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venerdì 13 dicembre 2019

Chiara Ferragni - Unposted: un DocuFilm? No, più un DocuSelfie





Chiara Ferragni - Unposted
Regia: Elisa Amoruso
Cast: Chiara Ferragni, Fedez, Paris Hilton


Ci sono cose che non capisco. Non ne capisco di cinema, lo dico subito. Il fatto che fossi più curioso di guardare Chiara Ferragni - Unposted rispetto a The Irishman, l'ultimo (presunto) capolavoro di Martin Scorsese, la dice lunga in proposito. Perdonatemi ma, in quanto blogger, personalmente mi interessa di più un lavoro che parla della carriera di una blogger di oggi, per quanto fashion blogger, rispetto a un film che parla della carriera di un gangster a cavallo tra gli anni '50 e '70, per quanto di Martin Scorsese.
Il fatto poi che io abbia un blog di cinema, che per la cronaca è quello che state leggendo in questo momento, non significa per forza che debba anche possedere un buon gusto in fatto di cinema. Così come il fatto che Chiara Ferragni sia una fashion blogger non significa per forza che abbia un buon gusto in fatto di moda, ahahah.


martedì 4 settembre 2018

Le recensioni social – Estate 2018 e The Ferragnez special edition





È estate, anche se sta finendo. Lo scazzo regna sovrano e la voglia di scrivere recensioni complete, per quanto il più delle volte sceme come le mie, è piuttosto bassino. È il momento ideale allora per proporre delle veloci (pseudo)rece in stile social di alcuni film passati su questi schermi negli ultimi tempi.

Per la gioia di grandi e piccini, c'è anche un mini speciale dedicato al matrimonio super social dei #TheFerragnez.

"Guarda, possiamo leggere le recensioni di Pensieri Cannibali anche sullo smart phone."
"Che culo!"


Una donna fantastica
Voto: 7+/10


lunedì 5 febbraio 2018

Le recensioni ai tempi dei social




Un po' di film e di serie tv commentati alla cazzo di cane grazie all'utilizzo dei social network.


The Killing of a Sacred Deer
Regia: Yorgos Lanthimos
Cast: Colin Farrell, Nicole Kidman, Barry Keoghan, Raffey Cassidy, Sunny Suljic, Alicia Silverstone
(voto 7,5/10)


Barry Keoghan @psychoboy92
Ciao Colin,
come butta?
Tutto bene, tutt'apposto?
Purtroppo ho una brutta notizia da comunicarti.

Colin Farrell @irishmotherfucka
Vuoi per caso costringermi a scegliere uno tra i miei famigliari da far fuori?




Barry Keoghan @psychoboy92
Non esattamente.
Devi scegliere di uccidere uno tra Yorgos Lanthimos, Michael Haneke e Lars Von Trier.



Colin Farrell @irishmotherfucka
Ma è una decisione impossibile.
Sono tutti e tre bastardissimi,
come faccio a sceglierne uno solo?


venerdì 18 novembre 2016

Friend Request – Forse è meglio non accettare richieste d'amicizia dalla morte, forse eh





Friend Request – La morte ha il tuo profilo
(Germania 2016)
Titolo originale: Friend Request
Regia: Simon Verhoeven
Sceneggiatura: Matthew Ballen, Philip Koch, Simon Verhoeven
Cast: Alycia Debnam-Carey, Liesl Ahlers, William Moseley, Connor Paolo, Sean Marquette, Brit Morgan, Brooke Markham
Genere: social deadwork
Se ti piace guarda anche: Final Destination, The Ring, Unfriended


Alycia Debnam-Carey è la ragazza più popolare dell'università che frequenta. Su Facebook continuano ad arrivarle richieste d'amicizia e lei le accetta tutte, tanto che il suo numero di amici supera quota 800...

Hey un momento, COOOOOSA???
Solo 800?

sabato 28 febbraio 2015

I DISCORSI DEGLI OSCAR CHE AVREMMO DOVUTO SENTIRE





Quest'oggi, sui blog cinematografici di tutto il mondo o per lo meno di tutta Italia si parla dei più grossi scandali commessi dall'Academy nel corso della sua storia.
Quali sono stati i più clamorosi errori? Quali sono stati gli Oscar più scandalosi mai assegnati?
Ognuno tra i blogger partecipanti ha fatto la sua scelta e potete leggerle cliccando sui loro nomi qui sotto.


martedì 31 gennaio 2012

LE VITE DEGLI ALTRI

"Che angoscia questo Justin Bieber! Come fa Ford ad ascoltarlo sempre?"
Le vite degli altri per parlare di me. Un gruppo di film biografici e di personaggi che uniti gli uni agli altri regalano una fotografia, anzi un video, piuttosto completo dei miei (non) valori e delle mie (non) convinzioni.
Dalle lotte per la libertà di stampa, espressione e parola a quelle contro il razzismo, dalla genialità di creare qualcosa in grado di cambiare il mondo a qualcosa in grado di cambiare solo noi stessi, da uno sguardo oltre le apparenze fino alla volontà di lottare contro tutte le avversità. Musicisti, poeti, politici, regine, comici, editori fino alle persone normali ma dalle vite straordinarie.
Questi sono i miei film biografici. Questo sono io. Uno nessuno e centomila.

Off topic: suca, Ford! (oh, pretendevi mica che facessi una intro senza insultarti un minimo?)
Cannibal Kid

Fortunatamente nessuno e centomila cannibali ancora non sono stati creati in laboratorio, ma soltanto l'unico antagonista vero e proprio con cui periodicamente mi tocca tornare ad incrociare i guantoni nel corso di queste famigerate Blog Wars.
Malgrado la nobiltà d'intenti, però, l'unica lotta che resta al Cannibale è proprio quella contro il sottoscritto, una sferzata di energia in un'esistenza altrimenti fatta di sogni erotici mai realizzati con le sue attrici feticcio, conigli sovrappeso, gente che sbatte una palpebra, viaggi cosmici iniziati e finiti chiuso in una stanzetta lugubre con tanta bella musica da spararsi in faccia in sottofondo.
Cannibale, ringrazia che ci sono io a trasformare Le vite degli altri "in qualcosa per te".

Dopo la Ford's list di ieri, ecco la decina (anzi, undicina) cannibale...

"Con Ford in circolazione, le precauzioni non sono mai troppe..."
1. Larry Flynt - Oltre lo scandalo (1996) di Milos Forman
Cannibal Kid Un film sul porno? Certo. E quindi quale modo migliore per aprire una lista?
Ma non solo. Questa è infatti una storia sulla libertà di espressione e di stampa e sul combattere contro le regole e i bigottismi vari. Un po’ come le mie battaglie contro il pensiero conservatore di Mr. Ford.
Larry Flynt, l’ideatore ed editore di Hustler, la versione estrema e più trasgressiva del porno soft Playboy, è un personaggio magnifico e sfaccettato, interpretato da un Woody Harrelson superbo che solo quelli dell’Academy Awards sanno perché non gli hanno dato l’Oscar. Anzi: facile da capire. Perché il suo personaggio è tutto l’opposto di quelli paraculi e in grado di scatenare il facile pietismo come Forrest Gump o Il discorso del re. Grandiosi pure Ed Norton e Courtney Love, in una interpretazione quasi-biografica in cui ha inserito molta della sua vita.
E la scena finale del film è probabilmente il momento cinematografico che mi commuove di più in assoluto.
"Sto leggendo una rece di Ford: certo che ne scrive di stronzate!"
“Non ha nessun rimpianto, Larry?”
“Solo uno…”
Basta, non voglio pensarci che se no mi metto a piangere e quel bruto di Ford poi mi prende per il culo.
Mr. James Ford Gran personaggio questo Larry Flynt, che mi pare più essere un tamarro alla fordiana che non un fighetto cannibale, ma a caval donato non si guarda in bocca!
Buon film, con un gigantesco Harrelson ed un Forman che mantiene la sua fama di capace autore di biopic - anche se ha fatto di meglio, la mia lista insegna - in grado di commuovere anche quell'arido pusillanime del Cannibale.
Per questa volta, potrei perfino non prenderlo per il culo.
Kid Noto che ormai sei diventato così tanto una mia accanita groupie che non cogli l’occasione per attaccarmi nemmeno quando te la servo così, su un piatto d’argento. Però no, cara la mia Penny Lane, non puoi venire in tour con la banda cannibale. E non è perché sei troppo giovane, ma perché sei troppo vecchio!
Ford Non colgo l'occasione perchè non è ho bisogno. Non occorre infierire, per potersi affermare.

Justin: "Ma lascia perdere quelle Blog Wars con Ford che non ti fanno
guadagnare un dollaro e mettiti in affari con me"
2. The Social Network (2010) di David Fincher
Kid Uno dei film che meglio raccontano il mondo di oggi, attraverso un personaggio tutto fuorché simpatico come Mark Zuckerberg e attraverso la creazione, molto controversa, di Facebook, il social network che in un modo o nell’altro influenza le nostre vite. Persino le vite di quelli che Facebook non ce l’hanno.
Ford, davvero non hai un profilo Facebook??? Sssssssfigato ahahahah!
Ma così come Larry Flynt non è tanto e non è solo una pellicola sul porno, The Social Network non è unicamente un film sui nuovi social media, ma è una sorta di thriller psicologico in grado di parlare di amicizia e solitudine, attraverso i dialoghi vertiginosi della sceneggiatura di Aaron Sorkin (almeno questa per fortuna premiata agli Oscar) e la regia notevole di David Fincher, senza dimenticare le super musiche (pure queste sorprendentemente da Oscar) di Trent “Nine Inch Nails” Reznor.
E alla fine, proprio per il suo essere così esplicitamente antipatico, a me uno come Zuckerberg mi sta un pochino simpatico. Ford - te lo ricordo nel caso ti facessi illusioni in proposito - tu invece mi stai sempre sulle palle ahahaha!
"Guarda che ha scritto Ford sul suo blog! Secondo te che droghe prende?"
Ford Questo film, che ho sempre personalmente trovato grandioso, racconta effetivamente molto bene la nostra epoca anche per un dinosauro anti-tecnologico e non utente di FB come il sottoscritto. Sta anche decisamente meglio nella lista cannibalesca che nella mia, dato che Zuckerberg è un personaggio antipatico e sociopatico proprio come il mio antagonista.
Ottima scelta, per una volta azzeccata, del Cannibale, ma giusto per mantenere vivo il fuoco della nostra rivalità dico che, come il poco sopportabile Mark, non è altro che un nerd frustratone che vive rinchiuso nel suo piccolo mondo, mentre il sottoscritto macina centinaia di vogate nello stile dei suoi avversari gemelli: pensa un pò, Kid, quanto sarebbe divertente avere a che fare con due Ford!
Kid Due Ford? Ho i brividi al solo pensiero, però almeno ci sarebbe la possibilità che uno dei 2 ne possa capire qualcosa di cinema…

Hey, perché sta passando una palla di fieno che rotola?
Dite che una simile possibilità non esiste proprio?

"Avanti il prossimo! Monsieur James Ford, tocca a lei...
3. Marie Antoinette (2006) di Sofia Coppola
Kid Chi meglio della specialista Sofia Coppola, la mia adorata super radical-chic Sofia Coppola, per raccontare la storia della regina teenager per eccellenza? Chi mi conosce lo sa: io non sono un grande patito dei film in costume. Questo però è il mio preferito. Un po’ perché ha davvero ben poco a che fare con i film in costume tradizionali. Attraverso una moderna colonna sonora new-wave ed elettronica (con Aphex Twin, Air, Siouxsie, Cure, Bow Wow Wow, New Order, Strokes…), qualche accorgimento super fashion (le Converse tra le scarpe!!!) e un tocco intimista che preferisce concentrarsi su Maria Antonietta la ragazzina piuttosto che su Maria Antonietta la regina, questo è un film in costume davvero unico. Strepitoso a livello visivo e sonoro, ma anche in grado di scavare nei suoi personaggi come solo la Coppola jr. e pochi altri sanno fare. Anche se parte del merito per la riuscita va pure a una fantastica Kirsten Dunst, la mia adorata e super radical-chic pure lei Kirsten Dunst.
Un film totalmente anti-tradizionale tanto per ribadire la mia lontananza dal mondo tradizionalista del Ford (che pure mi pare l’abbia - a sorpresa - apprezzato abbastanza).
"La lista di Ford di ieri è stata più letale della ghigliottina!"
Ford E infatti il sempre sorprendente Ford apprezza discretamente questa versione che ho sempre considerato un pò techno del periodo della Rivoluzione Francese.
Anzi, direi che, fino all'ottimo Somewhere, questo è stato il film che ho apprezzato maggiormente della da me detestata Sofia Coppola, emblema di tutti i radical chic come il mio avversario.
Un buon ritratto per un personaggio che non mi è mai piaciuto, io che sono un dantoniano in tutto e per tutto.
E al mio Robespierre personale, il Cannibale, io dico questo: se la nostra rivoluzione porterà la mia testa alla ghigliottina, non sperare che non ci trascini anche la tua! Ahahhahaha!
Kid Una versione techno della Rivoluzione Francese? Questa la poteva tirare fuori giusto un dinosauro come Ford! E comunque: tagliategli la testa!

"Quel cagnolino ce l'ha più grosso di Robert Pattinson?
C'avrei scommesso ahahah!"
4. Into the Wild (2007) di Sean Penn
Kid Into the Wild. Lo dice già il titolo stesso. L’addentrarsi nel selvaggio. Qui si respira davvero l’aria di avventura esistenziale. Nulla a che vedere con i film d’avventura di Indiana Jones.
Into the Wild è un’esperienza più che una semplice pellicola, un qualcosa che si vive sulla propria pelle insieme al protagonista Christopher McCandless aka Alexander Supertramp, uno strepitoso Emile Hirsch.
Perfetto l’accompagnamento di Eddie Vedder che qui raggiunge per me il suo vertice artistico personale, grandiosa la regia di Sean Penn in grado di essere sperimentale e di fare un cinema “indie”, senza però perdere di vista la narrazione di una vita tanto singolare ed estrema.
Anche qui, come nei film precedenti, dietro alla biografia di un personaggio si nasconde molto di più e in questo caso oltre alla ricerca di se stessi e della propria strada vi è una vera e propria fuga dal mondo capitalista e da ciò che la società ha già stabilito per noi.
L’apprezzamento di un film di questo tipo dipende in maniera particolare dal riconoscersi o meno in questa fuga del protagonista. Nel primo caso, questa visione vi segnerà per sempre, nel secondo caso siete proprio degli insensibili Ford senza speranza buahahah!
"Ford, sei proprio un cattivone. Le prossime vacanze me le faccio da solo!"
Ford Nulla a che vedere con Indiana Jones, assolutamente vero. Purtroppo.
Questa è la storia di un giovane radical chic depresso che, non contento di avere soldi che gli escono da ogni orifizio, in preda ad una crisi adolescenziale giunta un pò in ritardo, decide di andare a confrontarsi con la Natura che, fortunatamente, finisce per spazzarlo via come la piccola nullità che è.
Un film che sarà pure ben girato e con un'ottima colonna sonora, ma è uno schiaffo in faccia a tutti quelli che, con gli stessi soldi del piccolo lord Supertramp avrebbero costruito una vita intera, ringraziando pure, e invece sono tutti finiti a morire lavorando in fabbrica mentre lui si divertiva a fare l'asceta.
Sai che ti dico, Supertramp? Dammi le tue carte di credito, che vado a farmi un weekend into the wild e poi torno a casa e finisco di pagare il mutuo.
Kid A parte che McCandless era sì benestante ma non un riccone, comunque, se tutti la pensassero come il vecchio decrepito conservatore Ford, vivremmo nell’immobilismo sociale più totale, dove i ricchi devono vivere da ricchi e i poveri vivere da poveri senza possibilità di cambiare mai e con tutti che devono stare al loro dannato posto. E purtroppo la realtà è pressapoco così, visto che in troppi la pensano come il Ford paranoico che vede radical-chic aggirarsi ovunque, persino in un ragazzo che invece ha rinunciato a tutti gli agi della vita da radical-chic. Cosa che ad esempio io - per inciso - non farei mai.
Perché questa alla fine è la storia di una persona che ha scelto di vivere così ma non ha mai preteso di diventare da esempio per qualcun altro. È la storia di una persona e Sean Penn l’ha narrata alla grande, senza esaltarlo e senza costruire la figura di un eroe. Questo fa il grande cinema. Per tutto il resto c’è Mel Gibson.
Ford Non so quale sia il tuo concetto di benestante, ma non ho mai conosciuto nessuno cui i genitori hanno sganciato cinquantamila testoni per la laurea. Il signor McCandless rinunciando ai suoi dindini non ha aiutato qualcuno che non li aveva, sia chiaro.
E la sua rinuncia non equivale certo a riscattare una società immobilista.
Questo "grande Cinema" è soltanto un espediente da adolescenti di evitare le responsabilità della vita vera. Che non è stare a fare i finti figli dei fiori in cima ad una montagna. Soprattutto quando non se ne è capaci.
Apprezzo molto di più il fatto che tu non lo faresti mai, piuttosto che esaltare una scelta completamente discutibile.

"Io magari sarò anche il peggior regista,
ma Ford di sicuro è il peggior blogger di tutti i tempi!"
5. Ed Wood (1994) di Tim Burton
Kid Questo film è una dichiarazione d’amore per il cinema, cosa che Ford manco sa cos’è!
Eh sì che il protagonista è Ed Wood, ovvero quello che è stato definito il “peggior regista di tutti i tempi” e quindi in teoria dovrebbe incontrare il suo pessimo gusto. Però questo è il miglior film possibile che poteva essere realizzato sul peggiore regista di sempre. Un omaggio sentito e profondo al cinema di una volta, proprio come il recente The Artist, realizzato da un Burton ispiratissimo e con l’aiuto di un ottimo cast, da Johnny Depp al redivivo Martin Landau, da Bill Murray e Patricia Arquette fino a persino una Sarah Jessica Parker (possibile “peggior attrice di tutti i tempi”) che per una volta - udite udite - non fa pena!
All’elenco a questo punto manca solo Ford Lugosi.
Ah perché, non è morto?
Ford Una riflessione sul Cinema che è una vera e propria dichiarazione d'amore, ed uno dei film di Burton che personalmente amo di più, perchè sincero e non troppo "burtoniano", figlio di un'epoca in cui il buon Tim era ancora un regista interessante.
Direi che il fatto che il "peggior regista di sempre" sia rappresentativo della lista Cannibale è l'ennesima conferma del confronto tra me e lui: un pò come Welles e, per l'appunto, Wood.
E forza Lugosi!
Kid Tim Burton è ancora un regista interessante, al contrario di vari registi da te esaltati che non fanno un film decente da secoli. Il suo unico vero passo falso è stato l’ultimo Alice in Wonderland, dove le colpe del fallimento sono da attribuire più alla solita Disney che non a lui, che si è limitato a incassare il lauto assegno della tua tanto adorata casa di Topolino. Ma tu che disprezzi il protagonista di Into the Wild per aver sputato in faccia al capitalismo, quello sì un vero atto rivoluzionario caro (?) il mio dantoniano, in fondo dovresti adorare questa svolta commerciale del Burton, no?
Ford Di quali registi stiamo parlando? Di Clint? Ti ricordo che mi hai rimproverato di non aver inserito Invictus nel meglio dello scorso anno! Burton, invece, è bollito da anni, e l'ultimo suo film di valore è stato Big Fish.
Ad ogni modo, il protagonista di Into the wild, più che sputare in faccia al capitalismo, aveva qualche problema con suo padre. Un frignone e basta.
Kid Vedo che hai subito la coda di paglia. Per quanto riguarda Clint, basta quello scarto di Shyamalan di Hereafter per farlo considerare cotto, bollito e mangiato uah ah ah ah aaah! Anche un Mann è dai tempi di Collateral che non fa un grande film, mentre Tim Burton di recente ha girato La sposa cadavere e Sweeney Todd che non sono affatto male.
Vogliamo parlare poi dei Coen? Ah no, quei due un bel film manco sanno cos’è!

"Ford, te l'avevo detto che quel Cannibal era pericoloso. Non mi dai mai retta..."
6. Lo scafandro e la farfalla (2007) di Julian Schnabel
Kid Esperienza estrema sia a livello umano che cinematografico.
Il film è la storia del giornalista francese Jean-Dominique Bauby, un uomo del tutto sano che un giorno viene colto da un ictus e rimane vittima della sindome locked-in. Cosa che significa: essere coscienti ma rimanere intrappolati nel proprio corpo, potendo comunicare soltanto attraverso il battito delle ciglia. È così che Bauby ha “scritto” il romanzo autobiografico da cui questo film è tratto e che Julian Schnabel ha deciso di realizzare con una soggettiva cinematograficamente impressionante quanto umanamente claustrofobica, in grado di sbatterci in maniera totale dentro alla vita del protagonista. Impossibile restare indifferenti. Certo, a meno che non ci si chiami Mr. Ford e si abbia ben poco a che fare sia con l’umanità che con il cinema… ahahahah
Ford Un film ed un esperimento interessanti, se non fosse per due cose: qualche anno prima - nel 1939 il romanzo, nel 1971 il film - Dalton Trumbo, meraviglioso oppositore del maccartismo e sceneggiatore con due palle d'acciaio aveva fatto clamorosamente di meglio con il meraviglioso E Johnny prese il fucile, una splendida storia contro la corsa agli armamenti e la guerra che vedeva protagonista un soldato che, dopo aver calpestato una bomba, tornava a casa senza braccia e gambe, completamente privo di ogni senso eccetto il tatto, isolato dal mondo. I ricordi ed un'infermiera in grado di scorprire la sua capacità di sentire lo aiuteranno a continuare a vivere. E questa è la prima, mica da poco.
La seconda è che il film alterna momenti davvero interessanti - il rapporto del protagonista con il mondo, soprattutto con l'altro sesso - ad altri da palle sbriciolate come rispetto ai voli pindarici con i ghiacciai che si sgretolano e lo scafandro che da titolo al romanzo e al film. In conclusione, una pellicola riuscita solo a metà: un pò come il Cannibale!
Kid ZZZZZZZZZZZZ Oddio, il Ford che cerca di fare come suo solito il professorone di cinema.
Svegliatemi quando ha finito.
ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ

"Vieni vieni, Ford. Accomodati pure in casa mia!"
7. Malcolm X (1992) di Spike Lee
Kid Film potentissimo su una figura molto complessa quanto affascinante come Malcolm X. Il film di Spike Lee non censura niente e ci pone di fronte a tutti gli aspetti del personaggio interpretato da un grande Denzel Washington (altroché il principe di Bel-Air propostoci da Ford!), quelli positivi quanto quelli negativi. Ne esce fuori un ritratto a tutto tondo che non ci racconta solo la vita di una persona, ma di un’intera razza. Forse solo Spike Lee poteva realizzare un’opera del genere, con passione e mettendo dentro tutto se stesso, ma allo stesso tempo senza suonare retorico. Grandissima poi la scena sulle note di “A Change is Gonna Come” di Sam Cooke.
Pure questo un film contro la società, pure questo un film di Cannibal X il rivoluzionario contro Mr. James Ford il conservatore.
“Non si può separare la pace dalla libertà perché chi non è libero non può essere in pace,” diceva Malcolm. E allora io ti dichiaro guerra, maledetto Ford!
Ford Grande figura, quella di Malcolm X, e grande il Denzellone, ma come al solito il Cannibale si rivela una versione in minore di Ford, scegliendo forse uno dei film meno riusciti del grande Spike, troppo dispersivo per riuscire a convogliare tutta la potenza di cui questo regista è capace. Inoltre, ho sempre avuto l'impressione che, paradossalmente, Lee riesca a dare il suo meglio quando si allontana da casa parlando, dall'altra parte, dei bianchi.
E se il Cannibale mi dichiara guerra, io sono pronto a combatterlo gridando "Libertà!"
Kid Lo Spike Lee vero è questo, quello dei film black. E il fatto che i suoi film più apprezzati dalla critica conservatrice di cui Ford è massimo esponente siano i suoi film “dei bianchi”, validi ma di certo i suoi lavori meno personali, conferma proprio quanto giusta fosse la battaglia di Malcolm X…
Ford La critica conservatrice? Ma di cosa stiamo parlando? Mi stai dicendo che Summer of Sam, La 25ma ora o Inside man sono meno validi di questo? Qui scherziamo.
Tra l'altro, tutti criticano ferocemente il mondo "bianco".
Kid Summer of Sam non è proprio riuscito, Inside Man l’ho rivisto di recente ed è un buon heist movie ma nulla più. La 25a ora è bello, ma gli manca qualcosa. È come se Spike Lee non sentisse mai veramente il personaggio di Edwart Norton, al contrario di Malcolm dove si sente tutta la sua passione per la materia.
Ed è come se tu Ford facessi un film sul wrestling: ne uscirebbe probabilmente una vaccata, però sarebbe il meglio che potresti fare. Se facessi un film sulla danza invece, beh, di sicuro non ne verrebbe fuori Black Swan…
Ford Invece direi che ha dato il meglio proprio perchè poteva essere obiettivo con i suoi personaggi. Quando Spike è troppo incazzato - vedi Fa la cosa giusta, Malcolm X o il recente Miracolo a S. Anna - finisce che si fa prendere la mano e sborda. Un pò come fai tu di solito, cignetto.

"Dai Ford, non fare il timido e dammi un bacino!"
8. The Elephant Man (1980) di David Lynch / Dietro la maschera (1985) di Peter Bodganovich
Kid Due film entrambi tratti da storie vere che affrontano in maniera parecchio differente una tematica e due personaggi simili.
Da una parte c’è John Merrick, soprannominato Elephant Man per le deformità del suo viso e del suo corpo. Storia che poteva scadere nel pietismo da servizio di Studio Aperto o nel filmone ruffiano di quelli adorati dal Ford, ma che invece in mano a David Lynch si trasforma in una pellicola scura, visionaria e dura.
Dall’altra parte c’è Rocky Dennis, il ragazzino protagonista di Dietro la maschera (Mask) afflitto da leontiasi. In questo caso il film è molto 80s, con i toni spesso da commedia, è una visione se vogliamo più positiva e leggera, ma pure questa sa regalare i suoi bei pugni allo stomaco. Una storia emozionante che tra (per una volta positiva) tamarraggine anni ‘80 e motociclisti, scommetto sia riuscita a toccare anche il cuoricino di quel “mostro” di Mr. Ford.
Ford Due film molto simili per tematiche eppure clamorosamente diversi nella realizzazione: da una parte abbiamo il Capolavoro di Lynch - è il suo titolo che preferisco, senza dubbio -, dall'altra una sorta di suo fratellino minore decisamente più leggero.
"Io c'avrò anche la faccia da leone, ma cherto che tu ormai
con tutta quella chirurgia plastica fai più spavento di me!"
Ottime scelte, comunque, che ricordano un pò il rapporto tra me e il mio blogger rivale: un pò come Hopkins in Elephant man o Sam Elliott in Dietro la maschera, io sono il mentore ed il fratello maggiore del piccolo ed ancora acerbo Cannibal!
Kid Se vuoi smetterla di staccare pompini ai miei film, possiamo proseguire con una Blog War bellicosa vera e propria, ok?
Ford Caro piccolo Cannibale, posso apprezzare alcune tue scelte senza apprezzare te, ricordalo!





"Oh Cristo! Ma dove se l'è infilata la tavola
quel maniaco di Ford?"
9. Lords of Dogtown (2005) di Catherine Hardwicke
Kid Lords of Dogtown, film poco conosciuto ma assolutamente da scoprire, ci racconta di Stacy Peralta, qui anche in veste di sceneggiatore, e del suo gruppo di amici, i più grandi campioni dello skateboard, perlomeno negli anni ’70 e prima dell’avvento del più “commerciale” Tony Hawk (che qui pure ha un cameo). Con una colonna sonora che tra Iggy Pop, David Bowie, Black Sabbath e Jimi Hendrix piacerà soprattutto ai più rockettari, Lords of Dogtown è un tuffo puro nel mondo dello skateboard, ma anche del surf, nonché negli anni ’70, con un gruppo di ottimi attori da Emile Hirsch (che timbra la sua seconda presenza nella mia lista dopo Into the Wild) al mai dimenticato Heath Ledger.
Skate e surf, per quanto non li abbia mai praticati, sono tra gli sport che mi affascinano di più, per il loro immaginario culturale di libertà e anarchia, per il loro fuggire dalle regole tipiche degli altri sport.
Una corsa sullo skateboard davvero esaltante, mica come i soporiferi film che ci siamo dovuti sparare (nel senso che facevano venire voglia di spararsi) ieri con la lista di Ford!
Ford Un film piacevole e divertente, che per un patito dello stile californiano come il sottoscritto è stata una scoperta, considerato che non gli avrei dato un soldo bucato. Invece, complici le buone interpretazioni dei protagonisti ed una colonna sonora coinvolgente, riesce nel corso della visione a non deludere anche chi, come il sottoscritto, ben prima di questa passeggiata si era già visto Dogtown and the Z-Boys e Riding giants, documentari firmati dallo stesso Peralta legati alle storie personali dei protagonisti di queste vicende.
Non sarà un Capolavoro, ma almeno riscatta un pò quella mammoletta del Cannibale, tutto locali chic e scrivania!
Kid Venghino Signori, venghino: il cinema Cannibale mette d’accordo qualunque palato, quelli più raffinati così come quelli più di bocca buona come il Ford! A meno che non si stia trasformando pure lui in un radical-chic…

"I taxisti ancora in sciopero? Oh, ma mai nessuno che protesta contro Ford?"
10. Man on the moon (1999) di Milos Forman
Kid Abbiamo aperto con un film di Milos Forman, chiudiamo con un altro film di Milos Forman. Perché what goes around comes around, questa è la mia filosofia esistenziale ed è così che si muove anche questa lista.
La scelta non è però ricaduta sullo scontato Amadeus come ha fatto il poco fantasioso Ford, bensì l’ottimo Man on the Moon, ovvero la storia del comico Andy Kaufman, portato sullo schermo da un Jim Carrey alla sua prova più sentita e personale in cui ha messo davvero tutto se stesso.
Accompagnato dalle musiche dei R.E.M., chi se non loro?, questo non è un film perfetto. Cosa che lo rende una visione ancora più viva ed emozionante. E lo adoro perché quando lo vedo mi viene voglia di latte e biscotti.
Quando vedo i commenti di Ford invece mi viene voglia di altro: latte e cazzotti!
Ford Altro film di Forman, e altra pellicola che anche io ho apprezzato molto, pur rimanendo un gradino sotto l'immenso Amadeus. Carrey sfodera l'interpretazione della vita, e i R.E.M. rendono giustizia ad un personaggio unico, rivoluzionario ed irriverente.
Per il resto, che dire!? Cannibale mette il latte, io i cazzotti - sulla sua testa bacata -!
E se lui è Andy Kaufman, io sono certo Tony Clifton!
Kid Dopo questo ulteriore e più che meritato inchino di riverenza alla qualità superiore della mia lista, Ford, hai avuto un momento di lucidità e si è reso conto di averne compilata una davvero penosa? Meglio tardi che mai. La redenzione è infine arrivata anche per te. Io ti benedico, nel nome del Padre, del Figlio e del Cannibale Santo. Amen.
Ford Un gradino sotto l'immenso Amadeus dev'esserti sfuggito.
Del resto, tu sei parecchi gradini sotto Ford, che è anche tutt'altro che immenso!
Kid Ho detto: “Amen”, Ford. E dopo l’Amen cannibale devi tacere. Per sempre.

giovedì 26 gennaio 2012

Catfish, o meglio dire mo so' cazfish?

Catfish
(USA 2010)
Regia: Henry Joost, Ariel Schulman
Cast: Yaniv Schulman, Henry Joost, Ariel Schulman, Angela Wesselman-Pierce, Melody C. Roscher
Genere: documentario 2.0
Se ti piace guarda anche: il mondo reale, considerando come dopo aver visto questo film ti staccherai da Facebook, Twitter e pure da Badoo!

Cos’è Catfish?
Catfish è un documentario. O forse un mockumentary, nel senso che la storia che racconta potrebbe essere vera oppure una gran montatura.
E proprio qua sta il nocciolo della faccenda.
Cosa è reale? Cosa non lo è?

Catfish non parla di pesce gatti come il titolo lascia supporre. Anche se in fondo un po’ sì, come scoprirete verso la fine.
Catfish si pone le maggiori domande esistenziali, solo che non le pone in un senso religioso. Qui non si parla infatti di stabilire o meno l’esistenza di Dio, bensì l’esistenza delle persone. Persone con cui abbiamo contatti tutti i giorni attraverso la rete come voi utenti di questo blog e io, fondatore e padrone supremo di questo blog cannibale.
Catfish parte raccontando la storia di un certo Yaniv, un ragazzo che entra in contatto con una ragazzina sulla rete.
Se state pensando a una qualche deriva pedofila, è normale: è la stessa cosa che ho immaginato pure io. Però la storia si evolve in altre direzioni, dalla commedia romantica, al dramma, ad altre cose che preferisco non anticiparvi perché ci sono diverse sorprese e svolte inaspettate.
Aspetta, ‘spetta n’attimo… Stiamo parlando di un documentario o di un thriller?
In teoria è un documentario, girato in maniera molto moderna e 2.0. Questo anzi è “il primo documentario sulla vita 2.0”, così come lo ha definito Chicken Broccoli sul suo blog. E chi poteva consigliarmi un film del genere che parla di persone conosciute in rete, se non una persona conosciuta in rete? Che poi Chicken Broccoli, esisterà veramente? E Cannibal Kid, esisterà veramente?
Catfish è tutto questo e anche molto di più. E forse è tutto vero oppure è tutto falso, come nel “documentario” di Banksy Exit Through the Gift Shop. Geniale quanto questo. Anzi, questo mi sa che è ancora più geniale.

Se fossimo in un paese normale, un film come Catfish dovrebbe essere proiettato in tv in prima serata e fatto seguire da un dibattito, invece di robe mal girate e già ampiamente discusse come Silvio Forever. Peccato che invece nel paese reale in cui viviamo, possiamo già ritenerci fortunati che La7 proponga qualcosa del genere. Il resto è tutto un Matrix e un Porta a Porta a Porta a Porta a Porta a Porta a Porta a Porta a Porta a Porta a Porta a Porta
sorry
disco incantato
mi sono brunovespizzato

E invece niente. Invece questo film non lo passano in tv e allora dove lo potete trovare? E dove se non su Internet? Purtroppo non sono nemmeno stati realizzati dei sottotitoli italiani e quindi vi dovete accontentare della versione con sottotitoli in inglese. Se però ve la cavicchiate abbastanza con l’English, seguirlo non è nemmeno troppo complesso e la visione, fidatevi di una persona conosciuta in rete, è assolutamente stra-consigliata. Fondamentale direi.

E se Cannibal Kid in realtà non fosse una persona, bensì un pesce gatto?
Catfish è un film che riguarda tutti noi. Dico noi perché se in questo momento vi trovate su questo sito bene o male un po’ di vita (anti?)social 2.0 la fate, che abbiate un profilo Facebook, cinguettiate su Twitter, facciate porno chat su Skype o frequentiate siti di appuntamenti o che diavolo ne so io ma chemmefrega ma chemmemporta saranno pure affari vostri. In ogni caso, se vi interessate di social network, non lasciatevelo sfuggire.
Se invece di Internet e menate varie ve ne sbattete, cercatelo lo stesso. Perché la storia che racconta lascerà con qualche domanda in testa anche a voi e, soprattutto, vi sorprenderà non poco.
Catfish. Guardatevelo. Ve lo consiglia uno che si fa chiamare Cannibal Kid e che forse non conoscerete mai. Forse non è nemmeno una persona reale ma solo un generatore automatico di frasi idiote creato da un qualche Bill Gates cervellone nerd di turno. Ma anche se così fosse, o anzi ancor di più se così fosse: guardate questo film. È un documentario illuminante sulla vita al giorno d’oggi.
Forse anche una riflessione sui massimi sistemi. E non parlo di sistemi operativi.
Catfish. E la vostra vita non sarà più la stessa. Non quella in rete, almeno.
(voto 7,5/10)

lunedì 28 febbraio 2011

Oscar 2011: Il furto del re e le lacrime della regina

Bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno o il bicchiere mezzo vuoto o spaccare il bicchiere perché Tom Hooper miglior regista dell’anno non sé pò vedè? Perdipiù in un anno in cui nella categoria erano nominati Darren Aronofsky e David Fincher, mentre Christopher Nolan non era nemmeno stato messo in cinquina.
Comunque, prendo atto della vittoria de Il discorso del re su The Social Network, del passato sul presente, del vecchio sul nuovo, del classico film da Oscar sul classico film non da Oscar e ne prendo atto con flemma inglese: FUCK YOU ACADEMY MOTHERFUCKERS, FUCK YOU!
D’altronde sapevamo sarebbe andata a finire così. Come aveva predetto Harmonica: “Vincerà "il discorso del re": tipico film scassapalle mollichiano, d'autore ma non troppo, insomma un film democristiano.”
Comunque da un film che vince i premi più importanti (miglior film, regia, sceneggiatura originale e attore protagonista) ci si aspetta come minimo una pellicola che rivoluzioni la storia del cinema. E invece è solo una brutta copia al maschile e al passato di The Queen.

Finite o quasi le polemiche, non mi posso poi nemmeno lamentare troppo. Il mio attore e la mia attrice preferiti premiati nello stesso anno è una cosa pazzesca: per chi non l’avesse capito, non parlo certo di Colin Firth e Melissa Leo, bensì di Christian Bale e Natalie Portman, con due ruoli tra l’altro estremi e parecchio coraggiosi. Un ex pugile fatto di crack e una ballerina di danza classica che prova l’ecstasy, fa sesso saffico e diventa un cigno nero non sono personaggi che l’Academy premia tutti i giorni. E poi Trent Reznor, Oscar per la miglior colonna sonora insieme ad Atticus Ross per The Social Network; e chi l’avrebbe mai immaginato nel periodo in cui cantava “I wanna fuck you like an animal?”

Non ho visto tutta la cerimonia, ho recuperato giusto qualche highlights online, però mi sembra che i conduttori James Franco e Anne Hathaway abbiano svecchiato un po’ il clima soporifero dell’Academy. Nel video d’apertura hanno fatto la parodia di Inception e degli altri film nominati (con la Hathaway in particolare forma comica), più un piccolo grande omaggio finale…


Tom Hooper è il miglior regista del mondo
come Berlusconi è il più grande statista della storia
Ecco l’elenco dei vincitori. Tra le mie previsioni ne ho prese circa la metà (se non ho fatto male i conti 12 su 21; sui cortometraggi non mi ero espresso), sono contentissimo di essermi sbagliato nelle categorie di miglior attore non protagonista e miglior colonna sonora, però che Fincher sarebbe stato battuto da Hooper (chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii???) come miglior regista me lo aspettavo solo nei miei peggiori incubi.

Miglior film: Il discorso del Re
Christian Bale vi ha passato il crack o Natalie Portman vi ha allungato l’ecstasy?
Quanto a The Social Network, non ti fai 500 milioni di amici senza farti qualche nemico. Soprattutto dentro l’Academy.

Miglior regia: Tom Hooper - Il discorso del Re
Questa è la categoria in cui storicamente l’Academy ha sempre toppato di più (Lynch, Kubrick, Welles, Hitchcock etc. mai premiati), ma in questa edizione hanno dato davvero il peggio. A questo punto i favoriti per il prossimo anno diventano di diritto Carlo Vanzina e Neri Parenti.

Miglior attore protagonista: Colin Firth - Il discorso del Re
Se avesse vero British humour, nel suo discorso di ringraziamento avrebbe balbettato, oppure non avrebbe detto niente come il suo Bertie nel film. E invece ha fatto il solito discorso enfatico…

Natalie non piange per la sua vittoria.
Piange per quella de Il discorso del re
Miglior attrice protagonista: Natalie Portman - Il Cigno Nero
Non poteva che essere così. Per chi avesse dubbi, nel suo discorso da regina Natalie come al solito ha pianto.

Miglior attore non protagonista: Christian Bale - The Fighter
Si è pompato per diventare lo yuppie killer Patrick Bateman in American Psycho, poi è dimagrito da far schifo per L’uomo senza sonno, poi è ritornato a pomparsi per Batman, quindi è ridiventato pelle e ossa per The Fighter. A ogni film fa un cambiamento così radicale da rischiare la morte, meno male che gli avete finalmente dato l’Oscar. E da vivo!

Miglior attrice non protagonista: Melissa Leo - The Fighter
Brava è brava, memorabile no. Hailee Steinfield forse non l’hanno premiata perché per regolamento della Rai in quanto minorenne non può apparire in tv dopo la mezzanotte, salvo telefonata del Premier.

Miglior sceneggiatura originale: David Seidler, Il discorso del Re
Eh, hanno premiato un giovane: 74 anni. Infatti è uno script molto moderno.

Miglior sceneggiatura non originale: Aaron Sorkin, The Social Network
A un The Social Network ingiustamente derubato, almeno questo premio non sono riusciti a portarlo via.

David Seidler: "Largo ai giovani!"
Miglior film d’animazione: Toy Story 3
Io però volevo l’orsetto Lots’o a ritirare il premio!

Miglior film straniero: In un mondo migliore - In a better world (Danimarca)
Film danese non ancora visto, però peccato per il cattivissimo greco Dogtooth (Kynodontas).

Migliore Art Direction: Alice in Wonderland
Non uno scandalo un premio in questa categoria, ma al pessimo Alice di Burton io di premi non ne avrei proprio dati.

Miglior direzione della fotografia: Inception
Diversi film visivamente splendidi, il premio a Inception ci sta.

Migliori costumi: Alice in Wonderland
L’Italia di Io sono l'amore battuta ingiustamente, 2 Oscar a questa delusione di film mi sembrano un po’ troppi…

L'Oscar a Mr. Nine Inch Nails: spettacolo!
Miglior montaggio: The Social Network
Yes. Anche se è solo un contentino.

Miglior makeup: The Wolfman
Ma per favore!

Migliori musiche: Trent Reznor & Atticus Ross, The Social Network
Ancora non ci credo: TRENT REZNOR ha vinto l’Oscar. Ma vieeeeeeeeni.

Miglior canzone originale: “We Belong Together” di Randy Newman (Toy Story 3)
Con il premio precedente l’Academy aveva dato dimostrazione di capirci qualcosa di musica. Ma era solo un’illusione.

Ingiustamente esclusa tra le non protagoniste,
risarcisco Mila Kunis almeno con l'Oscar di più gnocca della serata
Miglior sonoro: Inception
Bene.

Miglior montaggio effetti sonori: Inception
Molto bene.

Migliori effetti visivi: Inception
Quarto Oscar per Inception? Nolan non può dirsi risarcito, anche perché il film avrebbe meritato soprattutto nelle categorie montaggio & regia (dove nemmeno è stato nominato), però almeno si è rifatto in quelle minori.

Miglior documentario: Inside Job
Io volevo Banksy travestito da scimmia o da chissà cosa a ritirare il premio per Exit Through The Gift Shop!

Miglior documentario corto: Strangers No More

Miglior cortometraggio: God of Love

Miglior corto animato: The Lost Thing

Poteva andare meglio, ma poteva anche andare molto peggio. Natalie è stata premiata, quindi non sono dovrò nemmeno scendere in piazza a protestare. Anche se per l'Oscar a Tom Hooper (ma chiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii???) potrei farci un pensierino...

domenica 27 febbraio 2011

Oscar 2011: previsioni, predizioni, maledizioni e preferiti

State cercando informazioni sulla notte degli Oscar? Volete sapere tutto ma proprio tutto quello che ci aspetta questa sera? Sperate che vinca Il discorso del re?
Beh, siete nel posto sbagliato.

Ma no suvvia, stavo solo scherzando: mai prendere troppo sul serio quanto scrivo. Se avete risposto sì all’ultima domanda comunque in quel caso no, non stavo scherzando.
Adesso però mi faccio maledettamente professionale (o quasi), perché gli Oscar sono una cosa importante. Un po’ come Sanremo

Ridi pure Roberto, che intanto Edward ti fa un culo così!
Per questa notte ho molta paura. Non è come al solito per il babau che esce ogni tanto da sotto il mio letto per farmi visita, ma perché prevedo sarà una notte dominata da Il discorso del re. Sarebbe un gran peccato visto che è stata un’annata cinematografica davvero strepitosa che mi ha regalato due dei miei preferiti di sempre (Il cigno nero e The Social Network), più altri due per me quasi capolavori (Inception e Un gelido inverno – Winter’s Bone). E invece temo che molte statuette se le porterà a casa l’impeccabile ma anche mediocre, ordinario e -sì- noioso Il discorso del re, per quello che potrebbe essere un nuovo scandalo degli Oscar. Un po’ come quando Forrest Gump ha prevalso su Pulp Fiction, il pacifico Gandhi ha bombardato E.T. e il nostro Roberto Benigni che, pur con tutto il campanilismo nazionalista che si può avere, con La vita è bella ha superato scandalosamente il grandioso Edward Norton di American History X nella categoria di migliore attore. Eppure è successo anche questo. Comunque meglio mantenere accesa la speranza, visto che l’anno scorso mi aspettavo un dominio del mio odiato Avatar e invece le cose non sono andate a finire così.

Seriamente: un re che balbetta è davvero meglio di tutto questo???
MIGLIOR FILM (tutti i nominati sono ordinati da quello che mi è piaciuto di più a quello di meno)
Il cigno nero
The Social Network
Inception
Winter's Bone
The Fighter
I ragazzi stanno bene
127 ore
Toy Story 3
Il Grinta
Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Scott Pilgrim vs. The World, Non lasciarmi, The Town, Kynodontas, Blue Valentine

IL MIO PREFERITO: Il cigno nero
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re

La corsa alla statuetta è tra il grande favorito delle ultime settimane, lo storico inglese Il discorso del re, e quello che fino a qualche tempo fa sembrava destinato a vincere, ovvero il contemporaneo americano The Social Network. Due film diversissimi per stile, fotografia, musica, epoca e recitazione che però raccontano di due personaggi poi non così diversi. Due outsider, due mica tanto simpatici, due egocentrici, due nerd: uno balbuziente, l’altro quasi autistico, eppure entrambi destinati a diventare uomini molto potenti. Laddove però il film inglese ci vuole far ammiccare con simpatia alle difficoltà del suo protagonista, la pellicola di David Fincher non fa nulla per renderci più friendly il diabolico autore di Facebook: sarà questo elemento ruffiano a far prevalere il primo a scapito del secondo? Io sono convinto che The Social Network verrà ricordato come il film simbolo della nostra epoca, di questi primi anni zero, mentre Il discorso del re è il classico film da premi che passerà presto nel dimenticatoio, un po’ come Il paziente inglese (chi se lo ricorda più?).
L’outsider per la vittoria potrebbe essere Il Grinta, film western dal respiro classico che potrebbe accaparrarsi qualche voto tra i membri dell’Academy, ma è difficile comunque che si inserisca nella lotta a due.
Pochissime possibilità per i due film più amati (e anche odiati), discussi, controversi, i più cult dell’anno: Il cigno nero e Inception. Entrambi maltrattati dall’Academy (come si fa a non nominare Il cigno per costumi o trucco e a Inception niente regia e montaggio??), spero riescano a portarsi a casa almeno qualche premio, sebbene temo possano essere beffati ulteriormente. Intanto Black Swan può consolarsi con il trionfo ieri sera agli Spirit Awards, gli Oscar del cinema indipendente.

Come filo rosso tra i film nominati quest'anno ho notato l'assenza di grandi storie d'amore; sono anzi pellicole incentrate perlopiù su personaggi solitari che nemmeno hanno un vero e proprio rivale: il loro più grande nemico sono se stessi. Da Be-be-be-Bernie del discorso del re alle lotte fisicamente estreme della Nina del cigno nero e dell'Aron Ralston di 127 ore, si tratta di sfide in solitaria. E poi ancora il DiCaprio di Inception rimasto incastrato nella sua mente più che in quella degli altri, le ragazzine sole di Un gelido inverno e Il Grinta, i fratelli pugili di The Boxer che combattono i loro demoni, fino all'uomo con meno amici al mondo: Mark Zuckerberg di The Social Network. Storie di solitudini tipiche del mondo contemporaneo che trovano l'unico rimedio nelle famiglie sui generis di Toy Story e de I ragazzi stanno bene.

MIGLIOR REGISTA
Darren Aronofsky per Il cigno nero
David Fincher per The Social Network
David O. Russell per The Fighter
Joel e Ethan Coen per Il Grinta
Tom Hooper per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Christopher Nolan per Inception (un’assenza vergognosa e inspiegabile), Edgar Wright per Scott Pilgrim vs. The World, Gaspar Noé per Enter The Void

IL MIO PREFERITO: Darren Aronofsky per Il cigno nero
SECONDO ME VINCERA’: David Fincher per The Social Network

Stavolta il favorito è David Fincher, ma vista l'assenza di Christopher Nolan persino dalla cinquina non è da escludere un’altra sorpresa negativa; un premio a Tom Hooper per la sua regia puntuale ma piatta de Il discorso del re sarebbe un insulto alla categoria, soprattutto quando hai tra i nominati fuoriclasse come Fincher e Darren Aronofsky (che comunque non vincerà mai, e di certo non quest’anno con un film così pieno di sesso lesbo, droga e follia). Sarebbe come dare il pallone d’oro a Gattuso anziché a Cristiano Ronaldo o Messi.
Outsiders di lusso per la vittoria i Coen, sempre amati dall’Academy.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Jesse Eisenberg per The Social Network
James Franco per 127 ore
Colin Firth per Il discorso del re
Jeff Bridges per Il grinta
Javier Bardem per Biutiful

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Stephen Dorff per Somewhere, Ryan Gosling per Blue Valentine, Jake Gyllenhaal per Amore & altri rimedi, Leonardo DiCaprio per Shutter Island

IL MIO PREFERITO: Jesse Eisenberg per The Social Network
SECONDO ME VINCERA’: Colin Firth per Il discorso del re

Febbre da Black Swan anche per i 2 conduttori degli Oscar?
Vittoria più che assicurata per Colin Firth con un personaggio autobiografico e balbuziente che sembra scritto apposta per l’Oscar. A me come attore Firth non è mai piaciuto, però in A Single Man l’avevo trovato davvero ottimo, qui solo bravo ma non fenomenale. Comunque il premio è suo, anche perché Bridges e Bardem hanno già vinto nelle scorse edizioni (Jeff l’anno scorso, Javier nel 2008 come non protagonista) mentre Eisenberg e Franco sono ancora troppo teen per i matusa dell’Academy. Eppure il personaggio maschile (cinematografico ma non solo) dell’anno per me è senza dubbio alcuno il Mark Zuckerberg maligno interpretato da Jesse Eisenberg.
Bravo anche James Franco (presentatore della serata insieme ad Anne Hathaway, per una conduzione mai giovane come quest’anno), l’unico tra i 5 (anzi 4, visto che Biutiful non l’ho ancora visto) ad avere una scenona davvero da Oscar, quella in cui da solo intrappolato in mezzo a un canyon improvvisa un talk-show personale. Altroché lo “scandaloso” fuck shit fuck shit di Colin Firth…


MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Christian Bale per The Fighter
John Hawkes per Winter's Bone
Jeremy Renner per The Town
Mark Ruffalo per I ragazzi stanno bene
Geoffrey Rush per Il discorso del re

IL MIO PREFERITO: Christian Bale per The Fighter
SECONDO ME VINCERA’: Geoffrey Rush per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Andrew Garfield e Justin Timberlake per The Social Network, Vincent Cassel per Il cigno nero

Christian Bale over the top in The Fighter. Il premio se lo merita tutto ed è anche dato come favorito. Io però temo che all’ultimo gli venga preferito il più tradizionale (e soporifero) Geoffrey Rush, ma spero naturalmente di sbagliarmi considerando come sia tra i miei attori preferiti di sempre e una doppietta Portman/Bale sarebbe una ficata unica nella storia. Bella e inaspettata la scelta di nominare John Hawkes per Un gelido inverno, anche se non ha pressoché chance di vittoria.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Natalie Portman per Il cigno nero
Jennifer Lawrence per Winter's Bone
Michelle Williams per Blue Valentine
Nicole Kidman per Rabbit Hole
Annette Bening per I ragazzi stanno bene

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Emma Stone per Easy Girl, Carey Mulligan per Non lasciarmi

LA MIA PREFERITA: Natalie Portman per Il cigno nero
SECONDO ME VINCERA’: Natalie Portman per Il cigno nero

Qui non ho naturalmente il minimo dubbio e se non consegnano il premio tra le mani di Natalie Portman (che è pure incinta ed è quindi la cover girl ideale di questi Oscar 2011) sono pronto a scendere in piazza come in Nord Africa o perlomeno a fare uno sciopero della fame insieme a Pannella che tanto sono sicuro mi appoggerebbe. L’Academy potrebbe preferirle Annette Bening? No dai, scendo davvero in piazza.
Splendide e davvero bravissime anche Jennifer Lawrence e Michelle Williams, ma sono capitate nell’anno sbagliato.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Hailee Steinfeld per Il Grinta
Amy Adams per The Fighter
Helena Bonham Carter per Il discorso del re
Melissa Leo per The Fighter
Jacki Weaver per Animal Kingdom

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Mila Kunis e Barbara Hershey per Il cigno nero, Elle Fanning per Somewhere, Marion Cotillard per Inception

LA MIA PREFERITA: Hailee Steinfeld per Il Grinta
SECONDO ME VINCERA’: Hailee Steinfeld per Il Grinta

La 14enne Hailee Steinfield è una vera rivelazione ne Il Grinta e il premio se lo merita tutto (sebbene del film sia la protagonista e non la non-protagonista, ma tant’è). Amy Adams, Helena Bonham Carter e Melissa Leo sono tutte strabrave, ma i loro personaggi sono troppo inconsistenti per meritare davvero un Oscar; l’australiana Jacki Weaver di Animal Kingdom l’ho trovata invece proprio odiosa. Ignobili le assenze di Barbara Hershey e soprattutto di Mila Kunis, entrambe in grado di tener testa (e ditemi se ciò non è cosa degna di un Oscar) alla pazzesca Natalie Portman de Il cigno nero.

SCENEGGIATURA ORIGINALE
Inception, Christopher Nolan
I ragazzi stanno bene, Lisa Cholodenko e Stuart Blumberg
The Fighter, Scott Silver and Paul Tamasy e Eric Johnson
Another Year, Mike Leigh
Il discorso del re, David Seidler

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Kynodontas, Il cigno nero, Easy Girl

IL MIO PREFERITO: Inception, Christopher Nolan
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re, David Seidler

Una storia semplice, gradevole, raccontata in maniera lineare: l’Oscar potrebbe andare a Il discorso del re. Outsiders sono l’indie I ragazzi stanno bene e l’intricato Inception: quest’ultimo uno script forse non impeccabile (alcuni dialoghi sono un po’ didascalici) ma in grado di tenere in piedi una costruzione mooolto complessa su più piani temporali e narrativi, portandola al termine con un finale in crescendo perfettamente congegnato. Nolan verrà beffato pure qui?

SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
The Social Network, Aaron Sorkin
Winter's Bone, Debra Granik e Anne Rosellini
127 ore, Danny Boyle e Simon Beaufoy
Toy Story 3, Michael Arndt, storia di John Lasseter, Andrew Stanton e Lee Unkrich
Il Grinta, Joel Coen & Ethan Coen

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Non lasciarmi, The Town

IL MIO PREFERITO: The Social Network, Aaron Sorkin
SECONDO ME VINCERA’: The Social Network, Aaron Sorkin

Almeno questo premio non dovrebbe portarglielo via nessuno. In The Social Network Aaron Sorkin, esperto sceneggiatore soprattutto tv (West Wing, Sports Night, Studio 60 on the Sunset Strip), ha inserito una serie di dialoghi davvero acuti ed è riuscito a raccontare alla perfezione non solo la storia di Mark Zuckerberg e della creazione di Facebook, ma anche l’apatia di un’intera generazione. Outsiders per la statuetta: ancora i Coen e Un gelido inverno.

MIGLIOR FILM STRANIERO
Dogtooth - Kynodontas, Grecia
Incendies, Canada
In a Better World, Danimarca
Biutiful, Messico
Outside the Law (Hors-la-loi), Algeria

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Io sono l’amore

IL MIO PREFERITO: Dogtooth, Grecia
SECONDO ME VINCERA’: Incendies, Canada

In questa categoria le previsioni sono sempre stravolte, quindi è davvero difficile dire chi si porterà a casa la statuetta. Tra i 5 il greco Dogtooth (Kynodontas) è l’unico che ho guardato finora, però vedere premiato un film destabilizzante, assurdo e geniale come questo sarebbe davvero una soddisfazione enorme. L’Academy farà una scelta così coraggiosa? Non penso.

Dai cazzo, Trent!
COLONNA SONORA
The Social Network, Trent Reznor e Atticus Ross
Inception, Hans Zimmer
127 ore, A.R. Rahman
Dragon Trainer, John Powell
Il discorso del re, Alexandre Desplat

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Tron: Legacy dei Daft Punk (eddai, come si fa a non nominarli? Sono proprio vecchi all’Academy!), Blue Valentine dei Grizzly Bear

Il cigno nero non era nominabile per (lo stupido) regolamento degli Oscar, visto che le musiche di Clint Mansell riprendono parzialmente quelle di Tchaikovsky e quindi non sono al 100% originali.

IL MIO PREFERITO: The Social Network, Trent Reznor e Atticus Ross
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re, Alexandre Desplat

Sarebbe stupendo vedere Trent Reznor portarsi a casa la statuetta dorata, non solo perché adoro i Nine Inch Nails, ma perché la sua colonna sonora minimale, elettronica e inquietante di The Social Network è la migliore del lotto. Splendide e avvolgenti poi anche le musiche composte da Hans Zimmer per Inception, anche se temo che pure qui la parte del leone la farà Il discorso del re, con il lavoro senza sussulti del buon compositore francese Alexandre Desplat, uno che in passato ha realizzato commenti sonori molto migliori di questo (Fantastic Mr. Fox, Il profeta, L’uomo nell’ombra…).

CANZONE
"If I Rise" da 127 ore interpretata da Dido
"Coming Home" da Country Strong interpretata da Gwyneth Paltrow e Garrett Hedlund
"I See the Light" da Rapunzel interpretata da Mandy Moore e Zachary Levi
"We Belong Together" da Toy Story 3 interpretata da Randy Newman

IO AVREI NOMINATO ANCHE: “All Yours” dei Metric da Eclipse, “Sticks and Stones” di Jonsi (cantante dei Sigur Ros) da Dragon Trainer

LA MIA PREFERITA: If I Rise da 127 ore interpretata da Dido
SECONDO ME VINCERA’: We Belong Together da Toy Story 3 interpretata da Randy Newman

Categoria poco esaltante, il premio potrebbe andare un po’ a chiunque dalla Dido di 127 ore all’odioso Randy Newman di Toy Story, da Gwyneth Paltrow con Garreth Hedlund per Country Strong a Mandy Moore e Zachary Levi (sì, proprio quello della serie Chuck) per Rapunzel.

SUONO (EDITING)
Inception, Richard King
Tron: Legacy, Gwendolyn Yates Whittle e Addison Teague
True Grit, Skip Lievsay e Craig Berkey
Toy Story 3, Tom Myers e Michael Silvers
Unstoppable, Mark P. Stoeckinger

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero

IL MIO PREFERITO: Inception
SECONDO ME VINCERA’: Inception

MIXAGGIO SONORO
The Social Network
Inception
Il Grinta
Il discorso del re
Salt

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero

IL MIO PREFERITO: The Social Network
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re

DiCaprio e gli altri dopo aver appreso le nomination agli Oscar
MONTAGGIO
Andrew Weisblum per Il cigno nero
Angus Wall e Kirk Baxter per The Social Network
Jon Harris per 127 ore
Pamela Martin per The Fighter
Tariq Anwar per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Inception (non nominandolo in questa categoria, l’Academy è come se avesse dichiarato pubblicamente: “Scusateci, ma noi non capiamo un cazzo di cinema”), Scott Pilgrim vs. The World

IL MIO PREFERITO: Andrew Weisblum per Il cigno nero
SECONDO ME VINCERA’: Tariq Anwar per Il discorso del re

MIGLIOR FOTOGRAFIA
Jeff Cronenweth per The Social Network
Matthew Libatique per Il cigno nero
Wally Pfister per Inception
Roger Deakins per Il Grinta
Danny Cohen per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Winter’s Bone, Non lasciarmi, Somewhere

IL MIO PREFERITO: Jeff Cronenweth per The Social Network
SECONDO ME VINCERA’: Danny Cohen per Il discorso del re

Puro splendore la fotografia di The Social Network, comunque fortmente debitrice di quella del sottovalutato Le regole dell’attrazione (2002). Riuscirà in quest'ennesima sfida a battere il re?

Un'eleganza (quasi) alla Mad Men
COSTUMI
Antonella Cannarozzi per Io sono l'amore
Sandy Powell per La Tempesta
Mary Zophres per il Grinta
Colleen Atwood per Alice in Wonderland
Jenny Beavan per Il discorso del re

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero (non ne capirò un granché di costumi, ma Natalie Portman in tutù vale mille reali inglesi agghindati a festa)

IL MIO PREFERITO: Antonella Cannarozzi per Io sono l'amore
SECONDO ME VINCERA’: Colleen Atwood per Alice in Wonderland

Qui per una volta si va di campanilismo nazionale, anche perché Io sono l’amore è un film di grande eleganza e quindi questo premio se lo merita in pieno.

Possibile idea per il travestimento di Banksy alla notte degli Oscar?
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Exit through the Gift Shop
Gasland
Inside Job
Waste Land
Restrepo

IL MIO PREFERITO: Exit through the Gift Shop
SECONDO ME VINCERA’: Inside Job

Dei 5 è l’unico che ho visto, però l’ottimo Exit through the Gift Shop merita di vincere anche solo per vedere cosa farà il misterioso e geniale Bansky in caso di vittoria: l’Academy sembra avergli infatti impedito di presentarsi sotto mentite spoglie…


MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Dragon Trainer di Chris Sanders e Dean DeBlois
Toy Story 3 di Lee Unkrich
L'illusionista di Sylvain Chomet

IL MIO PREFERITO: Dragon Trainer di Chris Sanders e Dean DeBlois
SECONDO ME VINCERA’: Toy Story 3 di Lee Unkrich

Una nuova statuetta già in saccoccia della Pixar. Io comunque preferisco il più “sfigato” Dragon Trainer.

Il make up del cigno nero è già una tendenza.
Certo, non a tutti sta bene quanto a Natalie...
TRUCCO
The Way Back
La versione di Barney
The Wolfman

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero

IL MIO PREFERITO: The Way Back
SECONDO ME VINCERA’: The Wolfman

Non ho visto La versione di Barney e The Way Back, ma possibile che abbiano dei trucchi così impressionanti da giustificare l’esclusione di quelli fantasmagorici e già entrati nell’immaginario collettivo de Il cigno nero? E la nomination a The Wolfman? Film davvero mediocre, così come anche le trasformazioni in licantropo. Bah.
All’Academy si drogano. E non solo di ecstasy come la protagonista di Black Swan.

ART DIRECTION
Inception
Il Grinta
Harry Potter e i doni della morte – Parte 1
Il discorso del re
Alice in Wonderland

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Il cigno nero, Scott Pilgrim vs. The World

IL MIO PREFERITO: Inception
SECONDO ME VINCERA’: Il discorso del re

EFFETTI SPECIALI
Inception
Hereafter
Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Iron Man 2
Alice in Wonderland

IO AVREI NOMINATO ANCHE: Scott Pilgrim vs. The World, Tron: Legacy

IL MIO PREFERITO: Inception
SECONDO ME VINCERA’: Inception

Ecco intanto a voi i vincitori dei Razzie Awards 2011, gli anti-Oscar, i premi meno ambiti ai peggiori dell'anno, che hanno visto trionfare lo Shyamalan caduto davvero in basso con L'ultimo dominatore dell'aria e le ragazze (ormai ben poco ragazze) di Sex and the City 2. Mi dissocio invece totalmente dal premio a Jessica Alba, in The Killer Inside Me e Machete brava oltre che bona.

Perché l'hai fatto, M. Night? Perché?
Peggiore film
L’ultimo dominatore dell’aria

Peggiore attore
Ashton Kutcher (Killers e Appuntamento con l’amore)

Peggiore attrice
Ex aequo: Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin Davis & Cynthia Nixon (Sex and the City 2)

Peggiore attore non protagonista
Jackson Rathbone (L’ultimo dominatore dell’aria e Twilight Saga: Eclipse)

Peggiore attrice non protagonista
Jessica Alba (The Killer Inside Me, Vi presento i nostri, Machete e Appuntamento con l’amore)

Peggiore uso del 3D
L’ultimo dominatore dell’aria

Peggior coppia sullo schermo/ Peggiore cast
L’intero cast di Sex and the City 2

Peggiore regista
M. Night Shyamalan (L’ultimo dominatore dell’aria)

Peggiore sceneggiatura
Vediamo di non fare cazzate, Academy, altrimenti scatta la Vendetta
L’ultimo dominatore dell’aria (scritta da M. Night Shyamalan)

Peggiore prequel, remake, fregatura o sequel del 2010
Sex and the City 2

A domani per i commenti sui risultati dell'Oscar, tanto comunque vada sarà un successo…
Col cazzo, se Natalie non vince io inizio la Rivoluzione!
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