Tutto è iniziato con i fratelli Lumiere. Ma se loro li possiamo considerare i padri biologici, il vero papà del Cinema, quello è stato Georges Méliès.
Fosse stato solo per i Lumiere, adesso ci ritroveremmo forse con le sale piene solo di documentari e di un approccio alla visione di pura osservazione. Esatto: il Grande Fratello trasmesso su grande schermo.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
Oppure ci ritroveremmo proprio del tutto senza film, visto che, come sosteneva Louis, uno dei due illuminati fratelli Lumiere: “Il cinema è un’invenzione senza avvenire”.
A regalare un avvenire al cinema è allora stato un mago: Georges Méliès. È con lui, e con chi se non con un mago?, che il cinema si è fatto magia, trucco, illusione. Ha preso uno strumento che fino ad allora serviva a documentare la realtà e l’ha usato per documentare qualcos’altro: la dimensione del sogno.
Tirando fuori opere di pura fantasia e genio come il suo film più famoso, Viaggio nella Luna - Le voyage dans la lune.


Tutte queste cose sono raccontate, bene, in Hugo Cabret da Martin Scorsese, un regista che - non c’è certo bisogno che lo dica io - ha una cultura cinematografica immensa e che, ad esempio, prima dell’inizio delle riprese di un suo film dà sempre ai suoi attori qualche film da vedere e da studiare per prepararsi alla parte. Come un bravo professore che si rispetti.
Se Scorsese è bravo a raccontarci la storia, giusto un po’ romanzata, di Georges Méliès, sarà anche il regista più adatto a raccontarci quello che era, e che è ancora, il grande fascino del cinema di Méliès?

Andiamo a scoprirlo…

Hugo Cabret
(USA 2011)
Regia: Martin Scorsese
Cast: Asa Butterfield, Chloe Moretz, Ben Kingsley, Helen McCrory, Sacha Baron Cohen, Emily Mortimer, Jude Law, Christopher Lee, Ray Winstone, Richard Griffiths, Michael Stuhlbarg, Martin Scorsese, Michael Pitt
Genere: cine-fiabesco
Se ti piace guarda anche: Neverland, Harry Potter, A.I., Big Fish, Ember - Il mistero della città di luce

Si può immaginare un regista più lontano da Georges Méliès di Martin Scorsese?
"Che impresa sfuggire all'occhio vigile di quel furbone di Borat!"
Difficile, considerando come Scorsese si sia finora tenuto a parecchie distanze dal cinema fantastico, preferendo immergersi in un iperrealismo più da incubo che da sogno. A livello cinematografico, il regista italoamericano è un virtuoso, un fuoriclasse della macchina da presa, dei movimenti vorticosi, come ci tiene bene a sottolineare subito nell’apertura di questo Hugo Cabret, con una spettacolosa carrellata in avanti della stazione ferroviaria in cui gran parte del film è poi ambientato. Oppure nei rocamboleschi inseguimenti tra il piccolo protagonista e un odioso Sacha Baron Cohen, a metà strada tra slapstick comedy e Tom e Jerry, o anche tra Benny Hill Show e Mamma ho perso l’aereo.
Georges Méliès invece la telecamera si limitava a tenerla fissa, anche perché con i pesanti mezzi dell’epoca non è che si potesse fare altrimenti, e costruiva degli affascinanti quadri animati. Non potendo contare sui movimenti di macchina, i giochi di illusione del regista illusionista venivano creati attraverso il montaggio, di cui è considerato il padre. Anche perché se aspettavamo i Lumiere… bon voyage!
A livello stilistico il regista italoamericano e il suo cugino francese non c’entrano una beneamata mazza l’uno con l’altro. Cosa che comunque rende la sfida ancora più interessante e stimolante, sebbene il candidato ideale per portare oggi sullo schermo la figura di un Méliès sarebbe stato un certo altro regista…

"Questo automa per caricare un'immagine ci mette più di una connessione 56k!"
Ma mentre Steven Spielberg è troppo impegnato a fare all’amore con i cavalli, ecco che il buon Martin Scorsese gli ha bagnato il naso e ha realizzato il film che ci saremmo aspettati dal papà di E.T. e non da lui.
È di certo apprezzabile il tentativo di Marty McFly Scorsese qui in versione viaggiatore nel tempo di tuffarsi in una Parigi degli anni ’30 e raccontarci una fiaba dal sapore antico, ben lontana da tutto il resto del suo cinema, facendosi ispirare dal romanzo illustrato La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick. Un rinnovamento che fa piacere per la voglia di cambiare del regista sulla soglia dei 70 anni, ma allo stesso tempo il risultato è deludente piuttosto che no.
La prima parte in particolare è di scarso interesse ed è un’oretta buona di pellicola buttata via. Hugo Cabret è infatti il solito orfanello dickensiano che ha da poco perso il padre, un Jude Law che sembra uscito dritto da A.I. Intelligenza artificiale e che lavorava a un misterioso automa che ricorda L’uomo bicentenario con Robin Williams. Rimasto con uno zio (ovviamente) ubriacone (ovviamente) menefreghista e che a breve (ovviamente) sparisce, Hugo vive da solo all’interno della stazione di Parigi, dove per sopravvivere si arrangia come può.
Ovvero? Si prostituisce?
"Martin? Chloe? Beeen? Aiutoregistaaaa? Camerameeeen?
Hey, io sono ancora qui... qualcuno mi aiuta a scendere?"
No, questo non è il vecchio Scorsese, quello che faceva battere sulla strada una giovanissima Jodie Foster in Taxi Driver. Il nuovo Scorsese in benevola versione nonnetto ci presenta un Hugo Capretto ladruncolo, inseguito dal perfido Sacha Baron Cohen in scenette che ho trovato di una inutilità fastidiosa. A livello personale, io il personaggio di Borat l’avrei proprio eliminato del tutto, visto che è una macchietta stereotipata che non fa ridere e annoia. Così come ATTENZIONE SPOILERONE la sua conversione al pacifismo nel finale fa pensare di trovarsi uno Scorsese in versione davvero troppo natalizia (ma grazie Dio almeno non cinepanettona!).

Adesso dirò una cosa in stile vecchio che rimugina sul passato e su come erano belli i bei tempi andati. Parlerò come il mio blogger rivale Mr. James Ford, insomma. Uno dei problemi dei film per ragazzi di oggi è che sono quasi del tutto privi di ironia. Si prendono troppo sul serio, da un Harry Potter precisetti che sembra gli abbiano infilato una scopa volante su per il culo a tutte le varie altre saghe teen fantasy in cui l’assurdità delle situazioni di rado viene alleviata da una sana risata.
Se invece andiamo indietro nel tempo, non fino agli anni ’30 francesi di cui sembrano essere in fissa tutti i registi americani settantenni, ma indietro solo fino agli anni ’80, possiamo prendere come esempio I Goonies: tra Chunk e Mouth c’era da ammazzarsi dalle risate con ben due personaggi due. In un film come Hugo Cabret il simpatico umorista di turno sarebbe Borat in versione accalapia-orfani?
Bambinetti di oggi, non vi invidio proprio.

"Che figata, 'sto film di Scorsese! Come si chiama?"
"Taxi Driver."
A parte questo dettaglio non da poco, a non funzionare è anche il protagonista Hugo Cabret. Per un personaggio che dà il titolo al film, un problema certo non minore. Il giovanissimo attore Asa Butterfield non recita male, però nemmeno lascia il segno. Chloe Moretz, già esalta(n)tissima Hit Girl di Kick-Ass, qui è tutta smorfiette e faccette e il suo personaggio è davvero campato via; la bambinetta che accompagna Hugo nelle sue poco avventurose avventure a un certo punto sembra infatti volerci portare in un posto che è come “l'isola che non c'è, l'isola del tesoro ed il mago di Oz messi insieme”. Peccato che risulti come i politici italiani (e non solo italiani): brava a parole e a proclami esagerati, ma molto meno veritiera alla prova dei fatti.
Tutta la prima parte, molto fanciullesca, lascia quindi il tempo che trova, perfetta per una visione natalizia ma poco altro. Più che un omaggio al cinema di una volta, sembra un tributo alle pellicole fantasy Harry Potter style che vanno forte oggi (e infatti non a caso un paio di attori potteriani ce li ritroviamo pure qui dentro).

Le cose per fortuna vanno un po’ meglio nel secondo tempo, quando finalmente i riflettori si accendono su Georges Méliès e sulla sua storia.
È qui che il film ci regala i momenti migliori. Tutti le scene più magiche della pellicola sono quelle legate al regista francese, dalle animazioni dei suoi schizzi che si animano letteralmente, alle fantasmagoriche scenografie dei suoi set ricreate dai “nostri” Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Delle 11 nomination regalate dagli Oscar a questo film, quella per le scenografie è l’unica che appare davvero giustificata (ma, se vogliamo, ci possiamo mettere dentro anche quella agli effetti speciali). Le altre candidature sono invece regali puri tipici dell’Academy, compresa quella alla stucchevole colonna sonora francesizzante di Howard Shore. Sì, proprio l’autore delle musiche inquietanti del Silenzio degli innocenti che qui si è impegnato per suonare come una brutta copia della soundtrack di Amélie.
Per il resto, l’unica magia compiuta da Scorsese con questa pellicola è quello di aver convinto l’Academy Awards di aver realizzato qualcosa di grandioso, quando invece per lunghi tratti questo film è una semplice favoletta, arricchiata giusto da qualche riuscito omaggio cinematografico sparso qua e là: da Preferisco l’ascensore con la nota scena delle lancette (già citata peraltro, e in maniera molto più avvincente, in Ritorno al futuro) all’arrivo del treno dei Lumiere rivisitato in versione 3D. Che secondo me è l’unico vero motivo per cui Marty McFly Scorsese ha voluto girare questa pellicola in tre dimensioni.

Ne è uscita insomma una visione carina fin che si vuole, che però presenta anche delle notevoli lacune.
Cosa manca al film di Scorsese? L’ILLUSIONE. Cos’altro manca? LA MAGIA. Cosa si è dimenticato di inserire? IL TRUCCO. E poi? L’INVISIBILE AGLI OCCHI. Ma il peccato principale del film è un altro. Ha fallito di raccontare per davvero uno dei più grandi geni nella storia del cinema, la cui storia ci viene sì presentata con diligenza, ma senza riuscire a ricreare in pieno il misterioso fascino che opere come Les Voyage dans la Lune sprigionavano.
La cosa pazzesca di quei film è che sapevano sorprendere. Gli spettatori dell’epoca, così come quelli di oggi. La pellicola dello Scorsese nonnetto capretto invece non sorprende. Mai. Tutto è prevedibile, scontato, già visto. Ogni scena, così come ogni “colpo di scena”. Non bastano certo i camei suoi o di Michael Pitt per far gridare di stupore.
E poi io avrei voluto un film tutto sul grande regista francese, anziché su un bambinetto di scarso interesse.
Viva Georges Méliès, abbasso Hugo Cabret!
(voto 6+/10)

Dopo la delusione cabrettiana, aspettiamo allora di vedere la versione restaurata di Viaggio nella Luna - Le Voyage dans la Lune, con tanto di splendida colonna sonora firmata dagli Air e già presentata allo scorso Festival di Cannes.


Anche se l’omaggio migliore alla poetica, o per meglio dire alla magia del Méliès, resta sempre uno dei videoclip più belli mai realizzati: “Tonight, Tonight” degli Smashing Pumpkins, girato da Jonathan Dayton e Valerie Faris (futuri registi di Little Miss Sunshine). Quattro minuti che da soli valgono molto più di tutte le due ore del capretto.

mercoledì 15 febbraio 2012

30 giorni di musica cannibalizzata

Ho fatto il giochino-catena-ca**ata sui film, quello sui telefilm, e ora - molto ma molto prevedibilmente - tocca pure ai 30 giorni di musica.
Beccatevi, anzi sorbitevi, un mese di ascolti cannibali.
Mal che vada, non potranno mai essere peggio di Sanremo...

Giorno 1 - La tua canzone preferita: “A Real Hero”, College feat. Electric Youth


Giorno 2 - La tua seconda canzone preferita: Certo che gli autori di questo test si sono proprio sprecati subito in fantasia, comunque “Where is my mind?”, Pixies.
Giorno 3 - Una canzone che ti rende allegro: “La cucaracha”. Una stronzata di canzone, però mi fa morir dal ridere.
Giorno 4 - Una canzone che ti commuove: “Don’t you remember”, Adele. No, non fatela partire per favore che se no mi metto a piangere peggio di Hello Spank o di Natalie Portman in uno qualunque dei suoi film.
Giorno 5 - Una canzone che ti ricorda qualcuno: “Playground Love”, Air, mi ricorda la prima tipa per cui ho avuto una vera cotta adolescenziale.
Giorno 6 - Una canzone che ti ricorda un posto: “Plug in baby”, Muse, mi ricorda Alcatraz. Non la prigione, per fortuna, né la serie tv, ancor più per fortuna, bensì l’omonimo locale di Milano.
Giorno 7 - Una canzone che ti ricorda un momento particolare: “Stronger” di Kanye West, brano citato nell'apertura della mia tesi di laurea.
Giorno 8 - Una canzone di cui conosci tutte le parole: “Barbra Streisand”, Duck Sauce. Una canzone dal testo molto impegnativo e difficile da memorizzare…
Giorno 9 - Una canzone che ti fa ballare: “Do It Again”, Chemical Brothers
Giorno 10 - Una canzone che ti aiuta a dormire: una qualunque lagna dei Coldplay può andar bene.

Tchaikovsky si sta rivoltando nella tomba per
essere rientrato tra gli ascolti cannibali.
Giorno 11 - Una canzone della tua band preferita: “Beetlebum”, Blur
Giorno 12 - Una canzone della band che odi: “I Want It All”, Queen
Giorno 13 - Una canzone che hai conosciuto da poco: “Bad Girls”, M.I.A., una F.I.G.A.T.A.
Giorno 14 - Una canzone che nessuno si aspetta possa piacerti: Suite da Lo schiaccianoci, Tchaikovsky
Giorno 15 - Una canzone che ti descrive: “Narcissistic Cannibal”, Korn
Giorno 16 - Una canzone che amavi e che ora odi: “Don’t Look Back in Anger”, Oasis
Giorno 17 - Una canzone che vorresti dedicare a qualcuno: "Fuck you", Lily Allen. La dedico a Celentano, Morandi e a tutto il carrozzone di Sanremo in generale.
Giorno 18 - Una canzone che vorresti ascoltare alla radio: “Radio”, Lana Del Rey
Giorno 19 - Una canzone dal tuo album preferito: “Zero”, Smashing Pumpkins, da Mellon Collie and the Infinite Sadness
Giorno 20 - Una canzone che ascolti quando sei arrabbiato: “Territorial Pissings”, Nirvana

Giorno 21 - Una canzone che ascolti quando sei felice: “Lux Aeterna” di Clint Mansell dalla soundtrack di Requiem for a Dream. Così la smetto subito di essere felice.
Giorno 22 - Una canzone che ascolti quando sei triste: “Ai se eu te pego”, Michel Telò. Ma più che ascoltarla quando sono triste, quando la ascolto divento triste.
Giorno 23 - Una canzone che vorresti al tuo matrimonio: “Together Forever”, Rick Astley
Rick Astley si sta rivoltando nella tomba...
Ah, è ancora vivo? Sicuri? Allora scusa, Rick.
Giorno 24 - Una canzone che vorresti al tuo funerale: “Leave out all the rest”, Linkin Park, il testo dice:
“Quando arriva il mio tempo, dimentica tutti gli sbagli che ho fatto, aiutami a lasciare alle spalle quello che potrebbe mancarmi. Non avercela con me e quando ti sentirai vuoto, mantienimi tra i tuoi ricordi, lascia perdere tutto il resto.”
Giorno 25 - Una canzone che è un piacere peccaminoso: Penso che qui abbiano tradotto il termine “guilty pleasure” laddove rendeva di più in inglese. Comunque “Poker Face”, Lady Gaga.
Giorno 26 - Una canzone che sai suonare con uno strumento: “Young folks”, Peter Bjorn & John, la so fischiettare.


Giorno 27 - Una canzone che ti piacerebbe suonare: “Paranoid Android”, Radiohead. Ce la posso fare a imparare a suonarla giusto prima che la Canalis riesca a imparare a recitare...
Giorno 28 - Una canzone che ti fa sentire colpevole: Questa l’han tirata fuori perché non sapevano più cosa mettere per arrivare a 30 giorni. Se erano così a corto di idee, potevano scegliere come mese di riferimento febbraio… Anyways, la canzone che mi sentire colpevole, facendo finta ce ne sia una, diciamo che è “Criminal”, Fiona Apple.
Giorno 29 - Una canzone della tua infanzia: “All that she wants”, Ace of Base. Poteva essere un’infanzia migliore, ma in rete ho visto risposte ben peggiori di questa, quindi mi è ancora andata di lusso.
Giorno 30 - La tua canzone preferita in questo periodo un anno fa: “I Follow Rivers” Lykke Li


mercoledì 12 ottobre 2011

Mettiti a 90


Proseguono sul blog It’s only rock’n’roll di Lozirion le sfide musicali a suon di canzoni dei vari decenni. Questa settimana tocca agli anni ’90 e questa qui sotto è la mia playlist della decade in cui sono cresciuto e a cui sono particolarmente affezionato.
Passate quindi dalle parti di Lozirion e votate nell’apposito sondaggino a sinistra la vostra lista preferita. Siete liberi di scegliere quella che volete, naturalmente, ma se votate quella di Mr. Ford anziché la mia, sappiate che siete davvero delle persone cattive. :)
Anche perché, al di là dell’aspetto musicale, i video dei pezzi che ho scelto sono strepitosi!

1. Smashing Pumpkins – Tonight, tonight
2. Blur – The Universal
3. Nirvana – Heart-shaped box
4. Radiohead – No surprises
5. Prodigy – Firestarter
6. Daft Punk – Da funk
7. Garbage – Only happy when it rains
8. Nada Surf – Popular
9. Underworld – Born slippy
10. Aphex Twin – Come to daddy
11. Fiona Apple – Criminal
12. Aerosmith – Crazy
13. Soundgarden – Pretty noose
14. Urge Overkill – Girl, you’ll be a woman soon
15. Ash – Girl from Mars
16. Placebo – Every you every me
17. Bjork – All is full of love
18. R.E.M. – Drive
19. Afterhours – Male di miele
20. Jeff Buckley – Last goodbye




giovedì 26 maggio 2011

BLOG WARS: I 90s COLPISCONO ANCORA (PARTE II)

Alicia Silverstone e Liv Tyler crazy per la playlist cannibale
Ho iniziato ad ascoltare musica seriamente a metà degli anni Novanta, quindi è qui che si trovano gli album a cui sono più legato in assoluto. I dischi delle decadi precedenti li ho infatti scoperti più in là nel tempo e senza riservare loro lo stesso numero di ascolti, così come dal 2000 in poi con l’avvento di Napster e dello scaricamento selvaggio da Internet avrei scoperto un sacco della più variegata musica, ma allo stesso tempo non avrei vissuto più “l’album” nella stessa viscerale maniera.
I dischi degli anni ’90 per me sono quelli effettivamente comprati nel negozio di fiducia, ancora con le lire, in CD e qualcuno ancora persino in cassetta (perché costavano meno). Quelli con il cellophane scartato avidamente, quelli dei testi letti sul libretto, quelli imparati a memoria come poi non sarebbe più successo. Non alla stessa maniera, almeno.
Un po’ di nostalgia per quei tempi quindi c’è, ma è tutto qui perché poi Internet è stato più che benvenuto. Giusto una lacrimuccia malinconica, così come è stato il riascolto di album che era da parecchio che non frequentavo. Qualcuno ha perso fascino, altri l’hanno mantenuto intatto e qualcuno col tempo ne ha persino guadagnato.
Mr. Ford, dopo la tua già dimenticata lista di ieri, se finora con te sono ancora stato buono (o quasi), qui mi si tocca in prima persona e quindi sono più che mai pronto alla guerra. Per quanto riguarda me e la mia musica è infatti tutto cominciato da qui, da questi dischi, da queste band, quindi ecco la mia più personale e sentita tra le playlist proposte.
Cannibal Kid

1. Blur “Blur” (1997)
Cannibal Kid I Blur sono il mio gruppo preferito in assoluto di tutti i tempi, quindi il primo posto nella mia classifica 90s è loro di diritto e basta. Incapaci di fare un disco anche meno che bello, da “Parklife” a “The Great Escape” e “13”, il mio favorito è il loro quinto omonimo album, quello che segna la grande fuga dal brit-pop (genere che è stato fondamentale nella mia formazione musicale iniziata proprio a metà anni ’90, quindi cito anche altre band che adoro come Suede, Pulp, Mansun, Ash, Elastica, Supergrass, Super Furry Animals, Bluetones, Verve, Sleeper, Dodgy, Charlatans, Cast… ma potrei andare avanti davvero per due giorni interi). (What’s the story) Morning Glory è stata la prima musicassetta che ho acquistato, però ben presto la mia preferenza è volata sulla band rivale della scena brit-pop.
I mitici Blur qui non dimenticano il favoloso lato pop della loro musica, ma abbracciano a questo giro molte altre sonorità, dall’indie-rock americano al grunge, dall’elettronica passando pure per il country e il punk fino ai primi esperimenti di quel che Damon Albarn farà in futuro con i Gorillaz (in “On your own”).
Un disco grandioso e quella bomba di “Song 2” in meno di 2 minuti fa saltare per aria per intero tutti i tuoi pseudo dischi, Mr. Ford, ma quello “It’s not my probleeeeem”!
WOOOOOOOOOOH
OOOOOOOOOOOOH!
Mr. James Ford Onestamente, anche io ho sempre preferito Albarn e i suoi esperimenti ai poco simpatici e parrucconi Oasis, che ero già bello pronto a bottigliarti. Evidentemente, però, non sei partito del tutto e hai optato per una scelta saggia, affidandoti al disco che contiene uno dei singoli più tosti del decennio.
Certo, il resto dei gruppi brit pop che citi li getterei senza ritegno in un bidone dando loro fuoco ed assaporando l'odore di pappamolle bruciato di mattina, ma non voglio infierire troppo, dato che per questo ci sarà tempo.
CK Tra anni '80 e anni '90 non hai inserito un solo singolo gruppo britannico. Ma come è possibile??? C'è poco da fare, Ford: sei proprio il mio opposto!
JF E meno male: altrimenti che Blog Wars sarebbero state!?


2. Smashing Pumpkins “Mellon Collie and the Infinite Sadness” (1995)
CK Il doppio disco simbolo per eccellenza della depressione teen degli anni Novanta. Poteva forse mancare dalla mia lista? Abbelli, non direi proprio. Questo è un manuale della poesia rock anni Novanta con una serie infinite non solo di sadness ma anche di canzoni inni: “Bullet with Butterfly Wings”, “1979”, “Zero”, “Bodies”, quel capolavoro totale di “Tonight Tonight”. Ma quando mai i tuoi artistucoli l’hanno scritta una canzone così BELLA, dai Ford, quando mai? E tengo fuori gli altri album pumpkinsiani “Siamese Dream” e “Adore” che pure da soli sono più belli di tutti i tuoi dischi messi insieme.
Questa è la musica con cui sono cresciuto, se ti sta bene ok. Se non ti sta bene vai a nasconderti dietro una maschera con i tuoi amici Slipknot!
Oltre al rap che ti beccherai dopo, ti dedico intanto anche una canzone:

“1979 (Cannibal Kid Remix)”
Ford sei nato nel 1979,
i cannibal kids per te non trovavano mai il time
i metallari noi li tiravamo sotto nella street
penso io e te non dovremo mai e poi mai meet

e a me non frega un cazzo se
ti piace il tuo vecchio blues
ma proprio non so
come ti ascolti anche il Guccio
penso sia perché
hai il cerume nelle orecchie, oh no?

la strada si scalda per il mio suono come un forno
hey Mr. Ford, non vedi che non hai più nessuno intorno?

JF Povero Cannibale, se penso che tu, nel tentativo vano di ottenere un vantaggio, critichi tutti i miei dischi incondizionatamente senza conoscerli e invece io i tuoi li posseggo e conosco praticamente tutti, un pò mi fai tenerezza. Ma solo un pò.
Concordo sulla potenza e la bellezza di questo album fondamentale, ma potevo io inserire uno dei manifesti della depressione nella mia lista? Non credo proprio.
Caro Kid, non sei altro che il Dandi della blogosfera, ed io, da buon Bufalo, non avrò pace finchè non ti avrò tolto di mezzo!
E per rincarare la dose, ti schiaffo una bella risposta alla tua canzonetta:

ZERO (Mr Ford Remix)
La mia forza, antagonista,
non sta nell'essere re della pista,
non ne ho bisogno, caro il mio zero,
spezzo il tuo sogno, ma per davvero!

Tieniti stretta una preghiera,
soprattutto quando vien sera,
con Ozzy mando Guccio
a ribaltare il tuo lettuccio.

Suicidio e solitudine, malinconia e disperazione,
me le mangio a colazione perchè sono un bruto, un bruto, sì!

CK Tu i dischi della mia lista li possiedi, perché ti piacciono e ti devi quindi inchinare alle mie scelte indiscutibilmente meravigliose. Io molti dei tuoi dischi merdavigliosi non li ho perché mi fanno schifo. D'altra parte puoi mica pretendere che abbia un disco di Kid Rock? Oh, nei 90s i dischi si pagavano e 40mila delle vecchie lire le buttavo nel cesso piuttosto che per un disco sciacquone del genere. E comunque, tu come i tuoi ometti mascherati da Kiss e Slipknot sei solo un duro di facciata e di apparenza e a colazione mangi giusto i Tarallucci. Per il resto del tempo passi la giornata a disegnare cuoricini intorno alla foto di Ben Harper appicciata sul tuo diario.
JF Io i dischi della tua lista li possiedo perchè ho gusti molto più variegati dei tuoi, anche se non lo ammetterai mai. Un pò come il fatto che i cuoricini sui diari, probabilmente, li metti tu, e mi usi come spaventapasseri per non deludere i tuoi fan. Ma tranquillo, io non ho paura e ho le spalle larghe. E mi mangio i Tarallucci senza problemi, intingendoli in un pò di Jack Daniels prima di venire a frullarti come si deve.
CK Li possiedi, ma se poi preferisci i dischetti di Ben Harper o Kid Rock a Ok Computer i tuoi gusti non sono variegati, ma solo avariati.

3. Nirvana “Nevermind” (1991) e “In Utero” (1993)
CK Ed eccoci arrivati alla discussione forse più attesa e pericolosa dell’intera nostra serie di blog wars: quella sui Nirvana e su Kurt Cobain. Ho scelto 2 dischi, e Mr. Ford me lo concederà dopo il doppio Johnny Cash e se non me lo concede me ne sbatto e li metto lo stesso, perché senza Nevermind non si dovrebbe nemmeno avere il diritto di parlare, degli anni ’90. Capito Ford?
Al di là di “Nevermind”, quel capolavoro universalmente riconosciuto da tutti tranne uno (il mio rivale), che ancora oggi a 20 anni di distanza è l’esperienza rock e punk più incredibile si possa provare, personalmente sono affascinato soprattutto da come Cobain abbia reagito al successo mondiale di quell’album, a come se ne sia sbattuto di quel successo, a come abbia tirato fuori un disco di puro alternative rock come “In Utero”, in cui a chi gli chiedeva un’altra “Smells like teen spirit” lui ha risposto ironicamente con “Rape me” (Strauss-Kahn: non era un ordine da seguire alla lettera!). Una fuga dal successo pazzesca da concepire, soprattutto in tempi odierni in cui a un pirla chiunque basta passare 15 minuti dentro la casa del Grande Fratello per considerarsi Dio. A Kurt invece importava solo della sua musica, non delle maledette luci della ribalta, e infatti da queste è finito per rimanerne schiacciato. Non solo da queste, comunque, ma anche dalla sua nota dipendenza da eroina e dai suoi problemi serissimi allo stomaco. E qui veniamo al punto che a Mr. Ford probabilmente preme di più: come per i Joy Division di Ian Curtis, non potendo dire nulla sul valore indiscutibile della musica va a toccare questioni personali, personalissime. Cosa ne sai tu dei dolori lancinanti allo stomaco di Kurt? Io non li conosco e quindi non mi permetto di discutere sulla sua scelta. A te comunque se vuoi li faccio conoscere con un paio di pugni ben attestati ahahah!
Comunque io preferisco giudicare gli Artisti da ciò che hanno fatto in vita, piuttosto che dal modo in cui sono morti. E se non ti piace la musica depressa, lacerante e bellissima di Kurt, che ti devo dire? A me ogni volta provoca ancora una fitta al cuore e tu se vuoi vai pure ad ascoltarti la Macarena!
JF Giustamente ricambio il favore dei sixties accettando di buon grado uno dei protagonisti indiscussi delle blog wars: Kurt Cobain.
Ovviamente tu, che sei una fashion victim della peggior specie, ti fermi alla superficie e scegli due lavori bellissimi ma invecchiati male come Nevermind e In utero preferendoli all'Unplugged, all'interno del quale sì che si notava tutta la sofferenza del leader dei Nirvana rispetto al successo che l'aveva investito, una roba da pelle d'oca che tocca nel profondo anche il sottoscritto. Detto ciò, passiamo ai punti dolenti.
Sinceramente, del mal di pancino di Cobain - forte o no che fosse - non mi frega proprio una fava secca: puoi avere tutti i mali del mondo, ma se a neppure trent'anni ti guardi attorno e hai il successo, un genio musicale incredibile, una figlia appena nata, i soldi, un pubblico che ti adora e la strada in discesa verso il mondo, e decidi di buttare tutto via perchè sei piccolo e fragile allora fanculo, sei proprio un povero stronzo che non si sarebbe meritato nulla di tutto quello che ha avuto al pari dell'ultimo dei minchioni del Grande Fratello. Ci sono persone che lottano tutta la vita per una briciola di quello che tu hai avuto, o avresti potuto avere, e tu, poverino, ha la bua al pancino e per alleviarla ti fai di eroina e se non basta la fai finita!? Bravo, complimenti.
Ma sai che ti dico, caro il mio piccolo, fragile Kurt? Non sei affatto bruciato subito, perchè non sei bruciato affatto. Tu eri morto già prima di iniziare.
E da queste parti, si ama la vita. Quindi prendi tutte le tue cazzo di stronzate, schiacciale bene nella cartuccia, e rilassati: ci penso io a premere il grilletto.
Direi che con questo ho appena sancito l'inizio della terza guerra mondiale. :)

CK Guarda, non provo pena per te (ai mostri non la concedo), ma solo per chi avrà la sfortuna di leggere, purtroppo anche sul mio blog, una delle più grandi maree di bestemmie e assurdità che mi sia mai capitato di vedere contenute tutte insieme in una volta sola su uno dei più grandi di sempre. Non solo in ambito musicale. Chi spara a zero giudizi del genere su persone e scelte assolutamente private e personali che nemmeno conosce, lui sì che per me è davvero bruciato nel cervello. O più semplicemente dentro al cranio ha solo delle scimmie urlatrici.
Ad essere invecchiati male comunque non sono certo Nevermind o In Utero (per dire, i Foo Fighters con lo stesso sound sono attualmente ai vertici delle classifiche mondiali), ma, come le tue parole oltre che le tue scelte musicali confermano: sei solo tu.
JF Kurt Cobain sarebbe uno dei più grandi di sempre in ambito musicale - e potrebbe starci - e non solo!? E cosa sarebbe questo "non solo"? Ha rifiutato i soldi, il successo, la vita? Bene, bravo, bis. Ops, niente bis. Non ci sono bis, una volta che sei schiattato.
I grandi di sempre sono ben altri. Mi vengono in mente giusto Gandhi, o, visto che sono i giorni giusti, Giovanni Falcone.
Cobain era soltanto un ragazzino viziato con molto più talento di quanto si sarebbe meritato.
Purtroppo, però, come dice il vecchio Clint, "i meriti non c'entrano, in queste cose", e così mi devo anche sopportare tutte le tue fregnacce sui mostri neanche fossi Von Trier. E poi scusa, non sei tu che sostieni la distruzione dei miti e delle leggende? Tu prenditi il resto, che io demolisco con grande piacere tutto il Nirvana dei tuoi amichetti grunge. E dopo essermeli pappati, li cago volentieri dritti in fondo all'Inferno.
CK Di Kurt e dei Nirvana rimarrà comunque per sempre l'unica cosa di cui tu non hai parlato: la musica.
JF Rimarrà, come ho più volte sottolineato, ma per me resteranno sempre un passo fuori dalla cerchia di quelli che continuerò ad ascoltare e ricordare.

4. Garbage “Garbage” (1995)
CK Questo esordio dei Garbage rappresenta il mio suono ideale in assoluto: la voce sensuale, dolce e all’occorrenza incazzata di Shirley Manson, melodie pop dietro un muro di chitarre distorte, basi elettroniche a rendere il tutto più ritmato. Per me in pratica l’estasi musicale, roba da raggiungere il Nirvana (e non a caso della band fa parte Butch Vig, il produttore di Nevermind). Canzoni mitiche come “Only happy when it rains” (sì, un inno alla depressione e al lato dark alla facciazza tua, Sunny Fordy di ‘sta cippa), “Stupid Girl”, “Queer” e la spettacolare “Milk”.
E sì: Garbage significa “spazzatura” ma in fondo al cassonetto Ford finisce solo la tua musica.
JF Dopo lo sfogo contro Cobain, sinceramente, non spreco neanche un briciolo di energia per questa roba da fighette.
Con dischi come questo non spreco neppure le bottigliate.
Se non altro, almeno sono stati onesti, e hanno rivelato la loro natura già nel nome.
CK Cos'è, sono finito su Scherzi a parte oppure in un mondo parallelo? Uno che si ascolta Kid Rock, Ben Harper e i Kiss ha qualcosa da ridire sugli spettacolari Garbage???
Ma poi spiegami: sono roba per fighette solo perché la cantante è una donna? Ah già che nella tua misogina e maschilista visione del mondo per te le donne dovrebbero starsene solo in cucina e non a fare musica. D'altra parte in 40 anni di dischi ne hai citata solo una. E se Tracy Chapman è stata per te la più grande artista musicale femminile del secolo, direi che hai una visione davvero moooolto discutibile...
JF Hai qualche problema con le donne, Cannibale? Perchè io sono tranquillo, in questo senso, con o senza citazioni. Tracy Chapman è una grande artista, troppo troppo lontana dai Garbage in toto, che mi fanno letteralmente vomitare a prescindere dal sesso. E trovo alquanto ridicolo che venga accostato il nome di Ben Harper - uno che suona, e cazzo se suona! - ad una band che, praticamente, vive di produzione, e i cui strumentisti, probabilmente, sono in grado di suonare poco più di quanto potrei fare anch'io con qualche ora al giorno di pratica per, diciamo, al massimo sei mesi.
CK Essere bravi tecnicamente è una cosa. Avere talento e fare grande musica (anche con l'elettronica, i computer e la produzione) un altro.
JF Credo che anche il tuo amico Kurt si rivolterebbe nella tomba a sentirti dire che i Garbage fanno grande musica.
CK Tra loro ti ricordo che c'è anche Butch Vig, produttore di Nevermind (ma anche di dischi di Smashing Pumpkins, Sonic Youth e Foo Fighters) e a Kurt credo proprio sarebbero piaciuti.


5. Radiohead “Ok Computer” (1997)
CK Un disco di una grandezza infinita e per me di un’emozione pura data dai geniali cambi di “Paranoid Android”, dalla voce lacerata di “Karma Police” ed “Exit music (for a film)”, ma andrebbe citata ogni singola canzone. Tu però avrai sempre giudicato i Radiohead troppo radical-chic...
Karma police, arresta Mr. Ford per favore, suona come una stazione non sintonizzata sulla frequenza giusta: quella dei Radiohead. Se si chiamava KO Computer sarebbe stato il tuo disco, caro vecchio antiquato Ford. Peccato sia il contrario e ad andare KO sarai solo tu (vedi il mio rap successivo).
JF Qui non ho nulla da dire: è un disco che anche io ho amato moltissimo, e nella mia decina non è entrato soltanto perchè ho in serbo un loro lavoro - il mio preferito di Yorke e soci - per gli anni zero. Ogni tanto, in mezzo al delirio mentale che lo domina e lo porta a scelte discutibili come quella dei Garbage, anche il Cannibale ha momenti di lucidità.
Meno male, altrimenti a furia di menare bottigliate finivo per dislocarmi una spalla!
CK D'altra parte sei solo capace a fare il figo contro i morti... Ma tanto tranquillo che te le pigli pure da loro!
JF Sinceramente, a Thom Yorke potrei dare una manica di botte anche da ubriaco. Quindi mandamelo pure, se proprio ci tieni!


6. Bjork “Post” (1995)
CK La folletta (in tutti i sensi) islandese è stata tra le prime ad avvicinarmi alla musica elettronica, flirtando con i suoni della fantastica scena trip-hop del periodo (cito Portishead, Massive Attack, Tricky e Lamb rimasti fuori a malincuore dalla mia lista). Pure “Debut” e quella meraviglia assoluta di “Homogenic” sono degli spettacoli di dischi, però è da qui che ho cominciato ad amarla e a seguirla in tutte le sue mutazioni.
“Army of me” è una bomba atomica che ti riduce come Hiroshima, Ford non mon amour.
Ma soprattutto ti invito a risentirti “It’s oh so quiet”, giusto per capire cosa voglia dire innovare all’interno della tradizione. E poi fila dritto a casa zitto.
Shhhhh
Shhhhh
JF Mi stupisco che un ragazzino moderno e sempre attento all'innovazione come te, caro antagonista, possa addirittura citare Hiroshima mon amour, ma evidentemente la mia influenza sui film Classici sta cominciando a dare i suoi frutti.
Detto questo, grande rispetto per la folletta, che ha regalato una serie di dischi incredibili e pezzi memorabili come l'appunto esplosivo Army of me.
Perchè lo so che Cannibale continua a pensare che io stia a mangiare carne crude nella prateria tutto il tempo, ma la scena elettronica degli anni novanta la conoscevo quando ancora lui si schiacciava i brufoletti ascoltando le sigle dei cartoni animati.
Lavori come Dummy o Mezzanine, giusto per citare i più universalmente noti, sono rimasti fuori dalla mia decina solo per una questione di scelte di cuore, più che di ragione.
Perchè come già più volte detto, il cowboy Ford resta clamorosamente più eclettico nelle sue scelte del settoriale e radical chic Cannibale.
CK Mi stupisco che un vecchio dentro come te riesca a usare un computer.
Eclettico tu? AAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAAAH che risate! A parte AAHAHAHAHAHAAAAAAAAAAHAHAH - scusa ma questa è la battuta più divertente che ti abbia mai sentito raccontare - ok, mi ricompongo e torno serio: a parte qualche rara eccezione che hai messo giusto per fingerti alternativo e chic come me -tentativi tra l'altro falliti miseramente-, quella che ci hai proposto finora qui in questi 40 anni musicali è stata solo la più grande rassegna di pseudo cantautoroni finto machi mascherati cui io abbia mai assistito. E sinceramente me la sarei anche risparmiata.
JF Io, almeno, ho osato. Tu sei stato al calduccio nelle tue pantofoline da britpopparo elettronico senza mai uscire dal seminato. Meno male che dici di amare gli innovatori!
CK Confondi l'osare con proporre dischi che fanno semplicemente schifo. Bjork, Thom Yorke, Chemical Brothers, Damon Albarn, Trent Reznor... di innovatori io ne ho parecchi, tu chi hai? Ben Harper???
JF Non ho mai detto che non siano stati innovatori, i nomi che citi. Provocavo solo dicendo che non lo sei stato tu, con le tue scelte prevedibili. ;)
CK Quindi per il gusto di fare l'innovatore avrei dovuto escluderli? Ormai ti stai arrampicando sugli specchi, Ford...
7. Chemical Brothers “Dig your own hole” (1997)
CK La scena elettronica degli anni Novanta è stata un autentico spettacolo, tra Prodigy, Fatboy Slim, Underworld, Orbital, Goldie, Daft Punk (ma di loro credo riparleremo nel prossimo decennio…). Ovviamente tu Ford manco sai di che sto parlando… La mia scelta comunque è caduta sul disco più notevole dei fratelli chimici.
Un album ancora oggi di una potenza devastante dall’inizio alla fine, alla faccia delle tue banderuole oramai strasorpassate che non ascoltano più nemmeno nei peggiori bar per motociclisti zarri. Questa è la psichedelia di oggi e i King Crimson li possiamo vedere giusto visitando Jurassic Park. Quando partono le note di “Block rockin’ beats” e “Setting Sun” la voce di quel certo Mr. James Ford che ripete “anni Novanta depressi bla bla bla” è solo un rumore di fondo che il DJ sfuma via veloce. Mentre tutto il mondo balla senza sosta tu te ne stai seduto in un angolino insieme al tuo triste wrestler Randy the Ram sparito nel nulla con gli anni ’80, proprio come il vostro sport preferito. Chi fa festa, adesso? Chi? Oh cavolo, Ford, è già mezzanotte, forse è meglio se lasci il locale, ché al ricovero c’hai il coprifuoco.
Come dici?
Parla più FORTE che non ti sento, la musica è troppo ALTA. Mi spiace, ma proprio NON TI SENTO FORD!
JF Cannibale, guarda che mentre tu stavi in pista a ballare agitando tutto il tuo corpicino da teen Randy the Ram giocava al pompiere in compagnia della tua accompagnatrice.
Come dici!? Che questo pezzo è fighissimo da ballare!?
GUARDA CHE RANDY THE RAM E' CHIUSO NEL BAGNO CON LA TUA RAGAZZA!
Lo so che non si sente niente! E' la musica, troppo alta!
CK Sì, bravo bravo. Intanto sia lui che te senza dosi ingenti di Viagra in bagno vi chiudete solo perché siete incontinenti e ve la fate continuamente sotto. D'altra parte tra wrestler e gruppi sfigati mascherati vari, fate bene a farvela addosso dalla paura!
JF Il giorno in cui io avrò bisogno del viagra tu e i tuoi amici eroinomani non avrete più bisogno di rifugiarvi nei vostri nirvana artificiali. Quindi temo che sarà molto, molto lontano.


8. Jeff Buckley “Grace” (1994)
CK No, ma questa devi proprio spiegarmela, Ford.
Kurt Cobain e Ian Curtis, che avevano seri problemi fisici (stomaco ed epilessia), tu li consideri dei depressi malati di mente. Jeff Buckley e Jim Morrison, le cui morte sono molto misteriose, solo perché ufficialmente non sono stati riconosciuti suicidi invece sono ok. Sei per caso un suicidofobo?
Bah, io come detto comunque preferisco giudicare gli artisti in base alla musica e la grandiosità, l’intensità, la profondità, la grazia del disco di Jeff Buckley ci trova per una volta d’accordo. C’è davvero da intonare un “Hallelujah”!
JF Non spreco altre parole su Cobain, Curtis e la mia posizione rispetto ai loro suicidi.
Grido solo Halleluja!, perchè con questo disco si toccano vertici così alti e mitici da mettere d'accordo perfino noi.
Jeff rules!
CK Hai detto bene: "sprecare" parole. Vuoi regalarci qualche perla pure su Van Gogh?
JF Appena facciamo un post sulla pittura, volentieri. Tu ce la fai, nel caso?
CK Sì, se vuoi ti faccio anche un disegnino dove ci sono io che getto i tuoi dischi nel cesso.

9. Nine Inch Nails “The Downward Spiral”
CK Sorry Fordy, ti tocca beccare un altro po’ di depressione esistenziale più che adolescenziale, con Mr. Self Destruct ma oggi anche premio Oscar Trent Reznor. Indeciso con il grandioso doppio The Fragile in cui anticipa le sue future doti da compositore di colonne sonore, alla fine ho optato per questa spirale discendente nelle profondità dell’abisso umano.
Riascoltato oggi è ancora un disco di un impatto estremo e violentissimo, seppure anche con sapienti momenti di dolcezza (o quasi), come nella conclusiva “Hurt”, poi ripescata dall’amato (per una volta da entrambi) Johnny Cash. Almeno sulla grandezza di questa canzone converrai pure tu. Altrimenti, parafrasando Trent:
“Fooooord is deeeead.
And noooone caaaaares!”
JF Un disco depresso, è vero, ma anche energico e grandioso, tra i più riusciti del decennio, ma distante per approccio dal punto di vista fordiano tutto chitarra e fuoco da campo.
Tanto che Hurt, un pezzo incredibile, è stato riportato alla mia mitologia grazie a Johnny Cash, che ha preso il lavoro stupefacente di Reznor portandolo ancora più in alto.
Ma di questo parleremo nel prossimo decennio.
CK Un disco distante dal punto di vista fordiano? Non finirò mai di ringraziarti, Trent!!!
JF Dovresti ringraziarlo davvero, perchè lui è uno che è cresciuto e si è evoluto. Mica come il teen spirit!

10. Lauryn Hill “The Miseducation of Lauryn Hill” (1998)
CK La voce di Lauryn Hill è un miracolo, basti sentire la sua rilettura di “Killing me softly” su quell’altro capolavoro hip-hop che è “The Score” dei Fugees (quello dei Fugees ricordo che è stato il primo cd in assoluto che ho comprato). In questa miseducazione solista ci insegna tutto quello che c’è da sapere sullo stile del soul, sulla classe dell’R&B e sulla cazzutaggine del rap. Tutto realizzato da una donna sola, una persona di grande ispirazione che mi dà anche il pretesto per presentare un mio nuovo rap.
Ecco un freestyle dedicato a te, Mr. Ford.
Vuoi il wrestling? Io ti do la boxe…
In ogni caso te le prendi!

DING
Round round round: round uno
se tu sei il mare io sono il Dio Nettuno
se sei una foglia io son l’autunno e ti faccio il culo
se tu sei Berlino io ti tiro su un muro
ma sei un finto duro
te sciogli al sole come er buro

DING
Round round round: round due
tiro più io di un pelo di figa su un bue
se non ti piace quello che vedi metti pure Rai2
dico tante cazzate ma sempre meglio delle tue
come gli Spandau: I know this much is true
vai in un angolo a piangere ue ue ue

DING
Round round round: round tre
pensi sia arrivata per te l’ora del the?
No ti sbagli ti butto giù a colpi di karaté
Mr. Ford lo conoscete? Io non so chi cazzo è
uno che le piglia da me è peggio di un bebé
sì lo so adesso me ne vado pure io a caghé

DING
Round round round: round quattro
ti senti sotto assedio? No, sei sotto sfratto
questo è un ricatto
perché io non conosco il tatto
proprio me ne sbatto
adesso me ne sto quatto quatto
poi scatto e ti schiaccio come un ratto
hai capito bene? sì, esatto
dichiaro scacco matto!

DING suona la fine dell’incontro e t’ho mandato K.O.
DING è giunto il tuo ultimo giorno e gridi solo: “No no no!”

JF E così, neanche il tempo di credere che tu possa essere rinsavito, che piazzi come ultimo disco un album sopravvalutatissimo che non ha nulla a che spartire con gli immensi dischi di genere black e hip hop usciti nel corso di un decennio ricchissimo, che ha visto protagonisti Notorious, i Wu Tang, Erikah Badu, i Roots e miei adorati Cypress Hill.
E tu, scellerato, scegli Lauryn Hill!? Avrei approvato con molto più entusiasmo un disco bellissimo come Crazysexycool delle TLC, piuttosto.
Ma del resto, da uno che preferisce 2Pac a B.I.G. non c'era da aspettarsi altro.
E alla tua boxe freestyle non posso che rispondere con un pò di sano wrestling.

Pyros, intro, musica sparata,
questa per Cannibale non è una gran serata,
perchè sul quadrato non c'è Cobain,
ma Ford, che non è l'event, ma il main!

Qui non ci sono round, solo una gabbia
colpi così forti da ridurti come sabbia,
un superkick dritto sulla faccia
le tue rime fasulle son ridotte a carta straccia!

Il pubblico inneggia, fiato sospeso,
e tu sei a terra, lungo e disteso,
volo dalla cima, come un luchador,
e Beck in prima fila canta "sei un perdedor"!

Caro Cannibale, qui sei nel mio campo,
avversari come me non sono del tuo stampo,
e mentre festeggio il titolo mondiale,
a te non resta che piangere: il vecchio Ford ti ha fatto male!

CK I miei dischi possono anche essere sopravvalutati, la gran parte dei tuoi no perché mai nessuno li ha considerati di alcuna rilevanza nè per la storia della musica, nè per gli anni '90, nè per l'anno in cui sono usciti e nemmeno per il giorno in cui sono stati pubblicati. Lauryn Hill è grandiosa, ma da chi osanna Kid Rock e insulta Kurt Cobain ormai ho perso ogni speranza che sia anche solo lontanamente recuperabile. Comunque ecco le mie rime fiche in risposta alle tue parole stitiche.

Hai fatto su un gran baccanale, certo non mi hai fatto del male
sei giusto un vecchio maiale, il proverbio cinese dice: "Fold vai a cagale!"
delle robe che hai detto potresti fare lo spelling?
visto che a me e al resto del mondo non frega un cazzo del wrestling

La tua musica dell’ano è proprio roba da matti
ti caccio via da Milano insieme alla Moratti
guarda invano cadere il tuo Fordismo
è superato ormai come il Berlusconismo

Il pubblico sta tutto dalla mia parte
perché tu manco hai idea di cosa sia l'arte
fetente sai solo scherzar con la morte
lascia la musica a me, tu meglio se ti dai alle torte

Le tue rime -scusa se sbadiglio- sono rugose
quanto le mie -lontane da te un miglio- son goduriose
hey di Kid in giro c'è solo Cannibal
Kid Rock lo do a merenda a Lecter Hannibal

Meglio di Lauryn Hill le TLC?
guarda smettila di prendere l'ecstasy
ti senti tanto crazysexycool?
ah Ford, ma vai a dar via il cul!

Ti fingi figo con i Beastie Boys
quando in autoradio ascolti solo i Backstreet Boys
ah no, scusa, fa niente
nemmeno hai ancora la patente
quindi vedi di lasciar riposare in pace Kurt
e vattene a fare un giro coi bimbi sui go-kart!

JF
Guarda bene, insulti anche il cinese
è proprio vero che il tuo rap è senza pretese,
vuoi lo spelling? Certo, subito servito
lo batto come morse - crack! - dito per dito!

Kid, arrivi tardi, me ne sono già andato,
ma tu, come la Moratti, presto finirai cacciato!
Perchè di Cannibale la dottrina
la può seguire sol chi si fa d'eroina!

Meglio re all'inferno che servo in paradiso,
scriveva John Milton con il sorriso,
ma tu, oltre a ridere, non sai campare,
altro che Joker, ti devi ritirare!

Le rughe sono tutta, tutta esperienza,
cicatrici di vita, viva la Resistenza,
tu che sei imberbe, oltre che strafottente,
a parte la tua casetta non conosci niente!

Ai Prodigy lascio pasticche ed illusioni,
mi tengo il fuoco, e le mie canzoni.
Perchè i tuoi drift sono fatti da catorci,
e le mie parole tutte perle ai porci.

La patente, tranquillo, non ho fretta arriverà,
anzi è già qui, anche solo per metà.
Così al momento giusto, sfrecciando senza freno,
troverò il piccolo Kurt, in culo all'arcobaleno.
E con forza schiaccerò quello che è il vero peccato,
da una vita vissuta essere scappato.

CK
Sai qual è il tuo problema con Cobain?
tutta invidia perché non hai talento che scorre in vein
prova prova -dai!- tanto sarà solo in vain
lascia stare -ahi!- per te arriverà solo del gran pain

JF
Al buon, vecchio Kurt - poverino, che pena! -
è l'eroina l'unica cosa a scorrere in vena,
e l'invidia non ce l'ho, perchè lui sta sotto terra,
e invece io son qui dei blog a far la guerra!

E così dopo una lunga battaglia senza tregua e non priva di colpi bassi, abbiamo esaurito anche gli anni '90.
La prossima settimana ci sarà l'ultimo scontro sul ring musicale. Tema, ovviamente, gli ANNI ZERO!

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