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giovedì 31 ottobre 2013

FILM A CATINELLE




Checco Zalone sì? Checco Zalone no?
In questo weekend il comico pugliese invade gli schermi italiani e, ok, a livello cinematografico il suo nuovo Sole a catinelle difficilmente si rivelerà un capolavoro, però quattro risate potrebbe garantirle.
Il grande pubblico è quindi accontentato, ma pure i palati più fini avranno di che godere, con un paio di potenziali gioiellini d’autore in arrivo da Grecia e Spagna, più Before Midnight, il terzo capitolo della saga indie-cult di Richard Linklater. Avranno di che godere almeno coloro che riusciranno a trovarli, nelle poche sale in cui verranno distribuiti.
Considerando che c’è pure un’americanata ruffianata con Tom Hanks e un horror pronto per Halloween, questa settimana ce n’è da far contenti un po’ tutti. Tranne fordse il blogger co-conduttore di questa rubrica MrFord, che si lamenterà per l’assenza di un nuovo film con Schwarzy + Stallone.

"Fordino, basta con le cagate di Stallone. Io sì che ti porto a vedere
un film d'autore: Sole a catinelle."
Sole a catinelle di Gennaro Nunziante
Il consiglio di Cannibal: risate a catinelle, si spera
Così come MrFord non ce la faccio a farmelo stare simpatico, Checco Zalone non ce la faccio a farmelo stare antipatico. A me fa ridere e se per questo, o magari anche non solo per questo, devo essere considerato un idiota, pazienza. Per quanto cinematograficamente irrilevanti, i suoi primi due film Cado dalle nubi e Che bella giornata mi avevano divertito parecchio, non mi vergono di dirlo. Forse un pochino sì.
Due commediole leggere e prevedibili, ma nemmeno così sceme e con anzi una comicità molto autoironica e bella cattivella, soprattutto per i buonisti standard italiani. Non correrò a vedere questo Sole a catinelle, ma se mi pioverà addosso non aprirò l’ombrello e me lo godrò. Alla faccia degli snob come Ford che “Checco Zalone no, che schifo!”. E poi il radical-chic sono io…
Il consiglio di Ford: bottigliate a catinelle.
Checco Zalone non mi sta antipatico, dico sul serio. Trovo che sappia fare il suo mestiere, e se la cavi anche dal punto di vista musicale. Ma al Cinema proprio non ce lo vedo, nonostante gli incassi e tutto il resto. Non ho visto Cado dalle nubi, ma Che bella giornata è stata una delle esperienze più traumatiche che ho vissuto come spettatore.
Inutile dire che prima di affibbiarmi un altro supplizio del genere dovranno passare almeno altri dieci anni.
Dunque lascio Zalone al Coniglione e proseguo.

"Cameriere, arrivano i nostri WhiteRussian?"
Before Midnight di Richard Linklater
Il consiglio di Cannibal: Trilogia del Before? Oh Yes. Trilogia del Be-Ford? No, thanks!
Ecco il terzo capitolo della saga più amata dai cinefili indie.
Harry Potter, Twilight, Batman, Superman, Rocky?
Ma va là. Sto parlando della “Trilogia del Before” firmata da Richard Linklater con protagonisti Ethan Hawke e Julie Delpy. Dopo Before Sunrise e Before Sunset, arriva Before Midnight.
Io, da buon fan della saga l’ho già visto e ne parlerò a breve. Quanto a Ford, gli consiglio una maratona immediata di tutti e tre gli episodi, per depurarsi dalle serie action trash anni ’80 che continua a guardarsi. Before the end of the world, Ford.
Il consiglio di Ford: meglio late che never!
Non ho mai amato, ed in parte per presa di posizione, questo tipo di film indie da radical spocchiosi come il mio rivale, eppure la trilogia di Linklater è riuscita finalmente ad incuriosirmi, quindi a breve mi cimenterò in una maratona dei tre Before cercando di mantenermi il più imparziale possibile, almeno in partenza.
Sono molto curioso di scoprire quello che sarà il risultato, e chissà, forse l'influsso di Halloween porterà anche in questo caso il sottoscritto e Peppa Kid dalla stessa parte della barricata.

"Ma cooome? Il WhiteRussian è stato bandito anche dall'intera Grecia?"

Appena prima di buttarsi stava leggendo WhiteRussian.
E' il quinto caso solo questo mese.
Miss Violence di Alexandros Avranas
Il consiglio di Cannibal: Miss Ford ha cambiato nome?
Miss Violence è stato accolto alla grande all’ultimo Festival di Venezia, dove ha portato a casa ben due premi: il Leone d’Argento per la regia e la coppa Volpi per il miglior attore. Sticactus, mica roba da poco.
I premi ai festival cinematografici vanno presi sempre con le molle, un po’ come gli attesissimi Cannibal e WhiteRussian Awards di fine anno, però questo sembra un film autoriale bello potente e cattivo, dalla Grecia con furore, sperando di trovarci di fronte a qualcosa dell’impatto devastante di un Kynodontas di Giorgos Lanthimos o quasi.
Il trailer sulle note di “Dance Me to the End of Love” di Leonard Cohen promette bene e, se poi deluderà pazienza, come consolazione faremo scattare la violence contro Ford!
Il consiglio di Ford: la biografia di Katniss Kid o un film che davvero vale la pena di vedere?
Il Cinema greco, negli ultimi anni, ha conosciuto una nuova ribalta internazionale grazie a Lanthimos, autore dell'incredibile Kynodontas.
Questo Miss Violence potrebbe rivelarsi un suo almeno alla lontana degno erede, e ammetto di avere non poche aspettative in merito: sperando che le stesse non vengano tradite scatenando più bottigliate di quante se ne sia prese il mio rivale nell'ultima Blog War, mi butterò a capofitto nella visione.

"Ford, te mato!"
Blancanieves di Pablo Berger
Il consiglio di Cannibal: Ford, questo è un film DALLA Spagna, non SU Ivana Spagna, la tua cantante preferita
Blancanieves è un film muto in bianco e nero dall’atmosfera più retrò di un Mr. James Ford. Subito ovviamente è stato definito come un possibile The Artist spagnolo e in effetti sembrerebbe piuttosto intrigante. Una possibilità credo di potergliela dare.
Al film, non a Ford. A lui posso concedere giusto la possibilità di lasciare l’Italia senza che ci sia bisogno di troppe polemiche e senza parole, come un film muto.
Il consiglio di Ford: Blancasnieves Kid, la vittima preferita della Strega Fordiana.
Così come Miss Violence riesce ad incuriosirmi nonostante l'aura potenzialmente molto - se non troppo - autoriale, questo Blancasnieves mi puzza di radicalchiccata lontano un miglio, e dato che in questo periodo non ho alcuna voglia di perdere troppo tempo in pellicole inutili, credo lo lascerò almeno momentaneamente in standby, in attesa di scoprire cosa ne pensa il mio rivale e decidere di conseguenza.

"Mannaggia! Abbiamo dimenticato di prendere l'happy meal per Ford."
Ender’s Game di Gavin Hood
Il consiglio di Cannibal: checchè ne dica Ford, meglio gli Hunger Games
Ahia. Quando vedo il nome di Ford, io leggo flop. Poco importa che sia James Ford o Harrison Ford. Quest’ultimo ormai colleziona un disastro dopo l’altro e il fantascientifico Ender’s Game, tratto da una saga letteraria fantasy degli anni ’80, fin dal trailer si preannuncia una porcatona degna di After Earth. Io quindi avviso tutti: dove c’è Ford, c’è danno.
Il consiglio di Ford: la fine di Ford. Harrison, però.
Neanche il tempo di finire di massacrare l'orrendo Il potere dei soldi, ed ecco che Harrison Ford viene riproposto in sala con una potenziale porcatissima firmata da un regista che ho sempre trovato più inutile del Cannibale, Gavin Hood.
Nonostante, dunque, una materia che avrebbe potuto anche interessarmi, un titolo da scartare neanche fosse stato sostenuto con fervore dal mio antagonista.

"Hanks, sei peggio di Schettino. E pure di Ford!"
"No dai. Peggio di Ford no, vi prego!"
Captain Phillips – Attacco in mare aperto di Paul Greengrass
Il consiglio di Cannibal: americanata in mare aperto
C’è un nome che mi mette in agitazione più ancora di quello di Ford: Tom Hanks. Non lo reggo davvero. È un po’ il Fabio Fazio degli attori americani. Quando lo vedo, sento puzza di buonismo lontano un miglio. E in questo film, tratto da una storia vera su degli yankee presi in ostaggio da dei pirati somali, sento pure puzza di americanata e di celebrazione dei valori americani clamorosa. Al momento non credo di poter reggere una visione del genere e loro, insieme alle loro molto democratiche intercettazioni telefoniche, li darei volentieri in pasto ai pirati somali. E, se sulla barca avanza un posto, caricate su pure MrFord!
Il consiglio di Ford: attacco al buon gusto.
Greengrass, fino a qualche anno fa, sarebbe stato sinonimo di una almeno parziale garanzia, qui in casa Ford, considerata la saga dedicata a Bourne, eppure il trailer di questa roba che trasuda ammmereganismo è una delle visioni più agghiaccianti del mese, che sinceramente lascerei sciroppare al mio rivale in modo da fargli scontare l'ultima, clamorosa debacle nella recente Blog War anagrafica.
Ma sarò buono, e mi limiterò semplicemente ad evitarlo.

Il costume di Halloween di Ford?
No, la sua divisa ufficiale da wrestler.
Smiley di Michael J. Gallagher
Il consiglio di Cannibal: un horror da ridere
Cosa ne penso di Smiley?
Non ve lo dico, dovete andarvi a leggere la mia recensione.
Sinceramente non pensavo che un film low-budget, quasi amatoriale, del genere sarebbe arrivato nei nostri cinema. Evidentemente la nostra distribuzione sta alla canna del gas peggio di Ford e, pur di tirare fuori un horrorino da distribuire ad Halloween, ha scelto Smiley. Un filmino molto modesto, ma tutto sommato guardabile. Di più non vi dico, andate a leggervi la mia rece!
Il consiglio di Ford: per Halloween, aspettate la recensione fordiana di Halloween!
Filmetto che non mi dice praticamente nulla, e che soltanto il mio antagonista con i suoi scellerati gusti potevano in qualche modo risparmiare. Non credo che lo vedrò, considerato che la mia Halloween week ha progetti ben diversi ed un'agenda già piena di impegni.
A partire dal Maestro Carpenter.

"Filippo, lo so che una volta hai incontrato Ford.
Ma non devi lasciarti morire per questo."
"Dici così solo perché tu non l'hai mai conosciuto..."
Un castello in Italia di Valeria Bruni Tedeschi
Il consiglio di Cannibal: una radical-chic in Italia
Esiste qualcuno più radical-chic di Valeria Bruni Tedeschi, regista, sceneggiatrice e attrice italiana ma molto radical-chiccamente naturalizzata francese, figlia di un industriale e di una pianista, sorella di Carla Bruni e praticamente un personaggio di un film di Wes Anderson in carne e ossa?
No, non credo esista.
Nonostante il suo enorme radical-chicchismo, non ho visto i suoi precedenti film e chissà che non inizi da questo…
Nah, mi sa che potrebbe essere troppo radical-chic persino per me. Per Ford non oso immaginare. Una pellicola come questa potrebbe farlo diventare verde e trasformarlo nell’Incredibile Ford…
Il consiglio di Ford: Valeria Bruni Tedeschi. Ho detto tutto.
Il non plus ultra del radical chicchismo non solo della settimana, ma forse dell'anno, considerato l'effetto peggiorativo dato dal fatto di essere una pellicola made in Italy.
Non voglio neanche pensare di vederlo in locandina.

Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oletto
Il consiglio di Cannibal: Ford, il mio rivale scemo
Un film italiano?
No dai, ho mal di testa.
Il consiglio di Ford: Cannibal, il mio rivale radical.
Non bastava la Bruni Tedeschi, vero!?
La Terra dei cachi vuole decisamente il nostro male.

"Ma mannaggia a te Ford e ai noiosissimi film che mi consigli sempre!"

"Meglio ritirarli questi, che se no Ford se magna tutto."
Il pasticciere di Luigi Sardiello
Il consiglio di Cannibal: scommetto sarà un pasticcio, più che un pasticciere
Altro film italiano di cui io, personalmente, faccio volentieri a meno. E credo anche quel simpatico (?) pasticcione di Ford. Se poi voi volete proprio andare a vederlo, fate pure. Ognuno è libero di farsi del male come preferisce. Io ad esempio continuo a tenere una rubrica insieme al mio nemico mortale MrFord…
Il consiglio di Ford: il boss dei pasticci, Cannibal Kid.
Non c'è due senza tre, recita il detto.
E in una settimana di uscite in parte interessanti, questo sarà il terzo "gran rifiuto" offerto con grande piacere dal Saloon.


sabato 3 agosto 2013

SMILEY, UN SORRISO VI UCCIDERA’


Smiley
(USA 2012)
Regia: Michael J. Gallagher
Sceneggiatura: Ezra Cooperstein, Michael J. Gallagher, Glasgow Phillips
Cast: Caitlin Gerard, Melanie Papalia, Andrew James Allen, Shane Dawson, Liza Weil, Roger Bart, Toby Turner, Michael Traynor, Keith David
Genere: horrorino estivo
Se ti piace guarda anche: I segreti della mente (Chatroom), Pulse, Chiamata senza risposta

Avete presente quei siti stile Chatroulette?
Io non ne so niente, eh, ma a quanto pare tali websites sono parecchio popolari tra quelle persone depravate che vogliono chattare con tipi e tipe random altrettanto depravati. Spesso ciò che ne esce da frequentazioni di questo tipo non è niente di buono. Un film come Smiley è una pubblicità progresso in tal senso. Occhio a questi siti da pervertiti, ragazzi e ragazze, che rischiate di fare una brutta fine!

Lo spunto di Smiley è semplice semplice. Quasi idiota, oserei dire.
Secondo una leggenda metropolitana, basta andare su un sito come Chatroulette e scrivere per tre volte la frase: “L’ho fatto per divertimento”. A questo punto, alla persona in collegamento webcam dall’altra parte vedrete improvvisamente comparire alle spalle un losco figuro incappucciato e con una faccia sorridente che lo uccide.
Proviamo…

L’ho fatto per divertimento.
L’ho fatto per divertimento.
L’ho fatto per divertimento.


Azz, mi sa che in questo momento, da qualche parte nel mondo, un mio lettore è morto.
Speriamo almeno sia Mr. James Ford e non qualche povero innocente.

Da un’idea di partenza come questa, sapete già cosa potete attendervi. Un horrorino thrillerino dall’andamento piuttosto prevedibile, in cui ci sarà una discreta scia di morti ammazzati da questo misterioso Smiley, ma anche una visione leggera leggera perfetta per l’estate. Nonostante una sceneggiatura che al di là dello spunto di partenza non offre molto altro e nonostante livelli di recitazione medio-bassi, il film è girato in maniera decente dal giovanissimo esordiente Michael J. Gallagher (classe 1988), ed è uno di quei film dell'orrore talmente scemotti, ma talmente scemotti da farsi vedere fino alla fine con discreto interesse.

Elemento essenziale in questo genere di pellicole sono le figh… intendevo le presenze femminili. L’attrice protagonista, tale Caitlin Gerard, è una biondina piuttosto anonima che, insomma, si poteva trovare di meglio, anche perché nella parte della tipa con disturbi bipolari non è per nulla convincente. Decisamente meglio la sua coinquilina, Melanie Papalia. Pure nel suo caso non stiamo a parlare di un’attrice da Oscar, ma se non altro è parecchio hot e per un film come questo ciò è più che sufficiente.
Non fenomenale nemmeno il resto del cast, in cui si segnalano comunque Liza Weil (Una mamma per amica, Scandal e Bunheads) e il sempre inquietante Roger Bart, già visto in tv in Desperate Housewives e Revenge. È con il suo personaggio, quello di un professorone universatario, che il film cerca di fare il salto di qualità e proporre un messaggio. Salto di qualità che non riesce e semmai contribuisce a rendere la pellicola inutilmente pretenziosa, quando invece come horrorino soft il suo dovere lo faceva. Oltre a una semplice sfilza di tizi che muoiono in chat, Smiley vuole proporsi allora come una riflessione sul Male, il Male assoluto, più ancora che sui pericoli connessi alla connessione in rete. Era meglio se non lo faceva.

Mentre resta nei sentieri del thrillerino in cui un gruppo di universitari idioti finisce morto ammazzato in una maniera stupidissima, Smiley fa il suo porco dovere. Un sano (più o meno sano) e godurioso intrattenimento estivo di basso livello. Quando cerca di imporre un discorso più riflessivo, finisce per pisciare fuori dal vaso.
In conclusione, fino a che segue il motto ripetuto in chat, “L’ho fatto per divertimento”, il film fa il suo dovere. Quando invece si fa serioso a la smette di farlo per divertimento, i suoi autori si meriterebbero una cosa: una bella visita di Smiley. Eccoli accontentati!

L’ho fatto per divertimento.
L’ho fatto per divertimento.
L’ho fatto per divertimento.


Addio, autori del film!
(voto 5+/10)



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