Visualizzazione post con etichetta smetto quando voglio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta smetto quando voglio. Mostra tutti i post

giovedì 30 novembre 2017

Film che non sanno stare al mondo (e che non stanno né in cielo né in terra)






La fine dell'anno si avvicina e con essa, oltre forse alla fine del mondo, si avvicina anche il periodo delle grandi uscite cinematografiche natalizie...
A vedere il programma messo in scena nelle sale questo weekend non si direbbe molto, ma forse forse, andando bene a spulciare tra i titoli, qualcosa di interessante si può trovare. Cosa?
Proviamo a guidarvi, consigliarvi e tenervi per la manina nella decisione del film da vedere io e il mio perfido blogger rivale Mr. James Ford, in questa puntata della rubrica in compagnia di un nuovo ospite: Alfonso Signorin...

No, scusate. Ho sbagliato. Errore mio. Volevo dire Alfonso Maiorino, l'autore dell'ottimo blog su cinema, serie tv e occasionalmente anche musica Non c'è paragone. Uno dei blogger con cui mi trovo più spesso d'accordo nei giudizi sui film. Non sempre, visto che io non sono sempre d'accordo nemmeno con me stesso, però in genere ha dei gusti simili ai miei. Quindi degli ottimi gusti!
Andiamo a vedere se insieme questa settimana siamo riusciti a debellare il malvagio Mr. Ford.


ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS
"Alfonso, c'è una lettera per te. Te la manda Ford, naturalmente.
L'unico al mondo a scrivere ancora lettere. E pure di minacce."

lunedì 14 agosto 2017

Smetto quando voglio di guardare sequel





Smetto quando voglio – Masterclass
Regia: Sydney Sibilia
Cast: Edoardo Leo, Stefano Fresi, Greta Scarano, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti, Libero De Rienzo, Marco Bonini, Giampaolo Morelli, Rosario Lisma, Valeria Solarino, Luigi Lo Cascio


C'è una cosa che ho sempre adorato del cinema italiano.
Dite le magistrali interpretazioni dei nostri attori?
Ma che siete fuori di testa?

giovedì 2 febbraio 2017

Smetto quando voglio – Di co-condurre questa rubrica





Tra sequel e film bellici, questa settimana nei cinema rischia di provocare più delusioni che non sorprese positive, e soprattutto rischia di scatenare un nuovo conflitto ben più preoccupante di quelli mostrati sul grande schermo: l'eterna guerra bloggare tra me e il mio nemico nonché co-conduttore di questa rubrica James Ford. Una rivalità che negli ultimi tempi sembrava essersi leggermente sopita, ma che sta ora tornando più forte che mai. Bene così!


Smetto quando voglio – Masterclass
"E chi se lo immaginava che, nel 2017, picchiare Ford fosse ancora considerato un reato?"

lunedì 29 dicembre 2014

I QUASI MIGLIORI FILM DEL 2014 (ALMENO SECONDO PENSIERI CANNIBALI)





La classifica di Pensieri Cannibali più attesa dell'anno è arrivata.
Va beh, la più attesa giusto dopo quella delle gnocche.
Quali sono stati i film dell'anno secondo questo blog?
Un'altra domanda: questa premessa la leggerà qualcuno, oppure se scrivessi ZHSREJIDSXJ ewfoghgppuhfiupRGJPRòJIREGSSJGPJGGRJRKRLGJSHGRfrpghihgrlgnrejlqagkglkerkhgelrjgjgrkegrògjgrròojgp4grehjptehphjoethpjhitphjitpthijhipeUREOGNUQSPFJGPEHJOJJSAADFDSAZZOGJTIKHTIfrgjphtttttttttttttttttttjòsèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèlddfiiiiiiiiiiiiiiiiiiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhh
nessuno ci farebbe caso?

Penso la seconda, perché so già che sarete corsi tutti a scorrere le posizioni della lista. Prima di scoprire la Top 10 vi tocca però pazientare ancora un poco, perché oggi vanno in onda i piazzamenti dalla 20 alla 11.
Occhio che a tenervi compagnia ci sono anche i poster delle pellicole personalizzati da Pensieri Cannibali.


lunedì 23 giugno 2014

SMETTO QUANDO VOGLIO DI TENERE UN BLOG





A 25 anni ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione Multimediale e di Massa presso l’Università di Torino con il massimo dei voti. Massimo dei voti è così per dire, per fare scena, però comunque sono uscito con una buona votazione. Dopodiché non mi sono fermato lì e ho anche preso un Master in Management dei Processi Creativi alla prestigiosa università IULM di Milano, in cui hanno studiato personalità come Giorgia Surina, Melissa Satta, Nina Zilli e la figlia di Carletto Ancelotti, attuale campione d’Europa con il Real Madrid. Gente importante, insomma.
Nell'aprile 2008 ho inoltre aperto un blog, Pensieri Cannibali, che ha riscosso un successo crescente e ha ottenuto riconoscimenti di tutto rispetto. Nel novembre 2010 Julian Assange ha sostenuto di essersi ispirato proprio al mio sito per la creazione di WikiLeaks. Il giorno dopo è stato arrestato. Non so se i due eventi siano in qualche modo correlati.
Nell'ottobre 2011 Steve Jobs ha dichiarato: “Pensieri Cannibali è il futuro del blogging”. Il giorno seguente è venuto a mancare. Anche in questo caso non so dire se esista una relazione diretta tra i due fatti.
Sono poi arrivate le nomination ai Macchianera Awards, il secondo posto nella classifica di eBuzzing dei blog cinematografici più influenti d’Italia dietro l’insuperabile e maledettissimo Cineblog, la copertina del Time Magazine che ha inserito Pensieri Cannibali tra le invenzioni più importanti nella Storia di Internet insieme a Google, Napster e YouPorn.
Tutto questo però sulla stampa italiana non mi è valso neanche un trafiletto nella rubrica di Cinema, cultura e manifestazioni a fianco dei necrologi sul bisettimanale locale della mia zona, Il Monferrato. Né tanto meno mi è servito per ottenere un qualche posto di lavoro che durasse più di qualche mese… ho detto mese? Volevo dire settimana, con contratto a progetto part-time co.co.pro per un periodo di prova non retribuito in cui, in caso di recesso senza preavviso di almeno 6 mesi, devi tu stesso rimborsare l’azienda che ti ha “assunto”. In caso contrario, rischi un periodo di detenzione tra i 5 e i 10 anni con facoltà del giudice di assegnarti o meno anche la pena di morte.
L’ultima insoddisfazione è arrivata con la recensione di Smetto quando voglio di cui vi propongo qui sotto uno stralcio.

Smetto quando voglio
(Italia 2014)
Regia: Sydney Sibilia
Sceneggiatura: Sydney Sibilia, Valerio Attanasio, Andrea Garello
Cast: Edoardo Leo, Valeria Solarino, Stefano Fresi, Libero De Rienzo, Valerio Aprea, Lorenzo Lavia, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti, Neri Marcorè, Caterina Shulha
Genere: alla matriciana
Se ti piace guarda anche: Breaking Bad, Santa Maradona

Smetto quando voglio la smette con il cinema italiano provinciale, per rivolgere uno sguardo aperto al globo intero. Le basi di partenza sono comunque quelle nazionali. Il lungometraggio d’esordio del salernitano Sydney Sybilia, autore finora soltanto di una serie di corti, è neorealismo 2.0. O dovremmo forse dire 3.0, viste le continue evoluzioni del mondo del web?
Non divaghiamo.
Smetto quando voglio è un po’ il Ladri di biciclette dei giorni nostri. Ladri di biciclette che è stato inserito nell’elenco del Ministero dei Beni Culturali tra i “100 film italiani da salvare” e la cosa mi sta anche bene. Quello che non mi sta tanto bene è il destino riservato a tutte le pellicole che invece non sono finite nel suddetto elenco. Di quelle cosa ne facciamo? Non sono da salvare, quindi vuol dire che fanno schifo? Vuol dire che le dobbiamo buttare via? Ma la finiamo con questo elitarismo culturale di bassa lega?
Il paragone con Ladri di biciclette potrebbe far storcere il naso qualcuno. Quei parrucconi che si sono scandalizzati per qualche battuta volgare di Paolo Ruffini ai David di Donatello, ad esempio.
Mmm… in effetti quelle battute facevano davvero schifo e non erano per niente divertenti, però l’accanimento mediatico che si è creato nei confronti di questo povero sfigato senza talento e senza cervello (tanto per omaggiare il suo esordio da regista) non vi sembra un tantino eccessivo? 
Comunque, in maniera analoga a quanto Ladri di biciclette faceva a fine anni Quaranta, Smetto quando voglio riesce a essere un ritratto della difficoltà del vivere nel presente, in questo caso di un gruppo di laureati altamente specializzati che sono costretti a barcamenarsi tra lavori non all’altezza dei loro studi, in mezzo a persone che non capiscono la loro genialità. Smetto quando voglio va però oltre la semplice fotografia realista per immergersi in un mondo di fiction. La vicenda del ricercatore di neurobiologia che si mette a spacciare droga prende dichiaratamente spunto dalla serie americana Breaking Bad, uno dei fenomeni televisivi di culto degli ultimi anni. Così come allo stesso tempo il film è ricco di riferimenti al cinema hollywoodiano, a quei blockbuster alla Ocean’s Eleven o alla Armageddon in cui viene messo insieme un gruppo variegato di individui alquanto singolari per organizzare una missione speciale. In questo caso la missione è creare e spacciare una pasticca di livello superiore a tutte le altre droghe in circolazione a Roma.
Il lavoro di Sydney Sibilia riesce a camminare in perfetto equilibrio sulla sottile linea rossa che sta a metà strada tra cinema nazionale e internazionale, tra racconto sociale di estrema attualità e puro spettacolo cinematografico, complice una fotografia molto all’americana e un bell’uso della stilosa colonna sonora che mixa il pop-punk degli Offspring, l’indie-rap di Jamie T e il metal delirante della Diablo Swing Orchestra con l’elettronica di Vitalic, la tamarraggine dance degli Swedish House Mafia e delle ottime musiche originali. Senza dimenticare la fenomenale campagna di marketing che ha accompagnato il lancio del film.

Nota di merito inoltre per il cast, composto da giovani talenti che speriamo di vedere ancora utilizzati al meglio come Edoardo Leo e il nuovo Giuseppe Battiston, ovvero Stefano Fresi, insieme ai simpatici Paolo Calabresi e Pietro Sermonti dalla serie Boris, un Neri Marcorè in versione cattivone, una Valeria Solarino così così e un Libero De Rienzo che ricollega idealmente questo film a un altro dei (pochi) cult generazionali italiani del nuovo millennio, Santa Maradona.
Smetto quando voglio allora è il nuovo Ladri di biciclette, o magari anche no. Forse, più probabilmente, è un Breaking Bad all’amatriciana o, meglio ancora, è il nuovo Santa Maradona. Un film fresco, dal ritmo indiavolato, in grado di intrattenere e divertire dal primo all’ultimo spettacolare istante, grazie a una sceneggiatura magari non originalissima ma architettata in maniera ottima e con tutte le cosine giuste al posto giusto nel momento giusto. Smetto quando voglio non si smetterebbe davvero mai di guardarlo.
(voto 8/10)

Questo era giusto un estratto, ma nel corso della recensione completa mi lanciavo anche in dissertazioni sulla neurobiologia e sulla sua connessione stretta, più stretta di quanto si potrebbe mai immaginare, con il cinema. Si trattava di un post mastodontico, degno a mio modesto parere di un Premio Pulitzer o se non altro di una segnalazione sul sito di Repubblica al posto dell’approfondimento sull’ultimo taglio di capelli di Neymar. Invece niente. Il massimo che ho ottenuto sono stati un paio di like su Facebook.
Sconfortato da tutto ciò, ho deciso di mettere da parte Pensieri Cannibali e di aprire un nuovo sito, leggermente ai confini con la legalità. L’ho chiamato Drugbook, è un social network che si propone di mettere in contatto spacciatori e clienti di sostanze più o meno lecite. Ci sono gruppi dedicati alla marijuana, alla cocaina, all’eroina, alle Big Babol, perché c’è gente drogata anche di Big Babol. Il sito non è in alcun modo responsabile dei contenuti postati dagli utenti, quindi non viola alcuna legge, in teoria. In pratica al momento sono sotto indagine e ogni mio movimento sia fisico che in rete viene controllato, però sono fiero del mio sito.
Mi chiamo Marco Goi e sono un blogger.

giovedì 6 febbraio 2014

A PROPOSITO DI CINEMA




Le scorse settimane hanno portato una serie di visioni niente male. La striscia proseguirà? Chi lo sa?
Questa settimana è davvero un'incognita. C’è il nuovo film di un duo di registi che qui dalle parti di Pensieri Cannibali non è mai stato molto amato, però questa volta chissà…
C’è il remake di un film action anni ’80 che qui in territorio cannibale anch’esso non è stato mai apprezzato, però chissà…
C’è una pellicola con Robert Redford, attore da me quasi mai calcolato di striscio, che però è diretta da un regista promettente e quindi chissà…
È la settimana dei chissà. Una certezza, ahime e ahinoi, quella c’è sempre: accanto ai miei commenti ai film in arrivo nelle sale cinematografiche nostrane ci sono anche quelli usciti dalla mente malata e malvagia del mio blogger nemico, MrJamesFord.

"Grazie per avermi consigliato All Is Lost, Ford.
Erano mesi che non dormivo tanto bene!"
A proposito di Davis di Joel e Ethan Coen
Il consiglio di Cannibal: a proposito di Ford, almeno un film su di lui risparmiatecelo, cari fratelli Coen
A proposito dei Coen, che dire?
Io non sono mai stato un loro fan e li ritengo sopravvalutatissimi. Alcuni loro film comunque mi sono piaciuti. Alcuni… ehm, uno: Fargo. Fine della lista. Eppure anche del loro ultimo Il grinta non avevo parlato troppo male. A questo giro poi i Coen mi hanno tirato fuori una pellicola musicale, e a me i film musicali mi piacciono quasi sempre (ho detto musicali non musical), impreziosita da un cast splendido: la possibile rivelazione Oscar Isaac + Carey Mulligan + Justin Timberlake. Le premesse per cui possa diventare il mio Coen movie preferito ci sono. Le possibilità che sia il solito Coen movie che io non riesco a concepire, come ad esempio A Serious Man, sono anch’esse presenti. Questo film in pratica è la grande incognita della settimana e forse dell’anno.
Il consiglio di Ford: a proposito di Cannibal, sappiate che di Cinema non capisce un granchè.
I Coen, fosse anche soltanto per Il grande Lebowski, avranno sempre un posto speciale nel cuore del sottoscritto. Se, poi, al cult movie fordiano per eccellenza aggiungiamo Fargo, L'uomo che non c'era, Il grinta e chi più ne ha, più ne metta, direi che si potrebbe tranquillamente parlare di una vera e propria garanzia.
Questo A proposito di Davis, dall'ambientazione al cast, promette di essere ancor più di Nebraska la pellicola fordiana per eccellenza di questo inizio anno, e le aspettative da queste parti sono molto alte.
Saranno tradite oppure confermeranno che i due fratelli sono degni della Hall of fame del Saloon?

"Miii, quanto mi prudono le mani ogni volta che leggo un commento fordiano!"
RoboCop di José Padilha
Il consiglio di Cannibal: vivo o morto Ford tu NON verrai con me
I remake servono a qualcosa?
Sì, a un’unica cosa: andare a ripescare i film originali cui si ispirano.
Questa versione 2014 non mi attira più di tanto, se non giusto per la presenza come protagonista di Joel Kinnaman, l’idolo di The Killing, una delle migliori serie tv crime degli ultimi anni insieme a Broadchurch che MrFord continua a ignorare per guardarsi robette come The Merdalist. Ma se non altro, in vista del remake, sono andato a rivedermi il RoboCop originale e presto potrete gustarvi il mio post. Quanto al rifacimento, boh, quello per il momento mi sa che lo lascio al mio blogger rivale.
MrJamesFord serve a qualcosa?
Sì, anche lui a un’unica cosa: farmi girare la scatole!
Il consiglio di Ford: sei tu, Murphy!?
A scatola chiusa, se mi avessero parlato di un remake di Robocop avrei quasi quasi scomodato una certa curiosità. Poi, ho visto il trailer di questa roba.
Per dirla come il Bardo, una vera merda.
Andate a rivedere - e gustare - l'originale, che era davvero un gran film, ed ignorate questo simil videogioco neppure buono per un tamarro all'ultimo stadio come il sottoscritto.
Io, invece, mi allenerò un po’ al tiro al Cannibale, una pratica sempre molto divertente.

"Dannato Ford, la barca che m'ha venduto è un colabrodo!"
All Is Lost – Tutto è perduto di J.C. Chandor
Il consiglio di Cannibal: quando c’è di mezzo Ford, tutto è perduto
Se il film dei Coen rappresenta per me una grande incognita, questo rappresenta per me una grande paura. Un intero film senza dialoghi con Robert Redford da solo su una barca?
Sento puzza di gomblotto nei miei confronti!
Potrebbe essere per me il film più noioso dell’anno, un serio concorrente al titolo del Valium Award 2014 e, considerando che in rete mi pare di aver captato dei commenti di Ford positivi su questa pellicola, il premio è già quasi nelle sue mani. Non fosse per una cosa: il regista è J.C. Chandor, alla sua seconda pellicola dopo Margin Call, uno degli esordi più clamorosi degli ultimi anni. Questo film è sicuramente di tutt’altro genere, però potrebbe sorprendermi. O farmi addormentare come il più tipico e noioso dei Ford movies.
Il consiglio di Ford: quando aprite Pensieri Cannibali, tutto è perduto.
J. C. Chandor aveva stupito tutti - e messo d'accordo perfino me e Peppa Kid - con il suo ottimo esordio Margin Call, ed ammetto che anche in questo caso il ragazzo ha portato a casa un lavoro tecnicamente superbo ed in grado di incollare allo schermo gli spettatori come se si trattasse di un thriller nonostante, di fatto, si parli di un one man show privo di dialoghi.
D'altra parte occorre dire che pare più un esercizio di stile, che non un filmone imperdibile, e dunque rischia di passare come qualcosa di molto freddo e sterile: staremo a vedere.
Recensione fordiana a brevissimo.

"Cariiina la casa del Cannibale!"
Hansel & Gretel e la strega della foresta nera di Duane Journey
Il consiglio di Cannibal: Ford & Cannibal fumati non arriverebbero a inventarsi tanto
Se la settimana scorsa il trailer di Hercules annunciava vantandosi di arrivare dai produttori di Expendables, allo stesso modo questa settimana la campagna marketing di Hansel & Gretel e la strega della foresta nera punta tutto sul fatto di essere la nuova pellicola dei produttori di Twilight. Ma che cazzo c’hanno questi da vantarsi? D’altra parte Ford si vanta di essere un ex wrestler… Spero ex e non attuale altrimenti me mena!
Questa versione fumata e teen della celebre fiaba di Hansel & Gretel io c’ho provato a iniziare a vederla. Mi sono sacrificato per voi, ma dopo un 15/20 minuti c’ho rinunciato. È davvero una porcheria. Per dovere di cronaca e per realizzare una recensione, potrei magari prima o poi finire di vederlo, ma voi nel frattempo risparmiate i soldi del cinema. Nel caso foste proprio così fumati da avere in mente di andare a vederlo.
Il consiglio di Ford: Ford & Cannibal portano questo film nella foresta nera. E ce lo lasciano.
Lo scorso anno mi ero sorbito la versione adulta di Hansel e Gretel in veste di cacciatori, una schifezza abominevole che ancora oggi ricordo nei miei incubi peggiori. Per farmi contento, i produttori di Twilight hanno pensato bene di snocciolare ora l'interpretazione teen della stessa "fiaba", con un risultato paurosamente simile.
Penso non lo vedrò neanche sotto tortura, a meno di trovarmi a corto di titoli per la decina dedicata al peggio dell'anno.

Svelato in esclusiva su Pensieri Cannibali il nuovo look di MrFord.
Smetto quando voglio di Sydney Sibilia
Il consiglio di Cannibal: collaborare con Ford? Smetto quando voglio.
Nella settimana delle incognite, ci si mette pure il cinema italiano, ci si mette. Di questo Smetto quando voglio in giro si dice piuttosto bene e potrebbe anche essere una ventata d’aria fresca nel panorama nazionale. Non sembra la visione più imperdibile della settimana, ma chissà che per una volta non ci sia l’occasione per parlare in maniera positiva del nostro cinema. Una cosa che per una volta non mi spiacerebbe fare, considerando che negli ultimi tempi sono riuscito a commentare positivamente persino dei post fordiani e, quindi, tutto può succedere!
Il consiglio di Ford: Cannibal, quando smetti con il Cinema?
Questo Smetto quando voglio, tentativo del Cinema italiano di riprendersi tirando fuori una sorta di commedia alternativa, potrebbe rendere il panorama del Bel Paese un po’ meno terrificante di quanto già non sia, eppure non riesco ad esserne convinto fino in fondo. I tempi dei Santa Maradona, in fondo, sono finiti, ed il mio scetticismo è cresciuto insieme al livello di schifo distribuito nella Terra dei cachi. Certo, una visione rivelatoria potrebbe starci, ma preferisco prendere tempo.

"Forza Juve, abbasso Ford!"
Khumba di Anthony Silverston
Il consiglio di Cannibal: fatemi una macumba, ma non costringetemi a vedere Khumba
Le altre uscite della settimana rischiano di essere o molto interessanti o molto deludenti, ma c’è un film su cui non ho dubbi. Khumba è la solita porcheruola animata arrivata nelle nostre sale per spremere soldi a genitori e bambini, Ford e Fordini. Una specie di Madagascar di serie B. E già Madagascar faceva discretamente cagar!
Il consiglio di Ford: ma che khumba è questa roba!?
Nel corso degli ultimi mesi è capitato sempre più spesso che, accanto alle schifezze made in Italy, venissero proposte schifezze altrettanto agghiaccianti anche nell'ambito dell'animazione, che esce da uno dei suoi anni peggiori con le ossa rotte, non fosse per Miyazaki ed alcune eccezioni come Frozen.
Questo Khumba, che pare una cosa per bambini nel senso peggiore del termine, oltre ad apparire come la copia sbiadita di Madagascar, me lo risparmio felicemente.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com